ELETTROANALGESIA
La maggior parte dei segnali a effetto analgesico deriva dalla corrente monodirezionale: fanno
eccezione le correnti interferenziali che, come abbiamo visto, sono bidirezionali.
Il motivo per cui molti segnali elettrici sono in
grado di indurre analgesia legato alla complessi-
CA
'.
t t- ..'
jg !.'
,"1-'
raddrizzamento parziale di una corrente sinusoidale; presenta un f-on della durata di 10 ms, una
frequenza di 50 Hz; ha un effetto analgesico tar-
divo.
In realt, un campo elettrico di adeguata intensit e durata sempre in grado di alterare la conducibilit dei tessuti nervosi e, nel caso specifico,
quella di una fibra sensitiva. Questo spiega perch
tutte le correnti elettriche hanno sempre un effetto analgesico, la cui entit e durata assai diversa
in relazione al tipo di segnale erogato,
Le correnti utilizzate in elettroanalgesia sono le
correnti di adinamiche, ).e cor renti interferenziali,
B, C).
CORRENTI DIADINAMICHE
Le correnti diadinamiche rappresentano le prime correnti a bassa frequenza utilizzate a scopo
analgesico; esse hanno un ruolo storico importante, ma sono ancora molto utllizzate in ambito fisioterapico. Questa tipologia di segnale di facile
produzione, in quanto tutte le varianti delle diadinamiche vengono realizzate a partire dalla corrente alternata di rete a 50 I{z, eliminando la parte negativa del segnale; si ottiene cos un segnale
"base" semisinusoidale monodirezionale a 50 Hz.
Le correnti diadinamiche agiscono soprattutto
in funzione dell'iperpol arizzazione che determinano al polo positivo. Leffetto biologico prevalente quello analgesico, ma a intensit elevata compare anche quello eccitomol.orio.
Esistono vari tipi di correnti diadinamiche, realizzate mediante l'inserimento di multipli, sottomultipli e pause della frequenza di 50 Hz
Le correnti di base sono la monofase ela difuse.
La corrente monofase (Fig. 6.1a A), deriva dal
+i+ +
i+
l10ms l10msl
iri,." 1
tig. .14 Ar B - 0
*-f'
il
se o 100 |-iz.
ELrnnorrnar
requenza
rzzameFig. .1
lsenta un
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cosc
di gonolgio.
los .____
',che:.
:epiti per
segnale,
r regolati
A,4( -
Fig. .15
A) Corro periodo, olrernonzo di 50 e 100 Hz; B) Lungo
periodo, lo monofose si olterno o una difose moduloto nell'inlensid;
C) Corren.
fe sincopoo. Lo monofose modulato do pouse di I secondo.
MODALITA DI TRA'I-TAMENTO
CON CORRENTI DIADINAMICHE
posto distalmente o in opposizione (Fig.6.16). Entrambi gli elettrodi sono posizionati sulla cute mediante interposizione di una spugna inumidita.
--t
:
:omico difo-
segnale.
-il7
Fig. .17
conenriinbrferenzioli.
ffi
remer* p15164,=N
TecNoLoer rN
MEDKTNA,RhsrLrTATrvA
Attualmente, le correnti interferenziali sono poco ttilizzate; pressoch abbandonato risulta il lo-
Le sedute sono quotidiane e durano generalmente 10-30 minuti, per un totale di 10-15 vol-
ro lutilizzo a scopo trofico (1+10 Hz) e vasomotorio (>50 Hz), mentre ancora valido il loro im-
te.
ELETTROANALGESIA
lettivi:
effetto Gate Control;
*
-
Questo tipo di terapia stata introdotta recentemente e si richiama, in un certo modo, alle correnti interfe r enziali.
Il presupposto della metodica si basa sulla capacit delle correnti elettriche di generare effetti
biologici diversi in relazione alla frequenza:utiliz-
MODALI DI TRAT:I-AMENTO
CON CORRENTI INTERFERENZIALI
zafa.
quenza.
La maggior parte delle metodiche di elettroterapia tradizionale non sono quindi in grado
di ottenere simultaneamente entrambi gli effetti: solo le correnti interferenziali possono fornire gli effetti delle medie frequenze in prossimit degli elettrodi e gli effetti delle basse frequenze in profondit, dove le due correnti sono modulate.
sviluppato ulteriormente questo concetto, ilizzando correnti alternate sinusoidali a intensira costante, con modulazione automatica di freqtenza
da 4400 Hz a 12.300 Hz, per ottenere contemporaneamente sia I'effetto eccitomotorio che quello
biostimolante.
Infatti, a 4400 Hz I'intensit risulta essere sopra
la soglia di stimolazione, con conseguente insorgenza del potenziale d'azione stimolante, mentre
a 12.300 Hz l'intensit sotto la soglia, con effetto biostimolante (Fig. 6.i9).
MODALITA DI TRATTAMEN.TO CON LE
CORRENTI A MODUIAZIONE DI FREQUENZA
Il programma pi interessante e originale risulta essere quello definito "scan", dove la frequenza
Fig. .18
',"
ll8
ELEnRorena""r
'
qeneral-
u-I)
YOIsoglia di stimolazione
j::
:i
li
za utrliz4400
tsjtirgens
io in gra-
Fig. .19
:fftti ec-
Tob.
12300 Hz
.ll
-.100.000
e costan-
.umentadella fre-
elettroin grado
eli effetro fornirossimilrequenlno mo-
uettzaha
o, utiliznsit co'equenza
nrempore quello
TENS
:re sopra
te insor-
rn effet-
permesso di realizzare segnali aventi queste caratteristiche, cio impulsi di durata molto breve, del-
'
rte
nsul-
,o
"oriz-
rra del
{
G11e
Clntrol.,elaborara da Melzack
100 ps)
:renziati
ato: sti-
3quenza
Tobellu .lll
UENZA
mentre
gnali attivi all'interno del gruppo delle fibre A. Spesso, infatti, anche stimoli di breve durata (5
evocano fastidiose contrazioni muscolari per I'attivazione dei motoneuroni presenti nella zona.
TEilS
TtPo
DURATA,il'tPUtS0
L-
[sJ
dossiro
30 + 150
[ndorfiniro:
FREOUINZA COilINAAOU
Hz
l0:]50
200
tUSCOtAnl
i-"=
Wall
5.:1t
il9
ffircaaelaF|s|cA
Nupyp
rcNorocr w,MrorqNa
Rragturarvn
La TENS endorfinica, inoltre, induce sporadiche contrazioni muscolari che causano un marca-
,
tig. .20 -
to effetto iperemico, favorente il drenaggio dei cataboliti acidi e dei radicali liberi accumulati nelle
zone muscolari contratte.
L analgesia di questo tipo di TENS meno immediata di quella classica, ma sembra pi duratu-
.tt
ra nel tempo.
possibile, anzi consigliabile, I'asso ciazione
la TENS tradizionale e quella endorfinica.
tra
cliniche (Zati,1983).
Orientativamente, vengono definite bassissime,
le frequenze comprese tra I Hz e 50 Hz e basse,
quelle comprese tra 50 Hz e 150 Hz. Lintensit
degli impulsi compresa tra 0 mA e 100 mA.
TENS.CLASSICA
La TENS originale nasce con impulsi della durata (t-on) dell'ordine di alcuni ps (30 + 100 ps)
ig. 6.21
lombolgio.
-- "
1--*'-*
I
120
Posizonomento da
elettrodi
in
conilapposizione in
un con
i
)oradimarcadei cati nelle
no imluratuone tra
.ls
la cute
oppure
egativa
a zona
ellazo
La cadenza delle sedute quotidiana; I'applicazione pu essere fatta anche pi volte al giorno.
I trattamenti prolungati sono indicati soprattutto nei pazientr con dolore di origine neoplastica; in questo caso, al fine di evitare danni alla cu-
anche efficaci nella gestione del dolore che accompagna la maggior parte dei processi Jlogistici e nell'artrosi. Anche tl, dolore neoplastico, sensibile alI'uso di correnti analgesiche, specie alla TENS, sia
mulc i,.rc nr
.,;,
,,
CONI,'ROINDICAZIONI
Le correnti analgesiche sono indicate nel trattamento sintomatico del dolore periferico. Il loro effetto pertanto nullo nel dolore centrale o psico-
di lesioni cutanee, di infezioni,le zone in prossimit dell'utero gravidico e dei glomi carotidei.
Cautela richiesta nelle zone in prossimit di
mezzi di sintesi.
bidi-
ina po-
rssibile
rno Po-
odi ne;ogget-
o della
done.
TENS,
mindotto
30
rt
lLl
ELETTROTERAPIA DI
STIMOI ZIONE
A BASSA FREQUENZA
-
roni diversi
sica.
fibre tipo II o veloci, hanno tempo di contrazione veloce, sono raggruppate in unit motorie piccole, a metabolismo anaerobico. Esse prevalgono nei muscoli ad attivit dinamica o faLe
trice.
Le unit motorie possono essere di due tipi:
HBRI ilERV0SE
Iob. .V
Embryonol totipotentiol
122
ibers
Eirnnotp;:.,
INTERAZIONE DEGLI STIMOLI ELETTRIC]
CON I TESSUTI
ECCITABILI
moto-
e diversa
,timolate
,enza \zJ
lprattutt)0 Hz).
r
un mu-
alle fibre
icca mo-
: tipi:
neuroni
isa velo-
musco-
neuroni
. di contipo II.
--l
-l.J
5r-/o
_=
_l
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un; ::::
m"r:._
ra ancora differente rispetto alla fibra mur{r,.;rr
muscolare denervata, questa si comporta in
'B
terapeutico.
14
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In
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durata in ms
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25
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ul
Fibro nervoso
Fibro muscolore
con cronosio
Fig. .25
di0,25
ms e uno reobose di
scolore sono
123
-,
ii_
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_l
10
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ms.
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J : _-_ -:.:
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j . :-.
ffircaxewF6lcA -
Nuovr TrcNoLocrr
rN
Mrocm
sciremo a eccitare solo la fibra denervata con un'intensit di corrente relativamente bassa (Fig. 6.25).
",ffi
RrlarLmnvr
vi infortuni, tali da costringerli all'immobilizzazione per tempi lunghi. In questi individui I'esercizio
terapeutico pu non essere consentito o esserlo in
maniera limitata, per cui I'elettroterapia contribuisce a contrastare gli effetti dell'inattivit forzata.
Rinforzo muscolare. - Lo "sportivo" ricerca nelle correnti eccitomotorie un contributo al potenziamento muscolare. Tuttavia, il miglioramento
della prestazione sportiva non pu basarsi unicamente sullo sviluppo delle masse muscolari indotto elettricamente; la velocit e la potenza del gesto
vanno addestrate con allenamentifinalizzati al ge-
Questo concetto molto importante in elettroterapia, perch nelle situazioni di paralisi incomplete possiamo eccitare selettivamente la fibra muscolare denervata, utiLizzando correnti a pendenza adeguata.
Le correnti triangolari sono dunque fondamentali per il trattamento delle paralisi periferiche; infatti, sfruttando la grande differenza di accomodazione tra fibre inneruate e denervate, si riesce a stimolare esclusivamente quest'ultime con un'intensit di corrente accettabile, cosa altrimenti impossibile con altri segnali attualmente noti. Spesso si
riesce a raggiungere l'obiettivo con stimoli dell'ordine di durata di 100 ms e intensit di 4-5 mA.
Da un punto di vista pratico, molto importante riuscire a fornire un segnale efficace alla minore
durata del tempo attivo e alla minore intensit; infatti, le correnti triangolo-esponenziali sono piuttosto fastidiose per il paziente e lo sono tanto pi
quanto pi lungo il tempo attivo e alta I'intensit.
sto atletico.
Lelettroterapia ha trovato una sua ragione d'essere nell'ambiente sportivo per rispondere a diverse esigenze. Per esempio, l'atleta infortunato o im-
possibilitato a svolgere la preparazione fisica prevista, trova nell'elettroterapia di ultima generazione stimoli molto vicini a quelli fsiologici, in grado di colmare il "silenzio" motorio che l'inattivit
forzata comporta.
Inoltre, sono allo studio protocolli di associazionetra esercizio fisico e elettroterapia che sembrano fornire nuove prospettive alla metodica del
rinforzo muscolare (Ciavarella, 2002).
INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Lelettroterapia utilizzata a scopo stimolante
in svariate situazioni, patologiche e non patologiche. Pur non sostituendo l'esercizio fisico nella
MUSCOLI DENERVATI
L altro campo terapeutico in cui I'elettroterapia
viene utilizzata con grande freqaenza la stimolazione del muscolo denervato.
Le lesioni nervose periferiche possono essere
complete o incomplete, con muscoli totalmente o
parzialmente denervati; tutto questo, in propor-
MUSCOLI NORMO-INNERVATI
Fig. .2
Corrente neofaradica.
- il segnale
classico per
124
=I
ms; frequenzo
= 50 llz
Eirrrnoi:e-:L. 6
'uzaziosercizio
serlo in
rtribuirzata.
rca nel-
Poten-
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iindotel gesto
ti al ge^lr_ u_.1) cJ^^
a
diver-
ooim:ca pre-
'erazioin gra-
attivit
- -^^:^
))trLr4-
le semlica del
'terapla
stimo-
quenza di 50 Hz (Fig.6.26). Questo segnale selettivo per la stimolazione delle fibre innervate ed
utilizzato da almeno trent'anni. Risulta per poco pratico nell'ambito di programmi gi confezionati e, soprattutto, non facilmente gestibile in
maniera autonoma dall'individuo che si sottopone al trattamento. Tuttavia, il segnale neofaradico
rimane un punto di riferimento in elettrodiagnosi, contribuendo alla valutazione clinica del quadro neuromuscolare.
Correnti rettangolari. - Levoluzione della tecnologia ha permesso la produzione di segnali di durata molto inferiori alla soglia "neofaradica" di I ms.
In particolare, sono state messe a punto correnti rettangolari in cui il tempo attivo di durata inferiore a 0,5 ms e che possono essere regolate con
precisione secondo valori anche al di sotto di questa soglia (Fig.6.27).
MUSCOLI DENERVATI
Il segnale ttilizzato per stimolare i musc..-- ;=nervati La corrente triangolare, in quanto srr.l:ll
il principio della diversa accomodazione delle nbre innervate e denervate. Le correnti triansoiari
ci permettono di lavorare sulla pendenza dela
curva, quindi sul tempo e sull'intensit, in maniera tale da individuare il segnale pi efficace per il
paziente, nel rispetto della sua folleranza.
L effetto desiderato si pu ottenere in un range
di tempo attivo compreso tra 50 ms e 200 ms; generalmente meglio impostare tempi attivi superiori a 100 ms, per essere certi di stimolare le fibre
denervate (Fig.6.29).
Alcune apparecchiature consentono di lavorare
sulla pendenza della curva, per esempio, individuando il rapporto ottimale tra intensit e tempo
attivo (vedi oltre).
bene precisare, per completezza di informazione, che con i segnali triangolari si possono stimolare anche muscoli normalmente innervati;
tuttavia, si devono raggiungere intensit tali da
non essere di fatto tollerate dal paziente. Quindi,
con questo tipo di segnale difficile compiere un
errore terapeutico e stimolare fibre innervate piuttosto che quelle denervate.
Un'ulteriore evoluzione del segnale triangolare
l'impulso triangolare bifasico, realizzato per ri-
) essere
nente o
ropor-
.lE
- --'-"'-'''*'-"
'
rico per
rme ca-
na fre-
H
1,7.
fig. 6.27 -
muscoli innervoli;
Fig. .29
"-'-
-.'"
-"'
-=J
nervoli.
Fig. .28
-'-
con
t-on <100
rtn
m>.
0,35
Fig. .30
correne
ms.
so equilibrolo),
125
t-on = 50 + 200
ms.
irirnclt:':
::s,::
inpul-
lN MrorcrNn Rnsrlrnnvl
durre I'eccessiva polarizzazione della cute e dunque migliorare la tolleranza del paziente verso
queste correnti (Fig. 6.30).
ERVATI
.Vl-
20 sedute.
sizionati agli estremi del ventre muscolare, parallelamente alle fibre muscolari (tecnica bipolare),
oppure con I'elettrodo negativo sul punto motore
e il positivo nelle vicinanze (tecnica monopolare).
Per quanto riguarda I'atteggiamento del musco-
denervoti.
MODALITA DI TMf,IAMENTO
DEI MUSCOLI NORMO-INNERVATI
erogare impulsi dilarghezza molto vicina alla cronoassia dei nervi motori che si vogliono trattare.
Indicativamente, il tempo attivo 0,15 + 0,20 ms
Se abbiamo ragione di ritenere che la condizione di deneryazione parziale sia definitiva, allora
Tob.
(t-on) del segnale. La maggior parte delle apparecchiature di ultima generazione in grado di
Tempo attivo.
la larghezza degli
il
se-
AMIOTROFIA
ELrnnorrcARA
nportante
npo attivo
Tob.
tAst
grado di
TIPO
ra alla cro-
2:
+ 0,20 ms
0,35 ms
ll
Lavoro
ill
Rilossomento
20;0
tl
era tale da
;a deve es-
enuto solo
dell'or-
200 ms),
della pau-
r l:5.
a quanto
RINFOMO MUSCOIARE
tsiche
-;0 Hz).
li ciascuna
rtale di 10-
:rattamenilare Ie zo-
i
{
1
;
x,
are, paral-
Flg. .31
bipolare),
tetanizzar'te. Si ottiene cos una stimolazione efficace, ben tollerata dal paziente ) senza ricorrere a
Ito motore
nopolare).
lel musco-
rrolazione
contrazio-
redia.
b.
.Vlll-
FREOUENZA
rl
nposto in
rte ed effi-
Hz
0, 5 + 0,20 orti sup. e ronco
0,25 + 0,35 orti inf
0,1 5
35+45
ento sono
0,, 5
+ 0,20 orti
0,25
;0,35
sup. e tronco
orti
inf.
t2t
TTMPO
2 minut
;egnale sifrequenza
lttivo; tut-
gli aspetti
li stimola-
-:
l0
rnervati).
r e,
il trofismo vero
TEMP0 (min.)
Riscoldomenlo
.o trattare.
cace per
lelle appa-
.Vll-
6',
B
35:45
"
8'
TERAPIA FISICA
Iob. .lX
Nuovr TrcNoLoolr
FASE
Riscoldomeno
il rinforzo
tN MEDtctNA Rnsllrarve
muscolore.
STGNATT RTTTAI{GOI.ARE
FRTOUTNZA
t-on (ms)
Hz
tronco
30
tl
L0v0r0
TTIUIPO
4 minuti
/5 :85
4',
8' + 10"
/5 ;85
4',
"+B"
l5
ill
Rilossomento
minutiTOTALE
tronco
di lavoro si sviluppa con impulsi a freqtenza pi elevata, seguiti da fasi di riposo attivo
frequenza pi bassa, per consentire la ripresa del
flusso ematico (4 secondi a75 + 85 Hz,alternati a
La fase
Tab. .X
- hempio di
4 minuti
STGNATT
FAST
RETTAI{GOI.ARE
r-on {ns}
FRTOUENZA
Hz
TEfIPO
0, 5 orti sup.
unr0
0,20 ronco
20 min,-
TONOLISI
MODALITA DI TRATTAMENTO
DEI MUSCOLI PAMIAIJVIENTE
TOTAI.AENTE DENERVATI
se
centuale di crescita dell'intensit del sesnale ::-.-golare; essa dipende sia dalla durata deiregna'- :on), che dall'intensit utilizzata (t).
,i.
sua patologia.
Fig. .32
-,
128
ELrnnorrRqpn 6
Entrambe le modalit si propongono di individuare i parametri pii validi a superare l'accomodazione delle fibre nervose.
:::
.uccessivamente, si imposta l'intensit ipotetilavoro (per es.: 4 mA); in questa prima fase
--r ii
,r
compreso tra 50 ms e 100 ms, al fine di raggiungere I'ipertrofia compensatoria delle fibre muscolari innervate (Fig. 6.35).
Come procedura, si stabilisce come primo parametro la durata dell'impulso (per es.: 100 ms).
Si varia poi f intensit fino a ottenere la contrazrone ottimale. Negli apparecchi ove consentito, si
memorizza l'intensit che viene adeguata automaticamente al variare della resistenza dei tessuti.
Sono consigliate pause molto lunghe, fino a rea-
-:::ensit del segnale, che verr mantenuto corii::i. Si ricerca poi I'intensit effettiva di tratta::::-to, cio quella meglio tollerata dal paziente; il
r. rr,r-.1r dell'apparecchio proweder a mantene-j :.-,stante i rapporto I/t predefinito durante tut:; - .rosazione dell'elettroterapia.
-t:
\fodalit automatica.
Alcuni
apparecchi
presentano un software di ricerca
u ': ,- :natica della pendenza pi efficace. La ricerca
ar: : - ratica ar,viene in questa maniera: I'apparec-:r-', iroqa ogni 500 ms un impulso di durata par i -.,0 ms, a un'intensit crescente di step di
| " -: r:r-\. Quando si ottiene la contrazione ottimrc,=- .i memorizzano i parametri.
: :::troterapia
ETFO
'r
mc:.:: -inpostato
'rirzu:.::: n
UC
t tFig.
6.34).
T-on = 100
Fig. .35
ms
T:
1000
ms
a:ni.
,.:
CONTROINDICAZIONI
::
-"-ii|l.
.-!,.i
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iu
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llL
i.r-:::!"
ilrTj,i:t1iii[i
iur''ilittrttril
ll
129
DI KOTZ
Un capitolo a parte rappresentato dalle correnti di Kotz; esse sono costituite da correnti alternate sinusoidali, a media freqtenza, di tipo inter_
rotto (Fig. 6.36).
Questo segnale, nato nel I970 a opera del dr.
Y.M. Kotz rappresenta, nell'ambito dell'elettrote_
rapia di stimolazione, una soluzione piuttosto ori_
ginale e per certi versi estrema.
Le correnti sinusoidali a media frequenza han_
no propriet eccitomotorie assai peculiari; sono
attive solo sulle fibre muscolari normalmente innervate; hanno una capacit di superare la barrie_
ra cutanea molto superiore alla corrente continuainterrotta e inducono una contrazione tetanica
','ffi#
massimale.
|n
:t1-
sitive.
Per contro, a partire dalla frequen za dj 3000 Hz
fino a 8000 Hz, il segnale elettric, ail,intensit ade_
guata per ottenere una stimolazione muscolare
massimale, causa al paziente una reazione tale da
rendere il trattamento disagevole (Djourno, 1949 i.
Un altro aspetto elettrofisiologico importante"
circa le correnti sinusoidali a media frequenza, e
quello relativo al fatto chelaforza di contrazione
massimale diminuisce dopo 12,5 secondi di stimo_
lazione; lo stesso fenomeno al.viene se la Dausa r
inferiore a 20 secondi, a causa del fenomeno del-
I'accomodazione.
Queste considerazioni hanno portato alla idea_
zione delle correnti di Kotz.
PARAMETRI E MODALITA
DI TRATIAMENTO
fit-
10 ms
po non attivo).
Sono necessarie, inoltre, delle pause molto lun_
ghe dopo I'erogazione dei pacchetti di onde sinu-
10 ms
o 2500 Hz.
"T*'l'Korzdosthe
r30
rrnnorenam
La caratteristica delle correnti di Kotz quella
disponibili in apparecchi multicanale, con
coppie di elettrodi, per stimolare pir gruppi muscolari, in genere agonisti e antagonisti. Questa stimolazione alternata di muscoli agonisti e antagonisti facilitata dalla lunga pausa tra una contrazione muscolare e la successiva, tipica del segnale
di
ranzitutto,
di erogare
riir elevate
-re, a 2500
facilmenluelle sen-
li
3000 Hz
ensit ade-
muscolare
rne tale da
essere
Iob. .Xl
di
10-20
I:P
25"
t/s
20"
t/4
5"
15"
t/3
B"
40"
t/5
B'
JI
t/4
8"
24'*
1/3
til
massimo.
no,1949).
rportante,
PAIISA
5
minuti al
{Fig.6.37).
Il tempo di trattamento
ffi
lNDtGMOfi.li.TE PEUTffiE,,.,,,
Le correnti di Kotz hanno come obiettivo il
trattamento dell'amiotrofia e il rinforzo muscolare; non sono efficaci, come abbiamo detto, nel
trattamento delle lesioni nerrrose periferiche.
Le correnti di Kotz sono state utilizzate anche
nel trattamento della scoliosi; attualmente, questa
indicazione superata.
La metodica originale appare essere nel complesso valida, ma con scarse possibilit di svilup-
tquenza, e
Intrazione
CONROlN,OrceaOX
I protoe
F+ .37 -
se e
di deterassimale
mporale,
rica yie,
dunque
nale, per
efficace
r3l
PUNTI MOTORI:
I PRINCIPALI PUNTI MOTORI
DEII.NIE:RVL.E DEI MUSCOLI
x
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',,,
*""
Fig. .40
(a).
\
Fig. .38
voi(*).
eso
inner-
n, sovrascapolare
n.
n. cii'conflesso
femorale
i.:ir*::**
n. SPE
-\ i.
i* :ri*
l $ i ii
ii
n. tibiale p.
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n. tibiale p.
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Fig. .39
Fig. .41
(*).
t32
(s).
asnaowaae'l-ffi
[8/y'/OGRAFIA,..,,-;:.,''1;'l',,,
.tdams G.R., Harris R.T., Woodard D., Dudley G.A.:
Mapping of electrical muscle stimulation using MRI.
65:980-5. 1985.
lrtolucci
Jiale
bn-
lm,1982.
ulnare
Itotta
bgna,1985.
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