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Quando il silicio viene drogato con una specie atomica trivalente (principalmente boro, ma
anche gallio e indio), aumenta in modo controllato la concentrazione di lacune (e, in
accordo alla legge dell’azione di massa, decresce quella di elettroni); in tal caso le lacune
sono i portatori maggioritari e gli elettroni i minoritari. Il silicio si dice drogato di tipo P.
Quando il silicio viene drogato con una specie atomica pentavalente (principalmente
arsenico e fosforo, ma anche antimonio), aumenta in modo controllato la concentrazione
di elettroni (e, in accordo alla legge dell’azione di massa, decresce quella di lacune); in tal
caso gli elettroni sono i portatori maggioritari e le lacune i minoritari. Il silicio si dice
drogato di tipo N.
L’introduzione del drogante avviene o tramite diffusione termica (processo obsoleto che
sfrutta temperature elevate all’interno di un reattore) o attraverso impiantazione ionica
(processo moderno, molto più accurato, in cui ioni positivi di drogante vengono accelerati
con elevatissime d.d.p. e fatti “impattare” sulla fetta di semiconduttore).
Le concentrazioni di drogante sono comprese nel range 1014÷1020 cm-3; questo significa
che ci sono pochissimi atomi di impurità rispetto a quelli di silicio (5×1022 cm-3); pertanto si
ha una perturbazione trascurabile della struttura reticolare e la struttura a bande non
viene apprezzabilmente modificata.
Una certa regione di silicio può essere drogata sia con elementi trivalenti che
pentavalenti. Se gli elementi trivalenti eccedono i pentavalenti allora il silicio è considerato
di tipo P; se vale il viceversa è considerato di tipo N.
q 4 me
E 2 2 13.6 eV
8 o h
e pertanto l’energia di ionizzazione (energia che bisogna fornire all’elettrone per liberarlo
dall’influenza dell’atomo) è pari a
q 4 me
EI 2 2 13.6 eV
8 o h
Per arrivare all’energia necessaria alla liberazione dell’elettrone quasi-libero, denotata con
EDI, bisogna considerare che l’elettrone non è nel vuoto, ma si trova nel reticolo cristallino
del silicio, per cui al posto della costante dielettrica del vuoto ci vuole quella del silicio, e al
posto della massa dell’elettrone nel vuoto ci vuole la massa efficace.
q 4 mn q 4 mn o2 me q 4 me o2 mn q 4 me o2 mn 1 mn
EDI 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 13.6
8 S h 8 S h o me 8 o h S me 8 o h 11.9 2 o2 me 11.9 2 me
Questi valori fanno capire che l’energia necessaria per liberare questo elettrone di
valenza dell’arsenico che non partecipa all’ottetto è molto minore del bandgap, per cui si
può affermare che si tratta di un elettrone che è debolmente legato al nucleo e quindi è
quasi-libero.
Questo significa che se nel silicio si introducono in modo controllato 1018 cm-3 atomi di
arsenico, si è certi che a T=300 K ci sono nel reticolo 1018 cm-3 elettroni liberi donati da
questi atomi, che pertanto vengono detti donatori. La conducibilità del materiale, come
menzionato più volte in precedenza, è stata aumentata di una quantità nota.
A T→0 K tutti gli elettroni quasi-liberi sono ancora legati agli atomi di arsenico;
all’aumentare di T sempre più elettroni si liberano; a T=300 K di sicuro sono tutti liberi.
È interessante evidenziare che, supponendo di essere sempre a T=300 K, un elettrone può ritornare
nello stato quantico al livello energetico ED; tuttavia vi rimane un tempo infinitamente piccolo rispetto a
quello relativo alla sua permanenza in banda di conduzione, a causa delle vibrazioni reticolari che lo
rendono libero di nuovo (è come se “rimbalzasse” sul livello energetico più basso). Per tale motivo, se
si “fotografa” la situazione ad un certo istante di tempo, l’elettrone viene visualizzato in banda di
conduzione.
In effetti l’arsenico e il fosforo si prestano alla tecnologia basata su silicio non solo perché
hanno dimensioni paragonabili a quelle del silicio, ma anche perché creano stati quantici
nelle immediate prossimità della banda di conduzione, il che provoca una totale
attivazione per effetto delle vibrazioni reticolari a T=300 K.
A T→0 K tutti gli stati quantici introdotti dagli accettori sono vuoti; all’aumentare di T
sempre più elettroni sono accettati dalla banda di valenza, con conseguente creazione di
lacune, a T=300 K tutti gli stati quantici sono allocati da elettroni e si è creata una lacuna
per ogni stato quantico.
A fortiori risulta che la concentrazione dei maggioritari è molto maggiore di quella dei
minoritari
n p
1.0
0.9
0.8
NA=1015 cm-3
0.7
banda di conduzione
banda di valenza
0.5
0.4 intrinseco
0.3
0.2
0.1
0.0
-0.6 -0.4 -0.2 0.0 0.2 0.4 0.6
E [eV]
E EF
n NC exp C
kT
da cui per il silicio a 300 K
E EF
N D ,crit NC exp C N C exp 3 1.4 10 cm
18 -3
kT
E EV
p NV exp F
kT
da cui per il silicio a 300 K
E EV
N A,crit NV exp F NV exp 3 5.2 10 cm
17 -3
kT
a) non degenere
b) degenere
Gli orbitali addizionali cambiano forma e gli stati quantici si trovano associati a livelli
energetici diversi, per cui il Principio di Esclusione viene rispettato.
All’aumentare del drogaggio, si crea una vera e propria banda di livelli energetici permessi
nella banda proibita.
Nel prosieguo si analizzerà l’influenza di questa riduzione “effettiva” del bandgap sulle prestazioni di un
transistore bipolare a giunzione (bipolar junction transistor o BJT), la cui regione di emettitore è
fortemente drogata, e quindi degenere.
ni2 ni2
N D no N A no N A N D 0 no2 N A N D no ni2 0
no no
N A ND
2
ND N A 4ni2
no
2
N D 4ni2 4ni2
nno ni
2 2
N A ND
2
ND N A 4ni2
no ni po
2
Se dal punto di vista delle concentrazioni di portatori il semiconduttore si comporta come
se fosse intrinseco, non è vero che si comporta da intrinseco dal punto di vista del
trasporto (si vedrà che la mobilità è una funzione decrescente del drogaggio totale a
causa delle collisioni con impurità ionizzate).
probabilità che
non siano allocati da
concentrazione di elettroni, i.e., abbiano
stati quantici al ceduto elettroni alla
livello ED banda di conduzione
E EF
exp D
kT 1
F ' ED 1 F ED
E EF ED EF
1 exp D 1 exp
kT kT
1 1
nno N D ND
n E ED
nno
1 no exp C 1
NC kT NC '
2
nno
nno N D 0 nno
2
NC ' nno NC ' N D 0
NC '
NC '
2
NC ' 4 NC ' N D N ' N '
2
nno C C NC ' N D
2 2 2
In modo ‘relativamente’ arbitrario diciamo che si tratta della temperatura per la quale la
concentrazione degli elettroni liberi è pari a 100 volte quella delle impurità non attivate.
E EF
N C T * exp C 100 N D F ED
kT *
Essendo ND basso, è ragionevole pensare che ED-EF>3kT*, tenuto conto (i) della
modesta distanza di ED da EC e (ii) del fatto che T* è nell’intorno di 100 K, per cui 3kT*≈25
meV; pertanto si può adoperare la semplice funzione esponenziale di Boltzmann.
N C T * EC EF EF ED EC ED N C T *
exp exp
100 N D kT * kT * 100 N D
EC ED N T * EC ED
ln C T*
kT * 100 N D N C T *
k ln
100 N D
la cui soluzione numerica è pari a circa 130 K.
E EF ND ND
exp C EC EF kT ln
kT N C T N C T
N C T
EC EF kT ln
ND
da cui si vede che in tale regione EF si allontana da EC per T crescente. È abbastanza
ovvio che debba aver luogo questo tipo di effetto perché ci si sta avvicinando alla regione
intrinseca, dove il livello di Fermi deve trovarsi nelle immediate prossimità del centro-
banda.
livelli di Fermi
(tipo N)
livelli di Fermi
(tipo P)
Infine l’espressione trovata quantifica un concetto già espresso più volte: se si ragiona a
parità di temperatura, il livello di Fermi si avvicina alla banda di conduzione all’aumentare
di ND.
ni2 540 K N D2
nV 540 K pno 0.618 N D
nno 1.618 N D
E EF EC EF ND NC
nno N C exp C exp EC E F kT ln 0.265 eV
kT kT NC ND
che, come previsto, è un valore ben più grande di quello critico (0.0776 eV) per il quale si
ha un semiconduttore degenere.