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Capitolo 14.

La carica elettrica
e la legge di Coulomb

RISPOSTE AI FERMATI A PENSARE DELLA TEORIA

 1. I corpi elettrizzati e la carica elettrica


pag. 120
 Gli atomi del ferro contengono più neutroni che protoni: questa informazione ti serve per stabilire se un
atomo di ferro è neutro o carico?
 Gli ioni Cl  hanno un elettrone in più rispetto all’atomo neutro di cloro e gli ioni Na  un elettrone in
meno rispetto all’atomo neutro di sodio: un cristallo di sale da cucina formato da un certo numero di

LI
ioni Cl  e un uguale numero di ioni Na  è negativo, positivo o neutro?
Risposta EL
 No, in condizioni normali gli atomi sono neutri perché hanno tanti elettroni quanti protoni,
indipendentemente dal numero dei loro neutroni.
 Le cariche negative degli ioni Cl  e quelle positive degli ioni Na  si bilanciano; quindi il cristallo è
CH
neutro.

 2. La carica elettrica nei conduttori


NI

pag. 123
Di tre sfere conduttrici identiche, A, B e C, la A è elettrizzata e possiede una carica Q, mentre la B e la C
sono scariche. Prima portiamo la sfera B a contatto con la A, poi la stacchiamo e la portiamo a contatto con
ZA

la C.
 Quali sono, alla fine, le cariche sulle tre sfere?
Risposta
 Quando le sfere A e B sono a contatto, la carica Q si distribuisce su entrambe in parti uguali. Una volta
staccate, tutte e due hanno una carica Q 2 . Quando poi la sfera C viene messa a contatto con la B, la
carica Q 2 di B resta per metà su B e va per metà su C. Alla fine, la sfera A ha una carica Q 2 e le sfere
B e C hanno, ciascuna, una carica Q 4 .
pag. 124
Hai un elettroscopio elettrizzato con una carica negativa. Tocchi il pomello con una sferetta carica.
 Come fai a capire se la carica della sferetta è positiva oppure negativa?
 Se l’elettroscopio fosse inizialmente scarico, potresti stabilire il segno della carica della sferetta?

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Risposta
 L’aumento della divaricazione indica un aumento del modulo della carica; quindi si può pensare che la
sferetta sia anch'essa carica negativamente.
 L’elettroscopio rivela la presenza o l’assenza di carica elettrica, ma non distingue il segno della carica:
le sue foglie si divaricano sia quando acquistano una carica positiva sia quando acquistano una carica
negativa.

 3. La legge di Coulomb
pag. 128
Due cariche puntiformi interagiscono con una forza elettrica di modulo F. Entrambe le cariche vengono
dimezzate, e viene dimezzata anche la loro distanza.
 Qual è, alla fine, il modulo della forza?
Risposta

LI
Il dimezzamento delle due cariche divide F per 4 e il dimezzamento della distanza lo moltiplica per 4:
perciò il modulo della forza non cambia.
pag. 132

EL
 Esprimi in forma vettoriale la forza gravitazionale FN che una massa puntiforme m1 esercita su una
massa puntiforme m2 a distanza r. Indica con r̂ il versore che punta dalla prima massa verso la seconda.
CH
 Supponi che venga scoperto un oggetto che interagisce con tutti gli altri corpi con una forza
gravitazionale repulsiva. Dal punto di vista matematico, come potresti descrivere tale massa in modo
che sia, tra l’altro, coerente con la risposta data al Quesito precedente?
Risposta
NI


 FN  G m1m2 2 rˆ
r

ZA

Il segno meno indica che FN è una forza attrattiva.


 Sarebbe conveniente assegnare alla massa un segno negativo. In questo modo il verso della forza sarebbe
concorde con il versore r̂ , cioè sarebbe repulsivo.

TEST

 La carica elettrica
1 B
2 B
3 B
4 D
5 B
6 A
7 B

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

 La forza elettrica nel vuoto


8 D
9 C
10 BeD
11 B
12 B

 La forza elettrica in un isolante


13 B
14 BeD
15 B
16 C

LI
17 B
18 AeC
19 C
20 A
EL
PROBLEMI
CH
 1. I corpi elettrizzati e la carica elettrica
1 Sì, i due materiali sono isolanti e vengono elettrizzati per strofinio con cariche di segno opposto,
perciò esercitano su altri corpi elettrizzati forze di segno opposto.
NI

2 Le due strisce si respingono. Nel distacco dal tavolo, le due strisce si sono elettrizzate con cariche
dello stesso segno.
ZA

3 Avrebbe trovato, per la prima volta, una carica elettrica che è metà della carica elementare.

4 Traduzione
Strofini una mattonella in PVC con un fazzoletto di seta. Quale dei due oggetti si carica
positivamente?
Risoluzione
Il fazzoletto di seta.

5 Q  n p e  94  1, 6  1019 C   1,5  1017 C

6 Nel processo il nucleo perde due protoni, che sono presenti nella particella alfa, la cui carica elettrica
è il doppio della carica elementare, quindi 3, 2 1019 C .

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7 In 1 s: Q0   3, 0  1017 1, 6  1019 C   4,8  102 C

In 1 h: Q  3600 Q0  3600  4,8  102 C   1, 7  102 C

Q 1, 0 C
8 n   1, 0  105 mol
eN A 1, 6  10 C  6, 02  10 mol 
19 23 1

9 Il numero di molecole è dato dal prodotto tra il numero di Avogadro e il numero di moli:
N  nN A   2, 72  104 mol  6, 02  1023 mol1 
Ogni molecola contiene 16 protoni (8 per ciascun atomo), quindi la carica totale dei nuclei è
Q  16eN  16enN A  16  1, 6  1019 C  2, 72  10 4 mol  6, 02  1023 mol1   420 C

LI
10 Il numero totale di protoni presenti nei tre nuclei è 10, per cui la carica elettrica totale dei tre nuclei
è 1, 6  1018 C .

11  Il numero di elettroni sulla superficie è


EL
Q 7, 2 109 C
ne    4,5 1010
CH
19
e 1, 6 10 C
Il numero di moli di elettroni è
ne 4,5 1010
n  1
 7,5 1014 mol
N A 6, 02 10 mol
23
NI

 La densità superficiale media di carica è


Q Q Q
   
ZA

S 2rh  2r 2
2r  h  r 
7, 2 1019 C
  4,8 106 C/m 2
2  0,80 10 m  2, 2 10 m  0,80 10 m 
2 2 2

Q nN A e
12 l S   
 


 3, 7 10 17
mol  6, 02 1023 mol1 1, 6 1019 C 
 2, 6 102 m
5, 2 109 C/m 2

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13 Il numero totale di elettroni trasferito è


N e  nN A   3, 26  10 14 mol  6, 02  10 23 mol1   1,96  1010
La carica sulla bacchetta è
Qb  N e e  1,96  1010 1, 6022  10 19 C   3,14  10 9 C
La densità lineare di carica è
Qb 3,14 109 C
  2
 1,16 108 C/m
h 27, 0 10 m

14 Il numero di moli di elettroni trasferito è


Ne 2,53  1011
n   4, 20 1013 mol
N A 6, 02 1023 mol1
La carica sulla bacchetta è

LI
Qb  N e e   2,53  1011 1, 6022  10 19 C   4, 05  10 8 C
Dall’espressione della densità lineare di carica, si ottiene:

h
Qb

4, 05 108 C
 12, 4 102 m  12, 4 cm
EL
7
 3, 26 10 C/m
CH
15 Il numero totale di elettroni trasferito è
N e  nN A   3,80  10 15 mol  6, 02  1023 mol1   2, 29  109
NI

La carica trasferita è
Qe  N e e   2, 29  109 1, 6022  10 19  C  3, 67  10 10 C
La carica sulla bacchetta e sul panno sono rispettivamente
ZA

Qb  3, 67 1010 C
Qp  3, 67 1010 C
Dall’espressione della densità lineare di carica, si ottiene la lunghezza della bacchetta:
Qb 3, 67 1010 C
lb   9
 18, 0 102 m  18, 0 cm
 2, 04 10 C/m
La superficie della bacchetta di ottone è
Ab  lb  2r   2  r 2  

 18, 0 102 m   2  0, 26 102 m    2  0, 26 102 m   2,98 103 m 2


2

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

La densità superficiale di carica della bacchetta è


Qb 3, 67 1010 C
b   2
 1, 23 107 C/m 2
lb 18, 0 10 m
Dall’espressione della densità superficiale di carica, si ottiene la lunghezza del panno:
Qp 3, 67  1010 C
lp    40, 0  102 m  40, 0 cm
p 2, 29  109 C/m 2

 2. La carica elettrica nei conduttori


16 Durante il moto, è possibile che la carrozzeria dell’auto acquisti della carica elettrica per strofinìo.
La catena o striscia metallica consente di scaricare queste cariche in eccesso a terra ed evita che al
momento di toccare la carrozzeria si prenda la scossa.

17 No, potrebbe anche avere avuto una carica negativa di modulo decisamente maggiore della carica

LI
positiva iniziale.

18
EL
Le sfere A e B hanno cariche di segno opposto, come pure le sfere A e C. Quindi le sfere B e C hanno
cariche dello stesso segno che si respingono.
CH
19 La carica Q si ripartisce uniformemente su A e B: quando B è allontatanata da A si avrà
QA = Q/2 e QB = Q/2.
Quando B è posta a contatto con C, che è scarica, si avrà una ripartizione uniforme della carica Q/2:
QB = Q/4 e QC = Q/4.
NI

Perciò alla fine si avrà


QA = Q/2, QB = Q/4 e QC = Q/4
ZA

20 La carica complessiva non cambia perché D è inizialmente scarica. Si ha, quindi, una ripartizione
uniforme della carica iniziale sulle 4 sfere:
QA = QB = QC = QD = (3/4)Q

21 Quando le due sfere sono poste a contatto, si ha QA = 3Q/2 = 1,5Q e QB = 3Q/2 = 1,5Q.
Dopo essere rimaste separate nell’aria umida, le due sfere hanno perso una quantità di carica pari a
Qd = 1,5Q –1,2Q = 0,3Q.
Quindi:
Qd,A = 0,3Q e Qd,B = 0,3Q

 3. La legge di Coulomb
22 Se la distanza tra i due oggetti è grande rispetto alle loro dimensioni, allora è lecito approssimarli a
cariche puntiformi. In caso contrario, bisogna applicare la legge di Coulomb per ogni coppia di
cariche (una su un oggetto, una sull’altro) e sommare le forze ottenute.

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

23 La forza è inversamente proporzionale al quadrato della distanza, perciò il grafico giusto è (b).

24 Il sistema è simmetrico per rotazioni di 60° attorno al baricentro, pertanto, una volta effettuata una
rotazione di 60°, rimane identico a se stesso e la forza totale non dovrebbe essere cambiata. D’altro
canto, la rotazione farebbe ruotare anche una forza totale non nulla. Dalla contraddizione delle due
deduzioni, segue che la forza totale è nulla.

25 Per calcolare il momento della forza di Coulomb è necessario calcolare il seno dell’angolo formato
dal manubrio e dal segmento; il seno di 90° è 1.

26 Le cariche positive sulla sfera hanno lo stesso modulo di quelle negative, ma sono più vicine alla
bacchetta. Visto che la forza di Coulomb decresce con la distanza, la forza di attrazione prevale su
quella di repulsione.

2 
Q1 Q2 2, 0 109 C 1,5 108 C 
 

LI
27 F  k0  8,99  10 9
N  m 2
/ C  3, 0 104 N
 3, 0 10 m 
2 2
d 2

28 Traduzione
EL
Due cariche identiche Q  3, 0 1010 C si respingono con una forza di modulo F  2, 4 103 N .
CH
 Calcola la distanza tra le due cariche.
Risoluzione
k0Q 2 k 8,99  109 N  m 2 / C 2
d  Q 0   3, 0  10 10 C   5,8  104 m
NI

3
F F 2, 4  10 N

29 Uguagliando la forza di Coulomb e la forza gravitazionale, otteniamo


ZA

Q2 M2
FC  FG  k0  G 
d2 d2
k0 8,99 109 N  m 2 / C2
M Q   7, 4 109 C   86 kg
G 6, 67  1011 N  m 2 / kg 2
Il risultato non dipende dalla distanza tra le palline.

1, 6 10 C 
19 2
q p qe
30 FC  k0   8,99 10 N  m / C
9 2 2
  2,3 108 N
10 m 
2 2
d 10

L’ordine di grandezza è 10 8 N .

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m p me
  6, 67  10
1, 673 10 27
kg  9,111031 kg 
FG  G 11
N  m / kg
2 2
  1, 0 1047 N
10 m
2 2
d 10

L’ordine di grandezza è 10 47 N .

31 Q2 
d 2F

 7, 0 102 m 1,5 103 N 
 1,3 107 C
k0 Q1  8,99 109 N  m 2 / C2  6,3 109 C 

32 PROBLEMA SVOLTO

33 Poiché QB  2QA , dalla legge di Coulomb si ottiene:


QA  2 QA
FAB  k0 2

rAB

LI
 0, 20 10 N  7, 4 102 m 
6 2
FAB r 2
QA   EL  0, 25 109 C  0, 25 nC
3k0 2  8,99 109 N  m 2 /C2
Quindi:
QB  2  0, 25 nC   0,50 nC
CH
34
NI
ZA

La distanza tra A e B è:

11, 0 cm  1, 00 cm    8, 00 cm  5, 00 cm 
2 2
AB   10, 44 cm

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La forza elettrica tra le due cariche è:

9 Nm  
QA QB  2 3, 70 109 C  6, 20 109 C 
FAB  k0 2   8,99 10  
 
2
rAB  C2  10, 44  10 2
m
 0, 01892 103 N  18,92 N
I triangoli ABC e BDE sono simili, perciò valgono le seguenti proporzioni:
AB : FAB  AC : FAB , x 

FAB , x  FAB
AC
 18,92 106 N 
11, 0  1, 00  102 m  0, 0181103 N  18,1 N
AB 10, 44  102 m
AB : FAB  BC : FAB , y 

FAB , y  FAB
BC
 19,1 106 N 
8, 00  5, 00  102 m  5,51106 N  5,51 N
AB 10, 4  102 m

LI
35 EL
CH
NI
ZA

La distanza tra A e B è:

 3, 00 cm  2, 00 cm    4, 00 cm  1, 00 cm 
2 2
AB   3,16 cm
La forza elettrica tra le due cariche è:

9 Nm  
QA QB  2 12, 0 109 C  7,80 109 C 
FAB  k0   8,99 10  
 
2 2
rAB  C2  3,16  10 2
m
 0,843 103 N  84,3 105 N
I triangoli ABC e DBE sono simili, perciò si possono scrivere le seguenti proporzioni:
AB : FAB  AC : FAB , x 

FAB , x  FAB
AC
   84,3 105 N 
 3, 00  2, 00  10 2
m
 0, 267 103 N  0, 267 mN
AB 3,16  102 m

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AB : FAB  BC : FAB , y 

FAB , y  FAB
BC
   84,3  10 N 
5  4, 00  1, 00   102 m
 0,800 103 N  0,800 mN
2
AB 3,16  10 m
dove si è tenuto conto dei segni delle componenti della forza FAB.

L Q2 9, 7 108 C
36 M  bFC  k0 2   3, 0 102 m  8,99 109 N  m 2 / C2   4,1103 N  m
2 d 2,5 102 m

37 Il braccio della forza è


M
b
F
Dall’uguaglianza dei moduli dei momenti di torsione del filo e della forza di Coulomb si ottiene

LI
Q2 4bM 4M 2
M  bk0  Q2  
4b 2 k0 k0 F
da cui si ricava

2M 2 1,32 102 m  N 
EL
Q   1,58 106 C
k0 F 8,99 10 9
N  m 2 / C2  3,11102 N 
CH
38 Indichiamo con Q la carica presente su ciascuna delle due sfere. Le sfere sono identiche, quindi,
quando vengono in contatto, acquisiscono la stessa carica. In base al principio di conservazione della
NI

carica elettrica:
1. al primo contatto, la prima sfera carica cede metà della sua carica alla sfera mediatrice scarica;
2. al secondo contatto, la seconda sfera cede un quarto della sua carica alla sfera mediatrice.
ZA

Quindi, la forza tra le due sfere alla fine è


1 3
Q1 Q2
Q1 Q2 2 4 3 Q1 Q2 3
F   k0 2
 k0 2
  F
d d 8 d2 8

39 La carica di ciascuna sferetta è


Q  nN A e   2, 4  1012 mol  6, 02  1023 mol1 1, 6  1019 C   2,3  107 C
La forza di Coulomb è

2 
2,3 107 C 
2
Q2
FC  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 3,5 103 N
 0,37 m 
2
d

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40  Indicando con F e F  le forze di Coulomb prima e dopo il contatto e con


1
Q   QA  QB   4, 4 nC
2
la carica di ciascuna sfera dopo il contatto, la variazione percentuale è data da
 4, 4 nC 
2
F  F F Q2
 1  1   1  0, 23
F F QA QB  2,5 nC  6,3 nC 
cioè il 23% in più.
 Il risultato non dipende dalla distanza fra le cariche.

41 Entrambe le forze applicate a Q2 sono orizzontali e rivolte verso sinistra:

LI
Q1 Q2
EL
 2,5 10 C  3, 0 10 C   4, 7 10
9 9

F12  k0   8,99 10 N  m / C


9 2 2
 6
N
 0,12 m 
2 2
r
CH
Q3 Q2
  8,99 10 N  m / C
 2,5 10 C  3, 0 10 C   4, 7 10
9 9

F32  k0 9 2 2
 6
N
 0,12 m 
2
r2
NI

La forza totale sulla carica Q2 è


F2  F12  F32  4,7 106 N  4,7 106 N  9, 4 106 N
ZA

QA QC
  8,99 10 N  m / C
 73,5 10 C  33,8 10 C   3,9 10
9 9
42 FAC  k0 9 2 2
 4
N
 0, 24 m 
2
AC 2

QB QC
  8,99 10 N  m / C
18,110 C  33,8 10 C   3,8 10
9 9

FBC  k0 9 2 2
 4
N
 0,12 m 
2 2
BC
La forza totale che agisce sulla carica C è:
FC  FAC  FBC  3,9 104 N  3,8 104 N  7, 7 104 N

43 Il modulo della carica QA è maggiore di quello della carica QB, quindi la distanza di C da A deve
essere maggiore della distanza di C da B.
Le forze esercitate dalle cariche A e B hanno versi uguali, se la carica C è collocata fra le due cariche;
quindi, la forza totale non avrà mai valore zero.

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Le forze esercitate dalle cariche A e B hanno versi opposti, se la carica C è collocata dalla stessa parte
rispetto a esse; quindi, per la carica C va collocata a destra delle due cariche A e B.
Indichiamo con x la distanza in centimetri della carica C dalla carica B (a destra di B) e imponiamo
che la forza totale su QC sia nulla.
Poiché vale QA  4 QB , si ha
QA QC QB QC 4 QB QC QB QC
k0  k0  k0  k0 
 6, 0 cm  x   6, 0 cm  x 
2 2 2
x x2

4 x 2  36, 0 cm 2  x 2  12, 0 x cm
3x 2  12, 0 x cm  36, 0 cm 2  0

x  2, 0 cm  4, 0 cm2  12, 0 cm 2   2, 0  4, 0  cm
L’unica soluzione accettabile per una distanza è quella positiva, quindi il punto C si trova a 6,0 cm a
destra di B, cioè xC = 8,0 cm.

LI
44 Il modulo della carica QA è minore di quello della carica QB, quindi la distanza di C da A deve essere
EL
minore della distanza di B da A; inoltre, le forze esercitate dalle cariche A e B hanno versi opposti, se
la carica C è collocata tra esse.
Poiché QB  9 QA , la condizione di equilibrio implica
CH
xB  xC  3  xC  xA 
da cui si ricava
xC = 1,0 cm.
NI

45 PROBLEMA SVOLTO
ZA

46

  
La forza elettrica totale sulla carica in C è: Ftot,C  FAC  FBC .
3 1
Poiché QB  3QA , QC  QA e Ftot,C  FAC , si ha:
2 3

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

 3  3 3
QA  QA  QA  QA 3QA  QA
1 2 2 2 1 1 1 3
 k0   k0  k0   2  2 
l  d  l  d 
2 2 2 2
3 d  d 3 d d
 
2 3
  0  2  l 2  2dl  d 2   9d 2  0  7 d 2  4ld  2l 2  0
l  d 
2 2
3d
Escludendo la soluzione negativa, l’unica soluzione accettabile è

d  0,32l  0,32  1, 0 m  0,32 m

  
47 La forza elettrica totale sulla carica in C è: Ftot,C  FAC  FBC .
Quindi:
QAQC QQ

LI
Ftot,C  k0  k0 B C 2
d 2
l  d 
Sostituendo i valori numerici nell’equazione precedente, si ottiene:
0, 25 103 N 
EL
9 Nm  
 2 7,8 109 C  QC  9 Nm 
2
13 109 C  QC
  8,99 10   8,99 10
CH
 
 C2   4, 0 102 m 2  C2  12 102 m  4, 0 102 m 2

 N  3 N
0, 25 103 N   43,8 103  QC  18, 26 10  QC
 C  C
NI

Quindi:
0, 25 103 N
QC   9,8 109 C  9,8 nC
ZA

43,8 103 N/C  18,3  103 N/C

48 La distanza tra A e B è data da:

 4, 0 cm  1, 0 cm    5, 0 cm  1, 0 cm   5, 0 cm
2 2
AB 
La forza elettrica tra la carica in A e quella in B è:

9 Nm  
QA QB  2 2, 4 109 C  5,1109 C 
FAB  k0   8,99 10  
 5, 0 102 m 
2 2
AB  C2 

 0, 044 103 N  44 N
Valgono le seguenti proporzioni:

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

AB : FAB  AD : FAB , x 

FAB , x  FAB
AD
  44  10 N 
6  4, 0  1, 0   102 m
 0, 026 103 N  26 N
2
AB 5, 0  10 m
AB : FAB  BD : FAB , y 

FAB , y  FAB
BD
  44  10 N 
6  5, 0  1, 0   102 m
 0, 035  103 N  35 N
AB 5, 0  102 m
La distanza tra B e C è data da:

 6, 0 cm  4, 0 cm    3, 0 cm  5, 0 cm 
2 2
BC   2,83 cm
La forza elettrica tra la carica in B e quella in C è:

9 Nm  
QB QC  2 5,1109 C  3, 7 109 C 
FBC  k0   8,99 10  
 
2 2
BC  C2  2,83  10 2
m

LI
 0, 22 103 N  22 mN
Valgono le seguenti proporzioni:
BC : FCB  CH : FCB , x 
EL
CH
   22  106 N 
 6, 0  4, 0  102 m  0,15 103 N  0,15 mN
CH
FCB , x   FBC
BC 2,83  102 m
BC : FCB  BH : FCB , y 
BH
  22  10 N 
 5, 0  3, 0   102 m
NI

6
FCB , y  FCB 2
 0,15  103 N  15 mN
BC 2,83  10 m
dove si è tenuto conto dei segni delle componenti della forza FCB.
ZA

Le componenti della forza totale elettrica che agisce sulla carica in B sono:
FB , x  FAB , x  FCB , x  0, 026 103 N  0,15 103 N  0,12 103 N
FB , y  FAB , y  FCB , y  0, 035 103 N  0,15 103 N  0,185 103 N
Quindi:

 0,12 10 N    0,185  10 3 N   0, 22  103 N  0, 22 mN


3 2 2
Ftot, B  FB2, x  FB2, y 

49 La distanza tra A e B è data da:

 6, 00 cm  2, 00 cm    7, 00 cm  5, 50 cm 
2 2
AB   4, 27 cm
La forza elettrica tra la carica in A e quella in B è:

9 Nm  
QA QB  2 64 109 C  80 109 C 
FBA  FAB  k0   8,99 10   25, 2 103 N
 4, 27 102 m 
2 2 2
AB  C 

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Valgono le seguenti proporzioni:


AB : FAB  AD : FAB , x 

FAB , x   FAB
AD
   25, 2  10 N 
3  6, 00  2, 00   102 m
 23, 6  103 N  23, 6 mN
AB 4, 27  102 m
AB : FAB  AD : FAB , y 

FAB , y   FAB
AD
   25, 2  103 N 
 7, 00  5,50  102 m  8,85 103 N  8,85 mN
AB 4, 27  102 m
dove si è tenuto conto dei segni delle componenti della forza FAB.
La distanza tra A e C è data da:

 6, 00 cm  4, 50 cm    7, 00 cm  3, 50 cm   3,81 cm
2 2
AC 
La forza elettrica tra la carica in A e quella in C è:

LI
9 Nm  
QA QC  2 64 109 C  97 109 C 
FCA  FAC  k0   8,99 10   38, 4 103 N  38, 4 mN
 3,8110 m 
2 2 2
AC  C  EL 2

Valgono le seguenti proporzioni:


AC : FCA  CE : FCA, x 
CH
FCA, x  FCA
CE
  38, 4  103 N 
 6, 00  4,50  10 2
m
 15,1 103 N  15,1 mN
AC 3,81 102 m
AC : FCA  AE : FCA, y 
NI

FCA, y  FCA
AE
  38, 4  103 N 
 7, 00  3,50  10 2
m
 35, 2  103 N  35, 2 mN
AC 3,81 102 m
Le componenti della forza totale elettrica che agisce sulla carica in B sono:
ZA

FA, x  FBA, x  FCA, x  23, 6 103 N  15,1103 N  8, 48 103 N  8, 48 mN


FA, y  FBA, y  FCA, y  8,85 103 N  35, 2 103 N  26, 4 103 N  26, 4 mN

 8, 48 10 N    26, 4  103 N   27, 7  103 N  27, 7 mN


3 2 2
Ftot , A  FA2, x  FA2, y 

BA 12,5 cm
50 Il lato BC del triangolo è BC    11,1 cm . La distanza tra A e C è
tan  tan  48, 4 
BC 11,1 cm
AC    16, 7 cm
cos  cos  48, 4 

9 Nm  
QA QC  2 7, 24 109 C  9, 68 109 C 
FAC  k0   8,99 10   2, 26 105 N
16, 7 10 m 
2 2 2
AC  C  2

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Le sue componenti sono:


FAC , x  FAC cos    2, 26  105 N  cos  48, 4   1,50  10 5 N

FAC , y   FAC sin    2, 26  105 N  sin  48, 4   1, 69  10 5 N


Il modulo della forza elettrica che agisce sulla carica QC dovuta alla carica QB è dato da

9 Nm  
QB QC  2 13,8  109 C  9, 68  109 C 
FBC  FBC , x  k0   8,99 10   9, 75 105 N
11,110 m 
2 2 2
BC  C  2

Si ha inoltre F2 y  0 N . Quindi, il modulo della forza elettrica totale su QC è:

F  FBC , x    FAC , y  FBC , y  


2 2
Ftot ,C  AC , x

1,50 10 N  9, 75  105 N    1, 69  105 N   1,14 104 N


5 2 2

LI
51 Il punto B è il simmetrico di C rispetto alla verticale passante per A. Quindi:
EL
B  6,50 cm; 5,50 cm  . La distanza tra A e B è data da:

 5, 50 cm  3, 00 cm    6, 50 cm  4, 00 cm   3, 54 cm
2 2
AB 
CH
Il modulo della forza elettrica sulla carica QA dovuta alla carica QB è dato dalla legge di Coulomb:

9 Nm  

QB QA 2 14 1012 C  27 1012 C 
FBA  k0   8,99 10   2, 71109 N
 3,54 10 m 
2 2 2
AB  C  2
NI


Le componenti di FBA sono:
FBA, x   FBA cos     2, 71 109 N  cos  45   1,92  10 9 N
ZA

FBA, y   FBA sin     2, 71 109 N  sin  45   1,92  10 9 N


Il modulo della forza elettrica che agisce sulla carica QA dovuta alla carica QC è dato da:

9 Nm  

QC QA 2 111012 C  27 1012 C 
FCA  k0   8,99 10   2,13 109 N
 3,54 102 m 
2 2 2
AC  C 

Le componenti di FCA sono:
FCA, x  FCA cos    2,13  109 N  cos  45   1,51 10 9 N

FCA, y   FCA sin     2,13  10 9 N  sin  45   1,51 10 9 N

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Quindi, il modulo della forza elettrica totale su Q1 è:

F  FCA, x    FBA, y  FCA, y  


2 2
Ftot, A  BA, x
.
 1,92 10 N    1,92  10 N   3, 45 10
9 9 2 9 9 2 9
 N  1,51 10 N  1,5110 N

52  La forza totale subita dalla carica Q2 è


2 2
 Q1   Q3 
F2  F  F  k0 Q2
2
12
2
32  2   2  
 d12   d32 
 10   10 
  8,99 10 N  m / C
9 2 2
 5, 0 10 10
C  4, 0 10 C    3, 0 10 C  
  3, 0 102 m 2    4, 0 102 m 2 
   

LI
 2, 2 106 N
 Per la forza totale subita dalla carica Q1, calcoliamo le componenti delle singole forze: EL
F21x  0 N

2 
Q2 Q1 5, 0  1010 C  4, 0  1010 C 
F21 y  k0 2   8,99  10 N  m / C 
9 2
 2, 0  106 N
 3, 0 102 m 
2
d12
CH
Q3 Q1 x1  x3
F31x  k0 
 x1  x3    y1  y3 
2 2
 x1  x3    y1  y3 
2 2
NI

  8,99 10 N  m / C
 3, 0 10 C  4, 0 10
10 10
C   4, 0 102 m 
9 2 2
 
7
  3,5  10 N
 5, 0 10 m 
2
 5, 0 10 m 
2 2
ZA

Q3 Q1 y1  y3
F31 y  k0 
 x1  x3    y1  y3 
2 2
 x1  x3    y1  y3 
2 2

  8,99 10 N  m / C
 3, 0 10 C  4, 0 10
10 10
C   3, 0 102 m 
9 2 2
 
7
  2, 6 10 N
 5, 0 10 m 
2
 5, 0 10 m 
2 2

La forza totale subita dalla carica Q1 è

F1  F312 x   F21 y  F31 y    35 10 N    226  108 N   2,3  106 N


2 8 2 2

53  La sferetta subisce tre forze: la forza di Coulomb di modulo FC, diretta verso destra, la forza-peso
di modulo FP, diretta verso il basso, e la tensione di modulo T della fune, nella direzione della fune
verso il punto fisso S. In condizione di equilibrio, la somma delle tre forze è nulla.

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

I moduli delle forze nella direzione x e nella direzione y sono:


FC
FC  Tx  T sin 30  Tx 
sin 30
FP
FP  Ty  T cos 30  Ty 
cos 30
FC FP F mg
Tx  Ty    FC  FP tan 30  P 
T sin 30 T cos 30 3 3
La distanza tra le sferette risulta:
qQ qQ
d  k0  k0 3
FC mg

 4, 6 10 C1,8 10 C


8 8

 8,99 10 9
Nm / C 
2 2
3  0, 010 m
13 10 kg   9,8 N/kg 
3

LI
 Quando il filo si spezza, viene meno la tensione T e la forza totale è
EL
4 2 2
Ftot  FC2  FP2  FP  FP
3 3
e l’accelerazione della sferetta è
CH
Ftot 2
a  g  11 m/s 2
m 3

54 Uguagliando i moduli delle due forze esercitate sulla prima carica, si ha


NI

Q1 Q2
ks  k0
d2
ZA

da cui
k0 Q1 Q2 8,99 109 N  m 2 / C2  5,8 10 C  2,110 C 
7 7

s   5,3 103 m
 7, 2 10 m 
2
k d2 40 N/m 2

55 PROBLEMA SVOLTO

56 Poiché l’angolo di rotazione misurato è direttamente proporzionale alla forza di Coulomb, risulta

 9, 6
Q 

Q
12
1,8 107 C   1, 6 107 C

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

57 Imponiamo l’uguaglianza dei moduli dei momenti della forza di Coulomb e della forza esercitata dal
filo e ricaviamo il valore della carica elettrica:
 8, 0  
2 1, 6 103 m  N / rad   rad 
2c
  4, 0 102 m   180   2,8 108 C
Qd
Lk0  0,10 m  8,99 10 N  m / C 
9 2 2

 4. La polarizzazione degli isolanti


58 No, perché i pezzetti di carta non sono carichi, ma vengono polarizzati da entrambi i materiali carichi
e ne risultano attratti, indipendentemente dal segno della loro carica.

59 Poiché la costante dielettrica del silicio è 12 volte quella del vuoto, le costanti dielettriche relative di
tutte le sostanze verrebbero ridotte di un fattore 12.

LI
60 Traduzione
Una sostanza ha una costante dielettrica assoluta   3,56 1011 C 2 /  m 2  N  .
EL
 Calcola la costante dielettrica relativa del mezzo.
Risoluzione
 3,56 1011 C2 / (m 2  N)
CH
r    4, 02
0 8,99 109 N  m 2 / C2

k0 Q1 Q2 8,99  109 N  m 2 / C 2  9, 2 10 C  4,15  10 C 


7 7

r    21
NI

61
39  103 N  
2
Fm d 2 6, 47  10 2
m

k0 Q1 Q2 8,99 109 N  m 2 / C2  3, 65 10 C  7,110 C 


ZA

8 8

62 F   1, 2 104 N
r d  0, 05 m 
2 2
80

k0 Q1 Q2 8,99 109 N  m 2 / C2  3, 65 10 C  7,110 C 


8 8
Fvuoto
63 r     2,3
1,84 102 N  0, 0235 m 
2
Fpolietilene Fpolietilene d 2

64 Q
F r d 2

 0,82 10 2
N  12   0, 045 m 
2

 1,5 107 C
k0 8,99 10 N  m / C
9 2 2

 r, acqua 80
65 Fetanolo 
 r, etanolo
Facqua 
25,3
 2,8 102 N   8,9 102 N

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

66 Le tre coppie di forze hanno moduli


k0 QA QB k0 QA QB
FAB  FBA   
 r d AB
2
 r  xB  x A  2

8,99  109 N  m 2 / C 2  35  10 C  51 10 C 


8 8

  6, 4 103 N
 0,10 m 
2
25

k0 QA QC k0 QA QC
FAC  FCA   
 r d AC
2
 r  x A  xC 2

8,99  109 N  m 2 / C2  35  10 C  68  10 C 
8 8

  9,5  104 N
 0,30 m 
2
25

k0 QB QC k0 QB QC
FBC  FCB   
 r d BC
2
 r  xB  xC 2

LI
8,99  109 N  m 2 / C2  51 10 C  68  10 C 
8 8

  3,1 103 N
 0, 20 m 
2
25
EL
Scegliamo il verso positivo a destra. Tenendo conto dei versi delle forze, le componenti delle forze
totali su ciascuna carica sono:
CH
FA  FBA  FCA  6, 4 103 N  0,95 103 N  5,5 103 N
FB  FAB  FCB  6, 4 103 N  3,1103 N  3,3 103 N
FC  FAC  FBC  0,95 103 N  3,1103 N  2, 2 103 N
NI

67 Le componenti delle forze applicate sulla carica in A sono


k QA QB x A  xB
FBA, x  0 
ZA

 r  xB  x A    y B  y A   x  x  2   y  y  2
2 2
B A B A

8,99 109 N  m 2 / C2  2,9 10 C  4, 4 10 C 


8 8
0, 05 m
  3, 6 105 N
 0, 05 m    0, 03
2 2
80  0, 05 m    0, 03
2 2

k0 QA QB y A  yB
FBA, y  
 r  xB  x A  2   y B  y A  2  xB  x A    y B  y A 
2 2

8,99 109 N  m 2 / C2  2,9 10 C  4, 4 10 C 


8 8
0, 03 m
  2, 2 105 N
 0, 05 m    0, 03
2 2
80  0, 05 m    0, 03
2 2

k0 QA QC x A  xC
FCA, x  
 r  xC  x A 2   yC  y A 2  xC  xA    yC  y A 
2 2

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

8,99 109 N  m 2 / C2  2,9 10 C  5,110 C  0, 07 m


8 8

  3, 4 105 N
 0, 07 m 
2
80 0, 07 m

FCA, y  0 N
Il modulo della forza totale sulla carica in A è

F  FCA, x    FBA, y    0, 2 10 N    2, 2  105 N   2, 2  105 N


2 2 5 2 2
FA  BA, x

68 La forza nel vuoto sarebbe

N  m 2  1, 00 10 C 
8 2
q2 
F0  k0 2   8,99 109   1, 00 mN
r  C2   0, 030 m 2
La corrispondente costante dielettrica relativa sarebbe

LI
F0 1, 00 103 N
r    80, 0
F 1, 25 105 N
un valore che è compatibile con la costante dielettrica dell’acqua distillata.
EL
69  Rappresentiamo la situazione:
CH
NI
ZA

 Le forze esercitate sulla carica Q2 dalle cariche Q1 e Q3 sono dirette in versi opposti, quindi la loro
somma è nulla quando hanno lo stesso modulo:
1 Q1Q2 1 Q3Q2
F1  F3  
4 0  r l 2
40  r d 2
Semplifichiamo membro a membro i fattori uguali e otteniamo
Q1 Q3 Q3
  d l
l2 d 2 Q1
 Da questa relazione otteniamo la distanza richiesta:
Q3 31 nC
d l   8, 0 cm   8, 6 cm
Q1 27 nC
Notiamo che la soluzione non dipende dalla natura del mezzo in cui sono immerse le cariche.

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

70 Indichiamo con d  6, 0 cm la distanza tra le cariche Q1 e Q2 , con x  2, 0 cm la distanza tra le


cariche Q1 e Q3 , e quindi con d  x  4, 0 cm la distanza tra le cariche Q2 e Q3 . Poiché le due forze
esercitate dalle cariche 1 e 2 sono rivolte verso destra, il modulo della forza totale è
k0 Q1Q3 k0 Q2 Q3
Ftot  
r x 2  r  d  x 2
Quindi:
k0 Q Q2 
r  Q3  21  2

Ftot  x  d  x  
N  m2
8,99  109  9 9 
C 2 7,5 109 C  1, 0  10 C  6, 0 10 C   5, 7
  
7, 4 105 N     
2 2 2 2

 2, 0  10 m 4, 0  10 m 

LI
71 La somma delle forze esercitate dalle cariche in A e B sulla carica posta in C è diretta lungo l’asse y
ed è la somma delle due componenti verticali (uguali). EL
Calcoliamo queste componenti:
k Q Q y  yA
FAC , y  FBC , y  0 A 2 B C 
 r d AC d AC
CH
8,99 109 N  m 2 / C2  28 10 C  46 10 C 
9 9
0, 03 m
  8, 2 104 N
 0, 03 m    0, 04 m 
2 2
3, 4  0, 03 m    0, 04 m 
2 2
NI

Il modulo della forza esercitata sulla carica in C dalla carica in D è


FDC  FAC , y  FBC , y  FC  2  8, 2  104 N   6,8  10 4 N  9, 6  10 4 N
La carica QD è
ZA

3, 4   0, 05 m 
2
 r d DC
2
QD  FDC   9, 6 104 N   20 nC
k0 k0QC 8,99 109 N  m2 / C2  46 109 C 
PROBLEMI DI RIEPILOGO

72  La forza di Coulomb è
Q1 Q2
FC  k0
r2
Le accelerazioni dei due oggetti sono:

a1 
FC QQ
 k0 12 2   8,99 109 N  m 2 / C2 
 38 109 C  72 109 C   8,3 m/s2
 23 102 m   56 106 kg 
2
m1 r m1

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

a2 
FC Q1 Q2
 k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2 2  38 109 C  72 109 C 
 5, 2 m/s 2
 23 10 m  89 10 kg 
2
m2 r m2 2 6

 Poiché i due oggetti si respingono, la forza di repulsione diminuisce, di conseguenza diminuirà


anche l’accelerazione. La velocità invece continua ad aumentare.

73  Le componenti delle forze esercitate su Q1 sono:


2 
Q4 Q1 5, 0 109 C  2, 0 109 C 
F41, y  k0    8,99  10 9
N  m 2
/ C   5, 6 107 N
 40 10 m 
2 2
d 41 2

2 
Q2 Q1 5, 0 109 C  2, 0 109 C 
F21, x  k0  8,99  10 9
N  m 2
/ C   5, 6 107 N
 40 10 m 
2 2
d 21 2

2 
3, 0 109 C  2, 0 109 C  2

LI
Q3 Q1
F31, x  k0 cos 45   8,99 10 N  m / C 
9 2
 1, 2 107 N
2  40 10 m 
2 2
d31 2 2

F3,1, y   F3,1, x  1, 2 107 N


EL
Il modulo della forza risultante sulla carica Q1 è
CH
F  F31, x    F41, x  F31, x  
2 2
F1  21, x

 5, 6 10 N   1, 2 107 N    5, 6 107 N    1, 2 107 N    9, 6 108 N


2 2
7

NI

La direzione è lungo la diagonale che connette le cariche Q1 e Q3; la forza è diretta verso Q3.
 In acetone la forza totale si riduce di un fattore r = 21:
F1 9, 6 108 N
ZA

F1    4, 6 109 N
r 21
 Le forze esercitate sulla carica Q posta nel centro del quadrato dalle cariche Q2 e Q4 sono opposte
e si annullano; le forze esercitate dalle cariche Q1 e Q3 sono parallele e concordi e la loro somma
è diretta verso Q3.
La forza totale su Q è:
Q1 Q Q Q  Q Q 
Ftot,Q  FQ1Q  FQ3Q  k0  k0 32  k0 Q  21  2 3 
2
dQ1Q dQ3Q  dQ Q dQ Q 
 1 3 
 
2, 0 109 C 3, 0 109 C 
  8,99 10 N  m / C  3, 0 10 C 
9 2 2  9
  1, 7 106 N
 2  20 10 m  2  20 10 m  
2 2 2 2

 

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

74 Uguagliando la forza di Coulomb e la forza gravitazionale, si ottiene:


Q2 M2
FC  FG  k0  G 
d2 d2
k0 8,99 109 N  m 2 / C2
M Q   2, 43  107 C  11
 2,82  103 kg
G 6, 67  10 N  m / kg
2 2

75  Il modulo della forza di Coulomb tra le sfere è in entrambi i casi


2 
Q1 Q2 0,80 107 C 1,1108 C 
FC  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 4,9 105 N
 0, 40 m 
2
d
La forza peso è
FP  mg   8, 0  106 kg   9,8 N/kg   7,8  105 N

LI
Dalla condizione di equilibrio
   
Ftot  T  FP  FC  0 EL
si ricava, nel primo caso,
T  FP  FC  7,8 105 N  4,9 105 N  2,9 105 N
 Nel secondo caso si ha
CH
T  FP  FC  7,8 105 N  4,9 105 N  1,3 104 N

76  Dall’uguaglianza della forza elettrostatica e di quella gravitazionale si ricava:


NI

G 6, 67 1011 N  m 2 / kg 2
Qm   9,16 108 kg   7,89 1018 C
k0 8,99 10 N  m / C
9 2 2
ZA

 Questa carica corrisponde a un numero di elettroni pari a


Q 7,89 1018 C
n   49
e 1, 6 1019 C

77 Le distanze tra le cariche di segno opposto e tra le cariche negative sono uguali, i moduli delle cariche
sono uguali, pertanto le tre forze applicate su ciascuna carica negativa hanno uguale modulo e
formano tra loro angoli di 60°: la loro somma quindi è nulla.

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

78 Rappresentiamo la situazione:

Poiché Ftot,3  F1  F2 , la condizione Ftot,3  2 F1 implica che


2 F1  F1  F2  F1  F2
Applicando la legge di Coulomb, si ha

LI
1 Q1 Q3 1 Q2 Q3 Q1 Q2
  
40 d 2 40  l  d 2 d 2  l  d 2 EL
da cui si ottiene
Q2  Q 
l 2  2ld  d 2  d 2  1  2  d 2  2ld  l 2  0
CH
Q1  Q1 
Risolvendo l’equazione di secondo grado nell’incognita d, si ottiene:
Q2 Q2 20 mC
l l 1 1
NI

d
Q1
l
Q1
 30 102 m 12 mC  1,3 m  130 cm
20 mC 
Q
1 2
Q
1 2 1 0,17 m  17 cm
Q1 Q1 12 mC
ZA

La prima soluzione non è accettabile in quanto deve essere d < l. Quindi:


d  17 cm

79  A ogni contatto, la carica della sfera C si dimezza, per cui le cariche delle due sfere sono
QA  2, 4 109 C
QB  1, 2 109 C
 La forza di Coulomb tra le due sfere è
2 
QA QB 2, 4 109 C 1, 2 109 C 
FAB  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 2,9 105 N
 0, 030 
2
d AB

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

 L’accelerazione della prima sfera è


FAB 2,9 105 N
a   5,8 105 m/s 2
m 0,500 kg

80 Le distanze delle cariche poste in A, C e D dalla carica posta in B sono:


2
AB  34 cm2
2
BC  13 cm2
2
BD  37 cm2
Le forze elettriche che agiscono sulla carica in A dovute alle altre tre cariche sono:
N  m 2   7,1 10 C  3,5  10 C 
9 9
QA QB 
FAB  k0   8,99  109  4
 0, 0657  103 N  0, 0657 mN
AB
2
 C 2
34  10 m 2

9 Nm  
11 109 C  3,5  109 C 

LI
QC QB  2
FCB  k0   8,99  10  4
 0, 266  103 N  0, 266 mN
BC
2
 C 2
 13  10 m
EL2

9 Nm  
QD QB  2 4, 6  109 C  3,5  109 C 
FDB  k0   8,99  10  4
 0, 039  103 N  0, 039 mN
DB
2
 C 2
 37  10 m 2
CH
Valgono le seguenti proporzioni:
AB : FAB  AE : FAB , x 

FAB , x  FAB
AE
  0, 0657  103 N 
 7, 0  4, 0  102 m  34 106 N  34 N
5,83  102 m
NI

AB
AB : FAB  BE : FAB , y 
BE
  0, 0657  103 N 
 8, 0  3, 0  102 m  56 106 N  56 N
ZA

FAB , y  FCA
AB 5,83  102 m
Valgono le seguenti proporzioni:
BC : FBC  IC : FBC , x 

FBC , x   FBC
IC
   0, 27  10 N 
3 10  7, 0   102 m
 0, 22  103 N  0, 22 mN
BC 3, 6  102 m
BC : FBC  BI : FBC , y 

FBC , y  FBC
BI
  0, 27  103 N 
 8, 0  6, 0  102 m  0,15 103 N  0,15 mN
BC 3, 6  102 m

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Il triangolo BND è simile al triangolo BPO, perciò si possono scrivere le seguenti proporzioni:
BD : FDB  ND : FDB , x 

FDB , x  FDB
ND
  0, 039112  10 N 
3  8, 0  7, 0   102 m
 6, 41106 N  6, 4 N
BD 6, 08  102 m

 39112 N    6, 41 N 
2 2
FDB , y   FDB
2
 FDB
2
,x    39 N
Dove si è tenuto conto dei segni delle componenti delle forze elettriche.
Le componenti della forza totale elettrica che agisce sulla carica in B sono:
FB , x  FAB , x  FCB , x  FDB , x  34 106 N  0, 22 103 N  6, 4 106 N  0,18 103 N  0,18 mN
FB , y  FAB , y  FCB , y  FDB , y  56 106 N  0,15 103 N  39 106  0,17 103 N  0,17 mN
Quindi:

 0,18 10 N    0,17  103 N   0, 25  103 N  0, 25 mN


3 2 2
Ftot, B  FB2, x  FB2, y 

LI
81 Le distanze delle cariche poste in A, B e D dalla carica posta in C sono:
AC   8, 00 cm  4, 00 cm    4, 50 cm  5, 50 cm 
2
EL 2
 4,12 cm

8, 00 cm  6, 50 cm    4, 50 cm  6, 00 cm   2,12 cm
2 2
CH
BC 

 8, 00 cm  5, 50 cm    4, 50 cm  3, 00 cm 
2 2
DC   2,92 cm
Le forze elettriche che agiscono sulla carica in A dovute alle altre tre cariche sono:
NI

k0 QA QC  8,99 109 N  m 2    28, 0 10 C  8, 60 10 C  


 8 8 
FAC     1,59 103 N  1,59 mN
 r AC  4,12 102 m  
2 2 2
 80 C 
 
ZA

k0 QB QC  8,99 109 N  m 2   21, 0  10 C  8, 60 10 C 


8 8

FBC     4,52 103 N  4,52 mN


 r BC 2  2,12 10 m 
2 2
 80 C  2

k0 QD QC  8,99 109 N  m 2   37, 0 10 C  8, 60 10 C 


8 6

FDC     4,19 103 N  4,19 mN


 r DC  2,92 10 m 
2 2 2
 80 C  2

Le componenti delle singole forze elettriche che agiscono su QC sono:


FAC , x  FAC cos   1,59  10 3 N  cos 14, 0   1,54  10 3 N

FAC , y   FAC sin    1,59  103 N  sin 14, 0   0,385  10 3 N

FBC , x  FBC cos    4,52  10 3 N  cos  45, 0   3, 20  10 3 N

FBC , y   FBC sin     4,52  10 3 N  sin  45, 0   3, 20  10 3 N

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

FDC , x   FDC cos     4,19  103 N  cos  31, 0   3,59  10 3 N

FDC , y   FDC sin     4,19  10 3 N  sin  31, 0   2,16  10 3 N


Le componenti della forza totale elettrica che agisce sulla carica in C sono:
FC , x  FAC , x  FBC , x  FDC , x  1,54 103 N  3, 20 103 N  3,59 103 N  1,15 103 N
FC , y  FAC , y  FAC , y  FDC , y  0,385 103 N  3, 20 103 N  2,16 103 N  5, 75 103 N
Quindi:

1,15 10 N    5, 75  103 N   5,86  103 N


3 2 2
Ftot,C  FC2, x  FC2, y 

82  Indichiamo con d la distanza tra le cariche q e q e con r la distanza di q dal punto M. La somma
delle forze applicate dalle due cariche positive su quella negativa punta verso q ed è la forza
centripeta che causa il moto circolare.

LI
Dalla relazione del moto circolare ricaviamola distanza d:
r qq r
m2 r  2 Fqq  2k0 
d d3
EL
2k0 qq 2  8,99  109 N  m 2 / C 2  5, 0  106 C  4, 0  106 C 
d 3 3  0,10 m
  
CH
m2 9, 0  10 6
kg 2  1, 0  10 3
Hz
2

Possiamo così calcolare r:

 0,10 m    0, 060 m 
2 2
r  d 2  l2   0, 080 m
NI

La forza totale su q, cioè la forza centripeta, vale


Fq  m2 r   9, 0 106 kg  2 1, 0  103 Hz   0, 080 m   28 N
2
ZA

 La velocità della sferetta ha modulo


v  r   2 1, 0  103 Hz   0, 080 m   5, 0  102 m/s

83 I moduli delle forze che producono un momento sono

2 
QA QB 14 109 C  61109 C 
FAC  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 2, 63 103 N
 0, 054 m 
2
d AC

2 
QA QD 14 109 C  55 109 C 
FAD  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 38, 6 105 N
 0, 42 m    0, 027 m 
2 2
d AD

2 
QB QD 3, 0 109 C  55 109 C 
FBD  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 2, 035 103 N
 0, 027 m 
2
d BD

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

2 
QB QC 3, 0 109 C  61109 C 
FBC  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 9,174 106 N
 0, 42 m    0, 054 m 
2 2
d BC
Le forze esercitate tra B e D e tra A e C sono trascurabili, perché sono di almeno due ordini di
grandezza inferiori a quelle esercitate tra A e C e tra B e D ; inoltre, i loro bracci sono minori, perciò
 
anche i loro momenti sono trascurabili. I momenti delle forze FAC e FBD sono concordi.
Il momento totale è
L
M   FAC  FBD    0, 21m   2, 63  103 N + 2,035  103 N   9,8  104 N  m
2

84 Le cariche delle due sfere dopo il contatto sono uguali e pari a


Q  Q2
Q  1  6, 0  1010 C
2
Il rapporto tra i due angoli, dopo e prima del contatto, è

LI
 6, 0 1010 C 
2
 Q 2
   1,16
 Q1 Q2  3,8  1010 C  8, 2  1010 C 
quindi l’angolo aumenta del 16%.
EL
CH

85 Nel sistema di riferimento indicato, la forza attrattiva F1 che la carica in O esercita su q ha una

componente negativa, mentre la componente della forza attrattiva F2 dovuta alla carica in B è
positiva.
NI
ZA

Otteniamo, quindi:
Qq Qq  1 1 
Fr (r )  F1r (r )  F2 r (r )  k0  k0  k0 Q q   2  2

D  r  r  D  r  
2 2
r

r2   D  r 
2
2rD  D 2
 k0Q q  k0 Q q
r2  D  r  r2  D  r 
2 2

r
Dalla relazione x  otteniamo r  D x. Sostituendo questa uguaglianza nella formula precedente,
D
troviamo:

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

2rD  D 2 2 xDD  D 2 D 2  2 x  1
Fr (r )  k0Q q  k0 Q q  k0Q q 
r2  D  r   xD   D  xD  x 2 D 2  D 2 1  x 
2 2 2 2

k0 Q q 2x 1

x 2 1  x 
2 2
D
Quindi, la funzione cercata è:
D 2 Fr  r  D 2 k0Q q 2 x  1 2x 1
y  f ( x)   
k0Q q k0Q q D x 2 1  x 
2 2
x 2 1  x 
2

86  La carica q è attirata verso QB e, contemporaneamente, è respinta da QA . Quindi la forza elettrica


totale che agisce su q è la somma vettoriale di due forze che hanno la stessa direzione e lo stesso
verso: il modulo della forza risultante è pari alla somma dei moduli delle due forze applicate a q:
Q 2Q   L  r   2r 2
2
qQA q QB

LI
FE  FA  FB  k0 2  k0  k0 q  2  2
 k0 qQ 2 
L  r  L  r   r L  r
2 2
r  r
3r 2  2 Lr  L2
 k0 qQ
r2  L  r 
2
EL
 Ponendo r  xL , otteniamo:
CH
3r 2  2 Lr  L2 3  xL   2 L  xL   L2
2
L2  3 x 2  2 x  1
FE  k0 qQ  k0 qQ  k0 qQ 
r2  L  r   xL   L  xL  L4 x 2 1  x 
2 2 2 2

k0 qQ 3 x 2  2 x  1
NI


L2 x 2 1  x 2
Quindi:
ZA

L2 L2 k0 qQ 3 x 2  2 x  1 3 x 2  2 x  1
y  f ( x)  FE   2
k0 qQ k0 qQ L2 x 2 1  x 2 x 1  x 
2

87 Per ragioni di simmetria, la quarta carica va posta nel baricentro del triangolo. Chiamata L la distanza
tra le tre cariche, la distanza della quarta da ciascuna delle altre tre è L / 3 .
Consideriamo le due forze applicate a una delle cariche: sono di uguale modulo F e formano un
angolo di 60°. La loro somma, quindi, dà una forza totale subita da ciascuna carica che ha modulo
F  2 F cos 30  F 3
è diretta lungo l’altezza relativa a ciascun lato e verso uscente da ogni vertice del triangolo.
La quarta carica deve generare una forza opposta a questa, quindi deve essere di segno opposto alla
altre tre. La distanza di questa carica da ciascun vertice è
2 L cos 30 L 3
d 
3 3

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Ricordiamo che il baricentro di un triangolo è l’intersezione delle mediane, che si dividono


vicendevolmente in due parti, una doppia dell’altra; la parte più lunga è quella che contiene il vertice.
Ricaviamo il modulo della quarta carica:
Q Q 3k0Q 2 Q
k0 2
 Ftot   Q 
d L2 3

   
88 La distanza tra le sfere è r  2 L sin   . Dalla condizione di equilibrio: T  FP  Fe  0
2
si ha:
FP  mg  Ty
 
Fe  Tx  Ty tan    mg tan  
2 2

LI
Q Q
Poiché Fe  k0 , si ottiene che la carica è:
r2

Qr

mg tan  
 2   2 L sin 

mg tan  
2
EL
k0 2 k0
CH
 Accetti la sfida?
89  Indichiamo con d0 = 4,0 cm la distanza tra le due sfere quando sono scariche e con T, FP e F,
NI

rispettivamente, i moduli delle tensioni dei fili, delle forze-peso delle sfere e della forza
elettrostatica tra le due sfere.
Nella posizione finale, la distanza d tra le due sfere è aumentata e soddisfa la relazione
ZA

d 2  d x2  d y2   d 0  L1 sin 1  L2 sin 2    L2 cos 2  L1 cos 1 


2 2

 d 0  L1 sin 1  L2 sin 2    L2 cos 2  L1 cos 1  


2 2
d


  0, 040 m   0,12 m  sin 2, 0    0, 20 m  sin 5, 0   
2

  0, 20 m  cos 5, 0    0,12 m  cos 2, 0   


2 1/2
 0,10 m

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

La forza di Coulomb tra le due sfere è

2 
Q1 Q2 9, 0 108 C  3,8 108 C 
F  k0 2   8,99 10 N  m / C 
9 2
 3,1103 N
 0,10 m 
2
d

La forza di Coulomb forma con la direzione orizzontale un angolo  che soddisfa la relazione
dy L2 cos 2  L1 cos 1
tan    
d x d 0  L1 sin 1  L2 sin 2


 0, 20 m  cos 5    0,12 m  cos 2   1,3    0,91 rad  529
0, 04 m   0,12 m  sin 2    0, 20 m  sin 5 
Dal diagramma di corpo libero per ciascuna sfera, risultano le equazioni
T1 cos 1  F sin   FP 1
T1 sin 1  F cos 

LI
T2 cos 2  F sin   FP 2
T2 sin 2  F cos  EL
Da queste equazioni si ricavano le relazioni
cos    1 
FP1  F
sin 1
CH
cos    2 
FP 2  F
sin 2
da cui possiamo ricavare le masse:
NI

FP1 F cos    1  3,1103 N cos 50 9 '


m1     5, 6 103 kg
g g sin 1 9,8 N/kg sin 2
ZA

FP 2 F cos    2  3,1 103 N cos 57 9 '


m2     2, 0 103 kg
g g sin 2 9,8 N/kg sin 5
 Infine, le tensioni dei due fili sono:
cos  cos 529
T1  F   3,1103 N   5,5 102 N
sin 1 sin 2
cos  cos 529
T2  F   3,1103 N   2, 2 102 N
sin 2 sin 5

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

 Fisica&Matematica
90  Il modulo della forza totale sulla prima carica è
k0 Q 2 1 k0 Q 2 1 k0 Q 2  2
F   n 1 Fn   n 1  k0Q  n 1 
n  n  n  n 
2
  2 
 dn  d 2
2
d n2 n 1
n2 d 6

9 Nm  
1, 0 109 C  2
2
 2
  8,99 10   1, 48 104 N
 1, 0 10 m 
2 2
 C 2 6

 Possiamo sfruttare il principio di sovrapposizione delle forze, considerando la configurazione


iniziale delle cariche a cui si sovrappone una configurazione di cariche negative
Q  2Q  2, 0 nC , poste in x3 , x6 , x9 , x12 , ….
Il modulo della forza totale esercitata da queste cariche è
k0QQ 1 2k0 Q 2 1 2k0 Q 2  2 2
F    k 1 F k   k 1  k 1 3kd 2 9d 2 
k  k  k  k 
 k 2Q 2
   F

LI
 
0
d32k k 1
k2 9d 2 6 9
Le forze esercitate dalle cariche negative sono di verso opposto a quelle esercitate dalle cariche
EL
positive, per cui la forza totale è ora
7
Ftot  F  F   F  1,15  104 N
9
CH
91 Assumiamo per ora che le due cariche siano positive e siano collocate nel piano cartesiano come
mostrato nella figura:
NI
ZA

La forza che A esercita su B ha entrambe le componenti positive, quindi


QAQB AC
Fx  F cos   k0 2

AB AB

 xB  x A    yB  y A  ,
2 2
AB  AC  xB  x A
da cui si ottiene la prima formula data nel testo.

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Analogamente si ha
QAQB BC
Fy  F sin   k0 2

AB AB
BC  yB  y A
e si ottiene la seconda formula data nel testo.
Mostriamo ora che le due formule valgono per qualsiasi segno delle cariche. Se assumiamo che una
delle due cariche sia negativa, la forza cambia verso; poiché le espressioni delle componenti
cambiano segno, esse valgono anche in questo caso.
Mostriamo ora che le formule valgono per qualsiasi posizione delle due cariche. Ciò che conta è la
posizione di B rispetto ad A. Nella figura, B si trova nel primo quadrante rispetto ad A (in alto e a
destra di essa). Se B si trova nel secondo quadrante di A, cioè se xB  xA , allora xB  x A  0 e Fx
risulta negativa, in accordo con la considerazione che ora la componente Fx deve essere diretta verso

LI
sinistra. Analoghe considerazioni valgono per le altre possibili posizioni di B.

SEI PRONTO PER LA VERIFICA?


EL
1 Prima del contatto, le due sfere hanno cariche di uguale segno, di moduli Q1 e Q2 . Dopo il contatto,
CH
per la conservazione della carica elettrica, il modulo della carica di ciascuna delle due sfere è
Q  Q2
Qf  1
2
Possiamo dunque esprimere i moduli delle due cariche iniziali con
NI

Q1  Q f  q, Q2  Q f  q
dove q   Q1  Q2  2 è una quantità di carica incognita, pari alla metà di quanto richiesto.
ZA

Dalla legge di Coulomb, ricaviamo le forze elettriche tra le sfere prima e dopo il contatto:

F  k0
Q1Q2
 k
 Q f  q   Q2  q   k Q 2f  q 2 , F   k0
Q 2f
0 0
r2 r2 r2 r2
La variazione dell’angolo di torsione è
b b q2
   F   F   k0 2
c c r
Invertendo questa relazione, otteniamo
 2, 0  
 rad   2,3  102 m  N rad 
 c  180
qr   8, 0  102 m    6,9  108 C
k0 b 8,99 10 N  m C   0,12 m 
9 2 2

Quindi la differenza tra i moduli delle due cariche iniziali è


Q1  Q2  2q  13,8 108 C

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

2 Le distanze delle cariche in A e in B dalla carica in O sono:

 xB  xO    y B  yO   36 cm 2  9, 0 cm 2  6, 7 cm
2 2
d A  4, 0 cm, dB 
I moduli delle forze elettriche esercitate dalle cariche in A e B sono:

9 Nm  
QAQC  2 1, 6 109 C  3, 0 109 C 
FA  k0   8,99  10   2, 7 105 N
 0, 040 m 
2 2 2
dA  C 

9 Nm  
QB QC  2 3,3 109 C  3, 0 109 C 
FB  k0   8,99 10   2, 0 105 N
 0, 067 m 
2
d B2 
2
C 
 
La forza FA ha solo la componente verticale, diretta verso l’alto; la forza FB ha entrambe le

componenti non nulle e positive. La forza FB forma con l’asse delle ascisse un angolo  tale che
xB yB
cos   , sin  

LI
dB dB
Quindi:

FB , x  FB cos   FB
xB
dB
  2, 0 105 N 
6, 0 cm
6, 7 cm
EL
 1,8 105 N

yB 3, 0 cm
FB , y  FB sin   FB   2, 0 105 N   9, 0 106 N
CH
dB 6, 7 cm
Il modulo della forza totale subita dalla carica nell’origine è

Ftot  FB2, x   FA, y  FB , y   1,8 10 N    3, 6  105 N   4, 0  105 N


2 5 2 2
NI

3 Usiamo tutte le coppie di dati e calcoliamo il modulo della forza F0 tra le cariche nel vuoto con la
ZA

formul a F0   r F .
Se otteniamo risultati molto simili tra loro le misure dovrebbero essere state effettuate correttamente.
r 1,4 2,9 4,0 6,3 9,6 12,3 18
F  N  35, 0 17, 0 12, 0 6, 2 5, 0 4, 0 2, 7

F0   r F  N  49,0 49,3 48,0 39,1 48,0 49,2 48,6

I valori di F0   r F ottenuti sono molto simili, a parte quello del mezzo con costante dielettrica
relativa  r  6, 2 ; è quindi ragionevole supporre che la misurazione nel mezzo con  r  6, 2 non sia
stata fatta correttamente. La media degli altri 6 valori è una stima del modulo della forza tra le sfere
nel vuoto:

F0,stima 
 49, 0 N    49,3 N    48, 0 N    48, 0 N    49, 2 N    48, 6 N   48, 7 N
6

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Quindi è lecito assumere che una misurazione del modulo della forza tra le sfere in acqua darebbe
come risultato
F 48, 7 N
Facqua  0,stima   0, 61 N
 r ,acqua 80

4  Affinché la forza totale su Q3 sia nulla, le forze esercitate da Q1 e Q2 devono avere versi opposti e
moduli uguali. Quando la carica Q3 si trova tra le due cariche, Q1 e Q2 devono avere lo stesso
segno affinché esercitino forze con versi opposti. Viceversa, nelle altre posizioni le cariche Q1 e
Q2 devono avere segni opposti.
 Consideriamo due cariche QA e QB a distanza r l’una dall’altra. La forza subita da QB,
indipendentemente dai segni delle due cariche, è
 QAQB
k0 r 2 , se QB è a destra di QA
F 
k QAQB , se Q è a sinistra di Q

LI
 0 r 2 B A

L’espressione della forza totale F3 quindi è quella fornita nel testo.


EL
 Consideriamo prima i casi x  0 e x  d : la condizione F3  0 implica
Q1 Q2 Q1 Q2
 0  
CH
x  d  x 2
2
x 2
d  x
2

Dal momento che i denominatori sono positivi, l’uguaglianza può essere soddisfatta solo se le due
cariche hanno segni opposti.
Nel caso 0  x  d invece la condizione F3  0 implica
NI

Q1 Q2 Q1 Q2
 0  
x  d  x 2
2
x 2
d  x
2
ZA

I denominatori sono positivi, quindi i numeratori, cioè le due cariche, devono avere lo stesso
segno.
 Consideriamo la regione x  0 . Imponiamo che la forza sulla carica Q3 sia negativa:
Q Q2  Q1 Q2
k0Q3  21  2
0   0
 x  d  x   x  d  x 2
2

Si ottiene la disequazione
Q1  d  x   Q2 x 2
2

0   Q1  Q2  x 2  2dQ1 x  Q1d 2  0
x d  x
2 2

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Capitolo 14. La carica elettrica e la legge di Coulomb

Le soluzioni dell’equazione associata sono


2dQ1  Q1Q2 Q  Q1Q2
x d 1
2  Q1  Q2  Q1  Q2
e, considerando la condizione x  0 , quelle della disequazione sono

xd
Q1  Q1Q2
  6, 0 cm  
 1, 0 nC    2, 0 nC   6, 0 cm
Q1  Q2  3, 0 nC 
Consideriamo ora la regione 0  x  d : qui la forza F3 è negativa, quindi diretta verso sinistra, in
ogni punto.
Infine, la regione x  d . Qui la condizione da soddisfare è
Q Q2  Q1 Q2
k0Q3  21  2
0   0
 x  d  x   x  d  x 2
2

Da questa condizione si ottiene la disequazione  Q1  Q2  x 2  2dQ1 x  Q1d 2  0

LI
che è identica a quella del primo caso, a parte il verso. Le sue soluzioni sono
EL
d
Q1  Q1Q2 Q  Q1Q2
xd 1   6, 0 cm  
 1, 0 nC    2, 0 nC   6, 0 cm
Q1  Q2 Q1  Q2  3, 0 nC 
Sostituendo i valori, si ottiene
CH
 1, 0 nC    2, 0 nC   x  6, 0 cm   1, 0 nC    2, 0 nC 
 6, 0 cm    
 3, 0 nC   3, 0 nC 
cioè
NI

6, 0 cm  x  2, 0 cm
Questi valori non appartengono alla regione x  d .
In conclusione, la forza F3 risulta diretta verso sinistra per x  6, 0 cm e per 0  x  6, 0 cm .
ZA

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