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L'ARCOBALENO

Che cos'è l'arcobaleno?

L'arcobaleno è un affascinante fenomeno ottico che si manifesta in


seguito alla rifrazione e alla dispersione della luce solare nell'atmosfera
che produce uno spettro continuo di luce nel cielo, quando la luce del
sole attraversa le gocce d'acqua rimaste in sospensione.
Il movimento e la dinamica della luce

Propagazione Riflessione e Rifrazione

La luce si propaga attraverso lo Quando la luce incontra una superficie, può essere riflessa o
spazio sotto forma di onde rifratta. La riflessione è spiegata tramite il rimbalzo delle
elettromagnetiche. Questa particelle nel momento dell'urto con una superficie. La
propagazione avviene a una rifrazione, invece, avviene quando i raggi passando da un mezzo
velocità finita ( c ), pari a circa trasparente a un altro cambiano direzione.
3,00 × 10^8 m/s nel vuoto.
Il raggio rifratto entra nel secondo mezzo, quello riflesso entra
nel primo.
Riflessione e rifrazione della luce:

La luce di propaga in linea retta ed è rappresentata da raggi, questi ''rimbalzano'' sugli specchi e su
tutte le superfici che delimitano il mezzo trasparente su cui si propagano (aria,acqua ecc.).

Ci sono due leggi di riflessione:

1) Il raggio incidente, il raggio riflesso e la perpendicolare alla superficie appartengono allo stesso
piano

2) L'angolo di incidenza ( i ) è uguale all'angolo di riflessione ( r )

I due angoli ( incidenza e riflessione ) sono


entrambi perpendicolari alla superficie del
mezzo riflettente.
Leggi della rifrazione:

1) Il raggio incidente, il raggio rifratto e la perpendicolare alla superficie rifrangente nel punto di
incidenza appartengono allo stesso piano

2) il rapporto tra il seno dell'angolo di incidenza ( omega i ) e il seno dell'angolo di rifrazione ( omega r )
è uguale al rapporto tra gli indici di rifrazione (n2) e (n1) del secondo e del primo mezzo (velocità di
propagazione v1 e v2) nel primo e nel secondo (legge di Snell)

Nel vuoto la velocità è indicata con ''C'' invece la velocità in ogni altro mezzo trasparente vale ''V'' che
dipende dal mezzo e che è sempre minore di ''c''. (c=299792458 m/s)

La riflessione della luce avviene quando un raggio luminoso incide su una superficie riflettente.
Aumentando sempre più l’angolo incidente si osserva che ad un certo punto il raggio rifratto
scompare: in quel momento abbiamo raggiunto l’angolo limite cioè l’angolo incidente massimo
dopo il quale non c’è più il fenomeno della rifrazione ma solo della riflessione.

Questo caso si definisce riflessione totale. L'angolo di rifrazione misura 90° e si parla di angolo limite.
corpuscoli e onde

In fisica, vi sono due modelli principali per descrivere la natura della luce: il modello corpuscolare e il
modello ondulatorio. Il modello corpuscolare concepisce la luce come costituita da piccole
particelle (corpuscoli) che si propagano nello spazio, mentre il modello ondulatorio la descrive come
un'onda elettromagnetica che si propaga attraverso lo spazio.

Il modello corpuscolare fu proposto da Isaac Newton e spiegava alcuni fenomeni luminosi come
la riflessione e la rifrazione.

Il modello ondulatorio fu successivamente sviluppato da Christiaan Huygens

All'inizio il modello ondulatorio era considerato poco conveniente, solo successivamente, quando
trovò conferma la previsione di Maxwell secondo cui '' la luce è un'onda elettromagnetica ,,,'' il
modello ondulatorio prevalse anche su quello corpuscolare.

Ad oggi entrambi i modelli sono validi e ciascuno dei due descrive un diverso aspetto del
comportamento della luce.
Il modello corpuscolare:

Secondo Newton, la luce è un flusso di particelle microscopiche (corpuscoli) emesso dalle sorgenti
luminose. Descrive e spiega la propagazione di un fascio luminoso come lo spostamento di un
gruppo di particelle di energia (fotoni).

.la luce veniva vista come composta da piccole


particelle di materia (corpuscoli) emesse in
tutte le direzioni.

Le particelle libere (inclusi i corpuscoli di luce) si


propagano in linea retta.

Il fenomeno della riflessione poteva essere


spiegato in maniera semplice tramite l'urto
elastico della particella di luce sulla superficie
riflettente.

La spiegazione della rifrazione era invece più


complicata: le particelle incidenti sul materiale
rifrangente subiscono, ad opera di questo, delle
forze perpendicolari alla superficie che ne
aumentano la velocità, cambiandone la
traiettoria e avvicinandola alla direzione normale
alla superficie.
Che cosa sono i fotoni?

Il termine fotone deriva dal greco e fu introdotto per la prima volta da Gilbert Lewis nel 1926.

L’energia di ogni fotone è legata alla sua frequenza e questa, a sua volta, è legata al colore della luce stessa. (es.
arcobaleno: la sua “luce rossa” ha una frequenza più bassa della sua “luce violetta” e ha quindi meno energia)

Secondo la teoria classica sviluppata da Maxwell, la luce, le onde radio e i raggi UV sono tutte radiazioni elettromagnetiche,
cioè campi elettrici e magnetici che si propagano nella materia e nel vuoto seguendo una dinamica ondulatoria. Il fotone fu
introdotto come costituente elementare di queste radiazioni da Max Planck e Albert Einstein fra il 1900 e il 1905, come entità
non ulteriormente divisibile.
Fotoni

Natura della luce Energia dei fotoni Velocità dei fotoni

I fotoni sono le particelle L'energia di un fotone è I fotoni si muovono alla velocità


elementari che compongono la direttamente proporzionale della luce, circa 300.000 km/s
luce. Essi hanno sia proprietà alla sua frequenza. I fotoni ad nel vuoto. Questa velocità è
ondulato rie che corpuscolari, alta frequenza, come i raggi X e una costante fondamentale
riflettendo la natura duale della gamma, hanno molta più dell'universo, indipendente
luce. energia rispetto ai fotoni a dalla sorgente luminosa o dal
bassa frequenza, come la luce mezzo di propagazione.
visibile.

I corpuscoli di luce sono chiamati fotoni


Il modello ondulatorio

Il modello ondulatorio si basa sul principio di


Huygens secondo cui la luce è un'onda.

Principio di Huygens: ogni punto di un fronte


d'onda agisce come una sorgente puntiforme
di onde sferiche. Queste onde sferiche
interferiscono per formare un nuovo fronte
d'onda.

Pertanto la luce si propaga come un’onda e


quindi è caratterizzata da una lunghezza d’onda
λ e una frequenza f, legate fra loro dalla velocità
di propagazione c.

Lunghezza d'onda: distanza fra i due punti di


"ampiezza" massima di due onde successive.
La frequenza:

Viene intesa come numero delle oscillazioni complete ( o cicli ) della radiazione elettromagnetica in
un'unità di tempo. In genere, in un secondo.

Si misura in Hertz o cicli al secondo.


lunghezza d'onda dei colori

Onde luminose di diversa frequenza sono percepite dall'occhio come luci di diverso colore.

Nel caso in cui ci troviamo nell'aria o nel vuoto le lunghezze d'onda sono le seguenti:

Colore Lunghezza d'onda (nm)

Rosso 610-750

Arancione 570-610

Giallo 570-590

Verde 470-570

Blu 450-500

Indaco 420-440

Violetto 380-420

Queste lunghezze d'onda sono determinate dalle diverse energie dei fotoni che compongono la luce
bianca, rifratti in modo differente dai cristalli d'acqua nell'atmosfera.
Lo spettro visibile

Lo spettro visibile rappresenta la porzione del fenomeno ondulatório della luce che può essere
percepita dall'occhio umano. Questo spettro è composto da una serie di colori - rosso, arancione,
giallo, verde, blu, indaco e viola - che si susseguono in modo continuo e graduale.

400nm 450nm

Violetto Blu

510nm 620nm

Verde Rosso

Ogni colore dello spettro visibile corrisponde a una specifica lunghezza d'onda della radiazione
elettromagnetica, che varia da circa 400 nanometri (violetto) a 700 nanometri (rosso). Questa
gamma di lunghezze d'onda è chiamata spettro visibile perché rientra nell'intervallo di sensibilità
dell'occhio umano.
La dispersione

La luce del sole è bianca, dunque non ha une precisa lunghezza d'onda e frequenza.

Essa è indicata come una miscela di onde elettromagnetiche che hanno frequenze e lunghezze
d'onda diverse.

COSA ACCADE NEL PRISMA?

-emerge un ventaglio di luce multicolore in cui si distinguono diversi colori

-la luce si rifrange passando dall'aria al vetro e viceversa

-la luce che ha frequenza minore (rosso) subisce una deviazione minore

-si formano le componenti monocromatiche

a ogni colore corrisponde un'onda elettromagnetica che differisce per frequenza e lunghezza
d'onda dalle altre

La formazione delle componenti monocromatiche generato dalla rifrazione è detto : DISPERSIONE


SCHEMA DELLA DISPERSIONE:

Rifrazione

La luce bianca viene rifratta diversamente attraverso i vari


1
materiali.

Decomposizione

2 La luce bianca viene scomposta nei suoi colori


costituenti.

Spettro

3 Ogni colore si dispone in uno spettro


caratteristico, creando l'arcobaleno.

Quando la luce bianca attraversa un prisma di vetro, i diversi colori che la compongono vengono
rifratti in maniere diverse. Questo fenomeno di dispersione produce uno spettro luminoso, in cui i
colori sono disposti in modo caratteristico, dando vita all'affascinante immagine dell'arcobaleno.
Che cosa accade nell'arcobaleno?

Esso si forma con la pioggia: bisogna immaginare che ogni goccia abbia lo stesso comportamento
del prisma.

La luce solare si rifrange una prima volta, si riflette al suio interno e successivamente si rifrange
all'uscita.

La componente rossa della luce giunge all'ossrevatore da gocce che si trovano più in alto mentre
quella violetta da quelle più in basso.

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