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materiali
Che tipo di informazioni è possibile ottenere da un materiale?
1. Informazioni Strutturali ( struttura cristallina, microstruttura)
2. Informazioni composizionali ( quali elementi e in che rapporti, drogaggio,
contaminazioni)
3. Informazioni Morfologiche ( aspetto superficiale, rugosità)
Indagine strutturale:
1. Diffrattomtria ai raggi X (XRD)
2. Spettroscopia agli infrarossi in trasformata di Fourier (FT-IR) (?)
Indagine composizionale
1. Spettroscopia ad effetto fotoelettrico (XPS)
In cosa consiste:
1. Tecnica di caratterizzazione superficiale
2. Analisi strutturale dei materiali
3. Indagine non distruttiva
A cosa serve:
1. Ricavare informazioni sul tipo di struttura cristallina del campione
2. Informazioni sullo stato superficiale ( formazione di ossidi, transizioni di fase,
ricristallizzazione)
3. Analisi delle direzioni di crescita
4. Analisi qualitativa dello stato di compressione o tensione del materiale
Cosa sono i raggi X
I raggi X sono radiazioni elettromagnetiche ad alta energia, aventi una
lunghezza d’onda compresa approssimativamente fra 10-9 e 10-12 m
Diffrazione ai raggi X
Radiologia
Energia
Radioterapia
Detector aeroportuali
Interazione luce-materia
Ψ Kf(r) =Ψ0⋅eiKf⋅r
Ψ Ki(r) = Ψ0⋅eiKi⋅r
Produzione Raggi X
I raggi X sono prodotti in apparati detti tubi ai raggi X,
dall’urto anelastico fra un fascio di elettroni ad alta
energia (15-30 keV) provenienti da un filamento
riscaldato (catodo caldo) o da un sistema ad emissione
di campo (catodo freddo) con un materiale metallico
(anodo).
Questa interazione induce processi di eccitazione e
ionizzazione dell’anodo, cui seguono processi di
rilassamento elettronico radiativi
► Legge che correla lunghezza d’onda della radiazione alla distanza interplanare mediante l’angolo
di diffrazione misurabile
► Basata su considerazioni di interferenza fra raggi diffratti da piani paralleli di un cristallo aventi indici
di Miller (h,k,l)
► Interferenza costruttiva fra due raggi diffratti possibile solo se la differenza di cammino ottico fra i
due è pari ad un numero intero di lunghezze d’onda
Il cristallo è in genere
rappresentato dalla cella
convenzionale, una cella di
volume generalmente maggiore
di quella primitiva, contenente
più siti reticolari ma esprimente le
proprietà di simmetria del cristallo
Piani cristallini e indici di Miller
Un piano cristallino è definito come un piano nello
spazio 3D su cui giacciono uno o più atomi della
cella convenzionale
Le tecniche diffrattometriche non danno immagini dirette del reticolo cristallino reale, ma
forniscono informazioni su un altro reticolo ad esso associato, chiamato reticolo reciproco
I vettori d’onda del Reticolo reciproco sono quei valori K dati dalla differenza tra vettori
d’onda incidenti e diffratti dal cristallo
Ghkl=Kf-Ki
NB: Solo le onde diffratte che formano un vettore G con le onde incidenti danno luogo a
segnali d diffrazione non tutti i valori di K costituiscono il RR
Costruzione del Reticolo Reciproco
𝒂𝒋 𝑿 𝒂𝒌
𝒃𝒊= i,j,k=1,2,3…
𝒂𝒊 ∗(𝒂𝒋 𝑿 𝒂𝒌 )
Valgono le relazioni:
1 𝑠𝑒 𝑖 = 𝑗
𝒃𝒊 ∗ 𝒂𝒋 = 𝟐𝝅𝜹𝒊𝒋 con δ𝑖𝑗 = ቊ
0 𝑠𝑒 𝑖 ≠ 𝑗
Intensità dei picchi: Fattore di Struttura
Non tutti i siti reticolari partecipano alla diffrazione, ma occorre tenere conto di precise
regole di selezione
Dalla trattazione matematica dell’intensità del fascio diffratto secondo il modello della
superimposizione di Huygens si ricava la seguente equazione dell’onda diffratta:
𝑝
𝑝
Φ 𝑟 ∝ 𝑓𝑗 𝑒 −𝑖𝐾∗ 𝑅+𝑑𝑗 = 𝑒 −𝑖𝐾∗𝑅
( 𝑓𝑗 𝑒 −𝑖𝐾∗𝑑𝑗 ) = 𝛿𝐾,𝐺ℎ𝑘𝑙 ∗ S(K)
𝑗
𝑅 𝑗=1 𝑅 𝐺ℎ𝑘𝑙
𝑝
1. S(K)= σ𝑗 𝑓𝑗 𝑒 −𝑖𝐾∗𝑑𝑗 è definito Fattore di struttura e tiene conto della presenza fisica di atomi
2. 𝑓𝑗 è la trasformata di Fourier della densità ρ(r) e prende il nome di Fattore di forma atomica
Regole di selezione
𝑝
S(K)= S(Ghkl) = σ𝑗 𝑓𝑗 𝑒 −𝑖𝐾∗𝑑𝑗
con
1. K=hb1+kb2+lb3 vettore di reticolo reciproco di coordinate h,k,l
2. dj=uja1+vja2 + wja3 vettore di base nello spazio reale di coordinate uj,vj,wj
4. Data una cella elementare di un cristallo, i vettori dj sono specificati in numero e coordinate
5. In base ai risultati del prodotto scalare K*dj si avrà che alcuni contributi si sommeranno ed
altri si sottrarranno
6. Per un cristallo mono-elementale, 𝑓𝑗 è costante, e per certi valori di h,k,l questo fa si che il
valore del fattore di struttura risulti nullo selezione dei piani di coordinate h,k,l che danno
segnali di diffrazione
Regole di Selezione per celle cubiche
mono-elementali
𝑝
Reticolo Vettori di S(Ghkl)=σ𝑗 𝑓𝑗 𝑒 −𝑖𝐾∗𝑑𝑗 Regole di selezione Reticolo
Diretto base Reciproco
► Le terne che non rispettano le regole di selezione non contribuiscono al pattern di diffrazione
► Per sistemi con piu elementi, i fattori fj non sono uguali, e questo da luogo a delle modulazioni di intensità
piuttosto che a delle sparizioni del segnale relativo ad un dato piano h,k,l
Pattern Di Diffrazione
L’immagine che ottengo da un
esperimento di diffrazione ai raggi x è detta
pattern di diffrazione o diffrattogramma
1. Diffrattogramma
2. Equazione di Bragg
3. Banca dati con cui confrontare i dati ( ex: Powder Diffraction File, PDF)
1. SI ricorre a relazioni fra distanze reticolari e passo reticolare. Per cella cubica:
𝑎0
𝑑ℎ𝑘𝑙 =
ℎ2 + 𝑘 2 + 𝑙 2
In genere una data struttura o orientamento cristallino è condivisa da una porzione del
cristallo detta grano cristallino o cristallita.
Correla la dimensione di domini cristallini sub-micrometrici ( cristalliti) alla larghezza del picco di
diffrazione
𝐾λ
𝜏=
𝛽𝑐𝑜𝑠𝜃
Dove:
• 𝜏= dimensione media del cristallita
• K= fattore di forma, approssimabile a 0.9
• λ= lunghezza d’onda della radiazione incidente
• 𝛽= ampiezza del picco a mezza altezza
• Θ= semi-angolo di ritrovamento del picco
A causa di fattori strumentali e distorsioni meccaniche che concorrono all’allargamento dei picchi,
l’equazione di Scherrer offre un limite inferiore per le dimensioni dei cristatlliti
Effetto Degli Stress Residui
Testo di riferimento: «Solid State Physics», Ashcroft Neil W., Mermin David N., 2003