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Il potenziale elettrico
LI
cariche sono molto lontane, è positiva e aumenta al diminuire di r. Per la conservazione dell’energia
meccanica, U è sempre inferiore o al massimo è uguale all’energia meccanica totale Etot K delle due
EL
cariche. Ciò significa che q non può cadere su Q, ma arriva con velocità nulla a una distanza minima rmin
da Q e poi torna indietro. Per r rmin vale l’uguaglianza U K :
CH
qQ qQ
K rmin
40 rmin 40 K
pag. 206
Quanto vale il lavoro compito dalle forze elettriche sulle cariche del fulmine?
ZA
Risoluzione
Il lavoro delle forze elettriche è uguale all’opposto della variazione di energia potenziale:
W U 2 108 J
3. Le superfici equipotenziali
pag. 213
Considera una zona di spazio abbastanza piccola da potere considerare uniforme il campo elettrico al suo
interno.
Nella zona considerata, che forma hanno le linee di campo elettrico?
Risposta
In generale le linee di campo hanno una forma incurvata. Ma, quando il campo elettrico si può
considerare uniforme, le linee di campo hanno la forma di segmenti paralleli.
TEST
Il potenziale elettrico
7 D
8 A
LI
9 C
10 C EL
11 C
12 C
13 C
CH
14 D
15 BeC
16 B
17 A
NI
18 D
19 B
20 B
21 C
PROBLEMI
2 Un’energia potenziale elettrica nulla è possibile perché le cariche elettriche possono essere positive
e negative, quindi il lavoro totale per costruire il sistema può essere dato da contributi positivi e
negativi che si bilancino.
q1q2
4 L’energia potenziale del sistema è U , quindi:
4 AB
q1q2
2, 00 109 C 3, 00 109 C
1,86 10 10 C
2
U 4 AB 6, 42 109 J 4 0, 400 m N m2
La costante dielettrica relativa è
1,86 1010 C2 N –1 m –2
LI
r 21, 0
0 8,854 1012 C2 N –1 m –2
5 Traduzione
EL
Due cariche puntiformi sono nel vuoto a una distanza di 25 cm l’una dall’altra. L’energia potenziale
elettrostatica del sistema è 8, 6 108 J . La carica Q1 è pari a 3, 0 109 C .
CH
Calcola il valore di Q2.
Risoluzione
Ur
0,1110 C / (N m )
8, 6 108 N m 25 102 m
NI
9
Q2 40 2 2
9
8, 0 1010 C
Q1 3, 0 10 C
q1 q2 q1 q2
ZA
6 U AB 1, 0 x
40 AB 40U
x
q1 q2
1, 0
5, 0 109 C 6, 0 109 C
1, 0 m 1, 7 m
4 0U 4 8,85 1012 C2 / (N m 2 ) 1, 0 107 J
7 La forza elettrica tra le due cariche è diretta nel verso uscente dal piano, mentre lo spostamento è
diretto verso il piano. Quindi, il lavoro richiesto è negativo:
W qEy
qy
7, 72 109 C 5,14 107 C/m 2 0, 283 m
6,34 105 J
2 0 2 8,854 10 C N m
12 2 –1 –2
Il valore calcolato è anche, per definizione, l’energia potenziale del sistema nella condizione
iniziale.
4, 2 106 C/m 2
qd 3,5 10 C 0, 65 m
12
9 PROBLEMA SVOLTO
LI
10 Per la conservazione dell’energia totale si ha: EL
Ki U i K f U f Ki K f U f U i
1 2 1 2
da cui mvi mv f U We qE s qE s , perché la forza elettrica e lo spostamento
2 2
CH
dell’elettrone sono antiparalleli.
Quindi:
1 2 1 2
mvi mv f e s
NI
2 2 20
da cui
2 1 2
ZA
vf mvi e s vi2 e s
m2 20 m0
1 q2 q2 q2 1 3 q2
12 U
4 0 d d 2d 4 0 2 d
3 1, 6 10 C
19 2
8,99 10 N m / C
9 2 2
2
7,9 1013 J
2 4, 4 10 m
1 Q1 Q2 Q2 Q3 Q3 Q4 Q4 Q1 Q1 Q3 Q2 Q4
13 U
4 0 l l l l l 2 l 2
1
8,99 109 N m 2 / C2 2 10 8, 25 13, 2 16, 0 9,33 7, 07 1018 C2
4,8 10 m
6
2,5 10 J
1 q 2 qQ qQ
U
LI
14
4 0 d 2d 2d
q2 qQ q Q
U 0 2 Q q 2, 0 109 C
d 2d d
EL
15 L’energia potenziale del sistema è la somma delle energie potenziali che si ottengono scegliendo le
CH
cariche a coppie in tutti i modi possibili, escludendo le ripetizioni.
Avremo tre contributi dovuti a ciascuna delle coppie q e –q, che sono a distanza a, e tre contributi
dovuti a ciascuna delle coppie –q e –q di cariche consecutive sulla circonferenza a distanza d.
Essendo
NI
d 2a sin 60 a 3
l’energia potenziale elettrica totale è
ZA
1 q 2 q2 q2 3 3
U 3 3
4 0 a a 3 4 0 a
3 3
8,99 109 N m 2 / C 2 4, 2 109 C 7
1,3 10 J
1,5 m
2 2
2
qQ 2 1, 60 1019 C 1,18 1010 C
U i k0 8,99 10 J m C
9
2, 69 1018 J
ri 0,126 m
Ui è trascurabile, perché è circa un millesimo di Ki. Nel punto di massimo avvicinamento la
particella alfa è ferma, quindi la sua energia cinetica finale è nulla.
2
qQ 2 1, 60 1019 C 1,18 1010 C
x k0 8,99 10 J m C
9
15
1, 23 104 m
Ki 2, 76 10 J
LI
mvi k0 mghi k0 mg hi d y
2 d y
1 2 1 2
1 1 1
k0 qQ mvi2 mg d y Q 2
EL
mvi mg d y m vi g d y
2
d y 2 1 1 1 1
k0 q k0 q
y d y d
CH
Sostituendo i valori numerici, troviamo
1
1, 67 10 kg 4, 72 106 m/s 9,81 m/s 2 30, 7 20, 0 102 m
27 2
Q 2
NI
1 1
8,99 109 J m C2 1, 602 1019 C 20, 0 102 m 30, 7 102 m
7, 41106 C
ZA
18 Un’energia potenziale negativa impone che le tre cariche non abbiano tutte lo stesso segno. L’unico
modo per cui prevalga il segno negativo nell’espressione dell’energia potenziale è che due cariche
siano dello stesso segno e la terza di segno opposto.
Quindi:
1 q2 q2 q2 1 q2
U
4 0 l l l 4 0 l
1
q 4 0lU
8,99 10 N m 2 / C 2
9 4,5 102 m 9,9 107 J 2, 2 109 C
LI
q r q r q r
v2 vi2 ln 1 ln 2 vi2 ln 1
m 0 r0 m 0 r0 m0 r2
7,86 10 6
EL
C/m 5,88 109 C 10,8 cm
12,1 m/s
2
ln 18, 4 m/s
C2 43, 4 cm
1, 20 105 kg 8,854 1012
CH
N m2
22 È negativa. Per spiegarlo indichiamo con WA B il lavoro compiuto dalla forza elettrica.
La differenza di potenziale tra i punti A e B è data da
WA B
V
q
Quindi, se WA B è positivo e q è positiva, allora ∆V risulta negativa.
U 9, 7 108 J
23 V VB VA 5, 4 103 V
q 1,8 1011 C
U
24 V U qV 7, 2 1012 C 1, 4 103 V 1, 0 108 J
q
25 Traduzione
Un campo elettrico compie su un protone un lavoro pari a 4, 0 1018 J .
Quanto misura lo stesso lavoro, espresso in elettronvolt?
Risoluzione
18 4, 0 1018 J
4, 0 10 J 25 eV
1, 6 1019 J /eV
LI
J
26 48, 7 eV 48, 7 eV 1, 602 1019 18
7,80 10 J
eV
27
EL
Il lavoro compiuto dalla forza elettrica è
W eV
CH
Per il teorema dell’energia cinetica vale
1
W me v 2
2
NI
Quindi:
31
2 me 9,11 10 kg
29 Indichiamo con WA B il lavoro compiuto dalla forza per spostare la carica da A a B:
U W
V A B WA B qV
q q
Per il teorema dell’energia cinetica si ha
WA B K
per cui
K qV 1, 6 1019 C 105 V 1, 6 1014 J
30 Per il teorema dell’energia cinetica, la variazione di energia cinetica della proteina è uguale al
lavoro fatto dalla forza elettrica sulla proteina durante il suo spostamento da A a B. Quindi:
1 2 1 2
mvB mv A WA B
2 2
LI
WA B qV
11 1 m
V VB VA mvB2 mvA2 vB2 vA2
q2
2, 00 1022 kg
2 2q
EL
350 m/s 200 m/s 550 J/C 0, 055 V 55 mV
2 2
2 1,50 10 C
16
CH
11 1
31 V Vr V mvr2 mv2
q2 2
NI
Q 11 Q
Poiché vr 0 m/s , V 0 V e Vr k0 , si ha mv2 k0 , da cui
r q2 r
2 4, 0 106 C 2, 0 106 C
ZA
2Qq
r k0 8,99 10 N m / C
9 2 2
8,3 102 m 8,3 cm
2
mv 3, 0 10 kg 2, 4 10 m/s
5 2
q C2
2
32 VA q 4 0VA d 4 8,85 1012 100 V 0, 20 m 2, 2 10 9 C
4 0 d Nm
q 4 0VA d 4 8,85 10 12 C 2 / (N m 2 ) 100 V 0, 20 m 2, 2 109 C
33 Il potenziale al centro del quadrato è dato dalla sovrapposizione dei potenziali generati dalle singole
cariche. Le cariche sono tutte alla distanza
2
d l
2
Poiché qn q p , otteniamo
1
Vtot
40 d
qp qp qp qp 0 V
34 Poniamo uguale a zero il potenziale delle cariche che generano il campo a distanza infinita.
Il potenziale nel punto P è dato dalla somma del potenziale VA, dovuto alla sola carica QA, e del
potenziale VB, dovuto alla sola carica QB.
Quindi:
Q
VA k0 A
rA
r1 5,00 101 m
QB
VB k0
LI
rB
rB 8, 00 101 m 5,00 101 3, 00 101 m EL
dove rA e rB sono rispettivamente le distanze del punto P da A e da B.
Q Q 3, 68 108 C 5, 74 10 9 C
VP VA VB k0 A B 8,99 109 N m 2 / C 2 1
1
rA rB 5, 00 10 m 3, 00 10 m
CH
8,99 109 N m 2 / C 2 7,36 108 C/m 1,91 108 C/m 490 V
1 q1 q2
NI
35 VA
4 0 r1 r2
4, 0 108 C 4, 0 10 8 C
8,99 109 N m 2 / C 2 1,8 103 V
ZA
2 2
10 10 m 20 10 m
VB 0 V
VC 8,99 109 N m 2 / C 2 0, 2 106 C/m 1,8 103 V
36 VB VA E yB y A yB y A
20 r
5,88 109 C m 2
0, 744 m 0,361 m 21,9 V
2 8,854 1012 F m 5,80
Quindi:
2 0 r
y yB y A VB VA
2 8,854 1012 F/m 3,10
200, 0 V+140, 0 V 0,177 m 17, 7 cm
1,86 108 C/m 2
38 V E y VB VA E yB y A yB y A
2 0
Considerando un punto B sul piano infinito di carica, si ottiene:
2, 75 108 C
0 VA 0 yA VA yA 0, 0708 m 110 V
2 0 2 0 2 8,854 1012 F/m
LI
39 PROBLEMA SVOLTO
V 4, 2 102 V
40 E
r
6, 0 m
70 V/m
EL
Q V 4 0 r 4, 2 102 N m / C 0,11 109 C 2 / (N m 2 ) 6, 0 m 2,8 107 C
CH
Q 1 2Q 1
r2 2r1 12 m
40 r1 40 r2
NI
109 C
2
q2
K f Ui U f U U 1, 2 108 J
x L /2 x L /4
3 0 L 3 8,85 10 C / (N m )
12 2 2
LI
43 Considerando l’origine dell’asse delle distanze nel punto A in cui si trova la carica q1 , il potenziale
elettrico totale nel punto P che dista x da A è dato da:
VP
k0 q1 k0 q2
EL
x dx
CH
Considerando 0 x d , si ha VP x d x k0 q1 d x k0 q2 x .
Quindi:
VP xd VP x 2 k0 q1d k0 q1 x k0 q2 x
NI
LI
2
r h2 0,50 m 2 0, 25 m 2 0,56 m
45 d
2 EL
2q q q 2,50 109 C
VP k0 k0 8,99 109 N m 2 / C 2 40 V
r r r 0,56 m
WP Q VP 5,3 109 C 40 V 2,1107 J
CH
46 Visto che i due punti A e B hanno la stessa distanza r da P , troviamo
1 QA 1 QB 1 QA QB 1 Q (2Q) 1 Q
V ( P) VA ( P) VB ( P)
NI
3. Le superfici equipotenziali
ZA
47 Traduzione
Due superfici equipotenziali possono intersecarsi, in uno o più punti?
Risoluzione
No, in nessun caso.
49 La superficie considerata è formata da tutti i punti allo stesso potenziale (superficie equipotenziale):
q 5, 0 108 C
V 45 V
4 0 r 4 3,14159 8,85 1012 C2 / (N m 2 ) 10 m
1 q q 1
50 V r
40 r 40 V
r1 1,1102 m
40 V1 5, 0 104 N m / C
r2 11 m
4 0 V2 50 N m / C
LI
52 PROBLEMA SVOLTO EL
53 Visto che il campo elettrico è uniforme, le linee di campo sono segmenti paralleli ed equidistanti,
quindi il campo elettrico (di modulo costante) ha la direzione delle linee di campo e il verso in cui il
CH
potenziale diminuisce, cioè il verso che va da P a Q.
Calcoliamo il modulo del campo elettrico:
V V V 14, 2 V 32,8 V
E Q P 724 V/m
s PQ 0, 0257 m
NI
V V V 50 V
E B A 67 V/m
s s 0, 75 m
V 24 V
56 E 2, 4 102 N/C
d 0,10 m
F qE 4, 0 1018 C 2, 4 102 N/C 9, 6 1016 N
q q q q
57 VS1 VS k0 k0 V k0 k0 V
r1 R r1 R
k0 qR R 10 m
r1 5, 7 m
k0 q RV 1 RV
1
10 m 10 V
k0 q 8,99 109 N m2 / C2 1,5 108 C
q q
VS VS2 k0 k0 V r2 k0 q RV k0 qR
R r2
R 10 m
r2 39 m
1
RV
1
10 m 10 V
k0 q 8,99 109 N m2 / C2 1,5 108 C
58 Consideriamo due punti qualsiasi P e Q appartenenti a un piano parallelo al piano infinito di
carica e spostiamo una carica di prova q da P a Q. Lo spostamento è sempre perpendicolare al
LI
campo che, essendo perpendicolare al piano infinito di carica, è perpendicolare anche al piano
arbitrario scelto. EL
Quindi, il lavoro fatto è nullo: Quindi, il lavoro fatto è nullo:
VP VQ 0 V VP VQ
CH
Per un piano infinito di carica, abbiamo E . Essendo E = ∆V/d, si ricava
20
q
VA k 0 k0 0
Dr rx
q q
VB k0 k0 0
Dr rx
rx
Dalla prima equazione si ha q q . Sostituendo nella seconda, si ha
Dr
q q r x
0
D r D r r x
q D r r x q r x D r 0
rD xD r 2 rx rD r 2 xD rx 0
r 2 0,30 m
2
x 9, 0 10 2 m 9, 0 cm
D 1, 0 m
V
60 Ex
x
4 m x 3 m
V V 3 m V 4 m 1 V 0 V 1 V
x 3 m 4 m 1 m
Ex 1V/m
LI
3 m x 2 m
V V 2 m V 3 m 1 V 1 V 0 V
x 2 m 3 m 1 m
EL
Ex 0 V
CH
2 m x 0 m
x 0 m 2 m 2 m
V V 0 m V 2 m 2 V 1 V 1 V
NI
Ex 0,5 V/m
0 m x 1m
ZA
x 1m 0 m 1m
V 0 V
Ex 0 V
1m x 3 m
x 3 m 1m 2 m
V V 3 m V 1 m 2 V 2 V 4 V
Ex 2 V/m
3m x 4 m
x 4 m 3 m 1m
V 0 V
Ex 0 V/m
4m x 5m
x 5 m 4 m 1m
V V 5 m V 4 m 0 V 2 V 2 V
Ex 2 V/m
Quindi:
VB VA 98 V 44 V V V
V E y E 3
4,95 103 5, 0 103
y 1110 m m m
LI
62 Il principio di conservazione dell’energia impone che la somma dell’energia potenziale e
dell’energia cinetica della particella sia costante. Poiché la particella parte da ferma, si ha:
EL
1
qV1 qV2 mv 2
2
da cui
CH
1 1,50 10 kg 1, 40 10 m/s
3
1 mv 2
V2 V1 8, 00 10 4 V 8
6,50 103 V
2 q 2 2, 00 10 C
Il vettore campo elettrico è ortogonale alle superfici equipotenziali indicate in figura ed è
NI
orientato dai punti a potenziale più alto a quelli a potenziale più basso. Definiamo il vettore d
come un vettore che è orientato come la linea di campo e ha modulo pari alla distanza tra le due
superfici equipotenziali.
ZA
Possiamo scrivere
E d Ed V V2 V1 V1 V2
da cui ricaviamo
V1 V2 8, 00 10 4 V 6,50 103 V
E 7,35 104 V/m
d 1, 00 m
LI
opposti che sommati danno un risultato nullo.
65 Traduzione EL
Per un campo vettoriale ottieni una circuitazione diversa da zero: è possibile definire per questo
campo un’energia potenziale diversa?
Risoluzione
CH
No, non è possibile perché dal fatto che la circuitazione è diversa da zero deduciamo che il campo
in questione non è conservativo, dunque non possiamo definire un’energia potenziale.
66 Il campo elettrico è conservativo, quindi la circuitazione è nulla lungo qualsiasi linea chiusa
NI
69 Scegliamo arbitrariamente un verso di percorrenza del percorso chiuso ABCD, per esempio quello
antiorario; quindi A B C D .
La circuitazione del campo elettrico lungo tale percorso è
ABCD E AB E BC E CD E DA E
Suddividiamo l’arco AB in n parti, ciascuna così piccola da poterla considerare rettilinea. In ogni
punto il vettore campo elettrico è perpendicolare al vettore spostamento corrispondente alla parte i-
esima dell’arco AB, quindi il prodotto scalare di ogni contributo è nullo. Queste considerazioni
valgono anche per il contributo alla circuitazione del tratto CD.
Quindi:
AB E CD E 0
Consideriamo il tratto BC. In questo tratto il vettore campo elettrico non è uniforme nei punti del
percorso. Anche in questo caso suddividiamo il percorso in n parti così piccole da poter considerare
costante il campo elettrico in ogni piccolo tratto.
LI
Possiamo scrivere:
BC E E1 l1 E2 l2 En 1 ln 1 En ln EL
E1 EB En EC
BC E EB l1 E2 l2 En 1 ln 1 EC ln
CH
Sappiamo inoltre che
Ei li Vi
Quindi:
NI
BC E VB V1 V1 V2 Vn VC
Nella sommatoria sopra si elidono tutti i termini tranne il primo e l’ultimo:
ZA
1 1 1 1
BC E VB VC k0 q
OB OC
8,99 10 N m / C 2, 0 10 C
9 2 2 8
6, 0 m 8, 0 m
7,5 V
Dato che nel tratto DA i vettori spostamento sono antiparalleli al campo, si ha
DA E BC E 7,5 V
Quindi:
ABCD E AB E BC E CD E DA E 0 7,5 V 7,5 V 0 V
70 No.
E dl 150 V/m 2 4, 0 102 m 37, 7 V
2
E Ei li 0
i
PROBLEMI DI RIEPILOGO
2d 2dm 2dmd 2d 2 m
71 t
a Eq Vq Vq
q q 6, 0 10 9 C 6, 0 10 9 C
72 VC k 1 2 8,99 109 N m 2 / C 2
r1 r2 1,3 m 0,3 m
8,99 109 N m2 / C2 15 109 C/m 1, 4 102 V
q q 6, 0 10 9 C 6, 0 10 9 C
LI
VD k 1 2 8,99 109 N m 2 / C 2
r1 r2 1,5 m 0,5 m
8,99 109 N m2 / C2 8 109 C/m 72 V
q1 1, 4 106 C
73 Vq k 8,99 109 N m2 / C2 2
2,5 105 V
r1 5, 0 10 m
NI
q2 1, 4 106 C
Vq q V1 V2 2,5 105 V k 2,5 105 V 8,99 109 N m2 / C2
1 2
r1 3, 0 102 m
ZA
V U 2 0 V 2 8,99 10 N m / C 1, 0 10 V
9 2 2 2
74 d 1,8 103 m
E 1, 0 106 C/m 2
2 0
Si ricava:
1 2 1 1 y
mvi k0 qQ mgy k0 qQ mgy
2 dy d d d y
da cui
k0 qQ y
vi 2 2 gy
m d d y
9 Jm
2
8,99 10 1,38 1017 C 5, 43 1015 C 0,500 m
m
2
C
2 9,81 2 0,500 m
3, 69 10 kg 62, 6 10 m 12, 6 10 m
22 2 2
s
m
5, 74
s
Le energie potenziali iniziali sono:
LI
9 Jm
qQ 1,38 10 17 C 5, 43 10 15 C
U i k0 8,99 10 2 2
1, 076 10 21 J
d C 62, 6 10 m
m
EL
U g ,i mghi 3, 69 1022 kg 9,80 2 1, 400 m 5, 063 1024 J
s
CH
Le energie potenziali finali sono:
9 Jm
qQ 1,38 10 17 C 5, 43 10 15 C
U f k0 8,99 10 2 2
5,346 10 21 J ,
dy C 12, 6 10 m
NI
m
U g , f mg hi y 3, 69 1022 kg 9,80 2 1, 400 m 0,500 m 6,8711024 J
s
Quindi si ha:
ZA
U f Ui
5,346 1, 076 1021 J 2,36
U g , f U g ,i 6,871 5, 063 1021 J
76 La forza-peso e la forza elettrica esercitate sulla particella sono uguali in intensità e direzione ma
opposte in verso. Essendo
V
FE qE q
d
FP mg
per la particella carica in equilibrio vale la relazione
V
mg q
d
Quindi:
mgd 1,5 10 kg 9,8 m/s 3, 0 10 m
12 2 2
V 2, 2 10 2 V
q 2, 0 1015 C
Q 1, 0 108 C
77 8, 0 108 C/m 2
4R 2 4 0,1 m 2
All’interno della sfera, il campo elettrico generato dalla carica Q distribuita sulla superficie è
nullo, quindi il potenziale è costante e assume internamente il valore che ha sulla superficie.
Quindi:
Q
V
40 R
Dato che l’energia si conserva, la carica q, una volta uscita dal foro, per sfuggire all’attrazione
LI
elettrostatica dovrà avere una energia cinetica superiore al modulo dell’energia potenziale.
L’energia potenziale è
U qV
quindi si dovrà avere
EL
1 2 1 qQ
mv0
CH
2 40 R
da cui
qQ
v0
NI
2m0 R
5, 0 10 C 1, 0 10 C
9 8
30 m/s
2 1, 0 108 kg 8,85 10 C / (N m ) 0,10 m
ZA
12 2 2
78 La distanza tra due superfici equipotenziali è la perpendicolare h condotta tra le due superfici.
Indichiamo con l’angolo che ogni superficie equipotenziale forma con l’asse x e con l’angolo
che ogni superficie equipotenziale forma con l’asse y.
Dalla figura si ricava che
27 63
e che, per esempio, la distanza hCA tra le superfici equipotenziali C e A vale
hCA xC sin 27 4, 0 103 m sin 27 1,8 103 m
79
LI
I campi EA ed EB valgono, in modulo,
q
E A EB
40 L2
EL
Nel punto C solo le componenti y di questi campi si sommano, mentre le componenti x si
elidono, perciò il campo risultante è diretto lungo y.
CH
In modulo, il campo e la forza valgono
q q 3
E2 cos
40 L2
6 40 L2
NI
100 109 C 3
2
q2 3
F qE 1, 6 102 N
4 0 L2 4 8,85 1012 C 2 / (N m 2 ) 0, 010 m 2
ZA
100 109 C
2
q2
U qV 1,8 104 J
2 0 L 4 8,85 1012 C 2 / (N m 2 ) 0, 010 m 2
La carica si muove lungo l’asse delle y. Per la conservazione dell’energia meccanica, l’energia
cinetica massima (a grande distanza dalle altre cariche) è uguale all’energia potenziale.
Quindi:
1 2U 2 1,8 104 J
K mv 2 U v 0, 60 m/s
2 m 1, 0 103 kg
80 Un nucleo di deuterio contiene un protone e un neutrone. Alla distanza minima raggiunta dai due
nuclei, la somma delle loro energie cinetiche K deve uguagliare l’energia potenziale elettrica U.
Quindi, l’energia cinetica è:
U q1 q2 2,56 1038 C2
2K U K k 8,99 10 N m / C
9 2 2
5,8 1014 J
2 2r 2 2, 0 10 m
15
3
Essendo K medio kBT , si ha:
2
2 K medio 2 5,8 1014 J
T 23
2,8 109 K
3 kB 3 1,38 10 J/K
81 Nel sistema di riferimento scelto, il campo elettrico nel punto A ha una componente lungo x
dovuta soltanto al filo e diretta nel verso positivo delle x, perché il filo è carico positivamente, e
una componente lungo y dovuta solo alla carica Q diretta verso la carica, che è negativa, quindi
LI
diretta lungo il verso positivo dell’asse y. Le componenti sono:
Q
Ex 107,9 N/C e E y k0 2 108 N/C
20 xA
Allore il modulo del campo elettrico è
yA
EL
CH
E Ex 2 E y 2 1,52 102 N/C
La differenza di potenziale ∆VAB è dovuta alla sola carica elettrica Q, essendo costante la
distanza dei due punti A e B dall’asse del filo. Quindi:
Q Q
NI
VAB VB VA k0 k0 9, 0 V
yB yA
Il lavoro fatto dal campo elettrico è L qVAB , dove q e 1, 6 1019 C . Quindi:
ZA
L e VAB 1, 4 10 18 J
Il lavoro è positivo dato che il campo sta allontanando fra loro due cariche dello stesso segno.
1 1 r r r r r
82 V k0Q k0Q 1 2 k0Q 1 1
r1 r2 r1r2 r1 r1 r
Da questa condizione si ottiene un’equazione di secondo grado:
Vr12 V r 2 k0Q k0Q r 0
La soluzione positiva è
2k0Q V r V 2 r 4k02Q 2 2 8,99 109 N 2 m 2 /C2 1,36 109 C 807 V 0, 0209 m
2
r1
2V 2 807 V
0, 0231 m
2 807 V
Quindi si ha r1 2,31 cm e r2 2, 31 2, 09 cm 4, 40 cm
2
1 q1 q2 3, 0 109 C 5, 0 109 C
83 F 8,99 10 N m / C
9 2
8, 4 105 N
4 0 r 2 4, 0 10 m
2 2
LI
1 q1 q2
V 0 r x q1 xq2 0
4 0 x r x
x
rq1
4, 0 102 m 3, 0 109 C
1,5 cm
EL
q1 q2 3, 0 109 C 5 109 C
CH
84
Dalla figura si deduce che AP rA x a 2 y 2 e BP rB x b 2 y 2 .
Quindi i potenziali elettrici generati in P da ciascuna delle due cariche valgono
NI
1 Q 1 Q 1 Q 1 Q
VA e VB
4 rA 4 x a 2 y 2 4 rB 4 x b 2 y 2
ZA
LI
che nel piano cartesiano rappresenta la retta verticale passante per il punto medio tra A e B .
85
sulla superficie della sfera stessa:
EL
Troviamo la differenza di potenziale elettrico tra il centro della sfera A e un qualsiasi punto B
W
V VB VA A B
CH
q
dove WA B è il lavoro fatto dalla forza elettrica per spostare una carica di prova q dal punto A al
punto B.
Il campo elettrico all’interno della sfera omogenea di raggio R è
NI
1 Q Q
E r r k0 3 r , r R
40 R 3
R
ZA
La forza elettrica per spostare una carica di prova q dal centro della sfera alla superficie è
qQ
F qE r k0 3 r
R
Tracciamo il grafico della funzione F = F(r):
Il lavoro compiuto dalla forza elettrica per spostare la carica q dal centro della sfera A alla
superficie è dato dall’area del triangolo rettangolo di base R e altezza F(R).
Calcoliamo F(R):
qQ
F r qE r k0 3 r
R
qQ qQ
F R k0 3 R k0 2
R R
Il lavoro risulta
1 qQ qQ
WA B Rk0 2 k0
2 R 2R
Per il calcolo del potenziale elettrico nel centro della sfera procediamo come segue:
W Q
V VB VA A B VA VB k0
q 2R
LI
Q
VB k0
R EL
Q Q 3 Q 3 1, 0 10 9 C
VA k0 k0 k0 8,99 109 N m 2 / C 2 13 V
R 2R 2 R 2 1, 0 m
La differenza di potenziale da considerare è
CH
WA P
V VP VA
q
Il triangolo rettangolo da considerare ha base rP e altezza F(rP):
NI
qQ
F rP k0 3 rP
R
L’area di tale triangolo è il lavoro per spostare la carica da A a P e vale
ZA
1 qQ qQ 2
WA P rP k0 3 rP k0 rP
2 R 2R3
Il potenziale in P è
WA P 3 Q 1 Q 2 Q 3R 2 rP2
VP VA k0 k0 3 rP k0 3
q 2 R 2 R R 2
1, 0 109 C 3 1, 0 m 0,50 m
2 2
8,99 10 N m / C
9 2 2
12 V
1, 0 m
3
2
Fisica&Matematica
86 Determiniamo l’equazione della retta tangente alla curva in P usando la regola dello sdoppiamento:
y yP 1 x xP
x xP 2 1 y 2 x 15
2 4 2
Il campo elettrico ha direzione perpendicolare alla superficie equipotenziale, quindi la componente
E xy è perpendicolare alla retta trovata e forma con la direzione x un angolo tale che
1
tan
2
Il campo elettrico è diretto verso punti a potenziale più basso, quindi in P il vettore E xy punta verso
l’altra superficie equipotenziale presente nella figura ed ha componente Ex negativa e componente
E y positiva. Poiché
1 2 1
tan cos , sin
LI
2 5 5
otteniamo EL
2 2
Ex Exy 26,8 V/m 24, 0 V/m
5 5
1 1
E y Exy 26,8 V/m 12, 0 V/m
CH
5 5
1 Quando la terza carica è molto lontana, l’energia potenziale del sistema è quella della coppia di
cariche A e B:
U i U AB
ZA
Quando viene aggiunta la terza carica, l’energia potenziale del sistema è la somma delle energie
potenziali di tutte le coppie di cariche:
U f U AB U AC U BC
Il lavoro compiuto dalla forza esterna è uguale alla variazione di energia potenziale:
W U U f U i U AC U BC
W k0QC
QA
QB k Q QA QB
0 C
xA xC y A yC
2 2
xB xC yB yC
2 2
a 2a
4,1109 C 4,1109 C
8,99 109 N m 2 C2 2,9 109 C 3,8 107 J
0,14 m 0, 28 m
LI
3 Usiamo la notazione scalare, considerando il campo elettrico positivo quando è diretto nel verso
positivo della direzione y. Il sistema è composto da 3 regioni. EL
Nella prima regione di spazio si ha y 0 e il campo elettrico è
E1 21 V/m
20 C2
CH
12
2 8,854 10
N m2
Nella seconda regione di spazio si ha 0 y d e il campo elettrico è
E2 41 V/m
2 0 12 C2
2 8,854 10
N m2
ZA
E3 21 V/m
2 0 12 C2
2 8,854 10
N m2
Nella regione di spazio con 0 y d il potenziale elettrico è
V2 y E2 y 41 V/m y
Questa espressione soddisfa la condizione V2 0 0 . Inoltre, V2 d 41V .
Nella regione di spazio con y d il potenziale elettrico è
V3 y E3 y d V2 d 21 V/m y d V2 d
21 V/m y 20 V
LI
Consideriamo la retta orientata perpendicolare alla superficie e passante per la carica puntiforme,
4
EL
con verso dalla superficie alla carica e origine sulla superficie. Indichiamo con y la posizione su
tale retta. L’espressione del potenziale elettrico sulla retta è
Q Q
CH
V V VQ E y k0 y k0
yd 2 0 yd
Dal momento che il potenziale elettrico è la somma di due termini negativi, non si annulla in
nessun punto.
NI
12
2 8,854 10
N m2
Il lavoro compiuto dalla forza esterna è uguale alla variazione dell’energia potenziale
dell’elettrone. Le posizioni iniziale e finale dell’elettrone son006F
y0 6, 0 cm e y1 10, 0 cm
per cui
Q Q
W U q V q y1 k0 y0 k 0
2 0 d y1 2 0 d y0
1 1
q y0 y1 k0Q
2 0 d y1 d y0
LI
Kf U i West U f West U
vf 2 2 2
m m m
37, 0 eV 1, 60 1019
EL
J/eV 6, 4 1018 J
2 31
1, 0 106 m/s
9,11 10 kg
CH
NI
ZA