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𝑃(λ, 𝑇)
R(λ,T)=
𝐴Δλ
U=W\m2
Analisi del grafico
La stessa curva ci dice anche il massimo dell'emissione che avviene ad una lunghezza d'onda
diversa ad ogni diversa temperatura dell'oggetto che noi andiamo a considerare.
Se ad esempio la temperatura del corpo nero è di 830k, il massimo dell'emissione avviene a
3.5µm, la radiazione emessa non è dunque visibile all’occhio umano, poiché l’irradiamento
per essere visibile λ<1.
È possibile calcolare ogni massimo delle curve attraverso la legge di spostamento di Wien.
Legge di spostamento di Wien
𝑇
𝑃=
λ4
Gli scienziati non si spiegavano perché secondo la legge di Rayleigh i grafici non
combaciassero, questo perché utilizzando le equazioni Maxwell per studiare l'emissione e
l'assorbimento delle radiazioni da parte delle pareti del corpo nero avevano ottenuto spettri
che crescevano indefinitamente.
La risoluzione di questo problema fu affrontato dagli scienziati di inizio novecento, Planck
formulò un ipotesi che era in perfetto accordo con le curve sperimentali questo perché
Planck ipotizzò che lo scambio di energia tra atomi nella cavità e la radiazione avvenisse
attraverso dei pacchetti di energia e non in modo continuo come ipotizzato dai precedenti
scienziati
La soluzione di Planck
I pacchetti di energia furono chiamati da egli stesso Quanti del campo elettromagnetico.
Planck inizialmente considerò l'introduzione dei quanti come un semplice artificio
matematico non corrispondente ad un reale fenomeno fisico. Dall'introduzione di questo
nuovo modo di scambio di energia tra atomi della cavità e la radiazione viene fuori la legge
di Planck o la legge di distribuzione di Planck. Secondo la legge l'energia, scambiata con le
pareti è direttamente proporzionale alla frequenza dell'onda elettromagnetica assorbita o
emessa.
L'energia è uguale a N volte l'energia di un singolo quanto.
2𝜋 ℎ
𝑅 λ, 𝑇 = ℎ𝑐
λ5
𝑒λ 𝑘𝑏 𝑡 −1
Conseguenze della legge di Planck
La legge di Planck permetteva di risolvere la grande conseguenza paradossale della fisica classica: lo spettro
di radiazione del corpo nero.
All'epoca si credeva che una massa irradiasse la stessa quantità di energia su tutto lo spettro di frequenze:
ciò voleva dire che l'energia irradiata era indipendente dalla frequenza e, potendo la frequenza aumentare
all'infinito, implicava che un corpo avesse un'energia infinita da irradiare. La teoria dei quanti introduceva
una relazione fra frequenza ed energia, e mostrava che particelle identiche se vibrano a frequenze diverse
possiedono una quantità minima di energia diversa.