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Si parla del fenomeno della diffusione quando i raggi incontrano una superficie
scabra. A questo punto i raggi seguono le regole di riflessione ma quelli riflessi si
sparpagliano in tutte le direzioni dato che ogni piccola porzione di terreno è inclinata
in modo diverso e casuale.
Si parla invece di RIFRAZIONE quando i raggi, passando da un mezzo trasparente
a un altro cambiano direzione.
Sulla superficie di separazione ci sono infatti due raggi: raggio rifratto e riflesso.
Il primo entra nel secondo mezzo mentre quello riflesso entra nel primo.
Durante il passaggio da un mezzo all’altro variano due caratteristiche della luce:
- la lunghezza d’onda
- velocità di propagazione
questo cambiamento è dovuto in particolar modo ad un diverso indice di rifrazione
(n) : ogni materiale ne ha uno che è per forza diverso dall’indice di un altro materiale.
L’indice di rifrazione è un numero puro che descrive il passaggio della luce da un
mezzo ad un altro e indica quanto tempo impiega l’onda a propagarsi.
L’indice di rifrazione n ci fornisce le seguenti informazioni:
2) Detta anche legge di Snell: il rapporto tra il seno dell'angolo di incidenza ( omega i
) e il seno dell'angolo di rifrazione ( omega r ) è uguale al rapporto tra gli indici di
rifrazione (n2) e (n1) del secondo e del primo mezzo (velocità di propagazione v1 e
v2) nel primo e nel secondo
In questo caso la seconda legge di rifrazione è descritta da questa formula:
aumentando sempre più l’angolo incidente si osserva che ad un certo punto il raggio rifratto
scompare: in quel momento abbiamo raggiunto l’angolo limite cioè l’angolo incidente
massimo dopo il quale non c’è più il fenomeno della rifrazione ma solo della riflessione.
Quando ci troviamo in questo caso il raggio incidente è completamente riflesso dalla
superficie di separazione dei due materiali (si comporta come uno specchio perfetto) e si
parla dunque di riflessione totale.
CORPUSCOLI E ONDE:
In fisica, vi sono due modelli principali per descrivere la natura della luce: il modello
corpuscolare e il modello ondulatorio. Il modello corpuscolare concepisce la luce come
costituita da piccole particelle (corpuscoli) che si propagano nello spazio, mentre il modello
ondulatorio la descrive come un'onda elettromagnetica che si propaga attraverso lo spazio.
Ad oggi entrambi i modelli sono validi e ciascuno dei due descrive un diverso aspetto del
comportamento della luce.
Secondo il modello corpuscolare : la luce veniva vista come composta da piccole particelle
di materia (corpuscoli) emesse in tutte le direzioni. Le particelle libere (inclusi i corpuscoli di
luce) si propagano in linea retta. Il fenomeno della riflessione poteva essere spiegato in
maniera semplice tramite l'urto elastico della particella di luce sulla superficie riflettente.
Ogni particella di luce che attraversa la superficie tra due mezzi trasparenti è soggetta per un
breve intervallo di tempo delta t a una forza F(vettore) perpendicolare alla superficie e rivolta
verso l’interno del mezzo più denso.
La particella acquista poi un’accelerazione a(vettore) = delta v/delta t nella stessa direzione e
nello stesso verso di F(vettore).
Dunque la sua velocità cambia direzione piegandosi verso la perpendicolare alla superficie e
aumenta in modulo.
- se la luce fosse fatta di corpuscoli la sua velocità sarebbe maggiore nell’acqua o nel
vuoto che nell’aria
Tutto ciò è errato. Attorno al 1850 un fisico francese Jean Bernard Léon Foucault misurò la
velocità della luce con precisione e vide che la sua velocità era maggiore nell’aria e minore
nell’acqua poiché il vuoto è privo di ossigeno.
Il modello corpuscolare viene ripreso in seguito ad alcuni studi di Albert Einstein che scoprì
che la luce quando colpisce un metallo emette elettroni (si parla di effetto fotoelettrico) e si
comporta come se fosse costituita da particelle. (per questo si arriverà ad affermare che
entrambe le teorie sono validi)
● Il termine fotone deriva dal greco e fu introdotto per la prima volta da Gilbert Lewis
nel 1926. Il fotone si indica con la lettera greca γ ed è associato ad ogni radiazione
elettromagnetica. Pur essendo un fenomeno ondulatorio, la radiazione
elettromagnetica ha anche una natura quantizzata che le consente di essere descritta
come un flusso di fotoni.
● Possiamo pensare che la luce sia formata da piccoli “pacchetti” chiamati “quanti“,
ognuno dei quali trasporta una certa quantità di energia. I quanti di luce vengono
chiamati anche “fotoni”. L’energia di ogni fotone è legata alla sua frequenza e
questa, a sua volta, è legata al colore della luce stessa. (es. arcobaleno: la sua “luce
rossa” ha una frequenza più bassa della sua “luce violetta” e ha quindi meno energia)
IL MODELLO ONDULATORIO:
Il modello ondulatorio si basa sul principio di Huygens secondo cui la luce è un'onda.
Principio di Huygens: ogni punto di un fronte d'onda agisce come una sorgente puntiforme di
onde sferiche. Queste onde sferiche interferiscono per formare un nuovo fronte d'onda.
Se ci troviamo nel vuoto al posto della V c’è la C (anche se arrotondato non cambia
molto).
3. Spettro Elettromagnetico: Le onde elettromagnetiche si estendono su un
vasto spettro di frequenze e lunghezze d'onda, che va dalle onde radio a
quelle gamma. La luce visibile è solo una piccola parte di questo spettro.
4. Propagazione della Luce: Quando la luce si propaga attraverso uno spazio
vuoto, lo fa a una velocità costante, comunemente nota come velocità della
luce nel vuoto, che è di circa 299.792.458 metri al secondo.
5. Interferenza e Diffrazione: Le onde luminose possono interferire tra loro e
subire diffrazione, fenomeni che possono essere spiegati solo con il modello
ondulatorio della luce. Questi fenomeni si verificano quando le onde luminose
si sovrappongono o attraversano aperture.
● Raggi X: Frequenze ancora più elevate rispetto agli ultravioletti. Sono utilizzati
in medicina per eseguire radiografie e in altri campi per scopi di imaging.
● Raggi Gamma: Le frequenze più elevate dello spettro elettromagnetico. Sono
utilizzati in medicina per la tomografia ad emissione di positroni (PET) e in
altre applicazioni che richiedono un'elevata penetrazione attraverso la
materia.
La dispersione della luce è un fenomeno ottico in cui la luce bianca, quando passa
attraverso un materiale trasparente, viene separata nelle sue componenti colorate,
creando uno spettro di colori. Questo fenomeno è spesso osservato quando la luce
passa attraverso un prisma o attraverso una goccia d'acqua, come nell'arcobaleno.
La dispersione della luce può essere spiegata considerando il fatto che la velocità
della luce cambia leggermente a seconda della sua frequenza (o lunghezza d'onda)
quando passa attraverso un materiale. Questo fenomeno è noto come dispersione
della velocità della luce.
Quando un raggio di luce bianca, che è composto da molte lunghezze d'onda diverse
(o colori), attraversa un materiale trasparente, ognuna di queste lunghezze d'onda si
comporta leggermente diversamente. Le lunghezze d'onda più corte (come il blu e il
viola) vengono generalmente rallentate più di quelle più lunghe (come il rosso). Di
conseguenza, le diverse componenti del raggio di luce bianca si piegano
leggermente in modi leggermente diversi quando emergono dal materiale
trasparente.
Questo cambio di direzione dei vari colori della luce, dovuto alla loro diversa velocità
attraverso il materiale, causa la dispersione. L'effetto è visibile quando la luce
emerge dal materiale, creando uno spettro di colori distinti, dal rosso al viola, con
tutte le sfumature di colore intermedie.
In breve, la dispersione della luce avviene quando la luce bianca viene separata nelle
sue componenti colorate a causa delle diverse velocità di propagazione delle diverse
lunghezze d'onda quando attraversano un materiale trasparente.
(es.) COSA ACCADE NEL PRISMA?
-la luce che ha frequenza minore (rosso) subisce una deviazione minore
1. Riflessione Interna Totale: Quando la luce del sole colpisce una goccia
d'acqua sospesa nell'aria, parte della luce viene riflessa dalla superficie
interna della goccia e parte entra nella goccia.
2. Rifrangenza: Una volta all'interno della goccia, la luce si piega, o si rifrange, a
causa della differenza di velocità tra la luce nell'aria e la luce nell'acqua.
Questo causa una separazione delle varie lunghezze d'onda della luce, che si
manifesta come dispersione.
3. Riflessione Interna Parziale: La luce rifratta viene poi riflessa sulla parte
posteriore della goccia e rifratta di nuovo quando esce dalla goccia.
4. Dispersione: Durante il processo di rifrazione all'interno della goccia, la luce
bianca del sole viene separata nelle sue componenti colorate, creando uno
spettro di colori che vanno dal rosso al viola.
5. Riflessione e Rifrazione: La luce colorata rifratta esce dalla goccia e viene in
parte riflessa nuovamente prima di raggiungere l'osservatore.