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Capitolo 12.

Le onde e il suono

RISPOSTE AI FERMATI A PENSARE DELLA TEORIA

 2. Le onde periodiche
pag. 8
Sei seduto all’estremità di un pontile sul mare e osservi le creste d’onda che oltrepassano il pilone sotto di
te.
 Se in 30 s ne conti 6, qual è la frequenza delle onde?
Risposta
numero di creste 6
frequenza    0, 2 Hz

LI
intervallo di tempo 30 s
pag. 10
La luce è talmente veloce che la sua propagazione attraverso distanze non astronomiche è quasi
istantanea.
EL
 Se vediamo un fulmine e dopo 3 s sentiamo il tuono, quanto dista da noi, all’incirca, il temporale?
CH
 E se il ritardo del tuono dal fulmine è doppio o triplo?
Risposta
 Posto v  340 m/s e t  3 s , la distanza del temporale è s  v t   340 m/s   3 s   1200 m  1 km
 Se t è doppio o triplo, s è doppia (2 km) o tripla (3 km).
NI

 3. Le caratteristiche delle onde sonore


ZA

pag. 11
In uno stesso mezzo materiale, sono maggiori le lunghezze d’onda degli infrasuoni o quelle degli
ultrasuoni?
Risposta
Fissato il mezzo, e quindi la velocità di propagazione, la lunghezza d’onda è inversamente proporzionale
alla frequenza. Perciò gli infrasuoni, che hanno frequenze minori, hanno lunghezze d’onda maggiori.
pag. 14
L’intensità sonora vale I1 a distanza r1 da una sorgente puntiforme e vale I 2 a distanza r2 .
 Dimostra l’equazione
I 2 r12

I1 r22

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Risposta
Ps costante
L’equazione è una conseguenza immediata della legge di proporzionalità inversa, I  
4r 2
r2
che lega l’intensità del suono e il quadrato della distanza dalla sorgente.
pag. 14
Quando l’intensità dell’onda sonora vale I1 il corrispondente livello di intensità sonora vale Ls ,1.
 Quanto vale il livello dell’intensità sonora Ls ,2 quando l’intensità sonora dell’onda vale I 2  100 I1 ?
Risposta
I2 100 I1 I   I 
 Ls ,2  10 log10  10 log10  10 log10  1 100   10 log10 1   log10 100  dB 
I0 I0  I0   I0 
I1
 10 log10  10   log10 100  dB  I1  20 dB
I0

LI
 5. Le onde armoniche EL
pag. 22
 La funzione y  a cos  t  ha un massimo uguale ad a in t = 0 s. Nella funzione y  a cos  t   3 il
punto di massimo più vicino all’origine dei tempi si trova nel semiasse negativo o in quello positivo?
CH
 Se la fase iniziale è 0    2 , quanto vale lo spostamento iniziale y0 e qual è la funzione che dà lo
spostamento y a ogni istante t?
Risposta
NI

 Nel semiasse negativo; infatti, con l’aggiunta di una fase iniziale positiva l’argomento del coseno vale
0 quando il valore di t è negativo.
 Lo spostamento iniziale è y0  a cos    2   0 m e l’oscillazione armonica è descritta dalla funzione
ZA

 
y  a cos  t    a sin  t  .
 2
pag. 23
 Dimostra che dalla formula [22], fissando x, si ottiene come caso particolare la [18] e, fissando t, si
ottiene la [20].
Risposta
 2 2 
Fissiamo x  x0 nella [22], otteniamo y  a cos  x0  t  0  .
  T 
2
La somma 0  x0  0 è una costante arbitraria che possiamo chiamare 0 . Così la [22] si riduce

 2   2 
alla [18]: y  a cos   t  0   a cos  t  0  .
 T  T 

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 2 2 
Analogamente, per t  t0 , la [22] diventa y  a cos  x  t 0  0  .
  T 
2  2 
Chiamando 0 la costante arbitraria, si ha 0   t0  0 e otteniamo la [20]: y  a cos  x  0 
T   
pag. 24
La funzione d’onda [21] descrive un’onda armonica che si propaga con velocità v nella direzione e nel
verso dell’asse x.
 Come cambia la [21] se l’onda si propaga, con una velocità di uguale valore assoluto v, in verso
opposto rispetto all’asse x?
Risposta
L’onda che va all’indietro è descritta dalla seguente funzione:
 2 
y  a cos   x  vt   0 
 

LI
che si ottiene traslando la [21] lungo l’asse x della quantità vt verso sinistra, cioè facendo la sostituzione
x  x  vt . EL
 6. Sovrapposizione di onde lungo una retta
pag. 29
CH
Stai usando il diapason per accordare la chitarra e ti accorgi che, tirando un po’ la corda, l’intervallo di
tempo tra due battimenti consecutivi raddoppia.
 Devi allentare la corda o continuare a tirarla?
NI

Risposta
Poiché il periodo dei battimenti raddoppia, la loro frequenza fb si dimezza: per azzerare fb , cioè rendere
uguali la frequenza del diapason e quella della corda, bisogna continuare a tirare la corda.
ZA

 7. Le onde stazionarie
pag. 32
Se la tensione di una corda con estremità fisse raddoppia, come varia la frequenza fondamentale della
corda?
Risposta
La frequenza fondamentale f1 è direttamente proporzionale alla velocità di propagazione v delle onde
lungo la corda e v è direttamente proporzionale alla radice quadrata della tensione FT della corda. Perciò,
se FT raddoppia, f1 aumenta del fattore 2.

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 9. La diffrazione
pag. 36
La sequenza di onde che costituisce uno tsunami può avere una lunghezza d’onda di oltre cento kilometri.
 Perché uno tsunami può abbattersi su un’isola da tutti i lati?
Risposta
Se le dimensioni dell’isola sono dell’ordine dei 100 km, come la lunghezza d’onda dello tsunami, allora
lo tsunami si diffrange: i suoi fronti d’onda si incurvano e giungono sulla costa da tutte le direzioni.

TEST

 I moti ondulatori
1 C
2 D

LI
3 BeC
4 C EL
5 D
6 D
7 A
CH
8 D
9 B
10 A
11 D
NI

 L’effetto Doppler
ZA

12 CeD
13 A

 Le onde armoniche e le onde stazionarie


14 C
15 A
16 D
17 D

 L’interferenza e la diffrazione
18 A, B e C
19 C
20 C

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PROBLEMI

 1. I moti ondulatori
1 Un’onda è una perturbazione che si propaga trasportando energia. Un impulso sonoro, per esempio
dovuto a uno sparo, produce un’onda sonora che si propaga nell’aria e se raggiunge, per esempio, il
ghiaccio o la neve può provocare il distacco di lastroni di ghiaccio e produrre una valanga.

2 L’onda è longitudinale.

3  Si tratta di un impulso longitudinale perché le persone si spostano nella stessa direzione di


propagazione dell’impulso.
 La velocità dell’impulso è determinata dai tempi di reazione delle persone e dalla velocità con
cui queste si muovono.

LI
 2. Le onde periodiche
4 Le due onde hanno la stessa lunghezza d’onda, ma la velocità di propagazione di un’onda
EL
elettromagnetica nell’aria è molto più elevata di quella del suono; dunque, poiché v   f , la
frequenza delle onde elettromagnetiche è più elevata di quella delle onde sonore.
CH
5 No, perché l’orecchio umano riesce a percepire in modo distinto due suoni solo se arrivano
intervallati da almeno un decimo di secondo. Affinché ciò avvenga, la distanza minima con la
parete, o l’ostacolo in generale, deve essere di almeno una ventina di metri.

1 1
NI

6  f    0,17 Hz
T 6, 0 s
 90 m
   vT  v   15 m/s
ZA

T 6, 0 s

100 m
7   7,14 m
14

8 Traduzione
Un diapason emette un suono alla frequenza di 446 Hz in una sala in cui la velocità del suono è pari
a 343 m/s.
 Calcola il periodo e la lunghezza d’onda del suono emesso in aria.

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Risoluzione
1 1
T   2, 24  103 s
f 446 Hz
v 343 m/s
   0, 769 m
f 446 Hz

 6, 6 m
9 v   3,3 m/s
T 2, 0 s

s 2 L 2  840 m 
10  v    343 m/s
t t 4,90 s
v 343 m/s
 f    429 Hz
 0,800 m

LI
 0,800 m
 T   2,33 103 s
v 343 m/s EL
2d vt 1
11 t   d   340 m/s  2, 0 s   3, 4 102 m
v 2 2
CH
v 340 m/s
12  a    1,9  104 m
f 1,8 MHz
v 1,5 103 m/s
NI

 c    8,3 104 m
f 1,8 MHz
ZA

s s 150 m
13 v  t    0, 441s
t v 340 m/s

varia 340 m/s


14 v  f  f aria    6,8  102 Hz
 0,50 m

s s 34 m
15 t     0,10 s
v  f  0, 623 m  546 Hz 

16  Onda rossa: ampiezza = 1 cm; lunghezza d’onda = 2 cm.


 Onda verde: lunghezza d’onda = 2 cm.
Onda blu: lunghezza d’onda = 1 cm.
 La lunghezza d’onda.

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17 La velocità del suono è


v  f   3, 07 m 110 Hz 
La distanza percorsa dal suono è
d  vt  f t   3, 07 m 110 Hz  4, 0s   1,35 103 m

18 v   f   3,5 m  440 Hz   1540 m/s


s 30 m
t    0, 019 s
v 1540 m/s

19  La distanza tra una cresta e una gola vale


 v 10 m/s
   28 m
2 2 f 2  0,18 Hz 

LI
 La velocità di tale onda è
v2   f 2    3 f1   3   f1   3v1  3 10 m/s   30 m/s
EL
20  La velocità di propagazione delle onde dipende solo dalle caratteristiche fisiche e geometriche
della molla.
CH
 Dalla formula v  f , otteniamo:
3,5 m/s
2,5 m/s
NI

2,5 m/s
2,1 m/s
2,2 m/s
ZA

 La velocità di propagazione delle onde è sempre la stessa in una stessa molla.


21 La forza di tensione della corda è uguale alla forza-peso dell’oggetto appeso:
FT  Fp  mg   2,5 kg   9,8 m/s 2   24,5 N
La densità lineare della corda vale
m 0, 050 kg
dL    0, 020 kg/m
L 2,5 m
Quindi, la velocità di propagazione dell’impulso è
FT 24,5 N
v   35 m/s
dL 0, 020 kg/m

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22 La densità lineare della fune vale


F 400 N
d L  T2   0, 0100 kg/m
 200 m/s 
2
v
Quindi, la tensione della fune è
F  d L v 2   0, 0100 kg/m   300 m/s 2   900 N

23 La distanza della località dall’ipocentro, chiamata d, è percorsa dalle onde P in 4,0 s in meno
rispetto alle onde S. Quindi:
d d
t  4, 0 s     5, 0 km/s  3, 0 km/s  d  60 km  d  30 km
3, 0 km/s 5, 0 km/s

vt1  340 m/s  0,3 s 


24 d1    51 m
2 2

LI
vt2  340 m/s  0, 2 s 
d2    34 m
2 2
d1-2  d12  d 22   51 m 
2
  34 m   61 m
2
EL
CH
25  v  f   11 103 Hz   0,135 m   1,5  103 m/s

vt 1,5  10 m/s   0, 40 s 


3

 d   3, 0 102 m
2 2
NI

26 PROBLEMA SVOLTO
ZA

27 Calcoliamo la lunghezza percorsa dal suono dello sparo, in diagonale, dal punto di partenza al
punto di riflessione sul muro, fino a raggiungere il secondo osservatore.
Chiamiamo d la distanza dal muro e D la distanza tra gli osservatori.
2
D
L  2    d 2  4d 2  D 2
2
La differenza dei tempi di ricezione del suono da parte del secondo osservatore vale
s
t   vt  L  D  4d 2  D 2  D 
v
1 1
d vt  2 D  vt    340 m/s  3, 00 s   2 160 m    340 m/s  3, 00 s    585 m
2 2

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Capitolo 12. Le onde e il suono

28 I due triangoli rettangoli MCA e MDB sono simili. Quindi, ponendo MC = x, possiamo scrivere la
proporzione
d1 d
 2
x lx
da cui otteniamo
d1
x l
d1  d 2
d2
lx l
d1  d 2
Calcoliamo ora lo spazio AM  MB percorso dall’onda che subisce la riflessione:

 d1  d 2   l 2 d
2
d12
AM  d  x  d 
2 2 2
l 
2

 d1  d 2   d1  d 2 
1 1 2 2 1

LI
 d1  d2   l 2 d
2

MB  d   l  x  
2 2

 d1  d 2 
2 2 2 EL
 d1  d 2   l 2 d   d1  d 2   l 2 d  d  d 2  l 2
2 2

AM  MB   1 2
 d1  d 2   d1  d 2 
2 1 2 2
CH
Allora l’eco dello sparo raggiunge Bianca all’istante

 d1  d 2 
2
AM  MB  l2
t 
NI

Vs Vs
Sostituendo i dati, otteniamo:

 3, 0 10 m  6, 0 10 m    6, 0 10 m 


2 2
AM  MB
ZA

t   0,32s
Vs 342 m/s

29 PROBLEMA SVOLTO

s 2  103 m
30 t    6s
v 332 m/s
Gli orologi non sono sincronizzati, perché la differenza di orario fra i due era 10 s anziché 6 s, come
appena calcolato. Quindi, il secondo orologio è in ritardo di circa 4 s.

31 Usiamo il pedice «1» per l’aria e il pedice «2» per l’acqua. Chiamiamo l la distanza tra le due rive
del lago.
l  v1t1 
  v1t1  v2t2
l  v2t2 

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Capitolo 12. Le onde e il suono

t  t1  t2  5, 0 s  t1  t2  5 s
v1t1  v2t2  v1  t2  5 s   v2t2  t2  1,5 s
t1  t2  5 s  1,5 s  5 s  6,5 s
l  v1t1   340 m/s  6,5 s   2, 2 103 m

d 30 m
32 t2    2, 07 102 s
v2 1450 m/s
t  t1  t2   8,82  10 2 s  2, 07  10 2 s   6,8  10 2 s

33 Usiamo il pedice «1» per l’aria e il pedice «2» per l’acqua


 I tempi per completare i percorsi sono:

LI
s1,aria s1,acqua 1,8  102 m 1,8  102 m
t1  t1,aria  t1,acqua      6,5 105 s
varia vacqua 340 m/s EL 1450 m/s
s2,aria s2,acqua 1, 6  102 m 2,1 102 m
t2  t2,aria  t2,acqua      6, 2  105 s
varia vacqua 340 m/s 1450 m/s
 Il secondo percorso ha un tratto più lungo in acqua, dove la velocità del suono è maggiore.
CH
 3. Le caratteristiche delle onde sonore
34 Dall’intensità. Suoni con livello di intensità superiori a 100 dB possono danneggiare l’udito in
NI

modo permanente.

35 Il suono si propaga con velocità maggiore attraverso il terreno.


ZA

36 Quando il foglio di carta viene strappato, le fibre che lo compongono si rompono in successione.
Nello strappo veloce, l’intervallo di tempo fra due rotture successive diminuisce e, di conseguenza,
si produce nell’aria un’oscillazione di frequenza maggiore di quella determinata nello strappo
delicato.

37 I
Ls  10 log10  I  I 010 Ls /10
I0
107 W/m 2
 Ls  10 log10 12  50 dB
10 W/m 2
I  1012 W/m 2  10
70 dB  / 10 dB 
  105 W/m 2

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38 Usiamo il pedice «C» per Carlo e il pedice «A» per Alice.


P
I  02
4r
1
P  500 J  1, 0 min  60 s/min  
IA  A 2   6, 6  103 W/m 2
4rA 4 10 m 
2

1
P  500 J  1, 0 min  60 s/min  
IC  C 2   1, 7  103 W/m 2
4rC 4  20 m 
2

108 W/m 2
39  12 2
 104  10 000 volte
10 W/m
 I   108 W/m 2 
 Ls  10 log10    10 log10  12 2 
 40 dB
 I0   10 W/m 

 2   440 Hz   659 Hz
LI
7 EL
40 f 2  k 7 f1  12

41 Dalla tabella delle note vediamo che tra il do e il la naturale ci sono 4 toni e un semitono, in totale 9
CH
semitoni.
 La frequenza del do richiesto è minore di quella del la naturale. Quindi la sua frequenza è
f la 440 Hz
f do    262 Hz
 2
9 4
8
NI

12

42 La frequenza del la naturale è 440 Hz. Dalla tabella delle note vediamo che il si bemolle (B) segue
ZA

di un semitono il la naturale, il do naturale segue di tre semitoni il la naturale, il si naturale segue di


due semitoni il la naturale. Quindi:

 2  2
3 2
fsib  12 2 f la ; f do  12
f la ; f si  12
f la
Da cui

 2  2   2   f
3 2
  2  440 Hz 
4 4
f sib f do f la f si  12 12 12
la

Estraendo la radice quadrata, otteniamo

 2  2   2   f
3 2
  4 2  440 Hz   230230,5
4 2
f sib f do f la f si  12 12 12
la

La parte intera di questo numero è 230230.

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Capitolo 12. Le onde e il suono

43 Usiamo il pedice «1» per l’aria e il pedice «2» per l’acqua.

  2  v2   2  1450 m/s  5,8  103 m


f 2,5  10 Hz
5

v1 340 m/s
 1   1   1, 4  103 m
f 2,5  10 Hz
5

 La frequenza dell’ultrasuono non cambia con la trasmissione dell’onda dall’acqua all’aria.


L’ultrasuono non viene percepito dagli esseri umani, pertanto l’allenatore non lo sente.

44 Traduzione
Considera la nota mi che segue immediatamente il la naturale.
 Determina la differenza tra le sue frequenze nelle scale naturale e temperata.
Risoluzione
Dalla tabella delle note si vede che il mi segue il la naturale di 7 semitoni. In più, la frequenza del

LI
mi richiesto è maggiore di quella del la naturale. Quindi la sua frequenza nella scala equabile è

 2
7
f mi(eq)  12
f la  12 128   440 Hz  EL
mentre la corrispondente frequenza nella scala naturale è
9 16 9 10
f mi(nat )  f la  1,50   440 Hz 
CH
8 15 8 9
Quindi la differenza tra le due frequenze è:
 
f mi(nat )  f mi(eq)  1,50  12 128  440 Hz   0, 745 Hz
NI

45  La frequenza del la naturale è 440 Hz. Le frequenze relative alla nota sol nelle due scale sono:
9 16 9 10 16 9
fsol(nat )  f la  792 Hz
ZA

8 15 8 9 15 8

 2
10
f sol(eq)  12
f la  6 32  440 Hz  784 Hz

 La variazione percentuale è
784 Hz  792 Hz
f %  100  1, 01%
792 Hz

46  L’intensità sonora alla stessa distanza vale:


I
L  10 log  I  I 0 10 L /10  1012 W/m 2  10100 dB / 10 dB  1, 0 102 W/m 2
I0

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Capitolo 12. Le onde e il suono

 L’intensità sonora che corrisponde alla soglia del dolore si ha per un livello di intensità sonora
pari a 130 dB. Quindi, possiamo scrivere
I  I 0  10 L /10  1012 W/m 2  10
130 dB  / 10 dB 
 10 W/m 2

 Per calcolare la distanza relativa alla soglia del dolore si ricava prima la potenza P liberata dalla
sirena. Conoscendo l’intensità sonora a 30 m e la distanza (30 m), si ottiene
P
 P  4d 2 I  4  30 m  1, 0 102 W/m 2   36 W
2
I
4d 2

La distanza relativa alla soglia del dolore è


P 36 W
d   0,95 m
4I 4 10 W/m 2 

47 Usiamo il pedice «1» per la sorgente più debole e il pedice «2» per la sorgente più potente.

LI
L’intensità sonora dipende dalla potenza liberata dalla sorgente e dalla distanza da essa:
P
I  P  4d 2 I
4d 2

P1  d1 
2
 I 0 1  I 0 1
EL d 2 200 m
   d1  d 2  d2    115 m
P2  d 2   I 0 2 3  I 0 1 3 3
CH
48 Usiamo il pedice «M» per Marco e il pedice «L» per Luca.
I
LL  10 log L  I L  10 LL /10 I 0  10 70 dB / 10 dB 1012 W/m 2   1, 0 105 W/m 2
NI

I0

15 m  105 W/m 2  9, 0 105 W/m 2


2
I M rL2 rL2
2  
  IM  I 
I L rM2 rM2 L
 5, 0 m 
ZA

IM 9, 0 105 W/m 2
LM  10 log  10  80 dB
I0 1012 W/m 2

49 Dalla definizione di livello di intensità sonora


I Ps
L  10 log10  10 log10
I0 4d 2 I 0
otteniamo le due distanze
Ps
L1  10 log10
4d12 I 0
Ps
L2  10 log10
4d 22 I 0

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Pertanto
d2
L1  L2  20 log10  d 2  d1 10 L1  L2  20  12 m  1010 20  38 m
d1

50 Usiamo il pedice «1» per l’operatore aeroportuale e il pedice «2» per il centro abitato.
Consideriamo come superficie utile quella di una mezza sfera.
P 5, 0 104 W
 I1    8,8 W/m 2
2r1 2  30 m 
2 2

I1 8,8 W/m 2
L1  10 log10  10 log10 12 2
 1,3 102 dB
I0 10 W/m
P 5, 0 104 W
 I2    2, 0 103 W/m 2
2r2 2  2000 m 
2 2

LI
I2 2, 0  103 W/m 2
L2  10 log10  10 log10  93 dB
I0 1012 W/m 2 EL
L2 non rientra tra i valori consentiti dalla legge.

51
CH
NI

L’intensità del fischio udito da Icardi è


ZA

P
I1 
4πr12
L’intensità del fischio udito da Bonaventura è
P
I2 
4πr22
dove P è la potenza del fischio emesso dall’arbitro.
P
L1  10 log
4πr12 I 0
P
L2  L1  10 dB  10 log
4πr22 I 0
P P
10 log 2
 10 dB  10 log
4πr1 I 0 4πr22 I 0

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Capitolo 12. Le onde e il suono

P P
log 2
 1dB  log
4πr1 I 0 4πr22 I 0
P P
log 2
 log  1dB
4πr1 I 0 4πr22 I 0
Per la proprietà dei logaritmi
P
4πr12 I 0
log  log10
P
4πr22 I 0
Data la biunivocità della funzione logaritmo, possiamo concludere che se i logaritmi sono uguali,
devono essere uguali anche gli argomenti:
P
4πr12 I 0

LI
 10
P
4πr22 I 0 EL
P 4πr22 I 0
 10
4πr12 I 0 P
CH
r22
 10
r12
r22  10 r12
NI

Dal Teorema di Pitagora, otteniamo


d  r12  r22  r12  10 r12  11 r12  11 r1  11  8, 0 m   27 m
ZA

 4. L’effetto Doppler
52 Il funzionamento di un autovelox si basa sull’effetto Doppler. La frequenza dell’onda radio emessa
dall’autovelox è confrontata con quella riflessa indietro da un automezzo in movimento per poi
calcolare la velocità del veicolo.

53 Poiché vale la relazione vr  vs , si ha


v  vr v  vs
f f  f  f
v  vs v  vs
La frequenza rimane inalterata.

54 L’ambulanza si allontana dal pedone, quindi


v 340 m/s
f 0 f 
v0  v 340 m/s  31, 6 m/s
1, 25 103 Hz   1,14 103 Hz

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Capitolo 12. Le onde e il suono

55  Per il treno in avvicinamento:


 
f avv
f v0

 900 Hz  340 m/s   987 Hz
v0  v 340 m/s  108 m/s
3, 6
 Per il treno in allontanamento:
f all 
f v0

 900 Hz  340 m/s   827 Hz
v0  v 340 m/s  108 m/s
3, 6

v0  v
56 f f
v0
Poiché il ricevitore si sta avvicinando alla sorgente ferma, la formula dell’effetto Doppler va presa
con il segno «+».

LI
Risolvendo rispetto a v, si ottiene
f  f 1300 Hz  1100 Hz
v  v0   340 m/s   61,8 m/s
f 1100 Hz
EL
v  vR 340 m/s  17 m/s
 380 Hz   330 Hz
CH
57 f f 
v  vS 340 m/s  32 m/s

58 Poiché vr  vs e siamo in fase di avvicinamento, possiamo scrivere


NI

v  vr v  vr
1, 2 f  f  f
v  vs v  vr
v  vr
ZA

1, 2 
v  vr
1, 2  v  vr   v  vr

1, 2  1 v  1  1, 2  vr
0, 2 0, 2
vr  v  340 m/s   31 m/s
2, 2 2, 2

59 La frequenza percepita in fase di avvicinamento dal guidatore del treno (ricevente) è


v  vr
f1  f
v  vs
La frequenza percepita dal ricevente in fase di allontanamento è
v  vr
f2  f
v  vs

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Risolvendo il sistema di due equazioni in due incognite, otteniamo


vf1  vs f1  vf  vr f
vf 2  vs f 2  vf  vr f
Sommando membro a membro le due equazioni, si ha
2vf  v  f1  f 2   vs  f 2  f1   2vf  v  f1  f 2   vs  f 2  f1 
v  f1  f 2   2vf f1
vs   vr   v  vs   v
f1  f 2 f
Sostituendo i dati, otteniamo

vs 
 340 m/s  453Hz  352 Hz   2  340 m/s  400 Hz   17 m/s
453Hz  352 Hz
453Hz
vr   340 m/s  17 m/s   340 m/s  26 m/s

LI
400 Hz

f v
60 f   12 0 
2 v  vs
f0
EL
v  vs  12 2 v
CH
vs  12 2 v  v   12

2  1  340 m/s   20, 2 m/s  73 km/h

61 PROBLEMA SVOLTO
NI

40
62 v  40 m/min  m/s  0, 677 m/s
60
ZA

Dapprima l’ostacolo (pannello) si comporta come un ricevitore in movimento verso la sorgente.


Qui siamo nel caso di sorgente ferma e ricevitore in avvicinamento:
f1  5, 00 103 Hz
v0  v 340 m/s  0, 677 m/s
f1 
v
f1 
340 m/s
 5, 00 103 Hz   5, 01103 Hz
Poi l’ostacolo (panello) si comporta come una sorgente in movimento verso il ricevitore.
Qui siamo nel caso di sorgente in avvicinamento e ricevitore fermo:
f 2  5, 01103 Hz
v0 340 m/s
f 2 
v0  v
f2 
340 m/s  0, 677 m/s
 5, 00 103 Hz   5, 02 103 Hz

La frequenza dell’onda riflessa differisce da quella dell’onda emessa della quantità:

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Capitolo 12. Le onde e il suono

f  f 2  f1  5, 02 103 Hz  5, 00 103 Hz  20 Hz

63  Sorgente in movimento (automobile in avvicinamento) e ricevitore fermo (muro).


La frequenza con cui le onde sonore colpiscono il muro è
v 340 m/s
f 0 f 
v0  v 340 m/s  5, 6 m/s
 4, 0 104 Hz   4,1104 Hz

La lunghezza d’onda del suono davanti all’automobile è


v 340 m/s
   8,3  103 m
f  4,1 10 Hz
4

 La sorgente è ferma (muro che riflette l’onda sonora) e il ricevitore in movimento (automobile in
avvicinamento). La frequenza dell’onda riflessa dal muro è:
v v 340 m/s  5, 6 m/s
f 0 f   4,1104 Hz   4, 2 104 Hz

LI
v 340 m/s

64 Poiché il pistone si avvicina alla sonda a ultrasuoni, la formula che fornisce il rapporto tra la
EL
frequenza raccolta e quella emessa è analoga a quella del Problema modello, ma con i segni
scambiati. Quindi abbiamo:
f2 v  vP
 1,125 
CH
f1 v  vP
Otteniamo così un’equazione di primo grado che, risolta, fornisce la soluzione
f f 1 0,125
vP  2 1 v   340 m/s   20, 0 m/s
f 2 f1  1
NI

2,125

v0 v0
65 f all  f   f
; f avv
ZA

v0  v v0  v
f all  0,87 f avv

1  0,87 0,13
v  v0   340  3, 6 km/h   85 km/h
1  0,87 1,87

66 Usiamo il pedice «all» per allontanamento e il pedice «avv» per avvicinamento.


3
f all  f avv

4
Applicando le formule dell’effetto Doppler, abbiamo
v v
  0
f avv f
v0
3 v v
f all    0
f avv f
4 v0

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Dividendo membro a membro, si ricava


4 v0  v v 340 m/s
  4  v0  v   3  v0  v   v  0   49 m/s
3 v0  v 7 7

67 Indichiamo con v A il modulo della velocità della prima auto e con vB quello della velocità della
seconda automobile. Il suono percepito dall’autista B ha frequenza
v  vB
fB  f
v  vA
Nella riflessione l’auto B diventa la sorgente e l’autista A è il ricevitore; quindi, la frequenza
percepita da A in riflessione è
v  vA v  v A v  vB
fA  fB  f
v  vB v  vB v  vA
Quindi:

LI
v  v A v  vB  340  20  m/s  340  11 m/s 350 Hz  420 Hz
fA  f   
v  vB v  v A  340  11 m/s  340  20  m/s EL
 5. Le onde armoniche
CH
68 Le oscillazioni delle due boe sono in fase, poiché la distanza che le separa è il doppio della
lunghezza d’onda.

69 Scegliamo in modo comodo il sistema di riferimento necessario per risolvere il problema, quindi
NI

poniamo in x = 0 m il punto di massimo dell’onda e poniamo y = 0 m a metà altezza tra il massimo


dell’onda e il minimo, in modo da usare la formula [20] con 0  0 . Allora il punto P, di cui
dobbiamo trovare l’altezza, ha ascissa x = 0,500 m = 50,0 cm.
ZA

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Sostituendo nella [20] i valori numerici del problema e usando una calcolatrice scientifica,
troviamo:
 2 
y ( x)  a cos  x  0 
  
 6, 28 
y  P   1, 73 m  cos   0,500 m   0  1, 73 m  cos  0, 744   1, 73 m  0, 736   1, 27 m
 4, 22 m 

2   2 
70  y  t   a cos  t    0,15 m  cos  t
T   1,8 s 
2   2 
 y  t   a cos  t    0,15 m  cos   2, 2 s    0, 026 m
T  1,8 s 

LI
2
71   t   t  T  2 s
T 
 0 rad
 L’ampiezza dell’oscillazione.
EL
CH
72 y0
y0  A cos 0  cos0 
A
y0 2, 2 cm
0  cos 1  cos 1   65
A 5, 2 cm
NI

2   2 
73  y  x   a cos  x   a cos  x
    vT 
ZA

 2 
y  40 cm   1, 40 m  cos   40, 0  10 2 m    1,13 m
 1,88 m/s  2,13 s  
2 2   vT 1,88 m/s  2,13 s 
 cos  x   0  x  x    1, 00 m
    2 4 4 4

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Capitolo 12. Le onde e il suono

74  L’altezza dell’onda rispetto al livello del mare è la sua ampiezza.


La distanza tra le creste è la lunghezza d’onda.
L’intervallo di tempo trascorso tra due creste è il periodo.
Con questi dati calcoliamo la frequenza, la pulsazione e la velocità:
1 1
f    0,13 Hz
T 8, 0 s
  2 f   2 rad  0,13 Hz   0, 79 rad/s
v   f  15 m  0,13 Hz   1,9 m/s

 y  t   a cos  t    0,80 m  cos  0, 79 rad/s  t 

75  L’ampiezza della sinusoide è la semi-oscillazione:


0,30 m

LI
a  0,15 m
2
La frequenza e la pulsazione sono: EL
1 1
f    0, 67 Hz e   2 f  2  0, 67 Hz   4, 2 rad/s
T 1,5 s
 y  t   a cos  t    0,15 m  cos  4, 2 rad/s 
CH
NI
ZA

2
76   t   2t  T  1s
T 
   vT   0, 040 m/s 1s   0, 040 m

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Capitolo 12. Le onde e il suono

77  Dall’onda di figura conosciamo ampiezza, lunghezza d’onda e velocità di propagazione. Da


queste ricaviamo la funzione d’onda y(x) e la frequenza f. Infine, da quest’ultima, ricaviamo
l’equazione dell’onda x(t).
La fase iniziale, per x = 0 m, è pari a zero, quindi la curva è una cosinusoide:
 2   2 
y  x   a cos  x   a cos  x    0,50 m  cos  0, 63 rad/m  x 
    10 m 
v 5, 0 m/s
 f    0,50 Hz
 10 m
y  t   a cos  2ft    0,50 m  cos  2  0,50 Hz  t    0,50 m  cos  t 
La funzione armonica è dunque
 2
y   0,50 m  cos   x  (5, 0 m/s) t 
10 m 

LI
78  Il punto P è in ritardo rispetto al punto A di un quarto di un intero ciclo.
Quindi, la differenza di fase tra i due punti è
1
   2  

EL
4 2
 Il punto P è in fase con il punto D.
CH
 Il punto E è in fase con il punto B.
 Il punto C è in anticipo rispetto al punto P di 3/4 di un intero ciclo.
Quindi, la differenza di fase tra i due punti è
NI

3 3
   2   
4 2
ZA

 Il punto C, poiché la differenza di fase tra il punto A e il punto C è


1
   2   
2
 La differenza di fase tra i punti B e D è
1
   2   
2

79 Conoscendo ampiezza e periodo dell’onda possiamo determinare la sua funzione:


 2   2 
y  t   a cos  t    0, 70 m  cos  t    0, 70 m  cos 13 rad/s  t 
T   0,50 s 

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Il grafico risulta il seguente:

v 340 m/s
80    0,386 m
f 880 Hz
 2   2 
y  a cos   x  vt     3, 00 m  cos   x   340 m/s  t   
   0,386 m

LI


  3, 00 m  cos 16,3 rad/m   x   340 m/s  t  
EL
81  v  f
T  v2d  2 f 2d
CH
Sostituendo i dati, otteniamo
T   3, 2 m   8,3 Hz   0,12 kg m   85 N
2 2

 L’espressione dell’onda armonica è


NI

 2π   2π 
y  x, t   a cos   x  vt    a cos   x  f t  
   
ZA

Nel punto e nell’istante considerato abbiamo


 2π 
y  x1 , t1    0, 095 m  cos   6,5 m   3, 2 m  8,3 Hz  2,1s     0, 076 m  7, 6 cm
 3, 2 m 

82 Dato che la distanza tra il punto di quota massima e il punto di quota minima raggiunto
dall’estremità della corda è 12 cm, l’ampiezza dell’onda sarà esattamente la metà della escursione:
A  6, 0 cm  0, 06 m
La frequenza di oscillazione è pari a due oscillazioni al secondo, f  2 Hz . Quindi il periodo è:
1 1
T   0,5s
f 2 Hz
La distanza tra una cresta e un ventre dell’onda è 2,6 m, quindi la distanza tra due creste è 5,2 m e
la lunghezza d’onda è   5, 2 m .

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Capitolo 12. Le onde e il suono

La fase iniziale dell’onda è pari a zero, perché nella posizione x = 0 m e all’istante t = 0 s


l’estremità della corda si trova nel suo punto più alto, cioè nella posizione verticale uguale
all’ampiezza.
Quindi, la funzione d’onda armonica è
 2π 2π 
y  x, t    0, 06 m  cos  x t
 5, 2 m 0,5 s 
Lo spostamento verticale della porzione di corda che si trova a x = 1,4 m all’istante t = 1,2 s è
 2π 2π 
y   0, 06 m  cos  1, 4 m   1, 2 s    0, 041 m  4,1 cm
 5, 2 m 0,5 s 
Ricaviamo la velocità dell’onda dalla formula   vT :
 5, 2 m
v   10, 4 m/s
T 0,5 s
Quindi, la densità lineare della corda è:

LI
T 12 N
d 2   0,11 kg/m
10, 4 m/s 
2
v EL
 6. Sovrapposizione di onde lungo una retta
CH
83 Si ha interferenza costruttiva quando si incontrano linee dello stesso colore.


84 0 
2
NI

   2
A  2a cos  0   2a cos    2a a 2
 2  4 2
ZA

85 L’interferenza è costruttiva perché i punti di a sono equidistanti dalle sorgenti S1 e S2.

86 f 2  f diapason   f  440 Hz  6, 00 Hz  446 Hz

87 f *  3 Hz
f 2  f1  f *  392 Hz  3 Hz  395 Hz
f1  f 2  f *  392 Hz  3 Hz  389 Hz

88 Se f1  f 2 , allora si ha anche 1  2  . Allora il primo termine si riduce a


   1    
2a cos  2 t   2a cos  t   2a cos(0)  2a
 2   2 

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Il secondo diventa
   1     
cos  2 t   cos  t   cos(t )
 2   2 
Quindi l’intera funzione assume la forma y  2a cos(t ), che rappresenta l’interferenza costruttiva
tra due onde con la stessa ampiezza e la stessa frequenza.

1  1 
89 f 2  f1   f  f1    487,5 Hz       487,5 Hz    0,3478 Hz  
T  2,875 s 
 f 2   487, 2 Hz

  f 2   487,8 Hz

1 1    1  0,580 m  0,570 m
90  f  v    v 2 v   340 m/s   10,3 Hz
 0,580 m  0,570 m 

LI
 1  2  1 2 1 2

1   
91 f1  
2 2
1
 0,16 Hz ; f 2  2 
2 2
 0,5 Hz ; f 3  3 
2 2
2
EL
 0,32 Hz

a1  2, 0 m ; a2  0,50 m ; a3  1, 0 m
CH
92
NI
ZA

93 Gli angoli di sfasamento possono essere trasformati da gradi in radianti ricordando la proporzione:
 () : 180  x (rad) :  rad
Le equazioni d’onda delle due onde che interferiscono sono:
y1 (t )  a cos  t  1    0, 20 m  cos  5 rad/s  t  0,35

y2 (t )  a cos  t  2    0, 20 m  cos  5 rad/s  t  1, 4 


Applicando le formule di prostaferesi, si ottiene
   1   2  1    
y  t   y1  t   y2  t   2a cos  2  cos 10 t     0, 40 m  cos   cos  5 rad/s  t  
 2   2  6  6

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Capitolo 12. Le onde e il suono

94     a 1
A  2a cos  0   2a cos  0    0  2 arccos    151
 2   2  2 4

 2π 
95 y1  a cos  x 
  
 2π 
y2  a cos  x  
  
  2π 
y  y1  y2  2a cos   cos  x 
2   2
Sostituendo i dati, otteniamo
 48 π   2π 48 π 
y  2  0, 25 m  cos   cos  1,9 m    0,18 m  18 cm
 2 180   1, 7 m 2 180 

LI
96 La somma delle due onde armoniche è
 
6

y  t   y1  t   y2  t    0, 60 m  cos   cos 10 t  
 6
EL
L’onda risultante si annulla quando si annulla il coseno:
CH
      1
cos 10 t    0  10 t    k   10 t    k    
 6 6 2 6  2
  1 
10 t  k    t  k   s
NI

3  3  10

97 Dopo 1 s, gli impulsi si sono spostati di 2 m: in questa situazione gli impulsi si sovrappongono e la
ZA

corda si sposta verso il basso di 2,5 m (spostamento massimo) rispetto all’asse x.


Dopo 2 s gli impulsi si sono spostati di 4 m e non interferiscono più.

98 L’equazione dell’onda risultante è


     
y  t   y1  t   y2  t   2a cos   cos  t  
 2   2 
La condizione sulle ampiezze risulta
     
2a cos    A   0, 26 m  cos    0, 20 m
 2   2 
Da questa condizione si calcola lo sfasamento:
 0, 20 m 
  2 arccos    1, 4 rad
 0, 26 m 

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Capitolo 12. Le onde e il suono

99 Dalla condizione sulle ampiezze, otteniamo


  1     1
A  2a cos  2   a  2a cos  2   cos  2    2  2,9 rad
 2 4  2  2 8

100 PROBLEMA SVOLTO

101  La frequenza dei battimenti è


20
fb   4, 0 Hz
5, 0s
Poiché vale fb  f1  f 2 , la frequenza della corda può essere 456 Hz oppure 464 Hz.
 Quando la tensione della corda aumenta anche la velocità dell’onda aumenta, quindi, a parità di
lunghezza d’onda, aumenta la frequenza. La frequenza iniziale della corda era, allora, 456 Hz.
L’equazione dell’onda è

LI
 4 
y  2a cos  t  cos  2  458 Hz  t 
 s  EL
1 1 1
102  T    0,33 s
f *  f 440, 0 Hz  437, 0 Hz
CH
 N  10 s  f *  10 s   f  10 s  440, 0 Hz  437, 0 Hz   10 s  3, 0 Hz   30

f 2  f1 
103  y  t   2a cos    f 2  f1  t  cos  2 t 
NI

 2 
  6, 0  102 m  cos    2 Hz  t  cos    30 Hz  t  
ZA

 2   30 
  6, 0 102 m  cos  t  cos  t
 s   s 
 f *  f 2  f1  16 Hz  14 Hz  2 Hz

1 1
104  f*   20 Hz
T * 0, 050 s
f *  f 2  f1
v 340 m/s
f1    7, 4 102 Hz
1 0, 46 m
f 2  f *  f1  20 Hz  7, 4 102 Hz  7, 6 102 Hz
f 2  f1  f *  7, 4 102 Hz  20 Hz  7, 2 102 Hz

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Capitolo 12. Le onde e il suono

v 340 m s
 2    0, 45 m
f 2 760 Hz
v 340 m s
2    0, 47 m
f 2 720 Hz

 7. Le onde stazionarie
105 I due nodi agli estremi e quello nel punto centrale della corda.

v n FT n 1 FT n FT
106 fn  n   2

2L 2L dL 2 L m L 2 mL

107 v   f   2 L  f  2  0, 75 m  410 Hz   615 m/s

LI
108 Dalla formula delle frequenze dei modi normali, si ha

4v 4   440 m s 
L 
2 f 4 2  1760 Hz 
 0,50 m
EL
CH
2L 2   2, 0 m 
109 v  f  1,8 Hz   2, 4 m/s
n 3

110 PROBLEMA SVOLTO


NI

v 340 m s
111 L   19,3cm
4 f1 4  440 Hz 
ZA

1v f 2 L1 f1 L1  256 Hz 1, 00 m 
112 f     f2    640 Hz
2L f1 L2 L2 0, 400 m

m 9, 0 103 kg
113  d   5, 0 103 kg/m
L 1,8 m/s
FT 125 N
v   1, 6 102 m/s
d 5, 0 103 kg/m
   2 L  2 1,8 m   3, 6 m
v 1, 6 102 m/s
f    44 Hz
 3, 6 m

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Capitolo 12. Le onde e il suono

114 1  2 L  2  2, 0 m   4, 0 m
2 L 2  2, 0 m 
2    2, 0 m
2 2

115 Indichiamo con L la lunghezza della corda e con l l’accorciamento.


Poniamo f1 = 440 Hz e f2 = 620 Hz.
v
f1   v  2 f1 L
2L
v
f2   v  2 f2  L  l 
2L  l
Da queste due equazioni si ricava L:
f2 60 Hz
2 f1 L  2 f 2  L  l   L  l  0, 22 m   0, 76 m
f 2  f1 620 Hz  440 Hz

LI
v
116 f1 
4L
EL
v
f1  
4L  d 
CH
Dividendo membro a membro, otteniamo
f1  v 4L L
 
f1 4  L  d  v Ld
NI

 L  d  f1  Lf
d f1   0, 025 m  330 Hz   0, 275 m  27,5cm
ZA

L 
 f1  f   330 Hz  300 Hz 
L2  27,5cm  2,50cm  25, 0cm

117 Dalla formula


v
f n   2n  1
4L
per n = 2 otteniamo
4 4
v  L f 2   0,573 m  462 Hz   353 m/s
3 3

118 v  f  2 L f  2   0,813 m  73, 4 Hz   119 m/s

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Capitolo 12. Le onde e il suono

m 6, 74 103 kg 6, 74 103 kg
dL     8, 29 103 kg/m
L 0,813 m 0,813 m
Dalla relazione v  FT d L si ricava

FT  v 2 d L  119 m/s   8, 29 103 kg/m   117 N


2

FT L FT
119 v  
dL m

L FT
f 
v
 m  FT
2L 2L 4 Lm
Sostituendo i dati, si ottiene

LI
112 N
f   86, 2 Hz
4   70, 2 102 m  5,37 103 kg  EL
 8. L’interferenza in un piano e nello spazio
120 Poiché gli altoparlanti sono in fase, il punto M è un punto di interferenza costruttiva, perché
CH
S1 P  S2 P  0 .

Se ci si allontana di  2 da M, risulta S1 P  S2 P   (una delle distanze aumenta di  2 , mentre


l’altra diminuisce di  2 ), quindi P è un altro punto di interferenza costruttiva.
NI

Il punto di interferenza distruttiva più vicino è il punto medio tra M e P, che dista  4 da M.
ZA

121 PROBLEMA SVOLTO

 1 vs
122 L   
2 2 f
v vs 340 m/s
f  s    243 Hz

2L 2 d 2  D 2  D 2
   2,10 m    2,80 m 
2 2
  2,80 m  


123 La lunghezza d’onda dei due suoni è il rapporto tra la velocità v del suono e la sua frequenza f:
v

f

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Indicando con L la distanza tra i due altoparlanti, dalla condizione di interferenza costruttiva e dalla
condizione che P sia sul segmento che unisce i due altoparlanti otteniamo due relazioni
S1 P  S2 P  k  e S1 P  S2 P  L
da cui
L L
k  L   k
 
L fL  480 Hz  8, 6 m 
Dal momento che    12,14 , la condizione trovata diventa:
 v  340 m s 
12,14  k  12,14
che corrisponde a 25 soluzioni intere.

124 La lunghezza d’onda dei due suoni è il rapporto tra la velocità v del suono e la sua frequenza f:

LI
v

f
EL
Indicando con L la distanza tra i due altoparlanti, dalla condizione di interferenza costruttiva e dalla
condizione che P sia sul segmento che unisce i due altoparlanti, otteniamo le relazioni
S1 P  S2 P  k  e S1 P  S2 P  L
CH
dalle quali
L L
k  L  k 
 
NI

Dal momento che ci sono 21 punti di interferenza costruttiva, deve risultare


L 10v v 11v 10   340 m s  11  340 m s 
10   11      f 
 L  L 8, 6 m 8, 6 m
ZA

Quindi:
395 Hz  f  435 Hz

125 La lunghezza d’onda dei due suoni è il rapporto tra la velocità v del suono e la sua frequenza f:
v

f
Indicando con L la nuova distanza tra i due altoparlanti, dalla condizione di interferenza distruttiva
e dalla condizione che P sia sul segmento che unisce i due altoparlanti otteniamo le relazioni

S1 P  S 2 P   2 k  1 e S1 P  S 2 P  L
2
dalle quali
 2L 2L
 2k  1 L    2k  1 
2  

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Dal momento che ci sono 12 punti di interferenza distruttiva, deve risultare


2k  1  1, 3, 5, 7, 9, 11 , cioè
2L 11 13 11v 13v
11   13  L  L
 2 2 2f 2f
Sostituendo i valori numerici, otteniamo
11  340 m s  13   340 m s 
L  3,90 m  L  4, 60 m
2   480 Hz  2   480 Hz 

126 Sappiamo dalla teoria che, chiamate x1 e x2 la distanza delle due punte al punto della retta in cui si

ha la prima interferenza costruttiva, si deve avere x1  x2  , perché le sorgenti sono in
2
opposizione di fase. Chiamiamo d la distanza incognita da determinare.

LI
EL
CH
2 2
 l  l
Per il teorema di Pitagora, si ha x  D   d   e x22  D 2   d   . Quindi:
2
1
2
NI

 2  2
2 2
 l  l
x12  x22   d     d    2ld
 2  2
ZA

4ld
Possiamo scrivere  x1  x2  x1  x2   2ld , cioè x1  x2 
. Mettendo questa espressione a


sistema con la condizione di interferenza distruttiva x1  x2  e sommando membro a membro,
2
otteniamo:
2ld 
x1  
 4
2
 l
Elevando i due membri al quadrato e usando che x  D   d   , otteniamo la seguente
2
1
2

 2
equazione di secondo grado nell’incognita d:
l2 4l 2 d 2  2
D2  d 2   ld    ld
4 2 16

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Semplificando e risolvendo in funzione di d2, otteniamo


 2  16 D 2  4l 2   2   2  16 D 2 
d2      1  2 
16  4l 2   2  16  4l   
2

da cui

1, 62 m  1  16  5,11m 
2
 16 D 2
d 1 2   1, 69 m
4l   4  2, 65 m   1, 62 m 
2 2 2
4 4

127 La differenza di cammino delle due onde per giungere al vertice del quadrato di lato l è
2l  l   
2 1 l
La condizione di interferenza costruttiva di ordine k = 0 per sorgenti in opposizione di fase è

 2 1 l 
2

LI
Cioè
  2 1 
l
2 

2 1

 2 2 1  2 1

2 1
2

EL
CH
128 Le onde riflesse interferiscono con quelle che provengono direttamente dalla sorgente.
L’interferenza è costruttiva se la differenza di cammino è pari a un numero intero di lunghezze
d’onda. La differenza di cammino è data dal doppio della distanza del riflettore dal rivelatore.
Dette l1 e l2 le due distanze misurate, si ha
NI

2l1  n
2l2   n  10  
ZA

l2  l1
2  l2  l1   10     2,8 cm
5

129  Poiché le due sorgenti sono in fase, lo sfasamento ∆ con cui le onde arrivano nel punto P è solo
quello introdotto dalla differenza di cammino.
Quindi:
2 2 f
  r  r  3 rad
 v
Le onde arrivano in P in opposizione di fase: in P avremo quindi un minimo.
Per la precisione si tratta di un minimo del secondo ordine (quello del primo ordine si ha per
   rad ).

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Capitolo 12. Le onde e il suono

 L’intensità delle onde è direttamente proporzionale al quadrato dell’ampiezza e inversamente


proporzionale al quadrato della distanza.
Dato che la potenza delle due sorgenti è la stessa, avremo:
I1 A12 r22 r2
   A1  A2  1,5 A2
I 2 A22 r12 r1
 In P le onde arrivano in opposizione di fase, quindi per l’onda risultante avremo:
Aris  A2  A1  0,5 A2
 Se si spegnesse S2, l’ampiezza diventerebbe
A1  1, 5 A2
e dunque triplicherebbe. L’intensità diventerebbe 9 volte più grande, cioè
A1  1,8 105 W/m 2

LI
 9. La diffrazione
130 Traduzione
EL
Una persona ti chiama da dietro un muro insonorizzato di dimensioni 2,0 m per 1,7 m. Spiega per
quale ragione senti la sua voce, ma non vedi la sua immagine.
Risoluzione
CH
Non vedi l’immagine di questa persona perché la lunghezza d’onda della luce visibile è dell’ordine
di mezzo micron (1 m = 10–6 m), cioè troppo piccola per generare fronti d’onda oltre l’ostacolo.
La lunghezza d’onda del suono invece è dell’ordine del metro, è confrontabile con l’ostacolo e può
aggirarlo generando il fenomeno della diffrazione.
NI

131 L’onda di lunghezza d’onda 1 m diffrange contro lo scoglio più piccolo, superandolo facilmente.
Lo scoglio più grande invece si comporta da schermo, così come avviene con un’ombra generata
ZA

dalla luce schermata da un ostacolo. Per questa ragione non vedremo l’onda propagare appena
dietro allo scoglio di lunghezza di 12 m.

PROBLEMI DI RIEPILOGO

8, 40 m
132    4, 20  10 2 m
200
 8, 40 m
  vT  v    f   50, 0 Hz   2,10 m/s
T 200
 Dall’equazione
 2 
y  t   a cos  t  0 
T 

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Capitolo 12. Le onde e il suono

imponendo le condizioni iniziali t = 0 s, y = –28,2 cm, a = 28,2 cm, si ricava 0 :


28, 2 cm   28, 2 cm  cos  0  0   cos 0  1  0  
L’equazione dello spostamento verticale è
 2   2 
y  x   a cos  x  0    0, 282 m  cos  2
x      0, 282 m  cos  48 m 1   x   
    4, 20 10 m 

133    1, 2 m
s 10 102 m
 v   0,50 m/s
t 0, 20 s
 1, 20 m
 T   2, 4 s
v 0,50 m/s

LI
1 v 0,50 m/s
 f    0, 42 Hz
T f 1, 20 m EL
134  I tempi impiegati dall’onda ad attraversare i due mezzi sono
s 0,100 m
CH
t1    2,9411104 s
v1 340 s
s 0,100 m
t2    6, 7568 105 s
v2 1480 s
NI

Quindi:
t  t1  t2  2, 27 104 s
ZA

 Le lunghezze d’onda del suono in aria e in acqua sono


v1 340 m
1    1,36 m
f 250 Hz
v2 1480 m
2    5,92 m
f 250 Hz

135 Dalle condizioni iniziali si ricava l’ampiezza iniziale:



0, 015 m   0, 030 m  cos  0  0   cos 0  0, 5  0  60 
3
La legge delle onde armoniche in un punto fissato è
 
y  t    0, 030 m  cos  400 t  
 3

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Capitolo 12. Le onde e il suono

136 Chiamiamo D la distanza dell’epicentro dalla stazione sismografica. Si ha che


D
tS  è il tempo di arrivo delle onde S e
vS
D
tP  è il tempo di arrivo delle onde P. Quindi:
vP
1 1  vv
tS  t P  D     D   tS  tP  S P
 vS v P  v P  vS

v v 340  3, 6 km/h  800 km/h


137 a   t    8,5 s
t a 50 km/(h  s)

h
138 tsuono 

LI
vs
2h
tcaduta  EL
g
h 2h
gh 2  2vs  g  t  vs  h  g   t  vs2  0 
2
t   
vs g
CH
 v v  v 
h  vs   t  s  s  2  t  s   
 g g g 

 340 m/s  
NI

340 m/s 340 m/s 


  340 m/s  3, 0 s   2  3, 0 s   
 9,8 m/s 2 9,8 m/s  9,8 m/s  
2,8  104 m (soluzione non accettabile)
ZA

 2
1,9  10 m

90
340 m/s  m/s
v0  vauto1
  4,3 103 Hz 
3, 6
139 f auto  fs  4, 6 103 Hz
v0 340 m/s

1 nv 1v
140 La formula f  dà per n = 1 la frequenza fondamentale f 0  .
2 L 2L
1 nv 1  n  1 v
 f1  f2 
2 L 2 L
1v
f   f 0  f 0   f  23, 4 Hz  15, 6 Hz  7,8 Hz
2L

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Capitolo 12. Le onde e il suono

1v
 f   2 L f  2 1, 30 m  7,8 Hz   20 m/s
2L

141
I
Ls  10log10
I0
P
P 16 W
 Ls 1  10 log10 4d  10 log10
2
  10 log10  99,5 dB
4d I 0 4 12 m  1012 W/m 2 
2 2
I0

2P
2P 2 16 W 
 10 log10 4d  10 log10
2
 Ls 2  10 log10  102 dB
4d I 0 4 12 m  1012 W/m 2 
2 2
I0

 I I  I
 Ls  10  log10 2  log10 1   10 log 2  10 log10 2  3 dB

LI
 I0 I0  I1

142 Per il primo modo di oscillazione, si ha   2 L  2  0, 70 m   1, 4 m . Quindi:


v  f    415 Hz 1, 4 m   5,8 102 m/s
EL
FT
CH
Dalla relazione v  si ricava
dL

FT  v 2 d L   581m/s   5, 0 104 kg/m   1, 7 102 N


2
NI

143   2 L  2  0,55 m   1,1m ; v  f    440 Hz 1,10 m   484 m/s


v 484 m/s
 do    0,9166 m
ZA

f do 528 Hz
 do 0, 9166 m
Ldo    0, 458 m
2 2
L  Lla  Ldo  0, 55 m  0, 458 m  0, 092 m

43, 2
144 43, 2 km/h  m/s  12, 0 m/s
3, 6
 Frequenza dell’onda in avanzamento:
v0 340 m/s
fa  f   200 Hz   207 Hz
v0  v 340 m/s  12, 0 m/s
v0  v 340 m/s  12, 0 m/s
    1, 64 m
f 200 Hz

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Capitolo 12. Le onde e il suono

 Frequenza dell’onda in ritorno:


v0  v 340 m/s  12, 0 m/s
fr  fa   207 Hz   214 Hz
v0 340 m/s
 f *  f  214 Hz  200 Hz  14 Hz

I1
145 L1  10 log10
I0
I2
L2  10 log10
I0
I2
L2  L1  10 log10 
I1
I2 I2
4 dB  10 log10   2,5

LI
I1 I1

146  f
v0
v0  v
f 
340 m/s
340 m/s  4, 00 m/s
 320 Hz   316 Hz
EL
v0 340 m/s
 f    320 Hz   324 Hz
CH
f 
v0  v 340 m/s  4, 00 m/s
 f *  f   f   324 Hz  316 Hz  8 Hz
NI

   A  0,36 m 
147  A  2a cos  0   0  2 arccos    2 arccos    62
 2   2a   2  0, 21 m  
ZA

0  0   62  62 
 y  2a cos  
 cos  t    2  0, 21m  cos 

 cos 10 rad/s  t  
 2   2   2   2 
 31 
  0,36 m  cos 10 rad/s  t   rad 
 180 

3 
148  3a  2a  2a cos  
2 6
  3     
y  t   3a cos  t    2a cos  t    2a cos   cos  t  
 4 2  4 6  4
Dal confronto con la relazione trigonometrica 2 cos  cos   cos       cos      , si può
Porre
 
  t  e 
4 6

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Quindi:
   5
     t     t  
 4 6 12
   1
     t     t  
 4 6 12
Di conseguenza possiamo scrivere y  t   y1  t   y2  t  con
 5   1 
y1  t   a cos  t    e y2  t   a cos  t   
 12   12 
5  
     
12 12 3
  
 A  a  2a cos  a 
1
 arccos  
 2  2 2

LI
2
     4k  con k intero relativo arbitrario.
3 EL
149 La lunghezza d’onda del segnale è
v 340 m/s
   1, 70 m
CH
f 200 s 1
 La differenza di fase tra due punti dell’onda, distanti ∆x, allo stesso istante di tempo, è data da
2
  x

NI

Da questa si ha
  1
x   1, 70 m   0, 283 m
ZA

2 3 2
 Fissato il punto x, la differenza di fase corrispondente all’intervallo di tempo assegnato è
2
  t  2  f t  2   200 s 1 1, 0  10 3 s   1, 3 rad
T
 Nel primo caso la distanza tra le due sorgenti che emettono in fase è ∆x = 0,283 m.
Le onde arrivano sul ricevitore con una differenza di fase pari a

  rad
3
Nel secondo caso, se raddoppia la distanza tra le sorgenti, raddoppia anche la differenza di fase:
2
  rad
3

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Nel terzo caso, se triplica la distanza tra le sorgenti, triplica anche la differenza di fase:
   rad
Perciò le onde arrivano in opposizione di fase e si ha interferenza distruttiva.

150 La condizione che ottimizza l’ascolto è quella in cui il suono alla frequenza desiderata ha un
massimo di interferenza delle onde generate da ogni cassa acustica. Il disegno mostra la geometria
del sistema. Calcoliamo innanzitutto la lunghezza d’onda. Imponiamo la condizione di interferenza
costruttiva, con k  1 :
v 340 m/s
   0, 486 m
f 700 Hz
d1  d 2  
2,36 m
 4, 00 m   4, 00 m    3,50 m  x 
2 2 2
 x2   0, 486 m  x  
1,14 m

LI
 Accetti la sfida? EL
151 Durante il passaggio dell’onda, ciascuna pallina è un oscillatore armonico. La sua energia
meccanica è
1 2 1
Em  mvmax  m 2 A 2
CH
2 2
L’energia di tutte le N palline è
1 2 1 1M 2 2 1
E  N mvmax  M 2 A 2   A   d L 2 A 2 
2 2 2  2
NI

Per calcolare la potenza, consideriamo che l’onda impiega un tempo pari al periodo a passare per un
qualsiasi punto della corda:
1  1
ZA

P  d L 2 A 2  d L 2 A 2 v
2 T 2

152 In 3 dimensioni, l’energia trasportata da un’onda attraverso una superficie sferica di raggio r1 , con
centro nella sorgente dell’onda, è uguale a quella trasportata attraverso una seconda superficie
sferica, concentrica alla prima, di raggio r2 :
1
4 r12 A2  r1   4 r22 A2  r2   r12 A2  r1   r22 A2  r2   Ar  
r
In 2 dimensioni, l’energia trasportata da un’onda attraverso una circonferenza di raggio r1 , con
centro nella sorgente dell’onda, è uguale a quella trasportata attraverso una seconda circonferenza,
concentrica alla prima, di raggio r2 :
1
2r1 A2  r1   2r2 A2  r2   r1 A2  r1   r2 A2  r2   Ar  
r

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Capitolo 12. Le onde e il suono

 Fisica&Matematica
153  Indichiamo con Q(x, y) il generico punto in cui si ha interferenza costruttiva e con S1(–c, 0) e
S2(c, 0) le posizioni delle due punte sulla superficie dell’acqua. La condizione di interferenza
costruttiva QS1  QS2  n è quella che definisce l’iperbole. La distanza di Q dalle due sorgenti,
in modulo, dev’essere una quantità costante, che di solito viene indicata con 2a. Il parametro
positivo a si riferisce alle ascisse dei due vertici dell’iperbole: A1(–a, 0) e A2(a, 0). L’equazione
dell’iperbole è
x2 y2
 1
a 2 b2
in cui b 2  c 2  a 2 . Usando a  n 2 si ottiene l’equazione fornita nel testo.
 Sostituendo le coordinate di P nell’equazione dell’iperbole, si ottiene
4 4
 1

LI
 n  4c 2   n 
2 2

Per comodità, definiamo la variabile positiva z   n  ; l’equazione diventa


EL 2

4  4c 2  z   4 z  z  4c 2  z   z 2   4c 2  8  z  16c 2  0
Le soluzioni positive di questa equazione sono
CH
z1  2c 2  4  2 c 4  4  148,11 m 2 e z2  2c 2  4  2 c 4  4  3,89 m 2
La prima soluzione non è accettabile, perché b 2 risulterebbe negativo:
z
b 2  c 2  a 2  c 2    36 m 2    37 m 2   0
NI

4
Allora le lunghezze d’onda possibili sono
ZA

z 3,89 m 2 1,97 m
  
n n n
e il valore massimo è  max  1,97 m .

154 Le distanze dell’ascoltatore dalla due sorgenti sono


S1 P  L e S 2 P  L2  d 2
Poiché le sorgenti sono in opposizione di fase, la condizione affinché si abbia interferenza
distruttiva nel punto in cui si trova l’ascoltatore è S2 P  S1 P  k  .
Quindi:
2
d 
S 2 P  S1 P  L2  d 2  L  L 1     L  k 
L

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Capitolo 12. Le onde e il suono

2 2
d  1d 
Usando l’approssimazione 1     1    , otteniamo
L 2 L
 1  d 2  Ld 
2
d2
S 2 P  S1 P  L  1      L     k   L 
 2 L  2L 2k 
 

COMPITO DI REALTÀ – LA FISICA DIETRO LE DECISIONI

 Quanta energia possiamo ricavare dalle onde?


La potenza di un’onda
 Inserendo T   v nell’espressione per la velocità, otteniamo:
g g
v  v
2v 2

LI
 Inserendo l’espressione appena trovata per la velocità dell’onda, ricaviamo la potenza generata
dall’onda in funzione di  , L e A .

P
1
dgA2 L
g
EL
4 2
CH
La potenza è direttamente proporzionale a L e alla radice quadrata di  , mentre dipende dl quadrato
dell’ampiezza A . Perciò l’ampiezza dell’onda è il parametro che contribuisce maggiormente alla
potenza dell’onda.
 Dalla cartina osserviamo che le coste italiane interessate da onde di ampiezza maggiore ( A  h 2 ) sono
NI

quelle occidentali di isole e penisola. Quindi, per quanto visto sopra, queste sono le zone con maggior
potenziale energetico sfruttabile, a parità di larghezza L e lunghezza d’onda  delle onde.
La stima
ZA

 Dalla cartina vediamo che le zone con maggior potenziale energetico sfruttabile sono infatti le stesse
che abbiamo elencato nel punto precedente.
 Per semplicità, assumiamo che in prossimità delle coste arrivi un insieme di onde equivalenti, in termini
energetici, a un’unica onda di larghezza L , pari alla lunghezza della costa considerata.
- La costa occidentale della Sardegna è lunga circa L1 = 270 km (distanza in linea d’aria tra punta
Falcone a nord e capo Teulada a sud) e ha una potenza media per unità di larghezza d’onda pari a
circa P1 L1 =10 kW/m. Quindi una stima della potenza del moto ondoso nella costa occidentale
della Sardegna è
P1  kW 
P1  L1  10   2, 7 10 m   2, 7 GW
5

L1  m 

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Capitolo 12. Le onde e il suono

- La costa occidentale della penisola è lunga circa L2 = 800 km (distanza in linea d’aria tra Genova e
Palermo) e ha una potenza media per unità di larghezza d’onda pari a circa
P2 L 2 =2 kW/m. Quindi una stima della potenza del moto ondoso nella costa occidentale della
penisola è
P2  kW 
P2  L2   2   8 10 m   1, 6 GW
5

L2  m 
Assumendo un’efficienza di conversione da energia meccanica delle onde a energia elettrica del
30%, una stima della potenza totale sfruttabile è quindi:
P  0,30   P1  P2   0,30   2, 7  1, 6  GW  1,3 GW
Tu che cosa ne pensi?
 La potenza ricavata al punto precedente corrisponde al
1,3 GW
 0, 0325  3%

LI
40 GW
della potenza elettrica richiesta a livello nazionale. EL
 Competenze associate ai compiti di realtà La fisica dietro le decisioni
Competenze chiave per l’apprendimento permanente
CH
E1: alfabetica E2: in matematica, E3: personale, E4: in materia
funzionale scienze, tecnologie sociale e capacità di di cittadinanza
e ingegneria imparare a imparare
NI

C1: osservare e
identificare fenomeni ✔
ZA

C2: formalizzare un
Competenze di fisica dalle

problema di fisica e
applicare gli strumenti
matematici e disciplinari ✔ ✔
Indicazioni Nazionali

rilevanti per la sua


risoluzione

C3: formulare ipotesi


esplicative utilizzando ✔
modelli, analogie e leggi

C4: comprendere e
valutare le scelte
scientifiche e ✔ ✔ ✔
tecnologiche che
interessano la società

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Capitolo 12. Le onde e il suono

 Rubrica di valutazione
Evidenze Competenze Livello di padronanza
dalle
Indicazioni Base Intermedio Avanzato
Nazionali
Ragiona sulla ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e
situazione e C1 elementare pienamente consapevole
comprende il lessico
5 punti 7 punti 10 punti
Trova la relazione tra ☐ solo se guidato ☐ non risolve ☐ in modo autonomo e
la velocità e il periodo correttamente l’equazione corretto
dell’onda C2
di Bernoulli
4 punti 7 punti 12 punti
Trova la relazione tra ☐ solo se guidato ☐ usa la formula   vT , ☐ in modo autonomo e
la velocità dell’onda e ma non ricava corretto
la sua lunghezza l’espressione corretta a
d’onda C2
partire dal risultato del
punto precedente

LI
3 punti 5 punti 8 punti
Esprime la potenza in ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e
termini di A,  e L C2 non corretto
EL corretto
3 punti 5 punti 8 punti
A partire dalle ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e
cartine, indica le zone non corretto corretto
con maggior C1
CH
potenziale energetico
sfruttabile 4 punti 7 punti 10 punti
Ricerca i dati su ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo ed
internet C1 non critico efficace
5 punti 8 punti 10 punti
NI

Effettua le stime di ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e


potenza sfruttabile C2 non corretto corretto
lungo le coste 4 punti 7 punti 12 punti
Calcola la percentuale ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e
ZA

di potenza elettrica C2 con errori preciso


richiesta 4 punti 7 punti 10 punti
Comunica il proprio ☐ in modo incompleto ☐ in modo non sempre ☐ in modo completo ed
lavoro C4 e non ordinato accurato efficace
5 punti 8 punti 10 punti
Trae conclusioni ☐ solo se guidato ☐ ragionevoli ma non ☐ ragionevoli e supportate
sempre supportate dai dai calcoli
C4
calcoli
5 punti 8 punti 10 punti

Livello di padronanza delle competenze in gioco


Base Intermedio Avanzato
38-59 punti 60-84 punti 85-100 punti

Ugo Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu © Zanichelli 2021 44

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Capitolo 12. Le onde e il suono

SEI PRONTO PER LA VERIFICA?

1  I livelli di intensità sonora per due distanze arbitrarie d1 e d 2 sono


P P
Ls1  10 dB  log10 , Ls 2  10 dB  log10
4d12 I 0 4d 22 I 0
Da queste espressioni si ricava
Ls 1  Ls 2
d 2  d110 20 dB

Sostituendo i valori numerici, si ottiene


9,0 dB

d 2   20 m  10 20 dB
 56 m
Bisogna, quindi, allontanarsi di 36 m.
 Dalla definizione del livello di intensità sonora si ottiene

LI
L 99
2 W
s

P  4d 2 I 0 1010 dB  4  20 m  1012 2  1010  40 W


 m  EL
2 Indicata con h la profondità del pozzo, il tempo di caduta del sasso si ricava dalla legge del moto
uniformemente accelerato:
CH
2h 2h
t1  
g 9,8 m/s 2
Il tempo di salita del suono del sasso che cade nell’acqua si ricava dalla legge del moto uniforme:
NI

h
t2 
vsuono
Quindi
ZA

2h h
t1  t2  
g vsuono
Ponendo h  x si ottiene un’equazione di secondo grado:
1 2
x2  x   t1  t2   0
vsuono g
La soluzione è
2 2 4 2 2 4
    t1  t2      2, 7 s 
g g vsuono 9,8 m/s 2 2
9,8 m/s 340 m/s
x   5, 76 m1/2
2 2
vsuono 340 m/s

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Quindi
h  x 2   5, 76 m1/2   33m
2

3 Dalla condizione di risonanza per le onde stazionarie con un nodo e un ventre ai due estremi si
ricava che la velocità è
4L
v fn , n  1, 2, 3,
2n  1
Integriamo la tabella dei dati con le velocità calcolate per ciascuna frequenza:

n 1 2 3 4 5 6
Frequenza (Hz) 1,94 5,85 9,76 13,66 17,64 21,52
Velocità (m/s) 3,57 3,59 3,59 3,59 3,61 3,60

La semi-dispersione dei dati delle velocità è

LI
vmax  vmin
 0, 020 m/s
2 EL
mentre il valore medio è
vmedio  3, 591 m/s
CH
La stima della velocità dell’onda è
v   3,59  0, 02  m/s

4  Ponendo l’origine del sistema di riferimento nella posizione iniziale dell’autocarro, la legge
NI

oraria della moto è


xm  d 0  vmt   6,8 m   17, 0 m/s  t
ZA

dove d 0  6,8 m è la distanza iniziale tra i due mezzi. Le leggi del moto di due suoni
consecutivi, il primo emesso all’istante t  0 s , il secondo emesso all’istante di tempo
t   T  0, 40 s , sono
x1  vs t   340 m/s  t
x2  vs  t  T    340 m/s  t   0, 40 s     340 m/s  t   0, 40 s  

 Gli istanti in cui i due suoni sono uditi dal motociclista si ottengono mettendo a sistema la legge
oraria della moto con ciascuna delle leggi orarie dei due suoni.
 xm   6,8 m   17, 0 m/s  t  xm   6,8 m   17, 0 m/s  t
  
 x1   340 m/s  t  x2   340 m/s  t   0, 40 s  
Le soluzioni sono:
t1  0, 021 s; t2  0, 442 s
Quindi, per il motociclista, i due suoni sono percepiti a 0,42 s l’uno dall’altro.

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Capitolo 12. Le onde e il suono

Dalla formula dell’effetto Doppler con il ricevitore in allontanamento


v v
f s m f
vs
considerando i due suoni consecutivi come due massimi consecutivi di un’onda sonora,
ricaviamo l’intervallo di tempo che li separa:
vs 340 m/s
T  T  0, 40 s   0, 42 s
vs  vm  340 m/s   17, 0 m/s 
in accordo con il risultato precedente.
 Risolviamo i due sistemi precedenti senza sostituire i valori numerici:
 xm  d 0  vm t  xm  d 0  vm t
  
 x1  vs t  x2  vaT  vs t  T 
d0
La soluzione del primo sistema dà l’istante in cui viene ricevuto il primo suono: t1  ; la

LI
vs  vm
soluzione del secondo sistema dà l’istante in cui viene ricevuto il secondo suono:
d   vs  va  T v v
t2  0
vs  vm
EL
. L’intervallo di tempo tra i due istanti è T   t2  t1  s a T .
vs  vm
Gli intervalli di tempo T e T  possono essere considerati gli intervalli di tempo che separano
CH
due massimi di un’onda sonora: il primo del suono emesso dalla sorgente, il secondo del suono
percepito dal ricevitore. Quindi, la frequenza f   T 1 con cui i suoni sono percepiti è
vs  vm
f f
vs  va
NI

Se si pone va  0 m/s si ottiene la formula dell’effetto Doppler per il ricevitore in


allontanamento (se vm  0 si ottiene quella con il ricevitore in avvicinamento). Se si pone vm  0
ZA

si ottiene la formula dell’effetto Doppler per la sorgente in avvicinamento (se va  0 si ottiene


quella con la sorgente in allontanamento).
 Dall’espressione ricavata nel quesito precedente ricaviamo
vs  va  T  T
T  T  va  vs 1    vm
vs  vm  T  T
Sostituendo i valori numerici, otteniamo
 0, 43  0, 43
va   340 m/s  1    17, 0 m/s   7, 2 m/s
 0, 40  0, 40
L’autocarro percorre la strada in verso opposto alla moto.

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