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N1 N2
FP
Svolgimento
Le forze esterne che agiscono sull’asse di legno sono la Forza peso (in modulo FP=Mg) che si può pensare che agisca
sul centro di massa dell’asse (punto di mezzo), e le due forze normali N1 e N2 esercitate al contatto con i cavalletti.
Per il terzo principio della dinamica la forza che l’asse esercita sul cavalletto di sinistra è F1= -N1 e quella sul cavalletto
di destra è F2= -N2. Vanno dunque determinate N1 e N2. Esse si trovano dalle condizioni di equilibrio: A) la risultante
delle forze esterne deve essere nulla; b) la somma dei momenti delle forze rispetto ad un punto di rotazione (per
semplicità prendiamo il centro di massa) deve essere nulla.
a) − Mg + N1 + N 2 = 0
⎛L ⎞
⎜ − l1 ⎟
⎛L ⎞ ⎛L ⎞
b) − N1 ⎜ − l1 ⎟ + N 2 ⎜ − l2 ⎟ = 0 ⇒ N 2 = rN1 ; r =
⎝2 ⎠ = (1 − 0.6 ) = 0.4211
⎝2 ⎠ ⎝2 ⎠ ⎛L ⎞ (1 − 0.05)
⎜ − l2 ⎟
⎝2 ⎠
Sostituendo nella (a):
Mg
N1 (1 + r ) = Mg ⇒ N1 = = 69.03N ;
1+ r
N 2 = rN1 = 29.07 N
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II compitino 2005-2006
Un’asse di legno orizzontale omogenea, di massa 10 kg e lunghezza 2 m, è appoggiata su due cavalletti. Il cavalletto di
sinistra è a filo con l’estremità dell’asse, mentre il cavalletto di destra esercita sull’asse una reazione vincolare N = 75 N.
Di quanto sporge l’asse rispetto al cavalletto di destra? (Considerare g = 9.8)
7) x = 0.693 m
Svolgimento
Questo problema si imposta in modo analogo al precedente. Le forze esterne che agiscono sull’asse di legno sono la
Forza peso (in modulo FP=Mg) che si può pensare che agisca sul centro di massa dell’asse (punto di mezzo), e le due
forze normali N1 (cavalletto di sinistra) e N2 (cavalletto di destra) esercitate al contatto con i cavalletti. L’asse non
sporge rispetto al cavalletto di sinistra ma sporge di l2=x m (incognita) rispetto al cavalletto di destra. La reazione
vincolare N2 =75 N è data dal problema. Le grandezze in gioco devono soddisfare le condizioni di equilibrio:
a) la risultante delle forze esterne deve essere nulla;
b) la somma dei momenti delle forze rispetto ad un punto di rotazione (per semplicità prendiamo il centro di massa)
deve essere nulla.
a) − Mg + N1 + N 2 = 0 ⇒ N1 = Mg − N 2
⎛L⎞
⎜ ⎟( N 2 − N 1 )
⎛L⎞ ⎛L ⎞ L ⎝2⎠
b) − N1 ⎜ ⎟ + N 2 ⎜ − l2 ⎟ = 0 ⇒ ( N 2 − N1 ) = l 2 ( N 2 ); l2 =
⎝2⎠ ⎝2 ⎠ 2 N2
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IV compitino 2006-2007
Un’asse di legno di massa 10 kg e lunga 2 m è appoggiata su due cavalletti distanti 1 m l’uno dall’altro. L’asse sporge
84 cm dal cavalletto di sinistra. Quanto vale la forza che il cavalletto di destra esercita sull’asse?
5) f = 15.7 N
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II compitino 2007-2008
Un’asse di legno orizzontale, omogenea, di massa 10 kg e lunga 2 m, è appoggiata ai suoi estremi su due sostegni. A
103 cm dal sostegno di sinistra è appoggiato un corpo di massa 6 kg. Quanto vale la forza che l’asse esercita sul
sostegno di destra?
10) f = 79.4 N
a) − Mg − mg + N1 + N 2 = 0
⎛L⎞
+ Mg ⎜ ⎟ + mg (d )
⎛L⎞ ⎝2⎠
b) − Mg ⎜ ⎟ − mg (d ) + N 2 (L ) = 0 ⇒ N 2 =
⎝2⎠ L
⎛1 d⎞ ⎛ 1.03m ⎞
N 2 = ⎜ M + m ⎟ g = 9.81 m s 2 ⎜ 5 + 6 × kg ⎟ = 79.36 N
⎝2 L⎠ ⎝ 2m ⎠
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II compitino 2003-2004
Una scala lunga 2 m e di massa 10 kg poggia con l’estremità inferiore sul pavimento, con l’estremità superiore contro
un muro perfettamente liscio. Il coefficiente di attrito statico µs tra pavimento e scala vale 0.70. Calcolare l’angolo
minimo che la scala può formare col pavimento.
7) ϑmin = 35.54◦
Se l’angolo vale proprio ϑmin, quanto vale la reazione vincolare del muro?
8) Nmuro = 68.67 N
θ Nsuolo
µs
O
Fattrito-statico
Svolgimento (II compitino 2003-2004 es7-8)
Il problema vede un’asse di legno omogenea di lunghezza L=2 m e massa M=10 kg appoggiata al muto (a volte nei testi
si considera una scala, ma per il problema di statica la risoluzione è analoga). Il muro è privo di attrito, mentre il
pavimento ha un attrito statico di µs=0.70. L’angolo formato con il suolo è θ, che è identico all’angolo che c’e’ fra la
normale del muro e l’asse di legno (sono angoli alterni interni). A volte i problemi chiedono l’angolo α formato rispetto
alla verticale (cioè rispetto alla parete), invece dell’angolo con il suolo: si vede che α=π/2-θ.
In questo tipo di problemi si chiede di calcolare l’angolo minimo che può formare con il suolo, restando in condizioni di
equilibrio e la reazione vincolare del muro nel caso in cui ci si trovi nelle condizioni di θ minimo.
Le forze in gioco sono: la forza peso FP (in modulo Mg) che si considera che agisca come se fosse applicata nel centro
di massa dell’asse (quindi a metà asse), la reazione vincolare (normale) del muro, la forza normale esercitata dal suolo e
la forza di attrito statica fs che, opponendosi allo scivolamento dell’asse, nella figura sopra riportata agisce verso sinistra.
Condizioni necessarie per l’equilibrio sono:
a) la risultante delle forze esterne deve essere nulla (nelle componenti x e y);
b) la somma dei momenti delle forze rispetto ad un punto di rotazione (per semplicità prendiamo come riferimento il
punto O, contatto con il suolo) deve essere nulla.
Avremo quindi che
a)
∑F = 0 = −f
x s + N muro ⇒ N muro = f s
∑F =0 = N
y suolo − Mg ⇒ N suolo = Mg
l Mg
b) ∑ τ = 0 = − N
O muro l sin θ + Mg cos θ ⇒ tgθ =
2 2 N muro
Qual è l’angolo minimo possibile? Sarà quando l’asse sarà prossimo a cadere, e cioè quando la forza di attrito statico è
massima e quindi (dalla (a)) Nmuro è massimo e quindi (dalla (b)) tg(θ) è minimo. La forza di attrito statica raggiunge il
suo valore massimo che è dato da:
f s _ max = µ S N suolo
Abbiamo quindi che
Mg Mg Mg Mg 1 ⎛ 1 ⎞
tgθ min= = = = = ⇒θ min= atg ⎜⎜ ⎟⎟ = 0.6202rad = 35.54 o
2( N muro )max 2( f s )max 2 µ s N suolo 2 µ s Mg 2 µ s ⎝ 2µ s ⎠
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Varianti del problema precedente possono vedere la scala appoggiata alla parete con persone che si trovano sulla scala a
varie distanze dall’estremità inferiore oppure un’asse con un’estremità sulla quale è stato inchiodato un corpo di massa
M. La soluzione di tale problema è leggermente più complesso del precedente, ma si imposta nello stesso modo.
Facciamo l’esempio di un’asse alla cui estremità superiore (quella in contatto con la parete) si trova inchiodato un corpo
di massa m (analogo ad una scala sulla cui sommità sta un uomo di massa m). Le condizioni di equilibrio sono:
a)
∑F x = 0 = − f s + N muro ⇒ N muro = f s
∑F y = 0 = N suolo − Mg − mg ⇒ N suolo = (M + m )g
b) ∑ τ = 0 = − N muro l sin θ + Mg
l
cos θ + mgl cos θ ⇒ tgθ =
(M 2 + m )g
O
2 N muro
tgθ min=
(M 2 + m )g = (M 2 + m )g = (M 2 + m )g =
(M 2 + m )g =
1 (M 2 + m )
(N muro )max ( f s )max µ s N suolo µ s (M + m )g µ s (M + m )
⎛ 1 (M 2 + m ) ⎞
θ min= atg ⎜⎜ ⎟⎟
⎝ µ s (M + m ) ⎠
siccome l’argomento dell’acrotangente è più grande che nel caso precedente, significa che la condizione di equilibrio in
questo caso è soddisfatta solo per angoli più grandi. Quindi attenzione a salire su una scala se l’inclinazione è piccola
rispetto al suolo: se l’equilibrio tiene quando la scala è appoggiata da sola, non è detto che tenga quando siete saliti alla
sua sommità!!