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Capitolo 19.

La conduzione elettrica
nella materia

RISPOSTE AI FERMATI A PENSARE DELLA TEORIA

 1. La corrente elettrica nei metalli


pag. 340
In un circuito elettrico percorso da una corrente di intensità i, è inserito un tronco di cono metallico con
l’asse parallelo alla corrente.
 La velocità di deriva degli elettroni è più grande sulla base maggiore del tronco di cono o sulla base
minore? Oppure è la stessa lungo tutto il tronco di cono?

LI
 Vedi qualche corrispondenza tra il flusso di elettroni che attraversa questo conduttore e il flusso
stazionario dell’acqua in un condotto di sezione variabile? EL
Risposta
 La corrente elettrica ha la stessa intensità i lungo tutto il circuito. Perciò il modulo della velocità di
i
deriva, vd  , è inversamente proporzionale all’area trasversale A, ossia è più grande sulla base
CH
enA
minore del tronco di cono che sulla base maggiore.
 Il caso di un flusso d’acqua stazionario è analogo: per l’equazione di continuità, la velocità dell’acqua
è inversamente proporzionale all’area trasversale del condotto.
NI

 2. L’estrazione di elettroni da un metallo


ZA

pag. 345
Un blocco di zinco è posto a contatto con uno di argento.
 Quale dei due blocchi, all’equilibrio, ha potenziale elettrico maggiore?
Risposta
Ha potenziale elettrico maggiore il metallo con potenziale di estrazione minore, cioè lo zinco.

 3. La corrente elettrica nelle soluzioni elettrolitiche


pag. 349
L’elettrolisi dell’acqua ( H 2 O ) produce idrogeno gassoso ( H 2 ) tramite la reazione
1
H 2O  e  H 2  OH 
2

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

e ossigeno gassoso ( O 2 ) tramite la reazione


1
H 2 O  O 2  2H   2e 
2
 Quale dei due gas viene liberato presso il catodo e quale presso l’anodo?
Risposta
La reazione che libera idrogeno assorbe elettroni e quindi avviene presso il catodo; quella che libera
ossigeno rilascia elettroni e avviene presso l’anodo.
pag. 351
Se la carica che ha attraversato la cella è la stessa, ma lo ione utilizzato è quello di valenza z  6 , la
massa di cromo depositata è maggiore, uguale o minore?
Risposta
 Per z  6 l’equivalente chimico vale la metà. Perciò la massa di cromo depositata è la metà.

LI
 4. Le pile
pag. 355 EL
In una pila, così come in una cella elettrolitica, il catodo è l’elettrodo che cede elettroni ai reagenti
chimici e l’anodo è l’elettrodo che da essi prende elettroni.
 Quale dei due elettrodi, in una pila, acquista potenziale elettrico maggiore?
CH
 Quale dei due, in una cella elettrolitica, è mantenuto dal generatore a potenziale elettrico maggiore?
Risposta
 Il catodo, che si carica positivamente cedendo elettroni ai reagenti.
NI

 L’anodo, che per sottrarre elettroni ai reagenti ha bisogno di mantenersi carico positivamente.

TEST
ZA

 La corrente elettrica nei metalli


1 C
2 AeD
3 B
4 C
5 BeC
6 D
7 C
8 D
9 D

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

 Il potenziale di estrazione di un metallo e le proprietà delle giunzioni tra


metalli
10 D
11 AeC
12 A

 La corrente elettrica nelle soluzioni elettrolitiche


13 C
14 B
15 A
16 D
17 A
18 D

LI
19 B

PROBLEMI
EL
 1. La corrente elettrica nei metalli
CH
1 La velocità di deriva è direttamente proporzionale all’intensità di corrente i e inversamente
proporzionale al quadrato del diametro d; risulta quindi dimezzata rispetto alla situazione iniziale.

2 La corrente è direttamente proporzionale al prodotto tra la velocità di deriva e la densità dei


NI

portatori di carica. Per mantenere costante questo prodotto, servirà una velocità di deriva minore in
caso di una densità maggiore e viceversa.
Il primo filo, quindi, caratterizzato da una velocità di deriva minore. Si può comprendere il
ZA

significato di questo risultato ricordando che l’intensità di corrente è data dalla quantità di carica
che attraversa l’unità di superficie nell’unità di tempo.
Molti elettroni lenti o pochi elettroni veloci possono produrre lo stesso effetto in termini di corrente.

 i  vd enA   6, 4 105 m/s 1, 6022 1019 C 1,8 1030 m 3    0, 70 103 m   28 A


2
3

i 17 A
 vd    3,8 105 m/s
enA 1, 6022 10 C 1,8 1030 m 3    0, 70 103 m 
19

4i 4  0,50 A 
4 d  
envd 1, 6022 10 19
C  5,8  1028 m 3    4,3  104 m/s 
 0, 40 103 m  0, 40 mm

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5  La sezione del conduttore vale


V 6, 00 cm3
A   15 cm 2
l 0, 40 cm
La densità volumetrica degli elettroni si ricava dall’espressione della velocità di deriva:
i 1,90 A
n   6, 08 1026 m 3  6,11026 m 3
eAvd 1, 6022 10 C 15 cm 1,30 10 m/s 
19 2 5

 Il numero totale di elettroni presente nel conduttore si determina moltiplicando la densità di


elettroni per il volume del metallo. Quindi:
N  nV   6, 08 1026 m 3  6, 00 cm3   3, 65 1021

6  L’intensità di corrente è
Q
i  Q  i t

LI
t
I positroni hanno la stessa carica degli elettroni in valore assoluto, ma di segno positivo.
EL
La quantità di carica calcolata deve essere uguale al prodotto del numero di positroni che
arrivano in 10 s per la carica di ogni positrone. Quindi:
Q  Ne  i t  Ne 
CH
i t 1, 00  10 A  10, 0 s 
6

N   6, 24  1013
e 1, 6022  1019 C
 NEc  mcT
NI

essendo m la massa della lamina e c il calore specifico dell’alluminio.


mcT 10, 0  10 kg  129 J/(kg  K)  230 K 
3

Ec    4, 75  1012 J
ZA

N 6, 24  10 13

7  i  enAvd
N
n
Al
il  2,3 A  1, 0 102 m 
vd    2,9  104 m/s
eN 1, 6022 10 C  5, 0 10 
19 20

N N 4N 4  5, 0 1020 
 n   2   6, 4 1028 elettroni/m3
Al d 
  l
2
d l  1, 0  10 3
m 1, 0  10 2
m 
2

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

 2. L’estrazione degli elettroni da un metallo


8 L’energia potenziale di un elettrone fuori da un metallo è uguale a quella che l’elettrone avrebbe
all’infinito, cioè pari a zero. Infatti, all’esterno del reticolo cristallino non si percepiscono forze
elettriche.

9 K  E  Ei  6, 63 1019 J  5, 44 1019 J 1,19 1019 J

10 E   4, 48 eV  1, 6022 1019 J/eV   7,17 1019 J

We 5,37 1019 J
11 Ve    3,36 V
e 1, 6022 1019 C

12 V  VCu  VZn  4, 48 V  4, 27 V  0, 21 V

LI
13  V1   Ve  Th   Ve  Cu      3, 47 V  4, 48 V   1, 01 V
EL
V2   Ve  Cu   Ve  Ag      4, 48 V  4, 70 V   0, 22 V

 V3   Ve  Th   Ve  Ag      3, 47 V  4, 70 V   1, 23 V
CH
14  Circa 1000 K.
 Prendiamo sul grafico due coppie di punti che chiamiamo  f em 1 , T1  e  f em 2 , T2  .
NI

L’aumento di forza elettromotrice per ogni aumento di temperatura di 1 K sarà


f em 2  f em 1
 4, 2  105 V/K
ZA

T2  T1

15 L’affermazione non è corretta. La differenza di potenziale di contatto tra i due metalli dovuta
all’effetto Volta è tale da compensare la tendenza degli elettroni a migrare verso il metallo con
potenziale di estrazione più alto. Questo significa che il numero di elettroni che migrano in una
direzione è uguale al numero di quelli che migrano nell’altra

16 L’energia cinetica dell’elettrone estratto è pari alla differenza tra l’energia incidente e il lavoro di
estrazione del sodio. Quindi:

2  Ei  We  2  5, 2  1019 J  3, 7 1019 J 
v   5, 7 105 m/s
me 9,11 1031 kg

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

17 E  K  We 
1 1
We  E  me v 2  3, 4  1019 J   9,11 1031 kg  3, 2  105 m/s   2,9  1019 J
2

2 2
We 2,9  1019 J
V   1,8 V
e 1, 6022  1019 C

18 Il potenziale di estrazione del rame vale (vedi tabella nella teoria)


Ve  Cu   4, 48 V
Dal principio di conservazione dell’energia si ha
1
Ei  eVe  me v 2 
2
1
 1, 6022 1019 C   4, 48 V    9,111031 kg  3, 4 105 m/s   7, 7 1019 J
2

LI
19  Dal grafico, otteniamo: EL
T  17,5 °C  f em  3,5 V
f em  5, 0 V  T  25, 0 °C
CH
La retta f em T  della termocoppia ha equazione
f em T   0, 20 T
 Un voltmetro con sensibilità 0,2 V può distinguere una temperatura di 1 °C.
NI

 Analogamente, per avere una sensibilità sulla temperatura di 0,5 °C è necessario avere un
voltmetro di sensibilità 0,1 V.
ZA

 3. La corrente elettrica nelle soluzioni elettrolitiche


20 Per la seconda legge di Faraday, le masse liberate agli elettrodi, a parità di carica, sono direttamente
proporzionali agli equivalenti chimici. Quindi l’equivalente chimico della prima sostanza è il triplo
di quello della seconda.

21 Il peso atomico dell’ossigeno è 16,00 e quello dell’idrogeno è 1,008, perciò


mOH mOH mH 1, 008  16, 00
  1837  3,100 104
me mH me 1, 008

mN  mO3 mH
22  61,512 1837  1,130 105
mH me

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23  Sapendo che il peso atomico dello zolfo è 32,07, abbiamo


mSO4 mSO4 mH 32, 07  4 16, 00 1
  1837   8, 754 104
2me mH 2me 1, 008 2
 Perché lo ione SO4  ha una carica negativa pari a –2e.

24 L’argento ha z = 1 e   107,9 g/mol , perciò


 107,9 103 kg/mol
M Q  285 C   3,19 104 kg
N A ze  6, 022 10 mol  1 1, 6022 10 C 
23 1 19

25 Il rame ha z = 2 e   63,55 g/mol , perciò


 3,55 103 kg/mol
M Q  500 C   1, 65 104 kg
N A ze  6, 022 10 mol   2  1, 6022 10 C 
23 1 19

LI
26 L’argento ha z = 1 e   107,9 g/mol , perciò EL
N A ze  6, 022 1023 mol1  1 1, 6022 1019 C  5, 00 103 kg  4, 47 103 C
Q

M
108  103 kg/mol
 
CH
27 Il calcio ha   40, 08 g/mol , perciò
 40, 08 103 kg/mol
z Q  4,81104 C   2
N A eM  6, 022 10 mol 1, 6022 10 C 10, 0 10 kg 
23 1 19 3
NI

28 L’alluminio ha massa molare   26,982 g mol . Quindi, per definizione, l’equivalente chimico
ZA

dello ione è
 26,982 g mol g
  8,994
z 3 mol

29 Indicando con x la valenza del Mn e scindendo lo ione permanganato, si ha MnO 4  Mn x +4O 2 e,


bilanciando le cariche, otteniamo
1  x  4   2    1  x  8  x  7
La valenza del Mn nel permanganato di potassio è dunque 7.
Il Mn ha massa molare   54,93805 g/mol , per cui l’equivalente chimico dello ione è:
 54,93805 g/mol
  7,85 g/mol
z 7

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30 La quantità di carica prodotta in un’ora è Q = i∆t, perciò si produce una quantità di rodio pari a

M
Q it 
 
 0,80 A  3600 s  0,1029 kg/mol   1, 0 g
N Aez N Aez  6, 022 1023 mol1 1, 6022 1019 C   3

31 La carica necessaria per ottenere 2 g di zinco è


N A ze  6, 02 1023 mol1   2  1, 60  1019 C 
Q

M 3
65,39  10 kg/mol
 2, 00  103 kg   5,89  103 C

e il tempo necessario per far passare la carica Q è


Q 5,89 103 C
t    2,36 103 s  39 min
i 2,50 A

32 Poiché la carica che passa nelle due celle è la stessa, risulta:

LI
N z e N z e M Ca zAg Ca 1 40, 08 g/mol
Q  A Ca M Ca  A Ag M Ag     0,1857
Ca Ag M Ag zCa Ag 2 107,9 g/mol EL
33 La carica che passa nella cella è
N Aez
  3, 00 g 
 6, 022 1023 mol1 1, 6022 1019 C   2  9, 09 103 C
CH
QM
 63,55 g/mol
Quindi, l’intensità di corrente da far circolare nella cella è
Q 9, 09 103 C
i   7, 6 A
NI

t 1, 2 103 s

34  L’equivalente chimico dell’alluminio è


ZA

 26,98 g/mol
  9, 0 g/mol
z 3
 La quantità di carica che attraversa la cella durante l’elettrolisi è
Q  it   2, 0 A   5, 4 103 s   1,1104 C
Pertanto, la massa di alluminio che si deposita al catodo è:
 26,98 g/mol
M Q 1,1104 C   1, 0 g
N A ze  6, 022  10 23
mol 1
 
 3  1, 6022  10 19
C 
35 Dalla seconda legge di Faraday, otteniamo per i due elementi
Cu 
M Cu  QCu
N A zCu e

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 Zn  
M Zn  QZn
N A zZn e
Imponiamo M Zn  2 M Cu :
Zn  Cu  Cu 
QZn  2 QCu  QZn  2 QCu
N A zZn e N A zZn e Zn 
Dal momento che per entrambi i casi vale Q  it , con uguali valori dell’intensità di corrente,
risulta
Cu  63,55 g/mol
tZn  2 tCu  2  900 s   1, 75 103 s
Zn  65,37 g/mol

36  Il volume di zinco da deporre è

LI
V  4  6  L2  s  24   0, 057 m   3, 6  105 m   2,81 106 m3
2

La corrispondente massa è EL
mZn  Vd   2,81106 m3  7,14 103 kg m3   0, 020 kg
La massa molare dello zinco è 65,37 g/mol; quindi:
CH
zeN A 2  1, 6022  1019 C  6, 022  1023 mol1 
Q M  20 g   5,9 104 C
 65,37 g/mol
 Il numero di moli di zinco necessario è
NI

mZn
nZn 
Zn
ZA

Di conseguenza, tenendo conto che una mole di ZnSO4 contiene una mole di Zn, una mole di S e
4 moli di O, la quantità di solfato di zinco necessaria è
m 20 g g
mZnSO4  nZn ZnSO4  Zn ZnSO4   65,37  32, 06  4 15,999   49 g
Zn 65,37 g/mol mol

 4. Le pile
37  Una capacità di 80 Ah corrisponde a una corrente di 80 A erogata in 1 ora, cioè a una carica di
80 C/s erogata per 1 ora.
Quindi, la carica totale è pari a
Q   80 A  3600 s   2,9 105 C

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

 La potenza erogata dalla batteria è


P  iV
per cui l’energia erogata è
W  Pt  iV t   80 A 12 V  3600 s   3,5 106 J

38  La carica necessaria per una sola accensione è


Qacc  it   40 A  5, 0 s   2, 0 102 C
mentre la carica accumulata nella batteria è
Qt  it  80 Ah   80 A  3600 s   2,9 105 C
ed è sufficiente per un numero di accensioni
Qt 2,9 105 C
N   1400
Qacc 2, 0 102 C

LI
 L’energia necessaria per una partenza è
W  QaccV   2, 0 102 C  12 V   2, 4 kJ
EL
 Perché la batteria, alimentando anche i fari, fa affluire meno corrente al motore di avviamento.
CH
39 Traduzione
Una batteria di forza elettromotrice pari a 12 V può fornire energia fino a 2, 0  106 J in 30 min.
 Determina quanta carica formisce la batteria.
NI

 Determina la capacità energetica della batteria.


Risoluzione
W
ZA

 La potenza erogata dalla batteria è P . La corrente erogata è


t
P W
i 
V V t
La carica fornita è
W 2, 0 106 J
Q  it    1, 7 105 C
V 12 V
 La capacità energetica della batteria è
2, 0 106 J
C  it   0,5 h   46 Ah
12 V 1800 s 

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40  C  it   8, 0 A  2, 0 h   16 Ah
 Se la batteria deve fornire una corrente di 0,50 A, potrà funzionare per un intervallo di tempo:
16 Ah
t   32 h
0,50 A

41  Una capacità di 45 Ah corrisponde a una corrente di 45 A erogata per un’ora. Si ha quindi:


Q  it   45 A  3600 s   1, 6 105 C
 t  30 min . L’intensità di corrente erogabile per 30 min è:
Q 1, 62  105 C
i   90 A
t 1800 s

42  La capacità di 45 Ah corrisponde all’erogazione di una corrente di 45 A per un’ora.

LI
L’energia erogabile è
W  Pt   iV  t   45 A 12 V  3600 s   1,9 106 J EL
 L’energia richiesta dal motorino d’avviamento per la messa in moto è
Wacc  Pt  1, 4 103 W   4, 0 s   5, 6 103 J
CH
Il numero di volte che può essere messa in moto l’automobile è
W 1,94 106 J
N   3, 4 102
Wacc 5, 6 10 J
3
NI

 5. La corrente elettrica nei gas


43 Il lavoro compiuto dal campo elettrico per spostare una la carica dello ione (pari a 2e) vale
ZA

W  qV  2eV  2 1, 60 1019 C   40 V   1,3 1017 J


L’energia cinetica al momento dell’urto è
K  W  1,3  1017 J

44 La superficie delle armature del condensatore è

S
Cd Cd
 
1, 0 109 F   0, 0040 m 
 0, 45 m 2
  r 0 1, 00056   8,854 1012 F/m 
Il volume tra le piastre è
V  Sd   0, 45 m 2   0, 0040 m   0, 0018 m3
Quindi il numero di ioni prodotti in un secondo nel volume tra le piastre è
N   3, 0 1012 cm 3  s 1  0, 0018 m3   5, 4 1015 s 1

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

Il numero di ioni che raggiungono ogni secondo le armature del condensatore è


n  0, 40 N   0, 40   5, 4 1015 s 1   2, 2 1015 s 1
La corrente che attraversa il circuito è
Q Ne N
i   e  ne   2, 2  1015 s 1 1, 60  1019 C   3,5  104 A  0,35 mA
t  t  t

45 L’energia cinetica di un elettrone al termine del tubo a vuoto è


K  eV  1, 6022 1019 C  1000 V   1, 602 1016 J
Quindi il numero di elettroni giunti all’estremità del tubo è
 energia totale rilasciata  
6,89 1011 J
 4,30 105
 energia rilasciata da un elettrone  16
1, 6022  10 J

LI
46 L’energia rilasciata da un elettrone è:
Etot 1,88 109 J
  3, 27 1016 J
Ne 5, 75 10 6

Per la conservazione dell’energia si ha:


EL
K 3, 27 1016 J
CH
K  eV  V    2, 04 103 V
e 1, 6022 1019 C

PROBLEMI DI RIEPILOGO
NI

47 L’energia cinetica dell’elettrone estratto è pari alla differenza tra l’energia incidente e il lavoro di
estrazione del sodio. Quindi:
ZA

K  Ei  We  1,30 eV  2, 08 1019 J

2K 2  2, 08  1019 J 
v  31
 6, 76  105 m/s
me 9,11 10 kg

48 La carica che si è depositata è


Q  it   6, 0 A  24 h  3600 s/h   5, 2 105 C
e il numero di ioni ossigeno rilasciati è
Q 5, 2 105 C
N   1, 6 1024
ze 2 1, 6022 10 C 
19

La massa di ossigeno prodotta è


M  Nmione  1, 6 1024  2, 67 1023 g   43 g

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

49 Una corrente i0  1, 0 A deposita in un intervallo di tempo t0  1, 0 s una quantità di carica


Q0  i0 t0 che corrisponde a una massa m0  1,118 106 kg di argento. Quindi, la massa molare
dell’argento è
m0 N A z Ag e m0 N A z Ag e
Ag   
Q0 i0 t0
Per ottenere una massa m1  1, 0 103 kg di argento in un intervallo di tempo t1  2, 0 h , è
necessaria una quantità di carica e un’intesità di corrente date da
mN z e m Q m t
Q1  1 A Ag  1 i0 t0 e i1  1  1 0 i0
Ag m0 t1 m0 t1
Allora la resistenza è
f em m0 t1 1,118 106 kg   7200 s 
Rx  r  f em  r   4,5 V   1, 0 Ω   35 Ω
i1 m1t0i0 1, 0 103 kg  1s 1, 0 A 

LI
50 Dall’equazione di stato del gas perfetto, usando le corrette unità di misura del SI, si ricava il
numero di moli di idrogeno liberate. Quindi:
EL
PV  9,975  10 Pa  300 10 m 
4 6 3

n   1, 208 102 mol


8,315 J/(mol  K)  298 K 
CH
RT
La carica passata nella cella, tenendo conto che l’idrogeno è biatomico, è
Q  2neN A  2 1, 208 102 mol  6, 022 1023 mol1 1, 6022 1019 C   2,328 103 C
NI

Quindi, l’intensità della corrente elettrica è


Q 2,328 103 C
i   1, 29 A
t 1800 s
ZA

51 La carica trasportata è
Q  it   2,5 A  2  3600 s   1,8 104 C
Il numero di ioni argento rilasciati è
Q 1,8 104 C
N   1,11023
e 1, 6022 1019 C
La massa depositata all’elettrodo è
M  Nmione  1,11023 1,8 1022 g   20 g

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

52  Il tempo necessario alla ricarica completa è


Q 1,15 105 C
t    5,8 104 s  16 h
ic 2, 0 A
 Con t  1, 0 h  3, 6  103 s , si ottiene
Q 1,15 105 C
Q  it  i    32 A
t 3, 6 103 s
La capacità energetica della batteria è
Ce   32 A 1, 0 h   32 Ah

53 Le quantità di carica rilasciate in 1 ora nelle due celle elettrolitiche sono


N A zH e N z e

LI
Q1  M H e Q2  A Cu M Cu
H Cu
Quindi: EL
N A zCu e
M Cu
Q2 i2 t Cu M z H 3,5 g 2 1, 008 g/mol
   Cu Cu   3, 0
Q1 i1t N A zH e
CH
MH M H zH Cu 0, 037 g 1 63,55 g/mol
H
da cui
i2  3, 0 i1  3, 0 1, 0 A   3, 0 A
NI

54 L’area della superficie della medaglia da ramare è


S  2r 2  2  3,14   4, 0 104 m 2   2,51103 m 2
ZA

La quantità di rame necessaria è


M Cu  Sd    2,51103 m 2  2, 0 104 m  8,96 103 kg/m3   4,50 103 kg  4,50 g
La carica necessaria per fare depositare questa massa è
N A zCu e  6, 02 1023 mol1  2 1, 60 1019 C 
Q
Cu
M Cu  3
63,55 10 kg/mol
 4,50 103 kg   1,37 104 C

La corrente che attraversa la cella è


f 4,5 V
i  em   1, 0 A
Rt 0,50   4, 00 
Quindi:
Q 137 104 C
t    1, 4 104 s
i 1, 0 A

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

55 Indicando con ∆V la tensione del generatore, per la prima cella si ha


V   ri  R1  i1
Q1
i1 
t1
N A ze
Q1  M1

Analogamente per la seconda cella si può scrivere
V   ri  R2  i2
Q2
i2 
t2
N A ze
Q2  M2

LI

Quindi: EL
N A ze N A ze
M2 M1
V   ri  R2     ri  R1  
t 2 t1
CH
Sapendo che R2  3R1 , si ottiene il sistema:

 R2  3R1
 M M
 ri  R2  2   ri  R1  1
NI

 t2 t1
Sostituendo i valori noti, si ottiene: R1  5, 0  e R2  15, 0  .
ZA

56  Dalla prima legge di Faraday, la corrente che transita nelle celle è

i
Q
M
N Aez
  5, 0 g 
 6, 022 1023 mol1 1, 6022 1019 C 
 0, 62 A
t Cl t 107,9 g/mol  2  3600 s 
Poiché C = 8,0 Ah, la batteria in 2,0 h è in grado di erogare al massimo 4,0 A nominali.
L’intensità di corrente massima effettivamente erogata è
ieff   4, 0 A  0,80   3, 2 A
Quindi:
i  0, 62 A  3, 2 A
allora la batteria è in grado di erogare la corrente richiesta.

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

 Poiché il cloro è biatomico, si ha


Q  2neN A
Il numero di moli di Cl2 liberato all’anodo della seconda cella è
Q 4, 4 103 C
n   2,3 102 mol
2eN A 2 1, 6022 1019 C  6, 022 1023 mol1 

 Supponendo che il cloro si comporti da gas perfetto, il volume che occupa è


nRT  2,3  10 mol   8,315 J/(mol  K)  298 K 
2
4
V   5, 6  10
3
m
P 1, 01 105 Pa
Poiché
V  5, 6  104 m3  5, 6  102 cm3  5, 6  102 ml  500 ml
la provetta a disposizione non può contenere il Cl2 che si è formato.

LI
 Fisica&Matematica EL
57 Dapprima risolviamo il problema in un sistema di riferimento XOY di origine O e che ha il
semiasse Y positivo parallelo alla forza elettrica sul fascio catodico. Indicando con m la massa di
un elettrone, in questo riferimento abbiamo
CH
  eE v v
F  eE0Yˆ , a  0 Yˆ e v0 X  0 Xˆ , v0Y  0 Yˆ
m 2 2
Quindi, in XOY le equazioni del moto dei raggi catodici sono
 v0
NI

 X  2 t

Y  v0 t  1 eE0 t 2
ZA

 2 2 m
Di conseguenza, nello stesso sistema di riferimento l’equazione della traiettoria è
eE
Y  X  02 X 2
mv0
A questo punto si può ritornate al sistema xOy grazie a una rotazione di     4 del sistema di
riferimento. Tale rotazione è descritta dalle leggi
 2
 X  x cos   y sin  

 x  y
2

Y  x sin   y cos   2
  x  y
2

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

Sostituendo queste trasformazioni nell’equazione precedente troviamo


2
2 2 eE  2 
 x  y    x  y   02   x  y  
2 2 mv0  2 
e, svolgendo i calcoli, otteniamo l’equazione
mv02
x 2  y 2  2 xy  2 2 y0
eE0
a cui va aggiunta la condizione x  0 .

COMPITO DI REALTÀ – LA FISICA DIETRO LE DECISIONI

 Costruisci la batteria
 La differenza di potenziale di un modulo è la somma delle differenze di potenziale delle singole celle

LI
collegate in serie, quindi
V  ns Vc EL
che corrisponde anche alla differenza di potenziale totale della batteria.
La capacità di un modulo è la stessa della capacità di una singola cella, dato che la corrente che
attraversa il modulo è uguale a quella che attraversa una cella. Invece, la capacità della batteria è la
CH
somma della capacità dei moduli, poiché la corrente che attraversa la batteria è pari alla somma della
corrente che attraversa i moduli. Dunque:
C  n p Cc
Da cui
NI

C V  ns n p Cc Vc  nCc Vc


dove n è il numero totale di celle che compongono la batteria.
ZA

 E  P  1 h   iV  1 h   C V

 E   350 km  116
Wh 
  40, 6 kWh
 km 
 40, 6 kWh  E  C V  nCc Vc 
40, 6 kWh 40, 6 kWh 40, 6 kWh
n    4220
Cc Vc  3, 7 V  2, 6 Ah  9, 62 Wh
La massa della batteria è quindi
m  n  0, 0500 kg   211 kg
 La massa di litio presente nella batteria è
kg
mLi  40, 6 kWh  0, 2  8 kg
kWh

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

La stima
 Dall’istogramma si deduce che l’auto elettrica media in Europa emette circa 40 g di CO2 per ogni km
percorso. Quindi, durante il ciclo di vita di 150 000 km, l’auto emette
kg di CO 2
1,5  105 km  4  102  6  103 kg di CO 2
km
 In media un’auto convenzionale emette circa il doppio di CO2 per km percorso rispetto a un’auto
elettrica (260 g di CO2/km rispetto a 130 g di CO2/km).
Il risparmio di CO2 è quindi circa del 50%.
 Se una batteria contiene circa 8 kg di litio, per produrre 25 milioni di batterie ci vorranno
25  106  8 kg  2  108 kg .
 Se ogni anno venisse consumata questa quantità di litio, per terminare le riserve di litio stimate
attualmente ci vorrebbero circa

LI
1, 4  1010 kg
 70 a
kg
2  108 EL
a

 Competenze associate ai compiti di realtà La fisica dietro le decisioni


CH
Competenze chiave per l’apprendimento permanente
E1: alfabetica E2: in matematica, E3: personale, E4: in materia
funzionale scienze, tecnologie sociale e capacità di di cittadinanza
e ingegneria imparare a imparare
NI

C1: osservare e

identificare fenomeni
ZA

C2: formalizzare un
problema di fisica e
Competenze di fisica dalle

applicare gli strumenti


✔ ✔
matematici e disciplinari
rilevanti per la sua
Indicazioni Nazionali

risoluzione
C3: formulare ipotesi
esplicative utilizzando ✔
modelli, analogie e leggi
C4: comprendere e
valutare le scelte
scientifiche e ✔ ✔ ✔
tecnologiche che
interessano la società

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

 Rubrica di valutazione
Evidenze Competenze Livello di padronanza
dalle
Indicazioni Base Intermedio Avanzato
Nazionali
Ragiona sulla ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e
situazione e C1 elementare pienamente consapevole
comprende il lessico 5 punti 7 punti 10 punti
Esprime la capacità e ☐ solo se guidato ☐ sbagliando il calcolo ☐ in modo corretto
la differenza di delle celle in serie o in
potenziale della C2 parallelo
batteria in funzione
del numero di celle 4 punti 7 punti 10 punti
Trova la relazione tra ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo
energia e capacità non sfruttando corretto
della batteria correttamente
C2
l’espressione della

LI
potenza
4 punti 7 punti 10 punti
Calcola l’energia e la ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e
massa della batteria C3 non corretto corretto
dell’automobile
Trova la massa di litio
4 punti
☐ solo se guidato
EL
7 punti
☐ in modo autonomo ma
10 punti
☐ in modo autonomo e
all’interno della C2 non corretto corretto
batteria 4 punti 7 punti 10 punti
CH
Effettua le stime di ☐ solo se guidato ☐ in modo autonomo ma ☐ in modo autonomo e
CO2 emessa e non critico critico
C1
risparmiata a partire
dall’istogramma 4 punti 6 punti 8 punti
Calcola il litio che ☐ sbagliando la ☐ con la procedura ☐ in modo corretto
NI

servirà estrarre nel procedura corretta, ma sbagliando i


2030 C2
calcoli
4 punti 7 punti 10 punti
Determina per quanti ☐ con molti errori di ☐ con pochi errori ☐ senza errori
ZA

anni dureranno le uso della notazione


riserve di litio C2
scientifica
4 punti 7 punti 10 punti
Comunica il proprio ☐ in modo incompleto ☐ in modo non sempre ☐ in modo completo ed
lavoro C4 e non ordinato accurato efficace
5 punti 8 punti 12 punti
Trae conclusioni ☐ solo se guidato ☐ ragionevoli ma non ☐ ragionevoli e supportate
sempre supportate dai dai calcoli
C4
calcoli
4 punti 7 punti 10 punti

Livello di padronanza delle competenze in gioco


Base Intermedio Avanzato
38-59 punti 60-84 punti 85-100 punti

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

SEI PRONTO PER LA VERIFICA?

1 Esaminiamo il caso in cui gli elettroni raggiungono la griglia con velocità nulla. L’energia
E  1, 6  1018 J ricevuta viene ceduta per due motivi: per uscire dal filo (lavoro di estrazione) e
per muoversi verso una regione di spazio in cui il potenziale elettrico V  4,8 V è minore di quello
del filo e dove, quindi, l’energia potenziale degli elettroni U  eV è maggiore.
Da questo bilancio energetico deduciamo che il lavoro di estrazione We misurato in eV è

We 
E  eV

1, 6 1018 J 
  4,8 eV   5, 2 eV
e 1, 6022 1019 C 
2  In 3 ore vengono depositati 1,40 g di argento. Poiché la valenza dell’argento è z  1 , la quantità
di carica depositata in 3 ore è
MeN A z 1, 40 g  1, 6022 10 C  6, 022 10 mol 

LI
19 23 1

Q   1, 25 103 C
Ag  107,9 g/mol EL
 Il numero di moli di argento prodotti è
M 1, 40 g
n   13, 0 103 mol
Ag 107,9 g mol
CH
e questo è anche il numero di moli di ioni NO3 . Il numero di moli di ossigeno è 3n. Quindi la
massa dell’ossigeno liberato dalla dissociazione è
M O  3nO  3  13, 0 103 mol  16, 0 g mol   0, 624 g
NI

3 La quantità di carica erogata è la somma delle quantità di carica erogata nell’arco delle 32 ore:
ZA

Q  i1t1  i2 t2   0, 25 A 12  3600 s    0,15 A  20  3600 s   21600 C


Se avesse erogato la stessa quantità di carica nell’intervallo di tempo t  1, 0 h  3600 s , la batteria
avrebbe erogato una corrente
Q 21600 C
i   6, 0 A
t 3600 s
Quindi la capacità della batteria era 6, 0 A  h .

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

4  Dalla seconda legge di Ohm ricaviamo l’espressione della resistenza del filo:
L
R  0
A
e dalla prima legge di Ohm ricaviamo la corrente che scorre nel filo:
f em f em A 1, 0 10 V  4, 0 10 m 
3 6 2

i    0,303 A
R 0 L  5,5 108   m   0, 24 m 
La velocità di deriva degli elettroni è
i 0,303 A
vd    7,89 106 m/s
neA  6, 0 10 m 1, 6022 10 C  4, 0 10 m 
28 3 19 6 2

 Dalle due espressioni della intensità di corrente e della velocità di deriva si ottiene
i 1 f em A f
vd    em
neA neA 0 L ne0 L

LI
Nessuno dei parametri che compaiono in questa equazione dipende dalla sezione, quindi Anna
ha torto. EL
 Dalla formula
f em
vd 
neL T 
CH
che è la generalizzazione a temperature qualsiasi della formula ottenuta nel quesito precedente
per la temperatura di 20 °C, trascurando la dilatazione del filo con l’aumentare della
temperatura, otteniamo
NI

f
 T   em
neLvd
Quindi:
ZA

T (K) 800 1200 1800 2100 2500

vd ( 107 m/s ) 23 14 8,7 7,2 5,9

  Ω  cm  19 31 50 60 74

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Capitolo 19. La conduzione elettrica nella materia

Se riportiamo in un grafico i valori della resistività calcolata in funzione della temperatura,


otteniamo:

Risulta che è plausibile assumere che la relazione tra la resistività e la temperatura è di tipo

LI
lineare.
 La velocità quadrativa media dell’elettrone è EL
3k BT
vqm 
me
Quindi la sua energia cinetica è
CH
1 3 3
K  me vqm 2
 k BT   1,38  1023 J/K   3000 K   6, 21 1020 J
2 2 2
Questo valore corrisponde a 0,39 eV, un valore inferiore al lavoro di estrazione, pertanto un
elettrone con velocità uguale alla velocità quadratica media non può uscire dal filo.
NI
ZA

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