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Valitutti, Falasca, Amadio

Chimica:
concetti e modelli
Seconda edizione
Capitolo 11

I legami chimici
Sommario
1. Perché due atomi si legano?
2. Il legame ionico
3. Il legame metallico
4. Il legame covalente
5. La scala dell’elettronegatività e i legami
6. La tavola periodica e i legami tra gli elementi
7. Come scrivere le formule di struttura di Lewis
8. La forma delle molecole
9. La teoria VSEPR
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Perché due atomi si legano?
Gli elementi presenti in natura sono 89 e producono circa
20 milioni di sostanze diverse.

Tutti i corpi dell’Universo esistono perché questi 89 atomi


si aggregano, cioè si legano, in vario modo, fra loro.

Ecco la prova più evidente dell’esistenza del legame


chimico.

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Perché due atomi si legano?
Nel 1832, Michael Faraday osserva che l’acqua pura non
conduce la corrente elettrica. Se si scioglie in acqua
cloruro di sodio, si forma una soluzione che conduce la
corrente; invece, una soluzione di acqua e zucchero non
la conduce. La differenza nella conducibilità elettrica fra
acqua, sale e zucchero
dipende dal diverso tipo
di legame chimico che
esiste fra gli atomi
costituenti le sostanze.
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Perché due atomi si legano?
Il legame chimico si forma se gli atomi legati tra loro
hanno un’energia minore degli atomi separati.

Se l’energia potenziale dei due atomi diminuisce, i due


atomi si uniscono formando il legame chimico (principio
dell’energia potenziale minima).

Se invece l’energia potenziale aumenta, il tentativo di


unione fallisce e gli atomi non si legano tra di loro.

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Perché due atomi si legano?
L’energia di legame è la quantità di energia che è
necessario fornire a una mole di sostanza per rompere
i legami che tengono uniti tutti i suoi atomi; si misura
in kJ/mol.

Tanto più grande è


l’energia di legame,
tanto più forte è il
legame che unisce
gli atomi.
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Perché due atomi si legano?
Gli elettroni dello strato più esterno sono chiamati elettroni di
valenza o di legame.

I gas nobili hanno una configurazione elettronica costituita


da otto elettroni esterni, a eccezione dell’elio che ne ha
soltanto due.
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Perché due atomi si legano?
Gilbert N. Lewis enuncia, nel 1916, la regola dell’ottetto:
un atomo è particolarmente stabile quando ha otto elettroni
nello strato di valenza.

La valenza rappresenta il numero di elettroni che un atomo


guadagna, perde o mette in comune quando si lega con
altri atomi; corrisponde, quindi, al numero di legami che
un atomo è in grado di formare.

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Il legame ionico
Nella formazione del cloruro di sodio, il trasferimento
di un elettrone dall’atomo di sodio all’atomo di cloro produce
due ioni (Na+ e Cl−) e permette a entrambi di raggiungere
la configurazione del gas nobile più vicino.

I due ioni, di carica opposta, si attraggono l’un l’altro per


effetto della forza elettrostatica, nasce così il legame ionico.
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Il legame ionico
Il bilancio energetico da considerare è il seguente:
• l’energia spesa dal sistema per togliere l’elettrone
all’atomo di sodio (energia di ionizzazione);
• l’energia prodotta nella formazione dello ione Cl− (affinità
elettronica);
• l’energia ricavata con l’avvicinamento degli ioni di carica
opposta (Na+ e Cl−) fino alla distanza del legame.

L’attrazione elettrostatica fornisce la spinta decisiva per la


formazione del legame.
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Il legame ionico
Il legame ionico è dovuto alla forza di attrazione
elettrostatica che tiene uniti gli ioni di carica opposta.

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Il legame ionico
Osservando il sistema periodico, si può affermare, con
una certa approssimazione, che:

1. i metalli appartenenti ai gruppi I, II e III tendono a


perdere elettroni e diventano ioni positivi raggiungendo la
configurazione del gas nobile che precede il metallo;
2. il comportamento dei metalli di transizione non è così
prevedibile: l’argento perde un solo elettrone e forma lo
ione Ag+, il cadmio due (Cd2+). Lo stesso elemento,
inoltre, può dare origine a ioni con carica diversa;
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Il legame ionico
3. i non metalli dei gruppi V, VI, VII tendono a prendere
elettroni e si trasformano in ioni negativi, assumendo
la configurazione del gas nobile più vicino;
4. se metalli e non metalli si incontrano, i primi cedono
gli elettroni più esterni e i secondi li acquistano;
fra questi ioni si stabilisce una forza di attrazione
che rappresenta il legame ionico.

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Il legame ionico
Reticolo cristallino di NaCl.

I composti ionici:
• sono solidi a temperatura ambiente;
• hanno in genere un elevato punto di fusione;
• alcuni non sono completamente solubili in acqua;
• sono buoni conduttori di elettricità sia allo stato fuso sia
in soluzione, ma non conducono la corrente elettrica allo
stato solido.

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Il legame metallico
Il legame metallico è dovuto all’attrazione fra gli ioni metallici
positivi e gli elettroni mobili che li circondano. La conducibilità
elettrica e termica sono dovute alla libertà di movimento degli
elettroni più esterni.

La forza del legame metallico


cambia lungo un periodo:
è debole per gli elementi con
i livelli di valenza vuoti (Cs)
e forte per gli elementi che hanno il livello semipieno (W).
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Il legame covalente
Il legame covalente spiega sia come si legano
gli atomi dei non metalli sia le loro diverse
proprietà.

L’energia del legame è pari a 431 kJ/mol. La distanza tra i


due nuclei nella molecola di idrogeno è uguale a 0,74 Å.

Il legame covalente si forma quando due atomi mettono


in comune una o più coppie di elettroni.
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Il legame covalente

Una formula rappresentata con i simboli di Lewis


è chiamata formula di struttura.

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Il legame covalente
Se gli atomi condividono due o tre coppie di elettroni,
formano un legame doppio o un legame triplo.

I legami multipli sono più corti e più forti di un legame


singolo: è quindi necessaria maggiore energia per scinderli.
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Il legame covalente
Un particolare tipo di legame covalente è il legame dativo:
nel legame covalente dativo, la coppia di elettroni comuni è
fornita da uno solo degli atomi partecipanti al legame.

Un atomo può comportarsi da donatore nei confronti di un


atomo accettore, che in questo modo raggiunge l’ottetto.
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Il legame covalente
Il legame dativo giustifica la formazione di complessi
o composti di coordinazione che si originano quando
un metallo, o uno ione metallico, viene circondato
da atomi donatori di elettroni, appartenenti a molecole
o a ioni negativi.

Struttura dello ione


complesso [Cu(H2O)6]2+.
Le molecole che circondano il metallo si dicono leganti,
mentre il metallo posto al centro si chiama coordinante.
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La scala dell’elettronegatività
e i legami
Se due atomi sono identici, esercitano la stessa forza di
attrazione sugli elettroni di legame, pertanto il legame è
covalente puro.

Se gli atomi sono di natura diversa, esercitano sugli


elettroni di legame una diversa forza di attrazione,
quindi il legame è
covalente polare,
come nell’acido cloridrico.

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La scala dell’elettronegatività
e i legami
Il centro delle cariche positive non coincide più con il centro
delle cariche negative e si forma un dipolo (δ+ e δ−).

Quanto maggiore è la differenza di elettronegatività (Δe)


fra i due atomi che formano il legame, tanto maggiore
è la polarità del legame che li unisce.

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La tavola periodica e i legami
tra gli elementi
Rispetto al tipo di legame, in generale:

1. gli atomi dei metalli formano tra loro legami metallici;


2. gli atomi dei non metalli formano tra loro legami covalenti;
3. se gli atomi di non metallo sono uguali, il legame è
covalente puro; se hanno diversa elettronegatività, si forma
un legame covalente polare;
4. i metalli e i non metalli formano tra loro legami ionici;
5. il carattere ionico del legame aumenta all’aumentare della
differenza di elettronegatività fra gli atomi del composto.
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Come scrivere le formule
di struttura di Lewis
Procedimento per scrivere le formule di struttura di Lewis:

1. stabilire qual è l’atomo centrale e disporre i simboli degli


altri atomi in base al criterio di maggiore simmetria;
2. contare gli elettroni di valenza di tutti gli atomi coinvolti;
3. posizionare una coppia di elettroni tra ogni coppia
di atomi legati;
4. completare gli ottetti degli atomi legati intorno all’atomo
centrale;
5. disporre gli elettroni rimanenti sull’atomo centrale;
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Come scrivere le formule
di struttura di Lewis
6. se l’atomo centrale non raggiunge l’ottetto, disegnare
doppi o tripli legami;
7. verificare di aver usato il numero corretto di elettroni di
valenza.

Per SO3, per esempio, il numero complessivo di elettroni


di valenza è 24:

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Come scrivere le formule
di struttura di Lewis
Punti salienti per scrivere una formula di Lewis:

• l’idrogeno forma un solo legame, il carbonio quattro,


l’azoto tre e l’ossigeno due;
• gli atomi coinvolti nei legami multipli sono C, N, O e S;
• considerare sempre prima i legami singoli, poi eventuali
legami multipli;
• molecole o ioni isoelettronici, cioè con lo stesso numero
di elettroni di valenza, sono spesso isostrutturali, hanno
cioè la stessa struttura.
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La forma delle molecole
Per descrivere la forma delle molecole è necessario definire
alcuni parametri: la lunghezza di legame e l’angolo di legame.

La lunghezza di legame è la distanza che intercorre tra i


nuclei dei due atomi uniti da un legame covalente.

Legame tra due


atomi di idrogeno.

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La forma delle molecole
L’angolo di legame è l’angolo formato dagli assi che
congiungono i nuclei degli atomi legati.

Per la molecola d’acqua, è pari a 104,5°.

Intorno all’ossigeno, che è l’atomo centrale


della molecola d’acqua, si distribuiscono due coppie
elettroniche di legame; altre due coppie, appartenenti
all’ossigeno, sono invece coppie elettroniche libere,
cioè non condivise, e sono chiamate coppie solitarie.
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La teoria VSEPR
Nel 1957, Ronald J. Gillespie mette a punto una teoria
che consente di ricavare le architetture molecolari
dalle formule di struttura di Lewis.

La teoria, indicata con la sigla VSEPR (Valence Shell


Electron-Pair Repulsion), è detta teoria della repulsione
delle coppie di elettroni del guscio di valenza, perché
presuppone che le coppie di elettroni esterni, che hanno
la stessa carica negativa, si respingano reciprocamente.

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La teoria VSEPR
I principi fondamentali della teoria sono i seguenti:

• la disposizione degli atomi in una molecola dipende


dal numero totale di coppie elettroniche, libere e condivise,
appartenenti al livello di valenza, che circondano l’atomo
centrale;
• poiché coppie elettroniche di uguale segno si respingono,
esse si collocano alla maggiore distanza possibile
l’una dall’altra.

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La teoria VSEPR
In base al numero di coppie elettroniche intorno all’atomo
centrale si ha che:
• due coppie elettroniche determinano un assetto lineare
della molecola, con angoli di legame di 180°; tre coppie
elettroniche determinano un assetto triangolare equilatero
della molecola, con angoli di legame di 120°;

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La teoria VSEPR
• quattro coppie elettroniche
determinano un assetto
tetraedrico della molecola,
con angoli di legame di 109,5°.

• se le coppie elettroniche sono cinque la struttura è


trigonale bipiramidale; se le coppie sono sei è ottaedrica.

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La teoria VSEPR
La forma di alcune molecole con legami covalenti semplici.

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La teoria VSEPR
Nelle molecole che presentano coppie libere
di elettroni:

la repulsione tra due coppie elettroniche libere è


maggiore della repulsione tra una coppia libera di
elettroni e una condivisa, che è a sua volta maggiore
della repulsione tra due coppie di elettroni condivisi.

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La teoria VSEPR
Strutture di alcune molecole con coppie libere di elettroni
sull’atomo centrale o con legami multipli.

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