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La luce si propaga alla velocità di 𝒄 = 𝟑, 𝟎𝟎۰𝟏𝟎𝟖 𝒎/𝒔. nei mezzi trasparenti come l’acqua o il vetro la velocità di
propagazione della luce è minore.
-La rifrazione
Si ha rifrazione quando un’onda attraversa la superficie che separa il mezzo di propagazione da un secondo mezzo.
L’onda trasmessa si propaga lungo una direzione che giace nel piano di incidenza. Dette v1 e v2 le velocità di
propagazione nel primo e nel secondo mezzo, l’angolo di incidenza i è legato all’angolo di rifrazione r, fra la
𝐬𝐢𝐧 𝒊 𝒗
perpendicolare alla superficie rifrangente e la direzione di propagazione dell’onda trasmessa, da: 𝐬𝐢𝐧 𝒓 = 𝒗𝟏.
𝟐
𝒗𝟏 𝒏
Essendo 𝒗𝟐
= 𝒏𝟏 quando la luce entra in un mezzo più denso (n2 > n1), il raggio si avvicina alla perpendicolare alla
𝟐
superficie di separazione dei due mezzi (r > i). Al contrario, quando la luce emerge da un mezzo più denso verso uno
meno denso (n2 < n1), il raggio si allontana dalla perpendicolare (r < i). In questo secondo caso, se l’angolo di incidenza
è maggiore o uguale al cosiddetto angolo limite, angolo di incidenza è in corrispondenza del quale l’angolo di rifrazione
è 90°, si verifica il fenomeno della rifrazione totale, ossia dal mezzo più denso non emerge alcun raggio. Il seno
𝒏
dell’angolo limite i = l si ricava facilmente dalla legge di Snell, ponendo r = 90°: 𝐬𝐢𝐧 𝒍 = 𝟏.
𝒏𝟐
3. INTERFEROMETRO DI YOUNG
L’interferometro di Young è costituito da uno schermo con due sottili fenditure, distanti d l’una dall’altra, e da un
secondo schermo, a distanza L (L >> d) dal primo, su cui è raccolta la luce che emerge dalle fenditure. Sul secondo
schermo si osserva una figura d’interferenza, con una frangia luminosa centrale e molte frange luminose, alternate a
frange scure, ai due lati. La distanza y della m-esima frangia luminosa laterale da quella centrale, se λ è la lunghezza
𝒚𝒅
d’onda della luce che incide sulle due fenditure, soddisfa l’equazione: = 𝒎 𝝀.
𝑳
-Reticolo di diffrazione
Un reticolo di diffrazione è fatto di molte fenditure a distanza d (passo reticolare) l’una dall’altra. Se un reticolo è
illuminato perpendicolarmente da luce di lunghezza d’onda λ, le frange luminose si osservano lungo direzioni che
formano, con la direzione d’incidenza, angoli α tali che 𝒅 𝐬𝐢𝐧 𝜶 = 𝒎 𝝀 con (m = 0, 1, 2, …).
-I filtri polarizzatori
Per mettere in evidenza la polarizzazione della luce si possono usare filtri polarizzatori naturali, come i cristalli di
tormalina, o artificiali, come le lamine Polaroid. Questi filtri sono trasparenti alla luce se questa è polarizzata
parallelamente a un certo asse, chiamato asse si trasmissione. Invece assorbono completamente la luce che abbia una
polarizzazione perpendicolare all’asse. Se su un filtro polarizzazione incide luce non polarizzata, la luce che emerge è
polarizzata parallelamente all’asse di trasmissione e ha un’intensità dimezzata.
La quantità di luce che attraversa il filtro dipende, quindi, dall’inclinazione fra direzione di polarizzazione e asse di
trasmissione. Per poterla esprimere con una formula, definiamo prima una nuova grandezza: l’intensità della luce.
-Legge di Malus
La legge di Malus permette di determinare l’intensità I della luce che emerge da un filtro polarizzatore. Se la luce
incidente, d’intensità I0, è polarizzata lungo una direzione che forma un angolo α con l’asse di trasmissione del filtro,
si ha: 𝑰 = 𝑰𝟎 𝐜𝐨𝐬 𝟐 𝜶.
-L’angolo solido
Come un angolo individua una “apertura” in un piano, così l’angolo solido, solitamente indicato con la lettera greca
maiuscola Ω (“omega”) individua un’apertura nello spazio tridimensionale.
Data una sfera di centro V e raggio r, l’angolo solido delimitato da un cono di vertice V è il rapporto fra l’area A della
Le proprietà ondulatorie della luce
𝑨
porzione di superficie che il cono intercetta sulla sfera e il quadrato di r: 𝛀 = .
𝒓𝟐
L’angolo solido è espresso da un numero puro. La sua unità, nel SI, è chiamata steradiante (simbolo sr). L’angolo
unitario (Ω = 1 sr) di vertice V è quello che delimita, sulla superficie sferica di centro V e il raggio r, un’area uguale a r2.
Poiché l’area della superficie sferica totale è 𝐴 𝑇𝑂𝑇 = 4 𝜋 𝑟 2 , il corrispondente angolo solito ΩTOT è: 𝛀𝐓𝐎𝐓 = 𝟒 𝝅 𝐬𝐫.
L’angolo solido completo ΩTOT comprende tutto lo spazio. È l’analogo tridimensionale dell’angolo giro.
-Qual è l’intensità di radiazione di una sorgente puntiforme, se Φ è il suo flusso di potenza emesso
uniformemente in tutte le direzioni?
𝜱
Poiché il flusso Φ si distribuisce nell’angolo solido completo 𝛀𝐓𝐎𝐓 = 𝟒 𝝅, l’intensità di radiazione è: 𝑰 =
𝟒𝝅