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ELEMENTO FINITO RETTANGOLARE Modello di piastra di Kirchhoff

(e)

Esempio 1: Consideriamo una piastra rettangolare che suddivisa (discretizzata) con un numero finito di elementi rettangolari (di dimensioni a e b) la cui posizione geometrica definita dai quattro vertici (o nodi) e le linee del contorno che uniscono i nodi. Ad ogni nodo associamo i gradi di libert: per la piastra con condizioni di carico trasversali al piano medio i gradi di libert di ogni nodo sono linflessione e le due rotazioni (3DOF per ogni nodo; 12 DOF per lelemento rettangolare). Introdotto un sistema di coordinate locale (x, y, z con centro nel nodo 1), procediamo alla determinazione della matrice di rigidezza dellelemento partendo dalla scelta delle funzioni di forma. Assumiamo che lEF sia soggetto a carichi distribuiti trasversali p(x,y) ed in ogni nodo i-mo, a forze concentrate nodali esterne Pi e momenti nodali esterni mxi e myi. Consideriamo un elemento piastra alla Kirchhoff: le rotazioni sono legate allinflessione tramite la derivata prima per cui, avendo 12 DOF per lelemento, consideriamo una forma polinomiale con 12 parametri nella forma

w( x, y ) = 1 + 2 x + 3 y + 4 x 2 + 5 y 2 + 6 xy + 7 x 2 y + 8 xy 2 + 9 x 3 + 10 y 3 + 11 x 3 y + 12 xy 3
Questa espressione polinomiale ovviamente soddisfa lequazione di campo per le piastre ma non descrive un EF compatibile (detto anche conforme) in quanto devono essere soddisfatte le condizioni di compatibilit tra inflessione e curvatura non solo nei nodi ma anche nei punti che appartengono alle linee del contorno dellelemento. Per avere questa continuit dovremmo introdurre 4 gradi di libert in ogni nodo e, quindi, una funzione dellinflessione espressa in funzione di 16 parametri. Il polinomio con 12 parametri garantisce quindi solo parzialmente la continuit tra elementi adiacenti tuttavia, nella pratica si assume ugualmente questa forma polinomiale perch fornisce comunque una buona convergenza della soluzione. In forma matriciale per lelemento finito e abbiamo:

w =
2 2 2 2 3 3 3 3 = 1, x, y, x , y , xy, x y, xy , x , y , x y, xy

= [1 , 2 , 3 , 4 , 5 , 6 , 7 , 8 , 9 , 10 , 11 , 12 ]

Indichiamo il vettore degli spostamenti nodali per lelemento piastra rettangolare

a = w1 , w, x1 , w, y1 , w2 , w, x 2 , w, y 2 , w3 , w, x 3 , w, y 3 , w4 , w, x 4 , w, y 4 DOF nodo 2 DOF nodo 3 DOF nodo 4 DOF nodo1
Possiamo ancora scrivere a = da cui

= 1a
con
1

la matrice di trasformazione 12X12 riportata nella pagina successiva.

La forma della matrice delle funzioni di forma si ottiene in tal modo

w = N = N 1a = Na N = N 1

N la matrice delle funzione di forma per lelemento in esame.

1 0 0 3 a2 3 2 b 1 ab 3 1 = a 2b 3 ab 2 2 a3 2 3 b 2 3 ab 2 3 ab

0 1 0 2 a 0 1 b 2 ab 0 1 a2 0 1 a 2b 0

0 0 1 0 2 b 1 a 0 2 ab 0 1 b2 0 1 ab 2

0 0 0 3 a2 0 1 ab 3 2 ab 3 2 ab 2 3 a 0 2 a 3b 2 ab3

0 0 0 1 a 0 0 1 ab 0 1 a2 0 1 a 2b 0

0 0 0 0 0 1 a 0 2 ab 0 0 0 1 ab 2

0 0 0 0 0 1 ab 3 a 2b 3 ab 2 0 0 2 a 3b 2 3 ab

0 0 0 0 0 0 1 ab 0 0 0 1 a 2b 0

0 0 0 0 0 0 0 1 ab 0 0 0 1 ab 2

0 0 0 0 3 b2 1 ab 3 2 ab 3 2 ab 0 2 b3 2 a 3b 2 ab3

0 0 0 0 0 1 b 2 ab 0 0 0 1 a 2b 0

0 0 0 0 1 b 0 0 1 ab 0 1 b2 0 1 2 ab

Esprimiamo adesso le relazioni di congruenza per la piastra in forma matriciale:


= z 2w 2w 2w = , , , , 2 , , 2 = = x y xy x y xy 2 2 y xy x e troviamo le curvature in termini della funzione polinomiale che descrive lelemento.
T T

= B

dove B= [ B ]1 , [ B ]2 , [ B ]3 , [ B ]4 con
2 [ N ] 2 [ N ] 2 [ N ]1 [ B ]1 = 2 1 , 2 1 , 2 ; x y xy
T

2 [ N ]2 ;... x 2 y 2 xy Lintroduzione delle equazioni momento-curvatura in forma matriciale (per elemento isotropo): 1 M x 0 k x 0 k y o simbolicamente M = D M = M y = D 1 M xy 0 0 (1 ) 2k xy 2 consente di trovare la matrice di rigidezza dellelemento:

[ B ]2 =

2 [ N ]2

2 [ N ]2

, 2

K = BT D B dAe .
A

Per completare la trattazione occorre definire il set di forze nodali prescritte in ogni nodo:

R = [ R1 , R2 , R3 , R4 ]

R1 = 1 , mx1 , m y 2 ,...... P
Per ogni elemento possiamo scrivere la seguente equazione in forma matriciale (12 equazioni):

K a= R
N.B. Spesso si preferisce utilizzare elementi piastra triangolari; il vantaggio dato dal fatto che si riesce meglio a discretizzare contorni irregolari o a realizzare infittimenti di mesh per cogliere effetti di tensioni concentrate.

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