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scrivere con...
i poeti
LABORATORIO
DI SCRITTURA
A cura di
Vincenzo Viola
Copyright 2008
1 2 3 4 5 6
Ristampe
2013 2012 2011 2010 2009 2008
Finito di stampare
per i tipi della tipolitografia Stiav s.r.l.
in Firenze
Copertina
Andrea Moschitta
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dallart. 68, commi 4 e
5, della legge 22 aprile 1941 n. 633.
Le riproduzioni effettuate per finalit di carattere professionale, economico o commerciale, o comun-
Premessa
A considerare le letterature di tutti i popoli c da domandarsi perch mai
in ogni luogo si compongono poesie: infatti si tratta di un modo di utilizzare la
parola sicuramente pi complesso di quello abituale della comunicazione in
prosa sia per chi lo produce che per i destinatari. Inoltre, soprattutto nelle
epoche passate (ma anche oggi, bench in maniera diversa) la scrittura poetica era sottoposta a numerosi vincoli, regole, norme derivate dalla consuetudine, dai generi e dalla finalit del testo stesso.
Allora perch scrivere in poesia? Perch il linguaggio poetico ci permette
di esprimere ci che col linguaggio comune sarebbe pi difficile o addirittura
impossibile dire e lo fa solitamente avvalendosi di alcune caratteristiche particolari della parola, che ora analizzeremo.
Partiamo proprio da qui: che cos una parola? Potremmo dire in termini
generali che un suono a cui viene dato un significato. Naturalmente non
tutti i suoni che hanno un significato sono parole: se sentiamo il suono della
sirena di unambulanza possiamo facilmente attribuirgli il significato di Fermatevi, lasciate libero il passaggio!, ma quel suono trasmette il messaggio in
maniera complessiva, non articolata: non capace di sfumature di significato.
La parola invece pu avere molte articolazioni e unirsi con altre parole per
esprimere pensieri e sensazioni ricche e complesse. Ma per esprimere le sue
molte potenzialit la parola va trattata in maniera tale da valorizzare sia il suo
aspetto fonetico, cio relativo agli effetti del suono, sia quello evocativo, che
appartiene maggiormente allambito del significato.
Nelle pagine che seguono analizzeremo luso e le potenzialit della parola
vista in questi suoi due aspetti fondamentali: quello del suono o significante,
che costituisce essenzialmente il veicolo del messaggio che si intende trasmettere, e quella del contenuto che viene trasmesso, cio il significato, che
non solo concettuale, ma anche emotivo, psicologico, capace di suscitare
sensazioni profonde. Per trattare con chiarezza entrambe queste prospettive il
laboratorio diviso in due parti principali; segue una breve sezione che presenta alcuni cenni relativi alla storia e alla trasformazioni del modo di pensare
e di scrivere la poesia nel corso dei secoli.
PARTE PRIMA
IL SUONO
PARTE PRIMA
IL SUONO
Aldo Palazzeschi
Lasciatemi divertire
Tri tri tri,
fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu ihu.
5
10
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.
Non lo state a insolentire1.
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie2
sono il suo diletto3.
15
Cuc rur,
rur cuc,
cuccuccuruc!
20
25
luso, permesso ai poeti per ragioni metriche o prosodiche, di parole disusate o scritte in maniera inconsueta.
6. grullerie: (termine toscano) balordaggini, cose
di nessun conto.
PARTE PRIMA
30
35
40
45
50
55
60
IL SUONO
Bubububu,
fufufufu,
Fri!
Fri!
Se dun qualunque nesso7
son prive,
perch le scrive
quel fesso?
Bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilol. Filol.
U.
Non vero che non voglion dire,
vogliono dire qualcosa.
Voglio dire
come quando uno si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, cos mi piace di fare.
Aaaaa!
Eeeee!
Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!
Ma giovinotto,
diteci un poco una cosa,
non la vostra una posa,
di voler con cos poco
tenere alimentato8
un s gran foco9?
PARTE PRIMA
65
70
IL SUONO
Huisc Huiusc
Huisciu... sciu sciu,
Sciukoku... Koku koku,
Sciu
ko
ku
Come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese.
Ab, al, alar.
Riririri!
Ri.
75
80
85
90
95
PARTE PRIMA
IL SUONO
PARTE PRIMA
10
IL SUONO
I versi
Nella tradizione metrica della lingua italiana i versi che compongono un testo poetico sono
definiti non dal numero delle parole, ma dal numero di sillabe.
Tutte le parole sono costituite da sillabe, da un minimo di una (me, te, su, gi ecc.) a
un massimo di undici (la parola pi lunga precipitevolissimevolmente); per la maggior
parte delle parole della lingua italiana costituita da un minimo di due (mare, pane,
casa ecc.) a un massimo di quattro (caramella, giocattolo ecc.) sillabe.
Le sillabe solitamente corrispondono alle vocali presenti in una parola, a meno che la
vocale non abbia una pure funzione fonetica (come la i dopo c o g o la u dopo
la q):
la / vo / ra / re /
leg / ge / re /
in / co / rag / gia / re /
qua / der / no
I dittonghi di norma contano per una sillaba, a meno che siano segnati dalla dieresi, cio
due puntini posti sulla prima lettera del dittongo: in questo caso le due vocali valgono
per due sillabe.
nau /fra/ga/re/
/sei/
mae/stra/le/
d/an/zi
Quando una parola finisce con una vocale e la successiva inizia con unaltra vocale le
due sillabe contano per una. Questo fenomeno tecnicamente si chiama sinalefe.
PARTE PRIMA
IL SUONO I versi
11
un endecasillabo
un endecasillabo
non un endecasillabo
un endecasillabo
non un endecasillabo
Come si pu osservare i versi, anche quelli rifatti, sono tutti di undici sillabe, eppure di
due di essi affermiamo che non sono endecasillabi. Che differenza c tra questi e gli altri?
Osserviamo dove si colloca laccento tonico finale dei singoli versi:
1
Spes
so il
ma
le
di
vi
ve
Nel
cam
po
mez
zo
gri
gio e
mez
pi
mai
toc
che
le
Spes so ho in con
tra
to il
ma
10
11
tr
to
decima sillaba
zo
ro
decima sillaba
sa
cre
spn
de
decima sillaba
le
di
ve
re
nona sillaba
re ho in con
Nel
cam
po
mez
zo
ne
ro e
mez
zo
gr
gio
decima sillaba
pi
mai
le
sa
cre
spon
de
toc
che
undicesima sillaba
Come si nota, per formare un verso tradizionale non basta osservare il numero delle sillabe, ma necessario anche rispettare una determinata disposizione degli accenti.
SCHEMA DEI VERSI PRINCIPALI
VERSO
NUMERO
SILLABE
ACCENTO
TONICO
PRINCIPALE
Endecasillabo
11
10a sillaba
6a
4a, 8a
Novenario
8a sillaba
2a, 5a
Do / v / ra / la / l / na? / che in / ci / lo
Settenario
6a sillaba
Tra 1a e 4a
Senario
5a sillaba
2a
Sal / tl / la e / bal / lt / ta
Quinario
4a sillaba
1a o 2a
Sn / ti / nel / cu / re
ALTRI ACCENTI
ESEMPIO
PARTE PRIMA
12
IL SUONO I versi
Impariamo dunque una regola generale: i versi tradizionali sono formati da un numero prefissato di sillabe, disposte in maniera che laccento tonico fondamentale batta sulla penultima sillaba; gli altri accenti sono pi liberi e variabili.
Questa regola va applicata se lultima parola di un verso una parola piana; negli altri casi
va applicata con le seguenti avvertenze:
se in conclusione di verso ci sono parole sdrucciole (cio con laccento sulla terzultima,
come tnero, grcile, splndido ecc.), in questo caso nel calcolo metrico non si conta lultima sillaba.
10
11
lui
ri
vol
se
quel
lo
sguar
do
ne
se in conclusione di verso ci sono parole tronche (cio con laccento sullultima, co-
me citt, piet, felicit ecc.): in questo caso nel calcolo metrico si conta una sillaba in pi.
Da un
ne
ro
di
nu
bi
lag
gi
PARTE PRIMA
IL SUONO I versi
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Riconosci i seguenti versi:
a
b
c
d
e
f
g
h
endecasillabo
................................................................................
................................................................................
................................................................................
................................................................................
................................................................................
................................................................................
................................................................................
................................................................................
2 Riconosci tutti i tipi di versi presenti nella poesia Laddio di Umberto Saba (Percorsi di
poesia, pag. 86).
v. 1 endecasillabo
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
3 Riconosci tutti i tipi di versi presenti nella poesia Perch tardi? di Eugenio Montale
(Percorsi di poesia, pag. 88).
v. 1 endecasillabo
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
13
PARTE PRIMA
14
IL SUONO I versi
Laboratorio di scrittura
2 Scrivi tre endecasillabi con accento sdrucciolo sulla parola conclusiva del verso (come
tmido, fcile, lgico, mcchina ecc.). Ricordati la regola particolare!
PARTE PRIMA
IL SUONO I versi
Laboratorio di scrittura
8 Scrivi tre novenari con accento tronco sulla parola conclusiva del verso (come citt,
per, pi ecc.). Ricordati la regola particolare!
Lamico sei tu
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
11 Scrivi endecasillabi che comincino con le seguenti parole:
Voleva
Giocava ............................................................................................................................................
Credeva ............................................................................................................................................
Parlava
............................................................................................................................................
Azzurro
............................................................................................................................................
seduto
allombra
Stavo .......................................................................................................................................
Dimmi ..................................................................................................................................... pensi
Cielo ........................................................................................................................................ mare
Gi .......................................................................................................................................... casa
15
PARTE PRIMA
16
IL SUONO I versi
Laboratorio di scrittura
14 Scrivi novenari che inizino o si concludano con le seguenti parole:
16 Scrivi tre senari e tre quinari con accento sdrucciolo sulla parola conclusiva del verso.
Ricordati la regola particolare!
PARTE PRIMA
IL SUONO I versi
Laboratorio di scrittura
Il sole limpido (quinario)
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
17 Scrivi le seguenti coppie di versi dando loro un significato logico completo.
Due endecasillabi
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
Due novenari
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
Un endecasillabo e un settenario
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
Due senari
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
Un endecasillabo e un quinario
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
17
18
PARTE PRIMA
IL SUONO
rime ricche = sono cos definite le rime formate da parole che presentano identit di lettere anche prima dellaccento tonico.
momnto / tormnto / godimnto: nelle tre parole la parte uguale comprende anche la
m che viene prima della e da cui parte la rima.
quasi rime o rime imperfette = quando le sillabe finali delle parole in rima hanno in
comune le stesse vocali, ma non le consonanti, che per sono molto simili, come l/r;
m/n; b/p; ecc.
fortna / pima / lna: le tre parole possono considerarsi in rima anche se lidentit dei
suoni non assoluta ma molto simile.
PARTE PRIMA
rime baciate = quando le parole in rima sono disposte in due versi posti uno di seguito
allaltro (si indicano normalmente con lo schema AABBCC);
A
A
B
B
A
B
A
B
rime abbracciate = quando una rima baciata sta in mezzo a due versi che a loro volta
sono in rima tra loro (schema: ABBA).
rime al mezzo: se sono in rima lultima parola di un verso e la parola posta a met del
verso seguente
19
PARTE PRIMA
20
Dal Medioevo fino alla fine dellOttocento si fatto un grande uso della rima: le grandi
opere della letteratura italiana, come la Divina Commedia di Dante Alighieri, il Canzoniere
di Francesco Petrarca, lOrlando furioso di Lodovico Ariosto e tante altre ancora sono tutte
impostate su una successione di rime ordinate e organizzate in modi diversi.
Ma non solo nel passato si utilizzata la rima: anche nella poesia dei nostri giorni spesso la
rima ricopre un ruolo di primaria importanza. Giorgio Caproni, poeta della seconda met
del XX secolo, vi ha fatto spesso ricorso, come nel testo seguente.
Giorgio Caproni
Battendo a macchina
10
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20
25
PARTE PRIMA
Nel testo di Giorgio Caproni abbiamo evidenziato rime, assonanze e consonanze che qui
di seguito, per maggior chiarezza, riportiamo.
Rime normali a fine verso:
leggera / tastiera / vera / preghiera;
prima / rima;
errore / cuore;
pia / poesia;
vita / tradita / ardita;
gloria / storia;
ambizione / Voltone;
maggio / coraggio / passaggio;
paziente / gente
Rime ricche:
tastira / preghira;
prma / rma;
tradta / ardta
Rime imperfette:
piuma / una
Assonanze:
vela / vera;
rima / viva; ecc.
Consonanze:
piuma / prima;
vera / cuore / popolare; ecc.
Come si vede rime, assonanze e consonanze sono molto numerose e determinano un fitto intreccio di suoni che crea un collegamento forte tra parole (e quindi tra i concetti) al di
l della dimensione razionale e logica.
Proprio valorizzando questo aspetto, nella poesia che abbiamo appena letto attraverso il
continuo rimando dei suoni, Caproni cerca di dare ordine al fluire impetuoso delle emozioni che sente dentro di s nel momento in cui inizia a scrivere il libro dedicato al ricordo di
sua madre. Il susseguirsi delle rime baciate e delle assonanze e consonanze che si affiancano ad esse d un senso di ordine, di riflessione accurata, che fa ritrovare momenti di
coincidenza tra la memoria del poeta e la realt della vita di colei che non c pi.
21
22
PARTE PRIMA
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 La poesia La gatta di Umberto Saba (Percorsi di poesia, pag. 50) particolarmente ricca
di aspetti fonetici di diverso tipo. Rileggila con molta attenzione e poi:
riconosci e trascrivi tutte le assonanze;
riconosci le rime e trascrivile suddividendole in rime normali, rime interne, rime ricche.
Assonanze: ..........................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
Rime: ...................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
2 Rileggi con attenzione la poesia Lavandare di Giovanni Pascoli (Percorsi di poesia, pag.
60); poi riconosci e trascrivi tutte le rime in essa presenti, indicando la tipologia cui esse
appartengono.
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
3 Leggi con attenzione i seguenti versi di Umberto Saba, tratti dalla poesia La capra (Percorsi
di poesia, pag. 48):
PARTE PRIMA
Laboratorio di scrittura
23
PARTE PRIMA
24
Laboratorio di scrittura
4 Scrivi quattro coppie di parole ciascuna formata da una rima ricca.
Prima coppia -rita
..............................................................................................................................................................
Seconda coppia -coso
..............................................................................................................................................................
Terza coppia -messo
..............................................................................................................................................................
Quarta coppia -ride
..............................................................................................................................................................
5 Componi tre coppie di endecasillabi, ciascuna con rima baciata.
Se mi levo la mattina
e mi sono gi svegliata.
Prima quartina
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
Seconda quartina
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
PARTE PRIMA
Laboratorio di scrittura
7 Componi due terzine di due endecasillabi e un settenario (la disposizione dei tre versi
libera) con due versi in rima e uno in assonanza o in consonanza con gli altri due.
25
PARTE PRIMA
26
IL SUONO
Lallitterazione
Lallitterazione consiste nella ripetizione di suoni uguali o simili in parole ravvicinate
con lo scopo di ottenere determinati effetti espressivi.
Nei versi di Giovanni Pascoli
lerba e i sassi.
8. crepe del suolo: le crepe indicano che il terreno molto arido.
9. veccia: pianta erbacea usata solitamente come foraggio per gli animali.
10. si rompono: il soggetto le file.
11. a sommo: sulla cima di...
12. biche: piccoli cumuli di terra; si tratta evidentemente dei formicai.
PARTE PRIMA
10
15
Questa poesia rappresenta un angolo del paesaggio ligure che ci viene incontro spezzettato in mille frammenti insignificanti, se presi uno per uno: si tratta di schegge di vita che assumono la forma di rumori secchi e fastidiosi, di movimenti ripetuti e incomprensibili, di
oggetti che, avvolti da una luce troppo forte, provocano un effetto di isolamento dellosservatore spaesato e incapace di trovare in questo paesaggio alcuni sicuri punti di riferimento.
Ma queste minute manifestazioni di vita si legano fortemente tra di loro e divengono capaci di rappresentare il disagio della vita nel momento in cui sono tradotte nel testo in lunghe
allitterazioni. Osserviamo alcuni passaggi:
re tra i pruni e gli sterpi...) che ha la funzione di rappresentare la calura che non d
tregua e che rende tutto pi opprimente, come se rimbombasse continuamente nel
cervello;
picchi) che trasmette il senso di monotonia prodotto nello specifico dal continuo
canto delle cicale, ma che si riferisce pi in generale ai movimenti e ai rumori ripetuti di tanti altri piccoli animali;
infine lossessivo ripetersi del suono glia / glio nellultima strofa sottolinea il senso di di-
sagio crescente che il poeta sente in s nel momento in cui comprende il vero significato della vita.
Si noti infine lultimo verso: lallitterazione in cima cocci rende difficilmente pronunciabile in maniera disinvolta il gruppo di parole cocci aguzzi (viene pi spontaneo pronunciare cozzi agucci!) ed esprime molto efficacemente il disagio dellanimo dinnanzi alla
scoperta della verit della condizione umana.
27
PARTE PRIMA
28
Il fonosimbolismo
Il fonosimbolismo un effetto particolare prodotto da determinati suoni nellanimo di chi
legge o ascolta. Infatti al di l del significato della parola in cui sono inseriti, i suoni trasmettono emozioni abbastanza costanti: ad esempio il suono are , soprattutto se ripetuto, suscita una sensazione rassicurante, il suono s frequente e prolungato fa solitamente percepire un senso di ansiet, la presenza di numerose parole tronche, cio con laccento sullultima vocale, genera un momento di sorpresa. Si tratta naturalmente di impressioni
soggettive: non detto quindi che tutti i lettori le provino nella stessa misura; ma leffetto
fonosimbolico complessivo molto efficace e abbastanza verificabile, motivo per cui i poeti, soprattutto a partire dalla met dellOttocento, utilizzano spesso il fonosimbolismo per
trasmettere le proprie emozioni.
Uno degli esempi pi noti e significativi dellutilizzo del fonosimbolismo costituito dalla
poesia Lassiuolo di Giovanni Pascoli.
Giovanni Pascoli
Lassiuolo
10
PARTE PRIMA
15
20
In questa poesia vi sono diversi passaggi in cui i suoni sono adeguatamente utilizzati dal
poeta per trasmettere al lettore sensazioni particolarmente raffinate. Osserviamoli nei particolari:
La successione costante degli accenti tonici sulla 2, sulla 5 e sull8 sillaba di ogni ver-
Accanto agli accenti rivestono una grande importanza le frequenti allitterazioni special-
mente di consonanti, spesso raddoppiate (ergersi, mandorlo, vederla; fru fru tra le fratte; squassavano, finissimi sistri), che costituiscono lossatura sonora specialmente della
prima e della terza strofa.
nelle quartine iniziali delle singole strofe costante la vocale su cui posa laccento pi
importante del verso: e nella prima (cilo prla mlo vedrla); a nella seconda (rre ltte mre frtte); e di nuovo nella terza (vtte vnto cavalltte argnto);
29
30
PARTE PRIMA
i versi finali di ogni strofa invece sono caratterizzati dalla ripetizione della rima in , prodotta dallincontro tra lonomatopea chi con espressioni comuni: laggi; fu; pi.
Tutto ci contribuisce a creare e dare efficacia al fonosimbolismo. Osserviamone alcuni
esempi:
nella prima strofa i suoni erg, orl, erl suscitano la sensazione di uno sforzo verso lalto,
mentre il succedersi dei suoni accentati ne nu trasmette il senso di una progressiva
chiusura, che diviene totale con la di laggi.
Dovera la luna? ch il cielo
notava in unalba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nro di nbi laggi;
veniva una voce dai campi:
chi
tizione ossessiva della s e soprattutto della i nei versi 19-21 traducono in parole il dolore lacerante del poeta.
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri dargento
(tintinni a invisibili porte
che forse non saprono pi?);
e cera quel pianto di morte
chi
PARTE PRIMA
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Nella poesia di Giovanni Pascoli, Pioggia, (Percorsi di poesia, pag. 46) trova le consonanze
e le allitterazioni (ricorda che le allitterazioni possono essere formate sia da vocali che da
consonanti e anche da suoni composti).
Consonanze: .......................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
Allitterazioni: ........................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
2 Leggi la prima strofa della poesia di Montale Spesso il male di vivere e riporta almeno
tre esempi di allitterazioni.
noia
gioia
paura
Perch .............................................................................................................................................
b in pozzanghere / mezzo seccate agguantano i ragazzi
leggerezza
difficolt
allegria
Perch ..............................................................................................................................................
c Ho strascicato / la mia carcassa
gioia
fatica
speranza
Perch ..............................................................................................................................................
4 Leggi con attenzione la poesia Cigola la carrucola del pozzo di Eugenio Montale
(Percorsi di poesia, pag. 68) e poi rispondi alle seguenti domande.
a Che allitterazione trovi nei versi 3-4?
..........................................................................................................................................................
b Che significato fonosimbolico ritieni di poter attribuire a tale allitterazione?
..........................................................................................................................................................
31
PARTE PRIMA
32
Laboratorio di scrittura
NUMERO VERSI
ALLITTERAZIONI
Il vento
due
S V o entrambe
NUMERO VERSI
ALLITTERAZIONI
Linverno
tre
GR I GIR
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
ARGOMENTO
NUMERO VERSI
ALLITTERAZIONI
La luna
tre
LNoM
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
PARTE PRIMA
33
Laboratorio di scrittura
4 Come nellesercizio precedente scrivi il numero di versi richiesto sullargomento
indicato, ma scegli tu lallitterazione (o le allitterazioni) che ti sembra (sembrano) pi
adatta/e e che indicherai dopo la stesura dei versi.
ARGOMENTO
NUMERO VERSI
ALLITTERAZIONI SCELTE
Il mare
quattro
NUMERO VERSI
Un fiume
tre
ALLITTERAZIONI SCELTE
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
ARGOMENTO
NUMERO VERSI
La neve
quattro
ALLITTERAZIONI SCELTE
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................
5 Scrivi gruppi di parole (non importa se non sono versi completi) con cui cerchi di
esprimere le seguenti sensazioni attraverso il valore fonosimbolico:
libert
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
sorpresa
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
ricordo
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
...........................................................................................................................................................
PARTE PRIMA
34
IL SUONO
Le parole nascoste
Unultima particolarit relativa alla capacit autonoma dei suoni di trasmettere significati in
un testo poetico costituito dalle cosiddette parole nascoste, cio vocaboli di senso
completo presenti come parti di un altro vocabolo che, una volta rivelati dalle rime o
da altre figure di suono, producono un arricchimento di significato a tutto il testo.
Si leggano ad esempio questi versi di Leopardi ne La quiete dopo la tempesta:
A Zacinto
N pi mai toccher le sacre sponde1
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nellonde
del greco mar2 da cui vergine nacque
5
1. sacre sponde: perch si tratta delle rive dellisola ideale, consacrata alla bellezza e alla poesia.
2. greco mar: si tratta del Mar Jonio, ma laccento batte sullaggettivo greco, che trasforma il mare
in uno scenario in cui rivivono i miti dellantichit.
PARTE PRIMA
10
Se leggiamo con attenzione le sillabe che formano le rime dei primi otto versi del sonetto,
cio le due quartine, ci accorgiamo che esse formano una successione alternata delle parole onde (versi 1, 3, 5, 7) e acque (versi 2, 4, 6, 8), non espresse direttamente, ma nascoste in altre parole e rivelate proprio dalle rime.
Solo una volta questi due termini vengono utilizzati sotto forma di parola esplicita e con significato proprio, al v. 3 la parola onde e al v. 8 la parola acque. Tutte le altre volte esse
sono parole invisibili, portate allo scoperto dalla rima: Foscolo ci parla esplicitamente di altre questioni, della propria fanciullezza e del mito di Venere, della bellezza della natura e
dellimportanza della poesia, ma verso dopo verso mediante i suoni che formano le parole
nascoste il poeta ci fa apparire, come per magia, un mare fantastico solcato dalle onde da
cui lisola viene circondata.
In questa maniera lisola, che pure ha una propria realt fisica, diviene una pura immagine
di sogno, fuori dal tempo reale e quindi irraggiungibile (per questo il sonetto inizia con tre
negazioni N pi mai... nettissime e definitive), e appare dunque al poeta come collocata non tanto in mezzo alle onde di un mare conosciuto, ma nel mare nascosto e sconosciuto della propria memoria. Fuori di essa vi il presente segnato dolorosamente dalla
condizione di esule del poeta, figlio, trattenuto al di qua delle acque e delle onde lontano
dalla terra materna: allisola, che un puro sogno di bellezza, il poeta non potr pi tornare se non attraverso il proprio ricordo e il proprio canto.
Unaltra maniera con cui compaiono le parole nascoste lomofonia cio laccostamento
di parole con lo stesso suono o con suono molto simile, ma con significato differente. Ne
possiamo osservare un esempio sempre nel sonetto A Zacinto: a met del v. 6 vi la parola onde, che in questo caso significa motivo per cui; ma inserita in questo contesto
contribuisce a incrementare limmagine marina.
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PARTE PRIMA
36
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Trova nei seguenti versi di Giovanni Pascoli, tratti dalla poesia Patria, due parole
omofone.
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PARTE PRIMA
Laboratorio di scrittura
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4 Componi due gruppi di quattro versi, a tua scelta, ciascuno dei quali presenti almeno
una omofonia. Puoi utilizzare anche alcune parole individuate nellesercizio n. 2.
37
PARTE PRIMA
38
IL SUONO
La strofa
Diversi testi di poesia, sia del passato che del presente, sono composti da strofe cio da un
insieme organizzato di versi, che spesso sono legati tra loro da un sistema di rime che si ripete con regolarit. Lo schema delle rime indicato con le lettere dellalfabeto: lindicazione ABA, BCB vuol dire che il primo e il terzo verso rimano tra loro, il secondo col quarto e
col sesto, ecc.
Le strofe pi diffuse, soprattutto nel passato, sono:
labi e settenari. Esistono diversi tipi di canzoni, alcune legate a uno schema pi rigido, come le canzoni del Petrarca, altre caratterizzate da uno schema molto pi libero, come i
Canti di Giacomo Leopardi.
Dalla met dellOttocento in avanti si sono sviluppate forme di composizione poetica che
conservano le strofe, ma ne hanno modificato ampiamente la composizione. Prendiamo
ad esempio la poesia Patria di Giovanni Pascoli, che offre una rappresentazione essenziale
della patria del poeta: un paesaggio fatto di immagini, rumori, sensazioni dapprima piacevoli, poi via via sempre pi angoscianti. Tale percorso si snoda attraverso le strofe che formano il testo poetico.
Giovanni Pascoli
Patria
Sogno dun d destate.
Quanto scampanellare1
tremulo di cicale!
Stridule2 pel filare
moveva il maestrale
le foglie accartocciate3.
1. scampanellare: usato come sinonimo di frinire, che rappresenta il verso delle cicale, produce un legame con campane dellultima strofa.
2. Stridule: il rumore delle foglie secche spostate dal vento.
3. moveva ... accartocciate: il maestrale, vento
freddo e secco, faceva muovere le foglie cadute a
terra; limmagine introduce in un quadro estivo
uninaspettata sensazione autunnale.
PARTE PRIMA
10
IL SUONO La strofa
15
Siepi di melograno,
fratte di tamerice6,
il palpito7 lontano
duna trebbatrice,
langelus argentino8...
20
dovero? Le campane
mi dissero dovero,
piangendo9, mentre un cane
latrava10 al forestiero,
che andava a capo chino.
4. in fasce polverose: in lontananza la polvere della campagna, illuminata dal sole che
tramonta, sembra fasciare tutto lorizzonte.
5. rose: dai bordi sfrangiati.
6. fratte di tamerice: siepi di arbusti sempreverdi.
7. palpito: il battito del motore, come se
fosse il battito di un cuore.
8. langelus argentino: lo scampanio festoso che invita i fedeli alla preghiera al mattino,
a mezzogiorno e a sera.
9. piangendo: come concordanza sintattica
il termine riferito a le campane, ma sul
piano logico in realt sottolinea il dolore
profondo del forestiero, cio il poeta stesso,
costretto a restare lontano dalla sua terra.
10. latrava: abbaiava furiosamente come
per tenere lontana una persona sconosciuta.
La poesia si apre con un verso isolato, cui seguono due strofe di cinque versi; poi vi un
altro verso isolato e altre due strofe di cinque versi. Nelle strofe i primi quattro versi presentano una rima alternata, mentre il quinto rima col verso isolato che sta sopra. Osserviamo pi da vicino.
La prima strofa caratterizzata dalla presenza costante della stessa sequenza vocalica (a e) in tutte le rime, rafforzata dalla presenza prevalente di vocali liquide (l - r): il segno di
un quadro sereno e pacato del ricordo lontano che appartiene allinfanzia e ritorna in sogno al poeta.
Quanto scampanellare
tremulo di cicale!
Stridule pel filare
moveva il maestrale
le foglie accartocciate.
Anche la seconda strofa presenta un fenomeno analogo: le vocali dominanti (o - e) sono
omogenee nei primi quattro versi, ma variano nel v. 11 (spennellate) e in quello successivo (turchino); il primo sintomo di una frantumazione delle sensazioni.
Scendea tra gli olmi il sole
in fasce polverose:
erano in ciel due sole
nuvole, tenui, rose:
due bianche spennellate
in tutto il ciel turchino.
39
PARTE PRIMA
40
IL SUONO La strofa
Tale aspetto si accentua nettamente nella terza strofa, tutta nominale, cio costruita senza
verbi. come se lanimo del poeta, ancora coinvolto nel sogno, non riesca pi a fornire un
punto di riferimento allinsieme delle immagini che non si combinano tra loro, come invece
avveniva nella prima strofa, ma si susseguono nei singoli versi allineati luno allaltro.
Il disagio psicologico crescente si condensa e si fa particolarmente sentire nellultima strofa, aperta e dominata dai suoni do e ero, il primo che riproduce un martellante suono
di campane ed il secondo, invece, tale da sottolineare che la patria sognata appartiene a
un passato rimpianto e perduto per sempre.
dovero? Le campane
mi dissero dovero,
piangendo, mentre un cane
latrava al forestiero,
che andava a capo chino.
Luso di strofe, per, non necessariamente obbligatorio; lo osserviamo non solo nella
poesia del Novecento, ma anche nelle opere di alcuni grandi poeti del passato, come ad
esempio in diverse poesie di Giacomo Leopardi: esempio illustre di testo continuo, senza
strofe e senza rime la poesia forse pi celebre del poeta di Recanati, Linfinito.
Vicino al palazzo della famiglia Leopardi a Recanati si leva unaltura solitaria, dalla cui sommit lo sguardo pu spaziare sul panorama sottostante. Attraverso limmaginazione Leopardi giunge a toccare il confine tra indefinito e infinito. Ma il pi semplice e naturale dei rumori, un soffio di vento percepito dallorecchio, attira lattenzione del poeta e la riporta nel mondo sensibile: Leopardi ripercorre il passato, ritrova il presente, ascolta il suono della vita: nella sua mente resta la sensazione gioiosa di aver percepito la dimensione dellinfinito.
Giacomo Leopardi
Linfinito
5. di l da quella: al di l della siepe, che costituisce il limite di ci che possono percepire i sensi.
6. io ... mi fingo: mi costruisco con limmaginazione.
7. non si spaura: non prova un senso di panico
davanti allinfinita vastit del mondo nato dal
pensiero e dallimmaginazione.
8. E come ... piante: ma non appena sento il rumore del vento che passa tra queste piante muovendo le foglie.
PARTE PRIMA
10
15
IL SUONO La strofa
Come si pu notare questa poesia non presenta una divisione in strofe, ma la funzione di
suddividere il testo in fasi successive svolta dalla punteggiatura. Vi un punto fermo molto netto proprio a met della poesia, dopo sette versi e mezzo (sui quindici complessivi), e
altri due che dividono le due met in una parte pi lunga e una pi breve. Cos suddiviso il
testo presenta il seguente aspetto:
Sempre caro mi fu questermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dellultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di l da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura.
E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien leterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei.
Cos tra questa
immensit sannega il pensier mio:
e il naufragar m dolce in questo mare.
La prima e la quarta parte hanno caratteristiche comuni molto marcate:
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PARTE PRIMA
42
IL SUONO La strofa
cosa di definito, la prima alla dimensione sensibile (il colle e la siepe), laltra a ci che la
mente ha creato (limmensit).
nella seconda il ritmo si dilata attraverso parole sempre pi lunghe (sedendo / mirando
il ritmo si rianima divenendo quasi affannoso nella terza parte, con lallitterazione vento
/ voce e il succedersi di coppie (sovvien leterno / morte stagioni / presente e viva) che
hanno un andamento rapido;
nella quarta il ritmo torna ad essere pacato per un forte parallelismo tra i due versi, sottolineato anche dallaccento tonico posto sullultima vocale delle parole che aprono i versi (immensit / naufragr).
Infine possiamo osservare che la compattezza e al tempo stesso la fluidit di questo straordinario testo poetico sono in buona parte determinate anche dalla frequente presenza di
enjambements, fenomeno che si ha quando la misura logica della frase va oltre la misura
metrica del verso per cui si separano aggettivo da sostantivo (interminati / spazi; sovrumani / silenzi; questa / immensit) o il soggetto dal verbo, creando cos un effetto di sospensione dello sviluppo della frase, ma anche di maggior collegamento tra i versi.
In questa poesia la fusione tra aspetti formali e concetti espressi cos perfetta da rendere inscindibili gli uni dagli altri. La trama poetica dellInfinito si svolge attorno a una parola semplicissima e comune: laggettivo pronominale questo replicato sei volte. Dapprima esso rappresenta
ci che appartiene alla dimensione dei sensi, il colle e la siepe, che per suscita un insieme di
sensazioni che si differenziano da ci che percepibile dalla vista e dalludito e creano ci che
non umanamente sperimentabile: spazi non limitati neppure dallorizzonte, silenzi e quiete
profondissimi. Allimpressione di vuoto affascinante che nasce dallattivit creatrice della mente
(quello infinito silenzio), si contrappone ancora una coppia di questo, riferiti alle piante e alla
voce del vento tra le foglie, che rappresentano sensazioni capaci di restituire un punto di riferimento al poeta. Lelenco di immagini che ne deriva caratterizzato da parole (leterno e le morte stagioni e la presente...) che tracciano un cammino preciso nel tempo, dal lontano passato
via via fino al presente. Cos il pensiero creativo del poeta si rapporta alla vastit dellimmaginazione e vive in lei un momento di autentica felicit.
PARTE PRIMA
IL SUONO La strofa
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Rileggi le seguenti poesie, descrivi la composizione delle strofe (tipi di versi, numero di
versi, eventuale variazione del numero di versi), osserva infine se vi sono rime e se sono
disposte secondo uno schema ripetuto.
Giovanni Pascoli, Lavandare (Percorsi di poesia, pag. 60)
Composizione delle strofe: ................................................................................................................
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Rime: ...................................................................................................................................................
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Gabriele DAnnunzio, La sabbia del tempo (Percorsi di poesia, pag. 74)
Composizione delle strofe: ................................................................................................................
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Rime: ...................................................................................................................................................
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Umberto Saba, Laddio (Percorsi di poesia, pag. 86)
Composizione delle strofe: ................................................................................................................
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Rime: ...................................................................................................................................................
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Giosue Carducci, Nevicata (Percorsi di poesia, pag. 100)
Composizione delle strofe: ................................................................................................................
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Rime: ...................................................................................................................................................
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Giovanni Pascoli, Novembre (Percorsi di poesia, pag. 102)
Composizione delle strofe: ................................................................................................................
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Rime: ...................................................................................................................................................
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Giovanni Giudici, Via Stilicone (Percorsi di poesia, pag. 117)
Composizione delle strofe: ................................................................................................................
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Rime: ...................................................................................................................................................
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PARTE PRIMA
IL SUONO La strofa
Laboratorio di scrittura
2 Nelle seguenti poesie senza strofe individua alcune caratteristiche importanti in
relazione alluso del suono e riportale.
Camillo Sbarbaro: Non sa che fu (Percorsi di poesia, pag. 81): uso dellaccento
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Vivian Lamarque, Il signore della buonanotte (Percorsi di poesia, pag. 96): uso di parole
alterate
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Sandro Penna, Sul molo (Percorsi di poesia, pag. 128): ripetizione di versi
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......................................................................................................................................................... B
......................................................................................................................................................... A
......................................................................................................................................................... B
2 Componi una quartina di endecasillabi con rime alternate partendo dal seguente verso:
......................................................................................................................................................... B
......................................................................................................................................................... A
......................................................................................................................................................... B
3 Componi una strofa di sei senari, legati a due a due dalla rima baciata.
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PARTE PRIMA
IL SUONO La strofa
Laboratorio di scrittura
4 Componi una strofa formata da tre endecasillabi e un quinario (per trovare un esempio
rileggi Perch tardi? di Eugenio Montale, in Percorsi di poesia, pag. 88); lo schema delle
rime libero.
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5 Scrivi una poesia composta da due terzine e una quartina (vedi come esempio Lavandare
di Giovanni Pascoli, in Percorsi di poesia, pag. 60); i versi possono essere endecasillabi
o novenari, ma devono essere tutti uguali; il sistema di rime libero e pu anche non
esistere.
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6 Scrivi un testo di dieci endecasillabi sciolti (cio senza strofe e senza rime), come
Linfinito di Giacomo Leopardi, pag. 40, in cui sia per evidente:
una parola significativa che torni almeno tre volte;
unallitterazione in v o in s o in l .
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PARTE SECONDA
IL SIGNIFICATO
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PARTE SECONDA
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IL SIGNIFICATO
Mario Luzi
Sulla riva
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PARTE SECONDA
IL SIGNIFICATO
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PARTE SECONDA
50
IL SIGNIFICATO
Le figure retoriche
Uno degli strumenti attraverso cui pi comunemente viene prodotto e sottolineato il valore
metaforico di una parola o di un insieme di parole il ricorso alle cosiddette figure retoriche. Si tratta di particolari costruzioni logiche e sintattiche che valorizzano la ricchezza e la
pluralit di significati presenti in una parola o in unespressione. La loro funzione essenziale in un testo poetico, soprattutto per conferire alla comunicazione una particolare carica
emotiva e arricchire il senso del messaggio.
Tra i numerosi tipi di figure retoriche a noi interessano soprattutto quelle di tipo semantico,
come la similitudine, la metafora, la metonimia e la sineddoche, che riguardano il mutamento di significato delle singole parole.
Ad esempio in una similitudine si evidenzia e si rafforza un aspetto particolare del significato di una parola. Se dico Quel corridore ciclista andava come un treno dei concetti contenuti nella parola treno voglio evidenziare soprattutto la velocit e la potenza; ma se dico
Egli faceva quella passeggiata puntuale come un treno con la parola treno intendo sottolineare la regolarit con cui lavvenimento si ripete. Attraverso la similitudine la stessa parola assume due significati molto differenti.
Vi sono anche figure retoriche di tipo logico, che sono quelle che producono un arricchimento di significato grazie alla disposizione delle parole nella frase e soprattutto al tipo di
rapporto che si stabilisce tra le parole o le frasi nellambito di un periodo. Di queste prenderemo in considerazione lanacoluto, liperbole, lironia, literazione, la litote, lossimoro e
la sinestesia.
PARTE SECONDA
I poeti, specialmente nel passato, hanno utilizzato frequentemente la similitudine soprattutto con due obiettivi:
umana. Ad esempio Dante quando vuole rappresentare il volo delle anime dei dannati
nel canto V dellInferno ricorre a similitudini tratte dal volo degli uccelli:
E come gli stornelli durante i mesi invernali sono portati dalle ali (cio volano) in
stormi molto ampi e formati da tantissimi uccelli, cos (cio in gruppi molto numerosi)
quel vento (cio la bufera infernale) porta le
anime dei dannati di qua, di l, di gi, di su.
Sera di Liguria
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PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Indica alcune parole che nella poesia La rosa bianca di Attilio Bertolucci (Percorsi di
poesia, pag. 94) assumono un valore traslato.
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2 Rileggi con attenzione la poesia Il passero solitario di Giacomo Leopardi (Percorsi di
poesia, pag. 42). Individua:
eventuali similitudini presenti nel testo
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la similitudine complessiva che sta alla base dellultima strofa della poesia
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3 Leggi con attenzione la poesia La gatta di Umberto Saba (Percorsi di poesia, pag. 50) e
individua alcune similitudini presenti nel testo.
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4 La poesia Via Stilicone di Giovanni Giudici (Percorsi di poesia, pag. 117) presenta alcune
similitudini. Rintracciale e spiegale in maniera adeguata.
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SIGNIFICATO PROPRIO
SIGNIFICATO TRASLATO
Pane
alimento composto di
farina, acqua e lievito
sostentamento
per la propria vita
Fiume
Radice
PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
PAROLA
SIGNIFICATO PROPRIO
SIGNIFICATO TRASLATO
Abito
Faccia
Libro
Strada
SIMILITUDINE
SIMILITUDINE
arrivato puntuale
come un treno
come un cane
come il pane
come un terremoto
come il vento
simile a un raggio di sole
simile a un sogno
simile a un fiume
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PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
4 Scrivi tre versi endecasillabi o novenari contenenti una similitudine.
PARTE SECONDA
La metafora
La metafora si ha quando una parola viene sostituita con unaltra il cui significato ha qualche tratto comune con quello della prima. Se invece di dire Quel treno molto veloce dico Quel treno una freccia stabilisco una identit perfetta tra treno e freccia su un terreno
specifico, quello della velocit: la freccia, cio, diviene la metafora della velocit del treno.
La metafora stata spesso definita come una similitudine abbreviata: in effetti spesso si
ottiene col mettere direttamente a contatto i due termini della similitudine eliminando
come, quale, al modo di ecc.
similitudine: Quel treno corre come una freccia
metafora: Quel treno una freccia
La metafora ha unimportanza fondamentale nella poesia di tutti i tempi e specialmente
nella poesia dellultimo secolo perch producendo un trasferimento di significato da un
termine a un altro, trasferimento che viene percepito non razionalmente, ma in maniera
intuitiva, estende enormemente la capacit di rappresentazione delle singole parole e di
intere espressioni e aiuta a produrre anche soluzioni inattese, che si allontanano dalluso
comune.
Si veda un esempio nella seguente poesia di Salvatore Quasimodo.
Salvatore Quasimodo
Specchio
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PARTE SECONDA
La poesia formata da due brevi strofe che si presentano nel complesso come parallele: entrambe sono di sei versi, entrambe iniziano con la congiunzione E, che fa pensare a un pensiero precedentemente abbozzato nellanimo del poeta e poi, solo da un
certo punto, trasformato in parole; entrambe contengono analoghi elementi paesaggistici: le gemme della primavera, un vecchio tronco, un corso dacqua...
Questo parallelismo ha una sua chiara finalit perch lega tra loro le due strofe, che in
s hanno unimpostazione diversa. Infatti la prima strofa presenta al lettore una osservazione oggettiva di un segno che preannuncia il ritorno della primavera: un tronco, che
sembrava morto durante la stagione invernale, nel corso della notte rinverdito e nella
sua dura scorza si sono aperte le gemme. Fino a questo punto siamo di fronte a un raffinato spunto descrittivo, reso particolarmente efficace dalla presenza di una duplice serie di assonanze: quella in o (tronco, rompono, morto, botro), che rappresenta il senso
di oppressione della stagione invernale e quella in e (gemme, verde, erba), che segnala larrivo della primavera.
Ma nella seconda strofa gli elementi descrittivi assumono molto chiaramente un valore
di metafora: il poeta riconosce nel quadro tracciato le caratteristiche della propria vita e
attraverso i segni della primavera dichiara ed evidenzia il proprio attaccamento alla vita.
Non lo fa, per, sotto forma di similitudine, dicendo ad esempio io sono come quellacqua di nube, cio conservando la specificit delle due parti, cio io e lacqua di
nube, ma si affida allidentit intuitiva di alcuni aspetti delle due parti per trasferire su
se stesso le caratteristiche dei diversi aspetti naturali (ad esempio nel verso e sono
quellacqua di nube mette in evidenza la freschezza e la novit dei sentimenti che
prova): cos egli non rimane semplice spettatore del risveglio della natura, ma si specchia nel verde delle gemme e nellazzurro del cielo e si sente partecipe del miracolo
della rinascita della vita.
PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Esamina con attenzione la poesia Fantasia di Umberto Saba (Percorsi di poesia, pag. 84)
e rintraccia le similitudini e le metafore.
Similitudini
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Metafore
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2 Dopo aver letto attentamente la poesia, cerca di dare una interpretazione delle seguenti
metafore presenti nella poesia La sabbia del tempo di Gabriele DAnnunzio (Percorsi di
poesia, pag. 74).
Sabbia
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Mano
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Filo derba
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3 Nella poesia Lora intima di Clemente Rebora (Percorsi di poesia, pag. 104) trova
almeno due metafore e trascrivile dandone una spiegazione.
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VALORE METAFORICO
Luce
Terra
Acqua
Sole
Cuore
Fegato
Testa
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PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
2 Utilizza metafore per esprimere il significato delle seguenti espressioni.
Piero forte e coraggioso
Piero un leone
Quella casa graziosa, comoda e posta in un luogo molto bello
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La strada tutta a curve e saliscendi
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Il discorso di quelloratore stato lungo e monotono
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Quella ragazza molto affascinante
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3 Trasforma in metafore le seguenti similitudini.
La sorte degli uomini gira come una ruota
PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
4 Scrivi tre versi a tua scelta contenenti una metafora (puoi anche utilizzare una di quelle
trovate negli esercizi precedenti).
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5 Scrivi due endecasillabi o settenari in cui poter utilizzare la parola FIORE con valore
metaforico.
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6 Scrivi quattro versi a tua scelta in cui poter utilizzare la parola SOLE con valore metaforico.
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7 Leggi con molta attenzione la seguente breve poesia di Camillo Sbarbaro e poi
rintraccia e spiega gli aspetti metaforici del testo.
Camillo Sbarbaro
8 Componi un testo poetico di almeno quattro versi (endecasillabi o versi a tua scelta)
che presentino una metafora.
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PARTE SECONDA
Metonimia e sineddoche
La metonimia e la sineddoche sono figure semantiche di significato piuttosto analogo.
Infatti
La metonimia consiste nell'indicare una cosa con il nome di un'altra che abbia con la pri-
La sineddoche la figura retorica per cui una parola riceve un significato pi o meno am-
pio di quello che solitamente le compete (come il tutto per una parte o una parte per il
tutto; il materiale per loggetto, il singolare per il plurale, ecc). Es.: La cattedra, per indicare il lavoro dellinsegnante; i marmi, per indicare le statue; la spada, per indicare le armi
in generale; luomo, per indicare lintera umanit.
Le due figure talvolta sovrappongono il proprio ambito di competenza e non facile distinguerle perch entrambe agiscono allinterno di famiglie di parole o come si dice con un
termine pi propriamente linguistico entro campi semantici: infatti la vela, il remo, la
prua sono parole che appartengono tutte al campo semantico dellimbarcazione e possono svolgere la funzione di sineddoche del termine barca; allo stesso modo piatto, boccone, cucchiaio fanno parte del campo semantico del cibo e di esso possono essere
metonimie.
Nelle poesie riportate in questo capitolo possiamo trovare alcuni esempi:
Nella poesia di Cardarelli Sera di Liguria lespressione saccendon le finestre una me-
tonimia in quanto rappresenta leffetto per la causa: infatti vuol dire che la luce accesa
nelle case illumina le finestre.
Nella poesia di Quasimodo Specchio il verso quel verde che spacca la scorza una
metonimia perch il colore (il verde) rappresenta loggetto (le gemme) che rompe la
scorza dellalbero.
Nella poesia di Cardarelli lespressione la sera di Liguria una sineddoche, perch col
singolare indica il plurale: infatti parla delle caratteristiche di tutte le sere di Liguria, non di
una sera in particolare.
Anche nella poesia di Quasimodo vi una sineddoche in cui col singolare si indica il plurale: lespressione acqua di nube indica la pioggia che scende dalle nubi.
PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Leggi con attenzione la poesia di Corrado Govoni La trombettina (Percorsi di poesia, pag.
58) e rintraccia le metonimie e le sineddochi presenti, spiegandone anche il significato.
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2 Nella poesia di Margherita Guidacci Primo autunno di Elisa (Percorsi di poesia, pag. 122)
trova le parole e/o le espressioni che possono avere valore di metonimia o di
sineddoche e spiega il motivo della tua scelta.
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METONIMIA DI
Fatica
Lavoro
Piatto
Stanza
Lacrima
Fortuna
SINEDDOCHE DI
Vela
Barca
Tetto
Legno
Ferro
Oro
Verde
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62
PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
3 Scrivi tre versi a tua scelta contenenti una metonimia o una sineddoche (puoi anche
utilizzare una di quelle trovate negli esercizi precedenti).
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4 Scrivi due versi a tua scelta in cui poter utilizzare una parola che indichi un materiale
(legno, ferro, piombo, ecc.) con valore di sineddoche.
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5 Leggi con attenzione la poesia di Giovanni Pascoli qui riportata con le note e rintraccia
le metonimie e le sineddochi presenti, spiegandone anche il significato.
Giovanni Pascoli
Dallargine
Posa il meriggio1 sulla prateria.
Non ala orma ombra2 nellazzurro e verde.
Un fumo al sole biancica3: via via
fila e si perde.
Ho nellorecchio un turbinio4 di squilli
forse campani5 di lontana mandra6;
e, tra lazzurro penduli7, gli strilli
della calandra.
da Myricae, in Poesie, Garzanti, Milano 1981
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PARTE SECONDA
Anacoluto: consiste nella rottura del regolare andamento sintattico di una frase, dovuta
per lo pi al cambiamento del soggetto allinterno della frase o di due frasi coordinate.
Ha la funzione di dare allespressione un andamento pi vicino a quello della lingua parlata e di creare un clima familiare.
Es. Gli amici, bisogna parlargli con franchezza (invece di dire bisogna parlare con franchezza agli amici).
Ironia: consiste nel trasmettere un pensiero attraverso unespressione che apparentemente ne capovolge il senso, affermando ci che in realt si intende negare o viceversa.
Es. Non c niente da dire, proprio una brava persona (parlando di un farabutto).
Iterazione: consiste nella ripetizione, attuata anche pi volte, di una parola posta spes-
Es.: Non certamente un gigante (per indicare una persona molto bassa).
Sinestesia: unione nella stessa espressione di termini che si riferiscono ad ambiti sen-
soriali differenti. Anche questa figura utilizzata per esprimere emozioni e sensazioni
non pienamente razionalizzabili.
Es. Un urlo nero (urlo appartiene allarea sensoriale delludito, nero a quello della vista).
63
PARTE SECONDA
64
Osserviamo, per comprendere meglio quanto abbiamo studiato, lutilizzo di numerose figure retoriche in un testo poetico del nostro tempo.
Attilio Bertolucci
Gli anni
Le mattine dei nostri anni perduti1,
i tavolini nellombra soleggiata2 dellautunno,
i compagni che andavano e tornavano, i compagni
che non tornarono pi, ho pensato ad essi lietamente.
5
10
4. dorati: illuminati dai raggi del sole autunnale, dalla luce non vivida ma dorata.
5. si mutano: sono cambiati.
6. provincia: la citt di provincia lontana dalle metropoli vive una vita pacifica e serena.
Bertolucci trova i propri temi nella semplicit della vita di provincia e le proprie parole nel
lessico dellambito familiare. Ma tale caratteristica non deve far pensare che il poeta abbassi il tono della propria poesia, perch egli trasforma i piccoli gesti quotidiani nella rappresentazione della vita, sensibile e misurata, mediante lutilizzo di numerose figure retoriche.
Nel testo di questa poesia, infatti, i termini usati appartengono al livello medio della lingua:
la loro efficacia poetica deriva dallinserimento di alcune figure che differenziano le parole
dalluso quotidiano; a titolo di esempio si osservi:
nellespressione le mattine dei nostri anni il poeta utilizza una parte (le mattine) per il
tutto (i giorni); si tratta di una sineddoche.
il nesso ombra soleggiata fondato sul contrasto: ombra e sole sono concetti solitamente opposti, qui vengono congiunti; siamo in presenza di un ossimoro.
la parola i compagni ripetuta allinizio e alla fine del verso 3 e nel verso 7 per due volte presente lespressione dallora: queste sono iterazioni.
il cambiamento del soggetto nel corso della frase, presente nellespressione i compagni
ho pensato ad essi, sposta lattenzione dalla descrizione oggettiva alla riflessione
del poeta: un anacoluto.
PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Rileggi con cura la poesia fiorito lalbero del cortile di Daria Menicanti (Percorsi di
poesia, pag. 70) e rintraccia due figure retoriche di tipo logico.
Iterazione: ............................................................................................................................................
Ossimoro: ............................................................................................................................................
2 Nella poesia Ho sceso dandoti il braccio, almeno un milione di scale di Eugenio Montale
(Percorsi di poesia, pag. 90) vi sono iperboli, iterazioni, un passaggio ironico e altre figure
retoriche. Rintracciale e riportale suddividendole per tipologia.
Iperbole:
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Iterazione: ...........................................................................................................................................
Ironia:
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OSSIMORO
Dolcezza
Dolcezza amara
Calore
Fatica
Notte
Tormento
2 Scrivi quattro frasi in cui sia presente uniperbole che riguarda le seguenti parole.
Anni:
Cielo:
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Montagna: ...........................................................................................................................................
Mare:
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Neve:
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PARTE SECONDA
66
Laboratorio di scrittura
3 Scrivi due brevi testi in cui fai uso di almeno un passaggio ironico.
Profumo morbido
Urlo:
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Immagine:
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6 Scrivi tre frasi che si presentino sotto forma di anacoluto e contengano anche unaltra
figura retorica.
Quel ragazzo, una vita che non bisogna avvertirlo. (anacoluto + iperbole)
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PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
7 Analizza la poesia Pellegrinaggio di Giuseppe Ungaretti, cercando di spiegare tutte le
figure retoriche che riesci a individuare.
Giuseppe Ungaretti
Pellegrinaggio
10
In agguato
in queste budella1
di macerie
ore e ore
ho strascicato
la mia carcassa
usata2 dal fango
come una suola
o come un seme
di spinalba3
Ungaretti
uomo di pena
ti basta unillusione
per farti coraggio
15
Un riflettore
di l4
mette un mare
nella nebbia5
Valloncello dellAlbero Isolato il 16 agosto 1916
da LAllegria, in Vita di un uomo, Mondadori, Milano 1969
2. usata: consumata.
3. spinalba: biancospino.
4. di l: dallaltra parte della valle.
5. mette nebbia: crea nella nebbia con il riflesso della sua luce lillusione di un mare.
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67
PARTE SECONDA
68
IL SIGNIFICATO
Il procedimento analogico
Un ruolo tutto particolare nella scrittura poetica rivestito dallanalogia, che costituisce una
modalit espressiva particolare mediante cui vengono messi in relazione termini e/o
concetti che finiscono praticamente per identificarsi.
Lanalogia un procedimento prodotto dal rapporto tra due termini collegati tra loro non
secondo criteri logici e razionali, ma in maniera intuitiva.
Il procedimento analogico particolarmente rilevante nella poesia del secondo Ottocento
e del Novecento. Le analogie a volte sono facili da comprendere e non creano difficolt di
interpretazione (come quando Pascoli usa il termine nido per far riferimento alla propria
famiglia), ma molte volte sono generate da scelte decisamente personali dellautore e vanno interpretate con molta cura e attenzione: molto spesso la poesia dellultimo secolo risulta piuttosto difficile perch si incontrano ostacoli a interpretare i procedimenti analogici
in essa presenti.
Uno degli esempi pi chiari delluso dellanalogia costituito dalla poesia Fratelli di Giuseppe
Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti
Fratelli
(Mariano, 15 luglio 1916)1
1. Mariano 1916: in tutte le poesie relative alla guerra Ungaretti indica il luogo e la
data della prima composizione, come per fissare in maniera precisa un evento particolare
nel continuo scorrere degli avvenimenti quotidiani.
PARTE SECONDA
Il percorso analogico che costituisce questa poesia trae origine dalla distanza tra le sensazioni prodotte dalla parola reggimento e quelle determinate dalla parola fratelli: la prima dura, appartiene al linguaggio burocratico, presenta un suono faticoso per la prevalenza di consonanti, ed esprime concetti vicini a quelli del conflitto e della distruzione; la
seconda appartiene alla dimensione naturale, resa dolce dalla presenza delle due liquide e riporta alla mente pensieri di pace, di nascita e di vita.
Dunque lanalogia, proprio perch consiste in un procedimento fondato sullintuizione e
non sulla logica, pu avvenire, come di fatto avviene in questo caso, anche per contrasto,
non necessariamente per identit: ad esempio, nel procedimento delle associazioni
spontanee il rapporto analogico viene stabilito per lo pi tra termini opposti nel significato
(bianco nero; bello brutto; amore odio; ecc.), ma appartenenti alla stessa area semantica.
Levidente contrasto tra questi termini (reggimento / fratelli) attira lattenzione del poeta e
genera lo sviluppo analogico su cui si fonda la strofa successiva: lespressione Parola tremante, nel momento in cui viene assorbita dal buio compatto della notte (simbolo della
morte) rivela la debolezza della condizione umana, cui fa riferimento analogico la parola
tremante. Al tempo stesso proprio quel tremore produce un nuovo passaggio analogico,
reso ancor pi evidente dal fatto che la sola rima della poesia (tremante / spasimante)
incornici e sottolinei il verso centrale isolato: Foglia appena nata.
La foglia da sempre rappresenta la debolezza e la condizione precaria della vita umana,
ma qui il riferimento allessere appena nata fa capire quale forza vitale passi attraverso
quella foglia. Con questa espressione si mette in evidenza listinto vitale dellindividuo,
che resiste a tutto anche se continuamente minacciato dalla volont di distruzione e di
morte.
Siamo a met della poesia; i quattro versi successivi presentano una struttura pi esplicativa e discorsiva. In essi la comunicazione analogica si mostra in maniera diversa, pi collegata ai suoni: si noti come nella parola involontaria vi siano tutte le lettere del termine
rivolta come per affermare il valore naturale della ribellione dellindividuo di fronte alla
distruzione della persona prodotta dalla guerra; inoltre lallitterazione finale fragilit / fratelli sottolinea il profondo rapporto tra la comprensione della precariet dellesistenza e il
senso di fratellanza universale.
Il percorso analogico della poesia si snoda dunque attraverso i seguenti passaggi:
a. lanalogia per contrasto tra reggimento e fratelli;
b. il rimando analogico tra tremante e foglia;
c. lanalogia prodotta dal chiasma, rafforzato dalla rima, tremante nella notte nellaria
spasimante;
d. la parziale identit delle lettere delle parole involontaria e rivolta;
e. lanalogia fonetica (allitterazione) delle parole conclusive fragilit e fratelli.
69
70
PARTE SECONDA
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Trova alcune analogie della vita (almeno tre) presenti nella poesia La vita... ricordarsi
di un risveglio di Sandro Penna (Percorsi di poesia, pag. 112).
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2 Rintraccia almeno quattro analogie presenti nella poesia Vicolo di Salvatore Quasimodo
(Percorsi di poesia, pag. 108).
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3 Analizza la seguente breve poesia di Ungaretti attraverso il riconoscimento e la
spiegazione dei passaggi analogici che la compongono.
Giuseppe Ungaretti
Stasera
Versa il 22 maggio 1916
Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia
da LAllegria, in Vita di un uomo,
Mondatori, Milano 1969
PARTE SECONDA
Per gli uomini impossibile conoscere il futuro, che non sta scritto da nessuna parte. (libro)
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La pioggia cadeva lenta, triste e pesante. (prigione)
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2 Componi un testo di almeno cinque versi, anche differenti tra loro, in cui una persona
sia rappresentata mediante unanalogia scelta tra le seguenti espressioni:
stella lucente
acqua limpida
fiamma vivace
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3 Componi due testi di quattro versi ciascuno, in cui un concetto o una situazione sia
rappresentata mediante unanalogia.
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72
PARTE SECONDA
IL SIGNIFICATO
Lallegoria e il simbolo
Luso costante e coordinato di metafore genera spesso un testo di tipo allegorico. Infatti
lallegoria era definita fin dagli antichi come una metafora continuata che determina le caratteristiche e i rapporti tra i personaggi. Lesempio pi semplice quello della favola: se
per dire che un prepotente opprime il pi debole si rappresenta il prepotente con la metafora del lupo e il debole con la metafora dellagnello, nel testo allegorico che ne deriva il
prepotente agir con le caratteristiche del lupo, cio sbraner lagnello.
Nel passato unallegoria usata sempre con lo stesso significato da diversi autori di una certa
epoca o di un certo contesto culturale diventava un simbolo. Ad esempio nella Divina Commedia di Dante, il sole, usato in termini allegorici, diventa il simbolo di Dio e della grazia divina.
In epoca moderna, a partire dagli ultimi decenni dellOttocento, le caratteristiche del simbolo cambiano: infatti a determinarne il significato non sono pi riferimenti culturali comuni, ma la sensibilit del singolo poeta.
Molto spesso il simbolo un oggetto concreto, scelto per rappresentare una delle sue qualit
dominanti. Si prenda ad esempio la prima strofa della poesia Lavandare di Giovanni Pascoli:
PARTE SECONDA
Eugenio Montale
Una scena consueta colpisce in maniera particolare il poeta: un giardiniere sta potando degli alberi in una grigia giornata autunnale e il colpo secco delle cesoie risuona come un taglio definitivo, senza speranza. proprio questo atto a diventare il simbolo che ci trasmette
lo stato danimo del poeta reso evidente dal collegamento analogico tra il taglio dei rami, la
fine dellestate, lo svanire della memoria, la perdita di immagini care.
Un senso di minaccia attraversa tutta la prima quartina di questa poesia: esso proviene dalla forza oscura della dimenticanza, rappresentata con la metafora della forbice; ad essa si
rivolge, senza speranza, la supplica del poeta, espressa mediante due imperativi negativi
posti allinizio del primo e del terzo verso. Quel volto che campeggia nella memoria del
poeta destinato a soccombere al diffondersi di una nebbia che rende tutto uguale.
Il primo verso della seconda strofa documenta la rovina inevitabile: un senso di freddo invade lanimo ferito come lalbero e unimmagine di vita ormai trascorsa (il guscio di cicala)
si perde nel fango del mese che pi di ogni altro simboleggia la morte.
Questa poesia dunque ricchissima di simboli; ne sottolineiamo alcuni:
La forbice che taglia i rami simbolo della perdita della memoria, che non solo dimenticanza, ma perdita delle sensazioni e delle emozioni del proprio passato;
Il volto, il viso rappresentano la persona amata e soprattutto il rapporto vitale con lei (il viso in ascolto, quindi in condizione di rapporto tra le persone);
La nebbia, il freddo, il fango di Novembre sono tutti simboli di morte, di perdita della
speranza, di delusione e sconfitta.
Lacacia ferita simboleggia una vita spezzata.
Il guscio di cicala, infine, rappresenta la stagione del sole e della vita, lestate, contrapposta allautunno evocato da Novembre.
73
PARTE SECONDA
74
Laboratorio di scrittura
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Rileggi con attenzione la poesia Il passero solitario di Giacomo Leopardi (Percorsi di
poesia, pag. 42) e poi spiega il significato allegorico delle seguenti immagini:
primavera
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tramonto
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passero solitario
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2 Evidenzia alcuni aspetti simbolici presenti nelle poesie In memoria e Nostalgia di
Giuseppe Ungaretti (Percorsi di poesia, pag. 76 e pag. 79).
In memoria
Mut nome (il nome simbolo dellindividualit personale e della propria storia)
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Nostalgia
SIGNIFICATO SIMBOLICO
PARTE SECONDA
Laboratorio di scrittura
2 Rappresenta il concetto o la situazione data con un simbolo: anche in questo caso i
termini a cui attribuire il significato simbolico possono essere numerosissimi; devi fare
per in modo che il simbolo sia comprensibile e collegato per analogia allespressione
data. Anche un colore pu assumere il valore di simbolo.
SITUAZIONE DATA
SIMBOLO
Mare
La mancanza di libert
Una grande passione
Una noia insostenibile e duratura
Il trascorrere sereno della vita
3 Scrivi un testo di alcuni versi in cui sia presente almeno un simbolo, scelto anche tra
quelli dellesercizio 2.
75
76
PARTE TERZA
POESIA
NEL TEMPO
77
PARTE TERZA
78
La tradizione letteraria
La tradizione letteraria italiana affonda le sue radici nelle opere dei grandi poeti del Trecento, in particolare di Dante Alighieri e di Francesco Petrarca: essi infatti hanno scritto
opere straordinarie, hanno dato particolare eleganza e nobilt alla lingua italiana di tipo
letterario, hanno raffinato lendecasillabo che divenuto il verso pi importante della
poesia italiana, hanno reso stabile ed esemplare un sistema di rime, di strofe (ad
esempio la terzina dantesca, la quartina, ecc.) e di forme poetiche, come il sonetto e la
canzone.
Le fondamentali conquiste di questi autori trovano riscontro e continuit nella poesia tra
il Quattrocento e il Settecento: infatti, anche se non mancano certo momenti di innovazione, soprattutto nel corso del Seicento, la lingua, la struttura dei versi e delle strofe,
spesso addirittura le tematiche delle poesie restano sostanzialmente invariate.
Si giunge cos allOttocento, quando il Romanticismo apporta una forte ventata di novit,
non tanto nellambito del linguaggio, che muta molto poco (anche se vi unimportante
fioritura di poeti dialettali), e nella composizione di versi, quanto piuttosto in alcune
strutture poetiche: scompaiono quasi completamente i sonetti (anche se Ugo Foscolo
proprio allinizio del secolo ne aveva composti alcuni molto belli, come A Zacinto) e vengono rielaborate in maniera personale alcune forme poetiche tradizionali, come la canzone ad opera di Giacomo Leopardi. Egli infatti abbandona la rigida struttura che si ripeteva di strofa in strofa, non segue uno schema di rime fisso e determinato, ma compone
un percorso ritmico del tutto autonomo e variato di volta in volta.
Esempio particolarmente significativo di questa maniera di procedere uno dei canti pi
noti del poeta di Recanati, A Silvia, composto nel 1828.
Giacomo Leopardi
A Silvia
10
PARTE TERZA
20
25
30
35
79
PARTE TERZA
80
45
50
55
60
PARTE TERZA
81
82
PARTE TERZA
PRIMA UN PO DI ALLENAMENTO
1 Rivedi lanalisi e il commento di A Zacinto di Ugo Foscolo (pag. 34) e riformulalo
mettendo in evidenza:
la struttura del testo poetico;
le particolarit riguardanti i suoni;
il contenuto essenziale della poesia stessa.
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2 Considera attentamente la poesia Nevicata di Giosue Carducci (Percorsi di poesia,
pag. 100) e riscrivi il commento evidenziando:
le affermazioni e le negazioni;
la parte di descrizione e la parte di riflessione;
il contenuto essenziale della poesia stessa.
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PARTE TERZA
Visione
Il sole tardo1 ne linvernale
ciel le caligini scialbe2 vincea,
e il verde tenero de la novale3
sotto gli sprazzi4 del sol ridea.
5
10
83
PARTE TERZA
84
Le innovazioni
del Novecento
La grande novit dellespressione artistica del Novecento consiste nella tendenza ad abbandonare almeno in parte, e comunque a modificare, le strutture formali della tradizione.
Ci avviene nelle arti figurative (pittura e scultura), nella musica e anche nellarte della parola, in particolare nella poesia.
Gli aspetti fondamentali di questa trasformazione riguardano:
le forme compositive e la struttura del verso;
il sistema dei suoni;
il prevalere dellanalogia;
il rilievo della parola isolata.
PARTE TERZA
85
PARTE TERZA
86
Veglia
10
15
Unintera nottata
buttato1 vicino
a un compagno
massacrato2
con la sua bocca
digrignata3
volta al plenilunio4
con la congestione
delle sue mani5
penetrata
nel mio silenzio6
ho scritto
lettere piene damore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita
Cima Quattro il 23 dicembre 1915
da Lallegria, in Vita di un uomo,
Mondadori, Milano 1969
La ricerca della corrispondenza tra contenuto e la sua rappresentazione tramite lespressione fonetica, caratteristica della prima produzione poetica di Ungaretti - vedi anche In
memoria (Percorsi di poesia, pag. 76), Nostalgia (Percorsi di poesia, pag. 79), Pellegrinaggio (pag. 67) - particolarmente accentuata in questo testo composto da versi brevi e irregolari, con rime e assonanze liberamente disposte. Tra laltro si pu notare che la
rima che caratterizza quasi tutta la poesia nottata / digrignata / penetrata, buttato /
massacrato, rafforzata dalle consonanze nottata / buttato, con la successione martellante delle dentali spesso raddoppiate crea a livello fonosimbolico un crescendo che trasmette lemozione prodotta dallaggressione della morte.
Ma quando, allimprovviso, nellorrore si manifesta il bisogno di amore e di vita, come se
il poeta si liberasse da un incubo, muta radicalmente anche il timbro sonoro della poesia,
che si leva a volo con la lievit musicale del verso lettere piene damore.
Negli ultimi tre versi, isolati come una strofa di congedo, ritorna la presenza delle consonanti dentali, ma senza la martellante aggressivit dei primi versi: esse rappresentano invece, con le tre parole quasi in rima stato / tanto / attaccato, la tenacia vitale del poeta
in trincea.
PARTE TERZA
Il prevalere dellanalogia
Ma la caratteristica saliente della poesia del Novecento consiste nel netto prevalere del percorso comunicativo analogico su quello logico. Lavvio di questa tendenza dovuto a due
fattori: al simbolismo, che trae origine dalle opere dei poeti francesi Baudelaire e Rimbaud e
privilegia i legami non razionali come la sinestesia (cio lunione di parole che appartengono
ad ambiti sensoriali diversi come ad esempio lurlo nero), e al futurismo, la cui elaborazione in ambito linguistico si caratterizza proprio nel rifiuto della sintassi, cio del pensiero organizzato su base rigorosamente logica: Bisogna distruggere la sintassi si proclama in un
manifesto futurista - disponendo i sostantivi a caso, come nascono ... Lanalogia non altro
che lamore profondo che collega le cose distanti, apparentemente diverse e ostili.
Il procedimento analogico ampiamente documentato in questa antologia, e nello specifico esemplificato con la poesia Fratelli di Giuseppe Ungaretti nel capitolo dedicato a questo procedimento. A ulteriore esemplificazione e per ribadire la rilevanza dellanalogia nelle
diverse fasi dei testi poetici a noi contemporanei riportiamo una breve poesia di una poetessa della seconda met del Novecento, Alda Merini.
Alda Merini
Luccello di fuoco
10
Luccello di fuoco1
della mia mente malata,
questo passero grigio
che abita nel profondo2
e col suo pigolio3
sempre mi fa tremare
perch pare indifeso,
bisognoso damore,
qualche volta ha una voce
cos tenera e nuova
che sotto il suo trionfo4
detto la poesia5.
da La terra santa e altre poesie,
Lacaita, Milano 1984
La condizione psichica della poetessa (la mia mente malata) viene rappresentata con un
legame analogico che si sdoppia in due immagini: un uccello di fuoco e un passero grigio.
Le due immagini, a loro volta, creano dei circuiti analogici: luccello di fuoco qualcosa di
misterioso, di potente, che appartiene alla sfera del divino, mentre il passero debole e indifeso e fa parte del quotidiano; inoltre lattribuzione del colore grigio rende ancora pi
scialba la figura delluccellino e tale condizione, unita al pigolio, suscita nei suoi confronti
un senso di pena e di protezione.
Ma quasi allimprovviso il percorso analogico, generato dalle due immagini opposte di potenza e di fragilit, giunge a una conclusione inattesa con lesaltazione della forza della
poesia, voce tenera, nuova e trionfante a cui la poetessa si affida per camminare sopra il
baratro quotidiano e cercare, nei fragili versi, una salvezza sia pur momentanea e parziale.
87
88
PARTE TERZA
In questo breve passo vi sono diverse parole isolate, a cominciare dallaggettivo aerei,
che presenta una concordanza ambigua: infatti pu essere attributo tanto di vertici
quanto di precipizi. Ci dilata lo spazio coperto dal termine, crea nellimmaginazione un
movimento sia dal basso verso lalto (Salgo) che dallalto verso il basso (precipizi), dando
la sensazione di stare su uno scoglio a strapiombo sul mare.
Unaltra situazione quella determinata dallespressione sallontana nellaria riferita al
gruppo di amici. Infatti essa non ha un senso rigorosamente logico, ma suscita sensazioni: ci suggerisce lidea di uno svanire totale e silenzioso e trasmette lemozione che prova
il poeta nel momento in cui si sente completamente solo, perch attratto dallo sguardo
sul mare e dallaffollarsi dei ricordi.
Anche il verso finale, e morte danima, che esprime la stanchezza psicologica, collocato
isolatamente in conclusione del periodo e senza alcun articolo, acquista un valore particolarmente forte, che si espande per tutta la strofa.
PARTE TERZA
89
90
In conclusione del percorso presentiamo alcuni testi esemplari annotati, che, sulla base
delle richieste formulate dai singoli insegnanti, possono servire per verifiche complessive
del lavoro svolto.
Giovanni Pascoli
Il lampo
E cielo e terra si mostr1 qual era:
91
Umberto Saba
10
92
Giuseppe Ungaretti
Natale
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade1
5
10
15
20
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi cos
come una
cosa
posata2
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
da LAllegria, in Vita di un uomo,
Mondadori, Milano 1969
93
Eugenio Montale
Felicit raggiunta
10
94
INDICE
PARTE PRIMA
IL SUONO
Aldo Palazzeschi, Lasciatemi divertire
I versi
Laboratorio di scrittura
Laboratorio di scrittura
6
10
13
18
20
22
26
Lallitterazione
26
26
Il fonosimbolismo
Giovanni Pascoli, Lassiuolo
Laboratorio di scrittura
28
28
31
Le parole nascoste
34
34
36
Laboratorio di scrittura
La strofa
Giovanni Pascoli, Patria
Giacomo Leopardi, Linfinito
Laboratorio di scrittura
38
38
40
43
PARTE SECONDA
IL SIGNIFICATO
Mario Luzi, Sulla riva
48
Le figure retoriche
50
50
La similitudine
50
51
52
Laboratorio di scrittura
95
La metafora
55
55
Laboratorio di scrittura
Metonimia e sineddoche
Laboratorio di scrittura
57
60
61
63
64
Laboratorio di scrittura
65
Il procedimento analogico
68
68
Laboratorio di scrittura
70
Lallegoria e il simbolo
72
73
Laboratorio di scrittura
74
PARTE TERZA
La tradizione letteraria
78
78
Laboratorio di scrittura
82
84
84
85
86
Il prevalere dellanalogia
87
87
88
Laboratorio di scrittura
89
Leditore a disposizione degli aventi diritto con i quali non gli stato possibile comunicare nonch per eventuali involontarie omissioni o inesattezze
nella citazione delle fonti delle illustrazioni riprodotte nel presente volume.