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: Effects
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-Sport
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. R.iabilita-
::-iects o:
LA LUCE TASER
energetico pir basso e pi stabile in un tempo assai breve, variabile nell'intervallo tra il nanosecondo e il millisecondo; questo successivo fenomeno
si manifesta con I'emissione di un fotone o con la
produzione di calore. Lemissione naturale dei fotoni awiene con modalit del tutto casuali; per
esempio, una lampadina produce calore e illumina tutto lo spazio che la circonda per un determinato raggio d'azione.
Il laser nasce dall'ipotesi di creare tn'emissione
stimolata di fotoni. Il fatto in s assai rilevante,
perch ha stravolto la concezione galileiana della
Fisica, intesa come insieme di fenomeni naturali
da osservare, al fine di comprenderli, riprodurli e
ripeterli in maniera coscienl.e.
Secondo questa teoria, se un fotone interagisce
con un atomo gi eccitato, lo induce a produrre
un altro fotone, ottenendo infine due fotoni iden-
Il termine laser sottintende I'impiego di radiazioni "luminose", cio collocate attorno alla banda della luce visibile, dall'ultravioletto all'infrarosso; queste radiazioni, pur non essendo ionizzanl|
possiedono, in realt, elevate quantit energetiche.
Questa definizione del laser valida per gli stru-
fb
PRINCIPI FISICI
E^^ISSIONE STIMOIATA
fa
E1
:i
TERAPIA FISICA
Nuovr TrcNoioctr
tN
MrotctNn RAstLmlvl
relaradiazione coerente, tipica del laser. Il processo di inversione della popolazione, per essere mantenuto, ha bisogno di un rifornimento energetico
costante, che viene definito "pompaggio".
PROPRIETA DELIA RADIAZIONE IASER
Ricordiamo che I'intensit di una sorgente luminosa naturale decresce con il quadrato della distanza (Fi1.7.2):
I=W/S
1=W/4nP
(I = intensit, \N = potenza,
S = superfi.cie sferica,
n=3,l4er=raggio)
ti (l milliradiante = 0,057o),
fig.7.2
Fig. 7.3
lEge dell0
i nafuroli.
t38
Lnsm Trnapn ru
e sferica,
bile (Fig.
L traiettolliradianCirezione
L
fatto pa-
virt di
rrare con
'lesti, per
cufalezza
lella sorrtrazione
Un generatore di luce laser composto da quattro elementi base: il mezzo attivo, tl sistema di pompaggio, il sistema di risonanza e rl sistema di collimazione (Fig.7 .a).
SISTEMA DI POMPAGGIO
....-+
-+
-#
-:}
----t
-tnon subisce
-t
,:
Il pompaggio ottico pu
fascio laser
voltaggio assai elevato; successivamente, il r-oltaggio viene abbassato e portato a un livello di mantenimento.
Il pompaggio chimico costituito dall'energia
liberata da una reazione di "legame", opportuna-
po
delle sorgeri
+
;io,
7.4
- Schemo
essere rappresentato
dal "flash" di una lampada. Il laser a rubino e diversi laser a coloranti utilizzano questo sistema.
Alcuni laser a Nd:YAG impiegano un sistema
pi evoluto, costituito da un'altra sorgente laser
che eccita lI mezzo attivo.
Il pompaggio elettrico un altro metodo molto
comune: la maggior parte dei laser a gas se ne serve. Per dare inizio all'eccitazione richiesto un
ffi
100%R
mico.
collimatore
il
lo
I'energia necessaria
zione atomica per I'inversione della popolazione.
Il tipo di energia pu essere ottico, elettrico o chi-
"trt
il*
e xe-
mezzo attivo
t-:.
di kripton
MEZ]O ATTIVO
nrbce in funzio'
a base
non.
Mezzo attivo in stato liquido. - I laser a sorgente liquida pir comuni sono i cosiddetti laser a coloranti (dye-laser). La loro caratteristica I'accordabilit della frequenza (tunable laser), consistente nella possibilit di variare la frequenza della radiazione modificando il gradiente del colore. Per
esempio, la rhodamina, che emette una radiazione nel rosso visibile attorno a 620 nm. consente
MrorcrNl 7
95% R
t39
TERAPIA FISICA
Nuovr TrcNoLoor
rN MeorctNn RAstLrmrvl
RISONATORE
MODALITA DI EROGMIONE
detto anche cavit ottica; nel suo schema bacostituito da un cilindro cavo avente agli estremi due specchi, uno riflettente al 100o/o, I'altro al
95-98o/o.Le radiazioni che si generano nel mezzo
attivo presente all'interno del cilindro si riflettono
Gli apparecchi laser possono erogare la radiazione in maniera continua e cio con intensita costante per tutto il tempo di erogazione, oppure in
gio
se
l
I
ripetutamente da uno specchio all'altro. La lunghezza del cilindro deve essere un multiplo o un
sottomultiplo della lwghezza d'onda che si vuole
modalit pulsata con pacchetti di impulsi a freqtenza variabile (Fig. 7.5 A, B, C e D).
Modalit continua (continous wave o CW. In questa modalit la radiazione viene emessa a
poteza costante per tutto il periodo di erogazio-
selezionare.
ne.
L=nxlv/2
{
t,
$
r'i:l::,t.
.,i
...
::r.4,:'
i,,1:t,.
,:
destinato.
= lunghezza d'onda)
Solo le radiazioni della lunghezza d'onda adeguata e con la direzione corretta possono colpire
in fase la piccola apertura dello specchio parzialmente riflettente (dicroico); le altre vengono assorbite dalle pareti laterali del tubo. Dal tramite dello specchio dicroico escono le radiazioni coerenti
tipiche del laser.
SISTEMA DI COLLIMAZIONE
il dispositivo che determina la forma finale
del raggio laser, cio 1o "spot", che pu essere pi
Iob.
7.1
mEzzo ATTtvo
GAS
33 + 594
roso-giollo
flio-Neon
543 + 32
verde-oroncio
CW
UV-violelo
CW
Hio-Codmio
325
Vopori di Ro, Au
627
+570
EMtSSt0t{E
COLORE
441
Roso-giollo
CW
Biossido di C (COr)
I 0.00
FIR
CW, PW
Azofo
337
UV
PW
M,
r93
Kdpton
,,
,J-.&,,rri'x
':*.1,
ia:atii
222
'aaa'aa:
308
LIQUIDO
570:
Coloronti (Dye)
CW
50
UV.NIR-VIS
Rhodomina
PW
9S100
94 ,,.'_
&rbioo
PW
Semiconduttori
:i60-As;
Go-Al-k)
li(ru6;r1o'Y46
Cl/l/
'
BOa+t$r,
Pl,V
l04:i.'
CW, PW
_t1l
i il rqo-
I radia-
sitl co-
pure in
,i a fre-
cw.-
llessa a
ogazio-
Per duty cycle si intende il rapporto tra ii tempo attivo e il periodo (^c-on/T) e pu variare tra 0
Iiazione
nte dalrento di
e 100o/o
i tessuti
diver-
a dispo-
enti, per
'isione, a
ostata o
SPOT SIZE
- In que-
rnte del-
dimensione dello spot del laser un parametro essenziale nell'interazione laser-tessuto. Infatti, alI'incremento dell'area dello spot corrisponde sia
un aumento dell'omogeneit del fascio luminoso
che attraversa i tessuti sia una diminuzione degli
angoli di scattering dei fotoni, con minore dispersione della luce. Complessivamente' I'incremento
dell'area dello spot favorisce la trasmittanza del7a
luce laser attraverso i tessuti biologici.
Dallo spot dipendono due grandezze importanti per un trattamento:la densit di potenza e la
densit di energia, correlate tra loro dal tempo di
erogazione (vedi oltre).
POTENZA
La potenza P l'energia espressa nell'unita dr
tempo e si misura in Watt. Essa determinata dal
livello energetico dei fotoni emessi.
Nei laser pulsati si distingue 1a potenza di picco dalla potenza media.
Potenza di picco (Pp) - Consiste nel piu alto
livello di potenza raggiunto dalf impulso
t
tig. 7.5 A, B, C, D -
fiso; B) sconsione;
l4t
z-'r' TERAPIA
FlslcA
Nuovr TrcNoLoor
rN MrorcrNR RAsrLranvn
xr-onxf
Pm = Pp
twl
Doye Pm la potenza media, pp la potenza di
picco, 't-on la durata dell'impulso e la
f frequenza di
emis si o n e dell' imp uls o.
x l00x l0
5000
Hz
12,5
mW
x l-e s x
5000
Hz = 25 mW
za sar di I0Ilcm2.
Per calcolare I'energia necessaria a un tratta_
mento possono essere utili le tabelle numeriche di
Iob. 7.ll
ENERGIA
*f **
142
Erogozione di
I = p/ cm2 [w/cm2]
fa5sp JsBap6 N
li luce che
e di ogni
ppresenta
rpo medi-
li potenza
sl [l/cm2]
rcnza
di ri-
iamo visto,
Fluenza dell'impulso. - Corrisponde all'energia erogata durante ogni singolo impulso; si misura f/cm2. La stessa energia pu essere erogata in
maniera assai differente: con potenze di picco
molto elevate e di breve durata (per es.: nanosecondi o microsecondi), oppure con una bassa potenza di picco e un tempo attivo prolungato (per
es., alcuni millisecondi). Gli effetti di questa diffe-
la fluen-
rn trattareriche di
rtore.
r schema
t.
"-^-l
--l
route
I
l
_j
Fig. 7.
Trasmissione.
bimento.
medio e
MDtoFlA T
plificando, si osserva un forward scattering se i fotoni vanno nella stessa direzione del raggio incidente e tnbackwqrd scattering se i fotoni si dirigono in direzione opposta.
Il sottocute pu essere rappresentato schematicamente come una sospensione colloidale anisotropa; ricordiamo che con il termine anisotropo si
medesimo individuo. Lo spessore della cute inflienza il grado di attenuazione del raggio incidente; tuttavia, la cute non rappresenta una barriera invalicabile per i raggi luminosi laser.
I1 colore della cute molto importante; estremizzando il concetto, il colore bianco induce la
intende
1o
maggiore riflessione mentre il nero il maggiore assorbimento, con tutte le possibili gradazioni intermedie.
La lucentezza della cute, come pure la presenza
di peli, favorisce la riflessione del raggio laser.
Se il laser supera la cute, subisce poi nel suo
percorso diversi fenomeni ottici (Fig. 7.6).
FENOMENI OTTICI
Riflessione. - Un'aliquota della radiazione incidente non penetra nel tessuti, ma viene riflessa
t43
TERAPIA FISICA
Nuovr TrcNoLocrr
rN
MrolcrNa RAstlrAnva
1400
in Fisioterapia
na. Questa stretta banda di frequenze detta finestra terapeutica (Fig.7 .7).
dall'esterno.
I cromofori endogeni pi noti e pi quantitativamente rappresentati nell'organismo sono: l'acqua,l'emoglobina,la melanina,le proteine e gli amminoacidi. La percentuale relativa dei cromofori
diversa da tessuto a tessuto.
Vediamo ora come variano i fenomeni di as-
7.lll-
la radiazione.
Lunghezza d'onda. -Abbiamo visto come le radiazioni siano tanto pi penetranti quanto maggiore lalunghezza d'onda; questo almeno teoricamente, in assenza dei cromofori specifici.
Spot. - La penetranza della luce tanto pi elevata quanto maggiore iI diametro dello spot,
perch questa condizione aumenta il volume del
rnezzo irradiato nell'unit di tempo e riduce gli
angoli di scattering (Zhao,1938).
Purtroppo, la densit di potenza inversamente proporzionale alla dimensione dello spot, per
cui,la condizione migliore quella di disporre di
radiazioni laser di elevata potenza, erogate mediante spot di dimensioni relativamente grandi.
l" (nm)
CROMOFORO
<320
Argon
Visibile: blu-verde
Dye loser
"
emoglobino
Visibile: roso
l 2, 33
++ melonino, ++ deosiemoglobino
Visibile: roso
694
Semkondunorieo-]1f|,Co*
805 + 980
I 04
I 0.00
t44
melonino, + deosi-emoglobino
+ melonino, + osiemoglobino
+++
0cqu0
Lnsrn Trnnpn
n Mmrcrrua 7
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10
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Medici-
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A
I'assor-
000
tte con-
propria
i9.7.7 i'olta da
,l200
Finesiro eropeutico: bondo compreso tro
00 nm e
nm.
Beer:
EFFETTI BIOLOGICI
.o mag-
I (profonda)
o teori-
(incidentu) e (*Pz)
Effetti fotochimici. - L energia del laser assorbita dai cromofori in grado di provocare modificazioni biochimiche nel tessuto irradiato, attraverso meccanismi di fotoinduzione. fotodissociazione, foto sensib ili zzazione e foto conversione. In
particolare, a livello cellulare viene favorita I'attivazione enzimatica, l'incremento della sintesi di
acidi nucleici e delle proteine e I'incremento degli
scambi metabolici. Le interazioni biochimiche
sembrano essere le maggiori responsabili degli effetti antiinfiammatorio, antiedemigeno, antalgico
e biostimolante.
Effetti fototermici. - Il riscaldamento dei tessuti awiene per conversione dell'energia elettromeccanica in energia termica; si realizza a seguito delle vibrazioni e delle collisioni tra gli atomi eccitati. Gli effetti del riscaldamento tessutale dipendono dalf intensit, dalla htnghezza d'onda e dal
tempo di esposizione alla radiazione. Essi vengono sfruttati in Medicina e Chirurgia in relazione
alle temperature raggiunte (Tb. 7.IV).
Gli incrementi di temperatura fino a 42oC promuovono gli effetti anabolici, analgesici e antinfiammatori tipici dei laser terapeutici.
Nell'intervallo termico compreso rra 42"C e
46"C il metabolismo tessutale rallenta progressivamente, fino a fermarsi; l'eventuale danno termico indotto al tessuto ancora reversibile.
Tra 46"C e 100'C si determinano in successione: denaturazione proteica e lipidica, alterazioni
:i.
pi ele-
o spot,
Lme del
luce gli
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{=
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Ftg. 7.S
Profondit(cm)
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t45
I
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MrorcrNl RngrurAnvl
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42'C
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*..*----r"42 + 46"C I
4 + 100"( i
40 +
Nuovr TrcNoLocrr
m[oRE SUtTESSUTI
voporizzozione
Corbonizzozione
il
N'
sturi, mediante vap otizzazione. La cauterizzazio ne istantanea dei piccoli vasi evita i1 sanguinamento, favorendo una cicatrizzazione veloce ed esteticamente valida. Inoltre, il laser a questa densit di
Infi-
suto quiescente.
ASER
I laser impiegati in Fisioterapia presentano alcune effetti biologici comuni. Tuttavia, gli strumenti laser attualmente disponibili sono talmente diversificati per potenza e per tipo di sorgente.
che risulta impossibile descriverli compiutamenre
in un unico capitolo.
In questa prima parte vedremo i principali effetti terapeutici attribuiti ai laser, rimandando ai
capitoli successivi la descrizione delle peculiarita
che i vari strumenti possiedono.
I laser sono in grado di influenzare i meccanismi dell'infiammazione e della flogosi a vari liveili. Innanzitutto, creano w iperemia attiva, aumentando il calibro e diminuendo la permeabitit di
vasi linfatici e capillari, con un effetto di tipo
" wash- out" sulle sostanze pro-infiammatorie (istamina, bradichinina, citochine e linfochine). Grazie alla vasodilatazione, viene incrementato l'ap-
',146
fq5sB fgp,qp6
pulso abbia
e
una dura-
nei tessuti
rto, se irrar
uperiore
ps.
isioterapia
dci di tipo
\-ata sono
densit di
a monte le
curse della sensazione dolorifica.
I laser pul_sa,ti, specie a bassa frequenza, agisco_
m sulla modulazione del dolore, ineragendo con
b fibre mieliniche di grosso calibro, iri base alla
mria del Gate Control, gi descritta nei preceden_
lis
i:foU-
il mediato_
ser a COr);
rispettare le distanze indicate nei manuali
dei va_
ri apparecchi laser; lo spot deve essere della di_
parametri;
spe_
ini (Smolianova,
mabile;
durante l'uso del manipolo a scansione,bisogna
avere cura di mantenere lo strumento
perpen_
dicolare alla regione oggetto del trattamento;
pg1"
hzzante:
non utilizzare matite colorate o nere
come..mar_
kers" delle zone da trattare; I'assorbimento
del
laser diviene maggiore nelle zone scure
e il trat_
tamento non gestibile in maniera corretta
e si_
cura.
CONTROINDICAZIONI
GENERALI DI TRATTAMENTO
stl-Gnni-
millq$'
Icapitoli.
dlfo,dffi
_
le
studi
,4||mEilb
meccanismi.
ei[qry&'
combustione;
lucenti favoriscono
se
utaflrnrl
ntr[]mm*
EFFETTO ANTALGICO
Innanzitutto,
runi i la,er
no ad assorbire i fotoni;
tr
dendo eil
ndiaru
sorgentc.
sif'"li sf-
utilizzati in Fisioterapia:
irlgcl{A T
r).
fff::l,t|#::Tl,H:^::jl":il
gli effetti desiderati da una lroce!1ra
terapia la- ,"-";; ;;r-r#;#;:
11ffi:i::.iJ.:l:
147
TERAPIA FISICA
Tob. 7.V
GtI APPAREC(HI
LASER
dal paziente.
La cute ha un rischio di lesione inferiore all'occhio; gli organi interni ben difficilmente subiscono danni (possibili solo per i laser ad alta poten-
dosse I
funzie
n0mento rogionevolmene prevedibili. compreso l'impiego di strumenli oltici per visione direfi0.
za).
}r
ftr
(osse
zione dil.
[$'
ft
CONTROINDICMIONI ASSOLUTE
controindicata
il
dosse 2
IUI
= 400 + /00
l.
Loser come sqpf0 in.(ui l,txscrvoziom dell'emissione,pu esser pricoloso s! f'ulilizzofore irn
piego ofiche oll'interno del foscio. Eveltuoli of
fe
dosse 3
, = 400 + 700
ne di:
area cardiaca e glomi carotidei
i,
closse
Loser con l" = 400 + /00 nm in cui lo orolezione dell'occhio ossicuroo dol riflesso polpebrole. Eventuoli olre emissioni diverse do
in pazienti cardiopatici;
cute con flogosi infettiva o con allergia in atto;
s o ggetti particolarm enfe s ensib ili alla r adiazio ne IR (pazienti con pelle molto scura).
Closse 3 B
Oosse 4
incen-
dio.
CIASSI DI RISCHIO
Secondo la Normativa Europea (2003) le apparecchiature laser sono classificate in 4 classi di rischio, in relazione ai potenziali pericoli dell'esposizione cutanea e oculare, quest'ultima in assenza
mentazione pii avanzata. I laser utilizzati in Fisioterapia possono essere distinti in base alla poten-
o alla sorgente.
I laser medicali con potenza di uscita inferiore
a I Wlcm2 sono stati definiti di bassa potenza;
za
A SCOPO
conseguentemente, i laser eroganti valori superiori a I Wlcm2 sono stati definiti di porenza.
In riferimento alla sorgente, i laser pi diffusi in
TERAPEUTICO
148
itR
:r
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(ASEMHITSHSIJ
--*-1
iunzt
--.-:
(ne p0ss0-
'e
impiego
cui lo pro-
ifleso pof
Civene do
;re inferiori
ile) dello
e dell'emis-
zoh.e
im-
rentuol! ol-
/00
fuse
l.
a closse 2
'que volte
unghezze
osi in coso
soni diffu-
riflessioni
esioni ogli
c di incen-
n Fisiopoten-
rtriore
\otenza;
uperio:
,-.
llrusl ln
ndutto-
rdimioe
di fotoni.
Il cristallo che compone la giunzione P-\ r'iene sagomato in modo da fungere esso stesso da
cavit ottica; infatti, tagliando il cristallo lungo due
piani di sfaldamento in modo da ottenere due fccette perfettamente lisce, si ottengono due specchi
naturali, tali da riflettere e amplificar e la radiazione luminosa (Fig.7.9).
Attualmente, sono disponibili reticoli otticoelettronici che riflettono perfettamente i raggi prodotti dalle giunzioni P-N senza dover ricorrere al
difficile taglio a "specchio" dei cristalli; questi laser sono chiamati DFP (Dktributed Feed Back).La
tegoria.
nm
h;i"'emissione
I laser a diodo o, per meglio dire, a semiconduttori, sono con ogni probabilit i laser biomedicali attualmente pi utilizzati in Fisioterapia. Il successo dei laser a semiconduttori dovuto a una
serie di motivi: essi sono di costruzione relativamente facile; le loro dimensioni sono contenute;
la manutenzione e i costi di esercizio sono limitati. La grande diffusione di questi laser anche
legata alla particolare lunghezza d'onda, che li
rende i pi duttili strumenti terapeutici della ca-
appli-
ni terapeutiche complesse.
Un'altra particolarit dei laser diodici di pir recente realizzazione quella di avere una frequenza di emissione modulabile in base al segnale della corrente di alimentazione. I diodi a emissione
GIUNZIONE P-N
Con questo termine si intende un cristallo formato dall'unione di due materiali semiconduttori "drogati" diversamente: I'uno con eccesso di lacune (P) e I'altro con eccesso di elettroni (N).
Tra i due materiali a contatto si genera spontaneamente un campo elettrico, cio una migrazione di elettroni con una direzione preferenziale. Se alla giunzione viene applicata una differenza di potenziale di intensit adeguata, la ricom-
contalto metallico +
tig. 7.9 -
ser'::-:--:,-
TERAPIA FISICA
Tob. 7.Vl
Nuovr Trcuorocrr
tN MrorcrNn RAarlrrnnvl
TASTR DIODICI
:
lunghezzo d'ondo
Iipo di emissione
Frequenzo di emissione
Numero di dlodi
Potenzo di
pitto
NIR)
pulsoto (PW)
.E
lHz+lGHz
l+
o 0.001
c
.e
F
l0
l0 W;250
*111-:'.g_
l0mW+5W
50 ns + 200 ns (PW)
).
)ffi
;
Fig. 7.10
I
di opplirozione
I diodi
Modolit
co esempio.
_li9_
Lnsrn Trnapn rN
-l
o l00o/o.
FREQUENZA
--_l
::--J
r000 nm
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25
lue essere
: collocate
i tendini
o un tipi-
MENTO
rte la po-
rno valoLggiungo-
Energia totale.
MrortNrA 7
golo paziente.
TEMPO DITRATIAMENTO
assai variabile; se a frequenza molto bassa,
per erogare dosi energetiche accettabili puo esse_
re
un tempo di erogazion"
lrr.rgo
-oto
(15-richiesto
+ 20 minuti), specialmente su aree ampie.
MODALITA DI EROGAZIONE
dipende dalla frequenza dj ripetizine degli impulsi. Questo awiene perch nella condizine ti_
pica di funzionamento di questi laser, gli impulsi
hanno spesso una durata pari alla met*del tempo
di ripetizione tra un impulso e ii successivo (si di_
scansione.
=:_J_.,
l5l
_-
7.,
TERAPIA FlslcA
Nuovr TrcNoLocrr
rN
MrorcrNn R^erL*nrvr
MLS TERAPIA
(MULTTWAVE LOCKED SYSTEM)
Recentemente sono state proposte combinazioni
e 904 nm.
tipi-
trofica.
Fig. 7.1
| A, B -A) [rogotore
152
Lqsrn TrnapLq rN
MrorcrNa 7
nzza-
:opone
I Tender Points sono caratteristici della sindrome fibromialgica, primaria o secondaria (Fig. 7.2{,
pag.176).
Si preferisce usare il laser a manipolo, ar-endo
cura di cominciare con frequenze e dosaggi bassi.
issioni
rrogata
n mage anal-
contimente,
ate.
TENDINITI SUPERFICIALI
ig. 7.12
Iob.
7.Vll-
Modolit e dosi dei loser diodiciper le principoliindicozionieropeuiche. ll loser monodiodico indicoto di 25 mW di Pm;
.|025
ilmultidiodico di
o dalla
mW diPm.
'rotta
:nza di
rtloDAr[
FRI0UINZA (Hz)
CWo5000+10.000
DOSE
(J/tm2)
Trigger e tender
poinls
0,/5 +
1,5
cDrcl
inserzionoli
(tendinitl epkondiliti)
Pofologie
CW o
istica
ii
2000
CWo 10.000
Pedofrife
(spollo, omo)
Fose ocuto
Irogotore multidiodico
200:
500
+ 2000
200 + 500
Fose sub-ocuto
500:
[rogolore muftidodco
+ 500
fase uonico CW o
!u[l
l0;20
50A0:10.000
I
I
tJldo
:2000
CWo 10.000
Erogotore multidiodko
B+10
5000 + I 0.000
irt:m!&!
r40n tpo
2000
(Wo /4000
(ntusioni/enotoni
+ I 0.000
tW o 10.000
Fose ocuo
Erogolore multidiodico
Artriti superfitioli do AR
indi-
+2
+ 10.000
Fose cronico CW o
1,5
+ 500
Erogotore multidiodko
,g'* *r-
2000
CW o 10.000
tabella
ralattie
muneora in
+ 500
diodile tipietrico,
5000 + 10.000
Erogoore mulidiodico
+ 2000
\t:\,ss\rlt\Nr\\\\:\\\\\
CW o
0.000
trogoore rnut'rdrodrm
bnLtensvo)
500
Irogotore multidiodico
153
+ 2000
tW o 5000 + I 0.000
TA
rrnnen
FISICA
vamento dalla laserterapia diodica. Il trattamento della periartrite di spalla o anca risponde meglio a laser con una potenza di picco maggiore
di 7s w.
CERVICALGIE E LOMBALGIE CONTRAIURALI
Si esegue un trattamento per
punti o a scansio-
ne manuale.
pi agevole I'erogatore
O EMATOMI MUSCOIARI
POST-TRAUMATICI
preferibile il trattamento a scansione in modalit continua con alti dosaggi.
;$
154
ULCERE TROFICHE
Prima di eseguire la laserterapia deve essere fatta una plulizia chirurgica della ferita. bene evitare di toccare col manipolo la ferita, per evitare
contaminazioni. Se c' sanguinamento bisogna
evitare l'irradiazione, perch I'emoglobina capta il
raggio pi della cute; inoltre, il laser pu favorire
la vasodilatazione e incrementare I'emorragia.
Con il manipolo si deve irradiare il bordo della ferita, procedendo per punti.
L uso dell'applicatore multidiodico per le ulcere sembra un metodo nuovo, ma altrettanto efficace del manipolo classico.
La letteratura consiglia unanime la frequenza di
500 Hz (Korplef, 1996; Yasta, 1998).