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UNIVERSIT DEL SALENTO

Dipartimento di Ingegneria dellInnovazione


Corso di Laurea in Ingegneria Civile
Appunti dal corso di

COSTRUZIONI PORTUALI E COSTIERE


Prof. Ing. G. R. Tomasicchio

LA MECCANICA DEL MOTO ONDOSO

bozza
2009

LA MECCANICA DEL MOTO ONDOSO


Si affronta il problema della descrizione delle caratteristiche del moto
ondoso. In particolare, ci si occupa della descrizione dellandamento della
superficie libera, della cinematica, della variazione della pressione e della
traiettoria di una particella dacqua al passaggio di unonda.

Definizioni di base

altezza, H;

ampiezza: a=H/2; numero donda;

lunghezza, L;

profondit , h intesa come distanza tra il fondo e il livello medio mare;

periodo T - il tempo che intercorre tra il passaggio di due creste (o due


cavi) in un punto definito;

ripidit, H/L;

la fase (o langolo di fase) zero al passaggio della cresta dellonda e


quindi cresce sino a 360 in un periodo; dunque, la fase in
corrispondenza del cavo donda 180;

fronte donda il luogo dei punti di fase costante. La direzione di


propagazione del moto ondoso viene descritto dalle ortogonali donda che
sono traiettorie ortogonali ai fronti donda (Fig. 3 da pag 15 Svendsen);

numero donda: k = 2/L;

frequenza angolare: = 2/T;

celerit dellonda: c = L/T.

Il numero donda, k, rappresenta la variazione della fase nellunit di percorso


dellonda, mentre la frequenza angolare, , rappresenta la variazione della
fase nellunit di tempo.
Classificazione delle onde
In natura si presentano differenti tipi di onde che possibile distinguere in
base al valore assunto dal periodo, T.

La Figura, originariamente disegnata da Munk nel 1951, mostra i tipi


predominanti di onde nei mari, i loro nomi, riferiti al loro periodo, e gli agenti
esterni che le generano.
Riassumendo, possiamo distinguere tre tipi principali di onde (Tabella I).
Tabella I.
Denominazione

Periodo

Esempi

Onde di gravit di
breve periodo

T < 30 s

Onde di vento (wind waves), onde di mare


lungo (swells)

(short waves)
Onde di gravit di
lungo periodo

30 s < T < alcune ore

Onde generate dal terremoto (tsunami),


onde di piena nei corsi dacqua

(long waves)
Maree

Azione gravitazionale della luna e del


sole, oscillazioni su vaste superfici idriche
causate dal vento (laguna di Venezia)

T > alcune ore

A questa prima classificazione segue quella basata sul valore assunto dal
rapporto L/h ove L la lunghezza donda e h il tirante idrico. Se L/h 1, ci si
riferisce alle long waves; se L/h non assai maggiore di 1 ma L/h=O(1), si
parla di short waves.
Le long waves sono descritte mediante lipotesi di corrente gradualmente
variata per mezzo della quale si descrivono le correnti a pelo libero in moto
permanente.

Come

noto,

sotto

tale

ipotesi

la

componente

verticale

dellaccelerazione trascurabile e la distribuzione della pressione lungo la


verticale pressoch idrostatica. I gradienti di pressione che accelerano o
decelerano la componente orizzontale del moto tendono a determinare un
profilo uniforme lungo la verticale della componente orizzontale della velocit.
Ne deriva che la coordinata verticale pu essere eliminata nella trattazione
delle onde lunghe. Le short waves, viceversa, sono assimilabili a correnti
rapidamente

variabili.

La

Tabella

II

riassume

le

principali

differenze

caratterizzanti le long e le short waves.


Tabella II.
Caratteristiche del moto
Curvatura delle linee
di corrente
Componente verticale

Moto gradualmente variato

Moto rapidamente variabile

(onda lunga)

(onda di breve periodo)

Debole

Forte

Trascurabile

Significativa

dellaccelerazione
Distribuzione della
pressione
Profilo di velocit
Resistenza al fondo

Pressoch idrostatica

Sensibilmente non idrostatica

Quasi uniforme
(escluso lo strato limite)

Sensibilmente non uniforme

Significativa

Trascurabile

Profili di pressione (p) e di velocit (u) per onde di lungo periodo (a) e di breve periodo (b)

Nel seguito ci si riferisce alle onde gravitazionali di superficie di breve


periodo, ovvero a quelle onde caratterizzate da T < 30 s. In particolare,
seguiremo queste onde nel corso della loro propagazione dallarea di
generazione sino a riva.
Equazione fondamentale del moto a potenziale
Nel seguito si considera il moto bidimensionale nel piano xoz, con x coincidente
con la direzione di propagazione dellonda. Come noto, lequazione indefinita di
continuit per fluido incomprimibile :

u w

0
x z

(1)

Nellipotesi di fluido perfetto (componenti tangenziali degli sforzi ovunque nulle


e componenti normali uguali fra loro), il moto del fluido descritto mediante la
nota equazione di Eulero

( F A ) grad p

(2)

in cui la densit del fluido, il vettore F la forza di massa riferita allunit


di massa, il vettore A laccelerazione, p la pressione. Le componenti delleq.
(2) sugli assi x e z sono, rispettivamente

u
u
1 p Du u

u w
e
x Dt
t
x
z
1 p Dw w
w
w
Fz

u
w
x Dt t
x
z
Fx

(3)

Si ammette senzaltro che il fluido considerato sia pesante e soggetto alla sola
forza di massa che deriva dal campo gravitazionale. In tal caso si ha:
F = - g grad z e quindi la componente lungo la verticale Fz = - g = ( gz ) / z .

La ipotesi di irrotazionalit del moto ammette poi lesistenza di un potenziale di


velocit, . Il potenziale di velocit caratterizzato dal fatto che la sua derivata
lungo una direzione corrisponde alla componente della velocit nella medesima
direzione. Quindi, le componenti della velocit orizzontale, u, e verticale, w,
sono cos espresse:

e w
x
z

Lirrotazionalit del moto comporta luguaglianza

(4)

u w

che, sostituita
z x

nellequazione di continuit (1), determina la nota equazione di Laplace

2
x

2
z

(5)

o anche

2 0

(5a)

Essa deve risultare verificata nel dominio h z , - < x < , con livello
della superficie dacqua rispetto al livello medio mare calmo. Per la definizione

u 2
w 2

di potenziale della velocit, si ha


e
. Le equazioni
t xt
t zt
del moto di Eulero (3) possono riscriversi nella seguente forma

u
u
1 p
2
w
u

x
z
x
xt

u
w
( gz ) 1 p

u
w
z
x zt
z
z

(6)

Osservato che

u 1 u 2
w 1 w 2
e w
u

z 2 z
x 2 x

(7)

le (6) possono riscriversi in forma compatta

p
1 2
u w2 0

x t 2

p
1 2

u w 2 gz 0

z t 2

(8)

integrando si ottiene

1 2
p
u w 2 C1 ( x, t )
e
t 2

1 2
p

u w 2 gz C 2 ( z , t )
t 2

(9)

Sottraendo la prima dalla seconda si ha gz C 2 ( z , t ) C1 ( x, t ) . Poich g non


funzione di x, C2 risulta funzione solo del tempo e quindi C1 C2 (t ) gz . Le (9)
si riducono alla sola equazione

p
1 2
u w2 gz C2 (t )

t 2

(10)

C2 (t ) una costante nellintero dominio dello spazio per un assegnato istante t.

La scelta di C 2 (t ) evidentemente arbitraria e non interviene a modificare la


soluzione. Il valore di C 2 (t ) pu quindi essere assunto pari a zero. Leq. (10) si
riduce alla:

p
1 2

u w 2 gz 0
t 2

(11)

detta equazione del moto vario a potenziale.


Per moto permanente risulta

0 e leq.
t

(10) si riduce allequazione di

Bernoulli.
Le condizioni al contorno
La equazione del moto vario a potenziale una equazione alle differenze parziali
del secondo ordine. La sua soluzione richiede la definizione delle condizioni al
contorno. Queste, per il caso di unonda bidimensionale su di un fondo rigido
ed impermeabile in assenza di correnti esterne, sono di seguito specificate:

w(

) z h 0
z

per


d
( ) z

z
t x x z
dt

per z = (x,t) KFSBC

2
2

1

) z
p = 0 (

g 0
t
2 x
z

z = -h

KBBC

per z = (x,t) DFSBC

N.B. nella figura lasse verticale denominato y

A queste condizioni va aggiunta quella che deriva dal considerare unonda


periodica e progressiva di forma costante. Questa condizione detta di
periodicit e esprime il fatto che lungo la direzione di propagazione dellonda,
ad un certo istante, quanto osservato in un assegnato punto identico a

quanto si verifica, allo stesso istante, in un punto ad una distanza multipla


della lunghezza donda. Quanto detto si riassume nella relazione

( x, z , t ) ( x L, z , t )

x
x

(12)

con x coincidente con la direzione di propagazione dellonda ed L lunghezza


donda.
Teoria dellonda progressiva di piccola ampiezza (a/h <<1, a/L <<1)
La soluzione delleq. (11) per le assegnate condizioni al contorno genera un
problema non lineare. Per semplificare il procedimento, si osserva che le onde
di mare reali hanno altezze piccole rispetto alla loro lunghezza. Questa
considerazione consente di risolvere leq. (11) trascurandone i termini non
lineari. Pertanto, la teoria che si ottiene detta dellonda progressiva di piccola
ampiezza (anche teoria lineare, o di Airy, o di Stokes al 1 ordine).
I termini / t z

/ z z

espansi in serie di Taylor intorno a z = 0

(al l.m.m) hanno le seguenti espressioni

1 2




2 ............ (13a)

2
2 z t
t z t z 0 z t z 0
z 0
1 2



2 z 2
z z z z 0 z z z 0

2 ............ (14a)
z 0

Trascurando i termini al secondo ordine, si ha

t z t z 0

z z z z 0

(13a)

(14a)

Riscrivendo le equazioni che descrivono il fenomeno per ipotesi di linearit, si


ha:

2
x


e per la (14a)

t z z

2
z

0,

- h z , - < x <

(15)

z z h

KBBC

t z z 0

KFSBC

(17)


g 0

t z 0

DFSBC

(18)

(16)

Il termine cinetico nella (18) trascurabile in quanto u e w sono piccoli a causa


dell ipotizzato modesto valore di eta. In tal modo linearizzo tutte le equazioni.

N.B. nella figura lasse verticale denominato y

Eliminando dalle (17) e (18) si ottiene una ulteriore condizione al contorno


2

2 g

z z 0
t z 0

(18a)

10

Relazione di dispersione lineare (per onda progressiva periodica)


Si assuma lespressione f ( z ) sin k ( x ct ) f ( z ) sin( kx t ) x, z , t .
Sostituendo lespressione di nelleq. di Laplace si ottiene

d2f

2 2
2 0
x 2
z

dz 2

k2 f 0

(19)

(eq. della corda vibrante) che ha la seguente soluzione generale:

f Ae kz Be kz

con

costanti.

Ae kz Be kz sin( kx t )

Si

ha

quindi

la

relazione

che sostituita nella espressioni delle

condizioni al contorno (16) e (18a) da

Ae kh Be kh 0

2 gk A 2 gk B 0

(20)

Per ottenere soluzioni con A e B diversi da zero, deve risultare soddisfatta la


seguente condizione

e kh

gk
2

e kh

gk
2

(21)

(soluzione di un sistema di equazioni lineari in A e B secondo Gauss)


Il determinante risulta dato dallespressione

gk
2

e kh e kh
e

kh

kh

gk tanh kh

Ricordato che ck , si ha

c
che per c=L/T diventa c

g
gL
2h
tanh kh
tanh
k
L
2

(21a)

gT
2h
, o anche
tanh
L
2
(22)

2h
gT2
tanh
L
L
2
Dalla (21a) si osserva che la celerit con cui si propaga londa funzione della
propria lunghezza (o del periodo) e della profondit.

11

Riscrivendo la prima delle (20) nella forma

Ae kh Be kh

D
, il potenziale di
2

velocit assume la seguente espressione

1
D e k ( h z ) e k ( h z ) sin(kx t ) D cosh k (h z ) sin(kx t ) (22a)
2

g 0 , si

t z 0

Utilizzando la condizione al contorno DFSBC (18),


ottiene

D cosh(kh) cos(t kx) a cos(t kx)


g t z 0 g

Ma per onda sinusoidale progressiva risulta

a cos(t kx) .

La

costante D allora

1
a 1

cosh kh k sinh kh

ag

Sostituendo nella (22a), lespressione finale del potenziale di unonda


progressiva periodica di piccola ampiezza (lineare) la seguente

ag cosh k (h z )
sin(kx t )
cosh kh

(23)

In sintesi, la determinazione dellequazione ha richiesto le seguenti ipotesi:

Fluido non viscoso e di densit costante (incompressibile) nel campo della


gravit;

Assenza di tensione superficiale;

Fondo rigido ed impermeabile;

Onda periodica, bidimensionale che si propaga senza mutare la propria


forma;

Assenza di correnti esterne oltre a quelle indotte dallonda;

Onde di piccola ampiezza.

Landamento della superficie libera, , rappresenta la proiezione su di un asse di un vettore di lunghezza a che forma
con lasse langolo t kx . Landamento della superficie libera pu anche essere espresso mediante la relazione
equivalente a exp i (t kx) A( x) exp it

12

Componenti della velocit

1
cosh k (h z )
Hg 1k
cos (kx t )
2
cosh kh

(24a)

1
sinh k (h z )
Hg 1k
sin (kx t )
2
cosh kh

(24b)

omponenti della accelerazione

u 1
cosh k (h z )
Hkg
sin (kx t )
t 2
cosh kh

(25a)

w
1
sinh k (h z )
Hkg
cos (kx t )
t
2
cosh kh

(25b)

ax
aw

Movimenti della particella di fluido


Componente orizzontale,
Componente verticale,

H cosh k (h z )
g
sin (kx t )
2
sinh kh

H sinh k ( h z )
g
cos ( kx t )
2
sinh kh

(26a)
(26b)

13

Campo della pressione

p gz g
con

cosh k (h z )
cosh kh

H cosh k (h z )
cos (kx t )
2
cosh kh

(27)

fattore di risposta della pressione e

- gz pressione idrostatica.
Il fattore di risposta di pressione inferiore ad 1 per tutti i punti al di sotto del
l.m.m.
Dalla (27) si osserva che la pressione risulta in fase con la superficie libera e
che ha ampiezza decrescente verso il fondo.

14

La profondit relativa
Gi a proposito delle onde di lungo e breve periodo, si discusso il ruolo del
parametro h/L, la cosiddetta profondit relativa: il suo valore importante per
stabilire leffetto del fondo sullonda di superficie. In particolare, il valore della
dispersione di frequenza permette di definire le modalit secondo le quali
londa si propaga. A seconda del valore di h/L si individuano le condizioni in
Tabella IV.
Tabella IV.
Acque basse
shallow water
Acque intermedie
transitional water
Acque profonde
deep water

0 < h/L < 1/20

kh /10

h/gT2 < 0.0025

1/20 < h/L <

kh = O(1)

0.0025 < h/gT2 < 0.08

< h/L <

kh

h/gT2 > 0.08

Per effetto dei valori asintotici assunti dalle funzioni trigonometriche in


corrispondenza delle condizioni di acque basse e di acque profonde, sono
possibili alcune semplificazioni nelle espressioni delle grandezze caratteristiche
dellonda.

La

Tabella

riassume

valori

asintotici

delle

funzioni

trigonometriche
Tabella V. Valori asintotici delle funzioni trigonometriche
Asintoti
Funzione

Acque basse

Acque profonde

sinh kh

Kh

e kh
2

cosh kh

e kh
2

tanh kh

Kh

Allo scopo di illustrare le semplificazioni derivanti dalluso degli asintoti


anzich delle funzioni iperboliche, si consideri lespressione della celerit

gT
2h
tanh
L
2

Per acque basse, tanh kh=kh e quindi si pu scrivere

(28)

c 2 gh . Per acque

2
profonde, tanh kh=1 e si pu scrivere c o g / k o , ove il pedice o viene
comunemente assunto ad indicare la condizione dacqua profonda.

15

16

Dalla relazione c

gh per acque basse, si rileva che le onde lineari in acque

basse si propagano con una celerit funzione della sola profondit,


indipendentemente dal periodo. In tal caso, londa si dice non dispersiva
(dispersione di frequenza nulla) e si assiste al fenomeno per cui onde con
differente periodo non si raggiungono e quindi non si hanno i gruppi donda.
TAB.2.2 Tabella riassuntiva delle principali grandezze donda
PROFONDIT
RELATIVA

ACQUEBASSE

ACQUEINTERMEDIE

1
h

L 25

1
h 1

25 L 2

Superficielibera
Celerit
Lunghezza

g h

H
2x 2t H

cos
cos
2
L 2
L
L gT
2h
c
tanh

T 2
L
L

L T g h cT

gT 2
2h
tanh

2
L

Componenti
velocit
Orizzontale

Verticale

ACQUE
PROFONDE

h 1

L 2

c0

L gT

T 2

gT 2
c0T
2

L0

H
2

g
cos
h

H z
1 sin
2 h

1
cosh k (h z )
Hg 1k
cos (kx t )
2
cosh kh

1
sinh k (h z )
Hg 1k
sin (kx t )
2
cosh kh

Componenti
accelerazione

H
T

H
T

2z
L

cos

2z
L

sin


ax 2H e
T
2

orizzontale

verticale

H
ax
2

a y 2 H
T

g
sin
h
2

1 cos
h

cosh k (h z )
u 1
Hkg
sin (kx t )
ax
t 2
cosh kh

verticale

Pressione

sin

aw

w
1
sinh k (h z )
Hkg
cos (kx t )
t
2
cosh kh

Coordinate
posizione
particella
orizzontale

2z
L


a y 2 H e
T
2

2z
L

cos

HT g
sin
4 h
H z
1 cos
2 h

P g ( z )

H cosh2 z h / L
sin
2
sinh( 2h / L)

H sinh 2 z h / L
cos
2
sinh( 2h / L)

P g

cosh2 z h / L
gz
cosh( 2h / L)

H
e
2

H
e
2

2z
L

2h
L

P ge

2z
L

sin

cos
gz

17

E interessante vedere la rappresentazione delle traiettorie delle particelle di


fluido per i diversi valori della profondit relativa. Questa riportata in questa
figura.

Si osserva che in acque profonde, il moto della particella circolare con raggio
decrescente verso il fondo e nullo per z= -L/2.
Per acque basse, la traiettoria percorsa dalla particella dacqua un ellisse,
con asse orizzontale costante e asse verticale che diminuisce verso il fondo,
sino ad annullarsi in prossimit dello stesso, dando luogo al fatto che in
prossimit del fondo la particella subisce la sola traslazione orizzontale.

18

19

20

Londa stazionaria
Nello sviluppare la teoria dellonda di piccola ampiezza, si sono linearizzate le
condizioni al contorno per le quali si integra lequazione che governa il
fenomeno. Come risultato abbiamo che la descrizione matematica non simula
del tutto correttamente la realt, ma ha guadagnato la possibilit di costruire
nuove

soluzioni

da

soluzioni

gi

ottenute

mediante

il

principio

di

sovrapposizione. Questo principio sempre applicabile nei problemi lineari.


Si voglia descrivere la configurazione della superficie T prodotta da pi onde
progressive. Lipotesi di linearit permette di esprimere il potenziale di velocit
T come somma dei potenziali di onde distinte

T 1 2 3 ....... n ........ N

(29)

Per la superficie libera, si pu scrivere

T 1 2 3 ....... n ........ N

(30)

Anche per le componenti di velocit delle particelle, per le pressioni e per le


accelerazioni risulta valido il principio di sovrapposizione.
Si esamina ora il caso particolare in cui unonda interagisce con una parete
impermeabile verticale. In tal caso londa incidente 1, per effetto della
riflessione, determina una onda riflessa 2 di pari ampiezza e periodo, ma
direzione opposta (Horikawa 20).

a cosh k (h z )
sin(kx t )
sinh kh
k

1 a cos(kx t )

2 a cos( kx t )

a cosh k ( h z )
sin( kx t )
k
sinh kh

(37)

(38)

La sovrapposizione determina unonda con andamento della superficie libera e


potenziale descritti dalle seguenti relazioni

1 2 H cos kx cos t

1 2 H

cosh k (h z )
k

sinh kh

cos kx sin t

(39)

unonda quindi non progressiva che viene detta stazionaria o clapotis, che ha
altezza

pari

al

doppio

della

altezza

della

singola

onda

componente.

Lespressione di il prodotto di due termini, uno indipendente da x e laltro


indipendente da t. Quindi vi sono tempi in cui =0 per qualsiasi valore di x
e vi sono valori delle ascisse x per i quali =0 ad ogni istante. In particolare,

21

per cos kx 0 ovvero per kx / 2, 3 / 2 e cos via si ha =0. Questi punti


sono detti nodi e sono indicati nella figura.

22

23

Londa stazionaria ha velocit le cui componenti orizzontale e verticale


sono,rispettivamente

cosh k (h z )

H
sin kx sin t
x
sinh kh

(40)

sinh k (h z )

H
cos kx sin t
z
sinh kh

(41)

I valori estremi di u e w si ottengono in corrispondenza dei nodi e degli


antinodi come illustrato in figura.

Infine, possibile determinare landamento delle linee di corrente che viene


espresso mediante la relazione

w dz

tanh k (h z ) cot kx
u dx

24

I gruppi donda (wave groups)


Due treni donde di pari altezza e periodi leggermente differenti che si
propagano nella stessa direzione generano una serie di onde le cui ampiezze
variano gradualmente tra zero ed il valore massimo H.

Onda di
modulazione

Landamento, , della superficie libera pu essere decritto dalla relazione

1 2

H
H
cos(k1 x 1t ) cos(k 2 x 2 t )
2
2

(42)

25

ove

2
2

k
2
k
k2 k
2
k1 k

(43)

frequenza angolare.
Usando le relazioni goniometriche, pu essere espresso come

1
k1 k 2 x 1 2 t cos 1 k1 k 2 x 1 2 t
2
2


1
t
H coskx t cos k x
k
2

H cos

(44)

cg c

Risulta quindi che landamento , composto da forme donda propagantisi con


celerit c / k , risulta inviluppato in una forma donda che si propaga con
celerit c g / k detta celerit di gruppo (o dellinviluppo). Lenergia di un
treno donde si propaga con la celerit di gruppo.

2H

2H
La figura mostra che il gruppo donde consiste di una serie di onde singole le
cui dimensioni crescono e poi decrescono. La curva a tratti (----) esiste solo
concettualmente

e rappresenta i limiti entro cui pu variare la che

fisicamente reale. Si ottiene una celerit di gruppo relativa a un gruppo donda

26

di lunghezza Lg
costante). Per

2
; se k 0 ,
k

L g (quindi un treno donda di altezza

c g d / dk , il valore della derivata d / dk pu essere

determinato mediante la relazione di dispersione lineare


Si pu scrivere 2

d
gk tanh kh gkh sec h 2 kh
dk

cg

2 gk tanh kh .

da cui

d
g tanh kh gkh sec h 2 kh c
2kh

1
nc
dk
2 gk tanh kh
2 sinh 2kh

(45)

con n < 1.
Facendo proprio un commento del prof. Paolo Boccotti, si pu dire che la
celerit di gruppo assume un ruolo cruciale nella meccanica delle onde
generate

dal

vento.

Infatti,

le

onde

reali

tendono

raggrupparsi

spontaneamente dando vita a gruppi composti da 3-4 onde, che avanzano con
celerit c g (questo da luogo al detto ogni sette onde, una grande). In quel
caso, le onde che nascono in coda al gruppo crescono fino a raggiungere un
massimo di altezza quando arrivano ad occupare la posizione centrale
dellinviluppo, e poi vanno a morire in testa al gruppo. In pratica, poich c >

c g le onde singole viaggiano attraverso il gruppo. Tale fenomeno avviene


proprio perch la celerit del gruppo, cio la velocit di avanzamento
dellinviluppo,

pi

piccola

della

celerit

di

ciascuna

singola

onda

componente.
La (45) per acque profonde si riduce alla c g

1
c . Per acque basse si ha
2

c g c e quindi, come gi osservato, si assiste al fenomeno per cui onde con


differente periodo non si raggiungono e quindi non si hanno i gruppi donda.

27

Lenergia dellonda
Lenergia posseduta dalla massa dacqua somma di una componente
cinetica e di una potenziale.
Lenergia cinetica dovuta alla velocit di cui sono animate le particelle di
fluido; lenergia cinetica associata ad una piccola porzione di fluido avente
massa dm

u 2 w2
u 2 w2
d K E dm
dxdz
2
2

(46)

Lenergia cinetica media per unit di superficie viene poi determinata


integrando d K E lungo la verticale e mediando lungo la lunghezza donda

1 x L
u 2 w2
KE

dzdx

2
L x h

(47)

Dalle espressioni delle componenti della velocit determinate per il caso di


onda regolare progressiva, si ha

KE

1
gHk

2 L 2 cosh kh

2 x L

cosh k h z cos kx t sinh k h z sin kx t dzdx


2

x h

che, con le note relazioni goniometriche, si riscrive

gHk 1
KE

2 L 2 cosh kh

2 x L

2 cosh 2k h z cos 2kx t dzdx


1

(48)

x h

Integrando e semplificando si ottiene

KE

1
gH 2
16

(J/m2)

(49)

28

Lespressione dellenergia potenziale per unit di superficie,

PE ,

si

determina considerandola dovuta alla posizione di porzioni di fluido al di sopra


del cavo donda o al di sotto della cresta donda. Adottando lo schema in figura
(ove si considera la porzione di fluido tra cresta e livello medio dal mare) si ha

PE

1
gH 2 .
16

Lenergia totale per unit di superficie, E,

1
E K E PE gH 2
8

(J/m2)

Lenergia totale per onda e per unit di larghezza E

(50)

1
gH 2 L .
8

Si osserva che PE e K E non dipendono dalla profondit, h, o dalla lunghezza


donda, L, ma, solo dalla altezza donda.

29

Il flusso medio denergia o potenza dellonda


Una propriet fondamentale delle onde rappresentata dalla loro capacit di
trasmettere energia da un porzione dacqua ad unaltra.
Si consideri un piano perpendicolare alla direzione di propagazione dellonda e
di profondit unitaria. Il flusso medio di energia che attraversa tale superficie
nellunit di tempo viene indicato con P. Esso rappresenta il lavoro compiuto
dallonda nellunit di tempo, cio la sua potenza, e pu scriversi

pudz

dz p
dz
x
x
h
0

Utilizzando le espressioni della pressione p e di

(51)

determinate per il caso di


x

onda progressiva regolare di piccola ampiezza, integrando e poi mediando


rispetto al periodo si ottiene lespressione del flusso medio denergia che viene
trasmesso dallonda nellunit di tempo attraverso un piano verticale di
larghezza unitaria
T

1
1
1
1
P dt gcna 2 ga 2cg gH 2cg

T0
2
2
8

(Watt/m)

(52)

e quindi, P Ec g Enc . Essa rappresenta la potenza per unit di sviluppo


del fronte dellonda cresta.

Teoria dellonda di ampiezza finita (onda non lineare)

30

La ripidit, H/L, delle onde che si verificano in natura raggiunge un valore


massimo compreso tra 0,05 e 0,08. Il che potrebbe indurre a pensare che la
teoria lineare sia in grado di ben descrivere londa in tutte le sue possibili
condizioni. In realt non cos e sono state sviluppate teorie che non
trascurano i termini non lineari presenti nelle condizioni al contorno. Queste
teorie sono dette delle onde di ampiezza finita in quanto laltezza donda non
pi considerata infinitesima, ma finita se pur sempre piccola. Esse sono anche
dette teorie non lineari dellonda.
Nel seguito si descrivono le due teorie esistenti. La prima detta teoria di
Stokes di ordine superiore (ha la soluzione lineare o di Airy come prima
approssimazione). La seconda detta teoria dellonda lunga (long wave theory)
e si adotta quando la lunghezza donda assai maggiore della profondit. Per
entrambe, le non linearit dellonda introducono solo delle piccole correzioni
alla soluzione che si pu ottenere trascurando le non linearit.
La Figura pone a confronto landamento di unonda descritto con la teoria
lineare e landamento reale della superficie donda. Si osserva che, londa reale
ha una distanza della cresta (del cavo) dal medio mare maggiore (minore) che
per londa lineare. Un altro effetto importante delladozione della teoria non
lineare che la traiettoria della particella non pi chiusa e si determina un
trasporto di massa

31

32

Fluorescent particle photographed as a wave train


propagated through.

Wave orbits are not closed mass transport.

33

Teoria di Stokes di ordine superiore (onda di breve periodo)


La teoria di Stokes si adotta quando la lunghezza donda e la profondit sono
tali che L/h=O(1). La teoria dellonda di Stokes di piccola ampiezza (o lineare, o
di Airy) gi introdotta si basa sullipotesi che laltezza donda talmente piccola
che tutti i termini O(H2/L2) siano trascurabili rispetto ai termini O(H/L). A
seguito di questa ipotesi stato possibile linearizzare le condizioni al contorno
e quindi risolvere in forma analitica esatta le equazioni del moto e di
continuit.
La teoria di Stokes di ordine superiore al primo assume per il potenziale di
velocit, , e per landamento della superficie libera, , le seguenti espressioni

ove gli apici

(1)

(2)

1 2 .......

(53)

1 2 ..........

(54)

indicano il termine lineare e quello delle non linearit,

rispettivamente. Nella teoria di Stokes ciascuna grandezza caratteristica del


moto ondoso (potenziale, elevazione donda, pressione, velocit, etc) viene
espansa in serie e si assume per ciascun termine della serie la relazione
term(n+1)=O(H/L * term(n)). Pertanto, nellapprossimazione al primo ordine ((1),
(1)) sono trascurati tutti i termini tranne quelli O(H/L). Invece, la teoria non
lineare approssimata al secondo ordine considera anche tutti i termini O(H/L *
termine della soluzione al primo ordine). Cos facendo, le equazioni
approssimano leffetto dei termini non lineari e possono essere risolte in forma
esatta. Il metodo descritto detto delle piccole perturbazioni ed utilizzato
anche in altre branche della scienza.
Per esempio, con riferimento ad , il termine lineare ha espressione

H
cos e
2

kx t la fase. Il termine al secondo ordine proporzionale ad


2

1H2
H
2
1 cos 2 e altri termini simili con sin 2 . Al secondo
cos
2 4
2
ordine, landamento, , della superficie libera

(1) cos ( 2) cos 2

(55)

O(H2/L2) si intende dire termine di ordine H2/L2.

34

ove

(1)

H
2

( 2)

(cosh kh) (2 cosh 2kh)


1
kH 2
4
(sinh kh) 3

(56)

Il profilo dellonda di Stokes al secondo ordine, rispetto allonda lineare


(sinusoidale), presenta delle creste pi strette ed alte e dei cavi pi larghi e
piatti.
I profili donda misurati in campo su acque profonde (L/h=O(1)) risultano ben
approssimati dalla teoria di Stokes al secondo o al terzo ordine (lo sviluppo
analitico della teoria di Stokes stata estesa al 5 ordine). In acque pi basse
lapprossimazione

insufficiente.

Il

rapporto

tra

2 ed 1 fornisce

unindicazione sul tipo di approssimazione da adottarsi. Per acque profonde


( kh ), si ha

( 2)

1 H H
k
(1) 2 2 2 L

(57)

che risulta sempre piccolo per lintervento del frangimento che limita il valore
di H/L. In acque basse ( kh / 10 )si ha

( 2)

(1)

2
2
3
kh 3 (k H ) 3 2 HL3 10 2 HL3
4
2
32 h
h

ove il parametro adimensionale

Se si desidera che

HL2
h3

(58)

detto numero di Ursell, UR.

( 2) 0.2 (1) , deve risultare

HL2
h

20 . In altri termini, per

valori elevati di UR (20), la teoria di Stokes non valida.

35

36

37

La teoria dellonda lunga (L/h>>1)


In molti casi la lunghezza dellonda assai maggiore della profondit e laltezza
donda rappresenta una frazione della profondit. In tal caso, il numero di
Ursell, UR HL2/h3, assume valori cos elevati da rendere inapplicabile la
teoria di Stokes.
Per la formulazione della teoria dellonda lunga si assume ancora un moto a
potenziale per effetto dellipotesi che la lunghezza donda non sia talmente
elevata da sviluppare uno strato limite troppo ampio (nello strato limite si
sviluppa vorticit e quindi decade lipotesi di irrotazionalit). Vanno quindi
considerate le stesse condizioni gi adottate per la teoria di Stokes (Laplace e le
condizioni al contorno). La condizione nuova che h/L << 1. Questa si
aggiunge alla condizione che laltezza donda sia piccola affinch i termini non
lineari siano piccoli. Consideriamo i due parametri1:

H /h e

h/ L

(58a)

essendo e adimensionali e rappresentativi, rispettivamente, della non


linearit e della dispersione di frequenza.
Si osserva che risulta UR = /2.
Sono state sviluppate differenti teorie nellipotesi di onda lunga. La teoria da
utilizzare si sceglie sulla base del valore assunto da UR.

Se UR=O(1), la teoria dellonda lunga si dice cnoidale (che non lineare


anche al primo ordine dapprossimazione). Per UR=O(1), sono state
sviluppate le equazioni di Boussinesq e di Korteweg-de Vries.

Se UR << 1, lampiezza dellonda e le non linearit sono molto piccoli; si


adottano le equazioni lineari dellonda lunga.

Se UR >> 1, le non linearit predominano sul fenomeno di dispersione di


frequenza e la propagazione del moto ondoso ondoso viene descritta
mediante le cosiddette non linear shallow water equations.

essendo = H/h e = h/L parametri adimensionali rappresentativi, rispettivamente, della non


linearit e della dispersione di frequenza, con a = ampiezza dellonda e L = lunghezza dellonda,
risulta Ur = /2.
1

38

La Tabella VII, indica la teoria donda lunga pi opportuna per differenti valori
delle predette normalizzazioni di H, L ed h ed i valori corrispondenti di UR.
Tabella VII.

H
h

L
h
H
h

L
h
H h

h L

UR 1
UR 1
UR= O(1)

Equazioni lineari
(linear equations)
Equazioni non lineari per acque basse
(non linear shallow water equations)
Onda cnoidale, equazioni di Boussinesq,
equazioni di Korteweg - de Vries

39

40

Energia e flusso denergia delle onde di ampiezza finita

Per onde sinusoidali si ha 2 1 a 2 1 8H 2 .


2
Il contenuto denergia (E) e il flusso di energia (P) di unonda per unit di
superficie sono proporzionali ad 2 .

Si pu osservare che allaumentare delle non linearit il rapporto 2 / H 2


decresce.
Infatti, mentre per onde sinusoidali:

1 2
H
1
8

2
2
8
H
H

per onde non lineari a parit di 2 , H aumenta dunque 2 / H 2 decresce.

41

Frangimento
La cresta di unonda per assegnate lunghezza e profondit diviene sempre pi
pronunciata al crescere dellaltezza. Si raggiunge una condizione limite quando
la superficie libera in corrispondenza della cresta non pi curva e presenta
una cuspide; Stokes ha mostrato che tale cuspide caratterizzata da un
angolo fra le tangenti pari a 120.

In tale condizione la velocit della particelle dacqua in corrispondenza della


cresta risulta pari alla celerit dellonda e si determina il valore massimo di
altezza donda, Hb, compatibile con gli assegnati valori di L ed h.
Diversi studi sono stati condotti allo scopo di determinare Hb in funzione di h
ed L. Miche (1944) determin la seguente relazione valida per onde progressive

Hb

0.14 tanh kh
L
o max

(59)

H
che per acque alte si riduce alla espressione b 0.14 ,
Lo max

H
0.89 .
mentre per acque basse diventa b
h
b max
Per onde stazionarie si hanno le seguenti relazioni

Hb

0.218
L
o max

Hb

1.37
h
b max

(60)

42

Per onde che frangono per effetto della riduzione del fondale, si verificano
differenti tipo di frangenti. Iribarren e Nogales (1949) e Battjes (1974)
introducono il parametro di frangimento (o surf similarity parameter) il cui
valore caratterizza il tipo di frangimento dellonda su di una scarpata. Il
parametro di frangimento definito come

tan
H
Lo

(60)

ove indica la pendenza della scarpata rispetto allorizzontale.

Nella figura seguente sono indicati i tipi di frangimento ed i corrispondenti


valori di . Quando in presenza di spiagge (dunque di strutture con pendenza
assai lieve), i tipi pi comuni di frangimento sono del tipo spilling (a
defluimento) e del tipo plunging (a cascata).

43

=5
surging

= 0.5

=3
plunging

collapsing

= 1.5
plunging

spilling

= 0.2

44

45

46

47

Goda (2000) ha presentato la seguente relazione per la determinazione dellindice di frangimento

H b / hb

Hb
hb
A
1 11 m 4 / 3

1 exp 1.5
hb
hb / L0
L
0

: A 0.17

(8.32)

Luso della (8.32) diffuso in Giappone; essa riportata nel Rock Manual (CIRIA et al. 2007).
Goda (2000) ha proposto anche la seguente relazione per la determinazione dellindice di
frangimento per laltezza donda significativa, H 1 / 3

H 1 / 3, b

h
b

0.12

incipient hb / L0

(hb ) incipient

1
exp
1
.
5

1 11 m 4 / 3

L0

(8.33)

Sono state proposte altre numerose formule per la determinazione dellaltezza donda al
frangimento, H b .
La Tabella 8.2 (sul libro) riassume alcune tra le pi diffuse. In essa si adottano i seguenti simboli:
hb = profondit al frangimento;
m = pendenza della struttura inclinata o della spiaggia;
k b = numero donda al frangimento;
H b / hb = indice di frangimento;
Lb = lunghezza donda al frangimento.

48

Processi a cui soggetta londa


Londa viene generata in mare aperto dallinterazione del vento con la
superficie marina. Come si vedr meglio nel seguito, quando il vento ha
soffiato per un tempo sufficientemente lungo su di una superficie liquida, si
determina il mare completamente sviluppato che esce dallarea di generazione
(swell). Le altezze donda, le lunghezze, i periodi, la lunghezza dei fronti e le
direzioni di propagazione sembrano tutte variare irregolarmente. In effetti,
queste grandezze seguono leggi statistiche (short term statistics). Ad esempio,
come si dir meglio nel prosieguo, le altezze donda in acque profonde seguono,
con buon accordo, la distribuzione di Rayleigh.

49

Sino a quando londa in acque profonde, la dissipazione denergia dellonda


dovuta primariamente ai piccoli frangimenti indotti dallazione del vento (eq.
59).
In acque pi basse, quando h < L, le onde cominciano a sentire il fondo.
Le onde diventano pi lente, corte e ripide. Questo processo detto di
shoaling.

Se il fronte donda forma un angolo con la isobata, la sua direzione di


propagazione muta e il processo assume il nome di rifrazione. La rifrazione
dovuta essenzialmente al fatto che londa si propaga a maggiore velocit sulle
profondit maggiori che su quelle minori e quindi i fronti donda tendono a
divenire paralleli alle isobate.

50

51

52

Quando in presenza di un ostacolo londa subisce anche il fenomeno della


diffrazione che consiste nella propagazione delle onde anche a tergo di
ostacoli. Se lostacolo relativamente grande rispetto alla lunghezza donda, si
pu adottare un trattazione a potenziale.
La diffrazione si manifesta con allincurvarsi dei fronti donda a causa della
presenza dellostacolo e alla propagazione dellenergia ondosa anche in zone
protette.

53

Se londa che interagisce con lostacolo non dissipa tutta la sua energia, si
assiste al fenomeno di riflessione.

Inoltre, se lostacolo permeabile, si determina la trasmissione dellenergia


ondosa. Infine, se lostacolo basso, si verifica il fenomeno della tracimazione
(overtopping).
Con il ridursi della profondit, londa diventa sempre pi asimmetrica e tende
al frangimento. Poco prima del frangimento si pu osservare la presenza di una
lieve depressione della superficie libera che viene detta set-down. Invece, nella
zona dei frangenti si osserva un lieve innalzamento della quota del l.m.m. che
detto set-up.
Quando poi londa incontra la struttura o la spiaggia essa risale lungo di essa
e si verifica il cosiddetto run-up (risalita) a cui, nella fase di ridiscesa dellonda
lungo la spiaggia o lopera, segue il run-down (riflusso).

54

Nel seguito si discutono i fenomeni di shoaling e rifrazione assumendo lipotesi


che lenergia dellonda non possa attraversare le ortogonali donda ma che la
sua direzione coincida in ogni punto con quella del vettore celerit.
Questa ipotesi necessita dei tre presupposti qui elencati:

che le onde siano del tipo swell (fuori della loro area di generazione);

che la curvatura dei fronti donda sia trascurabile;

che nessuna corrente si sovrapponga al moto ondoso;

Si adotta anche lipotesi di assenza di onde frangenti (al fine di rispettare la


condizione di moto irrotazionale o a potenziale)

55

Lo shoaling
Nei paragrafi precedenti si fatto riferimento al caso di fondo orizzontale. Nel
presente paragrafo, invece, si prende in esame il caso della propagazione
dellonda su di un fondale debolmente acclive. Per tale condizione, i valori dei
vari parametri dellonda quali la velocit di fase, la lunghezza, la velocit di
gruppo e lenergia variano gradualmente lungo la direzione di propagazione. Si
assume che le propriet dellonda nel corso della propagazione mutano cos
lentamente che, localmente, le variazioni risultano trascurabili e si possono
adottare le relazioni desunte per il caso di fondo orizzontale.
Nel caso dello shoaling, le ortogonali donda sono rettilinee e perpendicolari
alle linee batimetriche. Con riferimento allo schema in figura, si considerino
noti H e T in corrispondenza della sezione A e si ipotizza la propagazione
dellonda da A verso B lungo il profilo assegnato h(x).

Si intende determinare laltezza dellonda nella sezione B. Poich il moto


periodico nellintero dominio, il numero di onde che attraversano le sezioni A e
B uguale. Infatti, nessuna onda viene generata o distrutta tra le sezioni A e
B. Allora T = costante e pari al valore del periodo nella sezione A.
Il bilancio denergia tra A e B, considerando una quantit denergia dissipata
per unit di superficie, D, dato dalla relazione
xB

PB PA Ddx

(61)

xA

ove P il flusso medio denergia che attraversa il piano di superficie unitaria.


Passando alle differenze finite, la (61) assume la forma

PB PA D x

(61a)

56

che di facile integrazione per h(x) assegnato. Lespressione di P quella


determinata per londa lineare mentre D pu essere valutata con la seguente
espressione valida per il caso di dissipazione per attrito di fondo

4
a
D
Cr

3
sinh kh

(62)

con Cr coefficiente dattrito il cui valore in campo tipicamente pari a 10-2.


Trascurando le dissipazioni la (61) si riduce alla espressione

P cos tan te e quindi

dP
0 da cui
dx

1
gH 2 c g cos tan te . Se la sezione A in acque
8

profonde si pu quindi scrivere

1/ 2

c go

HB
cg

Ho Ks Ho

(63)

ove Ks il coefficiente di shoaling, definito come

c go
Ks
cg

1/ 2

2 n tanh kh 1 / 2

(64)

e quindi funzione della profondit relativa kh. Landamento di Ks al variare di


h/L indicato in figura. Tale andamento detto curva di shoaling.

57

Tale curva presenta un minimo ( 0.91) in acque intermedie (kh 1,20). Al


diminuire della profondit relativa, Ks cresce indefinitamente e la curva
diventa inaccurata. Infatti, allapprossimarsi della profondit relativa a zero, la
ipotesi P cos tan te non pi valida in quanto al diminuire della profondit ed
al crescere dellaltezza donda la teoria lineare non utilizzabile. Inoltre,
intervengono fenomeni dissipativi non pi trascurabili.
Con lapprossimarsi della profondit relativa a zero, si deve considerare una
teoria non lineare. Shuto (1974) ha proposto unapprossimazione non lineare
della curva di shoaling che pu essere cos riassunta

Ks

per

U R 30

Hh 2 / 7 cos tan te

per

30 U R 50

Hh 5 / 2 U R 2 3 cos tan te

per U R 50

Ho

ove U R un numero di Ursell modificato definito come U R

gHT 2
h2

(65)

58

La rifrazione
La rifrazione consiste in una rotazione dei fronti donda con conseguenti
variazioni daltezza lungo di essi. La sua trattazione pu essere distinta per i
casi di batimetriche rettilinee e parallele e di batimetria irregolare. In entrambi
in casi la direzione via via assunta dalle traiettorie determinata mediante la
legge di Snell:

sin 1 c1

sin 2 c 2

(66)

Batimetriche rettilinee e parallele


Sebbene questo caso non sia comune, di interesse la sua trattazione in
quanto mostra che in natura i fenomeni di shoaling e rifrazione non sono
distinti e separati. Con riferimento allo schema in figura ove a indica la
distanza fra due raggi donda valutata lungo la batimetrica

si pu scrivere la relazione
b1
b2

cos 1 cos 2

ovvero

b1 cos 1

b2 cos 2

(67)

Lipotesi di conservazione dellenergia tra due ortogonali adiacenti (assenza di


trasmissione laterale) si traduce nella

b1P1 b2 P2

(68)

ove P indica il flusso medio denergia nel periodo

59

1
2kh

gH 2 c1

16
sinh 2kh

(69)

Si ottiene quindi lequazione

cos 1
H 2 H1
cos 2

2k1h1
1
tanh k1h1
sinh
2
k
h

1 1

2 k 2 h2
1
tanh k 2 h2
sinh
2
k
h

2 2

1/ 2

(70)

Nel caso h1>L1/2 (acque profonde) la (70), trascurando il pedice 2, si riduce


alla seguente

cos

2kh
H H o
1
tanh kh
cos o sinh 2kh

(71)

H HoKs Kr

Si pu quindi scrivere

ove K r

1 / 2

b
cos o
o il coefficiente di rifrazione (sempre minore di 1) e
cos
b

2kh

K s 1
tanh kh
sin 2kh

shoaling con n

1/ 2

cgo

cg

il coefficiente di

bo
sinh 2kh
tanh kd sinh 2kh 2kh b

(72)

2 n tanh kh

1 / 2

1
2kh
1
.
2 sinh 2kh

Leq. ( 71 ) pu essere riscritta nella forma

H Ho

60

Batimetria irregolare
E stato trattato il problema della rifrazione per il caso in cui le batimetriche
possano schematizzarsi come rette fra loro parallele. Nel seguito si adegua il
problema al caso di batimetriche ad andamento irregolare.
Si fissi un punto P nel piano orizzontale e si assumano due assi coordinati: s
coincidente con la direzione locale di propagazione dellonda e q ortogonale ad
s. Con riferimento allo schema in Figura, un fronte donda che attraversi il
punto P percorre nel tempo

dt un tratto di lunghezza ds .

61

Nel tempo dt il fronte donda subisce una variazione dinclinazione

c
cdt c
dq dt
q

d
dq

(73)

ove langolo tra la direzione di propagazione e lasse x, mentre c la celerit


dellonda nel punto P. Osservato che ds cdt , la (73) assume la forma

1 c
d

ds
c q
che prende il nome di principio di Fermat. Esprimendo c
derivate c

e c

(73a)

in funzione delle

relative agli assi fissi, si pu scrivere

c
c c
sin cos
q x
y

(74)

d 1 c
c
sin cos
ds c x
y

(75)

da cui

Questa ultima relazione, noti la direzione di propagazione su profondit


infinita ed il periodo dellonda, permette di ricavare lortogonale passante per

The path of a ray of light between two points is the path that minimizes the travel time

62

un qualsiasi punto P. La (75) risolta con il metodo delle caratteristiche ed uno


schema alle differenze finite consente di tracciare le ortogonali donda per
incrementi

s .
Costruzione grafica del piano donda

Solo nel caso particolare che le isobate siano rettilinee e parallele, la


direzione delle onde pu essere calcolata immediatamente; in ogni altro caso
necessario procedere al tracciamento grafico del piano donda. Per ogni localit
occorre tracciarne diversi: anzi, per ciascuna delle direzioni dominanti,
occorrer prepararne una serie per vari periodi per poi trarne le opportune
considerazioni sulle caratteristiche delle onde agenti sulle strutture portuali in
progetto.
Esistono differenti metodi per il tracciamento grafico del piano donda. Nel
seguito se ne descrivono due. Il primo detto Metodo del fronte dellonda. Il
secondo detto Metodo delle ortogonali. Entrambi si basano sulla preventiva
conoscenza della batimetria. Le carte dellI.I.M. indicano la topografia del fondo
dellarea di studio. Possono essere richieste due o pi carte in differenti scale,
ma le procedure sono identiche per qualsiasi scala. Le isobate sono tracciate
sulla carta o su una carta lucida sovrapposta; per varie profondit la scelta
dellintervallo tra varie isobate dipende dal grado di accuratezza desiderato. La
linea di costa rappresenta, in ogni caso, un utile riferimento. Nel tracciare le
isobate, le piccole irregolarit devono essere omesse (appianate), poich le
configurazioni del fondo, che sono comparativamente piccole rispetto alla
lunghezza dellonda, non hanno effetto sulla apprezzabilit dellonda. La
gamma dei periodi donda e delle direzioni dellonda individuata a partire
dalla conoscenza del clima ondoso nel bacino marino considerato.
Nel primo metodo per il tracciamento del piano donda, il cosiddetto metodo del
fronte dellonda (Tenani),

si parte da unonda che al largo, su profondit

superiori a Lo/2, rettilinea e, prendendo per centro punti di questa retta, si


tracciano dei cerchi aventi per raggio la distanza percorsa dallonda in un certo
tempo t (ad esempio un periodo T o un suo multiplo nT, nel qual caso la
distanza risulta L o un multiplo di L, tenendo conto della velocit
corrispondente alla profondit d incontrata); linviluppo di tali cerchi la

63

nuova posizione della cresta o fronte dellonda dopo il tempo t. Applicando il


procedimento per successivi tempi t, si ottiene il piano donda (naturalmente t
dovr scegliersi opportunamente in relazione ai valori della profondit dei
fondali e della scala della carta: questa, in genere, non sar mai inferiore a
1/25.000). Si suggerisce di preparare una tabella come quella sotto riportata,
in cui, fissato il valore Lo e scelti i diversi valori h delle profondit inferiori a
Lo/2, si calcoleranno i corrispondenti valori di h/Lo e quindi C/Co = L/Lo, da
cui ricavare i valori L (si potranno utilizzare le tabelle fornite dal Wiegel e dallo
SPM). Una volta tracciati i vari fronti dellonda ai tempi t, 2t,Nt, fino ad
incontrare la linea di frangimento, si potr procedere speditamente al
tracciamento delle ortogonali (o raggi) ai fronti dellonda. Come gi detto, il
coefficiente di rifrazione dato da

Kr

bo
b

Nel secondo metodo, il cosiddetto metodo delle ortogonali, si rappresentano,


in acque profonde, i fronti donda, mediante rette parallele distanti Lo luna
dallaltra, ed i raggi, mediante ortogonali ai fronti anzidetti opportunamente
intervallate. Si viene cos a determinare un reticolo limitato dal largo verso
costa dalla isobata di profondit Lo/2 (soglia a valle della quale si manifesta il
fenomeno della rifrazione). Si disegna, allinterno della fascia compresa tra la
prima delle coppie di isobate da attraversare, la batimetrica mediana; si
prolunga il generico raggio proveniente dal largo fino ad intersecare detta
mediana in un punto per il quale va poi tracciata la tangente alla mediana
stessa. Quindi si utilizza un particolare regolo graduato costruito con
materiale trasparente (Figura). Detto regolo va posizionato come appresso
illustrato. Operativamente, si fa coincidere il punto di ascissa 1 con il punto di
intersezione anzidetto, e la linea ortogonale allasse graduato con il raggio
incidente. Quindi si fa ruotare il regolo, facendo centro nel punto di ascissa O,
finch lasse graduato e la tangente alla mediana si intersecano nel punto di
coordinata C1/C2 che caratterizza la striscia interessata dalla costruzione. Il
raggio rifratto ha allora la stessa nuova direzione assunta dallortogonale. Va
osservato che i segmenti corrispondenti al raggio incidente ed al raggio rifratto
devono avere allincirca la medesima lunghezza.

64

Per completare la costruzione del piano donda, si ripete il procedimento


appena descritto applicandolo a tutte le strisce successive. In alcuni casi pu
essere utile procedere al tracciamento dei raggi, non pi a partire dal largo
verso la costa, bens partendo da punti particolari, situati ad esempio lungo la
costa o lungo le opere da progettare, nei quali si intende conoscere le
caratteristiche del moto ondoso. Tale procedimento chiamato della rifrazione
inversa. La scala del regolo graduato va allora utilizzata nellambito dei valori
reciproci C2/Cl, ovviamente minori dellunit. Il metodo grafico illustrato
diventa scarsamente attendibile quando i raggi si dispongono secondo
direzioni prossime a quelle delle isobate. In tal caso si usa dividere la generica
striscia come appresso illustrato. La striscia sopra considerata va suddivisa, a
partire dal punto di incidenza del raggio, mediante linee di massima pendenza
in pi campi, ciascuno dei quali di lunghezza Ri = m Ji (dove Ji la minima
distanza fra le due isobate relativa al campo i-esimo ed m un coefficiente
opportuno - Figura). Attraverso il grafico di seguito riportato (Figura), si
determina il valore

in funzione dei valori C2/C1 ed R/J, essendo

langolo di cui ruota il raggio rispetto alla direzione di ingresso. Il punto di


rotazione fissato al centro di ciascun campo. Determinato landamento dei
raggi, si pu completare il piano donda con la rappresentazione delle linee di
cresta che, lungo ciascun tubo di flusso, sono intervallate fra loro della
lunghezza donda corrispondente alla zona in esame. Si calcolano, quindi, le
altezze donda a riva moltiplicando il valore al largo per il coefficiente di
shoaling e per quello di rifrazione.
In conclusione, utile ricordare che la determinazione di un piano donda si
appoggia su un procedimento grafico rigorosamente corretto solo se le isobate
sono rettilinee. Inoltre importante rilevare che, durante il tracciamento,
possono incrociarsi ortogonali contigue con formazione delle cosiddette
caustiche, in corrispondenza delle quali la concentrazione dellenergia pu
dar luogo a frangimento.
Infine, opportuno segnalare che lintroduzione di procedimenti automatici
per il tracciamento dei piani donda ed il ricorso al metodo della rifrazione
inversa spettrale, consentono risoluzioni del problema pi rapide e pi
attendibili. Ciononostante, la costruzione grafica detta del fronte dellonda,

65

consistente nel seguire le varie posizioni del fronte dellonda nel suo avanzare
verso la costa, continua ad essere preferita, perch chiara e permette di
stimare subito ad occhio gli effetti della rifrazione.

66

67

La diffrazione
La diffrazione dellonda il processo mediante il quale lenergia si diffonde
lateralmente alla direzione dominante della propagazione del moto ondoso. Nel
caso unonda incontri una struttura (naturale o artificiale), la diffrazione si
manifesta in modo che lazione perturbatrice dellonda si trasmetta anche nella
zona dombra geometrica del frangiflutti. Quindi, in realt c una trasmissione
laterale di energia e le caratteristiche di agitazione nella zona dombra
geometrica dipendono appunto dalle modalit con cui tale trasmissione si
manifesta. La conoscenza del fenomeno di rilievo per la valutazione di
differenti scenari progettuali di opere per la difesa della costa o di opere
portuali.

68

Lo studio della diffrazione stato condotto da differenti autori che hanno


proposto soluzioni analitiche per casi particolari.

69

Nel seguito si descrive la soluzione analitica classica di Penny e Price (1952)


per il caso di unonda periodica lineare che, propagandosi in un piano xoy e su
fondo orizzontale, investa ortogonalmente una parete verticale semi-infinita.
Il potenziale di velocit in assenza della parete

ag cosh k (h z )
sin( kx sin ky cos t )

cosh kh

(73)

ove langolo tra la direzione di propagazione dellonda e lasse y (Figura).

Come noto, un metodo conveniente per la soluzione delle equazioni


differenziali quello detto di separazione delle variabili. A tal fine il potenziale
assume la forma

( x, y, z , t ) Z ( z ) B ( x, y ) T (t )
ove Z ( z ) cosh(h z ) essendo
orizzontale.

La

cosh kh cos t.

condizione

di

(74)

per lipotesi adottata di fondale

periodicit

dellonda

comporta

T (t ) sin t eit con i 1 . La (74) pu essere riscritta nella forma


( x , y , z , t ) Z ( z ) B ( x , y ) e i t

(75)

che, sostituita nellequazione di Laplace, determina lequazione di Helmholtz

Landamento della superficie libera, , rappresenta la proiezione su di un asse di un vettore di lunghezza a che forma

con lasse langolo t

ky , se y la direzione di propagazione dellonda. Landamento della superficie libera pu

anche essere espresso mediante la relazione equivalente

a expi (t ky ) A( y ) expit .
70

2B
x 2

2B
y 2

k 2 B ( x, y ) 0

(76)

ove B una funzione complessa di x e y (potenziale complesso).


La parete verticale semi-infinita posta lungo la retta y=0, ha origine nel
punto x=0 e ha spessore trascurabile rispetto alla lunghezza donda. Per x < 0,
deve risultare che le onde si propagano lungo y. Allora risulta

B( x, y ) ae iky

condizione di onda progressiva in direzione y>0

(76a)

ove a lampiezza dellonda. Landamento della superficie libera in assenza


della parete (londa incidente) dato dalla

1
i
B( x, y ) cosh kh eit

g t z 0
g

( x, y , t )

(77)

ai

cosh kh ei (t ky )
g

In corrispondenza della parete verticale (0<x<), (y=0) la (77) deve soddisfare la


condizione di parete verticale ed impermeabile

B / y 0

(78)

La soluzione della equazione (76) espressa dalla (Sommerfeld, 1896)

'

1 i iky i / 2 x 2
iky
i / 2 x 2

B ( x, y )
e
e
dx
e
e
dx

che soddisfa la (76) e la (78) e in cui

r x 2 y 2 ; i segni di

4
(r y )
L

'

(78a)

4
(r y )
L

ove

' sono assunti a seconda del quadrante come

mostrato nello schema in Figura.

y
(+ , -)

(- , -)

x
(+ , -)

(+ , +)
71

Lespressione (78a) di B(x,y) soddisfa la (76)e la (78). Essa pu essere


trasformata in una forma che consente lutilizzo degli integrali di Fresnel
u

sin
2
0

x dx,

cos
2
0

x 2 dx

(78b)

La soluzione del problema mostrata in Figura. In essa, per il caso di onda


incidente ortogonalmente una parete semi-infinita, sono indicati i fronti donda
e le linee luogo dei punti di ugual livello di agitazione ondosa

Penney e Price (1952) proposero una soluzione analitica della (76) anche per il
caso pi generale di un treno donde che investa non ortogonalmente una
parete verticale semi-infinita. In coordinate polari, la (77) assume la forma

(r , , t )

H
F r , , , cost G r , , , sin t
2

(78)

dove

F r , , , Au1 cos q1 Au 2 cos q2 Bu1 sin q1 Bu 2 sin q2

(79)

G r , , , Au1 sin q1 Au 2 sin q2 Bu1 cos q1 Bu 2 cos q2

(80)

Au

1
1 S FR u C FR (u ),
2

Bu

1
S FR u C FR (u )
2

(81)

72

S FR u

sin
0
2

C FR u

x dx,

nel

generico

(82)

u 2 2 kr / sin
2
2

q1 kr sin ,
dellonda

x 2 dx

u1 2 kr / sin ,
2
2

Laltezza

cos
2
0

(83)

q2 kr sin

punto

di

coordinate

(84)

polari

r ,

H r , H F 2 G 2 , mentre il coefficiente di diffrazione, Kd, dato da


K d r , F 2 G 2

(85)

Si pu osservare che anche in questo caso la determinazione della diffrazione


si basa sul calcolo degli integrali di Fresnel che sono tabellati in Abramowitz e
Stegen (1965).
Naturalmente, il coefficiente di diffrazione sulla parete interna (

0 ) assume

valori decrescenti via via che ci si allontana dallorigine (testata del molo) della
parete stessa. Sulla parete interna (

/ 2 ), K d assume un massimo a circa

1/3 di lunghezza donda dalla testata, nel caso di attacco ortogonale alla
parete (

0 );

ovvero a poco pi di una lunghezza donda dalla testata, nel

caso di attacco inclinato a 45.


Alcune soluzioni esatte o leggermente approssimate sono state ricavate per
disposizioni schematiche e semplici di opere. Tali soluzioni, riportate in grafici
di semplice uso, possono fornire un valido aiuto nel corso delle progettazioni.
A titolo di esempio, nelle pagine seguenti sono riportati alcuni grafici di
diffrazione per il caso di incidenza ortogonale o obliqua dellonda in
corrispondenza di una parete di lunghezza semi infinita.
Per il caso di studio della diffrazione prodotta da una imboccatura fra due
pareti, la larghezza del varco detta B ed espressa in multipli della
lunghezza dellonda incidente. Se la larghezza superiore a 5 lunghezze
donda, si affronta separatamente lo studio della diffrazione per ciascuna delle

73

due estremit e poi se ne sovrappongono gli effetti nella zona di interferenza.


Nel seguito sono riportati alcuni grafici di diffrazione prodotta da una
imboccatura fra due pareti per il caso di incidenza ortogonale. Essi sono
applicabili se B inferiore a 5 lunghezze donda. Questi stessi grafici possono
essere utilizzati nel caso di incidenza obliqua: ci si riferisce al grafico relativo
ad una larghezza immaginaria B del varco ottenuta proiettando la reale
larghezza B lungo la ortogonale alla direzione di propagazione.

74

75

76

77

78

Rifrazione e diffrazione combinate


Generalmente il fondale adiacente un frangiflutti verso il largo e verso terra
non orizzontale. Pertanto, si hanno contemporaneamente rifrazione e
diffrazione.

Un

metodo

approssimato

di

valutazione

delle

relative

trasformazioni dellonda consiste nellapplicare la teoria della diffrazione sino a


3-4 lunghezze donda dallostacolo e, successivamente, proseguire verso il largo
costruendo il diagramma di rifrazione. La Figura riporta un schema per
lapplicazione del metodo approssimato.

Come gi visto, lo studio della rifrazione assume che la variazione del fondale
sia piccola ma non trascurabile. Il modello di diffrazione ipotizza la condizione
di acque profonde o la trascurabilit della pendenza del fondo in modo che
questa ultima non influenzi landamento della superficie donda. Nel modello di
rifrazione e diffrazione combinate si assume che la pendenza del fondale sia
bassa, ma che la forma donda ne sia modificata. I modelli di rifrazione e
diffrazione combinate si basano sulla soluzione di unequazione che ha la
caratteristica di ridursi alla relazione valida per la sola rifrazione quando si
trascuri la diffrazione.

79

La mild slope equation (a phase averaged model)


Si detto che, nella propagazione verso riva, se londa incontra un ostacolo
(p.es. una diga frangiflutti) subisce, oltre che la rifrazione, anche la diffrazione.
Orbene, mentre lo studio della sola rifrazione assume che la variazione del
fondale sia piccola ma non trascurabile, il modello di sola diffrazione ipotizza
la condizione di acque profonde o la trascurabilit della pendenza del fondo, in
modo che questa ultima non influenzi landamento della superficie donda.
Nel modello di rifrazione e diffrazione combinate si assume che la pendenza
del fondale sia bassa, ma che la forma donda nella sua propagazione ne venga
modificata. I modelli di rifrazione e diffrazione combinate si basano sulla
soluzione di unequazione che ha la caratteristica di ridursi alla relazione
valida per la sola rifrazione quando si trascuri la diffrazione. Lequazione di
rifrazione e diffrazione combinate si pu scrivere (Berkhoff, 1972)

ccg 2

cg
c

0
(86)

ove indica il potenziale di velocit nelle due dimensioni x ed y che definiscono


il piano, c indica la celerit dellonda, c g indica la celerit di gruppo,

2 / T con T periodo dellonda. Il potenziale definito dalla relazione

( x, y, z ) f ( z ) ( x, y )

(87)

ove f (z ) il fattore di risposta della pressione2 con z coordinata verticale. La


(86) pi nota con il nome di mild slope equation ed stata determinata per
onda periodica lineare progressiva. Essa unequazione differenziale di tipo
ellittico e la sua risoluzione richiede la definizione di condizioni sul contorno
dellintero dominio di integrazione. Per acque basse, la (86) si riduce
allequazione lineare per acque basse. Per acque profonde, o per fondale
orizzontale, la (86) si riduce alla forma pi nota dellequazione di Helmholtz (la
76) che descrive la sola diffrazione.

f(z)

cosh k (h z )
cosh kh

ove

k 2 / L

con

la lunghezza donda

80

Radder (1979) propose lapprossimazione parabolica alla equazione ellittica


di Laplace (86). Tale approssimazione affranca dalla necessit di definire la
condizione al contorno in corrispondenza del limite del dominio di calcolo verso
il quale londa si propaga. A fine anni 80, il calcolo automatico ha permesso la
risoluzione numerica della linear mild slope equation (86) nella sua
approssimazione parabolica. In particolare, un modello di rifrazione e
diffrazione combinate assai diffuso il REFDIF sviluppato presso il CACR
dellUniversit del Delaware (Kirby and Dalrymple, 1983) che, per onda
periodica o irregolare, tiene in conto anche gli effetti di una moderata non
linearit del moto ondoso, dellattrito al fondo, della presenza di correnti non
indotte dal moto ondoso e del frangimento.

81

Set-down e set-up
Poco prima del frangimento si determina una lieve depressione della superficie
libera che viene detta set-down. Invece, nella zona dei frangenti si osserva un
lieve innalzamento della quota del l.m.m. che detto set-up.
Il valore del set-down pu essere stimato mediante la relazione

H2
k
8 sinh 2kh

(86)

per H e k calcolati alla profondit h. Il valore del set-up dato dallespressione

K hb h b
ove

(87)

b indica il set-down in corrispondenza del punto di frangimento e viene

determinato con la precedente (86), hb la profondit al punto di frangimento,

h la profondit al punto di interesse nella zona dei frangenti e K una costante


il cui valore dato da

con

1 8 / 3 2

(88)

0.73 .

82

Radiation stress (spinta dinamica o pressione di propagazione)


(introduzione da Svendsen 232 e poi short waves 83)

BOCCOTTI per termini

Le onde che si propagano lungo il profilo di una spiaggia generano delle


variazioni del livello medio mare. In particolare, al largo della zona dei
frangenti si osserva una lieve depressione del livello medio mare rispetto al
livello medio mare calmo (set-down); invece, nella zona dei frangenti e verso
riva si osserva un innalzamento del livello medio mare rispetto al livello medio
mare calmo (set-up). In natura, il set-down dellordine di pochi cm e quindi di
ardua osservazione; il set-up pi pronunciato. Tali variazioni del l.m.m. sono
determinate dalla presenza della cosiddetta radiation stress che fu descritta
per la prima volta da Longuet-Higgins e Stewart (1960). La radiation stress ha
le dimensioni di un flusso di quantit di moto dunque una forza ed
definita come leccesso di flusso di quantit di moto determinato dal
moto ondoso. Essa equivalente ad una forza media esercitata dalle onde sul
volume dacqua attraverso il quale si propagano. Tali forze, applicate ad un
volume dacqua possono avere risultante non nulla se non bilanciate dai
gradienti di pressione (proporzionale alla pendenza della superficie media del
mare). In tal caso, si determinano le correnti litoranee (longshore currents) o
sistemi di circolazione costiera (nearshore circulating currents).
Nella formulazione che segue si assume il fondo debolmente acclive e
linesistenza di correnti.
Consideriamo unonda sinusoidale propagantesi lungo x e il flusso della
componente orizzontale della quantit di moto attraverso il piano x = cost. Tale
forza causata dalla pressione e dalla avvezione. Il flusso della componente
lungo x della quantit di moto che attraversa un piano x = cost. di superficie
infinitesima yz nellunit di tempo per effetto della pressione pari a pyz;
quello causato dallavvezione dato dal prodotto tra la componente lungo x
della quantit di moto per unit di volume del fluido (u) e la quantit di fluido

che attraversa il piano nellunit di tempo (uyz). La risultante p u 2 yz .


Integrando dal fondo sino alla superficie si ha la componente lungo x del flusso
di quantit di moto istantaneo che attraversa un piano x = cost. di larghezza y

83

2
p u yz

Il contributo dato dallonda al valore medio nel tempo di detta forza detto
radiation stress ed indicato con S xx . La sua espressione la seguente

S xx ( p u 2 )dz

po dz

in cui il contributo idrostatico dato da

po dz gz dz 2 gh

. In

merito al pedice xx, la prima x indica la direzione del flusso (attraverso un


piano x = cost.), la seconda x indica la componente del flusso di quantit di
moto. Per onde sinusoidali si ha

S xx 2n E
2

ove n

1
kh

2 sinh 2kh

Estendendo la trattazione al caso in cui londa si propaghi con direzione


non coincidente con x, le particelle di fluido che attraversano il piano x = cost.
portano con loro non solo la componente lungo x della quantit di moto (u
per unit di volume) che per unit di tempo e di superficie pari a u(u), ma
anche la componente lungo y della quantit di moto (v per unit di volume)
che per unit di tempo e di superficie pari a u(v). Si pu quindi definire una
componente xy della radiation stress

S xy u ( v)dz
h

In accordo a quanto fatto innanzi, si pu considerare un piano y = cost. e


determinare quindi le componenti yy e yx del radiation stress

S yy ( p v 2 )dz
h

1
gh 2
2

S yx v( u )dz
h

84

S xx e S yy rappresentano degli sforzi normali mentre, S xy e S yx sono sforzi


tangenziali. Il tensore radiation stress, come qualsiasi tensore simmetrico
( S xy = S yx ).
Per il caso di onda sinusoidale propagantesi in direzione non coincidente con
x, si ha

S xx n cos 2 n E
2

S xy S yx n cos sin E
1

S yy n sin 2 n E
2

ove langolo tra direzione di propagazione dellonda e lasse x.

85

Metodimoderniperlostudiodellapropagazionedellondaallariva
Come indicato nella parte precedente, le onde nella propagazione verso costa possono
continuare a crescere a causa della continua azione del vento, oppure, possono perdere
energiaacausadelfrangimento,dellattritodifondooperlapercolazione.Questieffetti
non possono essere realisticamente inseriti in calcolazioni manuali. In verit, come si
desumefacilmentedalleprecedentiesposizioni,imetodimanualisonotediosiesoggettia
molte imprecisioni. Notevoli sviluppi sono stati fatti nel calcolo computerizzato della
trasformazione delle onde (cui si accennato ai paragrafi 8.4. e 8.5). Molte di queste
procedure possono funzionare efficacemente su un personal computer, non richiedendo
un supercomputer. Pertanto, le pi semplici fra esse, possono essere utilizzate senza
grandedifficoltdamoltiingegneri.

Diseguito,vengonopresentatitreprogrammipercomputerchesonodisponibilieinuso
presso lU.S. Corps of Engineers. Ognuno di essi viene brevemente descritto, con
lavvertimento che ciascuno ha le sue complicazioni e richiede qualche sforzo per usarlo
con propriet. Si d anche una breve descrizione delle potenzialit di questi codici.
Chiaramente,oggisonodisponibilisulmercatoaltriprogrammipercomputerusabiliper
gli stessi usi. Ladattabilit e laccuratezza di ognuno di questi codici dipendono dal
problemaallostudioedalmodoconilqualeilcodiceapplicato.Conleccezionedelcaso
in cui vi sia una batimetria molto semplice, si raccomanda di usare, negli studi della
trasformazione dellonda vicino alla riva, un codice capace di gestire le complessit
richieste, ricordando che lapproccio numerico scelto dipende dal tipo di problema da
affrontareerisolvere.

Itremodellichepiavantivengonoillustratisonomodellistatici(steadystate).Inrealt,
sonodisponibilimodelliperacquebassetimedependent(Jensenetal.1987;Demirbilek
andWebster1992a,1992b),madiessinonpossibiledirequi,poichrichiedonograndi
serie di dati meteorologici e non possono essere facilmente applicati. Le caratteristiche
principalididettitremodellivengonodiseguitoillustrate:
Il (RCPWAVE) RCPWAVE un modello statico (steadystate) basato sullequazione
dellondalinearesudolcependenza,cheincludeilfrangimento(modellodettoanchead
unalinea).Essoapplicabilesuareecostiereapertesenzastrutture.Inpratica,sitrattadi
un approccio con onda monocromatica. Ia sua applicazione va limitata a grandi zone di
costalineare.
Il(REFDIF1)REFDIFancoraunmodellosteadystatebasatosuunasoluzioneparabolica
approssimata dellequazione su dolce pendenza. Il modello include il frangimento
dellonda,ilwavedampingealcunieffettinonlineari.Ilmodellopusimularegliaspetti
dellapropagazioneassociaticonsemplicicorrentiepuincluderestrutturecostiere.
Il(STWAVE)STWAVEsempreunmodellosteadystatediondalinearechevalutaper
levoluzione dello spettro direzionale nello spazio. Il modello include il frangimento,

86

lattrito di fondo, la percolazione e linput del vento per il trasferimento non lineare
dellenergia con lo spettro dellonda. Esso ha due modi per trattare la diffrazione
dellenergia dellonda e il dominio di calcolo pu includere strutture semplici. I modelli
possonogestireaspettidipropagazioneassociaticoncorrentisemplici.
Ognuno dei tre suddetti modelli ha considerevoli qualit e pu essere una scelta
appropriataperlostudiodellatrasformazionedellonda.Comunque,nessunodiessipu
essereconsideratocomeapplicabileuniversalmenteelerispostedituttipossonorisultare
imprecise se le ipotesifatte nonsonorispettatenellosviluppodelmodello.In ogni caso,
gliutentidiqualsiasimodellodevonoavereverafamiliaritconilmodello,lesueipotesie
limitazioni.

87

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