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Capitolo 15.

Il campo elettrico

RISPOSTE AI FERMATI A PENSARE DELLA TEORIA

 1. Il vettore campo elettrico


pag. 154
Qual è, nei due punti considerati, il modulo della forza su una carica di prova di –2 nC?
Risposta

F1  2 nC  100 N/C  2  107 N

F2  2 nC  1000 N/C  2  106 N
pag. 156

LI
Due cariche puntiformi positive q si trovano sui due vertici diagonalmente opposti di un quadrato e due
cariche puntiformi –q sono sugli altri due vertici. EL
 Qual è il campo elettrico al centro del quadrato?
Risposta
CH
Il campo elettrico nel centro C è nullo: le due cariche positive, che rispetto a C sono allineate ed
equidistanti, generano in C due campi opposti e lo stesso fanno le due cariche negative.

 4. Il teorema di Gauss per il campo elettrico


NI

pag. 165
Considera una carica puntiforme Q e una superficie chiusa  che non contenga Q né altre cariche.
 Le linee del campo elettrico generato da Q che intersecano la superficie  in uscita la intersecano in
ZA

entrata? Perché, allora, il flusso del campo attraverso  è nullo?


Risposta
Il rapporto tra il numero delle linee in entrata e quello delle linee in uscita da  è 1: le linee che entrano
nel volume delimitato da , infatti, sono le stesse che poi ne escono. Il flusso netto attraverso  è nullo
perché il flusso negativo che corrisponde alle linee in entrata è esattamente bilanciato dal flusso positivo
che corrisponde alle linee in uscita.

 6. I campi elettrici di altre distribuzioni di carica simmetrica


pag. 170
 Come deve variare la distanza di una carica di prova da un filo molto lungo (idealmente infinito) e
uniformemente carico, affinché la forza elettrica che il filo esercita su di essa si riduca a un quarto?
 Come cambia la tua risposta se al posto del filo consideri una carica puntiforme?

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Risposta
 Il campo elettrico del filo è inversamente proporzionale alla distanza; quindi, la forza sulla carica di
prova si riduce a un quarto se la distanza tra carica e filo aumenta di quattro volte.
 Il campo elettrico di una carica puntiforme è inversamente proporzionale al quadrato della distanza;
quindi, la forza sulla carica di prova si riduce a un quarto se la distanza tra le due cariche raddoppia.
pag. 174
La densità volumica di carica ρ è il rapporto tra la carica Q e il volume da essa occupato.
 Dimostra che la formula [20] può essere scritta in modo equivalente come

E r
30
Risposta
Q Q  Q 
    E r r
4 3 4R 3
3 4 0 R 3
3 0

LI
R
3

 7. Calcolo dei campi elettrici del filo infinito e della sfera di carica
pag. 174
EL
Una carica Q è distribuita in modo uniforme sulla superficie di una sfera di raggio R; l’interno della sfera,
CH
invece, è neutro.

 
 Perché il flusso   E del campo elettrico attraverso la superficie chiusa  rappresentata nel disegno
è nullo?
NI


 Perché puoi dedurre che il campo E è nullo in tutti i punti di ?
Risposta
 Il flusso di campo elettrico attraverso una superficie gaussiana Ω è nullo anche quando ci sono zone in
ZA

cui il flusso è positivo e altre in cui esso è negativo, in modo che i due contributi si compensino. In
quel caso, come accade per esempio quando ci sono delle cariche elettriche all’esterno di Ω, il flusso
 
di E è nullo, ma il campo elettrico E non è nullo.
 Per le proprietà di simmetria dimostrate nel paragrafo, su tutti i punti della sfera gaussiana  il campo
elettrico ha lo stesso modulo e lo stesso verso. Quindi il flusso può essere zero soltanto se è nullo il

campo elettrico E .

TEST

 Il campo elettrico di una carica puntiforme e di un sistema di cariche


1 A
2 A
3 BeC
4 C

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Capitolo 15. Il campo elettrico

5 C
6 BeC
7 A
8 C
9 AeB

 Il flusso del campo elettrico e il teorema di Gauss


10 C
11 D
12 AeD

 Il campo elettrico di un piano infinito di carica e di un filo rettilineo infinito di


carica

LI
13 C
14 C EL
15 A
16 C
CH
 Il campo elettrico di una distribuzione sferica di carica
17 B
18 A
19
NI

 1. Il vettore campo elettrico


ZA

1 L’accelerazione ha direzione e verso uguali a quelli della forza elettrica, che ha la stessa direzione e
verso del campo elettrico, se la carica e positiva. Se invece la carica è negativa, l’accelerazione del
punto materiale è opposta in verso al campo elettrico. Relativamente alla direzione e al verso della
velocità, invece, non è possibile trarre alcuna conclusione, perché la velocità dipende dalle
condizioni iniziali del punto materiale, che sono arbitrarie.

2 Il campo elettrico è inversamente proporzionale al quadrato della distanza, perciò è 9 volte


inferiore.

3 Il campo elettrico è inversamente proporzionale alla costante dielettrica del mezzo, quindi in acqua
risulterà 80 volte meno intenso che nel vuoto.

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Capitolo 15. Il campo elettrico

4 I due vettori campo elettrico generati dalle due cariche devono essere opposti, perciò le cariche
devono essere dello stesso segno.

5 I due vettori campo elettrico generati dalle due cariche devono essere opposti, perciò le cariche
devono essere dello stesso segno. Inoltre, poiché il campo elettrico generato da una carica è
inversamente proporzionale al quadrato della distanza, si ha q2 = – 4q1.

F 7, 0 103 N
6 E  8
 2,5 105 N/C
q 2,8 10 C

7 F  qE   3, 6  109 C   25 N/C   9, 0  108 N


 F F 3, 2 107 N
8 Poiché E  , si ottiene q    2, 0 108 C

LI
q E 16 N/C

9  La forza elettrostatica è EL
F  QE   0,37  1011 C  10 N/C   3, 7  1011 N
quindi l’accelerazione è
CH
F 3, 7 1011 N
a  15
 6, 0 103 m/s 2
m 6,15 10 kg
 La forza-peso è
NI

F  mg   6,15  1015 kg   9,8 N/kg   6, 0  1014 N


e risulta inferiore alla forza elettrostatica di tre ordini di grandezza.
ZA

10 Dall’espressione del campo elettrico generato da una carica puntiforme, si ottiene

Ed 2  2, 0  10 N/C   0, 40 m 
4 2

Q   3, 6  107 C
k0 8,99  10 N  m / C
9 2 2

In olio servirebbe una carica maggiore:


Ed 2 olio Ed 2
Q   olio  olioQ  3,1 3, 6 107 C   11107 C
k0 k0

11 Traduzione
Nell’atomo di idrogeno, l’elettrone si trova mediamente a una distanza r  0,53 1010 m dal
protone del nucleo.
 Calcola il campo elettrico generato dal nucleo nel punto in cui si trova l’elettrone.

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Risoluzione
e 1, 6 1019 C
E  k0   8,99  10 9
N  m 2
/ C 2
  5,11011 N/C
 0,53 10 m 
2 2
r 10

 k0 Q 3, 0  105 C
12 r    k0   8,99  10 9
N  m 2
/ C 2
  12
0 k Ed 2 1,38 105 N/C   0, 40 m 2

13
kQ
d 0 
8,99 10 9
N  m 2 / C 2  7,3 1010 C 
 0, 69 m
E 13,8 N/C

14 Uguagliando la forza-peso e la forza del campo elettrico, otteniamo


mg  9,11 10 kg   9,8 N/kg 
31

LI
E  19
 5, 6  10 11 N/C
q 1, 6  10 C
Il campo elettrico deve essere diretto verso il basso.
EL
15 Q
Er 2

 9, 2 104 N/C  7, 4 102 m 
 5, 6 108 C
CH
k0 8,99 10 N  m / C
9 2 2

16 Poiché Q è positiva, il verso del campo elettrico è concorde con l’orientamento della retta. Poniamo
l’asse x lungo la retta, per cui xˆ  rˆ .
NI

Dall’espressione del campo elettrico in funzione della distanza, si ha:


N  m 2   3,19  10 C 
9
 Q   N
E  k0 2 rˆ   8,99  109  2
rˆ  1,53  103  xˆ
r C  (13, 7  10 m)
2 2
 C
ZA

17 Uguagliando le due forze (elastica ed elettrica), si ottiene la deformazione della molla:


q E  6,5  10 C 1, 78  10 N/C 
9 7

s   0, 021 m
k 5,5 N/m
Poiché la carica è negativa, la forza elettrica ha verso opposto al campo elettrico, quindi tenderà a
comprimere la molla.

18 Usiamo le tre espressioni del campo elettrico e indichiamo con x l’aumento della carica richiesto:
F
E
Q
F  3, 6 104 N
E
Q  2, 4 108 C

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F  5, 4 104 N
E
Qx
Dalle prime due si ottiene
 2, 4 10 C  F   3, 6 10
8 4
NQ
Dalla prima e dalla terza si ottiene
xF   5, 4  104 N  Q
Dalle ultime due si ricava
x  3, 6 108 C

19  F  qE   5, 0  108 C  7, 0  104 N/C   3,5  103 N

F 3,5 103 N
 a   4,9 103 m/s 2

LI
7
m 7,110 kg

20 Dalla legge di Coulomb, si ha

r  k0
Qq
EL
F
CH
Il campo elettrico nel punto richiesto è
Q Q QF F 1, 0 N
E  k0  4k0 2  4k0 4 4  2, 0  106 N C
 r 2  6
2
r k 0 Qq q 2, 0 10 C
NI

21 I campi elettrici generati dalle due cariche hanno uguale modulo e sono diretti verso la carica
negativa Q2. Il modulo del campo elettrico totale è
ZA

Q1 6, 0  1012 C
E  2k0  2  8,99  10 N  m / C
9 2 2
  64 N/C
 0, 041m 
2 2
L
 
2

22
k0 e

 8,99 109 N  m 2 / C2 1, 6 1019 C 
 1,3 1028 kg/C
Gm  6, 67 1011 N  m 2 / kg 2 1, 67 1027 kg 

23 Dalla condizione
Q 3 Q
k0  k0 2 (con x > 0)
d  x 4 d
2

si ricava l’equazione per l’aumento x della distanza:


3 x 2  6dx  d 2  0

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L’unica soluzione positiva è


4d 3  6d  2   2 
x   1 d    1  7,1 m   1,1 m
6  3   3 

24 La sferetta è sottoposta all’azione di tre forze, che la tengono in equilibrio: la forza elettrica
FE  qE , la forza-peso FP  mg e la forza di reazione vincolare del piano FV .
La componente verticale della reazione vincolare è opposta alla forza-peso:
FV cos 30  mg
La componente orizzontale, invece, è opposta alla forza elettrica:
qE  FV sin 30  0
Dalle due equazioni si ottiene:

q
FV sin 30

mg tan 30

 3,15  103 kg   9,8 N/C  tan 30 
 4, 0  107 C

LI
E E 4, 45  10 N/C
4

25
EL
I campi elettrici generati dalle due cariche hanno la direzione della retta che congiunge le

congiunge. Posizionando la carica q1 a sinistra della carica q2 , il campo elettrico E1 generato dalla

prima carica è diretto verso destra, mentre il campo E2 generato dalla seconda carica è diretto verso
CH
sinistra. I loro moduli sono
q1 q q2 q
E1  k0  4k0 12 e E2  k0  4k0 22
 d 2  d 2
2 2
d d
NI

Dal momento che i due campi elettrici hanno versi opposti, il modulo del campo elettrico totale è
q1  q2  9 N  m  2, 0  10
2 9
C
Etot  E1  E2  4k0  4   8,99  10   5, 0  103 N/C
d 2
 C   0,12 m 
2 2
ZA

Il campo elettrico totale è diretto verso la carica q2 .

26 I campi elettrici generati dalle due cariche hanno la direzione della retta che le congiunge.
 
Posizionando la carica q1 a sinistra della carica q2 , i campi elettrici E1 ed E2 generati dalle due
cariche sono entrambi diretto verso sinistra. I loro moduli sono:
q1 q1 q2 q2
E1  k0  4k0 e E2  k0  4 k0
 d 2  d 2
2 2
d2 d2
Il modulo del campo elettrico totale è
q1  q2  9 N  m  5, 6  10
2 9
C
Etot  E1  E2  4k0  4   8,99  10   1, 4  104 N/C
d2  C   0,12 m 
2 2

Il campo elettrico totale è diretto verso la carica q1 .

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27 PROBLEMA SVOLTO


28 Nel punto P il campo elettrico E1 generato da Q1 è rivolto verso Q2 . Affinché il campo risultante
 
sia Etot  3E2 , la carica Q2 deve essere positiva in modo che il suo campo sia rivolto verso Q1 e il

modulo del suo campo elettrico in P deve essere 1/4 di E1.
Si ha quindi E1  4 E2 . Inoltre, d = 1 m è la distanza tra le due cariche e r1 = 25 cm è la distanza di
P da Q1, quindi la distanza di P da Q2 è r2  d  r1  1 m – 0,25 m = 0,75 m = 3r1 , pertanto:

1 Q1  1 Q2   1 Q  9 9
 4 2 
 4 2
  Q2  Q1   4, 0 nC   9, 0 nC
 
4 r1  4 r2   4  3r1  
2 2
4 4

29  Imponendo che il campo elettrico totale sia nullo, si ha

LI
q1 q2
k0  k0 0
L  d 
2 2
d
da cui
 Ld 
2
 1, 0 m 
2
EL
   5, 2  10 C  
8
q2  q1    2,1 10 7 C
 d   0,50 m 
CH
 Il risultato non dipende dal mezzo.

30 Nel punto P il campo elettrico E1 generato da Q1 è rivolto verso sia Q1 che Q2 . Affinché il campo

NI

risultante sia Etot  0 , la carica Q2 deve essere positiva in modo che il suo campo abbia modulo

uguale e verso opposto a E1 .Si ha quindi E1  E2 .
ZA

Inoltre, d = 50 cm è la distanza tra le due cariche e r1 = 1,5 m = 3d è la distanza di P da Q1, quindi


la distanza di P da Q2 è r2  r1  d  150 cm – 50 cm = 100 cm = 2d .Quindi:
1 Q1 1 Q2 1 Q1 1 Q2 4 4
    Q2  Q1  18 nC   8, 0 nC
4 r12
4 r22
4  3d  2
4  2d  2
9 9

31  Le cariche devono essere positive. La distanza tra A e C è


AB d
AC  
2 2
Il modulo del campo elettrico generato da ciascuna delle due cariche è
Q Q 2Q
E1  E2  k0  k0  k0 2
 AC   AB 
2 2
d

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Il modulo del campo elettrico totale è


2Q
E  2 E1  k0 2 2
d
Infine, la carica vale

Q
Ed 2

1,5  106 N/C   0, 403 m 
 9, 6  106 C
2

2 2k0 2 2  8,99  10 N  m / C 
9 2 2

 Nel punto D il modulo del campo elettrico totale è


 1 1   9 9  27 Q
ED  k0 Q   2
 k0 Q  2  2   k0 2 
  BD   AD  
2
d 4d  4 d
27 9, 6 106 C
  8,99 109 N  m 2 / C2   3, 6 106 N/C
 0, 403 m 
2
4

LI
32 Rappresentiamo la situazione:
EL
CH

Il triangolo AMC è rettangolo in M, quindi:


NI

CM AM
  CM  AM tan    8, 0 cm  tan  30   4, 6 cm
sin  cos 
ZA

Consideriamo un sistema di assi cartesiani con l’origine nel punto M (punto medio del segmento
CM 4, 6 cm
AB) e usiamo il fatto che PM    2,3 cm .
2 2
Possiamo scrivere le seguenti coordinate in cm:
A(–8,0; 0), B(8,0; 0), C(0; 4,6), P(0; 2,3)
Le proiezioni del vettore campo elettrico lungo gli assi in P dovuto alla carica in A hanno moduli
E Ax ( P )  E A ( P) cos  e EAy ( P)  EA ( P)sin 
dove ϕ è l’angolo compreso tra i segmenti AP e AM.
Dal triangolo rettangolo AMP si ottengono le seguenti relazioni:
AM xM  x A 8, 0 cm 8, 0 cm
cos       0,96
AP  xP  x A    y P  y A   0  8, 0 cm    2,3 cm  0  8,3 cm
2 2 2 2

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PM yM  y P 2,3 cm
sin      0, 28
AP  xP  x A    y P  y A  8,3 cm
2 2

Per la simmetria della distribuzione delle cariche si ha:


    
E Ax  P    EBx  P  e ECx  P   0 ed inoltre E Ay  P   EBy  P 
Di conseguenza:
   
Etot, x  P   E Ax  P   EBx  P   ECx  P   0
     
Etot, y  P   E Ay  P   EBy  P   ECy  P   2 E Ay  P   ECy  P 
Tutti i vettori componenti lungo y sono orientati verso l’alto, di conseguenza si ha:
QA QC
Etot, y  P   2 E Ay  P   ECy  P   2k0 2
sin   k0 2

AP CP
9 Nm  
 5, 0 10 C 
9
2
 9 Nm  
2 3,5 109 C 

LI
 2  8,99 10   0, 28   8,99 10  
 C2  (8,3 102 m) 2  C2  (2,3 102 m) 2
 2 1,8 103 N/C  5,9  104 N/C  6,3  104 N/C
Quindi:
EL
E   E 
2 2
Etot ( P )   Etot, y ( P )  6,3  104 N/C
CH
tot, x tot, y

e il vettore Etot  P  è rivolto verso l’alto.
In alternativa si possono usare le seguenti formule:
QA  xP  x A  QB  xP  xB 
NI

Etot, x ( P )  E Ax ( P )  EBx ( P )  ECx ( P)  k0 3 3


 k0

AP AP
kQ kQ
 0 3A  xP  x A    xP  xB    0 3A  8, 0 102 m  8, 0 102 m   0 N/C
ZA

AP AP
QA  y P  y A  QB  yP  yB  QC  yP  yC 
Etot, y ( P)  E Ay ( P )  EBy ( P)  ECy ( P)  k0 3
 k0 3
 k0 3

AP AP CP
Q Q  y  y   Nm 
2
 k0  A3  yP  y A    yP  yB    C P 3 C    8,99 109 
 AP CP   C2 
  5, 0 109 C 
3 
 2
2,3 102 m  2,3  102 m  
 (8,3 10 m)

 3,5 109 C  

(2,3 102 m)3
 2,3  10 2
m  4, 6  10 2
m    6,3 104 N/C


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33 Calcoliamo le distanze delle cariche dal punto P:

 x A  xP    y A  yP    1, 0    3, 0  m  10 m
2 2 2 2
d AP 

 xB  xP    yB  yP    2, 0    1, 0  m  5 m
2 2 2 2
d BP 
Usiamo la formula delle componenti del campo elettrico fornite nel Problema modello 1:
QA  xP  x A 
E Ax  P   k0 3
d AP
QB  xP  xB 
EBx  P   k0 3
d BP
QA  y P  y A 
E Ay  P   k0 3
d AP
QB  yP  yB 

LI
EBy  P   k0 3
d BP
Il campo elettrico totale ha componenti
Q  x  x  Q  x  x 
E x  P   k0  A P3 A  B P3 B  
EL
 d AP d BP 
CH
 
2 
6, 7 109 C  1, 0 m   4,1109 C   2, 0 m  
  8,99 10 N  m / C 
9 2
  4, 7 N/C

  
 
3 3

 10 m 5m

Q  y  y  Q  y  y 
NI

E y  P   k0  A P3 A  B P3 B  
 d AP d BP 
 
2 
6, 7 109 C   3, 0 m   4,1109 C  1, 0 m  
ZA

  8,99 10 N  m / C 
9 2
  2, 4 N/C

  
 
3 3

 10 m 5 m

quindi il suo modulo vale
E ( P )  E x2  P   E y2  P    4, 7 N/C    2, 4 N/C 
2 2
 5, 3 N/C

34 Le distanze delle due cariche dal punto P sono:

 xP  x A    y P  y A   1, 0 m  4, 0 m   1, 0 m  2,5 m 


2 2 2 2
AP    5, 22 m

 xP  xB    yP  yB    1, 0 m  2, 0 m   1, 0 m  3, 0 m   4,12 m


2 2 2 2
BP 
Quindi:
  
Etot, x  P   E Ax  P   EBx  P 

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Capitolo 15. Il campo elettrico

  
Etot, y  P   E Ay  P   EBy  P 

9 Nm  
QA  xP  x A   2 7, 0  109 C   1, 0 m  4, 0 m 
E Ax ( P )  k0 3
  8,99  10   2, 21 N/C
AP  C2  (5, 22 m)3

9 Nm  
QB  xP  xB   2 5, 2  109 C   1, 0 m  2, 0 m 
EBx ( P )  k0 3
  8,99  10   0, 668 N/C
BP  C2  (4,12 m)3
La componente x del campo elettrico in P è
Etot, x ( P)  EAx ( P)  EBx ( P)  2, 21 N/C  0,668 N/C  2,9 N/C
Analogamente lungo l’asse y si ha:

9 Nm  
QA  y P  y A   2 7, 0  109 C  1, 0 m  2,5 m 
E Ay ( P )  k0 3
  8,99  10   0, 664 N/C
AP  C2  (5, 22 m)3

QB  yP  yB  N  m 2   5, 2  10 C  1, 0 m  3, 0 m 
9

LI

EBy ( P )  k0 3
  8,99  109   2, 67 N/C
BP  C2  (4,12 m)3
La componente y del campo elettrico in P è
Etot, y ( P)  EAy ( P)  EBy ( P)  0, 664 N/C  2, 67 N/C  3,3 N/C
EL
Infine, il modulo del campo elettrico in P è:
CH
E   E   2,878 N/C    3,334 N/C 
2 2 2 2
Etot ( P )  tot, x tot, y   4, 4 N/C

35 Nel punto R i campi elettrici infinitesimi generati da tutte le cariche elettriche contenute nel
NI

segmento di carica sono rivolti verso la sinistra della figura, quindi hanno la componente x di segno
negativo, data da
k dq k Q 1
dER , x   0  0 dx
ZA

 xR  x  L  xP  x  2
2

La componente complessiva si ottiene sommando tutti i contributi dER. x mediante l’integrale:


L
k Q
L
dx k Q  1  k0 Q  1 1 
ER   0
L  x
0  x
2
 0
L
  
 xR  x  0
 
L  xR  L xR


R


k0 Q

 8,99  109 N  m 2 /C2  10, 0 109 C 
 8, 2 104
N
xR  xR  L   0, 010 m   0, 010  0,100  m  C

36 Visto che la carica nel filo è negativa, tutti i punti del filo generano nell’origine un campo elettrico
rivolto nel verso positivo dell’asse delle ascisse. Il contributo a tale campo della carica presente nel
punto di ascissa x  0  x  L  è
dQ ( x) dx wx 3
dE0  x   k0  k 0  k 0 dx  wk0 x dx
x2 x2 x2

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Allora il modulo del campo elettrico nell’origine risulta


L L L L
1  wk
E0   dE0  x    wk0 x dx  wk0  x dx  wk0  x 2   0 L2
0 0 0  2 0 2

 2. Le linee del campo elettrico


37 La carica a sinistra è positiva (le linee di campo escono da essa) mentre la carica a destra è negativa
(le linee di campo convergono su di essa). Poiché le linee di campo sono più dense in prossimità
della carica a sinistra, questa ha modulo maggiore dell’altra.

38

LI
EL
CH
39 Le linee di campo escono dalle cariche, allora le cariche sono positive. Inoltre, la simmetria delle
linee porta a concludere che le cariche sono uguali.

40 Le linee di campo escono dalle cariche bianche, allora le cariche sono positive, mentre convergono
NI

su quelle nere, che risultano negative. Inoltre, la simmetria delle linee porta a concludere che le
cariche a destra e a sinistra, a uguale distanza dal centro, sono uguali. Infine, la carica centrale ha
modulo maggiore, perché nelle sue vicinanze le linee di campo sono più fitte che altrove.
ZA

 3. Il flusso di un campo vettoriale


41  Dalla formula della portata si ha
q 32, 7 m3 /s
v   15 m/s
r 2 cos 45  1, 0 m 2 cos 45

r 2 v cos 45  1, 0 m  cos 45


2
q
 S     2, 6 m 2
v cos 30 v cos 30 cos 30

42 Tutte le linee di campo che attraversano B attraversano anche A; inoltre, ci sono altre linee di
campo che non attraversano B ma attraversano A. Il flusso è maggiore attraverso A.

43 Tutte le linee di campo che attraversano A attraversano anche B, e viceversa; i flussi attraverso le
due superfici sono uguali.

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Capitolo 15. Il campo elettrico

44 Dato che il vettore superficie è perpendicolare alla grata, l’angolo fra il vettore velocità e il vettore
superficie vale 30°. Quindi la portata è:
 
q  v  S  vS cos 30   2, 75 m/s   0, 48 m 2  cos 30  1,1 m 3 /s

q 15 m3 /s
45 cos     0,5    30
Sv  4, 0 m 2   7,5 m/s 

q 2, 4 m3 /s
46 v   5, 4 m/s
S cos   0, 63 m 2  cos 45

  
47  
 S E  E  S  ES cos 53   319 103 N/C 14,8 104 m 2   cos 53   2,8 102 N  m 2 / C

LI
48 Il flusso del campo elettrico è dato da:
   EL
 S ( E )  E  S  ES cos 
da cui
S 5, 41102 N  m 2 /C
CH
E   765 kN/C
S cos  10, 0 104 m  cos  45 

49  Dalla formula della portata, si ha


NI

q 32, 7 m3 /s
v 2   15 m/s
r cos 45  1, 0 m 2 cos 45
ZA

r 2 v cos 45  1, 0 m  cos 45


2
q
 S     2, 6 m 2
v cos 30 v cos 30 cos 30

50 PROBLEMA SVOLTO

51 Uguagliando le portate, si ottiene


S1 1
v2 S2  v1S1  v2  v1   36 km/h   60 km/h
S2 0, 6

52 Il flusso dell’aria attraverso l’apertura è uguale a quello attraverso il retino:


 
  v  S  vS cos 20  0,39 m3 s

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 4. Il teorema di Gauss per il campo elettrico


q
53 4
0

54 Il flusso attraverso la superficie laterale è nullo perché il vettore superficie e il vettore campo
elettrico sono perpendicolari.
Il flusso attraverso ciascuna superficie di base vale:

 
 S  E  r 2 E (verso l’interno del cilindro)

 
 S  E  r 2 E (verso l’esterno del cilindro)
Il flusso attraverso la superficie totale è quindi nullo.

55 Il flusso non varia, perché la carica totale racchiusa all’interno della superficie non varia; il campo

LI
elettrico nei vari punti invece varia, perché c’è una carica in più, che crea un suo campo elettrico.

3, 7 108 C   4, 6 108 C 


56
 q q
 
A E  1 2 
0 12
8,854 10 C / (N  m )
2 2
EL
 1, 0 103 N  m 2 / C

 q q 4, 6 108 C  6, 2 108 C


 
CH
B E  2 3  12
 1,8 103 N  m 2 / C
0 8,854 10 C / (N  m )
2 2

q1  q2  q3 3, 7 10 C   4, 6 10 C   6, 2 10 C


8 8 8

C  
E 
0

8,854 1012 C2 / (N  m 2 )
 6, 0 103 N  m 2 / C
NI

Q    q1  q2  q3   5,3 108 C
ZA

57 Il flusso totale è
 tot   A   B   C   D   E   F   D   F 
  5,1 103 N  m 2 / C    3,3  103 N  m 2 / C   1,8  103 N  m 2 / C
La carica dentro la superficie cubica è
Q   0  tot   8,854  1012 C 2 / (N  m 2 ) 1,8  103 N  m 2 / C   1, 6  108 C

58  Tramite la legge di Gauss si ricava il modulo del campo elettrico sui punti della superficie della
sfera.
Q 3, 7 108 C
E   6,1103 N/C
S 0  0, 685 m  8,854 10 C / (N  m ) 
2 12 2 2

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 Se la carica è immersa in acqua, il raggio richiesto è


S Q
r  
4 4 r  0 E
3, 7 108 C
  2, 6 102 m
4  80   8,854 10 C / (N  m )  6,1 10 N/C 
12 2 2 3

59  La sfera con centro nel cubo contiene tutte le cariche. Dal teorema di Gauss:
   8,854 10 C2 / (N  m 2 ) 1, 6 104 N  m 2 / C 
12
Q
Q  tot  0   1,8 108 C
8 8 8
 Due vertici del cubo distano
L
d  6, 0 cm
2

LI
dal punto medio di un lato (sono gli estremi del segmento).
Quattro vertici distano EL
d   L2  d 2  5L2 / 4  13 cm
e due vertici distano
CH
9 2
d   L2  L2  d 2  L  18 cm
4
Gli ultimi 2 vertici non si trovano all’interno della seconda sfera.
Quindi, il flusso del campo elettrico attraverso questa seconda superficie sferica è
NI

6 3
    1, 6  104 N  m 2 / C   1, 2  104 N  m 2 / C
8 4
ZA

60 La prima superficie contiene solo 4 cariche (quelle sui vertici della faccia del cubo su cui si trova il
centro della sfera). Dal teorema di Gauss, si ha
Qtot  0   8,854 10 C / (N  m )  2,3 10 N  m / C 
12 2 2 3 2

q    5,1109 C  5,1 nC
4 4 4
La sfera inscritta nel cubo non contiene i suoi vertici, quindi non contiene cariche, e dunque il
flusso del campo elettrico attraverso la sua superficie è nullo.
La terza sfera contiene sette delle otto cariche: la carica al suo centro, le prime tre cariche più
vicine, che distano 10 cm dal centro, e altre tre a distanza di 14,1 cm. Resta esclusa solo la carica
più lontana, posta a 17 cm di distanza dal centro della sfera.
Quindi il flusso del campo elettrico attraverso la sua superficie è
7 7
     2,3  103 N  m 2 / C   4, 0  103 N  m 2 / C
4 4

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 5. Il campo elettrico di un piano infinito di carica


61 Il campo elettrico generato da un piano infinito di cariche uniformemente distribuite non dipende
dalla distanza dal piano, quindi la forza resta invariata.

62 Traduzione
Una particella di carica negativa viene posta nei pressi di un piano molto grande, con densità
uniforme e negativa. Di che moto si muoverà la particella?
Risoluzione
Il campo elettrico generato da un piano infinito di cariche uniformemente distribuite è uniforme,
quindi la particella subirà una forza costante, che causerà un moto uniformemente accelerato.

63 Nella zona interna tra i due piani, i campi elettrici generati dalle due distribuzioni hanno versi
opposti, perciò si cancellano (parzialmente o totalmente) a vicenda; nelle due regioni esterne,
invece, i due campi hanno lo stesso verso, quindi il campo elettrico totale avrà modulo maggiore.

LI
Se le distribuzioni di carica hanno segni opposti, la situazione è invertita: il modulo del campo
elettrico totale è maggiore nella regione compresa tra i piani.

64 E


Q

8, 4 108 C
EL
 1,3 103 N/C
20 2 S 0 2  3, 7 m  8,854 10 C / (N  m ) 
2 12 2 2
CH
65 Il campo elettrico è
F 7,8  104 N
E  10
 3,1 106 N/C
q 2,5  10 C
NI

Se il sistema è nel vuoto, la densità superficiale di carica è in modulo

F 7,8  104 N
  2 0 E  2 0  2  8,854  10 C / (N  m ) 
ZA

12 2 2
10
 5,5  105 C/m 2
q 2,5  10 C
mentre nel mezzo dielettrico è

F 7,8  104 N
  2 r  0 E  2 r  0  2  2,5   8,854  10 C / (N  m ) 
12 2 2
10
 1, 4  104 C/m 2
q 2,5  10 C

66 Il modulo del campo elettrico è



E
2 0

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Capitolo 15. Il campo elettrico

L’accelerazione si ricava dal secondo principio della dinamica:

a
F eE
 
e

1, 6 1019 C  5,1104 C/m 2 
 5,11018 m/s 2
me me 2me 0 2  9,11031 kg  8,854 1012 C2 / (N  m 2 ) 
ed è diretta verso il piano.

67 La distanza del protone dal piano è molto minore del lato del piano, quindi è lecita
l’approssimazione di piano infinito. Dal secondo principio della dinamica otteniamo la relazione tra
la forza elettrica e l’accelerazione
F  eE  mp a
Da questa ricaviamo il campo elettrico, la densità superficiale di carica e infine la carica:
mp a
E 
e
mp a

LI
Q  L2  2 0 EL2  2 0 L2 
e
1, 673 10 27
kg  4,1 105 m s 2 
  N  m 
 2  8,854  10 12
C 2 2
EL
1, 6  10 19
C
1,3m 
2
 1,3  1013 C

68
CH
Le direzioni dei campi elettrici nelle tre regioni sono perpendicolari ai piani.
Nelle due regioni esterne il modulo del campo elettrico totale è
1   2 1, 7 106 C/m 2  4,3 106 C/m 2
Eest    3, 4 105 N/C
2 0 2  8,854 1012 C2 / (N  m 2 ) 
NI

In queste due regioni i versi si allontanano dai piani.


Nella regione interna il modulo del campo elettrico è
ZA

1  2 4,3  106 C/m 2 1, 7 106 C/m 2


Eest    1,5 105 N/C
2 0 2  8,854 10 C / (N  m ) 
12 2 2

ed è diretto dalla superficie con densità di carica maggiore a quella con densità di carica minore.

69 PROBLEMA SVOLTO

70 Il campo elettrico generato dal piano è costante e causa una forza elettrica costante sull’elettrone.
Di conseguenza il moto della particella è di tipo uniformemente accelerato con velocità iniziale
nulla. Quindi l’accelerazione è data da:
v 5, 20 106 m/s
a  8
 2, 26 1014 m/s 2
t 2,30 10 s

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Capitolo 15. Il campo elettrico

La distanza percorsa nell’intervallo di tempo Δt è:


1 1
s  at 2   2, 26  1014 m/s 2  2,30 10 8 s   5,98 10 2 m  59,8 mm
2

2 2
Poiché il campo elettrico di una distribuzione piana e infinita di carica è dato da

E e la forza elettrica è data da F  qE  ma , tenendo conto che l’elettrone è accelerato verso
2 0
il piano, otteniamo:
C 2   0,911 10 kg  2, 26  10 m/s 
30 14 2
ma  12
  2 0 E  2 0  2  8,854  10 2  19
 2, 28  108 C/m 2
q  N  m  1, 602  10 C

71  La densità superficiale di carica è   nN A e , perciò il modulo del campo elettrico è


nN A e  4,369 10 mol/m  6, 02 10 mol 1, 6 10 C 

LI
11 2 23 1 19

E    2, 4 105 N/C
20 20 2  8,854 10 C / (N  m ) 
12 2 2
EL
 L’accelerazione della sferetta è diretta verso il basso e il suo modulo è
F mg  qE qE qnN A e
a  g g 
m m m 2m0
CH
 9,8 m/s 2

 4, 7 10 C  4,369 10 mol/m  6, 02 10 mol 1, 6 10
8 11 2 23 1 19
C

2  9, 2 10 kg  8,854 10 C / (N  m ) 
4 12 2 2

 22 m/s 2
NI

 La distanza percorsa dalla sfera prima di fermarsi istantaneamente è l’altezza raggiunta:


v02  8,9 m/s 
2

h   1,8 m
ZA

2a 2  22 m/s 2 

72  Per rimanere in equilibrio, la carica deve essere respinta dal piano, quindi deve essere positiva.
Dalla condizione di equilibrio, si ha
  mg
qE  q  mg  q  2 0 
20 

2
8,854 10 12
C 2 / (N  m 2 )  2, 0  10 8 kg  9,8 m/s 2 
 5, 0  1013 C
6
6,9  10 C/m 2

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 In etanolo varia il campo elettrico ma non la forza-peso. La forza con cui il piano respinge la
carica è minore e la carica non rimane ferma, ma cade verso il piano con accelerazione a.
Trascuriamo l’effetto degli attriti e della spinta di Archimede e fissiamo il verso positivo in alto:

q  mg
F   g    1   24 
a   2 q  g  0  g   0  1 g    1 g     g  9, 4 m/s 2
m m 2m      25   25 

73 L’accelerazione della particella è


2d
a 2
t
La forza subita della particella è
2d
F  qE  ma  m 2
t

LI
Perciò il modulo del campo elettrico è
2d
Em
qt 2
La distribuzione superficiale di carica ha modulo
EL
4 0 md 4  8,854  10 C / (N  m )  3, 0  10 kg   3, 0 m 
12 2 2 3

  2 0 E    7,1 105 C/m 2


CH
q t 2
 7,8 10 C   2, 4 s 
10 2

 6. I campi elettrici di altre distribuzioni di carica simmetriche


NI

74 Il sistema è simmetrico rispetto alla bisettrice dell’angolo retto formato dalle cariche: il campo
elettrico ha quella bisettrice come direzione; il verso è diretto verso il vertice dell’angolo, visto che
ZA

le cariche sono negative.

75 Traduzione
La figura mostra una distribuzione uniforme di cariche elettriche positive
 Deduci, anche il base alle simmetrie del sistema, la direzione e il verso del campo elettrico nel
punto indicato con un pallino nero.
Risoluzione
Il sistema è simmetrico rispetto a una rotazione di ampiezza arbitraria attorno al pallino nero, dove
il campo deve essere nullo perché non può puntare in alcuna direzione.

76 La carica puntiforme e la carica del filo devono essere di segno opposto. Affinché avvenga il moto
circolare, la forza attrattiva del filo deve avere la funzione di forza centripeta:
 v2 q
q m   mv 2
2 0 r r 2 0

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Ed 2 1,3  10 N/C   0, 25 m 
6 2

77 Q   9, 0  106 C
k0  8,99  10 9
N  m 2
/ C 2

 9, 2 102 m   7,9 104 N/C   1, 7 107 C


3
40 R 3 E R 3 E
78 Q  
r k0 r  8,99  109 N  m 2 / C2  4,1 102 m 

79 All’interno della sfera carica vale la seguente relazione:


1 Qr Qr
E  k0 3
40 R 3
R
Quindi:

k Qr
R 0 3 3
8,99 10 9
N  m 2 /C2  62 109 C 12 102 m 
 0, 250 m  25 cm

LI
E 4,3 103 N/C

80   20 dE 
EL
 2  8,854  1012 C 2 / (N  m 2 )   0, 027 m  1, 6  105 N/C   2, 4  107 C/m
CH
81 L’espressione del campo elettrico a distanza r da filo è:

E
2 0 r
NI

da cui
 3,1105 C/m
r   6,8 102 m  6,8 cm
2 0 E 2  8,85 1012 C2 /N  m 2  8, 2 106 N/C 
ZA

82 I moduli dei due campi elettrici nei punti indicati sono dati da
1 2
E1  e E2 
2 0 r1 2 0 r2
Indichiamo con d la distanza tra le due distribuzioni lineari.
Quindi:
1 6, 20 109 C/m
E1    139 N/C

20  r2  d  2 8,854 1012 C2  N  m 2   0,800 m  
2 4, 40  109 C/m
E2    395 N/C

20 r2 2 8,854 1012 C2  N  m 2   0, 200 m  

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Il campo elettrico generato dalla distribuzione lineare di sinistra è diretto verso destra, mentre
l’altro verso sinistra. Pertanto, il campo elettrico totale è diretto verso sinistra e il suo modulo è
Etot  E2  E1  256 N/C

83 Il modulo del campo elettrico in P è


1   2
E  P   1   2   1 
d  d
20 0
2
4, 0  103 C/m 1, 0  103 C/m
  5, 4 107 N/C
  8,854 10 C / (N  m )   2, 0 m 
12 2 2

Fissiamo x = 0 dove si trova la prima distribuzione di carica.


La posizione x in cui il campo elettrico è nullo si ottiene come segue:
  1 2
E1  E2  0   0 

LI
20 x 20  d  x 
1 
 2   1   2  x  1d 
x dx
1 4, 0 103 C/m
EL
x d  2, 0 m   1, 6 m
1   2  4, 0 103 C/m   1, 0 103 C/m 
CH
84  Dall’espressione del campo elettrico all’interno di una distribuzione sferica di carica si ottiene:
40 R 3 E 4  8,854 10 C / (N  m )  2,5 10 m   9,110 N/C 
12 2 2 2 3 3
NI

rP   9
 4,9 103 m
Q 3, 2 10 C
 Il modulo del campo elettrico totale in B (generato dalla sfera e dalla carica puntiforme) è
ZA

Q q
E  B  d 
4 0  d AO  d BO 
3 BO
40 R 2

Ponendolo l’argomento del valore assoluto uguale a zero, si ottiene il valore di q:


Q
q  3 d BO  d AO  d BO  
2

R
3, 2 109 C
1,5 10 m  5, 0 102 m 1,5 102 m   3,8 109 C
2 2

 2,5 10 m
2 3

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Capitolo 15. Il campo elettrico

85 Rappresentiamo la situazione:

OB  d e OA  r
Le espressioni del campo elettrico all’interno e all’esterno di una sfera carica e omogenea di raggio
R sono:
1 Qr 1 Q
Eint  ; Eext  con r ≤ R e d ≥ R

LI
4 0 R 3
4 0 d 2
Uguagliando le due espressioni, otteniamo:
1 Qr
40 R 3

1 Q
40 d 2
 r 
R 3 12,3 cm 

d 2 16,1 cm 2
 7,18 cm
3
EL
CH
86 PROBLEMA SVOLTO

87  I campi elettrici generati dalle due distribuzioni di carica sono diretti verso il piano.
NI

Il modulo del campo elettrico nel punto in cui si trova la sferetta è


  1  2 
E      
20 r 20 20  d 
ZA

1  2  8,1107 C/m  
 
2  8,854 10 C / (N  m )     0, 28 m 
12 2 2
  1,86  10 6
C/m 2
   2,1105 N/C


 L’accelerazione della sferetta è


F q E  5,1 10 C  2,1 10 N/C 
10 5

a   3
 1, 4  10 2 m/s 2
m m 7,5  10 kg
La sferetta si sposta verso il filo.

88  I due campi elettrici hanno verso opposto nel punto in cui si trova la carica. Quindi, se la carica è
in equilibrio, i moduli devono essere uguali:
   5, 4 105 C/m
  r   0, 41 m
20 2 0 r    4, 2 105 C/m 2 

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 Dimezzando la densità lineare di carica, il campo elettrico totale nel punto in cui si trova la
carica è pari alla metà del campo generato dal piano. Infatti:

   2   
E      
20 20 r 2 0 2  20 4 0 40
0

Poiché la carica si mette in movimento verso il piano, la forza ha verso opposto al campo
elettrico, allora la carica q deve essere negativa.
La forza elettrica non è più nulla, e la carica è
F F F 7, 2 N
q    40  4  8,854 1012 C2 / (N  m 2 )   6,1106 C
E   4, 2  105 C/m 2
40

89

LI
EL
CH
NI

Il campo elettrico totale nel punto B è:


  
ZA

E  B   Ex  B   E y  B 
in cui
   1 Q ( xB  x A )
Ex  B   E1x  B   E2 x  B   0  xˆ 
40  ( x  x ) 2  ( y  y ) 2   3/2
 B A B A 

  8,99 10 9 Nm 
2
 4,5 108 C  (6, 0 102 m)
xˆ 

 C2   (6, 0 102 m) 2  (12 102 m  8, 0 102 m) 2   3/2
 
=   6,5 10 N/C  xˆ
4

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Capitolo 15. Il campo elettrico

    1 Q( yB  y A )
E y  B   E1 y  B   E2 y  B   yˆ  yˆ 
2 0 yB 4 0  ( x  x ) 2  ( y  y ) 2   3/2
 B A B A 
 N  m 2  3, 7  107 N/C  9 Nm 
2
 2  8,99  109  ˆ
y   8,99  10 
 C 2  12  102 m  C2 
  4,5  108 C  (12  102 m  8, 0  102 m)
 yˆ 
 (6, 0  102 m  0) 2  (12  102 m  8, 0 102 m) 2  
3/2

 
  5,51 10 N/C  yˆ   4,3  10 N/C  yˆ  1, 2  10 yˆ N/C
4 4 4

Quindi:
  
E  B   Ex  B   E y  B    6,5 104 N/C  xˆ  1, 2 104 N/C  yˆ 
e il modulo del campo elettrico è

LI
E  B   6,5 10 N/C   1, 2  104 N/C   6, 6  104 N/C
4 2 2

90 Rappresentiamo la situazione:
EL
CH
NI
ZA

Il triangolo ABH è rettangolo in H, quindi:


BH AH
  BH  AH tan    3, 0 cm  tan  30   1, 7 cm
sin  cos 
L’ordinata di B è dunque: 5,0 cm + 1,7 cm = 6,7 cm. Allora, le coordinate del punto B sono:
B(3,0 cm; 6,7 cm). Quindi:

 xB  x A    yB  y A    3, 0 cm  0    6, 7 cm  5, 0 cm   3, 4 cm  R
2 2 2 2
AB 

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Il punto B si trova quindi all’interno della sfera. Il campo elettrico totale nel punto B è:
  
E  B   Ex  B   E y  B 
con
   r cos 
Ex  B   E1x  B   E2 x  B    E2 ( B) cos   xˆ  xˆ 
30
 7,8 10 C/m  3, 4 10 m  cos  30 xˆ  8, 6 10
4 3 2


3  8,854 10 C / N  m 12 2  2
5
N/C  xˆ

       r cos 
E y  B   E1 y  B   E2 y  B     E2 ( B) sin   yˆ  yˆ  E2 yˆ 
 20 yB  20 yB 30

 2  8,99 10 N  m /C 
9 2 2  4, 6 10 6
C/m 
 7,8 10 C/m  3, 4 10 m  sin  30 yˆ 
yˆ 
4 3 2

3  8,854 10 C /N  m 
2
6, 7 10 m 12 2 2

LI
  1, 2 10 N/C  yˆ   5, 0 10 N/C  yˆ    7, 0  10 N/C  yˆ
6 5 5

Quindi: EL
  
E  B   Ex  B   E y  B    8, 6  105 N/C  xˆ   7, 0  105 N/C  yˆ
e il suo modulo è:
CH
E  B  8, 6 10 N/C    7, 0  105 N/C   1,1 106 N/C
5 2 2

 7. Calcolo dei campi elettrici del filo infinito e della sfera di carica
NI

91 PROBLEMA SVOLTO
ZA

92 Sfruttando il principio di sovrapposizione, il guscio cilindrico può essere visto come la


sovrapposizione di due cilindri concentrici.
Il cilindro più esterno ha raggio e densità
R2  8,5 cm
2  3,9 106 C/m3
Il cilindro più interno ha raggio e densità
R1  5,8 cm
1  2
Il campo elettrico fuori dal guscio cilindrico è la sovrapposizione dei campi elettrici generati dalle
due distribuzioni di carica cilindriche al loro esterno.

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Quindi, nel punto P si ha


1 R12 1 2 R22 1 1 R12  2 R22  R 2  R22
E  P     2 1 
2 0 d 2 0 d 2 0 d 2 0 d

 2 8,854 1012 C2 / (N  m2 ) 0,127


0, 085 m  0, 058 m 
2 2

  3,9 10 C/m 6 3


 6, 7 103 N/C
  m

93  Il volume di un guscio sferico di raggio interno R1 e raggio esterno R2 è


4
V   R23  R13 
3
Prendiamo una superficie sferica di centro O e raggio r tale che R1 < r < R2.
La carica al suo interno è
4
Q  r   q     r 3  R13 

LI
3
Dal teorema di Gauss, si ha
Q r 

 
 E  4r 2 E  r  
0
EL
perciò il campo elettrico nel guscio sferico è
CH
4
Q r  q     r 3  R13   q 4 r 3  R13 
E r    3  k 0 2   
4 0 r 2 4 0 r 2 r 3 r2 
NI

 Ponendo r = a = 13,1 cm, si ottiene


Q a  q 4 a 3  R13 
E  P   k 0 2   
2
4 0 a a
2
3 a 
ZA

3  0,131 m    0,114 m 
 4, 2 108 C 4 3 3

  8,99 10 N  m / C  
9 2 2
   3,1  10 6
C/m  
  0,131 m   0,131m 
2 2
3 
 2, 7  10 N/C
4

94  Possiamo considerare i due lati lunghi della lastra come infiniti. In questa approssimazione il
sistema gode di simmetria per riflessione attorno al piano parallelo alla faccia di lati a e b, che
attraversa il parallelepipedo nel suo centro. Il campo elettrico è, quindi, perpendicolare alla
faccia di lati a e b, ed è diretto verso il piano di simmetria. A parità di distanza da questo piano
di simmetria, il modulo del campo elettrico è uguale sopra e sotto il parallelepipedo. Sul piano di
simmetria il campo elettrico è nullo (sempre per ragioni di simmetria).

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 Prendiamo una superficie gaussiana a forma di parallelepipedo, con una faccia di area S nel
piano di simmetria, nel quale il campo elettrico è nullo.
Il lato perpendicolare a questa faccia misura
c
x
2
Il campo elettrico contribuisce al flusso solo attraverso l’altra faccia di area S:

 
 E  ES
La carica racchiusa dalla superficie gaussiana è
c
Q  VQ  S
2
Dal teorema di Gauss ricaviamo il modulo del campo elettrico:
c  2, 66 10 C/m 1,8 10 m 
6 3 2

E   2, 7 103 N/C

LI
2 0 2  8,854 10 C / (N  m ) 
12 2 2

Notiamo che la distribuzione di volume di carica nella lastra è equivalente a una distribuzione
EL
superficiale con densità superficiale   c .

95 PROBLEMA SVOLTO
CH
96  Introduciamo un versore r̂ radiale uscente dal centro del sistema di cariche. La componente
lungo r̂ del campo elettrico sulla superficie interna della sfera cava è dovuta alla sola carica
negativa presente nella sfera centrale:
NI

1 Q 1 4 3 r
Einterna   r1 1  1 1
40 r1 40 r1 3
2 2
30
Poiché 1 è negativo, anche la componente Einterna è negativa.
ZA

 La componente del campo elettrico sulla superficie esterna della distribuzione di carica deve
essere
r11
Eesterna   Einterna  
30
 Indichiamo con 2 la densità volumica di carica incognita nella sfera cava. La carica totale
contenuta nella superficie esterna di raggio r2 è
4 4 4  4
Qtot  r131   r23  r13  2    r131   r23  r13  2 
3 3 3  3

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 Scegliamo una superficie gaussiana  coincidente con la superficie sferica esterna di raggio r2 .
Per il teorema di Gauss, si ha
Q
4r22 Eesterna  tot
0
Quindi vale la condizione
r 1 4
4r22 1 1    r131   r23  r13  2 
30 0 3
che si semplifica in
 r22 r11  r131   r23  r13  2 .
Da questa relazione otteniamo

C   4, 00 10 m   4, 00 10 m    7, 00 10 m  


 2 2
r1  r12  r22 
2 2 2
 
2  1   3, 79 105

LI

r2
3
r
1
3
 
3
m   7, 00 10 m    4, 00 10 m 
2 3 2 3

C EL
 3,53 105
m3

97 Il sistema gode di simmetria sferica e il campo elettrico ha direzione radiale. Il volume del guscio
CH
sferico è la differenza tra i volumi delle sfere di raggi R2 e R1
4
Vguscio    R23  R13 
3
e la densità di carica è
NI

Q 3Q
 
Vguscio 4  R23  R13 
ZA

 Nella parte interna cava il campo elettrico è nullo.


 Per la parte interna al guscio sferico consideriamo una superficie gaussiana con centro nel centro
della sfera e raggio r tale che R1 < r < R2.
Il flusso del campo elettrico attraverso tale superficie è

 
1 E  4r 2 E
La superficie gaussiana racchiude una parte della carica. Il suo volume è
4
V1    r 3  R13 
3
Quindi, la carica racchiusa dalla superficie è
3Q 4 Q  r 3  R13 
Q1  V1    r  R1  
3 3

4  R23  R13  3 R23  R13

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Applicando il teorema di Gauss, otteniamo il campo elettrico all’interno del guscio sferico:
Q  r 3  R13  k0Q  r 3  R13 
E 
40 r 2  R23  R13  r 2  R23  R13 
Infine, all’esterno della sfera, il campo elettrico è
Q kQ
E  02
40 r 2
r

PROBLEMI DI RIEPILOGO

98 Il valore della tensione R del filo si ricava dalla condizione di equilibrio:



T  mg  qE  mg  q 
20

LI
7,8 106 C/m 2
 1,5 102 kg   9,8 N/kg    8,3 108 C   0,11 N
2  8,854 1012 C2 / (N  m 2 ) 

F1 
q1
 1 
20 F1 
EL
2 0 q  2 0 F2 2 0 F1 20
    2  1     F2  F1  
CH
99
q1 20 F1  q q q
F1   1 
2 0 q 
2  8,854  10 12 C 2 / (N  m 2 ) 
  70 N  40 N   2, 0 104 C/m 2
NI

6
2, 6  10 C

100 La sferetta deve avere carica negativa. In caso contrario, la forza elettrica avrebbe lo stesso verso
ZA

del campo elettrico e la posizione di equilibrio sarebbe a sinistra rispetto alla verticale. Fissiamo il
sistema di riferimento con l’asse x nella direzione del filo e l’asse y perpendicolare al filo.
Dalla condizione di equilibrio si ricavano le seguenti equazioni:
qE  Tx  0   qE  T sin 30  0
Ty  mg  0  T cos30  mg  0
Da queste si ottiene:
3
T cos 30 
3,5  102 N 
m  2  3,1 103 kg
g 9,8 N/kg

T sin 30  3,5 102 N  12


q   1, 2 107 C
E 1,5 105 N/C

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Capitolo 15. Il campo elettrico

101 Fissiamo il sistema di riferimento con origine nella posizione della pallina, asse x parallelo al piano
inclinato (nel verso della discesa) e asse y diretto perpendicolarmente al piano inclinato (verso
l’alto).
La pallina è sottoposta all’azione di cinque forze:
 la forza-peso, diretta verso il basso, di modulo FP  mg ;
 la forza del campo elettrico, diretta verso destra, di modulo FE  qE ;
 la forza elastica, parallela al piano, di modulo Fe  kx ;
 la reazione vincolare del piano, perpendicolare a esso, di modulo R ;
 la forza di attrito statico, parallela al piano, di verso contrario alla forza elastica fs max  s R .
Dalla condizione di equilibrio, si ricavano le seguenti equazioni:
kx  fs max  mg sin 25  qE cos 25  s R  mg sin 25  qE cos 25
R  mg cos 25  qE sin 25

LI
L’allungamento della molla è dato da
kx  s  mg cos 25  qE sin 25   mg sin 25  qE cos 25 

x
mg  sin 25  s cos 25   qE  cos 25  s sin 25 
EL

k
 2, 0  10 3 kg  9,8 m/s 2   sin 25  0, 40 cos 25 
CH
 
1,57 N/m


 3, 72 10 7
C  7, 2  104 N/C   cos 25  0, 40 sin 25 
 2, 2  102 m
NI

1,57 N/m

102 Indichiamo con T1 e T2 le tensioni del filo nei due casi, cioè quando è presente la sferetta di massa
ZA

m1 e quella di massa m2.


Dalle condizioni di equilibrio, si ha
T1 sin 30  qE
T1 cos 30  m1 g
T2 sin 60  qE
T2 cos 60  m2 g
Ricaviamo il rapporto tra le masse:
qE
cos 30
m1 m1 g T1 cos 30 sin 30 tan 60 3
     3
m2 m2 g T2 cos 60 qE tan 30 3
cos 60
sin 60 3

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Capitolo 15. Il campo elettrico

103 Fissiamo il verso positivo verso l’alto.


 La componente verticale del campo elettrico generato dalla distribuzione superficiale di carica è

Ey  
20
Dalla seconda legge della dinamica, ricaviamo l’accelerazione:
F qE y  mg q
a   g 
m m 2m 0


 6, 7 10 C  4,110 C/m   9,8 m/s
7 7 2
2
 3, 6 m/s 2
2  2,5  10 kg  8,854 10 C / (N  m ) 
3 12 2 2

 Il tempo impiegato per cadere sul tavolo è


2h 2  0, 78 m 
t    0, 66 s
  3, 6 m/s 2 

LI
a

104 Il modulo del campo elettrico generato dagli elettroni sul piano è

E


Q

ne
EL
2 0 2S 0 2 L2 0
CH
La forza subita dall’elettrone è, in modulo,
ne 2
F eE
2 L2  0
NI

da cui ricaviamo l’accelerazione


F ne 2
a  2 
me 2 L me 0
ZA

 4,9 10  1, 6 10 C 


6 19 2

  2, 4 10 9
m/s 2
2 1,8 m   9,1110 kg  8,854 10 C / (N  m ) 
2 31 12 2 2

La distanza percorsa in 2,0 ms è


1 1
x  at 2   2, 4  109 m/s 2  2, 0  103 s   4,8 km
2

2 2
La distanza percorsa dall’elettrone è molto maggiore della lunghezza del lato del quadrato su cui
sono distribuite le cariche: l’approssimazione di piano infinito non è valida.

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Capitolo 15. Il campo elettrico

105 Sulla particella agiscono due forze: la forza-peso, di modulo mg, diretta verso il basso, e la forza
elettrostatica, di modulo qE, diretta orizzontalmente. Tali forze danno luogo a una risultante (la
diagonale del rettangolo che ha per lati le due forze) il cui modulo si può calcolare semplicemente,
perché le forze sono ortogonali. Quindi, possiamo ricavare l’accelerazione:
1
FR  ma   mg    qE   a   mg    qE  
2 2 2 2

m
1
1106 kg  9,8 m/s 2    1103 C  10 V/m   
2 2
 6    
110 kg
1102 N
  1104 m/s 2
1106 kg

106 Sia la forza-peso sia la forza elettrica sono dirette verso il basso, quindi:

a
Ftot gm  q E
 g
q
 9,81 m/s 
2 1, 07 1018 C 18,3 1016 C/m 2 

2  8,854 1012 C2 /N  m 2  9, 48 1024 kg 

LI
m m 20 m
m
 21,5 EL
s2

2h 2  24, 0  102 m 
Il tempo di volo è dato da t    0,150 s .
a 21,5 m/s 2
CH
La componente verticale della velocità della particella alla fine della caduta è:
v y  at   21,5 m/s 2   0,1495 s   3, 214 m/s
La componente orizzontale della velocità coincide con la velocità iniziale. Quindi:
NI

 2, 64 m/s    3, 214 m/s   4,16 m/s


2 2
v  vx2  v y2  v02  v y2 
ZA

107 La forza elettrica è diretta verso il basso, quindi:

aE 
Fel qE
 g
q

 5, 011016 C  2, 07  1018 C/m 2 
 1,82 103 m/s 2
m m 2 0 m 2  8,854 10 C /N  m  3, 22 10 kg 
12 2 2 26

Il rapporto tra l’accelerazione dovuta al campo gravitazionale e quella dovuta al campo elettrico è:
ag 9,81 m/s 2
  5,39  103
aE 1,82  10 m/s
3 2

L’accelerazione di gravità è tre ordini di grandezza più piccola di quella dovuta al campo elettrico,
quindi è trascurabile. Il tempo di volo è dato da:

2h 2  30, 6 102 m 
t  2  18,3 103 s
a 1,82 10 m/s
3 2

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Capitolo 15. Il campo elettrico

La componente verticale della velocità della particella alla fine della caduta è:
v y  at  1,82  103 m/s 2 18,3  10 3 s   33,3 m/s

108 Sia la forza-peso sia la forza elettrica sono dirette verso il basso, quindi:

a
Ftot mg  q E
 g
q
 9,81 m/s 
2  7,5 108 C  4,9 105 C/m 2 

m m 20 m 2  8,854 1012 C2 /N  m 2  74 103 kg 
 9,81 m/s 2  2,80 m/s 2  12, 6 m/s 2
Il periodo di oscillazione del pendolo è dato da:
l 63  10 2 m
T  2  2  1, 40 s
a 12, 6 m/s 2

109 L’accelerazione a cui è soggetto lo ione è rivolta verso il basso e ha modulo

LI
e
mg 
a
Ftot

20
g
e
 9,81 m/s 
2 1, 602 1019 C  7,92 1017 C/m 2 
EL 
m m 20 m 2  8,854 1012 C2 /N  m 2 1, 79 1025 kg 
 9,81 m/s 2  4, 00 m/s 2  13,8 m/s 2
CH
Visto che la velocità iniziale dello ione è orizzontale, il tempo di volo è uguale alla durata della
caduta dello ione dalla stessa altezza. Quindi:
2 y0 2  0, 0320 m
t   0, 0681 s
a 13,8 m/s 2
NI

Alla fine della caduta il modulo della velocità verticale dello ione è
v y  at  1,38 m/s 2   0, 0681 s   0,940 m/s
ZA

Inoltre, visto che la componente orizzontale della velocità si mantiene costante, il modulo della
velocità finale dello ione risulta
v  vx 2  v y 2  v0 x 2  v y 2  1, 00 2
 0,940 2  m 2 /s 2  1,37 m/s

110  Quando la sferetta si trova nel tunnel, a una distanza r ≤ R dal centro della sfera, subisce una
forza attrattiva verso il centro. Tale forza ha modulo
Q
F  qE  qk0 r
R3
Poiché la forza dipende linearmente dalla distanza r, è una forza elastica. Essa dà luogo a un
moto armonico.

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Q
 La costante elastica è k  qk0 . La pulsazione è
R3
k qk0 Q
 
m mR 3
Il periodo di oscillazione è
2 mR 3
T  2 
 qk0 Q

 2
 3, 0 10 4
kg  1, 0 m 
3

 2, 6 102 s
 3,8 10 3
C  8,99 10 9
Nm / C
2 2
 0,50 10 C  6

111  La forza esercitata dalla distribuzione lineare di carica è una forza centripeta:

LI
v2
qE  m
r
Quindi:

  20 Er  20
mv 2
 20
m2 r 2

EL
q q
CH
 2  8,854  10 12
C / (N  m ) 
2 2  3,95 10 3
kg  10 rad/s   0,16 m 
2 2

 5, 6  105 C/m
8
10 C
La densità di carica deve essere negativa in modo che la forza agente sulla carica positiva sia
diretta verso il filo.
NI

 La traiettoria della particella è data dalla composizione di un moto rettilineo uniforme in


direzione parallela al filo e del moto circolare uniforme iniziale su un piano perpendicolare al
filo, quindi ha forma elicoidale.
ZA

112  Poiché il campo elettrico è costante in modulo in ogni tratto, il moto della particella sarà una
successione di moti uniformemente accelerati.
L’impulso ricevuto dalla prima particella nei 15 s prima dell’urto è
I  F t  qE t  q  E1t1  E2 t2  E3t3  E4 t4  
  3, 0 1018 C   2, 0 105 N/C   3, 0 s    4, 0 105 N/C   3, 0 s  

  2, 0 105 N/C   5, 0 s    2, 4 102 N  s


Quindi la velocità della particella prima dell’urto è
I 2, 4 102 N  s
v1    0, 48 m/s
m1 50 103 kg

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 Chiamiamo v la velocità del corpo costituito dalle due particelle immediatamente dopo l’urto.
Applicando il principio della conservazione della quantità di moto, risulta

m1 50 g
v  v1   0, 48 m/s   0,12 m/s
m1  m2 50 g 150 g

113 Prendiamo una superficie gaussiana a forma di parallelepipedo, con una faccia di area S nel piano di
simmetria, nel quale campo elettrico è nullo. Il lato perpendicolare a questa faccia misura
d = 1,0 cm.
Il campo elettrico contribuisce al flusso solo attraverso l’altra faccia di area S:
  E   ES
La carica racchiusa dalla superficie gaussiana è
Q  Sd

LI
Dal teorema di Gauss segue il modulo del campo elettrico:

E
d

 7,110 5
C/m 2 1, 0 102 m  EL
 8, 0 104 N/C
0 8,854 1012 C2 / (N  m 2 )

114
CH
Il sistema ha simmetria cilindrica quindi, per potere applicare il teorema di Gauss, prendiamo una
superficie cilindrica di raggio r, coassiale con la superficie su cui sono distribuite le cariche.
All’interno del cilindro, cioè per r < R, non sono presenti cariche, perciò risulta E = 0.
All’esterno del cilindro, cioè per r > R, consideriamo una superficie gaussiana, di altezza h.
NI

Dal teorema di Gauss si ricava il campo elettrico:


2Rh R
2rhE   E
0 0 r
ZA

 Accetti la sfida?
115 Il campo elettrico nel guscio sferico è
4
  r 3  R13 
 r 3  R13
Eguscio  R1  r  R2   k0 3 
r2 3 0 r 2
Mentre quello generato da una sfera piena, nella stessa zona, è
4
r 3

Esfera  R1  r  R2   k0 3 2  r
r 3 0
Non esiste una relazione tra  e  che sia indipendente dalla posizione che rende uguali i due
campi elettrici.

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Al di fuori del guscio sferico, il campo elettrico generato dalla carica del guscio sferico è
4
  R23  R13 
 R23  R13
Eguscio  r  R2   k0 3 
r2 3 0 r 2
Mentre quello generato dalla sfera piena è
4
R23
3 R23 1
Esfera  r  R2   k0 
r2 3 0 r 2
Uguagliando le due espressioni, si ottiene
 R13 
    1  3 
 R2 

116 Dal teorema di Gauss, risulta che subito fuori la superficie sferica il modulo del campo elettrico è

LI
1 Q 1 4R 2  
Etot   
40 R 2 40 R 2 0 EL
Se si potesse approssimare la superficie sferica con una superficie piana e indefinita, il campo
elettrico risulterebbe pari a

CH
Epiano 
20
I due risultati non sono uguali, perché nel secondo caso manca il contributo del resto della
superficie sferica, che è, anch’esso, E    20  (il sistema non è simmetrico come il piano
NI

infinito: da una parte c’è il resto della sfera, dall’altra nulla).


Togliendo la parte indicata, il campo elettrico avvertito dalla carica di prova è quello della parte
rimanente di sfera, vale a dire E    20  .
ZA

 Fisica&Matematica

117  Da  si ricava che l’unità di misura di  è
x2
C/m3 C
2
 5
m m
 In x = 0 il campo elettrico è nullo per simmetria: infatti il sistema di cariche è simmetrico
rispetto al piano x = 0.

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 Usiamo il teorema di Gauss per determinare il campo elettrico nella regione di spazio
d  x  d . Consideriamo una superficie chiusa a forma di cilindro, con le due superfici di base
in x = 0 e in x  x0  d . Il campo elettrico, per via della simmetria geometrica del sistema, è
disposto lungo x, quindi ha flusso nullo attraverso la superficie laterale del cilindro. Il flusso del
campo elettrico è nullo anche attraverso la superficie di base in x = 0, perché lì il campo elettrico
è nullo. L’unico contributo al flusso proviene quindi dalla superficie di base in x  x0  d .
Indichiamo con S l’area di questa superficie:

 
 E  ES 
Q
0
La carica totale Q racchiusa dalla superficie si ottiene calcolando un integrale:
x  x0 x  x0 x  x0
 x3  1
Q   Sdx  S  x dx   S   2
 S x03
x 0 x 0  3  x 0 3
Dal teorema di Gauss si ricava l’espressione del campo elettrico all’interno della regione

LI
0 xd :
x 3
E
3 0
Mentre per x  d , il campo elettrico è
EL
d 3
CH
E
3 0
Per ragioni di simmetria, per x  d il modulo del campo elettrico è lo stesso che per  x , ma con
verso opposto. Pertanto, assumendo come positivo il campo elettrico verso destra, possiamo
NI

scrivere l’espressione della componente x del campo elettrico nella forma


 d 3
 , x  d
 3 0
ZA

 x 3
E , d  x  d
 3 0
 d 3
 , xd
 3 0

118  Calcoliamo l’integrale della densità volumica di carica:


R R
R
 4r dr  4k  r dr  k  r   kR
2 3 4 4
0
0 0

Uguagliando il risultato alla carica totale, otteniamo


Q 8,5 109 C
kR 4  Q  k   6, 6 104 C/m 4
R 4   0, 045 m 4

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Capitolo 15. Il campo elettrico

 Il sistema ha simmetria sferica, quindi il campo elettrico ha direzione radiale in ogni punto.
Applichiamo il teorema di Gauss a una superficie sferica di raggio d  2,1cm , concentrica alla
distribuzione di carica. Il campo elettrico è perpendicolare a questa superficie in ogni suo punto.
Indichiamo con q la quantità di carica racchiusa da questa superficie:
 d

 
 E 
q
0
 4d 2 E 
1

0 0
4r 2dr

Svolgendo l’integrale, otteniamo


d
1 1 k 4 d 1 1 d2
4 0 d 2 0
E 4  kr 3
dr   r   kd 2
 Q
 0 d 2 4   0 4 0 4 0 R 4
Sostituendo i valori numerici, otteniamo
 0, 021 m 
2

E   8,99 10 N  m /C
9 2 2
8,5 10 9
C  8, 2 103 N/C
 0, 045 m 
4

LI
SEI PRONTO PER LA VERIFICA? EL
1 Il modulo del campo elettrico generato in P dalla carica in C è
QC QC
EC  k0  k0
CH
 xP  xC  b  a 
2 2

e il campo è diretto verso sinistra. I due campi generati dalle cariche in A e B hanno componenti
orizzontali uguali e componenti verticali opposte, quindi la loro somma dà un campo diretto verso
destra, di modulo
NI

QA  QB xP Q  QB b
E AB  2k0  2k0 A2
 x A  xP    y A  y P   x A  xP    y A  y P  b a
2 2 2
2 2
b  a2
2
ZA

Sostituendo i valori numerici, otteniamo:

EC   8,99 10 N  m C
 7,110 9
C
9 2 2
  151 N/C
 0, 65 m 
2

E AB  2  8,99 10 N  m C
14,12 10 9
C  0, 43 m 
9 2 2
  487 N/C
 0, 43 m    0, 22 m 
2 2
 0, 43 m    0, 22 m 
2 2

Il campo elettrico totale è, quindi, diretto verso destra e ha modulo

Etot  E AB  EC   487 N/C   151 N/C   336 N/C

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Capitolo 15. Il campo elettrico

2 Poiché il campo elettrico, e di conseguenza la forza elettrica, è direttamente proporzionale


all’inverso della distanza nel caso (a) e al quadrato dell’inverso della distanza nel caso (b),
calcoliamo Fr e Fr 2 e vediamo in quale dei due casi si ottengono valori meno dispersi.

r  cm  12 25 40 50 60 80
F  N  28, 0 14, 0 8, 0 6, 0 5, 0 3,8
Fr  N  cm  336 350 320 300 300 304
Fx  N  cm
2 2
 4032 8750 12800 15000 18000 24320

I valori di Fr sono meno dispersi, quindi l’affermazione (a) è più plausibile.

3  I due campi elettrici hanno versi opposti solamente nella regione tra il centro della sfera e il filo.
I grafici dei due campi elettrici sono mostrati nella figura (in blu il modulo del campo generato
dal filo, in marrone quello generato dalla sfera):

LI
EL
CH
NI

Nel caso mostrato nella figura, i due grafici non si intersecano, quindi il campo totale non si
annulla in nessun punto. Variando la densità lineare  , il grafico blu si dilata o si contrae
ZA

verticalmente e possono esserci 2 punti di intersezione (quindi due punti in cui il campo totale è
nullo) tra i due grafici, oppure un solo punto, corrispondente alla superficie della sfera.
Il numero di punti dipende dai valori di  (gli altri sono dati nel testo).
 Abbiamo dedotto nel quesito precedente che il campo elettrico si annulla in un solo punto.
Quindi
Q 1  1
Etot   0
40 R 20 d  R
2

Da questa equazione si ottiene


Q d  R 4, 4 108 C 0, 24 m
   3,3 106 C/m
 0, 04 m 
2 2
2 R 2

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Capitolo 15. Il campo elettrico

4  A  B
 Indichiamo con B la densità superficiale di carica del piano B; dal momento che E3  ,
20
risulta
 B  20 E2   A 
 C2 
2 
 2  8,854 10 12
1,35  105 N/C    3, 79  106 C/m 2   6,18 106 C/m 2
 Nm 
 Nella regione di spazio 0  x  d tra i due piani, il campo elettrico è diretto verso sinistra e il suo
modulo è
 B   A  6,18 10 C/m    3, 79 10 C/m 
6 2 6 2

E2    5, 63 105 N/C
2 0  C 2

2  8,854 1012 
 N  m2 
Nella regione di spazio x  0 il campo elettrico è opposto a quello presente nella regione x  d ;

LI
pertanto è diretto verso sinistra e il suo modulo è E1  1,35 105 N/C .
 Nelle tre regioni di spazio il campo elettrico è uniforme, quindi il moto dell’elettrone è un moto
EL
uniformemente accelerato, con accelerazione di modulo
F eE
a 
m me
CH
e verso opposto a quello del campo elettrico. Quindi, nella regione x  d si tratta di un moto
uniformemente accelerato con accelerazione a3 verso sinistra, nella regione 0  x  d si tratta di
un moto uniformemente accelerato con accelerazione a2 verso destra, fino a quando la velocità
NI

si annulla, nel quale la distanza dal piano A è minima. Assumendo che parta a t = 0 s, l’elettrone
aggiunge il piano B all’istante
x0  d m
t1  2  2 e  x0  d 
ZA

a3 eE3
in cui la sua velocità ha modulo
eE3
v1  a3t1  2  x0  d 
me
e poi rallenta fino ad avere velocità nulla all’istante
v1 m mE mE 1 1 
t2  t1   2 e  x0  d   2 e 23  x0  d   2 e 3  x0  d    
a2 eE3 eE2 e  E3 E2 
Sostituendo i valori numerici, otteniamo

 9,1110 31
kg 1,35 105 N/C   1 1 
t2  2 19  0, 021 m      1, 65 ns
1, 6 10 C 1,35  10 N/C 5, 63  10 N/C 
5 5

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Capitolo 15. Il campo elettrico

Questo è l’istante in cui la distanza dell’elettrone dal piano A è minima, dal momento che dopo
questo istante si muoverà verso destra. La distanza minima la otteniamo dalla legge oraria del
moto:
1 v 1 v2 v2 m v2 E
xmin  d  v1  t2  t1   a2  t2  t1   d  v1 1  a2 12  d  1  d  e 1  d  3  x0  d 
2

2 a2 2 a2 2a2 2eE2 E2
cioè
1,35 105 N/C
xmin   0, 035 m    0, 021 m   0, 030 m
5, 63 105 N/C
 Indichiamo con x0 la posizione iniziale dell’elettrone. Se l’elettrone arriva al piano A con
velocità nulla, allora, per il teorema dell’energia cinetica, il campo elettrico ha compiuto lavoro
nullo su di esso:
E   5, 63  105 N/C 
W  eE2 d  eE3  x0  d   0  x0   2  1 d    1  0, 035 m   18 cm
 1,35  10 N/C 
5
 E3 

LI
EL
CH
NI
ZA

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