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I conduttori carichi
LI
è nullo, deve racchiudere una carica totale Qtot uguale a zero. Poiché Qtot è la somma di Q e della
carica Qint distribuita sulla superficie interna del guscio, vale l’uguaglianza Qint Q . D’altra parte,
EL
poiché il conduttore è scarico, la carica distribuita sulla sua superficie esterna è Qext Qint Q .
Per il teorema di Coulomb, il campo elettrico è più intenso sulla superficie con densità di carica
maggiore, cioè su quella della sfera di raggio minore.
ZA
3. La capacità elettrostatica
pag. 241
Due condensatori hanno la stessa carica, ma tra le armature del primo la differenza di potenziale è
maggiore che tra quelle del secondo.
Quale dei due ha la capacità maggiore?
Risposta
Il secondo, perché il rapporto Q V che definisce la capacità è maggiore, a parità di carica Q, se la
differenza di potenziale V è minore.
4. Il condensatore piano
pag. 245
Un condensatore piano ad armature quadrate ha capacità C.
Qual è la capacità di un condensatore fatto allo stesso modo, le cui armature, però, hanno lato e
distanza dimezzati?
Risposta
La capacità C del condensatore descritto è direttamente proporzionale al quadrato del lato e inversamente
proporzionale alla reciproca distanza delle armature. Un condensatore fatto allo stesso modo, ma con lato
e distanza dimezzati, ha capacità
2
1 C
C 2C
2 2
pag. 247
La formula [11] vale quando l’effetto della gravità sulle particelle in moto è trascurabile.
LI
Ora considera un condensatore come quello della figura precedente, con le armature parallele al terreno e
con l’elettrodo negativo posto in basso. Un elettrone viene iniettato all’interno del condensatore con
EL
velocità iniziale orizzontale e la sua traiettoria risulta incurvata verso l’alto.
Generalizza la formula [11] in modo da tenere conto anche dell’effetto della forza-peso e scrivi anche
la formula che descrive il modulo di a .
CH
Risposta
qE qE
a g; a g
m m
NI
TEST
La capacità di un conduttore
LI
8 C
9 C
10 B
EL
I condensatori
CH
11 B
12 B
13 AeC
NI
14 AeC
15 C
16 D
ZA
17 D
18 A
19 B
20 A
21 D
22 D
23 B
PROBLEMI
3 Traduzione
Un cilindro metallico isolato di raggio di base pari a 1,0 cm e altezza 30 cm è elettrizzato con una
carica di 6,8 nC.
Calcola la densità superficiale di carica.
Risoluzione
La superficie totale del cilindro è
S 2r 2 2rh 2r r h 2 1, 0 102 m 31 102 m 1,95 102 m 2
perciò risulta
Q 6,8 109 C
3,5 107 C/m 2
LI
2
S 1,95 10 m 2
6 In ogni punto il vettore campo elettrico è perpendicolare alla superficie della sfera e, poiché la
NI
E 200 N/C
0 8,854 1012 C2 / (N m 2 )
7 Il potenziale all’interno della sfera è uguale a quello sulla sua superficie, che risulta
Q 9 N m 5, 77 10
2 8
C
V ( R ) k0 8,99 10 2 2,18 103 V
R C 0, 238 m
8 Il campo elettrico è
V 3V
E 3
1,5 103 N/C
d 2, 00 10 m
mentre la densità di carica vale
E 0 1,5 103 N/C 8,854 10 12 C 2 / (N m 2 ) 1,3 108 C/m 2
Q Q
10 1 2 21
4R12 4R22
2
R2 1 R2 2
LI
R1 2 R1 2
Q Q1
Q2 Q2 Q1 4 1 4
2 16
4R22 4R22 4R22 4R12
1 1
Q1 R12 2 2,5 102 m 2, 0 107 C/m 2 4, 4 1011 C
2
9 9
12 PROBLEMA SVOLTO
13 La densità di carica è negativa perché il campo elettrico è diretto verso il suolo e vale
E 0 150 N/C 8,854 1012 C 2 / (N m 2 ) 1,33 109 C/m 2
La carica totale è
Q 4RT2 1,33 109 C/m 2 4 6,378 106 m 6,80 105 C
2
Poiché vale
V V R V R d Ed
il potenziale sulla superficie è
V R Ed V R d 500 V/m 0, 0010 m 10 V 10,5 V 11 V
LI
max 2, 7 107 C/m 2
4R 4 0,15 m
2 2
La sfera può considerarsi nel vuoto, dato che per l’aria r 1, 00056 .
Allora il campo elettrico massimo vale
EL
max 2, 7 107 C/m 2
Emax 3, 0 104 N/C
CH
12
0 8,854 10 C / (N m )
2 2
Alla distanza r1 12 cm dal centro della sfera ci si trova nel mezzo, perciò il potenziale elettrico è
V1 2,9 102 V
r r1 2, 0 0,12 m
Alla distanza r2 5 cm dal centro della sfera ci si trova dentro la sfera, quindi il potenziale elettrico
è uguale a quello sulla superficie:
k0 Q 8,99 10 N m C 7,8 10 C
9 2 2 9
V2 3,5 102 V
r r2 2, 0 0,1 m
Q
VR
210 V 0,14 m 3,3nC
k0 8,99 109 N m 2 C2
Q 7, 7 109 C
18 r2 5,8 102 m
40V 4 8,854 1012 C2 / (N m 2 ) 1, 2 103 V
1 Q 7, 7 109 C
V P 4, 6 102 V
40 r 4 8,854 10 C / (N m ) 15 10 m
12 2 2 2
V T 1, 2 103 V
perché T è un punto del conduttore carico.
V O 1, 2 103 V
LI
Q N m 2 8,90 108 C
Vs k0 8,99 109 8, 00 103 V
R C 2 0,100 m EL
Il valore del potenziale è quello calcolato sopra per 0 r R . Per r R si ha
Q QR R
V ( r ) k0 k0 Vs
CH
r R r r
Quindi il grafico richiesto è:
NI
ZA
Q 2,5 nC
k0 8,99 109 N m 2 / C2
21 I raggi delle due sfere si individuano sul grafico, essendo i punti in cui il campo elettrico
presenta una discontinuità: R1 = 25,0 cm e R2 = 40,0 cm.
Dal grafico si nota che per r = R2 il campo elettrico totale generato dalle sue sfere si annulla,
quindi la sfera esterna deve avere una carica di modulo uguale a quella interna, ma di segno
opposto: Q1 6,0 107 C .
Usando il valore del campo elettrico per r = 30,0 cm si ricava:
Q1 6, 0 107 C
r k0 8,99 10 9
N m 2
/ C 2
4,3
Er 2 14, 0 103 N/C 0,30 m 2
22 La superficie interna del guscio ha carica 7, 00 108 C e quella esterna 7, 00 108 C .
Per 0 r R1 il flusso del campo elettrico è dato da 4r 2 E ma, per il teorema di Gauss, si
Qtot Q 1 Q
ha anche . Quindi si ha E .
LI
0 0 40 r 2
Poiché all’interno della sfera di raggio R1 la carica è nulla, si ottiene che anche il campo elettrico
EL
risulta nullo in questa regione di spazio: E = 0 N/C.
1 Q
In modo analogo, per R1 r R2,int si ottiene E .
40 r 2
CH
Pertanto, per r = R1 si ha
1 Q 9 N m 7, 00 10
2 8
C
E 8,99 10 6,99 105 N/C
4 0 R1
2
C 3, 00 10 m
2 2 2
NI
e per r = R2,int
1 Q 9 N m 7, 00 10
2 8
C
E 8,99 10 1, 75 105 N/C
ZA
4 0 R2,int
2
C 6, 00 10 m
2 2 2
Per R2,int r R2,est , la carica totale all’interno del guscio sferico è Qtot Q Q 0 . Di
conseguenza si ha E = 0 N/C.
Per r R2,est , poiché la carica totale è Q, si ottiene:
1 Q
E
4o r 2
Allora per r = R2,est si ha
1 Q 9 N m 7, 00 10
2 8
C
E 8,99 10 9,83 104 N/C
4 0 R2,est
2
C 8, 00 10 m
2 2 2
23 La superficie interna del guscio ha carica q 8, 00 107 C , quella esterna ha carica
LI
q 8, 00 107 C 12, 0 107 C 20, 0 107 C 2, 00 106 C
Per 0 r R1 il flusso del campo elettrico è dato da 4r 2 E ma, per il teorema di Gauss,
EL
Qtot Q
vale anche . Uguagliano le due espressioni si ottiene:
0 0
CH
1 Q
E
40 r 2
Poiché all’interno della sfera di raggio R1 la carica è nulla, si ottiene che anche il campo elettrico
è nullo in questa regione: E = 0 N/C.
NI
In modo analogo, per R1 r R2,int , cioè regione di spazio tra le due sfere, si ottiene:
1 Q
E
ZA
40 r 2
Allora per r = R1 si ha
1 Q1 9 N m 8, 00 10
2 7
C
E 8,99 10 1,80 107 N/C
4 0 R1
2
C 2, 00 102 m
2 2
e per r = R2,int, si ha
1 Q1 9 N m 8, 00 10
2 7
C
E 8,99 10 2,88 106 N/C
4 o R2,int
2
C 5, 00 10 m
2 2 2
Per R2,int r R2,est , la carica totale all’interno del guscio sferico è nulla di conseguenza
E = 0 N/C e la carica sulla superficie interna del guscio deve essere Qi Q 8,00 107 C.
LI
EL
CH
Questa carica genera un campo elettrico che nel centro della sfera vale, in modulo,
q 4,16 1015 C
E k0 8,99 109 N m 2 / C2 5,5 104 N/C
2, 6 10 m
2 2
R 1
La direzione è quella della retta passante per i centri della sfera e del foro e il verso va dal centro
della sfera al centro del foro.
Il campo elettrico totale nel centro della sfera è la somma dei campi generati dalle due cariche
puntiformi e la direzione forma un angolo di 45° con gli assi x e y.
Il modulo totale è:
Etot E 2 7,8 104 N/C
Il campo elettrico Eest applicato dall’esterno deve esercitare una forza sulla bolla tale da
bilanciare la forza-peso.
La massa della bolla è
m V
dove V il volume della bolla, dato da
4
V R23 R2 d 7, 495 108 m 3
3
3
LI
Quindi:
m 1,1 103 kg/m 3 7, 495 108 m 3 8, 244 105 kg EL
Imponendo l’uguaglianza
mg qEest
CH
otteniamo
mg 8, 244 10 kg 9,8 m/s
5 2
Eest 10
6, 6 106 V/m
q 1, 22 10 C
Conoscendo il volume V di acqua saponata, si calcola il raggio della goccia sferica che si forma:
NI
3 3
r 3V
4
3
7, 495 10 8
m3
4
2, 6155 103 m
ZA
q1
Qr1
4, 60 1010 C 3,80 102 m
1,94 1010 C
r1 r2 3,80 10 5, 20 10 m
2 2
q1
Qr1
4, 60 1010 C 5, 20 102 m
2, 66 1010 C
r1 r2 3,80 10 5, 20 10 m
2 2
LI
28 All’equilibrio valgono le seguenti formule per le densità superficiali di cariche sulle due sfere:
EL
q1
1 4r 2
1
q2
CH
2 4r22
dove q1 e q2 sono le cariche finali sulle due sfere, che si possono esprimere in funzione della carica
iniziale della prima sfera Q:
NI
Qr1
q1 r r
1 2
q Qr
ZA
2
2 r1 r2
Combinando le equazioni e sostituendo i valori numerici, si ottiene:
q1 Q 1, 75 109 C
1 7,82 108 C/m 2
4r12
4r1 r1 r2 4 2, 62 10 m 2, 62 4,18 10 m
2 2
q1 Q 1, 75 109 C
2 4,90 108 C/m 2
4r22 4r2 r1 r2 4 4,18 102 m 2, 62 4,18 102 m
29 Dall’espressione della densità di carica finale in funzione della carica iniziale e dei raggi delle due
sfere si ottiene la formula che fornisce il raggio:
Q
1
4r1 r1 r2
Q 8, 78 1010 C
r1 0, 0270 m 2, 70 cm
4 r1 r2 1 C
4 7, 40 10 m 3,50 10
2 8
m2
Q
2
4r2 r1 r2
Q 8, 78 1010 C
r2 0, 0470 m 4, 70 cm
4 r1 r2 2 C
4 7, 40 10 m 2, 0110
2 8
m2
LI
30 Quando le sfere sono collegate, la densità superficiale di carica e il raggio della sfera sono
inversamente proporzionali. Il raggio della sfera B è EL
rB rA A 2,8 cm
B
I potenziali delle due sfere sono:
CH
4rA2 A rA A 1, 2 cm 4, 2 10 C/m
10 2
QA
VA 0,57 V
40 rA 40 rA 0 8,854 1012 C2 / (N m 2 )
VB 0,57 V
4 0 rB 40 rB 0 8,854 1012 C2 / (N m 2 )
ZA
31 Dal principio di conservazione della carica elettrica deduciamo che la somma delle cariche finali
q1 , q2 e q3 deve essere uguale alla somma delle cariche iniziali: q1 q2 q3 q1 q2 q3 .
Inoltre, all’equilibrio elettrostatico le tre sfere hanno lo stesso potenziale elettrico, quindi
q1 q2 q1 q3
,
r1 r2 r1 r3
Mettendo a sistema le tre equazioni, si ottiene
r1 3, 4 cm
q1 q1 q2 q3 4, 2 nC 6, 0 1010 C
r1 r2 r3 23,8 cm
r2 7, 6 cm
q2 q1 q2 q3 4, 2 nC 1,3 109 C
r1 r2 r3 23,8 cm
r3 12,8 cm
q3 q1 q2 q3 4, 2 nC 2,3 109 C
r1 r2 r3 23,8 cm
q1 6, 0 1010 C
V k0 8,99 109 N m 2 C 2 1, 6 102 V
r1 0, 034 m
32 Scegliamo come incognita la carica finale q1 sulla sfera di raggio r1. La carica finale sull’altra
sfera è q2 Q1 Q2 q1 .
La condizione di equilibrio è
q1 Q Q2 q1
k0 k0 1 q1r2 Q1 Q2 q1 r1
r1 r2
L’equazione ottenuta ha come soluzione
r1 12, 0 cm
q1 Q1 Q2 3,80 8,15 109 C 1, 74 109 C
LI
r1 r2 (12, 0 18, 0) cm
La carica finale sull’altra sfera è EL
q2 Q1 Q2 q1 3,80 8,15 1, 74 109 C 2, 61109 C
33 Dal principio di conservazione della carica elettrica, deduciamo che la somma delle cariche
CH
finali Q1 e Q2 deve essere uguale alla somma delle cariche iniziali:
Q1 Q2 Q1 Q2
Inoltre, all’equilibrio elettrostatico le tre sfere hanno lo stesso potenziale elettrico, quindi
NI
Q1 Q2
r1 r2
Mettendo a sistema le due equazioni, otteniamo
ZA
r 2, 70 cm
Q1 1 Q1 Q2 5, 20 nC 1,98 109 C
r1 r2 7,10 cm
r2 4, 40 cm
Q2 Q1 Q2 5, 20 nC 3, 22 109 C
r1 r2 7,10 cm
All’inizio i potenziali elettrici delle due sfere sono
Q1 3, 00 109 C
V1 k0 8,99 109 N m 2 C2 999 V
r1 0, 027 m
Q2 2, 20 109 C
V2 k0 8,99 109 N m 2 C2 450 V
r2 0, 044 m
3. La capacità elettrostatica
34 Sì, il rapporto tra la carica totale sulle due sfere e il loro potenziale elettrico è costante e pari a
C 40 r1 r2
35 Traduzione
Raddoppiando la carica presente su un conduttore isolato, come varia il potenziale?
LI
Risoluzione
La capacità non varia perché il suo valore è costante per quel conduttore.
EL
36 La carica che possiamo accumulare sulla sfera triplica rispetto a quando la sfera è nel vuoto, dato
che la capacità aumenta di un fattore r.
CH
37 La capacità di una sfera conduttrice isolata nel vuoto è 40 R , quindi
C 1, 00 F
R 8,99 109 m
4 0 4 8,854 1012 C 2 / (N m 2 )
NI
R 8,99 109 m
1, 41103
RT 6,37 10 m
6
ZA
38 Q CV 40 rV
4 8,854 10 12 C 2 / (N m 2 ) 0,10 m 3,5 102 V 3,9 109 C
Q 3,9 109 C
N 2, 4 1010
e 1, 6 1019 C
Q 7, 2 106 C
39 V 2,5 103 V 2,5 kV
C 2,9 109 F
Q 8,80 106 C
41 C 7,33 108 F
V 120 V
LI
43 Il raggio della sfera è dato da:
C 6, 0 1012 F
R
4 0 4 8,854 1012 F/m
0, 054 m 5, 4 cm
EL
Dalla definizione di capacità, si ricava
CH
Q CV0 6, 0 10 12 F 2,8 103 V 1, 7 108 C
Infine, il potenziale elettrico alla distanza di 10 cm è
1 Q 1 QR R 5, 4 cm
V V0 2,8 103 V 1,5 103 V 1,5 kV
NI
4 0 r 4 0 R r r 10 cm
44 La carica si deve conservare, quindi Q1,i Q2,i Q1, f Q2, f . Una volta collegati, i due conduttori
ZA
Q1, f Q2, f
hanno lo stesso potenziale:
C1 C2
Risolvendo il sistema di queste due equazioni, si ottiene
Q1,i Q2,i Q1,i Q2,i 2, 0 108 C 9, 0 108 C
Q1, f 1, 0 108 C
C 10 C1 1 10
1 2 1
C1 C1
Q1, f C2 Q1, f 10 C1
Q2, f 10 Q1, f 10 1, 0 108 C 1, 0 107 C
C1 C1
4. Il condensatore piano
S S l2
45 C r 0 r 0
d d d
0,15 m
2
46 l S
Cd
6, 6 10 F 5, 0 10
9 4
m
0,31 m 31cm
0r 8,854 10 12
C / (N m ) 4, 0
2 2
LI
47 L’area delle armature del condensatore è
S r 2 11, 0 102 m 3,80 102 m 2
2
Q 27, 0 109 C
V 200 V
C 135 1012 F
LI
V
Emax
d EL
da cui si ottiene
V 6, 0 103 V
d 7, 23 104 m
Emax 8,3 10 V m
6
CH
Allora, la massima capacità raggiungibile è
S 2,9 103 m 2
C 0 r 8,854 10 F/m 45
12
1, 6 nF
d 7, 23 104 m
NI
d
si ottiene la distanza tra le armature
S 8,854 10 F/m 7,5 4,9 103 m 2
12
d 0 r 4, 02 104 m
C 8,11010 F
La d.d.p. dipende dalla rigidità dielettrica secondo la formula:
V dEmax
Sostituendo i valori numerici, si ottiene:
30 103 V
Vmax 4, 02 10 4
m 3
12 103 V 12 kV
10 m
D 16, 5 m 17 m
Q 8, 40 1010 C
S Q S
53 C 0
d V V
LI
V 1, 0 103 V
0 8,854 10 C / (N m )
12 2 2
4, 4 108 C/m 2
d 0, 20 m EL
Indichiamo con x la direzione delle linee del campo elettrico. Il punto (x = 0) da cui la carica
parte dista d/2 = 10 cm dall’armatura.
L’accelerazione costante è diretta lungo l’asse x:
CH
F Eq qV
a
m m md
Il tempo di impatto è dato da
NI
d 1 2 qV t 2
at
2 2 2md
md 2 2, 0 10 kg 0, 20 m 4,5 10
10 2
ZA
4
t s
qV 4, 0 10 C 1, 0 10 V
8 3
54 Dall’equazione della traiettoria parabolica che percorre l’elettrone attraversando le piastre del
condensatore si ottiene la distanza tra le armature. Quindi:
eV eV
2
2l d 2l +
2 2
y
2mv0 d 2mv0 y
2
1, 60 10 C 45 V
19
0, 050 m
2
0, 0102 m
2 9,1110 kg 1,8 10 m/s 3, 0 10 m
31 7 2 3
S l2 l2
56 C 0 0 d 0
d d C
Il campo elettrico tra le piastre vale
V V C
E
d 0l 2
LI
La forza sulla carica q vale
qV C
F qE
0l 2
e l’accelerazione è
EL
F qV C 2, 0 108 C 10 V 1, 0 1012 F
CH
a 7,5 103 m/s 2
m 0l 2 m 8,854 1012 C 2 / (N m 2 ) 0,1 m 2 3, 0 1010 kg
Q 5, 60 109 C
4
9,33 107 C/m 2
S 60, 0 10 m
ZA
v0
eEd
1, 6 10 19
C 1, 05 105 N/C 4, 00 102 m
2, 72 107 m/s
31
me 9,11 10 kg
58 Indichiamo con x la direzione del campo elettrico. L’accelerazione delle due particelle è costante e
diretta lungo x. Entrambe le particelle, prima di fermarsi, percorrono una distanza d/2, dove d la
distanza tra le armature.
L’accelerazione dell’elettrone è
qV
ae
d me
Il tempo impiegato a raggiungere l’armatura è
d 2 me me
t d
qV qV
Per il protone, invece, si deve imporre
d 1 2
ap t v0t
2 2
Sostituendo t, si ottiene
d 1 qV d 2 me
2 2 d mp qV 1 qV me
v0 1
LI
me 2 me mp
d
qV EL
1 1, 602 10 C 300 V 9,109 1031 kg
19
1 3, 63 10 m/s
6
59 In parallelo:
C C1 C2 1, 60 2, 40 F 4, 00 F
In serie:
ZA
C1 C2 1, 60 2, 40
C F 0,960 F
C1 C2 4, 00
LI
S S
C2 0 r2 2 r2 0 2 r2C
d /2 d
La loro capacità equivalente è
EL
4 r1 r2C 2 4,9 3, 7
Ceq
2 r1 r2 C
2 r1 r2 C 2 1, 0 109 F 4, 2 nF
CH
r1 r2 4,9 3, 7
5 5
Dopo il collegamento, i due condensatori sono in parallelo e la carica Q si conserva:
Q 2, 60 106 C
Vf 285, 7 V 286 V
C C 9,10 109 F
Le cariche su ciascun condensatore valgono
QC f C Vf 6,50 10 9 F 286 V 1,857 10 6 C 1,86 10 6 C
64 La capacità equivalente è
C1 C2 C3 350 520 230
Ceq pF 182 pF
C1 C2 C3 350 520 230
La carica accumulata sulla capacità equivalente è
Q Ceq V 182 10 12 F 1,50 103 V 273 nC
Questa è anche la carica sul condensatore C3, essendo questo in serie con Ceq, quindi:
Q 273 109 C
V3 12
1,19 103 V
C3 230 10 F
V1 V2 1,500 kV 1,87 kV 313 V
Allora le cariche sono
Q1 C1V1 350 1012 F 313 V 110 nC
LI
Q2 C2 V2 520 1012 F 313 V 163 nC
65 La capacità equivalente è
EL
C1 C2
Ceq C3 C4 1, 2 1, 6 3, 2 F 6, 0 F
C1 C2
CH
Sui condensatori collegati in serie la carica è identica, quindi
Q2 12 105 C
V2 40 V
C2 3, 0 106 F
NI
Ne consegue che
VP V2 40 V
ZA
perché una armatura è connessa al potenziale di terra. La carica sul condensatore 1 è uguale
a quella sul condensatore 2, quindi
Q1 Q2 12 10 5 C
Q1 12 105 C
V1 60 V
C1 2, 0 106 F
Ai capi del parallelo la tensione è
VA 100 V
66 Il sistema di condensatori è equivalente al parallelo tra C12 (la serie di C1 e C2) e C34 (la serie di C3
e C4). Per i condensatori in serie, si ha: 1/ C12 1/ C1 1/ C2 , 1/ C34 1/ C3 1/ C4 .
Quindi:
CC
C12 1 2
C1 C2
C3 C4
C34
C3 C4
LI
La carica del condensatore C34 è data da
q34 C34 V
La carica del condensatore C12 è data da
q
VA VN 34
C4
V
EL
C3 C3 C4
CH
q12 C2
VA VM V
C1 C1 C2
Sottraendo membro a membro, otteniamo
NI
C4 C2
VM VN V
C3 C4 C1 C2
Per avere VM VN 0 V , deve valere
ZA
C2C3 2 nF 3 nF
C1C4 C2C3 C4 6 nF
C1 1 nF
LI
68 La differenza di potenziale ai capi di C3 è V e si può calcolare considerando che i condensatori
EL
C1 e C2 sono uguali. Risulta:
Q1 Q2 Q1 5, 0 107 C
V V1 V2 2 2 40 V
C1 C2 C1 25 109 F
CH
Q3 C3V 15 109 F 40 V 6, 0 10 7 C
C3 r 15 109 F 65 nF
C1 C2 2 2
La carica totale si divide tra la serie di C1 e C2 e C3, quindi vale
ZA
C2 C3 C1
C x C4
69 C 1
C C2 C3
12 F Cx 6, 00 F 2, 40 F
C2 C3 C1 7, 2 F Cx
C x C4
C1 C2 C3
10, 08 F
Cx 2,80 F
3, 60
5. L’energia di un condensatore
70 No, però dato che le forze elettrostatiche sono conservative, il lavoro che fa passare il condensatore
dallo stato iniziale «scarico» allo stato finale «carico» non dipende dal procedimento seguito (come
nell’esempio citato), ma solo dallo stato iniziale e da quello finale.
71 Traduzione
LI
Un condensatore di capacità pari a 650 pF è caricato fino a ottenere una differenza di potenziale di
200 V fra le sue armature. EL
Quanto lavoro è stato compiuto per caricarlo?
Risoluzione
Il lavoro è uguale all’energia immagazzinata:
CH
1 1
W C V 2 650 1012 F 2, 00 102 V 1,30 105 J
2
2 2
1
NI
1 1
w0
2
0 E 2
2
8,854 1012 C2 / (N m2 ) 880 V/m 2
C 300 106 F
Q C V 300 106 F 1,825 103 V 548 103 C
2 2
La potenza erogata dal condensatore e trasferita al paziente in un intervallo di tempo
t 25 10 3 s è data da:
W 4,50 J
P C 180 W
t 25 103 s
75 L’energia totale che viene erogata dal condensatore durante 1,0 min è
WC Pt 40 J/s 60 s 2, 4 kJ
Quindi, la differenza di potenziale tra le armature è
2WC 2 2, 4 103 J
V 1,9 kV
LI
C 1,3 103 F
La carica totale accumulata è
Q CV 1,3 103 F 1,9 103 V 2,5 C
EL
76 La carica totale accumulata sulle armature vale
CH
Q C0V
e resta invariata quando il condensatore viene scollegato dalla batteria. Quando il dielettrico è
completamente inserito, la capacità diventa r C0 .
NI
V 12 V
V 3, 4 V
r 3,5
V V V 8, 6 V
Il campo elettrico all’interno del condensatore alla fine vale
V 3, 4 V
E 1,13 kV/m
d 3, 0 103 m
Quindi, la densità volumica di energia è
1 1
wE 0 r E 2 8,854 1012 C 2 / (N m 2 ) 3,5 1,13 103 N/C 2, 0 105 J/m 3
2
2 2
Poiché
1 1
WC CV 2 C kt
2
2 2
si ricava
2WC 2 0,9 J
t 2 104 s
Ck 2 3 10 12
F 40 V/s
2
LI
78 PROBLEMA SVOLTO
79
EL
Per una carica puntiforme, il modulo del campo elettrico è dato da: E
1 Q
da cui è
4 0 r r 2
possibile ricavare Q conoscendo il valore di E. Il valore di E si ricava dall’espressione della densità
CH
volumica di carica:
1 2WE 2 1, 02 103 J/m3
WE 0 r E 2 E 9, 60 103 N/C
2 0 r 8,854 10 F/m 2,50
12
NI
Quindi:
Q Er 2 4 0 r 9, 60 103 N/C 18, 7 102 m 4 8,854 1012 F/m 2,50 9,34 108 C
2
ZA
80 PROBLEMA SVOLTO
81 Indichiamo con C0 la capacità iniziale del condensatore e con C quella a distanza doppia delle
armature.
S 1
La relazione tra la capacità iniziale e finale è C 0 C0 .
2d 2
Quindi le energie immagazzinate all’inizio e alla fine del processo sono rispettivamente
1 Q2
W0
2 C0
1 Q2 1 Q2 Q2
W 2W
2 C 2 C0 C0
2
PROBLEMI DI RIEPILOGO
82 La particella è sottoposta alla forza elettrica, che ha modulo F = qE ed è parallela alla distanza fra le
armature.
Dal secondo principio della dinamica, tenendo conto che
d 1 2 d
at a 2
2 2 t
ricaviamo il tempo che impiega la particella carica per percorrere la distanza d/2 sotto l’azione del
campo elettrico:
LI
10 10 m 1, 0 10 kg 1, 0 10
2 2 6
d dm d 2m 1
qE ma m 2 t s
t qE qV 1, 0 10 C 1, 0 V
EL 6
83 All’inizio i due condensatori sono collegati in serie. In questa situazione ognuno di loro ha una
carica pari a
NI
C1 C2 1, 2 3,8
Q Ceq V V 106 F 100 V 91C
C1 C2 5, 0
ZA
2 2
4,56 10 J 3, 24 10 J 1,32 103 J
3 3
84 Applichiamo il teorema di Gauss a una superficie sferica che si trova all’interno del guscio
sferico, tra le sue superfici interna ed esterna. Poiché in un conduttore all’equilibrio il campo
elettrico è nullo, anche la carica totale in esso racchiusa è nulla. Quindi, sulla superficie interna
del guscio sferico c’è una carica Q 1,9 109 C . Tenendo conto della carica totale del guscio
sferico, la carica sulla sua superficie esterna è 2Q 3,8 109 C .
Il campo elettrico è nullo all’interno della sfera e del guscio sferico. Nella regione r1 r r2 tra
la sfera e il guscio l’espressione del potenziale elettrico è
Q
V1 k0 c1
8,99 109 N m 2 C2 1,9 109 C
c1
17 V m c
1
r r r
dove c1 è una costante da determinare. Nella regione r r2 oltre il guscio sferico, invece, il
potenziale è
2Q 8,99 109 N m2 C2 3,8 109 C 34 V m c
LI
V2 k0 c2 c2 2
r r r
Anche qui c2 è una costante da determinare.
EL
Determiniamo le costanti imponendo due condizioni: la continuità del potenziale elettrico nel
passare da una parte all’altra del guscio sferico (necessaria) e l’annullamento del potenziale
all’infinito (arbitraria). La seconda condizione comporta c2 0 , mentre dalla prima si ottiene:
CH
17 V m c 34 V m c1
17 V m 17 V m 122 V
1
r2 r2 r2 0,14 m
Il grafico del potenziale, approssimando a 0 lo spessore del guscio sferico, è il seguente:
NI
ZA
LI
La posizione r2 2 R1 è tra la prima sfera e il primo guscio, quindi:
R1 1 1 1 31 31 1 Q 31 Q
V2 V1 V3 V5 V1 V1
r2 2 3 5 30 30 4 0 R1 1200 R1
EL
La posizione r4 4 R1 si trova tra i due gusci, quindi:
CH
R1 R 1 1 3 1 7 7 1 Q 7 Q
V4 V1 V3 2 V5 V1 V1
r4 r4 4 3 4 5 10 10 4 0 R1 40 0 R1
86 Il campo elettrico rimane invariato con l’inserimento del dielettrico, perché la sorgente di carica
fa affluire carica sulle armature per mantenere costante la differenza di potenziale:
NI
V 600 V
E 3
3, 0 105 V/m
d 2, 0 10 m
ZA
2 2
1 1
Wf r C0 V 2 4,5 1,8 10 11 F 600 V 14 10 6 J
2
2 2
La variazione di energia accumulata, uguale al lavoro compiuto, è
W Wf Wi 11106 J
87 Alla distanza di 1,0 cm, il campo è nullo perché siamo all’interno del primo conduttore:
E1 0 N/C
Alla distanza di 3,0 cm, il campo dipende solo dalla carica sulla sfera:
Q1
E2 k 0 2
107 N/C
d2
Questo campo è radiale e diretto verso l’esterno.
Alla distanza di 5,0 cm, il campo è nullo perché siamo all’interno del secondo conduttore:
E3 0 N/C
Alla distanza di 6,0 cm, il campo dipende dalla carica presente sia sulla sfera interna sia sul
guscio sferico esterno:
Q Q
E4 k0 1 2 2 3, 6 106 N/C
d4
LI
Questo campo è radiale e diretto verso l’esterno.
88 VA k
Q
d
29 mV
EL
Indicando con B il punto sulla superficie della sfera dove arriva l’elettrone, si ha
CH
Q
VB k 0,14 V
R
La forza elettrostatica è conservativa, per cui si ha
NI
K A U A KB U B
KB K A U A U B
1 2 1 2
ZA
LI
EL
CH
NI
3 S 3 12 104 m 2
C2 0 2 8,854 1012 C2 / (N m 2 ) 3, 0 8, 0 pF
4 d /2 4 3 103 m
C3 ha armature di area (3/4)S, spessore d e dielettrico 3.
3 S 3 12 104 m 2
C1 0 3 8,854 1012 C2 / (N m 2 ) 3,5 9,3 pF
4 d /2 4 3 103 m
C1 è in parallelo alla serie di C2 e C3, quindi la capacità equivalente è
C2 C3 S 3 2 3
Ceq C1 0 1
C2 C3 d 4 2 2 3
12 104 m 2 2,5 3 3, 0 3,5
8,854 1012 C2 / (N m 2 )
6, 0 103 m 4 2 3, 0 3,5
5, 4 pF
Se il materiale 1 viene estratto per una lunghezza X, la capacità
LI
diventa
Ceq Ceq 0 1
L / 4 X L / 4 X
0
d d
EL
perché nel tratto X c’è il vuoto. Quindi:
0,3 1012 F 6 103 m
CH
d
X Ceq Ceq 2, 0 cm
L C 2
3,5 102 m
0 1 1 8,85 10 12
1,5
4 N m 2 4
3
6 10 m
0,3 1012 F
NI
2, 0 cm
C2 3,5 102 m
1,5
12
8,85 10
N m2 4
ZA
91 Il sistema è equivalente al parallelo di due condensatori, uno con dielettrico e uno nel vuoto:
Ll LL l
Cd 0 r e C0 0
d d
Qd Q
La differenza di potenziale può essere espressa da V :
Cd C
0 L
L r 1 l 0, 200 m 2 1 0, 050 m
C
Q Qd Qd d 5, 0 107 C 1,3 106 C
Cd 0r
L l 2 0, 050 m
d
92 La capacità senza la lamina e le due capacità in serie dopo l’introduzione della lamina sono:
S S S
C0 0 ; C1 0 ; C2 0
d x d x
Accetti la sfida?
Senza la lastra, la capacità del condensatore è
LI
93
S 2, 0 102 m 2
C0 0 8,854 10 C / (N m )
12 2 2
2
8,854 1012 F
d 2, 0 10 m
e la carica vale
EL
Q0 C0 V0
CH
La lastra totalmente inserita subisce induzione elettrostatica, quindi il sistema diventa la serie di due
condensatori di spessore y1 e y2.
La capacità equivalente è
1 1 1 y y d h
1 2
NI
C C1 C2 0 S 0 S 0 S
S 2, 0 102 m 2
C 0 8,854 1012 C2 / (N m 2 ) 1,107 1011 F
ZA
2
d h 1, 6 10 m
La lastra viene introdotta a Q costante. Poiché la capacità cambia, anche la differenza di potenziale
cambia: Q = C∆V.
Quindi
C
C V C0 V0 V 0 V0
C
L’energia elettrostatica iniziale è
1
U 0 C0 V02
2
e quella finale è
2 12
1 1 C C 1 8,854 10 F 1 2
U C V 2 C 0 V0 0 C0 V02 11 C0 V0 U 0
2 2 C C 2 1,107 10 F 2
La diminuzione dell’energia elettrostatica rappresenta il lavoro delle forze del campo per attirare la
lastra nel condensatore.
Quindi:
1 C
W U U 0 U C0 V02 1 0
2 C
1 8,854 1012 F
2
8,854 1012 C2 / (N m 2 ) 1010 V 2 1
1,107 10 11
F
3
8,9 10 J
94 C C1 C2 n 1 C
Per la conservazione della carica si ha
V0
Q CV0 C V CV0 n 1 C n6
7
Fisica&Matematica
LI
95 Indichiamo con L la lunghezza del condensatore e con d la distanza tra le armature. Allora
possiamo calcolare le componenti della velocità iniziale e il modulo dell’accelerazione come
v0 x v0 cos
v0 y v0 sin
EL
qE qV
a
CH
m md
Scegliamo come istante t 0 s quello in cui la particella entra nel condensatore e come origine
degli assi il punto in cui ciò accade; allora la leggi del moto della particella, a partire da
quell’istante, sono
NI
x v0 x t
1 2
y v0 y t 2 at
ZA
Quindi, ricavando dalla prima equazione l’espressione per t , l’equazione della traiettoria risulta
1 qV x2
y x tan
2 md v02 cos 2
Sostituendo i valori numerici si ottiene
y 1,86 m 1 x 2 0, 0875 x
Grazie a questa equazione possiamo calcolare che il punto P di uscita della particella alfa dal
condensatore ha coordinate
P (0, 0800 m; 0, 00490 m)
Inoltre, per la formula di sdoppiamento, il coefficiente angolare della retta tangente alla parabola
in P è
mt 2 Ax0 B 2 1,86 m 1 0, 0800 m 0, 0875 0, 210
Quindi, l’equazione della retta tangente alla traiettoria in P , su cui giace il vettore v1 , è:
y 0, 00490 m 0, 210 x 0, 0800 m y 0, 210 x 0, 0119 m
L
Il tempo di transito della particella nel condensatore è t1 e il valore finale della
v0 cos
componente y della velocità è
qV L
v1 y v0 y at1 v0 sin
md v0 cos
1, 09 104 m/s
LI
SEI PRONTO PER LA VERIFICA?
q
1 Il potenziale di una sfera di raggio r con carica q è V k0
r
EL
. Quindi, per la prima sfera le
variazioni di carica q e di potenziale V sono legate dalla relazione
1,1109 C 0,31 m
CH
q1 q1
V1 k0 r1 k0 8,99 109 N m 2 C2
r1 V1 32 V
La variazione della carica sulla seconda sfera è opposta a quella della prima sfera, a causa del
principio di conservazione della carica elettrica, quindi:
NI
2
q2 1,1109 C
r2 k0 8,99 10 N m C
9 2
0, 22 m
V2 45 V
ZA
3 Dal principio di conservazione dell’energia, deduciamo che un elettrone entra nel condensatore
con energia cinetica
1
K me v02 eV
2
l
Il tempo di attraversamento del condensatore è t . Nella direzione perpendicolare alle
v0
armature il moto dell’elettrone è uniformemente accelerato, con accelerazione
F e e V eV
a E
me me me 20d 20me d
La distanza percorsa in questa direzione è
2
1 1 eV l 1 el 2 V el 2 V
y a t
2
2 2 20me d v0 40 me v02 d 80 Kd
LI
Inserendo l’espressione dell’energia cinetica, si ottiene
el 2 V el 2 V l2
y
80 Kd 80eVd 80d
EL
Inserendo i valori numerici, si ottiene lo spostamento richiesto:
5, 0 cm 3,1 mm
2
l2
y
CH
80d 80 1, 0 cm
l2
L’espressione y è indipendente dalla differenza di potenziale, quindi le misure
80d
NI
sembrano accurate.
Q 1, 60 109 C
lastra 2, 00 108 C/m 2
2 0, 200 m
2 2
2a
La carica su ciascuna faccia della lastra induce una carica opposta sulle armature del
condensatore:
arm lastra 2, 00 108 C/m 2
Il campo elettrico ha modulo
arm 2, 00 108 C/m 2
E 2, 26 103 N/C
0 8,854 10 C / N m
12 2 2
ed è diretto dalla lastra verso ciascuna armatura. La differenza di potenziale tra la lastra e
ciascuna armatura è
d s
V E 2, 26 103 N/C 8, 00 10 3 m 18,1 V
2
LI
e quello della differenza di potenziale tra la lastra e l’armatura B è
VB E d s l 2, 26 103 N/C 12, 4 103 m 28, 0 V
EL
I moduli delle cariche presenti sulle facce A e B sono
Q
QA QB 0,800 10 9 C
CH
2
La capacità del condensatore costituito dall’armatura A e dalla lastra è
QA 0,800 109 C
CA 9,84 1011 F
VA 8,14 V
NI
VB 28, 0 V