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ALESSANDRO CAPPELLO VITTORIO ERBA

CARATTERISTICHE DEL RETICOLO


Si definisce reticolo di diffrazione un sistema con un grande numero di fenditure. E caratterizzato dalle seguenti grandezze: - il passo d, solitamente dello stesso ordine di grandezza di ; - il numero di fenditure N; - la densit lineare , definita come il rapporto tra N e lunghezza del reticolo.

INTERFERENZA COSTRUTTIVA

Chiamiamo i primi tre raggi dallalto raggio 1, 2 e 3; lo sfasamento tra ogni raggio dovr essere multiplo intero di lambda.

Risolvendo il sistema per le N condizioni di interferenza si ha che:

INTERFERENZA DISTRUTTIVA
La funzione donda in un istante definito data da:

Linterferenza distruttiva in un dato punto si avr quando la somma delle N funzioni donda sar zero.

spazio percorso dal raggio

Se L molto grande e di conseguenza prossimo a zero gradi, cos tende a 1 e quindi L/cos tender a L. Indichiamo L con LI per indicare lapprossimazione.
i = numero del raggio

Il sistema ha soluzione:

con

Otteniamo cos la sommatoria delle ordinate di una sinusoide traslata di b e con periodo T= 2/c nel sistema di riferimento iOy. La somma delle ordinate di un periodo uguale a zero se la sinusoide non traslata verticalmente. Il valore della somma quindi determinato dal resto della divisione N/T, definito N%T. Se la somma delle ordinate deve essere zero, il resto N%T sar zero, quindi N sar multiplo intero di T (N = mT).

DISPERSIONE DI UN RETICOLO
Si definisce dispersione di un reticolo la differenza angolare dei massimi di un uguale ordine prodotti da raggi di lunghezza donda differente.

Riscrivendo lequazione dellinterferenza costruttiva rispetto a sin e differenziandola trattando e come variabili otteniamo:

Ricavando D dallequazione differenziale otteniamo:

Si nota che tale dispersione indipendente dalle lunghezze donda prese in considerazione.

POTERE RISOLUTIVO
Si definisce potere risolutivo di un reticolo il rapporto

In pratica, la capacit del reticolo di mantenere distinti i massimi prodotti da raggi di lunghezze donda molto vicine. Se diminuisce delta lambda i massimi prodotti si avvicineranno pur rimanendo distinguibili e infatti si avr una R maggiore. Per il criterio di Raileigh, due sorgenti di luce sono distinguibili se la separazione angolare tra esse almeno uguale alla separazione angolare tra la sorgente e il minimo di ordine m=1. Ricaviamo le due separazioni angolari rispettivamente dalla equazione differenziale della slide precedente e da un equazione che esprime la delta alfa tra un massimo e i minimi adiacenti (di cui tralasciamo la dimostrazione poich troppo complessa).

Uguagliando delta alfa e risolvendo in isolando / otteniamo:

Quindi per un dato ordine di massimo, il potere risolutivo sar tanto maggiore quanto maggiore sar il numero di fenditure.

DIFFRAZIONE DEI RAGGI X


I raggi X sono onde elettromagnetiche di lunghezza donda nellordine dellangstrom ( m).

Eseguendo i calcoli per determinare la separazione angolare tra i massimi di ordine m=0 e m=1 si ottiene il valore di 0.002 gradi (con un reticolo di passo 30000 angstrom). Lunico modo di osservare le figure di diffrazione dei raggi X quindi diminuire sensibilmente il passo, cosa impossibile industrialmente. Le strutture cristalline dei minerali si comportano come reticoli particolari che riflettono la luce ad angoli differenti. Infatti i cristalli hanno una struttura regolare e ripetitiva costituita da piani di atomi o ioni spaziati regolarmente, che risultano essere reticoli. La seguente equazione ci permette di calcolare la condizione di interferenza costruttiva e distruttiva in uno di questi reticoli. Ponendo la differenza di cammino (in t dal urto del fronte donda in a a quello in b) ae-db=m oppure m( + ) si ha:

RETICOLI A RIFLESSIONE E IRIDESCENZA


I reticoli di riflessione sono superfici riflettenti in cui sono presenti piccole scanalature che funzionano come le fenditure dei reticoli a diffrazione. Un fenomeno interessante liridescenza, prodotta dalla dispersione del reticolo; riflettendo le varie lunghezze donda con angoli differenti la luce bianca viene scomposta nelle sue componenti, creando il noto effetto arcobaleno. Esempi pratici di questo fenomeno sono i CD e le ali e il corpo di alcune specie di insetti.

TIPI DI RETICOLI
Reticoli di tipo Greyson: prodotti tramite matrici a pressione e ideati da Greyson nel 1899, sono reticoli molto precisi con una densit lineare pari a 120000 fenditure per pollice (2.54 cm) e con un passo di 4.72 m. Erano utilizzati soprattutto in campo interferometrico prima dellavvento dei reticoli VHP. Inoltre sono molto fragili in quanto anche il semplice contatto con una superficie non sterilizzata ne compromette le qualit.

Reticoli a fotolitografia: ottenuti con speciali tecniche fotolitografiche. Questo metodo di produzione prevede lilluminazione a bande parallele e sottili del supporto con particolari luci che impediscono allinchiostro di asciugarsi; si crea cos un reticolo a riflessione di profilo sinusoidale non preciso quanto il tipo Greyson, ma preferito nei monocromatografi in quanto ha una dispersione pi elevata.

Reticoli VHP: detti anche reticoli di diffrazione olografici a volume di fase, sono particolari reticoli di gel che non presentano fenditure fisiche. Infatti variando lindice di rifrazione del gel periodicamente si crea lo stesso fenomeno di diffrazione, permettendo per lutilizzo di fenditure a forma irregolare. Grazie a questa particolarit il reticolo resistente allabrasione e al contatto, e se protetto con adeguati substrati anche indifferente a variazione di umidit e temperatura. Inoltre molto preciso in quanto elimina dispersione e diffrazione superficiali tipici dei modelli a fenditura fisica.

PRINCIPALI APPLICAZIONI PRATICHE

La diffrazione dei raggi X oggi largamente utilizzata in ambito scientifico per la determinazione delle caratteristiche delle strutture cristalline; infatti possibile dedurre la distanza tra i piani di diffrazione e la struttura atomica semplicemente analizzando la figura di interferenza (simmetrie, intensit ecc). Watson e Crick utilizzarono questa tecnica per dedurre la forma a doppia elica del DNA.

La modulazione acusto-ottica una tecnica in cui la diffrazione della luce operata attraverso onde stazionarie generate in cristalli di quarzo. La particolarit che semplicemente attivando o disattivando la vibrazione del cristallo si pu decidere se deflettere o meno il fascio di luce. Questa tecnologia trova ampio utilizzo nelle stampanti laser per controllare il fascio di scrittura.

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