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l’elettrone e la luce
1
Si potrebbe considerare un comportamento
ondulatorio degli elettroni?
c c
e si considera che ν = ⇒ E=h
λ λ
c h
si può scrivere pc = h ⇒ p=
λ λ 2
Relazione di De Broglie
3
Particella m (g) v (cm/s) λ (Å)
5
L’elettrone (in generale la materia)
possiede una doppia natura
Corpuscolare
Ondulatoria
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Cosa comporta considerare
l’elettrone come un’onda?
Quando si fa vibrare una corda di
chitarra, che è una vibrazione che
avviene tra due vincoli, non tutte le
vibrazioni audio sono possibili, ma
solo quelle che hanno una relazione
con la lunghezza della corda. Se vario
la lunghezza della corda cambia “la
nota ” . La vibrazione totale che
avviene è rappresentata dall’inviluppo
delle vibrazioni permesse (corda di
chitarra → suono) e si genera uno
spettro audio, cioè la nota che il
nostro orecchio sente è il suono
prodotto dalla vibrazione
fondamentale più tutte le vibrazioni
permesse. Quindi abbiamo un
esempio di sistema quantizzato
macroscopico. Quale è la condizione?
Che la corda di chitarra sia ben ferma
tra i due vincoli. 7
Questo significa che anche per particelle elementari, come
l’elettrone, che si muovono a velocità elevate prossime a quella
della luce è possibile considerare un’onda associata al loro moto.
Qual è la condizione? Che esse siano sottoposte ad un vincolo,
come nella corda di chitarra ed il vincolo per gli elettroni è che essi
sono costretti a muoversi dentro il campo elettrico creato dal
nucleo. Infatti, se diamo parecchia energia, tale da liberarli
dall’influenza del nucleo, essi si comportano da particelle.
Quindi quando l ’ elettrone si trova all ’ interno di un atomo
emergono le sue proprietà ondulatorie, quando esso si trova fuori
si comporta come una particella, ed anche per esso possiamo
parlare di doppia natura (corpuscolare ed ondulatoria).
Ma se dobbiamo trattare l’elettrone come un’onda occorre una
funzione (che dobbiamo trovare) che ne descriva esaurientemente
queste proprietà.
8
Modello quantistico-ondulatorio dell’atomo
9
Nell ’ atomo l ’ energia associata ad un elettrone (trascurando i moti
nucleari) è data dalla somma dell ’ energia cinetica e dell ’ energia
potenziale:
1 2 e2
E = T +V E = mv −k
2 r
1 2 p2 p2 e2
mv = E= −k
2 2m 2m r
Il passaggio dalla meccanica classica alla meccanica ondulatoria fa si
che mentre nella meccanica classica il momento era una quantità
vettoriale, caratterizzata da un modulo ed una direzione, nella meccanica
ondulatoria diventa un operatore, cioè un oggetto matematico che mi
dice quale operazione devo fare su una certa funzione:
h d h2 d 2
p= p2 = −
2π i dx 4π 2 dx 2
10
Gli operatori in matematica
Come suggerisce il nome stesso, un operatore matematico compie una
operazione matematica sulla funzione in questione. La derivata è un tipo
di operazione matematica.
Per esempio: d deriva una variabile rispetto ad x.
dx
Sia y la variabile su cui agisce il differenziale, con
Y = 8x. Si calcoli la derivata dy/dx:
dy d (8 x)
= =8
dx dx
L’operatore Hamiltoniano, H, è un operatore differenziale complesso ed è
uguale a:
h 2 ⎛⎜ ∂ 2 ∂2 ∂ 2 ⎞⎟
− + + + V ( x, y , z )
8π 2 m ⎜⎝ ∂x 2 ∂y 2 ∂z 2 ⎟⎠ termine dell’energia
derivate parziali potenziale
h2 ⎛ ∂ 2Ψ ∂ 2Ψ ∂ 2Ψ ⎞ e2
− 2 ⎜⎜ 2 + 2 + 2 ⎟⎟ − k Ψ = EΨ ΗΨ = EΨ
8π m ⎝ ∂x ∂y ∂z ⎠ r
Equazione di Schrödinger
12
Equazione di Schrödinger
Δx Δp ≥ h/4π
18
L'oggetto di cui si parla perde la sua unicità e le sue proprietà
sostanziali.
Il corpuscolo fisico viene definito in termini completamente
differenti da quelli che si applicano ai comuni corpi macroscopici,
la usuale nozione di corpo come dotato di massa, forma, colore,
posizione, velocità e così via, ha proprietà completamente
differenti.
19
• la particella elementare non ha nè posizione nè velocità precise. Il
principio di indeterminazione di Heisenberg pone un limite alla
conoscenza contemporanea di posizione e velocità, affermando che
x (posizione) e v (velocità) sono inversamente proporzionali:
volendo una precisione accurata nella posizione dobbiamo
rinunciare alla determinazione della velocità e viceversa. Nei sistemi
atomici si è fatta la scelta di conoscere con accuratezza l'energia
(parlare di energia o velocità è la stessa cosa) in modo da poter
spiegare i fenomeni spettroscopici che costituiscono il nostro
osservabile. La conoscenza all'interno del sistema atomico diventa
una conoscenza probabilistica, perché non riuscirò a determinare
con sufficiente accuratezza la posizione dell'elettrone.
20
Il paradosso di Schrödinger del gatto in una
scatola
21
Dal modello atomico quantistico di Bohr si
passa al modello quantistico-ondulatorio
29
30
Orbitali p (l=1)
La distribuzione della
densità elettronica nei tre
orbitali 2p, con
l ’ indicazione della fase
della funzione d’onda e
dei piani nodali dove ψ2 =
0. Il volume delimitato
dai lobi indica una
probabilità di trovare
l’elettrone del 90%.
31
32
Orbitali d (l=2)
33
Orbitali f (l=3)
34
35
Atomo di idrogeno e sistemi idrogenoidi
(che possiedono un solo elettrone)
Ry
12
Perché?
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Se non esistesse il fenomeno della repulsione tra gli elettroni, ogni
elettrone nell’atomo di elio dovrebbe avere una energia di circa 1254
kcal/mol (313,6 x 4).
2+ elettrone
0.39 Å
1s
*2
2p
Z
− 78 = −313.6 ⇒ Z * = 0.997
22 2p
2s
Come si vede nell’orbitale 2p, l’elettrone risente
di una carica nucleare minore, ecco perché si
1s
trova a più alta energia.
42
Nel caso dell ’ atomo di idrogeno,
l’energia dei livelli dipende solo da
n (numero quantico principale) !!!!
L ’ equazione quantomeccanica va
corretta per i termini repulsivi degli
elettroni, ed il tutto diventa più
complicato.
1s
2s
43
Momento magnetico di spin dell’elettrone
NO
In ciascun orbitale possono
trovarsi, al massimo, due
SI elettroni 47
Principio di Hund
Il principio della massima molteplicità di Hund stabilisce
che gli elettroni in uno stesso sottolivello tendono ad
occupare il massimo degli orbitali disponibili ottenendo il
massimo della stabilità (avendo la stessa carica
tendono a stare il più lontano possibile).
48
49
Il riempimento degli
1s orbitali atomici segue la
Regola della diagonale
2s 2p
3s 3p 3d
4s 4p 4d 4f
5s 5p 5d 5f
6s 6p 6d
7s 7p
6d
5f
7s
6p
5d
4f
6s
5p
4d
5s
4p
3d
Diagramma della sequenza di riempimento degli
4s orbitali che dimostra la sovrapposizione dei vari
livelli: l’energia del sottolivello 3d è maggiore di
3p
quella del sottolivello 4s, che di conseguenza verrà
3s riempito successivamente al sottolivello 3p;
analogamente l ’ energia del sottolivello 4d è
2p maggiore di quella del sottolivello 5s, quella del 5d
è maggiore di quella del 4f e così via.
2s
51
1s
Riempimento degli orbitali
1 e- = H
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
2 e- = He
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
3 e- = Li
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
4 e- = Be
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
5 e- = B
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
6 e- = C
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
7 e- = N
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
8 e- = O
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
9 e- = F
2s
2p
1s
Riempimento degli orbitali
10 e- = Ne
2s
2p
1s
63
Riempimento
orbitali
s e p
Riempimento orbitali s e p
I II III IV V VI VII 0
A A A A A A A
periodo
I II III IV V VI VII 0
A A A A A A A
Poiché sono gli elettroni eterni che entrano in gioco nei fenomeni chimici,
le proprietà degli elementi appartenenti allo stesso gruppo presentano forti
analogie.
Da notare che queste analogie sono assai marcate fra gli elementi
successivi al secondo, mentre i primi due elementi presentano proprietà
che possono essere notevolmente differenti.
Nel V gruppo le proprietà chimico-fisiche di As, Sb e Bi sono simili, ma
hanno ben poco in comune con N e P.
Poiché aumenta la distanza degli elettroni dal nucleo (raggio atomico),
diminuisce l’energia con la quale sono legati gli elettroni esterni