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La luce si propaga attraverso lo Quando la luce incontra una superficie, può essere riflessa o
spazio sotto forma di onde rifratta. La riflessione è spiegata tramite il rimbalzo delle
elettromagnetiche. Questa particelle nel momento dell'urto con una superficie. La
propagazione avviene a una rifrazione, invece, avviene quando i raggi passando da un mezzo
velocità finita ( c ), pari a circa trasparente a un altro cambiano direzione.
3,00 × 10^8 m/s nel vuoto.
Il raggio rifratto entra nel secondo mezzo, quello riflesso entra
nel primo.
Riflessione e rifrazione della luce:
La luce di propaga in linea retta ed è rappresentata da raggi, questi ''rimbalzano'' sugli specchi e su
tutte le superfici che delimitano il mezzo trasparente su cui si propagano (aria,acqua ecc.).
1) Il raggio incidente, il raggio riflesso e la perpendicolare alla superficie appartengono allo stesso
piano
1) Il raggio incidente, il raggio rifratto e la perpendicolare alla superficie rifrangente nel punto di
incidenza appartengono allo stesso piano
2) il rapporto tra il seno dell'angolo di incidenza ( omega i ) e il seno dell'angolo di rifrazione ( omega r )
è uguale al rapporto tra gli indici di rifrazione (n2) e (n1) del secondo e del primo mezzo (velocità di
propagazione v1 e v2) nel primo e nel secondo (legge di Snell)
Nel vuoto la velocità è indicata con ''C'' invece la velocità in ogni altro mezzo trasparente vale ''V'' che
dipende dal mezzo e che è sempre minore di ''c''. (c=299792458 m/s)
La riflessione della luce avviene quando un raggio luminoso incide su una superficie riflettente.
Aumentando sempre più l’angolo incidente si osserva che ad un certo punto il raggio rifratto
scompare: in quel momento abbiamo raggiunto l’angolo limite cioè l’angolo incidente massimo
dopo il quale non c’è più il fenomeno della rifrazione ma solo della riflessione.
Questo caso si definisce riflessione totale. L'angolo di rifrazione misura 90° e si parla di angolo limite.
corpuscoli e onde
In fisica, vi sono due modelli principali per descrivere la natura della luce: il modello corpuscolare e il
modello ondulatorio. Il modello corpuscolare concepisce la luce come costituita da piccole
particelle (corpuscoli) che si propagano nello spazio, mentre il modello ondulatorio la descrive come
un'onda elettromagnetica che si propaga attraverso lo spazio.
Il modello corpuscolare fu proposto da Isaac Newton e spiegava alcuni fenomeni luminosi come
la riflessione e la rifrazione.
All'inizio il modello ondulatorio era considerato poco conveniente, solo successivamente, quando
trovò conferma la previsione di Maxwell secondo cui '' la luce è un'onda elettromagnetica ,,,'' il
modello ondulatorio prevalse anche su quello corpuscolare.
Ad oggi entrambi i modelli sono validi e ciascuno dei due descrive un diverso aspetto del
comportamento della luce.
Il modello corpuscolare:
Secondo Newton, la luce è un flusso di particelle microscopiche (corpuscoli) emesso dalle sorgenti
luminose. Descrive e spiega la propagazione di un fascio luminoso come lo spostamento di un
gruppo di particelle di energia (fotoni).
Il termine fotone deriva dal greco e fu introdotto per la prima volta da Gilbert Lewis nel 1926.
L’energia di ogni fotone è legata alla sua frequenza e questa, a sua volta, è legata al colore della luce stessa. (es.
arcobaleno: la sua “luce rossa” ha una frequenza più bassa della sua “luce violetta” e ha quindi meno energia)
Secondo la teoria classica sviluppata da Maxwell, la luce, le onde radio e i raggi UV sono tutte radiazioni elettromagnetiche,
cioè campi elettrici e magnetici che si propagano nella materia e nel vuoto seguendo una dinamica ondulatoria. Il fotone fu
introdotto come costituente elementare di queste radiazioni da Max Planck e Albert Einstein fra il 1900 e il 1905, come entità
non ulteriormente divisibile.
Fotoni
Viene intesa come numero delle oscillazioni complete ( o cicli ) della radiazione elettromagnetica in
un'unità di tempo. In genere, in un secondo.
Onde luminose di diversa frequenza sono percepite dall'occhio come luci di diverso colore.
Nel caso in cui ci troviamo nell'aria o nel vuoto le lunghezze d'onda sono le seguenti:
Rosso 610-750
Arancione 570-610
Giallo 570-590
Verde 470-570
Blu 450-500
Indaco 420-440
Violetto 380-420
Queste lunghezze d'onda sono determinate dalle diverse energie dei fotoni che compongono la luce
bianca, rifratti in modo differente dai cristalli d'acqua nell'atmosfera.
Lo spettro visibile
Lo spettro visibile rappresenta la porzione del fenomeno ondulatório della luce che può essere
percepita dall'occhio umano. Questo spettro è composto da una serie di colori - rosso, arancione,
giallo, verde, blu, indaco e viola - che si susseguono in modo continuo e graduale.
400nm 450nm
Violetto Blu
510nm 620nm
Verde Rosso
Ogni colore dello spettro visibile corrisponde a una specifica lunghezza d'onda della radiazione
elettromagnetica, che varia da circa 400 nanometri (violetto) a 700 nanometri (rosso). Questa
gamma di lunghezze d'onda è chiamata spettro visibile perché rientra nell'intervallo di sensibilità
dell'occhio umano.
La dispersione
La luce del sole è bianca, dunque non ha une precisa lunghezza d'onda e frequenza.
Essa è indicata come una miscela di onde elettromagnetiche che hanno frequenze e lunghezze
d'onda diverse.
-la luce che ha frequenza minore (rosso) subisce una deviazione minore
a ogni colore corrisponde un'onda elettromagnetica che differisce per frequenza e lunghezza
d'onda dalle altre
Rifrazione
Decomposizione
Spettro
Quando la luce bianca attraversa un prisma di vetro, i diversi colori che la compongono vengono
rifratti in maniere diverse. Questo fenomeno di dispersione produce uno spettro luminoso, in cui i
colori sono disposti in modo caratteristico, dando vita all'affascinante immagine dell'arcobaleno.
Che cosa accade nell'arcobaleno?
Esso si forma con la pioggia: bisogna immaginare che ogni goccia abbia lo stesso comportamento
del prisma.
La luce solare si rifrange una prima volta, si riflette al suio interno e successivamente si rifrange
all'uscita.
La componente rossa della luce giunge all'ossrevatore da gocce che si trovano più in alto mentre
quella violetta da quelle più in basso.