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Tecniche ad Energia Muscolare

TEM

Marco Nicoletti
Storia

o T.J.Ruddy fù il precursore di queste tecniche e le


applicava soprattutto a livello del rachide
cervicale e dell’orbita

o Il dottor Freud L. Mitchell Senior prese spunto e


le applicò a tutto il corpo introducendole in un
sistema di procedure di medicina manuale

Marco Nicoletti
Indicazioni

Possono essere utilizzate per:


o Restrizioni di mobilità (disfunzione somatica)
o In casi di spasmo muscolare
o Per allungare un muscolo ipotonico o
ipertonico
o Per diminuire condizioni di edema
o Per rilasciare il tessuto mio-fasciale
o prima di una manipolazione

Marco Nicoletti
Caratteristiche della Tecnica

o Sono tecniche dirette


o Vanno contro barriera di restrizione
o È previsto sia un lavoro passivo da parte
dell’operatore
o Sia lavoro attivo che si sviluppa attraverso una
contrazione isometrica da parte del paziente

Marco Nicoletti
Le fasi della Tecnica

o Ricerca dell’operatore della barriera di


restrizione con precisi posizionamenti
o Contrazione isometrica di 5 secondi circa da parte
del paziente contro una controforza applicata
dall’operatore
o 2 secondi di pausa
o Ricerca della nuova barriera di restrizione da
parte dell’operatore
o Ripetere per 4/5 volte fino al cedimento del
tessuto

Marco Nicoletti
Periodo Refrattario

Marco Nicoletti
Funzionamento dei Fusi nella fase
Tonica o di Contrazione
1. Contrazione (fase tonica)
2. Stimolazione dei
motoneuroni gamma
statici
3. Raggiunge le fibre a sacco di
nucleo statico e a catena di
nuclei
4. Contrazione delle zone polari
con allungamento della zona
equatoriale
5. Si attivano le fibre sensoriali
primarie e secondarie
6. Efferenze dirette al midollo e
al motoneurone alfa
(circuito mono sinaptico)
7. Efferenza all’interneurone
inibitorio (circuito bi-
sinaptico) per inibire il
muscolo antagonista
(innervazione reciproca)

Marco Nicoletti
Attivazione dei Fusi durante la
Contrazione

Marco Nicoletti
Funzionamento dei Fusi durante
l’allungamento (riflesso da stiramento)
1. Allungamento muscolare
2. Stimolazione dei
motoneuroni gamma
dinamici
3. Raggiunge le fibre a sacco di
nucleo dinamiche
4. Contrazione delle zone polari
con allungamento della zona
equatoriale
5. Si attivano le fibre sensoriali
primarie
6. Efferenze dirette al midollo e
al motoneurone alfa
(circuito mono sinaptico)
7. Efferenza all’interneurone
inibitorio (circuito bi-
sinaptico) per inibire il
muscolo antagonista
(innervazione reciproca)

Marco Nicoletti
Circuito Monosinaptico
(arco riflesso)

Marco Nicoletti
Riflesso da Stiramento
1. tutti i muscoli scheletrici esibiscono riflessi da stiramento

2. lo stiramento è uno stimolo adeguato ma la sensibilità del


recettore è così grande che anche vibrazioni o un
sobbalzo/spinta (Jarring) possono attivarlo

3. la risposta è specifica. Ossia il muscolo stirato è quello che si


contrae. Tale risposta è così specifica che stirando un capo di
un muscolo a due capi si evoca il riflesso solo nella porzione
sottoposta a stiramento
4. il riflesso ha una latenza molto breve

5. la contrazione riflessa non supera temporalmente lo


stiramento, in altri termini non vi è una scarica postuma dei
motoneuroni ("afterdischarge")

6. il riflesso è spinale e rimane anche se il midollo viene separato


dai centri superiori
7. il riflesso è per lo più sviluppato nei muscoli estensori (i
fisiologi per estensori intendono gli antigravitazionali)

8. il riflesso da stiramento può fungere da servomeccanismo

Marco Nicoletti
Organi Tendinei del Golgi

• o Sono disposti in
serie nelle
giunzioni tra
muscolo e tendine
o Sono sensibili
• all’aumento di
tensione
o Le efferenze sensitive
• sono fibre di tipo Ib
o Il circuito a
livello
• midollare sarà
bi- sinaptico

Marco Nicoletti
Riflesso Miotatico Inverso

1. All’aumento della tensione muscolare con la contrazione


2. Stimolazione dell’organo tendineo del golgi
3. L’afferenza di tipo Ib entra nel midollo e fa sinapsi con gli
interneuroni inibitori
4. Rilascio del muscolo agonista e contrazione dell’antagonista

Marco Nicoletti
Rilassamento Post-Isometrico

La tecnica TEM sfrutta la contrazione isometrica del


paziente per indurre il riflesso miotatico inverso:

il muscolo interessato (o il gruppo di muscoli)


viene attivato senza allungarlo,
quindi senza stimolare i suoi fusi neuromoscolari,
ma stimolando il suoi organi tendinei del golgi,
che ne inducono il rilassamento.

Marco Nicoletti

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