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E

LETTROTE RAPIA ANTALG

ELETTROANALGESIA

La maggior parte dei segnali a effetto analgesico deriva dalla corrente monodirezionale: fanno
eccezione le correnti interferenziali che, come abbiamo visto, sono bidirezionali.
Il motivo per cui molti segnali elettrici sono in
grado di indurre analgesia legato alla complessi-

CA
'.

t t- ..'
jg !.'

,"1-'

raddrizzamento parziale di una corrente sinusoidale; presenta un f-on della durata di 10 ms, una
frequenza di 50 Hz; ha un effetto analgesico tar-

divo.

La corrente difase (Fig.6.14B), di frequenza


di 10 ms, deriva dalraddrizzamento totale di una corrente sinusoidale; presenta un
effetto analgesico precoce, ma di breve durata.
Queste correnti base vengono variamente modulate in altri tipi di correnti diadinamichei corto periodo,lungo periodo, sincopata (Fig. 6.15 A,
100 Hz e T-on

t della trasmissione dello stimolo doloroso da


parte del tessuto nervoso, che si basa su sinapsi e
interconnessioni a diversa soglia di depolarizzazione.

In realt, un campo elettrico di adeguata intensit e durata sempre in grado di alterare la conducibilit dei tessuti nervosi e, nel caso specifico,
quella di una fibra sensitiva. Questo spiega perch
tutte le correnti elettriche hanno sempre un effetto analgesico, la cui entit e durata assai diversa
in relazione al tipo di segnale erogato,
Le correnti utilizzate in elettroanalgesia sono le
correnti di adinamiche, ).e cor renti interferenziali,

B, C).

Questi diversi segnali sono stati concepiti per


superare il problema dell'accomodazrone delle fibre nervose. Infatti, il segnale monodirezionale in-

nalzala soglia di conduzione delle fibre nervose


sensitive; tuttavia, queste si adattano rapidamente
a uno stimolo costante; le correnti diadinamiche
forniscono una periodica variabilit del segnale,
agendo soprattutto sul periodo (T).
Alcuni anni fa gli apparecchi venivano regolati

l'elettroanalgesia a modulazione di frequenza e, soprattutto, la tecnica nota come TENS.

CORRENTI DIADINAMICHE
Le correnti diadinamiche rappresentano le prime correnti a bassa frequenza utilizzate a scopo
analgesico; esse hanno un ruolo storico importante, ma sono ancora molto utllizzate in ambito fisioterapico. Questa tipologia di segnale di facile
produzione, in quanto tutte le varianti delle diadinamiche vengono realizzate a partire dalla corrente alternata di rete a 50 I{z, eliminando la parte negativa del segnale; si ottiene cos un segnale
"base" semisinusoidale monodirezionale a 50 Hz.
Le correnti diadinamiche agiscono soprattutto
in funzione dell'iperpol arizzazione che determinano al polo positivo. Leffetto biologico prevalente quello analgesico, ma a intensit elevata compare anche quello eccitomol.orio.
Esistono vari tipi di correnti diadinamiche, realizzate mediante l'inserimento di multipli, sottomultipli e pause della frequenza di 50 Hz
Le correnti di base sono la monofase ela difuse.
La corrente monofase (Fig. 6.1a A), deriva dal

+i+ +
i+
l10ms l10msl

iri,." 1
tig. .14 Ar B - 0

*-f'
il

se o 100 |-iz.

Diodinomko monofose o 50 Hz; B) Diodinomico difo-

ELrnnorrnar

I Slnusol.l ms, una


esico tar-

requenza

rzzameFig. .1

lsenta un
urata.

----------rF-

[onenti diodincmiche: posizionomeno degli elefirodi in un

cosc

di gonolgio.

los .____

ente mocor:. 6.15 A,

In genere, si inizia con una corrente difasica,


meglio tollerata dal paziente, per l-2 minuti, segui-

',che:.

ta da correnti a breve periodo e a lungo periodo.

:epiti per

: delle fionale innervose


damente
namiche

coRRENTt TNTERFERENZIALI (Dl NEMC)

segnale,

r regolati

A,4( -

Fig. .15
A) Corro periodo, olrernonzo di 50 e 100 Hz; B) Lungo
periodo, lo monofose si olterno o una difose moduloto nell'inlensid;
C) Corren.
fe sincopoo. Lo monofose modulato do pouse di I secondo.

manualmente, attraverso la selezione successiva


dei diversi tipi di corrente diadinamica; nelle apparecchiature pi recenti, invece, vi una regolazione automatica, con sequenze di segnali pre-impostate.

Le correnti diadinamiche, essendo monodirezionali, possono provocare effetti di elettrolisi, per


cui non opportuno stiTizzarle in presenza di
mezzi di sintesi metallici.

MODALITA DI TRA'I-TAMENTO
CON CORRENTI DIADINAMICHE

Lelettrodo attivo (anodo), viene posizionato sul


punto do[ente, mentre l'elettrodo negativo viene

Le correnti interferenziali (Fig. 6.17) derivano


dalla sovrapposizione di due correnti alternate srnusoidali di frequenza lievemente differente tra di
loro, attorno a 4000 Hz.Lo sfasamento tra le due
correnti determina la formazione, nel punto d,incontro, di una corrente a bassa frequenza, con effetto eccitomotorio (10 Hz) sul muicolo innervato e analgesico sulle fibre nocicettive (100 Hzt:
inoltre, vi anche, sopra i 50 Hz, un effetto vasomotorio. I generatori pi recenti erogano una corrente di bassa frequenza che va a modulare un'altra a frequenza media.
Il razionale dell'tttlizzo di una corrente "base"
alternata di frequenza media (4000 Hz), sta nel
fatto che le frequenze medie assicurano un'alta penetanza cutanea e una buona tollerabilit da pirte del paziente. Inoltre, le correnti interferenziaii
sono bidirezionali e non causano lapolarzzazo_
ne dei tessuti attraversati.

posto distalmente o in opposizione (Fig.6.16). Entrambi gli elettrodi sono posizionati sulla cute mediante interposizione di una spugna inumidita.

Lintensit (mA) della corrente viene modulata

--t
:

:omico difo-

con la collaborazione del paziente; f intensit del


segnale elettrico deve essere sopra la soglia di percezione, ma non evocare disagio.
Le sedute sono in genere di breve durata (10-15
minuti); in questo lasso di tempo vengono somminltrali v1: tip,i di

segnale.

-il7

Fig. .17

conenriinbrferenzioli.

ffi

remer* p15164,=N

TecNoLoer rN

MEDKTNA,RhsrLrTATrvA

Attualmente, le correnti interferenziali sono poco ttilizzate; pressoch abbandonato risulta il lo-

Le sedute sono quotidiane e durano generalmente 10-30 minuti, per un totale di 10-15 vol-

ro lutilizzo a scopo trofico (1+10 Hz) e vasomotorio (>50 Hz), mentre ancora valido il loro im-

te.

piego a scopo analgesico.


lazione analgesica awiene in maniera simile alla TENS (vedi oltre), anche se con effetti meno se-

ELETTROANALGESIA

A MobuLAZr'N iir FREouENZA

lettivi:
effetto Gate Control;

*
-

Questo tipo di terapia stata introdotta recentemente e si richiama, in un certo modo, alle correnti interfe r enziali.
Il presupposto della metodica si basa sulla capacit delle correnti elettriche di generare effetti
biologici diversi in relazione alla frequenza:utiliz-

aumentata secrezione di endorfine;


rimozione di sostanze algogene, secondaria alla vasodilatazione.

MODALI DI TRAT:I-AMENTO
CON CORRENTI INTERFERENZIALI

zafa.

Secondo la classificazione di Hansjrgens


(2002),le basse frequenze (1000 Hz) sono in grado di generare potenziali d'azipne, con effetti eccitomotori. Le medie frequenze (1000-300.000
Hz) invece, a intensit di corrente bassa e costante, provocano effetti biostimolanti, che aumentano proporzionalmente con l'incremento della fre-

Le correnti interferenziali vengono erogate me-

diante quattro elettrodi posizionati in modo tale


che i poli positivi siano in diagonale con quelli negativi. I campi elettrici generati devono essere incrociati tra di loro e centrati sul punto datrattare
(Fig.6.18);la cute va accuratamente detersa. L'intensit viene aumentata progressivamente fino a
che il paziente non ar,.verta un leggero formicolio.

quenza.

La maggior parte delle metodiche di elettroterapia tradizionale non sono quindi in grado
di ottenere simultaneamente entrambi gli effetti: solo le correnti interferenziali possono fornire gli effetti delle medie frequenze in prossimit degli elettrodi e gli effetti delle basse frequenze in profondit, dove le due correnti sono modulate.

elettr o an alge sia a m o dulazion e di fr e quenz a ha

sviluppato ulteriormente questo concetto, ilizzando correnti alternate sinusoidali a intensira costante, con modulazione automatica di freqtenza
da 4400 Hz a 12.300 Hz, per ottenere contemporaneamente sia I'effetto eccitomotorio che quello
biostimolante.
Infatti, a 4400 Hz I'intensit risulta essere sopra
la soglia di stimolazione, con conseguente insorgenza del potenziale d'azione stimolante, mentre
a 12.300 Hz l'intensit sotto la soglia, con effetto biostimolante (Fig. 6.i9).
MODALITA DI TRATTAMEN.TO CON LE
CORRENTI A MODUIAZIONE DI FREQUENZA

I programmi di trattamento sono differenziati


in funzione dell'effetto biologico desiderato: stimolazione, analgesia, vasocostrizione, ecc.

Il programma pi interessante e originale risulta essere quello definito "scan", dove la frequenza
Fig. .18

di erogazione cambia lentamente, in senso "oriz-

Erogozione o "compi inaocioi"

',"

ll8

ELEnRorena""r
'

qeneral-

u-I)

negli anni'60, secondo la quale le fibre di sr.-.:.i


calibro controllano le fibre di piccolo Lalihrrr : :_.
modulano la percezione. In linea di principitr. s:rmolando le fibre di grosso calibro tipo Au e \p.
vengono inibite le fibre tipo AE e C, deputate alh
nocicezione (Fig. 6.3, paragrafo: Effetti biologic

YOIsoglia di stimolazione

j::
:i
li

fta recen, alle cor-

della corrente elettrica).


Agendo sulla durata dell'impulso di una corrente polarizzata di basso voltaggio, possibile un'attivazione selettiva dei potenziali di depolarizzazione delle fibre di grosso calibro di tipo A (Tab. 6.II .

sulla carre effetti

za utrliz4400

tsjtirgens
io in gra-

Fig. .19

:fftti ec-

orio e biostimolonle in modolio "scon".

Tob.

12300 Hz

.ll

Iipi di fihre nervose sensititle, loro funzione oll,interno

del sistemo del Gote Control e depolorizzozione in funzione delio


duroto dell'impulso elettrico.

Elettroonolgesio o modulozione di frequenzo; effetto eccfomo-

-.100.000
e costan-

zontale" da 4440 Hz a 12.300 iH:z, con un'imposta-

.umentadella fre-

zione costante dell'intensit, in modo da fornire al


paziente una sorta di stimolazione e rilassamento
successivi.
Le modalit d'applicazione pi comune quella quadripolare, ove gli elettrodi sono applicati a

elettroin grado
eli effetro fornirossimilrequenlno mo-

un determinato segmento corporeo in modo da


formare un campo d'azione comune, come gi visto per le correnti interferenziali. Assai particolare l'applicazione sistemica, con applicazione degi elettrodi ai palmi delle mani e dei piedi, per favorire un rilassamento "total body'] utile per ulte-

riori approcci chinesiterapici.


Il tempo di trattamento generalmente compreso tra 20 e 30 minuti.

uettzaha
o, utiliznsit co'equenza

nrempore quello

TENS

:re sopra
te insor-

trical Nerve Stimulation.

rn effet-

permesso di realizzare segnali aventi queste caratteristiche, cio impulsi di durata molto breve, del-

'
rte

l'ordine del microsecondo, simili alla cronassia


delle fibre di grosso calibro.
Alla base di questa terapia antalgica vi la teo-

nsul-

,o

"oriz-

rra del
{

G11e

Clntrol.,elaborara da Melzack

100 ps)

Corotteristiche tecnkhe dello TENS trodizionole e

dello TtNS "endorfinico".

I'obiettivo di eccitare selettivamente le fibre di


grosso calibro di tipo A.
Negli anni '80, I'evoluzione dell'elettronica ha

:renziati
ato: sti-

3quenza

Tobellu .lll

campo della terapia antalgica.


Il progetto'TENS" si infatti sviluppato con

UENZA

Come si pu vedere dalla tabella seguente, gli


impulsi di durata maggiore di 150 ;.rs, tipici della
TENS definita "endorfinica" (vedi oltre), essendo
poco selettivi, vengono erogati a bassissima frequenza per ridurre al minimo I'evocazione delle
contrazioni muscolari parassite.

Questa tecnica, nata sul finire degli anni '70, ha


rappresentato un notevole salto qualitativo nel

mentre

gnali attivi all'interno del gruppo delle fibre A. Spesso, infatti, anche stimoli di breve durata (5

evocano fastidiose contrazioni muscolari per I'attivazione dei motoneuroni presenti nella zona.

facronimo TENS significa Transcutaneous Elec-

In realt, mentre assai faclle realizzare stimoli


attivi selettivamente sulle fibre A e non attivi sulle
fibre C, pi complessa risulta la realizzazione di se-

TEilS

TtPo

DURATA,il'tPUtS0

L-

[sJ

dossiro

30 + 150

[ndorfiniro:

FREOUINZA COilINAAOU

Hz
l0:]50

200

tUSCOtAnl
i-"=

Le correnti di tipo TENS si cararterrzr.:

Wall

5.:1t
il9

folma e.alla frequenza.

ffircaaelaF|s|cA

Nupyp

rcNorocr w,MrorqNa

Rragturarvn

La TENS endorfinica, inoltre, induce sporadiche contrazioni muscolari che causano un marca-

,
tig. .20 -

to effetto iperemico, favorente il drenaggio dei cataboliti acidi e dei radicali liberi accumulati nelle
zone muscolari contratte.
L analgesia di questo tipo di TENS meno immediata di quella classica, ma sembra pi duratu-

.tt

Vori tipi di segnole T[NS.

ra nel tempo.
possibile, anzi consigliabile, I'asso ciazione
la TENS tradizionale e quella endorfinica.

La forma d'onda in genere rettangolare, che


assume l'aspetto di impulsi ultra-brevi, quando la
durata del tempo attivo diviene estremamente piccola, cio inferiore a 50 ps. Alcuni apparecchi erogano un segnale bifasico simmetrico oppure asimmetrico (Fig. 6.20). In realt, quest'ultima forma,
pi che una necessit elettrofisiologia, appare spesso essere la conseguenza delTa difficolt tecnica del
controllo inerziale delf impulso, quando questo
scende dai valori positivi verso l'isoelettrica.
La frequenza dell'onda sempre molto bassa,
in genere compresa fta IHz e 150 Hz. Tuttavia,
nell'ambito di questo ristretto range, appare molto utile personalizzare il trattamento in funzione
dell'individuo, della patologia e delle indicazioni

tra

MODALITA DI TRATTAAAENTO CON.TENS

I due elettrodi vengono posizionati sulla cute


con l'interposizione di un gel conduttore, oppure
sono autoadesivi. Lelettrodo a polarit negativa
deve essere posto in corrispondenza della zona
origine del dolore, mentre guello positivo nella zona di irradiazione del dolore. Se il segnale bidirezionale, simmetrico, alternato, non c' una polarit definita degli elettrodi.
Nelle apparecchiature multicanale possibile
uttTizzare 4 elettrodi che, solitamente, vengono posizionati in contrapposizione, con gli elettrodi negativi prossimali (Fig. 6.2 1 ).
Lintensit deve essere regolata su base soggettiva ed eventualmente modificata nel corso della
seduta, per evitare fenomeni di accomodazione.
Il tempo di trattamento di entrambe le TENS,
classica ed endorfinica, generalmente di 30 minuti, ma in casi particolari pu essere condotto
per tempi pi lunghi.

cliniche (Zati,1983).
Orientativamente, vengono definite bassissime,
le frequenze comprese tra I Hz e 50 Hz e basse,
quelle comprese tra 50 Hz e 150 Hz. Lintensit
degli impulsi compresa tra 0 mA e 100 mA.
TENS.CLASSICA
La TENS originale nasce con impulsi della durata (t-on) dell'ordine di alcuni ps (30 + 100 ps)

tra3}Hz e 150 Hz.


I dispositivi di elettroterapia analgesica pir recenti presentano la possibilit di modulare la frequenza in base alla responsivit del paziente;
esempi tipici sono le modulazioni: 30 + 80 Hz e
50 + 150 Hz.
e con una frequenza compresa

IJazione analgesica spesso sorprendentemente rapida, ma di durata incostante.


TENS ENDOR.FINICA

Alcuni segnali rettangolari, monodirezionali,


con tempo attivo di 200 ps, vengono inquadrati
nella metodica TENS col nome di "TENS endorfinica".

Secondo la teoria endorfinica, queste onde di


bassissima frequenza (1 + 5 }{z) stimolano le fibre
A e induconola secrezione da parte dell'ipotalamo di sostanze morfino-mimetiche, quali encefaline ed endorfine.

ig. 6.21
lombolgio.

-- "

1--*'-*
I

120

Posizonomento da

elettrodi

in

conilapposizione in

un con

i
)oradimarcadei cati nelle

no imluratuone tra

.ls

la cute
oppure
egativa

a zona

ellazo

La cadenza delle sedute quotidiana; I'applicazione pu essere fatta anche pi volte al giorno.
I trattamenti prolungati sono indicati soprattutto nei pazientr con dolore di origine neoplastica; in questo caso, al fine di evitare danni alla cu-

anche efficaci nella gestione del dolore che accompagna la maggior parte dei processi Jlogistici e nell'artrosi. Anche tl, dolore neoplastico, sensibile alI'uso di correnti analgesiche, specie alla TENS, sia

pure con gli opportuni programmi.


La metodica delle correnti analgesiche appare
essere ancora in evoluzione, essendo in progettazione segnali ancora pir) selettivi.

te, sono necessari programmi dove la pausa mol-

to piir lunga del tempo attivo.

mulc i,.rc nr

.,;,
,,

CONI,'ROINDICAZIONI

Le correnti analgesiche sono indicate nel trattamento sintomatico del dolore periferico. Il loro effetto pertanto nullo nel dolore centrale o psico-

Le contro in dicazioni delle correnti analgesiche


riguardano i portatori di pacemaker, la presenza

somatico, al di l dell'effetto placebo comune a


tanti altri presidi terapeutici.
Le correnti analgesiche sono particolarmente
efficaci nelle nevralgie primitive o secondarie; sono

di lesioni cutanee, di infezioni,le zone in prossimit dell'utero gravidico e dei glomi carotidei.
Cautela richiesta nelle zone in prossimit di
mezzi di sintesi.

bidi-

ina po-

rssibile
rno Po-

odi ne;ogget-

o della
done.

TENS,

mindotto
30

rt
lLl

ELETTROTERAPIA DI

STIMOI ZIONE

A BASSA FREQUENZA
-

ECCITABI LITA ELETTRICA


DELLE FIBRE MUSCOIARI E NERVOSE
Le correnti elettriche di stimolazione hanno come substrato biologico i tessuti eccitabili, cio il
tessuto nervoso e il tessuto muscolare, che sono in
stretta relazione funzionale tra loro.
Fibre nervose. - Si possono classificare in base
alla presenza o meno della guaina mielinica, al
diametro e alla velocit di conduzione (Tb. 6.IV).
Fibre muscolari. - Sono innervate da motoneu-

roni diversi

sica.

La reattivit agli stimoli elettrici appare diversa


nei due tipi di fibre: le fibre tipo I sono stimolate
prevalentemente da impulsi a bassa freqtenza (25
+ 50 Hz); le fibre di tipo II sono attivate soprattutto da impulsi a frequenza pii alta (70 + 100 Hz).
Unit motoria. - I'unit funzionale di un muscolo; costituita da un motoneurone e dalle fibre
muscolari da esso innervate, tramite la placca mo-

e hanno caratteristiche differenziate

per quanto riguarda il tipo e la velocit di contrazione, il metabolismo e la funzione.


Le fibre muscolari (Tab. 6.V) si classificano essenzialmente in fibre di tipo I o lente (slow twitch
fibers) e fibre di tipo, veloci (fast twitch fibers).
- Le fibre tipo I,hanno tempo di contrazione lento, partecipano ad ampie unit motorie e sono
ricche di mioglobina e mitocondri, per sviluppare un metabolismo prevalentemente aerobico. Esse prevalgono nei muscoli a funzione posturale o tonica.
Iob. .lV

fibre tipo II o veloci, hanno tempo di contrazione veloce, sono raggruppate in unit motorie piccole, a metabolismo anaerobico. Esse prevalgono nei muscoli ad attivit dinamica o faLe

trice.
Le unit motorie possono essere di due tipi:

unit motorie toniche: dotate di motoneuroni


piccoli, a elevata soglia di scarica e bassa velocit di conduzione, che innervano fibre muscoari tipo I;
unit motorie fasiche; costituite da motoneuroni
grandi, a bassa soglia ed elevata velocit di conduzione, che innervano fibre muscolari tipo II.

0osificozione delle fibre nervose.

HBRI ilERV0SE

Iob. .V

Closificozione delle fibre muscolori.


FIBRE IIIUS(OLARI

Embryonol totipotentiol

122

ibers

Eirnnotp;:.,
INTERAZIONE DEGLI STIMOLI ELETTRIC]

CON I TESSUTI

pi la diversa eccitabilit delle fibre ner\ (:e .

ECCITABILI

Le diverse caratteristiche anatomo_fisioloeiche


delle fibre nervose e delle fibre muscolari si psso_

no evidenziare variando la durata di un impulso


elettrico elementare, quale, per esempio, queil ret_
ir contra.ta

moto-

Esse prerica o fa-

e diversa

,timolate
,enza \zJ

lprattutt)0 Hz).
r

un mu-

alle fibre
icca mo-

: tipi:
neuroni
isa velo-

musco-

neuroni
. di contipo II.

--l

-l.J

5r-/o
_=

_l

:l

tangolare fornito da una corrente monodirezionale.


Come abbiamo visto, la reobase e la cronoassia

delle fibre muscolari e delle fibre nervose sono


molto diverse, in quanto quest,ultime sono molto
pi eccitabili delle fibre muscolari (Fig.6.22).
Questa diversa eccitabilit tra le fibie muscola_
ri e le fibre nervose pu essere sfruttata in senso

scolari diventa evidente (Fig. 6.2q.


Se si stimola con impulsi triangolari

un; ::::
m"r:._
ra ancora differente rispetto alla fibra mur{r,.;rr
muscolare denervata, questa si comporta in

normalmente innervata. La fibra muscolare dene :_


vata, infatti, ha una capacit di accomodazione n_

feriore alla fibra muscolare sana) per cui con unt-,


stimolo elettrico a bassa pendenzal con un tenpt-r
attivo lungo (per esempio, superiore a 100 ms
r, nu_
20
18

'B

terapeutico.

14

. Infatti, se impostiamo in maniera adeguata la


durata del tempo attivo dell,impulso elettrio, pos_
siamo eccitare le une e non eccitare le altre.

12

't0

In

particolare, se si utilizza un impulso di du_


rata inferiore a 1 ms, non si eccita maila fibra
mu_
scolare, ma solo la fibra nervosa competente.

4
0

In-

fatti, il potenziale d'azione di quest,ultima assai


pi rapido di quello della fibra muscolare e viene
attivato per primo (Fig.6.23).
Questo principio stato utjlizzato fin dai tempi
dell'uso della corrente neofaradica (t_on < 1 ms).
Se viene :utihzzato un segnale di tipo triangolare
con,una pendenza opportunamente calcolata, si pu
facilmente interagire con le fibre muscolari normal_
mente innervate e non con le fibre nervose. Se im_
postiamo un impulso di durata sufficientemente
lunga, dell'ordine di 50-100 ms e con un'intensit

durata in ms

tig. .23 Lo fibro nervosoI pi eairobile dello fibro muscolore


n: possibile eccirore esdusivomenre ir tessuro muscolore
con $imori rer-r.ncc:.

oventi r-on

Pi lungo il tempo attivo dello stimolo e mi_


nore la pendenza di crescita dell,intensit, tanto

18
16
14

.s
.N

8
6

2
0

cu

ioo

iSA

2OO

ZSO

3@

durata in ms

i9.6.24 sco.lore,I.

Curvo diodottomeno diuno fibro nervoso

e diuno fibrc

Con impulsi triongolori, di duroto relotivomente


lungo

(50 +

J8

IB

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0

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25

durata n ms

dufata in ms

lig. 6,22 6,25 nA.

10

-t
l

12

ul

Fibro nervoso

Fibro muscolore

con cronosio

Fig. .25
di0,25

ms e uno reobose di

scolore sono

con cronossio di 5 ms e uno reobose di BmA.

[urvo di odottomento di uno fibro Fer-,,!.:


e di uno fibro muscotore dereruc.l

ms: slimolozione selettivo del muscolo denen.c.:.

123

-,
ii_

ms) e di boso pendenzo (l <10 mA), si pu ecritore


lo fibro muscolore se-::

,o)

_l

10

20

_--__

ms.

eccitore lo fibro nervoso.

---l

<l

20

relativamente bassa, possiamo eccitare selettivamen_


te le fibre muscolari; infatti, le fibre nervose si,,adat_

tano" prima delle fibre muscolari allo stimolo elet_


trico divenendo piir precocemente non eccitabili.

l;

l.

J : _-_ -:.:
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j . :-.

ffircaxewF6lcA -

Nuovr TrcNoLocrr

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sciremo a eccitare solo la fibra denervata con un'intensit di corrente relativamente bassa (Fig. 6.25).

",ffi

RrlarLmnvr

vi infortuni, tali da costringerli all'immobilizzazione per tempi lunghi. In questi individui I'esercizio
terapeutico pu non essere consentito o esserlo in
maniera limitata, per cui I'elettroterapia contribuisce a contrastare gli effetti dell'inattivit forzata.
Rinforzo muscolare. - Lo "sportivo" ricerca nelle correnti eccitomotorie un contributo al potenziamento muscolare. Tuttavia, il miglioramento
della prestazione sportiva non pu basarsi unicamente sullo sviluppo delle masse muscolari indotto elettricamente; la velocit e la potenza del gesto
vanno addestrate con allenamentifinalizzati al ge-

Questo concetto molto importante in elettroterapia, perch nelle situazioni di paralisi incomplete possiamo eccitare selettivamente la fibra muscolare denervata, utiLizzando correnti a pendenza adeguata.
Le correnti triangolari sono dunque fondamentali per il trattamento delle paralisi periferiche; infatti, sfruttando la grande differenza di accomodazione tra fibre inneruate e denervate, si riesce a stimolare esclusivamente quest'ultime con un'intensit di corrente accettabile, cosa altrimenti impossibile con altri segnali attualmente noti. Spesso si
riesce a raggiungere l'obiettivo con stimoli dell'ordine di durata di 100 ms e intensit di 4-5 mA.
Da un punto di vista pratico, molto importante riuscire a fornire un segnale efficace alla minore
durata del tempo attivo e alla minore intensit; infatti, le correnti triangolo-esponenziali sono piuttosto fastidiose per il paziente e lo sono tanto pi
quanto pi lungo il tempo attivo e alta I'intensit.

sto atletico.

Lelettroterapia ha trovato una sua ragione d'essere nell'ambiente sportivo per rispondere a diverse esigenze. Per esempio, l'atleta infortunato o im-

possibilitato a svolgere la preparazione fisica prevista, trova nell'elettroterapia di ultima generazione stimoli molto vicini a quelli fsiologici, in grado di colmare il "silenzio" motorio che l'inattivit
forzata comporta.
Inoltre, sono allo studio protocolli di associazionetra esercizio fisico e elettroterapia che sembrano fornire nuove prospettive alla metodica del
rinforzo muscolare (Ciavarella, 2002).

INDICAZIONI TERAPEUTICHE
Lelettroterapia utilizzata a scopo stimolante
in svariate situazioni, patologiche e non patologiche. Pur non sostituendo l'esercizio fisico nella

MUSCOLI DENERVATI
L altro campo terapeutico in cui I'elettroterapia
viene utilizzata con grande freqaenza la stimolazione del muscolo denervato.
Le lesioni nervose periferiche possono essere
complete o incomplete, con muscoli totalmente o
parzialmente denervati; tutto questo, in propor-

riattivazione neuromuscolare, l'elettroterapia ne


un utile complemento.
In alcune situazioni patologiche, quali per
esempio le paralisi periferiche, l'elettroterapia rappresenta uno dei pochi presidi che consente di interagire con il tessuto muscolare in maniera diversa dall'esercizio passivo.
Uelettroterapia di stimolazione si rivolge sia ai
muscoli normoinnervati che ai muscoli denervati.

zioni molto differenti.

SEGNALI ELETTRICI DI STIMOIAZIONE

MUSCOLI NORMO. INNERVATI


Per quanto riguarda il trattamento dei muscoli
normalmente innervati, vi sono due campi di applicazione principali: il trattamen to dell' amiot ro fia da non uso e i\ rinforzo muscolare, che riguarda soprattutto lo "sportivo'1
Amiotrofia. - Con questo termine si suole indicare la condizione muscolare di insufificiente rrofismo e funzione che si riscontra negli individui
che, per vari motivi, non hanno potuto utilizzare
per molti giorni alcuni gruppi muscolari, in genere degli arti superiori o inferiori.
In questa condizione si vengono spesso a trova-

MUSCOLI NORMO-INNERVATI

re pazienti anziani o pazienti che hanno subito gra-

Fig. .2

Corrente neofaradica.

- il segnale

classico per

stimolare i muscoli normoinnervati; ha come caratteristiche un tempo attivo di 1 ms e una fre-

124

Segnole neoforodico: r-on

=I

ms; frequenzo

= 50 llz

Eirrrnoi:e-:L. 6
'uzaziosercizio
serlo in

rtribuirzata.
rca nel-

Poten-

rmento
unica-

iindotel gesto
ti al ge^lr_ u_.1) cJ^^
a

diver-

ooim:ca pre-

'erazioin gra-

attivit
- -^^:^
))trLr4-

le semlica del

'terapla

stimo-

quenza di 50 Hz (Fig.6.26). Questo segnale selettivo per la stimolazione delle fibre innervate ed
utilizzato da almeno trent'anni. Risulta per poco pratico nell'ambito di programmi gi confezionati e, soprattutto, non facilmente gestibile in
maniera autonoma dall'individuo che si sottopone al trattamento. Tuttavia, il segnale neofaradico
rimane un punto di riferimento in elettrodiagnosi, contribuendo alla valutazione clinica del quadro neuromuscolare.
Correnti rettangolari. - Levoluzione della tecnologia ha permesso la produzione di segnali di durata molto inferiori alla soglia "neofaradica" di I ms.
In particolare, sono state messe a punto correnti rettangolari in cui il tempo attivo di durata inferiore a 0,5 ms e che possono essere regolate con
precisione secondo valori anche al di sotto di questa soglia (Fig.6.27).

MUSCOLI DENERVATI

Il segnale ttilizzato per stimolare i musc..-- ;=nervati La corrente triangolare, in quanto srr.l:ll
il principio della diversa accomodazione delle nbre innervate e denervate. Le correnti triansoiari
ci permettono di lavorare sulla pendenza dela
curva, quindi sul tempo e sull'intensit, in maniera tale da individuare il segnale pi efficace per il
paziente, nel rispetto della sua folleranza.
L effetto desiderato si pu ottenere in un range
di tempo attivo compreso tra 50 ms e 200 ms; generalmente meglio impostare tempi attivi superiori a 100 ms, per essere certi di stimolare le fibre
denervate (Fig.6.29).
Alcune apparecchiature consentono di lavorare
sulla pendenza della curva, per esempio, individuando il rapporto ottimale tra intensit e tempo
attivo (vedi oltre).
bene precisare, per completezza di informazione, che con i segnali triangolari si possono stimolare anche muscoli normalmente innervati;
tuttavia, si devono raggiungere intensit tali da
non essere di fatto tollerate dal paziente. Quindi,
con questo tipo di segnale difficile compiere un
errore terapeutico e stimolare fibre innervate piuttosto che quelle denervate.
Un'ulteriore evoluzione del segnale triangolare
l'impulso triangolare bifasico, realizzato per ri-

Queste correnti realizzano segnali molto vicini


alla durata fisiologica del potenziale d'azione delle fibre motorie e quindi risultano essere ben tolIerate dai pazienti. Alcune app arecchiature ero gano un segnale rettangolare bifasico, dove la polarit della corrente si inverte. Con questa soluzione il trattamento diviene pi agevole, in quanto si
riduce I'accumulo di cariche elettriche della medesima polarit sotto al catodo e all'anodo, con
minore rischio di lesioni cutanee (Fig. 6.28).

) essere
nente o

ropor-

.lE

- --'-"'-'''*'-"

'

rico per
rme ca-

na fre-

H
1,7.

fig. 6.27 -

Segnole retongolore. r-on <0,5 ms: stimolozione selefiivo di

muscoli innervoli;

t-on = 50 + 200 ms: simolozione di

Fig. .29

muscoli innervoil e de-

"-'-

-.'"

-"'

-=J

Silmolozione muscoli denervoti con segnoli triongolori con

>,l00 ms; lo simolozione dei muscoli innervoi posibile

nervoli.

Fig. .28

-'-

r-on > 100 ms

con

t-on <100

rtn
m>.

mo solo con oho inlensitd.

- Sirolor;;; .ln murolo normclmente innervoro;

rettongolare bifosko: r-on = 0,'l 5

0,35

Fig. .30
correne

Stimolozione di un muscolo tofolmene c

voto, ovendo come torget fibre denervole. Correne

ms.

so equilibrolo),

125

t-on = 50 + 200

ms.

t:ii: -;--: ::::.

irirnclt:':

::s,::

inpul-

i# TERAPIA FISICA - Nuovr TrcNoLooe

lN MrorcrNn Rnsrlrnnvl

durre I'eccessiva polarizzazione della cute e dunque migliorare la tolleranza del paziente verso
queste correnti (Fig. 6.30).

MUSCOLI PAMIAI.I\/1ENTE DEN

ERVATI

per gli arti superiori e il tronco, 0,25 + 0,35 ms


per gli arti inferiori (muscoli normo-innervati).

pu essere opportuno decidere di stimolare le


fibre innervate per ottenere la cosiddetta ipertrofia compensatoria.Il segnale pir idoneo di
morfologia rettangolare con un tempo inferiore a 0,5 ms, eventualmente bifasico, se la tecnologia lo contempla.
2. Se invece si ritiene che il muscolo parzialmente
denervato possa essere soggetto a reinneryazione, allora plausibile stimolare selettivamente le
fibre denervate, con una corrente triangolare,
con tempo attivo compreso tra i 50 ms e 200 ms.
3. In una condizione simile alla precedente, cio di
denervazione con probablle r einn ery azi o n e, ma
in cui si preveda tnalungafase di paralisi (per
esempio nella lesione di un lungo tronco nervoso) pu essere logico attuare un programma misto, alternando i due precedenti trattamenti.

.Vl-

Pausa. - Deve esser calibrata in maniera tale da


consentire il ristoro muscolarel la pausa deve essere almeno di durata uguale al tempo attivo; tuttavia, il rapporto 1 : 1 pu essere mantenuto solo
in presenza di segnali di durata assai breve, dell'ordine di 0,5 + 1 ms e per pochi minuti.
Nei segnali con -on pi lungo (tOO + 200 ms),
il tempo attivo deve essere assai minore della pausa; per esempio, in un rapporto di l:3 o 1:5.
Frequenza degli impulsi. - In base a quanto
detto in precedenza, le unit motorie fasiche rispondono a frequenze pi alte (70 + 100 lFrz) rspetto alle unit motorie toniche (25 + 50 ltsrz).
Tempo di trattamento. - La durata di ciascuna
seduta varia da 20 a 60 minuti, per un totale di 10-

20 sedute.

Preparazione. - Per quanto riguarda gli aspetti


pratici di una seduta di elettroterapia di stimolazione opportuno, prima diiniziare il trattamento, detergere accuratamente la cute e depilare le zone pi ricche di peli. Gli elettrodi vanno posti sulla cute con f interposizione di gel conduttore e po-

sizionati agli estremi del ventre muscolare, parallelamente alle fibre muscolari (tecnica bipolare),
oppure con I'elettrodo negativo sul punto motore
e il positivo nelle vicinanze (tecnica monopolare).
Per quanto riguarda I'atteggiamento del musco-

kempidituottomento di muscoli porziolmente

denervoti.

lo durante I'elettrostimolazione, la stimolazione


pi efficace si ottiene con il muscolo in contrazione isometrica e a una lunghezza intermedia.

Conenti reftongolori bifoskhe

MODALITA DI TMf,IAMENTO
DEI MUSCOLI NORMO-INNERVATI

SCHEMA GENERALE DI TMJTAMENTO


necessario conoscere approfonditamente

impulsi, cio il tempo attivo

erogare impulsi dilarghezza molto vicina alla cronoassia dei nervi motori che si vogliono trattare.
Indicativamente, il tempo attivo 0,15 + 0,20 ms

Se abbiamo ragione di ritenere che la condizione di deneryazione parziale sia definitiva, allora

Tob.

- Un altro aspetto importante

(t-on) del segnale. La maggior parte delle apparecchiature di ultima generazione in grado di

Quando ci troviamo atrattare un muscolo normalmente innervato o totalmente denervato, non


abbiamo problemi di scelte terapeutiche.
I dubbi possono insorgere nel caso di un muscolo parzialmente denervato; in questo caso, le
ipotesi di lavoro possono essere varie, in relazione
alle condizioni cliniche in cui si trova il paziente.
Proponiamo tre esempi (Tab. 6.VI):

Tempo attivo.

la larghezza degli

il

Il programma di stimolazione composto in


genere da tre fasi, dove la pi importante ed efficace la fase di lavoro (Tab. 6.VII).

se-

gnale elettrico che si intende utilizzare.

Polarit. - Se utilizziamo una corrente classica


monodirezio nale, l, polo negativo il polo stimolanfe per eccellenza; se ci troviamo invece di fronte a un
segnale bidirezionale, I'elettrodo allora indifferente, in quanto a polarit continuamente si alterna.

AMIOTROFIA

Il target biologico di questo trattamento sono


le fibre di tipo I "lente"; siutilizza un segnale simile alla cronoassia di queste fibre, con frequenza
126

ELrnnorrcARA

nportante
npo attivo

Tob.

tAst

grado di

TIPO

ra alla cro-

2:

+ 0,20 ms
0,35 ms

ll

Lavoro

ill

Rilossomento

20;0
tl

era tale da
;a deve es-

enuto solo

dell'or-

Segue la fase di rilassamento, della durata di


qualche minuto, con impulsi erogati a bassissima
frequenza (3 minuti a 3 Hz), durante la quale la fibra muscolare sollecitata viene riportata gradualmente allo stato di riposo.

200 ms),
della pau-

r l:5.
a quanto

ri00 Hz) ri-

RINFOMO MUSCOIARE

tsiche

Rappresenta il tipico trattamento dello sporti_


vo, avendo come target principale le fibre di tipo
II. A tale scopo, si ricorre a segnali con tempo attivo pi lungo rispetto ai precedenti, con frequenze tetanizzanti per le fibre veloci.
bene ricordare che lo sportivo presenta una
notevole tolleranza alla stimolazione elettrica: sop-

-;0 Hz).

li ciascuna
rtale di 10-

:rattamenilare Ie zo-

posti sulttore e po-

i
{
1

porta intensit pi elevate e tempi di trattameno


pi lunghi rispetto a un individuo non allenato.
Gli sportivi sono poi psicologicamente portati a
sopportare alti carichi di lavoro e condizioni fortemente stressanti per il sistema muscolo-tendineo; in questi individui ci si pu dunque awicinare ai limiti massimi consentiti.
Il programma di stimolazione presen ta una fase di riscaldamento di durata e frequenza maggiori rispetto al programma per l'amiotrofia (4 minuti a 30 Hz).

;
x,

are, paral-

Flg. .31

Elettroteropio disimolozione del murolo quodricipite femorole.

bipolare),

tetanizzar'te. Si ottiene cos una stimolazione efficace, ben tollerata dal paziente ) senza ricorrere a

Ito motore

nopolare).
lel musco-

rrolazione

contrazio-

intensit particolarmente elevate (Fig. 6.31).


prevista tnabreve fase di riscaldamento abassa frequenza (2-6 minuti a 6 + g Hz) che prepara
la muscolatura a recepire il segnale elettrico effi-

redia.

b.

.Vlll-

Esempio diprogrommo per l'omiorofio.


SEGNATE

FREOUENZA

rl

nposto in
rte ed effi-

Hz
0, 5 + 0,20 orti sup. e ronco
0,25 + 0,35 orti inf
0,1 5

+ 0,20 orti sup. e ronco

35+45

0,25 + 0,35 orti inf.

ento sono
0,, 5

+ 0,20 orti

0,25

;0,35

sup. e tronco
orti

inf.

t2t

TTMPO

2 minut

;egnale sifrequenza

proprio, senza inc*::t-

tato; infatti, la contrazio ne tetanizzante nn der-e


essere prolungata oltre un certo tempo perch riduce I'irrorazione sanguigna della fibra muscolare.

lttivo; tut-

gli aspetti
li stimola-

-:

l0

rnervati).

r e,

il trofismo vero

re in una reazione dolorosa.


Successivamente si passa allala se di ltu.r.:,.. ::,=
dura complessivamente 20 + 30 minuti. \ns1.1u.
erogati set di impulsi con una frequenza di -j_i +
l{zper pochi secondi, alternati a fasi di rilassamento attivo in cui gli impulsi sono emessi a una equenza molto bassa (aHz). Lo scopo di realizzare una contrazione etanizzante,che quella piu etficace per il rinforzo muscolare, per un tempo limi-

TEMP0 (min.)

Riscoldomenlo

.o trattare.

cace per

Schemo bose per un progrummo dielettro$imolozione

di muyoli normolmente innervoti.

lelle appa-

.Vll-

6',
B

35:45

"

8'

TERAPIA FISICA

Iob. .lX

Nuovr TrcNoLoolr

Esempio di progrommo per

FASE

Riscoldomeno

il rinforzo

tN MEDtctNA Rnsllrarve

muscolore.

STGNATT RTTTAI{GOI.ARE

FRTOUTNZA

t-on (ms)

Hz

0,25 + 0,25 orti sup. e

tronco

30

0,35 + 0,40 ori inf.

0,25 + 0,25 orti sup. e ronco

tl

L0v0r0

TTIUIPO

0,35 + 0,40 ori inf.

4 minuti

/5 :85

4',

8' + 10"

/5 ;85

4',

"+B"
l5

ill

Rilossomento

0,25 + 0,25 orti sup. e

minutiTOTALE

tronco

0,35 + 0,40 orti inf.

di lavoro si sviluppa con impulsi a freqtenza pi elevata, seguiti da fasi di riposo attivo
frequenza pi bassa, per consentire la ripresa del
flusso ematico (4 secondi a75 + 85 Hz,alternati a
La fase

Tab. .X

- hempio di

4 minuti

progrommo per lo tonolisi.

STGNATT
FAST

RETTAI{GOI.ARE

r-on {ns}

4Hzper 8-10 secondi).


Infine, si termina con una fase di rilassamento
(4 minuti a 3 Hz), allo scopo di favorire la rimo-

FRTOUENZA

Hz

TEfIPO

0, 5 orti sup.

unr0

zione dei cataboliti tossici.

0,20 ronco

20 min,-

0,25 ori inf.

TONOLISI

MODALITA DI TRATTAMENTO
DEI MUSCOLI PAMIAIJVIENTE

Questo programma utile per il trattamento


delle contratture muscolari. La tonolisi impiegata in ambito sportivo, ma non solo, in quanto
la contrattura una comune alterazione del tono muscolare dovuta all'accumulo di cataboli
tossici nei muscoli sottoposti a sovraccarico funzionale.
Il trattamento prevede l'utilizzo di correnti rettangolari monofasiche, asimmetriche a bassissima

TOTAI.AENTE DENERVATI

STIMOLAZIONE DELLE FIBRE DENERVATE


CON SEGNALE TRIANGOIARE
Come visto pi sopra, possibile stimolar; ;=lettivamente le fibre muscolari denervate med_.--,te una corrente triangolare.
La classica corrente triangolare si imposta :. r
tempi attivi compresi tra 100 ms e 300 ms e :j_-

frequenza (1 Hz) e bassa intensit, con impulsi di


durata da 0,15 + 0,25 ms (Fig.6.32).
L obiettivo di questo programma incrementa-

se

re la vascolarizzazione muscolare facilitando il


wash-out dei cataboliti tossici. La durata del trattamento solitamente dell'ordine dei 20 minuti ed
sempre ben tollerato dal paziente (Tab. 6.X).

di 300 + 1000 ms.

Ricerca della pendenza ottimale del segna_to

La "pendenza" uno degli aspetti fondamenr-_ :u


questo segnale; pu essere rappresentata dalla :..,-_

centuale di crescita dell'intensit del sesnale ::-.-golare; essa dipende sia dalla durata deiregna'- :on), che dall'intensit utilizzata (t).

Alcuni apparecchi di recente sviluppo so: .rl


grado di impostare la pendenza della cun'a. .-:;verso modalit manuali o semi-automatiche. , .ne di ottimizzarela stimolazione di queste fr:,. nr
rapporto alle caratteristiche del paziente c _:

,i.

sua patologia.

Fig. .32

Modalit manuale. - Inizialmente si in:. ,:;il


manualmente sia il tempo (t-on) che I'inr=:., :,r
(I) dell'impulso; in questa maniera viene ie _' r

Segnole osimmetrico compensoto.

-,

128

ELrnnorrRqpn 6

-r .oefficiente di pendenza, che sar mantenuto


:.: tutto il tempo di trattamento, indipendente-

Entrambe le modalit si propongono di individuare i parametri pii validi a superare l'accomodazione delle fibre nervose.

:-rnte dall'intensit di lavoro (Fig.6.33).


\ titolo esemplificativo, si pu fissare la durata
::--"impulso a 100 ms; questo T-on consente un

STIMOIAZIONE DELLE FIBRE NORMOINNERVATE CON SEGNALE RETTAN@IARE

:":nale efficace ed selettivo per le fibre denerva-

:::

Si utilizzano segnali rettangolari di impulso

.uccessivamente, si imposta l'intensit ipotetilavoro (per es.: 4 mA); in questa prima fase

--r ii

,r

compreso tra 50 ms e 100 ms, al fine di raggiungere I'ipertrofia compensatoria delle fibre muscolari innervate (Fig. 6.35).
Come procedura, si stabilisce come primo parametro la durata dell'impulso (per es.: 100 ms).
Si varia poi f intensit fino a ottenere la contrazrone ottimale. Negli apparecchi ove consentito, si
memorizza l'intensit che viene adeguata automaticamente al variare della resistenza dei tessuti.
Sono consigliate pause molto lunghe, fino a rea-

: determinato un rapporto tra il tempo attivo e

-:::ensit del segnale, che verr mantenuto corii::i. Si ricerca poi I'intensit effettiva di tratta::::-to, cio quella meglio tollerata dal paziente; il
r. rr,r-.1r dell'apparecchio proweder a mantene-j :.-,stante i rapporto I/t predefinito durante tut:; - .rosazione dell'elettroterapia.

-t:

\fodalit automatica.

Alcuni

apparecchi
presentano un software di ricerca
u ': ,- :natica della pendenza pi efficace. La ricerca
ar: : - ratica ar,viene in questa maniera: I'apparec-:r-', iroqa ogni 500 ms un impulso di durata par i -.,0 ms, a un'intensit crescente di step di
| " -: r:r-\. Quando si ottiene la contrazione ottimrc,=- .i memorizzano i parametri.

: :::troterapia

ETFO

lizzare periodi (pausa + tempo attivo) di circa


1000 + 2000 ms. Quest'accortezza assicura al muscolo il necessario "ristoro" elettrofisiologico, al fine di rispondere sempre in maniera efficace al
successivo segnale.

-:ante il trattamento si potr modificare I'in-

'lhsrri;:: del segnale; tuttavia, l'apparecchio manter-

'r

:remoria il coefficiente di pendenza iniziale varier automaticamente i pa-

mc:.:: -inpostato
'rirzu:.::: n

UC

t tFig.

6.34).

T-on = 100

Fig. .35

ms

T:

1000

ms

Stimolozione delle fibre innervae medionte segnoli rettongolo-

ri con r-on di 50-100 ms.

a:ni.

,.:

CONTROINDICAZIONI
::

-"-ii|l.

.-!,.i

::

iu

tr

;i:

llt,illL,

lll

-I.3
fl{{llff0t]E

{i :

"+

Tutte correnti eccitomotorie presentano le tipiche controindicazioni dell'elettroteraoia: sono da

monuole di impostozione dello pendenzo dello rurvo

il1: :,':':.

evitare nei portatori di pacemaker, nella donna


gravida nelle vicinanze del7a zona uterina, in prossimit dei glomi carotidei, in caso di lesioni cuta-

;".irr:,1
-!
.i",.

nee, infezioni e neoplasie.


Molta cautela deve essere risen'ata ai pazienti
affetti da paralisi di nervi misti, perch la sensibilit cutanea spesso compromessa e sono possibili lesioni cutanee anche di note\.ole grat-it.
La spasticit e, in generale, tutte le condizioni

llL

i.r-:::!"

lr1 l.,lL ii"


,j:-r
r l ilsll.irir
rnll

ilrTj,i:t1iii[i

iur''ilittrttril

ll

t] 3|' - uLrx::i-. :r'l mctico d'impo$ozione


,6$, rylpn||l|]|l -[.{i] tii

di spasmofilia, sono le altre condizioni in cui non


opportuno, n vantaggioso, erogare segnali elettrici stimolanti.

dello pendenzo dello curvo

129

ELETTROTERAPIA Dl STIMOT \Z|ONE


CON CORRENTI A MEDIA FREQUENZA:
LE CORRENTI

DI KOTZ

Un capitolo a parte rappresentato dalle correnti di Kotz; esse sono costituite da correnti alternate sinusoidali, a media freqtenza, di tipo inter_
rotto (Fig. 6.36).
Questo segnale, nato nel I970 a opera del dr.
Y.M. Kotz rappresenta, nell'ambito dell'elettrote_
rapia di stimolazione, una soluzione piuttosto ori_
ginale e per certi versi estrema.
Le correnti sinusoidali a media frequenza han_
no propriet eccitomotorie assai peculiari; sono
attive solo sulle fibre muscolari normalmente innervate; hanno una capacit di superare la barrie_
ra cutanea molto superiore alla corrente continuainterrotta e inducono una contrazione tetanica

','ffi#

massimale.

Da molto tempo stato dimostrato (D,Arson_


val 1891) che l'effetto eccitomotorio delle corren_
ti sinusoidali varia notevolmente in rapporto alla
frequenza di stimolazione; l'effetto prticolarmente evidenre tra i 2500 e i 5000 Hz.
Dopo 10.000 Hz, il segnale induce variazioni
elettriche troppo rapide per essere percepite dai
tessuti eccitabili umani, per cui l'effetto motorio
scompare.

Oltre questa soglia, si manifestano le reazioni


tipiche dell'alta frequenza, dovute alla vibrazione
degli elettroni e degli ioni al passaggio della cor-

|n

:t1-

all'individuo intensit di corrente pi elevate


della correnti monodirezionali; inoltre, a 2500
Hz g\i impulsi elettrici stimolano pi facilmen_
te le fibre nervose motorie rispetto a quelle sen_

sitive.
Per contro, a partire dalla frequen za dj 3000 Hz
fino a 8000 Hz, il segnale elettric, ail,intensit ade_
guata per ottenere una stimolazione muscolare
massimale, causa al paziente una reazione tale da
rendere il trattamento disagevole (Djourno, 1949 i.
Un altro aspetto elettrofisiologico importante"
circa le correnti sinusoidali a media frequenza, e
quello relativo al fatto chelaforza di contrazione
massimale diminuisce dopo 12,5 secondi di stimo_
lazione; lo stesso fenomeno al.viene se la Dausa r
inferiore a 20 secondi, a causa del fenomeno del-

I'accomodazione.
Queste considerazioni hanno portato alla idea_
zione delle correnti di Kotz.

PARAMETRI E MODALITA
DI TRATIAMENTO

Le correnti di Kotz classiche hanno una

fit-

qltenza di 2500 Hz, erogate in pacchetti modula_


ti a 50 Hz (10 ms di tempo attivo e 10 ms di tern_

rente: ffitto termico (effetto joule) ed


ffitto biostimolante.
Il calore endogeno diviene I'effetto predominante, come abbiamo visto, alle frequenze dell'ordine
dei MHz e dei GHz (Marconi e radar terapia).
Kotz pose la sua attenzione su queste corren_

10 ms

ti per una serie di considerazioni: innanzitutto,


le correnti bidirezionali permettono di erogare

po non attivo).
Sono necessarie, inoltre, delle pause molto lun_
ghe dopo I'erogazione dei pacchetti di onde sinu-

soidali; il rapporto ottimale tra la somma dei terl:_


pi attivi e la somma delle pause di i/5. il protc_
collo pi usato di l0 secondi di stimolazlone :
50 secondi di pausa.
Lobiettivo di queste correnti , infatti, di dete:minare nel muscolo una contrazione massima-.
isometrica solo per una breve frazione tempora-in quanto durante la contrazione isometrica r._=ne rallentata la circolazione sanguigna.
Le correnti di Kotz classiche presentano dunc-:
valori ben definiti e in un rapporto ottimale. pc:
cui assai facile erogare un trattamento effica-:
per il rinforzo muscolare.

10 ms

o 2500 Hz.

"T*'l'Korzdosthe
r30

rrnnorenam
La caratteristica delle correnti di Kotz quella
disponibili in apparecchi multicanale, con
coppie di elettrodi, per stimolare pir gruppi muscolari, in genere agonisti e antagonisti. Questa stimolazione alternata di muscoli agonisti e antagonisti facilitata dalla lunga pausa tra una contrazione muscolare e la successiva, tipica del segnale

di

ranzitutto,

di erogare
riir elevate
-re, a 2500

facilmenluelle sen-

li

3000 Hz
ensit ade-

muscolare
rne tale da

essere

Iob. .Xl

di

10-20

I:P

25"

t/s

20"

t/4

5"

15"

t/3

B"

40"

t/5

B'

JI

t/4

8"

24'*

1/3

til

massimo.

no,1949).
rportante,

PAIISA
5

minuti al

Alcuni apparecchi :utilizzano correnti tipo Kotz


a frequenza di 1000 + 2500 Hz e modulazione dj
3O Hz, con la possibilit di variare il rapporto tra
il tempo attivo e la pausa.
In questi casi, si consiglia comunque di mantenere il rapporto il pi possibile vicino a ll5, perch rapporti pi bassi di 1/3 sono decisamente da
nitare, in quanto possono essere scarsamente tol-

- Correntitipo Kotz e ropporli consigliof tu seg*

moduloto $imolonte e pouso.

{Fig.6.37).

Il tempo di trattamento

ffi

lerati dal paziente o addirittura creare danni muscolari (Tab.6.XI).

lNDtGMOfi.li.TE PEUTffiE,,.,,,
Le correnti di Kotz hanno come obiettivo il
trattamento dell'amiotrofia e il rinforzo muscolare; non sono efficaci, come abbiamo detto, nel
trattamento delle lesioni nerrrose periferiche.
Le correnti di Kotz sono state utilizzate anche
nel trattamento della scoliosi; attualmente, questa
indicazione superata.
La metodica originale appare essere nel complesso valida, ma con scarse possibilit di svilup-

tquenza, e
Intrazione

idi stimola pausa


neno delalla idea-

po, essendo le varianti proposte successivamente,


non certamente pitr efficaci e non altrettanto certamente innocue.

una fremodulars di tem-

CONROlN,OrceaOX

I protoe

F+ .37 -

Conenti di Kotz: $imolczione di gruppi muscolori ontogonisti.

se e

di deterassimale
mporale,

rica yie,

Oltre ai concetti generali gi espressi per tutta


I'elettroterapia, il limite vero delle correnti di Kotz
appare essere la scarsa tolleranza che alcuni individui, soprattutto non sportivi, presentano verso
le contrazioni isometriche indotte per diversi secondi, che ad alcuni appaiono piuttosto artificio-

rolto lunrde sinudei temlazione

[' ;,,, ;' ;,,

dunque

nale, per

efficace

r3l

dunque di difficile accettazione.

PUNTI MOTORI:
I PRINCIPALI PUNTI MOTORI
DEII.NIE:RVL.E DEI MUSCOLI

Si definisce "DLtnto motore" la zona cutanea


dove l'appli caziine deil;lettrodo, a parit di ca-

ratteristiche dello stimolo, determina la contrazione muscolare pi efficace. Il punto motore di


un nervo corrisponde alla zona in cui il nervo
pir superficiale, mentre il punto motore di un
muscolo corrisponde all'area della placca neuromuscqlrre. Nelle seguenti figure abbiamo evidenziatole mappe dei principali punti motori.

x
X6

',,,

*""

Fig. .40

Punti motori dei nervi muscolo<uloneo. mediano, rodiole e ulno-

re (X) e deimuscolido esiinnervoti

(a).

\
Fig. .38
voi(*).

Punti motori del nervo focciole (X) e dei muscoli do

eso

inner-

n, sovrascapolare

n.

n. cii'conflesso

femorale

i.:ir*::**

n. SPE

-\ i.

i* :ri*

l $ i ii

ii
n. tibiale p.

n. gluteo sup.

n. tibiale p.

n. gluteo inf.

Fig. .39

Fig. .41

Punti moori dei muscoli innervoi dai nervi sovro;tapolcre, sot'

loscopolore, circonfleso, glueo superiore e gluteo inferiore

(*).

Punti motori dei nervi femorole, sciotko, tibiole po$eriore e scio-

tico popliteo e$erno (X), e deimuscolido esiinnervoti


,

t32

(s).

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