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(Fisica Comprensibile per geologi)
Programma di Fisica 2 - (v 5.0-2002)
...sempre
pi fico!
A.J. 2000
Adriano Nardi
01 - CAMPO ELETTRICO
Il campo elettrico non adatto allagricoltura,
forse perch vi crescerebbero soltanto spine...
+
Tutte le leggi che riguardano il campo elettrico
trovano facile analogia con quelle che governano
il campo gravitazionale, gi studiato in Fisica 1.
E utile quindi fare sempre un confronto diretto. Lunica
eccezione che se la massa una grandezza sempre positiva,
nel caso del campo elettrico la carica pu essere anche
negativa, ne consegue che la forza gravitazionale solo attrattiva mentre quella elettrica pu
essere anche repulsiva.
Il concetto di campo un po astratto: intorno alla carica q in realt non c proprio nulla! Il campo elettrico
soltanto una regione di spazio che circonda la carica q. La caratteristica di questo spazio che in ogni suo punto
potenzialmente possibile risentire delleffetto di q in misura dipendente da q0, cio solo quando ci si metter una
carica di prova q0, in quel punto si risentir di una forza a causa di q. Si ricordi che questa forza potr essere
attrattiva o repulsiva.
Essendo il rapporto tra forza e carica, il campo elettrico si misura in Newton al Coulomb: N/C.
Un corpo si dice carico quando ha un eccesso di cariche, positive o negative. Poich il protone
legato al reticolo cristallino mentre lelettrone dotato di una certa mobilit, un corpo
carico negativamente quando ha un eccesso di elettroni e positivamente quando risulta un
difetto di elettroni.
Questo implica che il campo elettrico allinterno di un conduttore carico - in condizioni statiche - nullo. Su questo
punto, molto importante, torneremo a discutere in seguito.
++++
+
++++
+ -
- -
DIPOLO ELETTRICO: due cariche uguali ed opposte costituiscono un dipolo elettrico. Dicesi
momento del dipolo il vettore che unisce le cariche avente verso che va dalla negativa alla
positiva e modulo equivale alla distanza tra di esse moltiplicata per il valore assoluto di q.
= 2a qE sen = pE sen
Essendo un prodotto vettoriale, il momento esercitato sul dipolo rappresentato da un vettore che segue la regola
della mano destra o della vite e che quindi (nel caso illustrato) entrante nel piano del foglio e perpendicolare
ad esso.
FLUSSO DEL CAMPO ELETTRICO (): una misura del numero di linee di forza che
attraversano una data superficie.
dove: E = campo elettrico
E = E A Flusso di E A = superficie alle linee del campo
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Il flusso del campo elettrico una grandezza scalare e si misura in Newton al metroquadro per Coulomb: (Nm2)/C
FLUSSO ATTRAVERSO UNA SUPERFICIE CHIUSA: per una superficie chiusa il flusso
totale dato dalla somma dei flussi calcolati attraverso superfici A tanto piccole da risultare
piane:
Stabilito ci va fatta una distinzione: se la sorgente del campo interna o esterna alla superficie chiusa. Nel caso di
una sorgente esterna il flusso sar sempre nullo. Un esempio semplice si pu fare usando un cubo: il flusso
attraverso le superfici parallele alle linee di forza nullo (proprio perch //), il flusso entrante ha segno negativo,
quello uscente positivo (questo per convenzione).
LEGGE DI GAUSS: stabilisce che il flusso totale attraverso una superficie gaussiana ovvero
una superficie chiusa pari alla carica in essa contenuta divisa per la costante dielettrica, cio:
c = q/0 (questo vale, appunto, quando la sorgente del campo interna alla superficie). Per
dimostrare questa legge universale basta risolvere il caso pi semplice possibile: calcolare il
flusso totale, attraverso una superficie sferica, del campo elettrico prodotto da una carica
puntiforme posta al suo centro.
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c = q / 0 Legge di Gauss
Notare che in questa formula non vi alcun elemento che fa riferimento alla forma della superficie e quindi, anche
se calcolata su una sfera, valida per qualsivoglia superficie gaussiana. Abbiamo usato una sfera perch ci ha
permesso di svolgere facilmente lintegrale. Il flusso elettrico dipende dunque dalla carica q che genera il campo
(dalla sua entit dipende infatti il numero di linee di forza che circondano la particella) e risente dellinfluenza del
mezzo (in questo caso il vuoto) espressa dalla costante dielettrica. Questa legge verr usata ogni volta che si vuole
calcolare il campo elettrico.
GENERALITA: fino ad ora abbiamo considerato sorgenti puntiformi. Il calcolo del campo
elettrico prodotto da una sorgente di qualsiasi forma si basa sul principio di sovrapposizione
secondo il quale il campo elettrico prodotto da pi cariche equivale alla somma vettoriale dei
campi elettrici prodotti dalle singole cariche. Questo vale sia per pi cariche puntiformi che per
una distribuzione continua di cariche, cio per un oggetto carico esteso. Questultimo infatti
pu essere visto come una sommatoria di oggetti la cui estensione tende a zero, ovvero un
integrale di linea, di superficie, di volume:
Inoltre spesso utile stabilire una opportuna superficie gaussiana (sferica, cilindrica, o
comunque a R costante per avere un campo costante) e ricorrere alla legge di Gauss perch ci
fornisce sempre un valore noto per il flusso del campo elettrico e quindi una relazione utile per
estrarre il valore del campo:
dove si dovr valutare la superficie A attraverso cui si calcolato il flusso del campo elettrico e
la carica Q che lo ha prodotto.
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Se invece non si conosce la superficie, questa potr essere calcolata grazie alle classiche
formule:
Notare che il valore di A introduce la costante che pu essere usata insieme alla 0 per
semplificare lespressione, ricordando che k = 1/40 .
ESEMPI: ecco alcune applicazioni su oggetti carichi di forme elementari. Questi casi sono
molto istruttivi e oltre a fissare la teoria sono la base di qualsiasi esercizio desame.
carica puntiforme;
dipolo elettrico;
anello;
disco;
sfera;
guscio sferico;
filo o cilindro infinito;
piano infinito;
conduttore irregolare.
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Notare che se applichiamo una carica di prova q0 su un punto qualsiasi della superficie della sfera varranno le
seguenti relazioni:
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y E1
I vettori campo elettrico prodotti in P dalle due particelle
puntano in direzioni diverse, il verso dipende dal segno
della carica, ma hanno lo stesso modulo perch P dista r
da entrambe le particelle. Poich r2 = y2 + a2 abbiamo: P Etot
E1 = E2 = kq/r2 = kq / (y2+a2)
E2
Notiamo ora che le componenti Y di E1 ed E2 si annullano
r
a vicenda, mentre le componenti X si sommano. Etot
(somma dei due vettori) equivale dunque alla somma delle
y
loro componenti orizzontali:
x
(E1)x = E1 cos a a
Etot = 2 E1 cos ma il cos = a/r = a/(y2+a2)1/2 O
+ -q
quindi...
kq a qa 2a
Etot = 2 = 2k
y2+a2 (y2+a2)1/2 (y2+a2)3/2
Abbiamo presupposto per che il punto P sia molto lontano dalle particelle e che quindi
y>>a. Questo ci permette di trascurare al denominatore a2 rispetto a y2 e di ottenere in
definitiva:
2qa
Etot = k Campo elettrico generato in P da due cariche opposte
y3
Notare che il campo qui diminuisce con il cubo della distanza y dal baricentro del dipolo, cio pi rapidamente di
quanto avrebbe fatto con ciascuna singola carica, caso in cui si riduce con il quadrato di r.
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Il campo elettrico totale in P sar dato dalla sommatoria dei contributi prodotti dalle
porzioni q relative a degli intervalli x di lunghezza infinitesima. Il limite per x0 ci porta
dalla sommatoria (intervalli discreti) allintegrale di linea (che esprime una continuit lungo
tutto il tratto L):
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Preso un tratto di anello, il contributo del suo q al campo elettrico in P dato da:
y y y
E
E
Ey Ey E E
P Ex P
Ex
Fig.2 Fig.3
Fig.1
r y
a O
q
q Q
La conclusione (fig.3) che E cio la risultante dei vari E prodotti dai vari q lungo tutto
lanello (un cono di vettori) equivale alla somma delle sole componenti Ey e giace sullasse
Y con direzione opposta allorigine. Stabilito ci il problema risolto; ora basta solo buttare
gi un po di numeri:
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Ey = ( kq / r2 ) (y / r) = ky q / r3
Ey = ky q / (y2+a2)3/2
Avevamo detto che Etot dato dalla somma delle componenti Ey , quindi dalla sommatoria:
Etot = Ey = q ky / (y2+a2)3/2
Nel caso in cui non si conoscesse la carica totale Q ma venisse fornita la densit di carica , occorrer sostituire q
= x = L = 2a e quindi ottenere come risultato:
Notare inoltre che per y=0, cio quando il punto P al centro dellanello, risulter sempre E=0. Ci non strano se si
pensa che in quella posizione non esistono le famose componenti Ey !
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Consideriamo una porzione circolare del disco (fig.1). Questa avr una carica q che
contribuir al campo totale con un E che (es. precedente) abbiamo visto essere pari a:
y y
E E=dE
P P
Fig.1 Fig.2
y
q Q
r R
O O
dr
La carica q chiaramente non potr essere la stessa per ciascun anello ma dipender di volta
in volta dallestensione dellanello stesso. Una misura di q si pu ottenere moltiplicando la
densit superficiale di carica per la superficie del generico anello di raggio r e spessore
infinitesimo dr. Prendendo un anello di dimensioni infinitesime per anche la sua carica e
quindi il contributo al campo totale saranno infinitesimi:
Dunque, sostituendo dq nella prima espressione, il contributo di ogni anello sar dato da:
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Il campo elettrico totale (fig.2) sar dato dalla somma di tutti gli infiniti anelli, dal pi
piccolo di raggio 0 al pi grande di raggio R, cio dallintegrale dei dE tra r=0 ed r=R.
R R R R
E=V 0 dE = kyV 0 [2r / (y2+r2)3/2 ] dr = kyV 0 (y2+r2) -3/2 dr2 = ky [(y2+r2) -1/2 / (- )]0
y y
E = 2ky ( - ) Campo elettrico alla distanza y sullasse centrale
|y| (y2+R2) 1/2 di un disco uniformemente carico
Analogamente a quanto visto per il disco, questo calcolo vale per distanze molto grandi (y>>R). Osserviamo infatti
cosa succede in un punto molto vicino al centro del disco, cio ad una distanza y0, ricordando che k = 1/40:
Notare che lo stesso valore si ottiene anche per un punto qualsiasi quando per R, cio per un disco
infinitamente esteso.
NB: questo risultato da tenere bene a mente perch tra poco lo ritroveremo in unaltra salsa!
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CAMPO AL DI FUORI DELLA SFERA: cio misurato in un punto P posto, rispetto al centro
della sfera, ad una distanza r>R. Immaginiamo questo punto localizzato su una superficie
gaussiana sferica concentrica alla sfera carica e dunque di raggio r (fig.1). Applichiamo la
legge di Gauss in modo analogo al caso della carica puntiforme:
Le sfere sono concentriche, quindi in ogni punto della gaussiana E avr lo stesso valore...
Notare che il risultato identico al caso della carica puntiforme. In pratica come se lintera carica Q fosse
concentrata al centro della sfera! Il paragone con il campo gravitazionale e il centro di massa sbalorditivo...
V E dA = Q / 0 Legge di Gauss
Ma... un momento! La quantit di carica racchiusa allinterno della gaussiana questa volta
minore dellintera carica Q (fig.2).
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E
P Superficie
gaussiana
E
Superficie
P
gaussiana
r
r
R R
q
Q Fig. 2
Fig. 1
E gi un bel risultato, ma ricordando che = Q/V = Q / (4/3 R3), dove questa volta
volume e carica sono riferiti allintero oggetto, possiamo esprimere tutto in funzione di Q:
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CAMPO ALLINTERNO DELLA SFERA: poich non vi sono carica allinterno del guscio
sferico, pur applicando la legge di Gauss campo elettrico risulter nullo per qualsiasi
superficie gaussiana di raggio r<R :
E
P Superficie
gaussiana
Superficie
P
r gaussiana
r
R R
q=0
Q Q
Fig. 1 Fig. 2
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Dato un filo uniformemente carico di lunghezza infinita calcoliamo il valore del campo elettrico
in un punto P posto a distanza r . Assumendo la carica come positiva, la simmetria radiale
implica che il vettore E in ogni punto sia diretto perpendicolarmente al filo e diretto nel verso
opposto (fig.2). Applicando la legge di Gauss consideriamo la superficie gaussiana cilindrica di
lunghezza L su cui giace P , concentrica al filo e quindi di raggio r (fig.3).
Superficie
gaussiana
E E E
P P A
+++ +++++
+++
|E| sar costante su tutta la superficie laterale e nullo attraverso le basi del cilindro gaussiano,
essendo queste perpendicolari al filo, ovvero parallele alle linee di forza. Applichiamo quindi la
legge di Gauss alla sola superficie laterale:
Lo stesso risultato vale per un cilindro carico di lunghezza infinita e raggio R<r (fig.1).
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Data una piastra uniformemente carica di estensione infinita e densit superficiale di carica ,
consideriamo una superficie gaussiana cilindrica con asse perpendicolare alla piastra (figura).
E
Superficie
A gaussiana
+++
Le linee di forza del campo elettrico sono perpendicolari alla piastra e quindi parallele alla
superficie laterale del cilindro gaussiano. Su tale superficie dunque il flusso sar nullo. Il flusso
totale sulla gaussiana sar dato allora dalla somma dei flussi relativi alle basi del cilindro.
Fissato il valore A per la superficie del cilindro, il flusso totale sar = 2EA. Applichiamo la
solita legge di Gauss:
Ma la carica che agisce sulle basi del cilindro (cio quella contenuta nella porzione di piastra di
area A) risulter essere q = A . Procediamo quindi a sostituire q :
Notare per prima cosa che nella formula non compare la distanza dal piano dellipotetico punto P in cui solitamente
eseguiamo la misura del campo. Questo risultato dunque valido per qualsiasi punto a qualsiasi distanza dalla
piastra. In altre parole il campo elettrico della piastra uniforme, cosa deducibile anche a priori osservando che la
carica uniforme e le linee di forza sono parallele.
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E buon conduttore un materiale la cui struttura consente alle cariche elettriche negative (cio
agli elettroni) di spostarsi liberamente da un atomo allaltro. Se questo movimento non
orientato ma caotico, cio se non risulta un movimento netto in una particolare direzione, il
conduttore in Equilibrio Elettrostatico.
02 - POTENZIALE ELETTRICO
Che ci si creda o no, la presenza da qualche parte di una
carica puntiforme in grado di sconvolgere luniverso
intero, costringendo la gente, ovunque essa sia, a compiere
lavoro. Qualche incosciente deve aver lasciato in giro un bel
mucchio di cariche... + +
Il concetto di potenziale elettrico offre una nuova analogia tra campo elettrico e campo
gravitazionale. Infatti la forza elettrostatica (F=q0E) conservativa, quindi il campo elettrico,
come quello gravitazionale, un campo conservativo. E allora possibile definire una funzione
energia potenziale ed una grandezza scalare chiamata potenziale elettrico. Ricordiamo infatti che
lenergia potenziale ha senso solo in un campo conservativo, ovvero in assenza di forze dissipative
(attriti, vedere FICO1)
Poniamo la carica di prova q0 nel punto A in un campo elettrico E. A causa del campo essa
subir una forza elettrostatica F=q0E e quindi uno spostamento nella direzione di F.
Consideriamo ora lo spostamento di q0 lungo un tratto arbitrario AB. Il lavoro eseguito
definito come forza per spostamento, ma il lavoro di una forza conservativa equivale
anche alla variazione di energia potenziale U cambiata di segno (per queste definizioni
vedere FICO1). Abbiamo dunque due relazioni:
Lintegrale lungo la traiettoria AB detto integrale di linea e non dipende dal cammino
eseguito per congiungere i due punti perch la forza era conservativa. Ora, applicando la
definizione, possiamo ottenere la differenza di potenziale dividendo la variazione di energia
potenziale per q0 :
Per il momento potevamo calcolare soltanto la differenza di potenziale tra due punti ma
possibile ottenere un valore assoluto del potenziale elettrico in un punto assumendo che il
potenziale risulti nullo ad una distanza infinita da questo punto. Prendiamo lesempio
precedente e poniamo A allinfinito con valore 0 :
B
VB-VA = -V A
Eds Differenza di potenziale tra A e B ...con A = e VA = 0 avremo:
B
VB = -V
Eds Potenziale Elettrico in B
In realt il potenziale in un punto ancora una differenza di potenziale: la differenza tra quel punto e linfinito.
1 V = 1 J/C
U = - W (energia potenziale)
U1 = U2 = - q0Ed1 C e B hanno la stessa energia potenziale rispetto ad A
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+
+
+ +
+
Superfici equipotenziali
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Il calcolo del potenziale in un punto posto alla distanza R da un corpo carico di qualsivoglia
forma geometrica si basa su una delle seguenti relazioni fondamentali:
Rp
VP = -V
Edr Potenziale Elettrico in P
Rb
VB-VA = -V Ra
Edr Differenza di potenziale tra A e B
dove E va sostituito con lequazione del campo elettrico relativa alla forma del corpo in
oggetto (formule gi viste). La soluzione si presenta dunque abbastanza semplice e, di caso in
caso, la tecnica sar analoga a quella corrispondente per il campo elettrico (integrazione di
elementi infinitesimi, ecc.). Anche nel caso potenziale elettrico e dellenergia potenziale vale
infatti il principio di sovrapposizione (risultante = somma dei componenti).
ESEMPI: seguono alcuni esempi di calcolo applicato a corpi carichi di varie forme in analogia
a quanti visto riguardo il campo elettrico.
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P
VP = -V
Eds Potenziale Elettrico
E = kq/r2 Campo elettrico di una sorgente puntiforme
V = -W/q W = -q2V
U = q2 V
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Anche per lenergia potenziale vale il principio di sovrapposizione, quindi per un sistema di
tre cariche si avr la somma:
q1
r
Fig.1
p
q1 q2 q2
r
Fig.2
p
q1 q2 q1 q2
r
Fig.3 Fig.4
r1 r2 r1 r2
p2 q3
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La soluzione dellintegrale :
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Notare che se P si fosse trovato al centro del disco (distanza minima) si avrebbe avuto r = a e quindi
y y
P P
Fig.3
Fig.1
r y r y r
a O a a
dq
Q
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A
V = k 2V 0
a (y2+a2) -1/2 da risolvendo lintegrale:
y y
P P
Fig.1 Fig.2
y y
y2+a2
a A
O
q
da Q
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r
Vr = VR -V R
Er dr potenziale allinterno della sfera ...dove:
V = kQ/2R (3 - r2/R2) Potenziale allinterno della sfera alla distanza r dal centro
P
PR
P
r
r
R R
Fig. 1 Fig. 2
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Stesso risultato si avr allinterno di un guscio sferico dove, non esistendo cariche, non
risulter campo elettrico.
Rovesciando il discorso (i fisici sono maestri in questi giochetti) possibile dimostrare che allinterno di un
ambiente circondato da pareti cariche non esiste alcun campo elettrico e non potranno penetrare campi esterni.
Infatti, data la formula della differenza di potenziale:
se la differenza di potenziale tra A e B sempre nulla, allora ancheil B
campo elettrico risulter sempre nullo. Su tale principio si basanole VB-VA = - A E ds
V
gabbie di Faraday: scatole metalliche o reti di conduttori collegati a terra,
impiegate nei circuiti elettronici per schermare le interferenze
elettromagnetiche e negli edifici per proteggerli dai fulmini.
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Facendo il rapporto tra le cariche vediamo infatti che la carica legata al diametro locale:
Abbiamo preso per ipotesi un filo molto ma molto lungo. Questo ci consente di dire che il
campo elettrico prodotto da ciascuna sfera uniforme (altrimenti, poich le linee di forza
non possono mai incrociarsi, i due campi centrifughi si sarebbero deformati a vicenda dal
lato collegato). A questo punto utilizzando la formula, del campo elettrico in un conduttore
sferico, possiamo calcolare entrambi i campi:
E1 = k q1/r12
E2 = k q2/r22
Facendo ora il rapporto tra i campi e sostituendovi il valore del rapporto tra le cariche...
In conclusione risulta che il campo pi intenso prodotto dalla sfera pi piccola, presso la quale si accumulata la
maggior quantit di cariche.
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03 - CAPACITA ELETTRICA
Per capacit elettrica non si deve
intendere il talento dellelettricista
ma la propriet di immagazzinare
cariche elettriche. Capacit come
capienza dunque: la capienza di un
secchio in grado di immagazzinare
cariche e, una volta pieno, riversarle fino a
vuotarsi completamente. Questo secchio magico
si chiama condensatore elettrico ed un componente elettronico di largo uso in ogni
apparecchiatura: computer, impianti Hi-Fi, radio, TV.
La capacit espressa dal rapporto tra il valore assoluto della carica sulle armature e il valore
assoluto della differenza di potenziale tra di esse:
Lunit di misura chiaramente Coulomb su Volt, e prende il nome di Farad (da Faraday):
1 F = 1 C/V (SI)
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-Q -q1 +q1 +Q
C1
-Q +Q
=
-q2 +q2 Ceq
C2
V + V +
Fig.1
Collegamento in parallelo Ceq = C1 + C2
V V V
-Q +Q
-Q +Q -Q +Q
=
Ceq
C1 C2
V + V +
Fig.2
Collegamento in serie 1/Ceq = 1/C1 + 1/C2
due condensatori sono collegati come nella parte in neretto della figura 1 a sinistra.
Mediante una batteria applichiamo al circuito una differenza di potenziale V. Ai capi di
ciascun condensatore risulter la stessa V ma le cariche +Q e -Q si ripartiranno
rispettivamente tra le due armature positive e le due negative. Si avr cio:
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GEOLOGIA 2000 - www.anisn.it/geologia2000 FI.CO.2 - Adriano Nardi
due condensatori sono collegati come nella parte in neretto della figura 2 a sinistra.
Mediante una batteria applichiamo al circuito una differenza di potenziale V. Ai capi di
ciascun condensatore risulter la stessa carica di valore assoluto Q ma la differenza di
potenziale si ripartisce tra i due componenti. Si avr cio:
Q / C = Q1 / C 1 + Q2 / C 2
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Quindi il lavoro totale necessario per caricare il condensatore (cio per caricare le armature
da q=0 a Q) sar:
Q
W=V 0
q/C dq = Q2/2C lavoro richiesto per caricare il condensatore
U Q2/2C = C2 V2 / 2 C
V2 = V / k
Cosa successo? La carica Q che ormai era sulle armature non pu far altro che essere
rimasta l, di conseguenza certamente cambiata C, la capacit del condensatore. Quindi:
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Questo effetto fa aumentare la capacit. Infatti nella relazione della capacit (C=Q/V) il
campo elettrico presente (anche se non visibile) al denominatore, dentro il valore del
potenziale (V=Ed). La riduzione del valore del campo riduce il denominatore aumentando il
valore della capacit.
La capacit del condensatore dipende dunque dalla geometria delle armature (vedremo gli esempi pi avanti) ma
anche dal dielettrico usato per isolare le armature. Tutti gli esempi che seguiranno si riferiscono a condensatori in
aria. Quando nello stesso condensatore viene utilizzato un dielettrico diverso, la capacit calcolata
geometricamente va moltiplicata per un fattore k che dipende dal materiale impiegato.
Anche qui, come per la capacit, stata scelta una simbologia un po ambigua. Bisogna fare molta attenzione infatti a non
confondere la... k con la k !! La prima era la costante della legge di Coulomb (k=1/40), cio una costante universale, mentre
la seconda, come abbiamo appena visto, pu assumere valori diversi, essendo caratteristica costante solo per il medesimo
materiale. Tutto chiaro? Davvero??
Allora... colpo di scena: la 0 di k altro non era che la costante dielettrica del vuoto, ovvero... una k !!
risultato numerico sar talmente piccolo da dover essere riconvertito in sottomultipli del Farad,
come ad esempio il F (vedere in appendice la tabella dei sottomultipli).
ESEMPI: seguono alcuni esempi significativi relativi alle forme elementari. Notare che i
precedenti esempi sul campo elettrico sono serviti poi per il calcolo del potenziale e gli esempi
sul potenziale insieme a quelli del campo servono ora nel calcolo della capacit. Questi esempi
infatti non sono soltanto esercizi ma particelle elementari indispensabili a costruire le soluzioni
dei casi pi complessi (i compiti desame!).
Condensatore piano
Con inserimento di dielettrico
Con inserimento di piastra conduttrice
Parzialmente riempito di dielettrico
Condensatore sferico
Capacit di un conduttore sferico isolato
Condensatore cilindrico
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Quindi il campo tra le due armature del condensatore avr valore doppio e, sostituendo :
C = Q/V = QA0/Qd
CAPACITA CON DIELETTRICO: si noti inoltre che la mancanza della costante dielettrica nellespressione di C
dovuta al fatto che il materiale usato come isolante stato laria (k=1). Isolando le piastre con ceramica, plastica o
altre materie, la capacit sar maggiore ed il valore di C dovr essere moltiplicato per la rispettiva costante
dielettrica:
Ci vale anche per tutti gli esempi che seguiranno, nei quali, per semplicit, le armature saranno sempre in aria.
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GEOLOGIA 2000 - www.anisn.it/geologia2000 FI.CO.2 - Adriano Nardi
+Q -Q
-Q +Q -Q +Q -Q +Q
=
+-
+-
+-
C C1 C2
d1 d2 d1 d2
+Q -Q
-Q +Q -Q +Q -Q +Q
C
= C1 C2
d1 d2 d1 d2
40
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Ora si tratta di calcolare la differenza di potenziale tra la sfera piccola (punti a distanza R1)
e il guscio sferico (punti a distanza R2) :
R2 R2 R2 R2
VR2-VR1 = -V Er dr = -V (kQ/r2) dr = -kQV dr/r2 = -kQ [1/r2 ] = -kQ (-1/R2+1/R1)
R1 R1 R1 R1
R1-R2
V = kQ Differenza di potenziale tra le armature (distanza R2-R1)
R1R2
Quindi non rimane che sostituire nella relazione della capacit:
R1R2
C = Q/V = Q
Q k (R1-R2)
CAPACITA DI UNA SINGOLA SFERA ISOLATA: il problema del condensatore sferico potrebbe apparire
superfluo perch di scarsa utilit pratica (in realt si dovuto trascurare leffetto del guscio sul sostegno della sfera)
tuttavia ha unimportanza teorica perch consente il calcolo della capacit di una singola sfera.
Come pu un singolo conduttore isolato avere un effetto capacitivo?
Abbiamo gi visto che le cariche in eccesso su di un conduttore isolato si distribuiscono Q=0
sulla superficie in modo che in tutti i punti risulti lo stesso potenziale. Baster allora
fingere lesistenza di un guscio sferico di raggio infinito per calcolare la capacit di un
singolo conduttore sferico grazie alla formula precedente, nella quale, per R20, si ha:
R=
C = R1/k
Lo stesso risultato si ottiene anche considerando che i punti sulla superficie del guscio,
trovandosi a distanza infinita, avranno per definizione un potenziale nullo (VR2=0) e
quindi la differenza di potenziale tra le armature si riduce al potenziale della sola sfera
isolata VR1 = k Q/R1. r
La capacit ne risulter ancora: C = Q/V = QR1/kQ = R1/k +Q
Quindi, sostituendo k = 1/40 , per una sfera di raggio r, in generale si avr:
R1
+Q
-Q R2
La lunghezza dei cilindri deve essere molto maggiore del diametro del condensatore per poter
considerare trascurabile la disomogeneit del campo elettrico presso i bordi. Assunto ci, il
campo elettrico si potr considerare radiale, centrifugo e perpendicolare alle superfici in
ogni punto. Tale campo racchiuso allinterno del sistema e generato dal solo cilindro
interno (il contributo del guscio cilindrico nullo). Il campo generato da un cilindro di
raggio R1 , lunghezza L, e densit superficiale di carica (come si gi visto):
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04 - RESISTENZA ELETTRICA
La resistenza elettrica non il record di
permanenza con le dita nella presa di corrente
(peraltro mai omologato) ma la difficolt con cui
un corpo si lascia percorrere dalla corrente
elettrica. Ci, alla lettera, farebbe supporre che
un elettricista esperto misuri pi ohm di un uomo
comune. Questo in un certo senso pur vero, ma dovuto
a motivi puramente professionali. Del resto il simbolo della resistenza non lex presidente Pertini
ma una linea spezzata a zig-zag.
Per capire bene di cosa stiamo parlando bisogna prima di tutto comprendere cos una corrente
elettrica, cio quella cosa che tutti conosciamo bene ma nessuno (credetemi, neppure gli
elettricisti!), nessuno sa realmente cosa sia. Vero che perfino i fisici che lhanno inventata... la
fanno scorrere alla rovescia!
Fino ad ora parlavamo di cariche in eccesso che si distribuivano in un certo modo. Avevamo cio,
oltre agli elettroni normalmente presenti nel conduttore, altri elettroni che nullaltro facevano se
non andarsi a disporre sulla superficie del conduttore stesso con una certa distribuzione per poi
ristagnarvi in movimento caotico, restando quindi mediamente fermi. Ma facciamo attenzione al
criterio di distribuzione: era quello di mantenere in ogni punto lo stesso potenziale. Questi
elettroni quindi, allistante iniziale, migravano sulla superficie per annullare ogni differenza di
potenziale. Se ora manteniamo permanentemente una differenza di potenziale ai capi di un
conduttore, quello che avremo sar una migrazione permanente delle cariche in eccesso, ovvero
una corrente elettrica.
Se prima, nel condensatore, avevamo usato una batteria per mantenere una differenza di
potenziale ai capi di un dielettrico, verificandone la capacit, ora in un certo senso faremo lo
stesso con un conduttore, misurando invece quanto facilmente si lascia percorrere dalle cariche
negative.
Corrente e resistenza
Poich il valore della carica pu variare nel tempo, ponendo il limite per t0 si avr:
La corrente si misura dunque in Coulomb al secondo, unit che prende il nome di Ampere :
1 A = 1 C/sec (SI)
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VERSO DELLA CORRENTE: per convenzione positivo nella direzione in cui scorrono le
cariche positive. Per nei cavi elettrici ci che scorre sono gli elettroni (cariche negative)
quindi il flusso reale inverso a quello convenzionale.
flusso convenzionale: + -
flusso reale: - +
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DENSITA DI CORRENTE (J): grandezza vettoriale con direzione della velocit di deriva,
verso opposto (la deriva degli elettroni, essendo cariche negative, opposta alla direzione
convenzionale della corrente) e modulo pari a nqvd . Esprime la corrente per unit di superficie
che attraversa la sezione (A) del conduttore:
Come si intuisce facilmente, non si tratta di una vera legge ma di una relazione empirica, valida
tuttavia per molti materiali di uso comune, compreso il rame. Risulta quindi di grande utilit
conoscere per ogni materiale ohmico la rispettiva costante, detta conducibilit elettrica.
Si badi bene a non confondere le ultime due grandezze e con le analoghe simbologie usate rispettivamente per
la densit superficiale di carica e la densit di carica per unit di volume. Non ci azzeccano niente ma pare che
i fisici, pur disponendo di due alfabeti, hanno una fantasia davvero molto limitata...
RESISTENZA ELETTRICA (): data una certa differenza di potenziale mantenuta ai capi di
un conduttore, la resistenza una grandezza che mette in relazione la corrente generata con
tutte le caratteristiche del conduttore percorso. Le ultime due grandezze esaminate erano
caratteristiche del materiale usato ma non descrivevano come lo stesso materiale poteva
comportarsi in base alla geometria del conduttore.
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Confrontiamo la legge di Ohm con la definizione di densit di corrente. Otterremo una nuova
relazione che contiene sia la caratteristica del materiale che la sezione A del conduttore:
Consideriamo ora un filo conduttore di lunghezza L e sezione A ai capi a e b del quale viene
applicata una differenza di potenziale V. Applicando al filo la definizione di potenziale
calcoliamo il campo generato nel filo...
b b
Vb-Va = -V a Eds = -EV a
dx = EL
V=EL Potenziale applicato ai capi del filo di lunghezza L
E = V/L Campo generato dalla differenza di potenziale V
in un conduttore di lunghezza L
La relazione al secondo membro, che racchiude tutte le caratteristiche del conduttore, detta
resistenza elettrica:
...che pu essere espressa anche in funzione della resistivit, inverso della conduttivit
Per capire davvero bene bisogna riscrivere la relazione precedente nel seguente modo: I = V/R
Da ci deduciamo che la corrente I, generata da una differenza di potenziale V, non sempre la stessa ma risulta
tanto minore quanto pi grande la resistenza del filo. La resistenza elettrica dunque esprime effettivamente una
resistenza opposta dal conduttore al passaggio della corrente. Questa resistenza (lo
vediamo dalla definizione R = L/A) dipende dal tipo di materiale utilizzato (resistivit del materiale ohmico) e dalla forma
del filo: sar molto grande nei fili lunghi e stretti ma piccola nei fili corti e larghi. Per fare anche qui unanalogia abbastanza
geologica, si consideri la resistenza di un tubo al passaggio dellacqua: tubi lunghi e tubi stretti oppongono maggiore resistenza.
Che ne facciamo della del materiale? Beh, si pensi alla rugosit della superficie del tubo: un tubo di cemento offre certo pi
resistenza di un tubo dacciaio!
Comunque va ricordato sempre che anche la resistenza, come la conduttivit e la resistivit, frutto della legge di Ohm e come
tale vale soltanto per i materiali ohmici.
In conclusione, per ricordare la misura della resistenza, possiamo dire che in un conduttore dalla resistenza di 1 , la
differenza di potenziale di 1 V generer la corrente di 1 A.
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due resistori sono collegati come nella parte in neretto della figura 1 a sinistra. Mediante una
batteria applichiamo al circuito una differenza di potenziale V. Ai capi di ciascun
condensatore risulter quindi lo stesso potenziale ma la corrente I si ripartisce tra i due
componenti ( anche la prima legge di Kirchhoff, che vedremo nel cap.6). Si avr cio:
V / R = V1 / R 1 + V2 / R 2
due resistori sono collegati come nella parte in neretto della figura 1 a sinistra. Mediante una
batteria applichiamo al circuito una differenza di potenziale V. La corrente che attraversa i
due resistori necessariamente la stessa ma capi di ciascuno di essi risulter una diversa
differenza di potenziale proprio per effetto della loro resistenza. Si avr cio:
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R I = (R1I 1) + (R2I 2)
I1 I
R1
I2
I I
=
Req
R2
V + V +
Fig.1
Collegamento in parallelo 1/Req = 1/R1 + 1/R2
V V V
=
Req
R1 R2
V + V +
Fig.2
Collegamento in serie Req = R1 + R2
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ESEMPI: su questo argomento non ci sono casi tipologici da studiare. Vediamo soltanto due
esempi numerici riferiti alla geometria del conduttore. Luso diretto della resistenza nei circuiti
elettrici verr discusso nel capitolo 6.
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Larea della sezione misura 50 cm2 = 0,005 m2 = 510-3 m2. Ricaviamo la resistivit
dallespressione della resistenza:
Per la cronaca, questa la resistivit tipica del ferro. Quellinsana curiosit ci ha portato quindi
a scoprire che, grazie alla corrente elettrica, si potrebbe anche risalire alla natura di un
minerale... purch abbia la forma giusta!
Il raggio della sezione di 2 mm = 0.002 m. Larea A della sezione del cavo dunque pari a
r2 = 1.2610-5 m2. La resistenza per 3000 m di cavo sar dunque:
Dunque un cavo di rame di quella sezione avr una resistenza di circa 0.001 per ogni
metro di lunghezza... non per niente si usa il rame!
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05 - FORZA ELETTROMOTRICE
Se qualcuno pensava di poter usare la batteria senza sapere
che diavolo fosse si sbagliava di grosso. Infatti dentro quel
barattolino metallico che fa agitare gli orsacchiotti Duracell
deve pur esserci qualcosa o qualcuno in grado di spingere
gli elettroni nel circuito! E ora di vederci chiaro.
La batteria genera una forza elettromotrice in grado di dare una spinta agli elettroni,
pompandoli nel circuito. Un resistore al contrario pu dissipare questa energia.
FORZA ELETTROMOTRICE (): nel capitolo precedente (pag.50) si era visto che
mantenendo una differenza di potenziale ai capi di un conduttore, in esso si pu mantenere
costantemente una migrazione di cariche, cio una corrente. Questa corrente si chiama
continua perch migra costantemente nella stessa direzione. Ci che ha messo in moto questi
elettroni per un generatore di forza elettromotrice. La batteria (usata negli esempi
precedenti) uno di questi generatori. Nel corso di chimica si studia il funzionamento reale
della pila elettrica, qui per vediamola semplicemente come un oggetto che aumenta lenergia
potenziale degli elettroni che lo attraversano. In pratica come una pompa che spinge acqua
in un cassone posto ad una certa altezza (fornisce energia potenziale) in modo che poi possa
scorrere liberamente verso il basso sotto lazione del campo gravitazionale (nel nostro caso
degli elettroni il campo elettrostatico prodotto dalla differenza di potenziale). La forza
elettromotrice che essa genera espressa come il lavoro eseguito per unit di carica e quindi,
come il potenziale, si misura in Volt.
Vediamo quindi che la forza elettromotrice prodotta dal generatore dipende dalla resistenza
del circuito e dalla resistenza interna del generatore stesso. Questultima molto minore
della prima e solitamente trascurabile. Si avr allora di fatto = RI = V :
POTENZA EROGATA E DISSIPATA (P): la potenza esprime lenergia in gioco per unit di
tempo U/t e si misura in Watt.
Lunit di misura della potenza il Watt [ W = AV ] ma, dalla prima definizione, vediamo che
la potenza pu essere espressa anche in Joule al secondo [W = J/sec]. Da questa uguaglianza
deriva il chilowatt-ora cio la misura utilizzata per il consumo energetico domestico,
equivalente allenergia (J) consumata in unora (h) da un dispositivo che dissipa la potenza di 1
kW [Wsec = J]: 1 kWh = 1000 W 3600 sec = 3.6106 J
Quindi, sostituendo questi valori nella relazione della potenza, per un resistore avremo:
POTENZA EROGATA: per quanto riguarda invece lenergia per unit di tempo generata
dalla batteria, possiamo calcolare la potenza erogata partendo dalla forza elettromotrice e
moltiplicando ambo i membri per I :
= RI (forza elettromotrice)
I = RI2 ...notiamo al secondo membro RI2 = P , dunque possiamo scrivere:
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Grazie alle due leggi di Kirchhoff possibile calcolare qualsiasi parametro (V, C, R, I) anche in
circuiti misti e complessi. Si vedr finalmente come reagisce un condensatore. E tutto un gioco di
energia generata, immagazzinata o dissipata.
I COMPONENTI: fino ad ora conosciamo tre componenti elettronici ed abbiamo visto che:
la corrente continua un flusso costante di cariche elettriche;
i generatori forniscono energia potenziale a queste cariche mettendole in movimento;
i resistori possono dissipare totalmente o in parte questa energia
i condensatori sono in grado di immagazzinare lenergia potenziale delle cariche elettriche
trasformandola temporaneamente in un campo elettrico. Successivamente possono
restituirla di nuovo sotto forma di una corrente inversa, qualora cessasse la spinta diretta
del generatore.
LEGGI DI KIRCHHOFF: ogni rete elettrica (circuito) pu essere scomposta in nodi e maglie
in cui valgono le seguenti propriet:
NODI: la somma delle correnti che entrano in un nodo uguale alla somma delle
correnti che ne escono ( una conseguenza della conservazione della carica)
Nodo I0 = I1 + I2
I0
V3
Maglia V1+V2+V3+V4 = 0 V4
V2
V1
Le leggi di Kirchhoff consentono di smembrare reti elettriche complesse in unit pi semplici semplificando la
soluzione dei problemi. fondamentale per stabilire un verso di circuitazione (preferibilmente quello
convenzionale della corrente) e mantenerlo coerentemente in tutti i calcoli.
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Segue una tabella riassuntiva sulla simbologia dei componenti e la relazione della differenza
di potenziale in base al verso della circuitazione. Notare come nel resistore il V risulta
negativo al contrario della batteria.
verso circuitazione
- + - +
GENERATORE
V= V=-
RESISTORE
V = - IR V = IR
- + - +
CONDENSATORE
V = Q/C V = -
Q/C
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Consideriamo un circuito in serie come schematizzato nella figura. Lunico elemento nuovo
in questo schema linterruttore S , inizialmente in posizione OFF. La circuitazione segue il
verso convenzionale della corrente.
C
Applicando alla maglia la seconda legge di kirchhoff si ha:
+ -
- Q/C - IR = 0 (maglia di Kirchhoff)
ISTANTE INIZIALE: la corrente inizia a circolare nel circuito ma nessuna carica ha ancora
raggiunto il condensatore. Sulle armature del condensatore avremo q=0:
Dunque il condensatore si comporta come se non esistesse: non risulta alcuna discontinuit
nel circuito che quindi sar percorso da corrente. Avremo cio:
Dunque, al termine della carica, il condensatori si comporta come una discontinuit che
interrompe il circuito, impedendo la circolazione della corrente. Si avr cio:
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ISTANTE INTERMEDIO: durante la carica avremo una corrente I nel circuito e una carica q
sulle armature del condensatore:
dq dI
0 - 1/C -R =0 ...dove notiamo che dq = I , e quindi:
dt dt dt
dI
I/C + R =0
dt
dI
= - dt Corrente che circola in un certo istante infinitesimo durante la carica
I RC
La corrente che circola nel circuito diminuisce esponenzialmente con il passare del tempo, partendo da un valore
massimo /R quando il condensatore scarico fino a 0 quando il condensatore scarico. Visto dalla resistenza, il
condensatore si comportato come un rubinetto che si chiude lentamente.
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La carica sulle armature del condensatore aumenta esponenzialmente con il passare del tempo, partendo da un
valore minimo di 0 (condensatore scarico) fino ad un massimo di Q (condensatore carico). Questo processo
condiziona la circolazione della corrente nel circuito (funzione inversa). Una volta carico, il condensatore
interrompe il circuito.
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La copia che avete in mano la stampa del file FICO2.pdf che stato prelevato
gratuitamente dal sito WEB:
Questo testo e il suo file sorgente non possono essere utilizzati a scopo di lucro,
cio non possono essere venduti ne ceduti attraverso attivit pubblicitarie
di qualsiasi tipo senza esplicito consenso dellautore.
In ogni caso la diffusione deve rispettare lintegrit del testo
e la citazione chiara e completa di autore e provenienza.
POSTILLA ALLA V 4.0: un particolare ringraziamento a Mauro Bizzarri (studente della Sapienza di
Roma) per la correzione di alcuni errori che erano presenti nella versione precedente. Per tutti coloro che
aspettano la seconda parte devo invece avvertire che purtroppo non esiste. Questa mi era servita da ripasso
ma diedi lesame prima di poter iniziare la seconda (qualcuno ha pensato: peccato ?!) Per soddisfazione
personale per mi prenedr la briga di commentarne un unico aspetto della seconda parte del programma:
le strepitose equazioni di Maxwell, nelle loro elegantissime forme integrali e differenziali, tu - geologo - non
avrai mai occasione di usarle in tutta la tua vita, dovessi anche campare 200 anni!
INDICE
01 - CAMPO ELETTRICO ................................................................................................................................. 2
CONFRONTO CON IL CAMPO GRAVITAZIONALE ....................................................................................................... 2
FLUSSO DEL CAMPO ELETTRICO............................................................................................................................. 4
CALCOLO DEL CAMPO ELETTRICO ......................................................................................................................... 6
02 - POTENZIALE ELETTRICO .................................................................................................................... 21
DAL LAVORO AL POTENZIALE ELETTRICO............................................................................................................. 21
CALCOLO DEL POTENZIALE ELETTRICO ................................................................................................................ 24
03 - CAPACITA ELETTRICA ........................................................................................................................ 33
PROPRIET DEL CONDENSATORE ......................................................................................................................... 33
CALCOLO DELLA CAPACIT ELETTRICA ............................................................................................................... 37
04 - RESISTENZA ELETTRICA...................................................................................................................... 43
CORRENTE E RESISTENZA ................................................................................................................................... 43
CALCOLO DELLA RESISTENZA ............................................................................................................................. 49
05 - FORZA ELETTROMOTRICE.................................................................................................................. 51