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ELETTROSTATICA
INTRODUZIONE
• L’elettromagnetismo è la teoria che
descrive le interazioni tra corpi dotati di
carica elettrica
• In questo ambito, l’argomento
dell’elettrostatica è limitato al caso in cui
tutte le cariche elettriche sono in quiete
CARICA ELETTRICA
Esistono due tipi di carica elettrica denominati carica
positiva e carica negativa.
La carica elettrica di un corpo è rappresentata da un
numero (scalare) positivo o negativo.
e = 1,602 10-19 C
CARICA ELETTRICA
q2 q 1q 2 > 0
r
q1 ke q1 q2
F12 = ⎯⎯⎯⎯⎯⎯
r2
F12
1
𝑘𝑒 = Costante elettrostatica:
4𝜋𝜀0
ke = 9 109 kg·m3/(A2·s4)
FORZA ELETTROSTATICA
(Forza di Coulomb)
q2 q 1q 2 > 0
F21
F12 = - F21
r
q1 ke q1 q2
F12 = F21 = ⎯⎯⎯⎯⎯⎯
r2
F12
FORZA ELETTROSTATICA
(Forza di Coulomb)
q2 q 1q 2 > 0
F21 q 1q 2 < 0
F12 = - F21
F21
r
q1 ke q1 q2
F12 = F21 = ⎯⎯⎯⎯⎯⎯
F12 r2
F12
FORZA ELETTROSTATICA
(Principio di sovrapposizione)
q2
r2
F1
q3
F2
r1
q1
q3
F2
r1
q1
q2
F2
B
r
Quindi il campo elettrostatico deve
q1 contenere in sé le informazioni sulla
direzione e sul verso della forza. Cioè
A il campo elettrostatico è un vettore
CAMPO ELETTROSTATICO
q
E F
B B
r r
q1 q1
F=qE
A A
E
Se q1 < 0 q1
Il campo “si avvicina” verso la carica perché la forza
su di una carica positiva sarebbe attrattiva
CAMPO ELETTROSTATICO
Proprietà del campo di una carica
modulo del campo elettrostatico di una carica: dalla
legge di Coulomb F = ke q1q2/r2, e dalla formula
F = qE ricaviamo:
E = keq1/r2
E
q1
q F = qE
q1
CAMPO ELETTROSTATICO
Principio di sovrapposizione
q2
r2
E1
E1 + E2
q3
E2
r1
q1
– +
x
CAMPO ELETTROSTATICO
CAMPO ELETTROSTATICO
DIPOLO ELETTRICO
Momento di dipolo elettrico di una molecola
Ad esempio, la molecola di acqua è una molecola polare. Il
“baricentro” delle cariche positive è spostato rispetto a quello
delle cariche negative
+
p
–
Altri esempi di molecole non polari: He, H2, N2, CO2, CH4, C2H4
DIPOLO ELETTRICO
Momenti di dipolo elettrico di alcune molecole
Molecola Momento di dipolo (D)
CO 0,10 Cm
N2O 0,17 Cm
NH3 1,45 Cm
SO2 1,59 Cm
H 2O 1,84 Cm
KF 7,33 Cm
KCl 10,48 Cm
KBr 10,41 Cm
KI 11,05 Cm
HCl 1,03 Cm
HBr 0,78 Cm
HI 0,38 Cm
DIPOLO ELETTRICO
A
Flusso del campo elettrostatico attraverso
una superficie
Se E non è uniforme, o se S non è piana si suddivide
quest’ultima in piccoli elementi di area DA, si calcola il flusso
per ogni piccola area e si ‘somma’ su tutti gli elementi
n E
DA
De = E DA cos
Flusso del campo elettrostatico attraverso
una superficie CHIUSA
Si procede in modo analogo E
se la superficie S è una
superficie chiusa. Una n
superficie chiusa divide lo
spazio in due regioni: l’interno
e l’esterno. Il vettore unitario
normale alla superficie si
prende per convenzione
orientato verso l’esterno. Il
flusso del campo elettrostatico DA
è dato dalla formula
Il flusso del campo
elettrostatico è additivo :
Se 1 è il flusso del campo E1 E2 n
e 2 è il flusso del campo E2,
2 1
allora il flusso ris del campo E1
risultante Eris = E1 + E2 è
A
uguale alla somma dei flussi
dei campi E1 ed E2
ris= 1 + 2
TEOREMA DI GAUSS
Consideriamo una regione dello spazio nella quale si
trovano delle cariche elettriche, e consideriamo il
campo elettrostatico risultante generato da queste
cariche. Sia S una superficie chiusa e sia e il flusso
del campo elettrostatico risultante attraverso S
TEOREMA DI GAUSS: il flusso e attraverso una
superficie chiusa S è uguale a:
q5
q3
q4 q7
q6
q8
TEOREMA DI GAUSS
Esempio
q5
q4
q6
TEOREMA DI GAUSS
q1
e = 0
TEOREMA DI GAUSS
q1 q2
q3
q7
q8
e = 0
DISTRIBUZIONI DI CARICA PARTICOLARI
Dq = carica totale
contenuta nel cubo
DISTRIBUZIONI DI CARICA PARTICOLARI
Se la carica è distribuita su di una superficie,
definiamo la densità superficiale di carica
elettrica il rapporto = Dq/Da dove Dq è la
carica totale contenuta nell’elemento di
superficie Da
Dq = carica totale Da = area
contenuta dell’elemento
nell’elemento di superficie
di superficie
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
La carica elettrica
totale all’interno della
superficie S è la carica
elettrica totale Q della
sfera S
qint = Q
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
E
Il campo elettrostatico
generato da questa
distribuzione è radiale.
Infatti la rotazione
indicata dalla freccia R
blu lascia invariata la
distribuzione di carica
e quindi deve lasciare
invariato anche il
campo.
Ciò accade solo se il
campo è radiale. S
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
Tutti i punti della superficie S E
sono alla stessa distanza dal E
punto più vicino della sfera di r
carica. Quindi essi
r
sono equivalenti per
quanto riguarda la R
distribuzione di carica.
Possiamo dire che da
ogni punto della
superficie S si “vede”
la stessa distribuzione
di carica.
Quindi il modulo del campo è S
uniforme sulla superficie S.
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
n
E
Il campo elettrostatico è
ortogonale alla superficie r
S ed è uniforme in
modulo sulla superficie
stessa: R
S
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
n
E
Il campo elettrostatico è
ortogonale alla superficie r
S ed è uniforme in
modulo sulla superficie
stessa: R
e = 4r2E
per il T. di Gauss:
e = 4keqint = 4keQ
quindi:
4r2E = 4keQ
da cui:
E = keQ/r2 S
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
n
E
r
E = keQ/r2
Notiamo che è lo
stesso campo che R
avrebbe generato
una carica
puntiforme Q posta
al centro della sfera
carica
S
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
Consideriamo una
superficie sferica S, di n
raggio r < R, e il cui centro
coincide con quello della
distribuzione di carica R
La carica elettrica totale r
all’interno della superficie S
è adesso qint = (4/3)r3
Ma poiché = 3Q/(4R3)
qint = 3Q(4/3)r3/(4R3) S
ovvero
qint = Qr3/R3
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
Anche in questo caso il campo
elettrostatico è ortogonale alla n
superficie S ed è uniforme in
modulo sulla superficie stessa:
e = 4r2E R
per il T. di Gauss: r
e = 4keqint = 4keQr3/R3
quindi:
4r2E = 4keQr3/R3
da cui: S
E = keQr/R3
All’interno della sfera carica il modulo del campo
elettrostatico è proporzionale alla distanza dal centro della
sfera
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
E
E 1/r2
R r
Campo elettrostatico generato da una sfera
uniformemente carica
Linee di
campo
all’esterno
della
distribuzione
sferica
Campo elettrostatico generato da un guscio
sferico uniformemente carico
E’ lo stesso campo r
che avrebbe
generato una carica
puntiforme Q posta al
R
centro del guscio
sferico.
S
Campo elettrostatico generato da un guscio
sferico uniformemente carico
Consideriamo una n
superficie sferica S, di
raggio r < R, e il cui centro
coincide con quello della R
distribuzione di carica r
La carica elettrica totale
all’interno della superficie S
è adesso qint = 0
S
Campo elettrostatico generato da un guscio
sferico uniformemente carico
Anche in questo caso il campo
elettrostatico è ortogonale alla n
superficie S ed è uniforme in
modulo sulla superficie stessa:
e = 4r2E
R
per il T. di Gauss: r
e = 4keqint = 0
quindi:
4r2E = 0
da cui: S
E=0
Notiamo che all’interno del guscio
sferico carico il campo
elettrostatico è nullo
Campo elettrostatico generato da un guscio
sferico uniformemente carico
E
Grafico del modulo del campo elettrico
keQ/R2 di un guscio sferico uniformemente carico
in funzione della distanza dal centro
Il campo è discontinuo e non è definito sul
guscio
E 1/r2
E=0
R r
Campo elettrostatico generato da un guscio
sferico uniformemente carico
Linee di
campo
all’esterno
del guscio
sferico
E=0
Piano infinito con densità superficiale di carica
uniforme
Per simmetria, il campo
è ortogonale al piano della
distribuzione. Infatti
E immaginiamo di far ruotare il
piano su se stesso attorno ad
un asse ortogonale al piano
stesso: tale operazione lascia
invariata la distribuzione di
carica e quindi deve lasciare
E invariato anche il campo. Ciò
accade solo se il vettore
campo è ortogonale al piano
= Dq/Da
Piano infinito con densità superficiale di carica
uniforme
Inoltre, sempre per simmetria, il
modulo del campo elettrico, fissata
la densità di carica, dipende solo
E dalla distanza dal piano: infatti tutti i
punti di un piano parallelo a quello
che contiene le cariche sono
equivalenti se quest’ultimo è
infinito.
l verso del campo dipende dal
E segno della densità di carica. In
figura è mostrato il caso di una
densità di carica positiva
= Dq/Da
Piano infinito con densità superficiale di carica
uniforme
Consideriamo una superficie S
cilindrica con basi, di area A,
parallele al piano e poste
simmetricamente ai due lati del
piano stesso (le distanze delle
due basi dal piano che contiene le
cariche sono uguali). La carica
S totale all’interno della superficie è
qint = A
= Dq/Da qint = A
S
Piano infinito con densità superficiale di carica
uniforme Sulle basi del cilindro E è
uniforme e ortogonale a S:
bas = 2AE
Sulla parte laterale del cilindro E
E è parallelo a S: lat = 0
tot = lat + bas = 2AE
Per il T. di Gauss, tot = 4keqint
2AE = 4keA
S E = 2ke n
E
n
A
E
Il campo del piano infinito è
uniforme in ogni semi-spazio ed è
S qint = A
proporzionale alla densità di carica
Piano infinito con densità superficiale di carica
uniforme Sulle basi del cilindro E è
uniforme e ortogonale a S:
bas = 2AE
Sulla parte laterale del cilindro E
E è parallelo a S: lat = 0
tot = lat + bas = 2AE
Per il T. di Gauss, tot = 4keqint
2AE = 4keA
S E = 2ke n
E
n
A
Il campo del piano infinito è E
uniforme in ogni semi-spazio ed è
proporzionale alla densità di carica S qint = A
Doppio piano infinito con densità superficiali di
carica uniformi e opposte + e − (doppio
strato di carica)
Il campo risultante
di questa
distribuzione di
carica si può
calcolare dalla
formula del campo
di un singolo piano
infinito utilizzando
il principio di
sovrapposizione
+ −
Doppio piano infinito con densità superficiali di
carica uniformi e opposte + e − (doppio
strato di carica)
E+
+
Doppio piano infinito con densità superficiali di carica
uniformi e opposte + e − (doppio strato di carica)
E−
E−
−
Doppio piano infinito con densità superficiali di carica
uniformi e opposte + e − (doppio strato di carica)
I due piani suddividono lo spazio in tre regioni …
E−
E−
E+
E+
E−
E+
+ −
Doppio piano infinito con densità superficiali di carica
uniformi e opposte + e − (doppio strato di carica)
… in ognuna delle quali il campo è la somma di due campi
uniformi + −
E- = 2ke E- = 2ke E- = 2ke
R3
R1
R2
POTENZIALE ELETTROSTATICO
La forza elettrostatica è conservativa: mostriamo che il lavoro
della forza che una carica q1 esercita su una carica q2 lungo
un circuito chiuso è nullo
q2
F
q1
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Consideriamo prima un circuito chiuso semplice costituito da
due archi di circonferenza e da due segmenti rettilinei radiali
L A→B = 0
L C→D = 0 C
L B→C = – L D→A
B
q2
F
D
r A
Il lavoro totale
lungo gli archi
è nullo
Larc = 0 q2
F
q1
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Per ogni segmento
radiale “entrante”
ve ne è uno
“uscente” della
stessa lunghezza
Lrad = 0 q2
F
q1
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Il lavoro totale è la
somma del lavoro
lungo gli archi e
lungo i segmenti
radiali
q2
F
L C→B = 0 C
L A→C = |AC| F
q2 F1 F1+F2
q3
F2
r
q1
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Quindi, in conclusione, la forza elettrostatica, esercitata da una
qualunque distribuzione di carica elettrica è conservativa
Circuitazione di E = ∫(E•ds) = 0
POTENZIALE ELETTROSTATICO
F
B
–F
–
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Una carica q positiva posta tra i due strati subisce una forza
F=qE
+
q
–
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Supponiamo che la carica si muova in un piano parallelo agli
strati di carica: il lavoro compiuto dalla forza elettrostatica è
nullo (perché la forza è ortogonale a tale piano), quindi
l’energia potenziale della carica non varia
+
q
–
Ciò significa che l’energia potenziale della carica è uniforme
in un piano parallelo agli strati
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Poniamo adesso (arbitrariamente) a zero l’energia potenziale
della carica q quando questa si trova sullo strato di carica
negativa. Il lavoro che si deve compiere per portare la carica q
da questa posizione fino ad una distanza x è
U(x) = qEx
+
q
F
U=0
–
POTENZIALE ELETTROSTATICO
L’energia potenziale elettrostatica U delle cariche q1 e q2 poste
ad una distanza r l’una dall’altra è definita come il lavoro
compiuto, contro la forza elettrostatica, per portare la carica q2
“dall’infinito” ad una distanza r dalla carica q1. Con questa
definizione, lo zero dell’energia potenziale è “all’infinito”
U → 0 per r →
r F
q1 q2
U = keq1q2 / r
Notiamo che U < 0, e U cresce al crescere di r, se le cariche
sono di segno opposto (forza attrattiva) mentre U > 0, e U
decresce al crescere di r, se le cariche sono dello stesso segno
(forza repulsiva)
POTENZIALE ELETTROSTATICO
Consideriamo adesso una carica q posta nel punto A; abbiamo
visto che la sua energia potenziale rispetto ad una carica q1 è
data dall’espressione: U = keqq1/r
r A
q1 q
Osserviamo che la grandezza V = U/q = keq1/r non dipende
dalla carica q ma solo dalla carica q1 e dalla posizione di q.
Analogamente a quanto fatto per il campo elettrostatico,
possiamo considerare questa grandezza una proprietà del
punto A in cui si trova la carica q. Alla grandezza V si dà il
nome di potenziale elettrostatico. Il potenziale elettrostatico
della carica q1 è:
V = keq1 / r
L’unità di misura del potenziale elettrostatico nel sistema MKSA è il volt (V).
1V = 1J / 1C
POTENZIALE ELETTROSTATICO
DV = – ∫E•ds
dr
Linea di campo
e superficie
equipotenziale
POTENZIALE ELETTROSTATICO
V = keq1 / r
ke= 1 / 4πε0
B
Quindi il potenziale ha lo
stesso valore in ogni punto A
del conduttore E=0
V(B) = V(A)
CONDUTTORI
Campo elettrostatico alla superficie di un conduttore (2)
In particolare, la superficie del conduttore è una superficie
equipotenziale. Le linee del campo elettrostatico sono
ortogonali alla superficie del conduttore