r
j = en v
dove
r
v
r
r
nulla in assenza di campi esterni. In presenza di un campo elettrico E , sia v o la
velocit
di
un
elettrone
subito
dopo
un
urto:
all'istante
t,
r
eE
r
r
r r
v = v o + at = v o +
t . Essendo la direzione di emergenza, casuale
m r
r
r
eE
r
eE
, v o = 0 per cui v =
e quindi
t =
m
m
r e 2 n r
r
j=
E = E
m
V.AUGELLI - Fisica degli Stati Condensati. Cap. 6 Conduzione elettronica nei solidi
10 14 10 15
s.
1
3
mv o 2 = kT si trova v o 10 7 cm/s, e quindi il libero cammino
2
2
medio l = v o = 1 10 .
Assumendo
Vogliamo ora calcolare l'impulso medio per elettrone all'istante t+dt, noto quello
all'istante t. La probabilit che un elettrone non collida rdopo un tempo dt 1dt/ e se vi sono forze esterne l'impulso aumenter di f (t )dt ; il contributo di
tutti gli elettroni che non urtano nell'intervallo dt all'impulso per elettrone sar
il prodotto della frazione (1 - dt / ) per il loro impulso medio per elettrone:
r
r
r
p ( t + dt ) = (1 - dt / ) p ( t ) + f ( t ) dt =
r
r
dt r
= p (t )
p (t ) + f ( t)dt + O(dt) 2
r
r
r
dt r
p (t + dt) - p (t ) = p (t ) + f ( t)dt + O(dt) 2
e passando al limite:
r
r
d p(t )
p ( t) r
=
+ f (t )
dt
v
x
-e v x B
B
+++++++++++++++++++++++++++++
E
x
E
y
-----------------------------
j
x
r
r
r
r p r p
d p(t )
= e E + B
dt
m
r
r
p
eB
ed essendo j = en , si ottiene:
In condizioni stazionarie, posto c =
m
m
o E x = c jy + jx
o E y = c j x + j y
2
c
B
ne
. Posto j y =0, la tensione Hall : E y =
jx =
jx ;
con o =
o
ne
m
Ey
1
=
il coefficiente Hall : R =
e permette di calcolare n in un metallo.
Bj x
ne
In realt R dipende da B, T e da come preparato il campione. La teoria di Drude
non riesce a spiegare valori positivi di R, corrispondenti a cariche elettriche
positive.
Essendo c la frequenza di rivoluzione di un elettrone libero in un campo
magnetico,
:
E ( t ) = Re( E ( )e i t ) . L'equazione
r
r del moto
r
dp( t )
p( t )
=
eE
(1)
dt
r
r
=
Re
p
(t
)
p
( )e i t ].
[
Cerchiamo soluzioni stazionarie della forma:
r
eE ( )
r
Sostituendo nella (1) si ha: p ( ) =
e quindi:
1
i
r
r
ne r
j ( ) = p ( ) = ( )E( )
m
dove ( ) la conducibilit elettrica a.c., dipendente dalla frequenza:
dc
ne 2 / m
( ) =
=
.
1
1
E ha associato
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un campo
r
r
B per cui nell'equazione (1) dovremmo considerare un termine
r
ev B , ma essendo B=E/c, tale termine v/c pi piccolo di quellor dovuto ad E
e quindi trascurabile (v=j/ne 10-1 cm/s, v/c 10-9). Inoltre E funzione
r
anche di r per cui la forza, in realt dipende dal punto; per lunghezze d'onda
della radiazione molto maggiore del libero cammino medio, E si pu assumere
costante. Pertanto, usando le
di Maxwell e ricercando soluzioni
r equazioni
r
E = E o e i t , si
r ha:
r r
E =
t
r
r
r r
r
r
r r
E
2
( E) = E = B = ( o j + o o
)=
t
r
r 1 E
i r i r 2
i r
E =
1+
E
)=
= ( o E + 2
c oc
c c2
o
c t
t
(2)
( ) = 1 +
Ad alte frequenze
i ( )
o
i
o
1 i
p2
i2 o
( ) = 1 + 2
= 1 2
o
o
ne 2
;
=
=
o o m
Le soluzioni dellequazione
r 2
r
E = 2 ( ) E
c
hanno, per reale e negativo ( p > ), un decadimento esponenziale per cui la
radiazione non si propaga; per positivo, la soluzione ha andamento oscillatorio
2
p =
( t ) = ( )e i t ,
l'equazione
r di continuit :
r
j ( ) = i ( ) ;
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r r
( )
E( ) =
e quindi
o
( )
( )
i ( )
i ( ) =
( )
i = 0 1 +
= 0.
o
o
o
= p;
2
infatti, se a ( ) sostituiamo o i / otteniamo = o / o = p .
Abbiamo trovato, quindi, che l'onda di densit di carica si propaga se p ;
Ma abbiamo trovato che condizione affinch l'onda si propaghi :
2
jq
all'energia
r termica per unit di tempor e di area normale al flusso. Per la legge di
jq
r
r
q
j
T :
=-k T . Sebbene la velocit media degli
proporzionale al
Fourier,
elettroni che arrivano in un punto pu essere nulla, per l'assunzione 4 fatta
all'inizio di questo capitolo, gli elettroni provenienti da una regione a
temperatura pi alta avranno una energia media maggiore di quelli provenienti da
regioni a pi bassa temperatura, per cui ci sar un flusso netto verso la regione a
temperatura pi bassa. Supponiamo che il moto degli elettroni sia lungo l'asse x e
che in un punto x met elettroni provengono da regioni a pi alta T e met da
regioni a pi bassa T. Sia E (T) l'energia media per elettrone in un metallo in
equilibrio alla temperatura T. Gli elettroni che giungono in x dalle regioni a pi
alta T hanno subto l'ultimo urto, in media, in x-v, per cui avranno energia media
E (T(x-v)) e la densit di corrente termica a loro dovuta sar : E (T(x-v)) n/2 v
, dove n il numero di elettroni per unit di volume; gli elettroni provenienti da
regioni a pi basse T porteranno una densit di corrente termica pari a E
(T(x+v)) n/2 (-v); pertanto:
r
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T1>T2
T2
x-v
x+v
jt=E(T(x+v))(n/2)(-v)
jt=E(T(x-v))(n/2)v
E T
n
E T
E T
= nv 2
v E(T ( x)) v
E(T (x )) v
T x
2
T x
T x
v2
2
2
2
Nel caso tridimensionale: v x
= vy = vz =
3
r q 1 2 dE r
per cui:
j = nv
( T ) .
3
dT
dE
Essendo E l'energia termica per elettrone,
la capacit termica per
dT
jq =
dE N dE 1 d E
=
=
. Posto cv la capacit
dT V dT V dT
r
r
rq 1 2
j = v c v ( T ) = k ( T )
scrivere:
3
1 2
1
dove k = v c v = vlc v la conducibilit termica.
3
3
1 2
21
v c v
mv 2 c v
k 3
=
= 32 2
,
Il rapporto
2
ne
ne
m
1
3
3
2
assumendo mv = k B T e c v = nk B si ha:
2
2
2
2
k 3kB
=
T
2 e
cui: n
k
T
2
3 kB
.
2 e
Nel modello che abbiamo sviluppato vi sono due errori che implicano un fattore
100 ciascuno, ma che si elidono: il primo che il calore specifico elettronico
circa 100 volte pi piccolo di
3
nk B
2
, il secondo che
v2
degli elettroni
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circa 100 volte pi grande. Infine, avendo assunto l'energia termica dipendente
dal punto dell'urto in relazione alla temperatura del posto, ci implicherebbe
velocit maggiori dove la T pi alta, cio avremmo dovuto assumere la velocit
dipendente dalla posizione, ma ci introduce un fattore dell'ordine dell'unit.
r 1 m
f (v ) =
4 h
1
1
exp mv 2 kT + 1
r
m
f B (v ) = n
2kT
3/ 2
mv 2
exp
2kT
V I
out
Vin =0
O
L
x
V.AUGELLI - Fisica degli Stati Condensati. Cap. 6 Conduzione elettronica nei solidi
h2 2
2
2 r
r
(3)
2 + 2 + 2 ( r ) = E ( r )
2 m x
y
z
Se poniamo (x, y, z ) = X ( x)Y (y )Z (z ) la (3) pu essere separata in tre
d2X 2m
equazioni; per la X(x) si avr, per esempio:
+ 2 Ex X = 0 .
dx 2
h
1/2
n x
2
La soluzione :
(4)
X (x ) = sin x
L
L
h22 2
con autovalore E x =
n x , con n x intero.
2 mL 2
n y
n x
n z
, ky =
, kz =
kx =
L
L
L l'energia quindi data da:
Posto
2 2
h
h2 r 2
2
2
2
(4a)
En n n =
(n x + n y + n z ) = 2 m k ;
2 mL 2
3h 2 2
l'energia dello stato fondamentale E 111 =
. Gli stati 111 o 222 sono non
2mL 2
h2 2
9 volte degenere poich
degeneri, ma, per esempio, E n n n = 41
2mL 2
x
corrisponde alle seguenti terne: 126, 162, 216, 261, 621,612, 434, 443, 344.
Ciascuna terna corrisponde ad uno stato diverso, cio, ad una diversa
configurazione nello spazio della densit di probabilit, ma tutti hanno la stessa
energia e corrispondono ad un unico livello.
Una quantit di grande importanza nello studio delle propriet elettroniche dei
solidi la densit degli stati N(E). Definiamo
E
N(E)= 0 N (E )dE
il numero di stati con energia minore di E, per cui N(E)=
numero di stati con energia fra E e E+dE.
d
N(E);
dE
N(E)dE il
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2 mL 2
n + n + n = 2 2 En n n = R2
h
2
x
2
y
2
z
(5)
6 2 h2
8 3 h2 2
L 3 2 m 3/2 1/2
d
N(E)=
N(E)=
E
4 2 h2
dE
(6)
L3 2m
2N(E)=Nt=
2 2 h 2
3/ 2
E 1/ 2 .
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N(E)
usare come soluzione della (3) un'onda piana, del tipo e , che per non soddisfa
le precedenti condizioni al contorno. Se avessimo una regione unidimensionale
piuttosto che una scatola, potremmo immaginare di chiudere su s stesso il filo
per permettere la circolazione di una corrente (l'analogo tridimensionale
difficile da immaginare). Con una tale operazione x=0 viene a coincidere con x=L
e la condizione al contorno diventa (0 ) = (L ) e
d
dx
x =0
d
dx
x =L
. In
generale, nel caso tridimensionale tali condizioni sono note come condizioni al
contorno di Born-von Karman e si scrivono come:
(x ,y ,z + L ) = (x , y , z)
(x ,y + L , z ) = (x, y, z)
(x + L , y , z ) = (x , y , z)
ikL
e quindi
r
1 ikrrr
e , gli autovalori dell'energia
stesso autovalore dell'energia). Se (r ) =
V
h2 2 h2 2
2
k =
saranno: E k =
2 (2n ) e, in generale,
2m
2 mL
2 2
h
2
2
2
Ek =
2 (2 nx ) + (2n y ) + (2 n z )
2mL
V.AUGELLI - Fisica degli Stati Condensati. Cap. 6 Conduzione elettronica nei solidi
10
Sebbene questa espressione sia diversa dalla (4a), la densit degli stati che si
ottiene la stessa. Possiamo verificare che
r
kr (r )
un autostato dellimpulso,
h hr
r
r=
i r i con autovalore hk :
r ikrrr
h ikrrr
r e = hk e
i r
per cui un elettrone nel livello
r
kr (r )
r
h
k
ha un impulso
e quindi una velocit
r
hk /m.
Passiamo a calcolare il numero totale di elettroni liberi in un metallo. Ogni stato
occupato da due elettroni con spin opposto (principio di Pauli). Gli elettroni
liberi nel metallo, N e , occuperanno i livelli fino ad una certa energia E F , per cui
risulter:
V 2 m 3/2 3/2
N e = 0 N t (E )dE =
EF
3 2 h2
h2
Posto n= N e / V, si ha E F =
(3 2 n) 2/ 3 . Possiamo esprimere
2m
cinetica degli elettroni in termini di E F :
E
V 2 m 3/2 5/2 3
E c = 0 N t (E )EdE =
E F = N e EF
5 2 h 2
5
3
L'energia cinetica media per elettrone quindi
EF.
5
EF
l'energia
La correlazione che esiste tra spazio n e spazio k si ottiene dalle relazioni che
legano k ad n. Il numero di stati possibili nello spazio k, ovvero il numero di punti
in una regione molto grande, praticamente il volume contenuto in quella regione
diviso il volume per punto che nel caso 3d
(2 / L )3 , cio: / (2 / L )3.
ky
kx
2/L
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11
V 4 3
k F ;
8 3 3
k 3F
N 1 k 3F V
n= = 2 2 =
3 2
V V 6
h 2 k 2F
h2
p F = hk F , v F = p F / m , E( k F ) =
=
( 3 2 n) 2/ 3 = E F
2m
2m
Possiamo ricavare una espressione generale della densit degli stati, nel caso in
cui l'energia dipende solo dal modulo di k (superficie sferica di energia):
3
4 3 k V
N(E)= V / 8 k =
3
62
3
e quindi
d
d
dk Vk 2 dE 1
N(E)=
N(E)=
N(E)
=
dE 2 2 dk
dE
dk
2 mL 2
n + n = 2 2 E = R2 ,
h
2
x
2
y
2 mL 2
E
N(E)=
4 h22
d
1 mL2
N(E)=
N(E)=
dE
2 h2
l = ( 2 m ) 1/ 2
L 1/ 2
E
h
N(E)=
2 mL 2
n = 2 2 E = l2,
h
2
essendo l la lunghezza;
d
1/ 2 L
N(E)= (m / 2 )
E 1/ 2
h
dE
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12
r
f rks = 1, E k < E F
r
r
f ks = 0, E k > E F
1
f = (E )/kT
e
r +1
= 1 per E k < lim = E F .
()
()
Essendo
lim f krs
T0
()
T0
N t ( E)
1 2m 3/ 2
E 1/2
n(E )dE =
f ( E)dE =
dE
V
2 2 h 2 e(E E )/ kT + 1
F
U e sar l'energia
r
E(k)
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13
ce =
Ue
T
ce =
2
3
k Tg( E F ) =
2
B
2
3
k 2B T
3 n
2 EF
Effetto termoionico .
Affinch un elettrone in un metallo possa passare dalla superficie al livello di
vuoto, esso deve possedere una energia almeno pari alla funzione lavoro, , pi
l'energia di Fermi,
livello di Fermi
Vuoto
Superficie
8 m 3
v 2 dv
n(E )dE = N t ( E)f ( E)dE =
h 3 e (E E )/kT + 1
F
+ EF
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14
2em 3 +
j=
dv y dv z
h 3
2( + E
essendo
v x dv x
1/ 2
e (E E
) /kT
+1
riscrivere come:
2em 3 E
j=
e
h3
F / kT
x
1/2
2( + E F )
dv ydv z
m(v 2x + v 2y + v 2z )
dv x
exp
2 kT
4em
(kT) 2 e /kT = AT 2 e / kT
3
h
+
x
e
dx
=
). La costante A vale 120 A/cm2K2.
j=
N (E) =
m / 2 1 / 2
E
h
j x = e ( m / 2)
1/ 2
E 1 / 2 =
E f / kT
1
m / 2v x
dE = mv x dv x
exp( mv x2 / 2kT )
)
2 + E f
m / 2v x
v x ( mv x dv x ) =
em E f / kT kT
2e
e
E
kT
=
kTe / kT
exp(
(
)
/
)
+
f
h
m
h
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