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CROMOFORO

Questo tipo di transizioni sono caratteristiche di composti organici e


inorganici
Il gruppo di atomi in cui sono approssimativamente localizzati gli orbitali
molecolari tra cui avviene la delocalizzazione viene chiamato cromoforo
I più comuni tra i cromofori sono caratterizzati da legami multipli e quindi
insaturi: Es: C=C, C=O

ASSORBIMENTO DEI COMPOSTI ORGANICI


L’utilizzo dello spettro UV-Visibile per analisi qualitativa non è
paragonabile agli infrarossi. In effetti, è utile per una prima
caratterizzazione della molecola.

PRINCIPALI TRANSIZIONI ELETTRONICHE


Transizioni σ →σ*
Richiesta elevata di energia.
Molecole come alcani saturi, quindi che contengono C-C e C-H, danno
solo questi assorbimenti che cadono nella zona dell’UV lontano, detto
anche UV sotto vuoto.
Questa zona assorbe anche l’ossigeno dell’aria, per cui un’eventuale
indagine andrebbe effettuata eliminando questa interferenza, operando
sotto vuoto.
(UV Lontano: Comprende radiazioni elettromagnetiche con lunghezze
d’onda comprese tra 10 e 200nm)

Transizioni π→ π*
Esempi
Transizione Etilenica: Banda tipica di sistemi π isolati
Transizione benzenoide: Banda tipica del sistema benzenico
Transizione di coniugazione: è caratteristica di sistemi aromatici o
comunque di doppi o tripli legami coniugati. Maggiore è la
delocalizzazione, più è alta la lunghezza d’onda di assorbimento, ed
aumenta anche la relativa intensità.

Transizioni n → σ* e n → π*
Queste bande sono del tipo R, cioè radicalico, perché interessano
eteroatomi che dispongono doppietti di non legame e si trovano inseriti in
un sistema π o in un sistema σ.
Es. C=N; N=N; C=O; C-O; C-S; C-N;
Principali transizioni elettroniche
Transizioni per trasferimento di carica
Sono le più intense dello spettro perché sono dovute a veri e propri
spostamenti di elettroni da una parte all’altra della molecola.

Transizioni d → d o f → f
Nei composti di coordinazione, l’interazione del metallo centrale con i
leganti ad esso coordinati provoca una separazione tra i cinque orbitali d o
f, che in assenza dei leganti hanno tutti la stessa energia.
Gli assorbimenti che corrispondono alle transizioni fra orbitali d o f
cadono nella regione del visibile, perché i dislivelli sono relativamente
piccoli, perciò i composti di coordinazione dei metalli di transizione e dei
lantanidi appaiono spesso colorati.
SPETTRO UV-VISIBILE
In generale la complessità molecolare non influisce sulla complessità
spettrale, pertanto è possibile individuare particolari raggruppamenti in
molecole complesse, confrontando gli spettri con quelli di molecole più
semplici

CRITERI DI RICONOSCIMENTO DELLE SOSTANZE ORGANICHE


Assorbimenti molto forti nell’intervallo 200-300nm (ε: 10’000-20’000):
Almeno 2 cromofori coniugati, uguali o diversi. Se la banda è ancora più
spostata verso il visibile, allora la coniugazione è elevata.

Assorbimenti piuttosto forti nella zona 270-300nm (ε: 5’000-16’000):


Sistemi aromatici con sostituenti polari. Le bande si spostano verso il
visibile quanto maggiore è la coniugazione, oppure quando sono presenti
più sostituenti con elettroni mobili.

Assorbimenti deboli o di media forza nell’intervallo 210-300nm (ε: 200-


8’000): Sistemi aromatici con sostituenti alchilici, ma anche transizioni n
→ σ* di atomi che possiedono doppietti di non legame

Assorbimenti molto deboli nella zona 200-300nm ( ε: 10-100): Indicano


transizioni n → π* e caratterizzano i gruppi N=O, C=O, N=N, C=S..

Assorbimenti analoghi ai precedenti ma all’intervallo 400-1500nm (ε: 20-


1’000): Sono dovute a transizioni interne di tipo d → d o f→ f dei metalli
di transizione o dei lantanidi.
Assorbimenti molto forti (ε: 30’000 – 50’000): Verso il visibile indicano
bande di trasferimentodi carica intermolecolari e intramolecoari.

Lo spettro UV divento decisivo quando il dato che fornisce è


negativo.
Esempio: L’assenza di assorbimento sopra i 180nm esclude la
presenza di sistemi aromatici o comunque coniugati. (Si gioca
sull’eslcusione di deteriminati risultati)
LEGGE DI LAMBERT-BEER
L’assorbanza A è proporzionale alla concentrazione ed alla lunghezza della
cella di campione attraversato

ε Esprime l’attitudine di una molecola a subire una transizione elettronica


0<ε<106
ε>104 assorbimento ad alta intensità
ε<103 assorbimenti di bassa intensità
I valori di ε danno un’indicazione del tipo di gruppo in grado di assorbire
la radiazione, il tipo di transizione e la probabilità della transizione stessa.

La legge di Lambert-Beer è valida solo per soluzioni molto diluite.


La luce deve essere il più possibile monocromatica. Non esiste una luce
precisamente monocromatica, ma la banda deve essere la più ristretta
possibile.

Ci sono diverse cause delle deviazioni della normale proporzionalità di


questa legge:
-Concentrazione elevata: Aumento degli urti tra molecole. Questi urti
creano possono creare degli aggregati di particelle più complesse, che
creano uno spostamento del massimo assorbimento.
(Da ricordare anche che all’aumentare della concentrazione si ha un
aumento dell’indice di rifrazione e quindi maggior dispersione del raggio
attraversante la soluzione)

-pH: Cambia la concentrazione o il verso di reazione di composti sensibili


al pH, ciò crea una deviazione

-Fenomeni di Fluorescenza: Il rilassamento di sostanze fluorescenti,


mostra un rilascio di una radiazione luminosa, così da creare una
diminuzione anomala dell’assorbanza.

-Soluzione torbida: Avviene lo scattering, ciò comporta un aumento


apparente assorbanza

Errori operativi:
-Mancata pulizia cuvette
-Scelta inadeguata della lunghezza d’onda
-Preparazione standard non adeguata
-Presenza sostanze interferenze nel campione
-Ampiezza della banda passante troppo o troppo poco larga

Errori strumentali:
-Assorbanza deviata dalla presenza della polvere nello strumento;

SCELTA DELLA LUNGHEZZA D’ONDA


Criteri
-Massimo assorbimento: Più è alto, più è possibile rilevare quantità piccole
di sostanza
-Centro di un picco largo: Per motivi di precisione in modo che piccole
variazioni di lunghezza d’onda comportino errori minimi sulla misura
dell’assorbanza

EFFETTO BATOCROMO (red shift)


Consiste nello spostamento d’onda più alte (verso il rosso) della lunghezza
d’onda
Tale effetto dipende da presenza di gruppi fuzionali nelle adiacenze del
cromoforo. Essi aumentano la delocalizzazione elettronica, diminuendo
l’energia richiesta per la transizione.

EFFETTO IPSOCROMO (blue shift)


Consiste nello spostamento d’onda più basse (verso il blu) della lunghezza
d’onda. Essi diminuiscono la delocalizzazione elettronica, aumentando
l’energia richiesta per la transizione.

EFFETTO AUXOCROMO
Dipende dalla presenza di un gruppo funzionale saturo, ovvero privo di
elettroni π che in genere, quando è legato ad un cromoforo varia (in
genere aumenta) la lunghezza d’onda e il coefficiente di estinzione molare.
es. -OH, -NH2, -Cl (con presenza di doppietti di non legame)

EFFETTO SOLVENTE
Il solvente può significativamente variare i livelli energetici della molecola
Esempio, un solvente polare, solvatando la molecola, ne abbassa l’energia
dello stato eccitato.
FATTORI CHE DETERMINANO L’INTENSITA’ DI UNA BANDA
1) Probabilità della transizione elettronica
2) Variazione del momento elettrico ad essa associata
3) Natura del solvente
4) Tipi di sostituenti

Prendiamo in esempio Acetone in esano,


-279nm banda debole dovuta da transizione n → π
-188nm banda intensa dovuta da transizione π → π*

1) La prima è meno probabile dovuto dalle regole di selezione

2) La seconda transizione ha un forte momento dipolare data transizione


π → π* corrispondente alla struttura C – O

3) L’influenza sul coefficiente di estinzione molare è limitata

4) Se il cromoforo è legato a dei gruppi che possono incidere sui primi 2


fattori, si può avere:
-Effetto ipercromico, con aumento di ε
-Effetto ipocromico, con diminuzione di ε
STRUMENTAZIONE
SPETTROFOTOMETRO UV-VISIBILE
SORGENTE
E’ la parte dell’apparecchio di cui si prende origine la radiazione
policromatica che viene dritta al campione
Negli strumenti che misurano la luce ultravioletta è visibile, sono presenti
due diverse lampade in modo che la sorgente copra l’intervallo da 190-
800nm:
-Per la regione del visibile si utilizzano lampade ad incandescenza
(filamento di tungsteno, lampade quarzo – iodio o lampade tungsteno –
alogeno)
-Per la regione dell’UV si usano lampade a scarica di un gas (deuterio o
idrogeno): costituite da un’ampolla di quarzo contenente il gas rarefatto
(non eccessivamente) nella quale viene attivata, tra due elettrodi, una
scarica elettrica con la conseguente emissione di razione con spettro
continuo

Gli spettrofotometri che hanno entrambe le lampade, hanno un


meccanismo di Cambio lampada che si attiva intorno ai 350nm
Dopo la sorgente vi è la fenditura d’ingresso che serve a rendere paralleli i
raggi ed evitare la luce diffusa

MONOCROMATORE
E’ il sistema ottico usato per disperdere la luce policromatica in bande
monocromatiche, che vengono inviate in successione al campione.
Ne esistono due tipi::
-Bastati su filtri (ottici o interferenziali):
OTTICI: Contengono opportune sostanze che assorbono gran parte delle
radiazioni visibili lasciando solo la banda desiderata in un intervallo di
lunghezze d’onda attorno ai 250nm
INTERFERENZIALI: Si basano sul fenomeno dell’interferenza che causa
rafforzamenti io indebolimenti tra due radiazioni che si sommano a
seconda che siano in meno in frase tra di loro. Sono più efficienti,
consentono bande passanti di ampiezza di 20nm
-Basati su ELEMENTO DISPERDENTE:
Basati sul far incidere la luce policromatica nelle sue diverse componenti
monocromatiche.
PRISMA: Disperde le radiazioni con diversa lunghezza d’onda grazie al
fenomeno della rifrazione
RETICOLI: Svolgono la stessa funzione del prisma, ma è basato sulla
riflessione. Sono formati da una serie di solchi o fenditure parallele
tracciati su una superficie lucida a distanza ravvicinata.
(questi sono usati sia nel campo dell’uv visibile e nell’ir)

CELLA
E’ la componente che contiene il campione da esaminare. Chiamato
cuvetta. (Possono avere forma di parallelepipedo o cilindrica)
Oltre ad essere trasparenti alla radiazione impiegata, devono avere un ben
preciso ‘cammino ottico’, che dovrà essere sufficiente ad avere
assorbimenti rilevabili allo strumento.
Conosciamo:
-UV si utilizzano celle in quarzo (SiO2)
-Nel visibile in vetro o in quarzo o alcuni materiali plastici.
-In IR si rendono necessarie celle in NaCl, Kbr, CaF2..

RILEVATORE
Sono dispositivi capaci di produrre un segnale elettrico che dipende
dall’energia delle radiazioni che lo investono. Tale segnale elettrico viene
poi trasferito a un indicatore analogico o elaborato per via elettronica in
modo più o meno complesso.
In UV-Visibile si possono utilizzare:
-CELLE FOTOVOLTAICHE E FOTOCONDUTTIVE sono basate su
semiconduttori che generano ai loro capi una d.d.p. direttamente
proporzionale all’intensità della radiazione incidente. (non coprono tutto
l’uv – visibile ma sono resistenti e poco costosi)
-FOTOTUBI e i FOTOMOLTIPLICATORI: basati sull’effetto
fotoelettrico, che consiste nell’emissione di elettroni da una parte materiale
viene colpito da radiazioni luminose: viene misurato il numero di elettroni
proporzionali all’intensità della radiazione incidente.

-FOTODIODI: Microscopici circuiti su hip di silicio che variano la loro


d.d.p. se investiti radiazioni luminose. Sono meno efficienti di un
fotomoltiplicatore ma possono essere messi in gran numero su un solo chip
di silicio.

IL SEGNALE
Il segnale viene opportunamente amplificato e un amperometro ne rileva
l’intensità. Il lettore converti quindi il segnale elettrico in un valore da 0 a
100. Ponendo pari a 100 il valore del segnale in assenza del campione,
otteniamo la trasmittanza e da questa l’assorbanza.

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