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Capitolo 13.

La natura della luce

RISPOSTE AI FERMATI A PENSARE DELLA TEORIA

„ 3. I colori
pag. 71
La clorofilla è il pigmento di cui sono ricche le foglie verdi.
§ La clorofilla assorbe la componente verde della luce o la diffonde?
§ Perché una foglia appare nera quando è illuminata da luce rossa?
Risposta
§ La diffonde. Quando guardiamo una foglia ricca di clorofilla, la vediamo verde perché riceviamo la luce

LI
verde diffusa.
§ Una foglia diffonde la luce verde e assorbe le altre componenti della luce visibile, tra cui la luce rossa.
Se la foglia è illuminata da luce rossa, questa luce viene completamente assorbita e la foglia appare nera.
EL
„ 4. L’energia della luce
CH
pag. 73
Qual è il numero massimo di spicchi in cui puoi dividere un cocomero, se vuoi che l’ampiezza di ogni
spicchio non sia inferiore a 1 sr?
Risposta
NI

L’ampiezza in steradianti di un cocomero intero è la misura W c dell’angolo solido completo, compresa tra
gli interi 12 e 13. Quindi, il numero massimo di parti di ampiezza non inferiore a 1 sr in cui è possibile
dividere il cocomero è 12: se si tagliassero 13 spicchi, almeno uno misurerebbe meno di 1 sr.
ZA

„ 5. L’interferenza della luce e l’esperimento di Young


pag. 79
Immagina che la doppia fenditura di un interferometro di Young sia colpita da un’onda luminosa piana che
si propaga in direzione obliqua rispetto all’asse OC.
§ Sullo schermo posteriore si osserva una figura di interferenza anche in questo caso?
§ Se sì, le posizioni angolari delle frange luminose e scure sono ancora individuate dalle formule
[12] e [13].

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Capitolo 13. La natura della luce

Risposta
§ Sì, perché anche in questo caso le due fenditure S1 e S 2 si comportano come sorgenti coerenti. Su S1 e
S 2 arrivano simultaneamente fronti d’onda diversi, che possono non essere in fase, ma che hanno sempre
la stessa differenza di fase: quindi, S1 e S 2 emettono onde le cui fasi iniziali differiscono sempre di una
stessa quantità.
§ No, perché le due formule valgono per onde che abbiano la stessa fase iniziale.

„ 6. L’interferenza per doppia riflessione


pag. 82
Una bolla di sapone, prima di rompersi, si assottiglia.
§ Quando lo spessore di una parte della pellicola diventa molto minore della minima lunghezza d’onda
della luce visibile, questa parte appare chiara o scura?

LI
Risposta
Se lo spessore della pellicola tende a zero, cioè diventa molto minore di tutte le lunghezze d’onda della luce
visibile, la pellicola appare scura. In questo caso, infatti, le due onde riflesse dalle due facce della pellicola
EL 2nh
soddisfano la condizione per l’interferenza distruttiva, cioè l’equazione = m per m = 0 .
l0
CH
„ 7. La diffrazione della luce
pag. 86
Una fenditura di larghezza d è investita perpendicolarmente da un’onda luminosa di lunghezza d’onda
NI

l = d 10 .
§ A un angolo di 30° dall’asse della fenditura, lo schermo che raccoglie la luce trasmessa è luminoso o
scuro?
ZA

Risposta
Con bm = 30° e l = d 10 , la condizione che individua l’angolo b m a cui si forma la frangia scura m-esima
della figura di diffrazione diventa
m 1 m
sin 30° = Þ =
10 2 10
ed è soddisfatta per m = 5 . Quindi, a 30° dall’asse della fenditura, sullo schermo si forma la quinta frangia
scura.

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TEST

„ Il modello corpuscolare e il modello ondulatorio della luce


1 BeD
2 AeD
3 B
4 A

„ I colori
5 CeD
6 C

„ L’energia della luce

LI
7 D
8 C EL
9 B
10 B
11 B
CH
12 A

„ L’interferenza e la diffrazione
NI

13 D
14 B
15 A
ZA

16 B
17 D
18 A
19 D
20 C

PROBLEMI

„ 1. La riflessione e la rifrazione della luce in sintesi


1 Si può dire che il primo mezzo è più rifrangente del secondo, cioè che n2 > n1.

2 Perché l’indice di rifrazione dell’elio liquido è all’incirca uguale a quello dell’aria.

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3 Traduzione
Perché in un diamante si possono vedere dei lampi di luce?
Risoluzione
Perché l’angolo limite in un diamante è piccolo, pari a circa 24,4°. Per questo un raggio di luce che
entra nel diamante può riflettersi più volte al suo interno, senza che la sua intensità diminuisca.

4 Indichiamo con n1, n2 e n3 gli indici di rifrazione dei tre mezzi, nell’ordine in cui la luce li attraversa.
Fissato l’angolo di incidenza iˆ sul secondo materiale, l’angolo di rifrazione r̂1 nel secondo mezzo è
definito dalla legge di Snell
sin iˆ n2
=
sin rˆ1 n1
L’angolo r̂1 è anche l’angolo di incidenza sulla seconda piastra, cioè nel terzo materiale; l’ulteriore
angolo di rifrazione r̂2 è descritto dalla relazione

LI
sin rˆ1 n3
=
sin rˆ2 n2 EL
Moltiplicando membro a membro le due relazioni, si ottiene
sin iˆ n3
=
sin rˆ2 n1
CH
che descrive proprio il passaggio diretto dal primo mezzo al terzo.

5 § Applichiamo le leggi della riflessione alla doppia riflessione subita dal fascio laser. Il raggio
NI

emergente è parallelo al raggio incidente. Infatti, i due raggi, tagliati dalla trasversale PQ, formano
angoli coniugati interni supplementari. Il quadrilatero APQB è pertanto un rombo (le diagonali
sono perpendicolari e sono bisettrici degli angoli al vertice). Poiché PQ misura 1,0 m e PO misura
0,50 m, ne consegue che l’angolo β è di 60°, mentre α è di 30°, in quanto angoli complementari.
ZA

§ La lunghezza del percorso totale compiuto dal raggio luminoso, dal punto A al punto B, risulta
pari a 3,0 m.

ˆ ˆ
6 § sin i = n Þ sin rˆ = sin i
sin rˆ n
æ sin iˆ ö æ sin 45° ö
rˆ = arcsin ç ÷ = arcsin ç ÷ = 17°
è n ø è 2, 42 ø

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§
45°
O aria

diamante

17°

7 § Raddoppia.
§ Non cambia.
§ Si dimezza.

LI
1 1 1
8 sin iˆL = Þ = = 2, 42
n sin iˆL sin 24, 4°
EL
9
CH
NI
ZA

Usando le notazioni della figura, possiamo scrivere che


AH 0,50
AO = = = 0,577 m
sin 60° 3/2
BK 3,0 m
OB = = = 3, 46 m
sin 60° 3/2
Quindi, il percorso compiuto dai raggi luminosi è
d = AO + OB = 4, 0 m

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x
10 tan 30° =
4,50 m
x = ( 4,50 m ) tg30° = 2,60 m
h = 1, 68 m + 2, 60 m = 4, 28 m
11 § Applicando le leggi della riflessione, si trova per costruzione che le riflessioni sono 4, come
indicato in figura.

L = 10 m
A

45° 45°
D=3m
45° 45° B

LI
§ LAB = 3D 2 + ( L - 3D ) 2 = L 2 = (10 m ) 2 = 14 m EL
§ Dt = LAB - L = 14 m - 10 m
= 1,33 ´10-8 s = 13 ns
c 8
3,0 ´10 m/s
CH
sin iˆ v1 c v
12 = = Þ sin rˆ = sin iˆ
sin rˆ v2 v c
é 1,90 ´108 m/s ù
rˆ = arcsin ê ( sin 22,0°)ú = 13,7°
NI

ë 3,00 ´10 m/s


8
û

s s s 7, 0 ´10-3 m
ZA

13 L= = = = = 0,81 cm
cos rˆ 1 - sin 2 rˆ æ sin iˆ ö
2
æ sin 45° ö
2

1- ç ÷ 1- ç ÷
è n ø è 1, 41 ø

14 La lunghezza del raggio rifratto è l = 1,5 cm , lo spessore della lastra è d = 1, 4 cm .


L’angolo di rifrazione è
d 1, 4
q2 = arccos = arccos = 21°
l 1,5
Dalla legge di Snell sin q1 = n2 sin q2 (in quanto n1 = 1) risulta che l’angolo di incidenza è
q1 = arcsin ( n2 sin q2 ) = arcsin (1,52sin 21°) = 33°

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15 n1 = naria = 1, 0
sin iˆ n2 sin 30, 0°
= = n2 Þ n2 = = 1,36
sin rˆ n1 sin 21, 6°
Si tratta di alcol etilico.

16 § n1 = naria = 1, 0 n2 = n = 1,5
Alla prima rifrazione si ha:
sin a n2
= = n Þ sin a = n sin b
sin b n1
Alla seconda rifrazione si ha:
sin b 1
= Þ sin g = n sin b
sin g n

LI
Quindi:
sin a = sin g Þ a = g EL
cioè i due raggi sono paralleli.
sin a ö æ sin 45, 0° ö
§ b = arcsin æç ÷ = arcsin ç ÷ = 27,9°
è n ø è 1,51 ø
CH
s 12, 0 cm
PQ = = = 13, 6 cm
cos b cos 27,9°
d = PQ sin ( g -b) = PQ sin ( a -b) = (13,6 cm ) sin ( 45,0° - 27,9° ) = 4,00 cm
NI

17 § Chiamiamo a, b, g, d gli angoli che il raggio luminoso forma con la normale alla superficie di
separazione nei punti di incidenza, come indicato in figura.
ZA

Applicando ripetutamente la legge di Snell, si ottiene


n1 sin a = n2 sin b = n3 sin g = n1 sin d
da cui segue che a = d , cioè che il raggio incidente e il raggio emergente sono paralleli.
sin 30° ö
§ b = arcsin æç ÷ = 19, 6°
è 1, 49 ø
sin g 1 sin 30°
§ = Þ n3 = = 1, 75
sin a n3 sin16, 6°
Quindi si tratta di vetro.

18 L’angolo limite è dato da


sin iˆL n 1 æ 1 ö
= 2= Þ iL = arcsin ç ÷ = 40, 2°
sin 90° n1 1,55 è 1,55 ø

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Poiché l’angolo di incidenza è superiore all’angolo limite, non avviene alcuna rifrazione e si verifica
invece il fenomeno della riflessione totale.
Quindi, affinché il raggio luminoso esca dall’acqua, il sub deve diminuire l’angolo di incidenza di
almeno 9,8°

ncladding 1,31
19 iˆL = arcsin = arcsin ! 56°
ncore 1,58

20 Dalla figura si evince iˆ » 27° e rˆ » 43° , da cui si ottiene


sin iˆ 1
= Þ n » 1,5
sin rˆ n
1
L’angolo limite è iˆL = arcsin = 42° . Quindi il raggio corretto è quello indicato con B.
n

LI
ˆ
21 § sin iL = 1 Þ n = 1 ˆ
sin 90° n sin iL
EL
La condizione su n si ottiene sostituendo il valore massimo di sin iˆ che si ha per iˆL = 45° .
In queste condizioni il raggio rifratto è parallelo alla superficie di separazione prisma-aria.
CH
1
n= = 1, 41
sin 45°
Perciò si dovrà usare n > 1, 41.
NI

ˆ
§ sin iL = 1,33 Þ n = 1,33 = 1,88 Þ n > 1,88
sin 90° n sin 45°
ZA

nacqua nacqua 1,55


22 § sin iˆL = Þ iˆL = arcsin = arcsin = 76°
nvetro nvetro 1, 60

§ iˆL = arcsin naria = arcsin 1,00 = 39°


nacqua 1,60

23 PROBLEMA SVOLTO

24 Nella prima rifrazione il raggio si avvicina alla normale in modo che venga rispettata la legge di Snell
naria sin a = nvetro sin b .
Poiché naria = 1, tale la relazione diventa

sin a sin 45° 2 2


sin b = = = =
nvetro 1,5 2 (1,5 ) 3

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Quindi:
æ 2ö
b = sin -1 çç ÷÷ @ 28°
è 3 ø
Consideriamo il triangolo SPK in figura:

ε = 45°
δ
η
ζ K
P
α = 45°

LI
L’angolo in S è 45°, perché il triangolo SPK è un triangolo rettangolo isoscele, l’angolo z è
EL
complementare a b, quindi z = 90°– 28° = 62°, e l’angolo h si ottiene dalla relazione
h = 180° – (45°+62°) = 73°
Quindi, l’angolo di incidenza del raggio sull’ipotenusa del triangolo è
CH
h¢ = 90° - h = 90° - 73° = 17°
Per determinare l’angolo di rifrazione con cui il raggio esce dal prisma, scriviamo nuovamente la
legge di Snell:
nvetro sin h¢ = naria sin d Þ sin d = (1,5) sin 17°
NI

dalla quale otteniamo


d = sin -1 éë(1,5) sin17°ùû @ 26°
ZA

25 L’angolo d è esterno al triangolo EBC, pertanto è uguale alla somma degli angoli interni non
adiacenti. Possiamo quindi scrivere
( )
d = iˆ - rˆ¢ + ( eˆ - rˆ¢¢ )
ˆ + a = 180° . Poiché vale anche
Considerando il quadrilatero VBKC, si ha BKC
ˆ = 180° - ( rˆ¢ + rˆ¢¢ )
BKC
risulta
a = rˆ¢ + rˆ¢¢
e quindi
d = iˆ + eˆ - a

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„ 2. Corpuscoli e onde
26 Quello ondulatorio, perché l’olografia è basata sul fenomeno dell’interferenza tra la luce emessa da
un laser che viene separata in due parti. Una parte viene fatta incidere sull’oggetto da fotografare,
mentre l’altra rimane inalterata. I due raggi vengono poi fatti incidere sulla stessa lastra fotografica,
dando così luogo a delle frange di interferenza (la luce che ha colpito l’oggetto ha subìto un
cambiamento di fase).

27 Sì, per esempio la riflessione e le ombre.

28 Perché l’indice di rifrazione di un mezzo è il rapporto fra la velocità della luce nel vuoto e quella nel
mezzo considerato, e quest’ultima è sempre minore di c.

c
v1 n1 n2 1,52
29 = = = = 1,16

LI
v2 c n1 1,31
n2 EL
30 Traduzione
Una lastra di vetro (indice di rifrazione n = 1,50) è spessa 2,00 mm.
CH
§ Quanto tempo impiega la luce ad attraversarla in perpendicolare?
Risoluzione
c 3,00 ´108 m/s
v= = = 2,00 ´108 m/s
n 1,50
NI

l 2,00 ´10-3 m
Dt = = = 1,00 ´10-11 s = 10,0 ps
v 2,00 ´10 m/s
8
ZA

31 Indichiamo col l1 lo spessore dello strato d’acqua attraversato dalla luce e con ∆t l’intervallo di tempo
impiegato per attraversarlo.
Possiamo calcolare ∆t come segue:
c n
l1 = v1Dt = Dt Þ Dt = 1 l1
n1 c
Nello stesso intervallo di tempo ∆t la luce in aria attraversa uno strato di spessore l2:

l 2,00 ´10-2 m
32 v= = -11
= 0, 201´109 m/s
Dt 9,93 ´10 s
c 3,00 ´108 m/s
n= = = 1, 49
v 2,01´108 m/s

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c
33 l = v1Dt1 = Dt1
n1
c
l = v2 Dt2 = Dt2
n2
Dt1 n1 1,33
= = = 0,550
Dt2 n2 2, 42

34 Chiamiamo d la distanza incognita tra le due aperture. Lo sfasamento tra le onde generate dalle due
aperture è dovuto alla differenza di cammino l che un fronte d’onda deve percorrere per arrivare in
B, rispetto a quella che serve per giungere in A.
La relazione tra le due grandezze è
d sin a = l
Inoltre vale la relazione

LI
2π lDF
DF = l Þ l=
l 2π EL
Quindi:

d=
lDF
=
( 590cm )( 2, 6 rad ) @ 453 nm
2π sina 2π sin 32,6°
CH
35 PROBLEMA SVOLTO

36 La distanza in più che un fronte d’onda deve percorrere per arrivare in B, rispetto a quella che serve
NI

per giungere in A è s = l sin a . Quindi:


s
l=
sin a
ZA


Quindi lo sfasamento è pari a DF = s , da cui
l
lDF
s=

v vDF
Poiché l = e s= , otteniamo
f 2πf
s vDF
l= =
sin a 2πf sin a
Sostituendo i dati, ricaviamo

l=
(3,0 ´10 8
m/s ) ( 3, 2 rad )
@ 6, 2 ´10-7 m
2π ( 580 THz ) sin 25,2°

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„ 3. I colori
37 Quella gialla, perché l’indice di rifrazione del materiale per la luce gialla è maggiore di quello per la
luce rossa.

38 Traduzione
Dopo un temporale, esci di casa e guardi verso est, dove vedi un arcobaleno sopra il tetto di una casa
vicina. Puoi stabilire se è mattina oppure sera?
Risoluzione
È sera perché il sole deve essere dietro di te per vedere l’arcobaleno.

§ f = c = 3,00 ´10 -7m/s = 5,09 ´1014 Hz


8
39
l 5,89 ´10 m
-7
§ T = l = 5,89 ´108 m = 1,96 ´10-15 s

LI
c 3,00 ´10 m/s
§ La velocità di propagazione della luce nel mezzo di indice di rifrazione 1,5 è
EL
c 3,00 ´108 m/s
v= = = 2,00 ´108 m/s
1,5 1,5
quindi
CH
v 2,00 ´108 m/s
l= = = 393 nm
f 5,09 ´1014 s-1
NI

§ f = c = 2,998 ´10 -m/s


8
40 = 1,182 ´1015 Hz
l 2,537 ´10 m
7

§ UV ( l < 380 nm)


ZA

§ l vuoto = c = 3,00 ´1014m/s = 0,638 ´10-6 m = 638 nm


8
41
f 4,70 ´10 Hz
c
v n 1 1
§ l vetro = = = l vuoto =
f f n 1,507
( 6,382 ´10-7 m ) = 424 nm
c 3,00 ´108 m/s
42 l vuoto = = = 0, 400 ´10-6 m = 400 nm
f 7,50 ´10 Hz
14

c
v n 1 l vuoto 400 nm
l vetro = = = l vuoto Þ n= = = 1,52
f f n l vetro 263 nm

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Capitolo 13. La natura della luce

43 § n1 = sin18, 0° = 1,524
sin11, 7°
sin18, 0°
n2 = = 1,511
sin11,8°
d = 1,524 - 1,511 = 0, 013
§ n1 = 1,524 corrisponde al colore violetto
n2 = 1,511 corrisponde al colore giallo

44 § Dalla relazione
sin iˆ æ sin iˆ ö
sin rˆ = Þ rˆ = arcsin ç ÷
n è n ø
otteniamo:

LI
æ sin 60° ö
rˆvioletto = arcsin ç ÷ = 33°
è 1, 607 ø
æ sin 60° ö
rˆrosso = arcsin ç
EL
÷ = 34°
è 1,569 ø
CH
§
60°
P
NI

L ∆L
ZA

sin rˆ sin iˆ
L = s tan rˆ = s =s
1 - sin 2 rˆ n 2 - sin 2 iˆ
æ 1 1 ö
(
DL = s sin iˆ ç )
ç n - sin iˆ
- ÷ = 2, 2 ´10-3 m
è 1
2 2
n2 - sin iˆ ÷ø
2 2

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Capitolo 13. La natura della luce

„ 4. L’energia della luce


45 § 10 lm
§ 2,5 ´103 lm
§ 500 lm

E 1,9 J
46 ER = = = 1,3 ´103 W/m 2
ADt ( 3, 2 ´10 m ) ( 4,5 s )
-4 2

E E A 10 kJ/m 2
47 ER = = = = 0,35 W/m 2
ADt Dt (8 h )( 3600 s/h )
L’ordine di grandezza è 10-1 W/m2 .

LI
Ps = ER 4pr 2 = ( 0, 44 W/m2 ) 4p ( 3,5 m ) @ 68 W
2
48

49
EL
La lampadina irradia uniformemente in tutte le direzioni. L’angolo solido è W = 4π sr , quindi

IL =
( 452 lm ) @ 36, 0cd
CH
4π sr

50 F L = I LWc = (12 cd ) ( 4p sr ) = 48p lm


FL 48p lm
NI

EL = = = 0,98 lx
4pr 4p ( 3,5 m )
2 2
ZA

51 Traduzione
L’illuminamento di uno schermo, posto a 3,3 m da una sorgente puntiforme di luce, vale 41 lx.
§ Qual è il flusso luminoso emesso dalla sorgente?
Risoluzione
F
EL = L Þ F L = AEL = 4pr 2 EL = 4p ( 3,3 m ) ( 41 lx ) = 5, 6 ´103 lm
2

FL = AEL = 4pr 2 EL = 4p (5,0 m) ( 60 lx ) = 1,9 ´104 lm


2
52

F L I LW I LW I L 15 cd
53 EL = = = = 2 = = 2, 4 ´ 102 lx
Wr ( 0, 25 cm )
2 2
A A r

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Capitolo 13. La natura della luce

S1 S2 S2 2S1
54 § = Þ d¢ = d =d =d 2
d 2 d ¢2 S1 S1
§ Nel secondo caso si dimezza.

55 Calcoliamo la potenza che corrisponde all’irradiamento solare medio di 650 W/m2 dalla seguente
proporzione:
650 W/m2 : 1000 W/m2 = x : 200 W

x=
( 650 W/m ) ( 200 W ) = 130 W
2

1000 W/m 2
Poiché 1kWh = (1000 W )( 3600 s ) = 3,60 ´106 J , si ha

(130 W )(8,00 h ) = 1,04 kWh


Per l’energia erogata vale la proporzione

LI
1kWh : 3,60 ´106 J = 1,04 kWh : Eerogata
da cui
(1, 04 kWh ) ( 3, 60 ´106 J )
EL
Eerogata = = 3, 74 ´106 J
1kWh
CH
56 § I R = E = E 1 = PS Þ PS = I R W = ( 2, 0 W/sr )( 4p sr ) = 25 W
WDt Dt W W
P I 2,0 W/sr
NI

§ ER = S 2 = R2 = = 2,0 ´102 W/m2


4pr (10 ´10 m )
2
r -2
ZA

A = l 2 = ( 632,8 ´10-9 m ) = 4, 0 ´10-13 m 2


2
57

E / Dt 1,0 ´10-3 W
ER = = -13
= 2,5 ´109 W/m2
A 4,0 ´10 m 2

58 ER effettivo = (1 - 0, 40) ER = 0,60 ´ (1,35 ´103 W/m2 ) = 0,81´103 W/m2

Eassorbita = 0,50 ER effettivo ADt = 0,50 ´ ( 0,81´103 W/m2 )( 2,00 m2 )(3,6 ´103 s ) = 2,9 MJ

§ E = 4pR 2 ER Dt = 4p (1, 496 ´1011 m ) (1,35 ´103 W/m 2 ) (1s ) = 3,80 ´1026 J
2
59

E / Dt ER A ER ( 4pR ) (1,35 ´10 W/m )(1, 496 ´10 m )


2 3 2 11 2
E
§ IR = = = = = = 3, 02 ´1025 W/sr
WDt W W 4p sr sr

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Capitolo 13. La natura della luce

60 Indichiamo con E0 l’energia ricevuta dal pannello nell’arco dell’intera giornata e con EP quella
prodotta. Quindi, l’energia ricevuta è
E
E0 = P = 6, 25 ´108 J
0,16
Questa quantità di energia corrisponde a una potenza
E0 6, 25 ´108 J
P= =
Dt 8 ´ 3600 s
Dal momento che l’area del pannello è
A = l1l2 = ( 4,5m)( 6,5m) = 29, 25m2
l’irradiamento solare medio è
P E0 6, 25 ´108 J
ER = = = = 740 W/m 2
A ADt ( 29, 25 m ) ( 8 ´ 3600s )
2

LI
61 PROBLEMA SVOLTO EL
62 § L’angolo solido che corrisponde a uno spicchio è
1 p
W1 = ( 4p sr ) = sr @ 0,628 sr
CH
20 5
L’angolo solido corrispondente a tre spicchi è quindi
3
W3 = p sr @ 1,9 sr
5
NI

§ Invertendo la relazione W1 = A r 2 , otteniamo il raggio:

r = A W1 = (141cm ) ( 0,628sr ) @ 15cm


2
ZA

63
A
L’angolo solido che corrisponde alla porzione di superficie sferica è W = . Quindi:
r2
F F 2 (1200 lm )
2 (
1,5 m ) = 1,1´103 cd
2
IL = = r =
W A 2,5 m

64 PROBLEMA SVOLTO

65 § ( )(
Superficie laterale = 2p rh = 2p 12,0 ´10-2 m 20,0 ´10-2 m = 0,151m2)
210 lm
EL = = 1,39 ´103 lx
0,151m2

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Capitolo 13. La natura della luce

§ EL¢ = EL + 0, 40 EL = 1,96 ´103 lx


FL 210 lm
A¢ = = = 0,107 m 2
¢
EL 1,96 ´10 lx
3

A¢ 0,107 m 2
r¢ = = = 8,57 ´10-2 m
2ph 2p ( 20 ´10 m )
-2

66 § EL = F L 2 = F L2 = 405 lm
= 1, 4 ´103 lx
pD p ( 3, 0 ´10-1 m )
2
D
4p
4
§ I L = F L = 405 lm = 32 cd
4p 4p sr

LI
67 § EL1 = F2L = 5200 lm2 = 2,3 ´103 lx
l1 (1,5 m ) EL EL1
F L = cost Þ EL1l12 = EL 2l22 = EL 2 (1,30 l1 )
2
Þ EL 2 = = 0,59 EL1
(1,30 )
2

EL1 - EL 2
CH
§ = 0, 41 = 41%
EL1

68 d1 = 1, 2 m Þ d2 = 4,8 m - 1, 2 m = 3,6 m
NI

FL I I L1 I L 2
EL = = L2 Þ = Þ
4pd 2
d d12 d 22
2 2
ZA

æd ö æ 3,6 m ö
I L2 = ç 2 ÷ I L1 = ç ÷ ( 30 cd ) = 2,7 ´102 cd
è d1 ø è 1, 2 m ø

§ I L = F L = 1, 200 ´10 lm = 191,0 cd


3
69
W 2p sr
§ Diminuisce perché l’occhio umano è meno sensibile alla radiazione rossa che a quella giallo-
verde.

„ 5. L’interferenza della luce e l’esperimento di Young


70 No, i due termini si sommano, generando un minimo di valore doppio, e quindi si ha interferenza
costruttiva.

71 Perché le fasi delle onde luminose emesse cambiano in modo rapido e casuale. Le sorgenti elementari,
gli atomi, non sono coerenti ed emettono luce in modo indipendente gli uni dagli altri.

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Capitolo 13. La natura della luce

72 Si avrebbe un’interferenza distruttiva perché, percorrendo distanze uguali, le due onde generate in
opposizione di fase sarebbero ancora in opposizione di fase nel punto C.

73 Consideriamo il seguente ingrandimento della figura a pag. 77.

S1
Mk

C1
O
B1

S2

LI
Il punto B1 è l’intersezione del segmento S 2 M k con il segmento OBk , mentre il punto C1 è
EL
l’intersezione dello stesso segmento S 2 M k con OC.
Visto che l’angolo S2 Bˆ1O è retto, l’angolo S1Sˆ2 M k = ak è complementare all’angolo S2OB
ˆ . Ma
1
CH
ˆ è a sua volta complementare a B OC
anche l’angolo S2OC1 è retto, per cui S2OB ˆ .
1 1 1

Quindi i due angoli S1Sˆ2 M k e B1OC


ˆ sono congruenti perché complementari dello stesso angolo.
1

ˆ coincide con l’angolo B OC


Ma l’angolo B1OC ˆ , per cui il teorema è dimostrato.
1 k
NI

ll ( 650 ´10 m ) ( 2,0 m )


-9

74 y= = = 6,5 ´10-3 m
2,0 ´10-4 m
ZA

ll ( 589, 0 ´10 m ) (10, 0 m )


-9
75 § d= = = 1, 2 mm
y 0,50 ´10-2 m
§ Raddoppia anche la y, quindi, come in una trasformazione di scala, anche la distanza tra due
massimi laterali raddoppia.

yd ( 4, 0 ´10 m )( 0,80 ´10 m )


-3 -3
76 l= = = 4, 4 m
l 720 ´10-9 m

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Capitolo 13. La natura della luce

77 La distanza fra due frange luminose adiacenti, per piccoli angoli, è (vedi PROBLEMA MODELLO 1)
ll
Dy = yk +1 - yk =
d
Quindi, la risposta corretta è la «e».

Dd
78 Dd = k l Þ k =
l
Dd 2,356 ´10-5 m
k1 = = = 43,15 (valore da scartare perché non intero)
l1 5, 460 ´10-7 m
Dd 2,356 ´10-5 m
k2 = = = 40, 00
l 2 5,890 ´10-7 m
Quindi le due sorgenti emettono luce di lunghezza l 2 .

LI
Dd d1 - d 2 ( 364 ´10 m ) - (120 ´10 m )
-7 -7
79 = = = 30,5 EL
l l 8,0 ´10-7 m
Avendo ottenuto un multiplo semi-intero della lunghezza d’onda, nel punto P si ha interferenza
distruttiva.
CH
2d
80 l= sin a n
2n + 1
Per n = 1 si ha
NI

2 2
l = d sin a1 = ( 2, 00 ´10-4 m ) ( sin 0, 254° ) = 591m
3 3
ZA

d sin a k (8,50 ´10 m ) ( sin 0, 299° )


-4
81 d
§ l = sin a k Þ k= = =7
k l 6,33 ´10-7 m
§ La posizione di uno dei due massimi rispetto alla perpendicolare allo schermo è
10
y = cm = 5, 00 ´10-2 m
2
Con l’approssimazione
y
= tg a » sin a
l
si trova che la minima distanza a cui deve essere posizionato lo schermo è:
y 5,00 ´10-2 m
l= = = 9,58 m
sin a sin 0, 299°

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Capitolo 13. La natura della luce

yd ( 2,0 ´10 m )( 0,80 ´10 m )


-3 -3
82
§ l= = = 6, 4 ´10-7 m
l 2,5 m
§ La lastrina di plexiglas, posta davanti a entrambe le fenditure, non cambia la figura di interferenza,
perché lo sfasamento dovuto all’attraversamento della lastrina è lo stesso per le due sorgenti.

83 La distanza fra il massimo centrale e la prima frangia luminosa adiacente, per piccoli angoli, è
ll
y=
d
da cui
d ( 3, 4 ´10 m )( 2,0 ´10 m )
-3 -4

l= y = = 6,8 ´10-7 m
l 1,0 m

84

LI
Ricordiamo che le frange luminose sono tutte equidistanti e indichiamo con ∆y la distanza fra due
frange luminose adiacenti:
D
Dy = = 5, 40 mm
4
La distanza tra lo schermo e la coppia di fenditure è
EL
d ( 5, 40 ´10 m )(100 ´10 m )
-3 -6
ll
CH
Dy = Þ l = Dy = = 1, 20 m
d l 4,50 ´10-7 m

æ 1ö
m - ÷l
NI

ç
æ 1ö
d sin a m = ç m - ÷ l Þ d = è

85 = 3, 42 ´ 10 -4 m
è 2 ø sin 0, 285 °
ZA

86 PROBLEMA SVOLTO

87 Due sorgenti in opposizione di fase sono sfasate di p. Quindi la condizione di ampiezza massima si
æ 2π AP - PB π ö
ha quando ç - ÷ = kπ . Quindi:
è l 2 2ø
é1
( 1ù
)
êë l AP - PB - 2 úû = k

l æ 1ö
AP - PB = k l + = lçk + ÷
2 è 2ø
Nei punti di interferenza distruttiva
æ 2π AP - PB π ö æ 1ö
ç - ÷ = πçk + ÷
è l 2 2ø è 2ø

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Capitolo 13. La natura della luce

æ 2π AP - PB ö æ 1ö π
ç ÷ = π ç k + ÷ + = ( k + 1) π = mπ , dove m è ancora un intero
è l 2 ø è 2ø 2
AP - PB = ml
Se le sorgenti sono in opposizione di fase la condizione di interferenza costruttiva e di interferenza
costruttiva si scambiano i ruoli delle analoghe condizioni per sorgenti in fase.

88 La condizione per avere un massimo in un punto P sullo schermo è


æ 2π AP - PB π ö
ç - ÷ = kπ
è l 2 4ø
Quando k = 0 otteniamo
l
AP - PB =
4

LI
l
Nell’approssimazione di angoli piccoli, si ha AP - PB = d sin a @ d a = . La distanza sullo schermo
4
rispetto al punto equidistante dalle due sorgenti è L tan a @ La = y .
Risolvendo il sistema formato dalle ultime due equazioni, otteniamo
EL
lL ( 690 ´10 m ) ( 3,5 m )
-9

y= = @ 4, 0 ´ 10-3 m
CH
4d 4 (1,5 ´10 m )
-4

c c
89 La lunghezza d’onda della luce nell’aria è l aria = , da cui f = .
l aria
NI

f
d sin a
Dalla relazione d sin a = k l liquido otteniamo l liquido = . Poiché la frequenza dell’onda non varia
k
ZA

nel passaggio da aria a liquido, si ha che


d sin a v c
lliquido = = =
k f nf
dove n è l’indice di rifrazione del liquido.
c
Sostituendo nell’ultima equazione f = , otteniamo
l aria

k l aria 2 ´ ( 585 ´10-9 m )


n= = @ 1,39
d sin a ( 0, 250 ´10-3 m ) sin ( 0,193° )

90 In aria vale
c
d sin a = 6l aria = 6
f

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Capitolo 13. La natura della luce

Nel liquido vale


v c
d sin a = k l liquido = k =k
f nf
Poiché la posizione sullo schermo è la stessa, uguagliamo i due secondi membri:
c c
6 =k Þ k = 6n Þ k = 6 ´1, 5 = 9
f nf

91 La condizione per avere interferenza costruttiva per la luce gialla è d sinα = 5λ giallo .
La condizione per avere interferenza distruttiva per la luce verde è
⎛ 1⎞ 11
d sinα = ⎜ 5 + ⎟ λ verde = λ verde
⎝ 2⎠ 2
Dato che le posizioni coincidono, possiamo uguagliare i secondi membri:

LI
11 10
5λ giallo = λ verde ⇒ λ verde = λ giallo = 0,909 × (589 nm ) = 535 nm
2 11 EL
„ 6. L’interferenza per doppia riflessione
92 A causa del suo peso, la pellicola di acqua saponata non ha uno spessore costante, ma risulta più
CH
spessa in basso. La parte superiore è così sottile che la differenza di fase fra le onde riflesse, dovuta
alla propagazione dentro la pellicola, è trascurabile, Ciò che conta è lo sfasamento causato dalla
riflessione, che risulta pari a π. Pertanto, le onde riflesse nella parte superiore della pellicola sono in
opposizione di fase e producono interferenza distruttiva. La zona appare buia perché tutte le
lunghezze d’onda della luce incidente vengono trasmesse, mentre, a causa dell’interferenza
NI

distruttiva, non si osserva alcuna onda riflessa.

93 Poiché le due pellicole di rivestimento sono costituite da due materiali diversi, esse hanno anche
ZA

indici di rifrazione diversi. Allora le componenti monocromatiche eliminate dalla luce riflessa
risulteranno diverse: le condizioni per l’interferenza costruttiva e distruttiva dicono infatti che, a
parità di spessore, il colore della pellicola dipende solo dall’indice di rifrazione della pellicola.

94 § In entrambi i casi la luce passa da un mezzo con indice di rifrazione maggiore a un mezzo con
indice di rifrazione minore. Quindi in nessuno dei due casi l’onda viene sfasata di π e, di
conseguenza, la formula per lo sfasamento è
4pnh
f2 - f1 =
l0
§ La condizione di interferenza distruttiva è
4pnh l
( 2k + 1) p = f2 - f1 = Þ h = ( 2k + 1) 0
l0 4n

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Capitolo 13. La natura della luce

l0
95 Il fascio di luce all’interno del vetro ha una lunghezza d’onda l = , dove l 0 è la lunghezza d’onda
n
in aria del fascio di luce. Lo sfasamento subito dall’onda è pari a
2π 2πn
DF = d= d
l l0
7
Poiché Df = p , si ha
5
7 2πn 10n 10 ´ (1,52 )
5
π=
l0
d Þ l0 =
7
d=
7
( 2, 07 ´10-7 m ) @ 449 nm
La lunghezza d’onda trovata corrisponde al colore azzurro.

2πn 2π (1,55)
96 Df =
l0
d= -7
4,30 ´10 m
( 2,34 ´10-7 m ) @ 5,30 rad

LI
97 La parte di onda riflessa dalla superficie esterna subisce uno sfasamento di π rad rispetto all’onda
EL
incidente, perché l’indice di rifrazione della benzina è maggiore di quello dell’aria.
Quindi la fase della prima onda riflessa è
F1 = F 0 + π
CH
La parte riflessa dalla superficie interna percorre il doppio dello spessore della lamina per poi
riemergere. Quando viene riflesso, questo raggio non subisce uno sfasamento di π perché l’indice di
rifrazione della benzina è maggiore di quello dell’acqua.
Quindi la fase del raggio che fuoriesce dalla pellicola è
NI

2π 2πn 4πn
F2 = F0 + ( 2h ) = F 0 + ( 2h ) = F 0 + h
l l0 l0
ZA

La differenza di fase è quindi


4πn 4πn
DF = F 2 - F1 = F 0 + h - ( F0 + π ) = h-π
l0 l0
Sostituendo i dati, otteniamo
4π (1, 40 )
DF =
5, 45 ´10 m-7 ( 224 ´10-9 m ) - π @ 4, 09 rad

2h 2hn 1,33
98 § = = ( 600 nm ) = 1,50
l bolla l0 533 nm
§ Il risultato trovato rappresenta la condizione affinché si realizzi interferenza costruttiva, per k = 1
la luce di questo colore viene fortemente riflessa dalla pellicola di sapone.

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Capitolo 13. La natura della luce

99 Traduzione
La bolla di sapone dell’esercizio precedente è ora colpita da luce bianca.
§ Quali lunghezze d’onda della radiazione visibile mancano nella luce riflessa?
Risoluzione
2h 2nh
= m Þ l0 =
l bolla m
Scartando m = 0 e ricordando che siamo interessati a radiazione visibile, otteniamo i valori
l = 798 nm (IR) per m = 1
l = 399 nm (violetto) per m = 2
l = 266 nm (UV) per m = 3
Solo il secondo valore è accettabile.

LI
100 § Le tre lunghezze d’onda sono eliminate dall’interferenza distruttiva.
§ Dalla relazione per l’interferenza distruttiva EL
2nh
=m
l0
si ricava
CH
2nh = m1l0 ¢ = m2l0 ¢¢ = m3l01¢¢¢
§ Lo spessore minimo della lamina si ha in corrispondenza del minimo comune multiplo delle tre
lunghezze d’onda, che vale 1800 nm ( m1 = 5, m2 = 4, m3 = 3 ).
NI

Si ha quindi
ml 0 1800 nm 2nh 2 (1, 25)( 720 nm )
h= = = 720 nm Þ l 0 = =
2n 2 (1, 25) k+
1
k+
1
ZA

2 2
k = 0 : l 0 = 3600 nm (non visibile)
k = 1: l 0 = 1200 nm (non visibile)
k = 2 : l 0 = 720 nm (rosso)
k = 3 : l 0 = 514 nm (verde)
k = 4 : l 0 = 400 nm (violetto)
k = 5 : l 0 = 337 nm (non visibile)

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Capitolo 13. La natura della luce

101 Calcoliamo a quante lunghezze d’onda della luce a 640 nm corrisponde la differenza di cammino
ottico dei raggi riflessi dalle due superfici della pellicola:
2hn 2 ´ ( 4, 21´10 m ) ´1,52
-7

= = 2,0
l 6, 40 ´10-7 m
Tenendo conto di un’ulteriore mezza lunghezza d’onda di sfasamento dovuta alla riflessione dalla
prima superficie, possiamo concludere che la luce con lunghezza d’onda 640 nm subisce interferenza
distruttiva e non è presente nella luce riflessa.
Calcoliamo le altre lunghezze d’onda che soddisfano la condizione di interferenza distruttiva:
2hn 2hn
=k Þ l= , k = 1, 2,3, !
l k
L’altra lunghezza d’onda mancante nel raggio riflesso si ottiene per k = 3 ed è 427 nm.

102 PROBLEMA SVOLTO

LI
103 Affinché la trasmissione sia ottimale, la luce riflessa deve essere eliminata. Poiché vale la condizione
n1 < n2 < n3 , l’onda luminosa viene sfasata di π sia passando dall’aria alla pellicola sia passando dalla
EL
pellicola al vetro; quindi, lo sfasamento complessivo dovuto alle riflessioni è nullo. Così la
condizione di interferenza distruttiva diventa
4pnh l
Df = = ( 2k + 1) p Þ n = ( 2k + 1) 0
CH
l0 4h
Per k = 0 si ottiene un indice di rifrazione minore dell’aria e per k = 2 si ottiene un indice di rifrazione
maggiore del vetro.
NI

l0 l0 4, 25 ´10-7 m
Per k = 1 otteniamo n = ( 2 ´1 + 1) =3 =3 @ 1, 42 .
4h 4h 4 ( 2, 25 ´10-7 m )
ZA

104 Siamo nella condizione n1 < n2 < n3 . In questo caso entrambe le riflessioni comportano uno
sfasamento di π , che si annulla quando viene calcolato lo sfasamento tra le due onde riflesse.
La condizione di interferenza costruttiva è quindi
2nh
=k
l2
e quella di interferenza distruttiva
2nh 1
= m+
l1 2
con m e k interi non negativi. Dividendo membro a membro le due equazioni, otteniamo
l1 k 400 nm k k 8 æ 1ö
= Þ = Þ = Þ 11 k = 8 ç m + ÷
l2 m + 1 2 550 nm m + 1 2 m + 1 2 11 è 2ø

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Capitolo 13. La natura della luce

La coppia più piccola di numeri interi che soddisfa l’equazione trovata è k = 4 e m = 5 . Sostituendo
questi valori nella condizione di interferenza costruttiva, si ottiene
k l 2 4 ( 550 nm )
h= = @ 827 nm
2n 2 (1,33)

105 Siamo nella condizione n1 < n2 < n3 . Quindi la differenza di fase dovuta alla doppia riflessione è
4πnh
DF =
l0
La condizione di interferenza distruttiva si ha per
2nh æ 1 ö
=ç +k÷
l0 è 2 ø
Quindi:

LI
2nh
l0 =
æ1 ö
ç +k÷
è2 ø
La massima lunghezza d’onda si ha per k = 0:
EL
2nh
l0 = = 4nh = 4 ´ (1, 45 ) (1, 09 ´10-7 m ) @ 632 nm
CH
æ ö
1
ç ÷
è2ø

„ 7. La diffrazione della luce


NI

106 La pupilla dell’occhio si comporta come una fenditura circolare e la retina come lo schermo su cui si
formano delle figure di diffrazione.
ZA

107 La condizione per avere frange chiare è

æ 1ö
d sin a = ç m + ÷ l
è 2ø
La seconda frangia chiara laterale è ottenuta per m = 2:
æ 1ö 5
d sin a = ç 2 + ÷ l = l
è 2ø 2
Quindi:
5 l 5 460 ´10-9 m
sin a = = @ 0,140
2 d 2 8, 20 ´10-6 m
a = arcsin ( 0,140 ) @ 8,06°

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Capitolo 13. La natura della luce

108 Nel caso del reticolo di diffrazione la luce con lunghezza d’onda minore è quella meno deviata.
l
Infatti, per il primo ordine, per esempio, vale la relazione sin a = .
d

107 Le onde prodotte sono in fase e il punto centrale dell’ombra è equidistante dai punti del bordo
dell’oggetto, quindi si ha interferenza costruttiva.

110 Se il reticolo viene immerso in un mezzo diverso dall’aria, la lunghezza d’onda della luce decresce
l
di un fattore pari a 1/n. Poiché vale la relazione sin a k = k , al decresce di l gli angoli che
d
individuano i massimi di interferenza nella figura di diffrazione risultano minori e quindi la distanza
fra le frange luminose diminuisce.

111 l = d sin b1 = ( 7, 25 ´10-6 m ) (sin 3°54¢) = ( 7, 25 ´10-6 m ) (0,0680 ) = 0, 493 ´10-6 m = 493 nm

LI
112 § l = d sin b = ( 0,060 m)(sin 30°) = 3,0 cm EL
d 2l 2 ( 3,0 ´10-2 m )
§ l = sin a 2 Þ a 2 = arcsin = arcsin = 90°
2 d 6,0 ´10-2 m
CH
113 PROBLEMA SVOLTO

2l 2 ( 4, 65 ´10-7 m )
114 Db = = = 2,91´10-2 rad
NI

-3
d 0, 032 ´10 m

2 ´ ( 5,80 ´10-7 m )
ZA

115 Db =
2l 2l
Þ d= = @ 0, 044 mm
d Db p
1,5° ´
180°

§ l = c = 3,00 ´1014m/s = 5,80 ´10-7 m


8
116
f 5,17 ´10 Hz
Questa lunghezza d’onda corrisponde a luce gialla.

2l 2 ´ ( 5,80 ´10-7 m )
§ d= = = 1, 64 ´10-6 m
sin a sin 45°
L
Poiché d = , si ha
N
N 1 1
n= = = -6
= 610 ´103 fenditure/m = 610 fenditure/mm
L d 1,64 ´10 m

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Capitolo 13. La natura della luce

117 1 1
d= = = 2, 00 ´10-6 m
n 500 fenditure/mm
1 æ yö 1 æ 15,5 ´10-2 m ö
l = d sin ç arctan
2 è
÷ =
lø 2
( 2,00 ´ 10 -6
m ) sin ç arctan
22,0 ´ 10 -2
m
-7
÷ = 5,76 ´10 m = 576 nm
è ø

118 Traduzione
Un fascio di luce violetta ha una lunghezza d’onda l = 410 nm e arriva su una fenditura di ampiezza
d = 6, 40 µm.
§ Calcola la separazione angolare tra la seconda e la terza frangia scura.
Risoluzione
l 4,10 ´10-7 m
sin b2 = 2 = 2 ´ = 0,128
d 6, 40 ´10-6 m

LI
b2 = arcsin(0,128) = 7,36°
l 4,10 ´10-7 m
sin b3 = 3 = 3´ = 0,192
d 6, 40 ´10-6 m
b3 = arcsin(0,192) = 11,1°
EL
Dd = b3 - b2 = 3,7°
CH
119 ∆y = distanza fra le seconde frange scure

æ 2l ö
Dy = 2l tan ç arcsin ÷ Þ
NI

è d ø
Dy 8,5 ´10-3 m
l= = = 1,8 m
æ 2l ö é 2 ( 589 ´10-9 m ) ù
ZA

2 tan ç arcsin ÷ 2 tan êarcsin ú


è d ø 5, 0 ´10-4 m ú
êë û

l y æ lö
120 § sin a = Þ tan a = y = l tan ç arcsin ÷ = 5,57 ´10-2 m
Þ
d l è dø
La larghezza della fascia centrale è data dalla distanza tra i primi due minimi:
2 y = 1,1´10-1 m

§ sin a k = k l e il valore massimo della funzione seno è 1, perciò


d
690 ´10-9 m
1= k Þ k = 7, 2
5,0 ´10-6 m
Quindi si formano in tutto 14 frange scure.

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Capitolo 13. La natura della luce

d sin b dy ( 0,56 ´10 m )( 6, 40 ´10 m )


-3 -3
121 § l= = = = 5,9 ´10-7 m
2 2l 2 ( 3,02 m )
æ Dd Dy Dl ö dy æ 0, 05 mm 0, 05 mm 0, 02 m ö dy -7
Dl = ç + + ÷ =ç + + ÷ 2l = 0, 6 ´10 m
è d y l ø 2l è 0,56 mm 6, 40 mm 3, 02 m ø
§ La misura che dà maggiore incertezza è quella sulla larghezza della fenditura.

-9
122 § d = l = 700 ´10 m = 2,0 ´10-6 m
sin b sin 20°

§ l = d sin b2 =
( 2, 0 ´10 -6
m ) ( sin 30° )
! 510 nm (luce verde)
2 2

123 Sia l la lunghezza d’onda della luce utilizzata e D la larghezza della frangia centrale:

LI
c 3,00 ´108 m/s
l= = = 560 ´10-9 m
f 5,36 ´10 Hz
14 EL
2l l l 3600 d
D= Þ d =2 l=2 = 400 l = 2, 24 ´10-4 m = 224 µm
d D 18 d
CH
124 PROBLEMA SVOLTO

L
125 Il passo reticolare d è definito come d=
, dove L è la larghezza del reticolo e N è il numero di
NI

N
fenditure praticate nel reticolo. Quindi, la relazione che individua la terza frangia luminosa è:
L L ( 2,56 ´10-2 m ) sin 30, 0° @ 8, 05 ´103
d sin b3 = 3b Þ sin b3 = 3b Þ N = sin b3 = ( )
ZA

N 3b 3 ( 5,30 ´10-7 m )

126 d sin a = k l Þ k =
d sin a k
=
( 330-1 ´10-3 m ) sin a k
k
l ( 6, 00 ´10-7 m )
Il valore massimo di sin bk è 1, quindi:

d ( 330 ´ 10 m )
-1 -3

kmax £ = = 5, 05
l ( 6, 00 ´10-7 m )
Dato che k è un numero intero, si ha kmax = 5
Quindi il numero massimo di frange chiare è
N = 2kmax = 2 ´ 5 = 10

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Capitolo 13. La natura della luce

PROBLEMI DI RIEPILOGO

127 § Larghezza della frangia centrale: D = 1,0 cm.


2ll 2 ( 3,0 ´10 m )( 710 ´10 m )
-2 -9
2ll
§ D= Þ d= = = 4,3 ´10-6 m = 4,3 µm
d D 1,0 ´10-2 m
d sin 90° 4,3 ´10-6 m
§ m= = =6
l 710 ´10-9 m
Si formano 12 frange scure.

1
128 d= = 1, 25 ´10-6 m
8, 00 ´10 fenditure/m
5

æ yö æ 1, 45 ´10-1 m ö
l = d sin ç arctan ÷ = (1, 25 ´10-6 m ) sin ç arctan -7
÷ = 6,56 ´10 m

LI
-1
è lø è 2,35 ´10 m ø

129 d=
L 1
= =
1
N n 1220
cm = 8, 20 ´10-6 m
EL
æ lö æ 6,33 ´10-7 m ö
D y = 2l tan ç arcsin ÷ = 2 (1,80 m ) tan ç arcsin ÷ = 0, 28 m
CH
è dø è 8, 20 ´10-6 m ø

L 1 1
130 d= = = cm = 1,883 ´10-6 m
NI

N n 5310
æ Dy ö æ 0, 423 m ö
l = d sin a = d sin ç arctan ÷ = (1,883 ´10-6 m ) sin ç arctan -7
÷ = 5,14 ´10 m = 514 m
è l ø è 1, 49 m ø
ZA

Si tratta di luce verde.

L 1 1
131 d= = = cm = 4, 00 ´10-6 m
N n 2500
d sin a ( 4, 00 ´10 m ) sin 30, 0° 2, 00 ´10-6 m
-6

l= = =
k k k
k = 3 Þ l = 667 nm Þ rosso
k = 4 Þ l = 500 nm Þ verde
k = 5 Þ l = 400 nm Þ violetto

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Capitolo 13. La natura della luce

E
132 ER =
ADt
E = cmT

DT = 0,1´
ER ADt
= 0,1´
(12 W/m2 )( 2,5 ´10-5 m2 ) (1s )
= 4, 2 ´10-5 K
cm ( 240 J/(kg ´ K) )( 0,003 kg )

æ sin iˆ ö æ sin 45,0° ö


133 rˆ = arcsin ç ÷ = arcsin ç ÷ = 27,9°
è n ø è 1,51 ø
2d = 2s tan rˆ
d = 2d sin 45,0° = 2s ( tan 27,9°)( sin 45,0°) = 7,50 mm

LI
ˆ n
134 § sin i = cornea Þ rˆ = arcsin æç 1 sin 30° ö÷ = 21°
sin rˆ naria è4 ø EL
ˆ n
§ sin i = cornea Þ rˆ = arcsin æç 1,33 sin 30° ö÷ = 28°
sin rˆ nacqua è 1, 4 ø
sin iˆ
CH
n æ 1, 4 ö
§ = cornea Þ iˆ = arcsin ç sin 21° ÷ = 22°
sin 21° nacqua è 1,33 ø

sin iˆ 1 3 3
Þ iˆ » rˆ
NI

135 = =
sin rˆ n 4 4
s
iˆ » tan iˆ = Þ s » hiˆ
h
ZA

s s hiˆ h 3 3
rˆ » tan rˆ = Þ h¢ » = = rˆ = h = 90,0 cm
h¢ rˆ rˆ rˆ 4 4

136 § Il colore meno deviato è il blu, quindi è più vicino al massimo centrale.
ll yrosso l rosso 650 ´10-9 m
§ y= Þ = = = 1, 44
d yblu l blu 450 ´10-9 m

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Capitolo 13. La natura della luce

ll ( 4,70 ´10 m ) ( 2,00 m )


-7
137 § y= = = 26,9 cm
d 3, 50 ´10-6 m
§ Triplicando il risultato precedente, come richiesto, e raddoppiandolo ulteriormente (visto che si
richiede la distanza tra due frange simmetriche, una a destra e l’altra a sinistra), si ottiene
6y = 6(26,9 cm) = 1,61 m
§ Se il mezzo in cui si propaga la luce è acqua, l’indice di rifrazione del mezzo è 1,33. Quindi:
c
v= . Allora si ha
1,33
c l 470 nm
lacqua = vT = = = = 353 nm
1,33 f 1,33 1,33
La posizione del primo minimo diventa

LI
y1 =
lacqua l
=
(353´10 -9
m ) ( 2,00 m )
= 202 ´10-3 m
-6
3, 50 ´10 m
d
y1 = 2 ( 202 ´10-3 m) = 40, 4 cm
EL
Infatti
CH
l1 =
l0
Þ 2y1 = 2
y0
=2
( 26,9 cm ) = 40, 4 cm
n n 1,33
NI

æ 2l ö
138 h = l tan a 2 = l tan ç arcsin ÷ = l tan ( arcsin 2ln )
è d ø
h = hv - hg = l tan ( arcsin 2l v n ) - l tan ( arcsin 2l g n ) Þ
ZA

h
l= =
tan ( arcsin 2l v n ) - tan ( arcsin 2l g n )
0, 200 m
= =
tan éëarcsin 2 ( 4, 00 ´10 -7
m )( 4 ´10 f./m ) ûù - tan ëéarcsin 2 ( 5, 20 ´10-7 m )( 4 ´105 f./m ) ûù
5

= 1, 67 m
§ Vale 2l = d sin a , quindi all’aumentare di l aumenta anche a . Il colore violetto sarà più vicino
al massimo centrale.

æ lö l æ 4,50 ´10-9 m ö
139 h = f tan a = f tan ç arcsin ÷ » f = (1, 2 m ) ç -9 ÷ = 4,5 cm
è dø d è 1, 2 ´10 m ø

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Capitolo 13. La natura della luce

140 § No, la separazione angolare tra le due righe luminose non dipende dalla distanza dallo schermo.
l
§ Utilizzando la formula sin a k = k con k = 1 , per le due lunghezze d’onda emesse si ha:
d

a1 = arcsin
l1 N
= arcsin
( 404,66 nm )(1000 f./cm ) = 2,3192°
L 0,01 m
l2 N
a1 = arcsin = arcsin
( 435,83 nm )(1000 f./cm ) = 2, 4932°
L 0,01 m
La separazione angolare è
a = a2 - a1 = 2, 4932° - 2,3192° = 0,174°
che è minore di quella richiesta, quindi 1000 f./cm non bastano.

141 Se il raggio incidente proviene da sinistra, il raggio riflesso non subisce alcun cambiamento di fase,

LI
perché viene riflesso dal mezzo con indice di rifrazione minore. Se il raggio incidente proviene da
sotto, il raggio riflesso subisce un cambiamento di fase di π perché viene riflesso dal materiale con
EL
indice di rifrazione maggiore.

„ Accetti la sfida?
CH
142 § Indichiamo con x la posizione di una frangia d’interferenza luminosa misurata rispetto al punto di
contatto O fra i due vetrini e h lo spessore dello strato d’aria in quella posizione.
t æ 1ö
Si ha h = x e i raggi interferiscono costruttivamente se 2h = ç k + ÷ l , dove k è il numero della
L è 2ø
NI

frangia. Sostituendo h, si ricava la posizione del k-esimo massimo:


lL
x = ( 2k + 1) k = 0, 1, 2,...
ZA

4t
t
§ Sia y la posizione dell’m-esimo minimo misurata rispetto al punto di contatto O e h = y
L
lo spessore dello strato d’aria in quella posizione. Per l’interferenza distruttiva vale la relazione
2h lL
=m Þ y=m
l 2t
La distanza d è misurata fra il minimo di ordine m e il minimo di ordine m +20, per cui si ha
lL lL lL
d = ym+ 20 - ym = ( m + 20 - m ) = 10 Þ t = 10 = 48 µm
2t t d

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Capitolo 13. La natura della luce

„ Fisica&Matematica
143 § Applicando il teorema dei seni al triangolo S1S2Bk, si ottiene
S1 Bk S 2 Bk S1S 2
= =
æp ö æp ö sin ( a - b )
sin ç + b ÷ sin ç - a ÷
è2 ø è2 ø
da cui
d æp ö d æp ö
S1 Bk = sin ç + b ÷ , S2 Bk = sin ç - a ÷
sin ( a - b ) è 2 ø sin ( a - b ) è 2 ø
Con le formule degli archi associati queste relazioni diventano
d cos b d cos a
S1Bk = , S2 Bk =
sin ( a - b ) sin ( a - b )
da cui

LI
cos b - cos a
S1Bk - S2 Bk = d
sin ( a - b ) EL
§ Da d = a - b si ottiene b = a - d , quindi
cos ( a - d ) - cos a cos a cos d + sin a sin d - cos a
S1Bk - S2 Bk = d =d
CH
sin d sin d
Se ora usiamo l’approssimazione cos d ! 1 otteniamo
cos a + sin a sin d - cos a sin a sin d
S1 Bk - S2 Bk = d =d = d sin a
sin d sin d
NI

144 Poniamo
ZA

a3 1 a3 1
< a, < a
3 100 6 100
Ricordando che a è positivo, si ottiene
3 6
a< ! 0,1732 rad = 9,9°, a< ! 0, 2449 rad = 14, 0°
10 10
Quindi le approssimazioni
tan a ! a, sin a ! a
per angoli piccoli sono ampiamente giustificate.

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Capitolo 13. La natura della luce

SEI PRONTO PER LA VERIFICA?

sin iˆ
1 § Dalla legge di Snell n = , assumendo che l’indice di rifrazione dell’aria sia uguale a 1, si
sin rˆ
ottengono i seguenti valori:

iˆ 10° 20° 30° 40° 50° 60°


r̂ 7° 14° 21° 27° 33° 38°
N 1,42 1,41 1,40 1,42 1,41 1,44

La semi-dispersione dei valori dell’indice di rifrazione è


nmax - nmin 1, 44 - 1, 40
dn = = = 0, 02

LI
2 2
Il valore medio dei 6 valori dell’indice di rifrazione è

n=
1, 42 + 1, 41 + 1, 40 + 1, 42 + 1, 41 + 1, 44
6
= 1, 42
EL
Quindi la stima dell’indice di rifrazione è n = 1, 42 ± 0, 02 .
CH
§ Indirizzando il raggio laser sul punto P, esso si propaga dentro il vetro in direzione radiale, e quindi
arriva sul bordo circolare del semi-disco con direzione perpendicolare a esso e non viene rifratto
ulteriormente quando torna in aria.
80 4
NI

2 La seconda distanza è d 2 = d1 = d1 . Indicando con E R ,2 l’irradiamento alla distanza d 2 , si ha


100 5
e = ER,2 - ER,1 = 6,0 W m . D’altra parte,
2
ZA

P P 25 9 16
ER ,2 = = = ER ,1 Þ e = ER ,2 - ER,1 = ER,1 Þ ER,1 = e Þ
4pd 2 4p 16 d 2 16
2
16 9
1
25
9 16
e = ER ,2 - ER ,1 = ER ,1 Þ ER ,1 = e
16 9
Infine
P 9P 9 ´12 W
d1 = = = = 0,30 m
4pER ,1 64pe 64p ( 6, 0 W m 2 )

3 Per sostituire una frangia chiara con una scura bisogna allungare o accorciare uno dei due percorsi di
uno dei due raggi di luce di mezza lunghezza d’onda. Poiché le due distanze L1 e L2 vengono percorse
due volte da ciascun raggio, basta spostare uno specchio di un quarto di lunghezza d’onda, cioè di
130 nm.

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Capitolo 13. La natura della luce

4 § L’onda luminosa che esce dal secondo separatore è la somma di due onde: quella riflessa da BS1
e BS2 e quella trasmessa da BS1 e BS2. La prima subisce uno sfasamento di π dallo specchio e da
BS2; l’altra subisce uno sfasamento di π dallo specchio. Le due onde risultano quindi sfasate di π
e pertanto non c’è alcuna onda luminosa emessa verso l’alto.
L’onda luminosa che esce dal secondo separatore verso destra è la somma di due onde: quella
riflessa da BS1 e trasmessa da BS2, e quella trasmessa da BS1 e riflessa da BS2. Entrambe
subiscono uno sfasamento di π dallo specchio. Le due onde risultano quindi in fase e quindi l’onda
luminosa è emessa (solo) verso destra.
§ Tenendo conto di quanto detto nella discussione del quesito precedente, affinché la luce esca verso
l’alto, la luce che passa nel tratto orizzontale prima del separatore BS2 deve subire uno sfasamento
pari a un multiplo dispari di π. Questo avviene se
nd æ 1ö æ 1öl
= çk + ÷ Þ d = çk + ÷
l è 2ø è 2ø n
Imponiamo che d sia maggiore di 1, 0 µm :

LI
æ 1öl æ 1 ö 570 ´10-9 m
d = çk + ÷ = çk + ÷ > 1,0 ´10-6 m
è 2 ø n è 2 ø 1,5 EL
Otteniamo
1,0 ´10-6 m 1 1 æ 1000 ö 405
k > 1,5 ´ - = ç - 1÷ = = 2,13
570 ´10-9 m 2 2 è 190 ø 190
CH
Il valore più piccolo si ottiene per k = 3:
-9
æ 1 ö 570 ´10 m
dmin = ç3+ ÷ = 1,33 µm
è 2ø 1,5
NI

§ Il valore 2, 7 µm è poco più del doppio di 1,33 µm , quindi è come avere due lastre come quelle
del quesito precedente, ciascuna delle quali produce uno sfasamento di π. Lo sfasamento totale
quindi è circa 2π, cioè è quasi come se la lastra di vetro non ci fosse. Quindi la luce viene emessa
ZA

principalmente verso destra, come nel secondo quesito.

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