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Walter Kohn: Nobel per la chimica (studi fatti negli anni 60, premio assegnato nel 1998) e per aver
dato una nuova formulazione della meccanica quantistica. Fu presente alla conferenza di Solvay nel
1927, dove erano presenti molti personaggi premiati col Nobel.
Eintein fu il primo a dare inizio alla meccanica quantistica. Nonostante ciò non ne era molto
convinto e si occupò di smontarne i fondamenti.
La meccanica quantistica, però, è una teoria altamente probabilistica, cioè assume che il
comportamento delle particelle non sia deterministico.
Poneva a Bohr (che ne era un grande sostenitore) domande riguardanti la teoria.
Bohr era un allievo di Rutherford, fondò la scuola di Copenaghen.
Postulò la prima teoria del movimento delle particelle, il modello planetario.
Per Planck la meccanica quantistica violava i concetti ordinari. Diceva che tutta la vecchia
generazione di scienziati doveva morire, poiché non c’era motivo di crederla se nati prima della sua
teorizzazione.
Feynmann riformulò da capo la teoria, basandola su concetti classici, ma a causa delle sue stranezze
non venne preso sul serio.
Le leggi delle radiazioni (luce) hanno molte similitudini con le leggi della meccanica quantistica.
La radiazione elettromagnetica è valorizzata dai valori dei campi elettrico e magnetico in ogni punto
dello spazio e in ogni istante del tempo.
L’onda elettromagnetica può essere scomposta in entità più semplici, caratterizzate da una lunghezza
d’onda e un’ampiezza.
Lunghezza d’onda: distanza fra i massimi, ovvero tra punti equivalenti della stessa onda.
La lunghezza d’onda può variare da un’onda all’altra, e determina il colore di una radiazione. Il colore
può andare dal rosso (750 nm) al violetto (400 nm), ovvero l’intervallo della radiazione visibile.
Può essere espressa anche tramite la frequenza f = c / .
Interferenza: fenomeno per il quale due onde possono interagire producendo un aumento di intensità
luminosa, anche in quelle regioni (se si propagassero da particelle) in cui non dovremmo osservare
alcuna radiazione.
Quando due onde elettromagnetiche interferiscono, si crea un fenomeno analogo a quello appena
descritto.
L’esperimento si compone di una sorgente luminosa posta a sinistra e di uno schermo rivelatore
per registrare l’intensità luminosa posto a destra.
Interposto tra questi due elementi troviamo uno schermo che presenta due fenditure di uguale
dimensione, le quali fungono da sorgenti coerenti di radiazione elettromagnetica, ovvero le
radiazioni elettromagnetiche una volta passate attraverso le fenditure presentano la stessa
lunghezza d’onda e sono in fase.
Si osserva che nel rivelatore si alternano frange chiare (corrispondenti alle zone di interferenza
costruttiva) e frange scure (corrispondenti alle zone di interferenza distruttiva).
Come prevedibile, in corrispondenza delle due fenditure si osservano due regioni molto chiare, è
meno prevedibile, invece, che sia presente una regione molto chiara anche in mezzo ad esse.
Infatti, secondo il pensiero classico, non doveva esserci poiché si pensava che viaggiassero in linea
retta.
Se si esegue lo stesso esperimento con le particelle, quello che si può notare è che non si forma una
figura di interferenza ma solo due regioni dello schermo sarebbero colpite, ovvero quelle in
corrispondenza della traiettoria rettilinea delle particelle. Questo accade perchè secondo la meccanica
classica non danno origine ad interferenza.