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capitolo lezione
• Le esplorazioni
sulla superficie
di Marte
• L’ultima
glaciazione
L’Universo
Origine è nato più di 13
ed evoluzione miliardi di anni fa
della vita Il nostro Universo ha avuto origine
espandendosi da un singolo punto
Si ritiene che l’Universo si sia originato cir-
ca 13,8 miliardi di anni fa. Secondo la teoria
del Big Bang tutto ha avuto inizio da un
singolo punto, all’interno del quale era con-
tenuta la materia in uno stato infinitamente
denso dove non esistevano atomi. Quando
il singolo punto ha cominciato a espander-
si, la temperatura dell’Universo in forma-
La vita sul nostro
pianeta è comparsa zione era ancora di migliaia di miliardi di
circa 3,8-4 gradi, ma via via che aumentava il volume
miliardi di anni fa,
probabilmente in la sua temperatura diminuiva, diventava
acque calde e poco possibile l’esistenza delle prime particelle
profonde.
sub-atomiche e si definivano le forze che
oggi regolano la materia a noi nota. Entro
il primo secondo di questo processo, che se-
gna anche l’inizio del tempo stesso, si erano
formati i protoni e i neutroni (due tipi di par-
ticelle stabili, ma a quell’epoca presenti in
quantità ridotte) che cominciarono poi ad
aggregarsi tra loro formando, assieme agli
elettroni, nuove strutture: i nuclei atomici.
Quando l’Universo raggiunse all’incirca i
2500 °C, questi nuclei, grazie ai loro protoni
carichi positivamente, cominciarono ad at-
trarre piccole particelle con carica negativa,
gli elettroni, che erano in rapido movimento
intorno a essi; si formarono così gli atomi. È
a partire da questi atomi che si sono origi-
nate col passare del tempo tutte le stelle e i
pianeti del nostro Universo.
2
centrata in ammassi chiamati galassie, Più la nube diventava densa, più al suo in- i pianeti, compresa la Terra, si siano formati
ciascuna formata da un numero enorme di terno gli atomi si muovevano rapidamente circa 4,6 miliardi di anni fa.
stelle e da materia interstellare. entrando sempre più in collisione tra loro; Durante il periodo di formazione la tem-
Esistono miliardi di galassie, le più gran- con l’aumento della temperatura le collisio- peratura interna della Terra era molto alta;
di delle quali possono contenere centinaia ni si fecero progressivamente più violente in seguito il nostro pianeta cominciò a raf-
di miliardi di stelle. La galassia in cui si tro- fino a che gli atomi di idrogeno comincia- freddarsi a partire dalla superficie, dando
va il nostro Sistema solare è chiamata Via rono a scontrarsi con tale forza da fondere i così luogo alla crosta esterna. Le rocce più
Lattea perché, di notte, parte di essa ci appa- loro nuclei, formando nuovi atomi di elio e antiche di questo strato, datate con il meto-
re come una fascia dall’aspetto lattiginoso liberando energia nucleare. Queste reazioni do degli isotopi radioattivi, risultano avere
(figura 1). Questa galassia comprende diver- termonucleari si svolgono tuttora all’inter- un’età di circa 4,1 miliardi di anni. È proba-
se decine di miliardi di stelle; una di esse, il no del Sole e sono la fonte dell’energia che si bile che, a quell’epoca, l’atmosfera fosse co-
Sole, occupa una posizione un po’ periferica irradia dalla sua turbolenta superficie. stituita principalmente da idrogeno ed elio,
su uno dei suoi bracci a spirale. Secondo le attuali teorie, i pianeti si for- ma col passare del tempo questi elementi si
Secondo gli studiosi di cosmologia, il So- marono da gas e polvere in movimento in- dispersero nello spazio sia perché, essendo
le è nato circa 5 miliardi di anni fa e, come le torno alla stella appena nata. All’inizio le due gas molto leggeri, la forza di gravità ter-
altre stelle, ha avuto origine da un ammasso particelle si ammassarono a caso, ma, una restre era troppo debole per riuscire a tratte-
di polvere e di gas (idrogeno ed elio) che ruo- volta diventati più grossi, tali ammassi at- nerli sia per la temperatura elevata ancora
tavano nello spazio tra le stelle più vecchie. trassero per gravità altre particelle e diedero presente sulla Terra, che forniva loro l’ener-
L’enorme nube che sarebbe diventata il Sole così origine ai pianeti. L’orbita più vicina al gia sufficiente per allontanarsi nello spazio.
si condensò gradualmente a mano a mano Sole fu percorsa da Mercurio, quella succes- In seguito, a partire dai gas sprigionati
che gli atomi di idrogeno e di elio venivano siva da Venere, la terza dalla Terra, la quarta dai vulcani si sarebbe formato un secondo ti-
attirati verso il centro della nube dalla for- da Marte e così via fino a Urano e Nettuno, i po di atmosfera, differente sia dall’atmosfera
za di gravità. pianeti più distanti (figura 2). Si calcola che composta da idrogeno ed elio sia da quella at-
tuale. Questa atmosfera era ancora ricca d’i-
drogeno, un gas però non più libero nell’aria,
1 ma combinato con altri elementi chimici a
formare molecole come il metano (CH4). L’ac-
Un’immagine notturna
della Via Lattea, la qua che fuoriusciva dai geyser sotto forma
galassia di cui fa parte di gas arricchì l’atmosfera di vapore acqueo; al
anche il nostro Sole.
diminuire della temperatura queste nubi di
vapore si sarebbero condensate e avrebbero
formato i primi oceani caldi e poco profondi
che, col passare del tempo, si estesero fino a
coprire gran parte del pianeta.
Rispondi
Nel seguente brano barra
i termini che ritieni errati.
1. L’evoluzione dell’atmosfera terrestre
Si ritiene che la prima atmosfera presente
2 Le teorie attuali ritengono che i pianeti del Sistema solare si siano formati sulla Terra fosse composta soprattutto da
dalla polvere e dai gas che si trovavano intorno al Sole appena nato, attratti ossigeno / idrogeno gassoso che, essendo
dalla forza di gravità esercitata dall’ammasso delle particelle che si andavano troppo pesante / leggero, un po’ alla volta
aggregando a mano a mano intorno alla grande stella.
solidificò / scomparve lasciando il posto a
un’atmosfera più varia e costituita in gran
parte da vapore acqueo / ossigeno.
Esistono diverse
• l’ossigeno libero era quasi del tutto assen-
grande numero di ricerche condotte nel
te nell’atmosfera, mentre era ancora ab-
corso di quest’ultimo secolo, nessuna di es-
teorie sull’origine
bondante l’idrogeno;
se sembra aver fornito ancora risposte del
• i quattro elementi (idrogeno, ossigeno,
tutto convincenti.
della vita
carbonio e azoto) che oggi costituiscono
più del 95% dei tessuti degli organismi vi-
La prima ipotesi sulla comparsa venti erano in qualche modo già disponi-
della vita è attribuita a Oparin bili nell’atmosfera e nelle acque.
La cellula è l’unità di base
La prima interessante ipotesi riguardo all’o- Oltre a questi materiali grezzi, sul nostro
di tutti gli esseri viventi
rigine della vita fu elaborata dal biochimico pianeta c’era moltissima energia che si ma-
Con il progressivo raffreddamento della Ter- russo Aleksandr I. Oparin (1894-1980) e ven- nifestava sotto forma di calore, scariche elet-
ra e la comparsa sul nostro pianeta di riserve ne ripresa dal genetista scozzese J.B. Halda- triche, radioattività e radiazioni provenienti
d’acqua allo stato liquido si organizzarono e ne (1892-1964). Secondo questi scienziati, la dal Sole. Oparin ipotizzò che, in tali condi-
si svilupparono i primi sistemi viventi. comparsa della vita sulla Terra fu precedu- zioni, dai gas dell’atmosfera si sarebbero po-
Se si volesse analizzare il grado di com- ta da una lunga serie di eventi che prende il tute formare grandi quantità di quelle mole-
plessità della materia vivente, metteremmo nome di evoluzione chimica. cole che costituiscono il materiale chimico
al livello più basso di questa ipotetica scala
gli atomi; al secondo posto avremmo le mo-
3 Tutti gli organismi viventi, sia animali sia vegetali, sono costituiti da cellule
lecole, ossia l’aggregazione di due o più ato- simili specializzate nello svolgimento delle diverse funzioni vitali.
mi, come per esempio la molecola dell’acqua
(H2O = 2 atomi di idrogeno e 1 di ossigeno) o
quella del diossido di carbonio (CO2 = 1 ato-
mo di carbonio e 2 di ossigeno).
A un livello superiore di organizzazione,
le molecole possono interagire tra loro per
dare origine a strutture complesse e straor-
dinariamente organizzate, le cellule (che
studieremo più in dettaglio nei prossimi ca-
pitoli). La cellula è considerata l’unità di ba-
se di tutti gli esseri viventi; uno dei princi-
pi fondamentali della biologia è proprio che
tutti gli organismi sono formati da una o più
cellule simili (figura 3).
Le caratteristiche generali che contrad-
distinguono una cellula da altri sistemi chi-
mici sono:
4
• l’esistenza di una membrana (figura 4) che
separa la cellula dall’ambiente circostan- Queste cellule, simili
te e le permette di mantenere una propria a cellule primitive
che vivevano in
identità chimica; acque calde, sono
• la presenza di enzimi, complesse moleco- separate dall’acqua
che le circonda dalla
le che risultano essenziali per lo svolgi- membrana cellulare.
mento delle reazioni chimiche da cui di-
pende la vita;
• la capacità di duplicarsi e trasmettere l’in-
formazione genetica, dando origine a
nuove cellule;
4
di base dei tessuti viventi, ossia le molecole Questi esperimenti non hanno dimostrato e a ottimizzare, al loro interno, l’efficienza di
organiche; col tempo, esse si sarebbero rac- che tali composti organici si sono sponta- alcune reazioni. Nei sistemi chimici attuali,
colte nei mari e nei laghi del pianeta, dando neamente formati sulla Terra primitiva, ma sia in laboratorio sia negli organismi viven-
origine a un «brodo primitivo». soltanto che si sarebbero potuti formare. Le ti, le molecole e gli aggregati molecolari più
prove raccolte sono, tuttavia, molto numero- stabili tendono a perdurare nel tempo, men-
se e la maggior parte dei biochimici ritiene tre i meno stabili scompaiono. Analogamen-
L’esperimento di Miller
ora che, date le condizioni esistenti sulla gio- te, sulla Terra primitiva i sistemi costituiti
confermò l’ipotesi di Oparin
vane Terra, le reazioni chimiche che hanno da aggregati molecolari che avevano mag-
Oparin pubblicò le sue ipotesi nel 1922, ma dato origine agli amminoacidi e ad altre mo- gior stabilità chimica o maggior possibilità
la comunità scientifica non diede loro molto lecole organiche fossero inevitabili. di riprodursi sarebbero, col trascorrere del
credito. A metà del secolo scorso, tuttavia, si tempo, aumentati di numero rispetto ad al-
ebbe la prima conferma sperimentale dell’i- tri sistemi meno efficienti.
Le prime cellule
potesi di Oparin grazie al lavoro di Stanley Questo meccanismo, al quale Oparin
si sono formate nei mari
Miller, dell’Università di Chicago. diede il nome di protoselezione naturale per
Nel suo esperimento (figura 5) Miller si- Una volta formatesi, col passare del tempo le analogie con la selezione naturale di Dar-
mulò in laboratorio le condizioni ambien- le molecole organiche sarebbero diventate win (vedi capitolo 5), avrebbe favorito un
tali probabili sulla Terra primitiva facendo via via più numerose nei mari e si sarebbero aumento della complessità biochimica e,
circolare, fra un «oceano» posto in basso e combinate dando luogo a piccoli sistemi. A un po’ alla volta, avrebbe portato all’acqui-
una sovrastante «atmosfera», alcuni gas co- questo punto, all’evoluzione chimica avrebbe sizione di un semplice metabolismo, punto
me l’idrogeno, il vapore acqueo, il metano fatto seguito una nuova fase del processo, che di partenza di tutto il mondo vivente. Opa-
e l’ammoniaca. L’«oceano» venne scaldato Oparin chiamò evoluzione prebiologica. rin chiamò questi sistemi coacervati, imma-
per far evaporare l’acqua e per spingere i gas Questi sistemi avrebbero imparato a ginandoli come gocce di olio in sospensione
dentro i tubi del dispositivo, attraverso cui scambiare materia ed energia con l’ambiente nell’acqua in cui si erano formati.
si fecero passare scariche elettriche che si-
mulavano l’azione dei fulmini. Quando i gas
5 Simulando le condizioni della Terra primitiva, l’esperimento di
fluivano lungo la parte di tubo che era cir- Miller riuscì a dimostrare che le molecole organiche potevano
condata da acqua di raffreddamento, il vapo- formarsi partendo dalla materia inorganica.
re acqueo si condensava e tornava allo stato
«Atmosfera»
liquido portando con sé qualsiasi molecola contenente gas,
organica si fosse formata. Queste molecole come idrogeno,
vapore acqueo, metano e
si accumulavano in basso, nella porzione di ammoniaca; scariche
tubo che si ricollegava con l’«oceano». elettriche per si-
Dopo 24 ore, circa metà del carbonio pre- mulare l’azione
dei fulmini.
sente inizialmente nel metano era stato in-
corporato in vari tipi di molecole organiche
formando, in particolare, gli amminoacidi,
che sono biomolecole fondamentali per gli
organismi viventi. L’importanza dell’esperi-
Fonte di
mento, perciò, fu quello di aver dimostrato calore per
in laboratorio in che modo abbiano potuto scaldare l’acqua e
riprodurre così i
formarsi spontaneamente le molecole che caldi «oceani»
sono alla base della vita. primitivi.
Sistema di
Esperimenti di questo tipo hanno con- raffreddamen-
to per far tornare
fermato che quasi tutte le fonti di energia l’acqua allo stato
presenti a quell’epoca (fulmini, radiazioni liquido mediante
ultraviolette o ceneri vulcaniche bollenti) condensazio-
ne.
avrebbero potuto trasformare le molecole
probabilmente presenti sulla superficie ter-
restre in composti organici complessi. Con
alcune variazioni delle condizioni speri-
mentali e del miscuglio dei gas posti nei reci- Beuta per racco-
pienti usati in laboratorio, sono stati prodotti gliere l’acqua con-
tenente gli amminoa-
quasi tutti i comuni amminoacidi e anche i cidi e le altre sostanze
componenti essenziali del DNA, la molecola formatesi durante
il procedimento.
che contiene le informazioni genetiche.
avere avuto
B
brana dentro la quale avvenivano reazioni
chimiche analoghe a quelle delle cellule
Rispondi
il presidente degli Stati Uniti volle addirittura
dare l’annuncio della scoperta in televisione. solare. Dall’esame di tale meteorite, i cui fram- Barra il completamento che ritieni esatto.
Non solo sembrava provata per la prima volta menti vennero raccolti immediatamente dopo 1. Nell’atmosfera terrestre, nel corso del tempo
l’esistenza della vita extra-terrestre, ma era la sua caduta per evitare eventuali contamina- A l’idrogeno ha preso il posto
addirittura possibile che, come voleva la teoria zioni con materiali terrestri, gli scienziati della dell’ossigeno gassoso.
della panspermia, la vita sulla Terra fosse arri- NASA hanno accertato la presenza di microca- B l’idrogeno è rimasto, ma solo
vata dal Pianeta Rosso. vità contenenti sostanze organiche. combinato ad altri elementi.
C gli atomi d’idrogeno e d’ossigeno sono
A C scomparsi essendo troppo leggeri.
D tra tutti i composti allo stato gassoso sono
rimasti solo quelli contenenti ossigeno.
6
3
lezione
attuali e con gli organismi da esse costituite. tano evidentemente più complesse. Ciò no-
Oggi esistono due differenti tipi di cellu- nostante le numerose somiglianze nella loro
le, le cellule procariote e quelle eucariote, composizione e nel funzionamento non cre-
che hanno però in comune due caratteristi- ano dubbi riguardo il grado di parentela che
che fondamentali (figura 6): una membrana le unisce.
esterna, detta membrana cellulare, che separa
la cellula dall’ambiente esterno, e il materiale
Le cellule eucariote
Oggi esistono genetico (l’informazione ereditaria), che di-
rige le attività di una cellula e le consente
si sono formate inglobando
quelle procariote
in natura diversi di riprodursi, trasmettendo i suoi caratteri
ereditari ai discendenti (come vedremo nel Secondo le testimonianze fossili, i primi or-
6 Disegno e fotografia al microscopio (A) di una cellula procariote (un batterio) 7 Principali differenze tra procarioti (A)
che si sta dividendo, e (B) di una cellula eucariote (un’ameba). ed eucarioti (B).
Cellula Cellula
A Nelle cellule
procariote eucariote
procariote il
materiale geneti- cromosomi presente presenti
co è presente sotto (uno solo) (più d’uno)
forma di una grossa membrana presente presente
molecola circolare cellulare
chiamata cro-
mosoma. membrana assente presente
nucleare
parete organuli assenti presenti
cellulare circondati da
Il cromosoma
esterna membrana
non è contenuto in
membrana un nucleo, ma si trova parete presente presente (solo nelle
cellulare in una particolare cellulare piante e nei funghi)
zona della cellula
detta nucle- A
oide.
.
B
I cromosomi sono
circondati da una
doppia membrana, la
membrana nucleare, che
li separa dalle altre
strutture cellulari e
vacuolo forma un nucleo
contrattile distinto.
Le cellule si differenziano
per le diverse modalità B
8
Per saperne
2. Secondo la teoria endosimbiontica di più I batteri metanogeni, che vedete nella
fotografia al microscopio, sono in grado
A una conferma della precedente autonomia
delle cellule procariote da quelle eucariote
2 di produrre metano (CH4) e acqua (H2O)
a partire da anidride carbonica (CO2) e
è la presenza di DNA nei mitocondri. idrogeno gassoso (H2).
Le prime
B è probabile che una cellula vegetale abbia
stabilito una simbiosi con una cellula animale. A
cellule erano
C l’ingresso di batteri nelle cellule eucariote
è avvenuto prima dell’evoluzione chimica
ipotizzata da Oparin.
D la stretta relazione tra cloroplasti e cellule
ospite è evidenziata dal fatto che tali
autotrofe?
particelle hanno le stesse dimensioni.
Ricostruire la natura dei
3. Gli organismi autotrofi
primi viventi comparsi sul
A dipendono da fonti esterne di molecole
organiche per il loro fabbisogno energetico. pianeta non è semplice
B sono in grado di assemblare molecole e gli indizi sono a volte
organiche ricche di energia a partire da
composti inorganici. contrastanti: oggi si
C sono tutti organismi fotosintetici in grado ritiene più probabile che
di catturare l’energia del Sole.
D comprendono solo organismi unicellulari
le prime cellule fossero
sia fotosintetici sia chemiosintetici. chemiosintetiche.
N
onostante la loro relativa semplicità,
le prime cellule avevano anch’esse
10 Disegno (A) e fotografia al microscopio bisogno di un rifornimento continuo
(B) di Chlamydomonas, un’alga
unicellulare. Questo organismo di energia per vivere, crescere e riprodursi. e fango delle paludi; altri, invece, sono stati
eucariote contiene un nucleo avvolto Alcuni scienziati ipotizzano che queste cellule trovati nelle profonde fosse oceaniche dove
da membrana, numerosi organuli e fossero eterotrofe; per nutrirsi esse avrebbero si raccolgono i gas sfuggiti dalle fessure della
granuli di amido che costituiscono le assimilato le molecole organiche presenti nel crosta terrestre. È stato accertato che questi
riserve nutritive dell’organismo. batteri sono i rappresentanti sopravvissuti di
«brodo» primordiale, le stesse utilizzate dalle
cellule per autoassemblarsi. gruppi molto antichi di organismi unicellulari.
A parete cellulare
Secondo questa ipotesi, a mano a mano In secondo luogo, in alcuni esperimenti che
membrana che le cellule primitive aumentarono di simulano le condizioni ambientali della Terra
cellulare numero, cominciarono a esaurire le molecole miliardi di anni fa sono state prodotte moleco-
base del
flagello complesse da cui dipendeva la loro esistenza le organiche che sono i precursori chimici della
cloroplasto clorofilla delle piante; quando queste molecole
mitocondrio
e che avevano impiegato milioni di anni per
accumularsi. Una volta ridotta la riserva di sono mescolate a molecole organiche semplici
queste molecole, iniziò una forma di compe- in un ambiente privo di ossigeno e illuminato,
tizione: le cellule che erano in grado di fare un avvengono reazioni fotosintetiche primitive.
nucleo
uso efficiente delle limitate fonti di energia Queste reazioni somigliano a quelle che si
allora disponibili avevano più probabilità svolgono in alcuni tipi di batteri fotosintetici.
di sopravvivere e di riprodursi rispetto alle Attualmente i biologi non sono in grado
cellule prive di tali capacità. Col passare del di risolvere il problema se i primi microfossili
membrana tempo comparvero cellule che erano capaci di fossero eterotrofi o autotrofi, ma è certo
nucleare sintetizzare molecole organiche a partire da che, senza l’evoluzione degli autotrofi, la vita
semplici sostanze inorganiche. sulla Terra sarebbe presto cessata. In più di
amido Le scoperte più recenti, tuttavia, sono più 3,5 miliardi di anni dall’origine della vita sulla
orientate verso l’ipotesi che le prime cellule Terra a oggi, gli autotrofi di maggiore successo
B potessero essere autotrofe, chemiosintetiche (quelli cioè che hanno lasciato il maggior nu-
o fotosintetiche, piuttosto che eterotrofe. mero di discendenti e si sono diversificati nella
Innanzitutto, sono stati trovati parecchi gruppi maggiore varietà di forme) sono stati quelli
differenti di batteri chemiosintetici che avreb- che hanno sviluppato un sistema per utilizzare
bero potuto essere molto adatti alle condizioni direttamente l’energia del Sole nel processo di
ambientali predominanti sul giovane pianeta. fotosintesi. Con la comparsa della fotosintesi
Alcuni di questi batteri, come i metanogeni il flusso di energia nella biosfera venne ad
(figura A), possono vivere soltanto in assenza assumere la sua forma moderna dominante:
di ossigeno, una condizione predominante energia radiante del Sole trasmessa, attra-
sulla Terra primordiale, ma presente oggi solo verso gli autotrofi fotosintetici, a tutte le altre
in ambienti isolati come i fondali di melma forme di vita.
Gran parte
una o più cellule;
esso corrisponde alla minima distanza che
2. le reazioni chimiche di un organismo vi-
deve sussistere tra due oggetti perché questi
delle cellule
vente, compresi i meccanismi di libera-
possano essere percepiti come effettivamen-
zione dell’energia e le reazioni di biosin-
te separati.
non è visibile
tesi, hanno luogo dentro le cellule;
Per esempio, se si osservano due linee di-
3. le cellule si originano da altre cellule;
stanti fra loro meno di 100 micrometri (μm),
a occhio nudo
4. le cellule contengono le informazioni ere-
esse appariranno come un’unica spessa li-
ditarie degli organismi di cui fanno par-
nea; analogamente, due puntini distanti me-
te, e queste informazioni vengono tra-
no di 100 μm appaiono come un unico pun-
smesse dalla cellula madre alla cellula
tino sfumato. Al contrario, se si osservano
Il microscopio ha permesso figlia.
a occhio nudo due linee (o due puntini) che
di formulare la teoria cellulare
distano 120 μm, esse appariranno distingui-
Grazie ai microscopi si è scoperto
Nel diciassettesimo secolo il matematico, bili l’una dall’altra.
un mondo sconosciuto
fisico, astronomo e naturalista inglese Ro- La maggior parte delle cellule eucariote
bert Hooke (1635-1703), usando un micro- Una conoscenza approfondita delle cellule ha un diametro compreso tra i 10 e i 30 μm,
scopio di sua invenzione (figura 11A), notò procariote ed eucariote è stata resa possibile circa 3-10 volte al di sotto del potere di riso-
che il sughero e altri tessuti vegetali erano
formati da piccole cavità separate da pareti
11 (A) Disegno del 1665 con cui
(figura 11B); egli chiamò queste cavità «cel- Hooke presentò il suo strumento; B
le», cioè «piccole stanzette». Il termine «cel- (B) immagine al microscopio
ottico di un sezione di sughero:
lula» ha assunto il suo attuale significato, Hooke vide un’immagine simile a
cioè «unità di base della materia vivente», questa grazie al suo microscopio;
(C) un ritratto di Robert Hooke.
soltanto dopo 150 anni dalla scoperta di Ho-
oke (figura 11C).
Nel 1838 Matthias J. Schleiden (1804-
1881), un botanico tedesco, giunse alla con- A
10
luzione dell’occhio umano, e le cellule pro- limiti a un microscopio ottico per quanto ne in esame che permettono la trasmissione
cariote sono ancora più piccole. Per distin- riguarda la risoluzione. di elettroni (cioè le regioni «trasparenti agli
guere le singole cellule, per non parlare della È necessario fare attenzione a non con- elettroni») appaiono chiare e le aree che di-
loro struttura interna, noi dobbiamo utiliz- fondere i termini «potere di risoluzione» e sperdono elettroni (cioè le regioni «opache
zare strumenti che aumentino il potere di «ingrandimento», perché sono due concet- agli elettroni») appaiono scure. I microsco-
risoluzione. La maggior parte delle nostre ti diversi. Se scattiamo una fotografia, attra- pi elettronici a trasmissione, al momento
conoscenze attuali sulla struttura cellula- verso il migliore microscopio ottico, di due attuale, offrono un potere di risoluzione di
re è basata sull’utilizzo di tre differenti tipi linee distanti meno di 0,2 μm (o 200 nm), circa 0,2 nm, approssimativamente 500 000
di microscopi, che ora vedremo in dettaglio. potremo ingrandire questa fotografia infi- volte maggiore di quello dell’occhio uma-
nitamente, ma le due linee continueranno no. Questa grandezza è circa due volte il dia-
a confondersi; analogamente, usando lenti metro di un atomo di idrogeno. I microsco-
I microscopi possono essere
più potenti, possiamo aumentare l’ingrandi- pi elettronici producono solo immagini in
ottici o elettronici
mento, ma questo non migliorerà il potere di bianco e nero che, tuttavia, vengono spesso
Il migliore microscopio ottico (figura 13A) risoluzione e continueremo a vedere sfocato. colorate per migliorarne la visione.
ha un potere di risoluzione di 0,2 μm, o 200 Con il microscopio elettronico a tra- Sebbene il potere di risoluzione del mi-
nanometri (nm), migliorando così la visione smissione, o TEM, (figura 13B) il potere croscopio elettronico a scansione, o SEM,
a occhio nudo di circa 500 volte. È pratica- di risoluzione è stato aumentato di circa sia soltanto di 10 nm, questo strumento è
mente impossibile costruire un microscopio 1000 volte rispetto a quello del microsco- diventato un mezzo d’indagine di straordi-
ottico migliore di così; il fattore limitante è pio ottico. Questo è stato possibile usando nario valore per i biologi (figura 13C). Nel
la lunghezza d’onda della luce: più corta è la un’«illuminazione» con lunghezza d’onda microscopio elettronico a scansione gli elet-
lunghezza d’onda, maggiore è la risoluzio- molto più corta: questo sistema di illumina- troni non attraversano il campione, ma so-
ne. Le lunghezze d’onda più corte della luce zione è costituito da fasci di elettroni invece no riflessi dalla sua superficie, precedente-
visibile sono di circa 0,4 μm e ciò pone dei che da raggi luminosi. Le aree del campio- mente ricoperta da una sottilissima lamina
13 A B C
Confronto tra il
microscopio ottico
(A), il microscopio
elettronico a
trasmissione (B)
e il microscopio
elettronico a
scansione (C). Le
fotografie al SEM
e al TEM sono in
«falsi colori», ovvero
nascono in bianco
e nero e vengono microscopio ottico TEM SEM
ritoccate in un
secondo tempo immagine vista fonte
inserendo i colori. fonte
direttamente di elettroni di elettroni
lente del
condensatore lente magnetica
del condensatore
lente
dell’oculare fascio di fascio di
elettroni elettroni
lente
dell’obiettivo deflettore
campione del fascio
campione lente
dell’obiettivo lente magnetica
di proiezione rivelatore
fascio di luce
lente
lente del di proiezione
condensatore
campione
fonte immagine
di luce immagine su schermo su schermo
fluorescente
schermo televisivo che permette di ottene- A Gli esseri viventi sono sempre costituiti
da cellule eucariote.
La teoria re una visione del campione. Il microsco-
pio elettronico a scansione permette rap- B Tutte le cellule sono avvolte
da una membrana esterna.
cellulare presentazioni tridimensionali di cellule
e di strutture cellulari talmente vivide da
C Le cellule si originano da materiale organico.
D Le cellule contengono informazioni
compensare in parte il suo limitato potere
ereditarie che possono essere trasmesse
di risoluzione. Nella figura 14 si possono os- alle cellule figlie.
Competenza di cittadinanza:
servare le cellule sessuali maschili (sperma-
Acquisire e interpretare l’informazione
tozoi) come apparirebbero se osservate con i Barra il completamento che ritieni esatto.
M
olti scienziati hanno contribuito a tre diversi tipi di microscopi. 3. Se si volessero riprendere delle immagini
determinare la «teoria cellulare», per un documentario in cui si vedano cromosomi
la tesi secondo cui ogni organismo in movimento durante la divisione cellulare,
Rispondi
vivente è formato da cellule e che tutte le sarebbe necessario utilizzare
Barra il completamento che ritieni esatto.
cellule, anche di organismi molto diversi tra A il microscopio ottico per il suo elevato
1. Al microscopio ottico sarebbe
loro, come per esempio un’alga unicellulare e potere di risoluzione.
impossibile osservare
un elefante, sono molto simili tra loro. B il microscopio ottico perchŽ
Completa la seguente tabella cercano infor- A il nucleo delle cellule.
il preparato • vivo.
mazioni su testi e/o siti idonei. Poi rispondi B la presenza della parete batterica.
C il microscopio elettronico a trasmissione
alle seguenti domande. C la struttura della membrana cellulare. per il suo potere d’ingrandimento.
D un globulo bianco. D il microscopio elettronico a scansione per
A queste domande potete rispondere
singolarmente. osservare meglio la superficie dei cromosomi.
1. Quale ritieni sia stato lo scienziato che
maggiormente ha contribuito alla formu-
lazione della teoria cellulare? Spiega le
14
A
tue motivazioni.
2. Schleiden e Schwann hanno lavorato in- Spermatozoi visti al
microscopio ottico
sieme; per quali aspetti si è differenziato (A), al microscopio
il loro lavoro? elettronico a
3. Nella tua ricerca di informazioni, hai uti- trasmissione (B)
lizzato un’unica fonte? Se le fonti (come e al microscopio
sarebbe auspicabile) sono state diverse, elettronico a
scansione (C).
hai trovato contraddizioni nella formula-
zione delle singole teorie? 20 µm
Hooke . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Camillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Golgi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Matthias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Schleiden . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
e Theodor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 µm
Schwann . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
C
Rudolf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Virchow . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Hans . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Driesch . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Santiago . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Cajal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 µm
12
5
lezione
ni di anni perché da questi organismi uni-
15 Synura uvella, un’alga coloniale. Ogni
cellulari si formassero le prime semplici individuo è dotato di un filamento (il
forme di vita pluricellulari. flagello) utile per muoversi nell’acqua
di acquitrini e stagni in cui nuotano
Una forma intermedia tra gli organismi incessantemente, assomigliando a
unicellulari e pluricellulari è rappresentata piccole sfere scure.
da singole cellule riunite in colonie; le colo-
nie differiscono dagli organismi effettiva-
L’evoluzione mente pluricellulari in quanto le loro cellu-
le conservano un alto grado di autonomia.
della vita Nelle colonie le cellule sono spesso colle-
gate tra loro da filamenti che conferiscono
sulla Terra e le all’aggregato una tale unitarietà da farlo so-
migliare a un singolo organismo (figura 15).
ere geologiche Le cellule degli organismi pluricellulari, in-
vece, differiscono dagli eucarioti unicellu-
lari in quanto ogni tipo di cellula è specia-
La vita sulla Terra si è evoluta
lizzato nel compiere una funzione specifica
per tappe successive
nella vita dell’organismo; ciò nonostante,
Le prime cellule eucariote fecero la loro ognuna rimane un’unità autosufficiente.
comparsa su questo pianeta circa 2 miliardi La figura 16 mostra quando dovrebbe-
di anni dopo che si erano formate le cellule ro essere avvenuti gli eventi fondamenta-
procariote; si ritiene che, in seguito, furono li della storia della Terra immaginando 4,6
necessari ancora diverse centinaia di milio- miliardi di anni condensati in un solo mese.
27 28 29 30
12
All’inizio dell’era 9 3
paleozoica le piante
cominciarono a coloniz- Homo
zare la terraferma, tra esse sapiens è
vi era l’equiseto, tuttora apparso negli
presente nei boschi a 6 ultimi 10 mi-
clima temperato e nuti del 30°
nelle foreste. giorno.
C D
Acheano
Proterozoico
Eone Fanerozoico
Cambriano
Ordoviciano
Siluriano
Devoniano
Carbonifero
Permiano
Triassico
Giurassico
Cretaceo
Paleogene
Neogene
L AP
R
Periodo aR Paleocene
Eocene
Oligocene
Miocene
Pilocene
Pleistocene
Olocene
Epoca
Milioni
65
55,8
33,9
23
5,3
1,8
0,01
di anni fa 4500 543 490 439 409 354 290 245 206 144
20
A B
(A) Un gruppo di
ricercatori alla
Burgess Shale nel
Yoho National Park;
(B) i trilobiti erano
artropodi marini che
si estinsero al termine
dell’era paleozoica.
16
Attività
di fine
capitolo
1 Aula di
scienze
Riassunto
Lezione 1
L’Universo si è originato circa 13,8 miliardi di anni espandendosi
dei titanosauri galassie, come la Via Lattea di cui fa parte il Sistema Solare. La
Terra ha un’età di circa 4,5 miliardi di anni e, dopo un periodo
di lento raffreddamento, ha formato una crosta solida su cui è
U
n altro spettacolare ritrovamento fossile nel Sud della comparsa la vita.
Patagonia, in Argentina, allarga la famiglia dei dinosauri
Lezione 2
sauropodi giganti noti come titanosauri. La nuova specie, Nel livello più basso relativo al grado di complessità della materia
descritta in un articolo pubblicato su Nature Scientific Reports ci sono gli atomi, poi le molecole, alcune delle quali compongono
è stata chiamata Dreadnoughtus schrani per via delle enormi le strutture di base della vita, ossia le cellule.
dimensioni. In inglese antico infatti dreadnoughtus significa «che Secondo Oparin la comparsa della vita fu preceduta da un lungo
periodo in cui si formarono molecole organiche complesse, un
non teme nulla», un nome attribuito anche a celebri navi militari
processo chiamato evoluzione prebiologica. Gli esperimenti di
inglesi operanti durante la prima guerra mondiale. Il nome della Miller hanno dimostrato che sulla Terra primitiva possono esser-
specie, schrani, è invece un omaggio all’imprenditore americano si formate le molecole organiche che sono alla base dei sistemi
Adam Schran, che ha finanziato gli scavi. viventi.
Lo scheletro ritrovato è completo al 70% e include un femore
Lezione 3
e un omero che hanno permesso di calcolare con precisione il Alcune teorie cercano di spiegare il passaggio dalle cellule proca-
peso dell’animale, pari a quasi 60 tonnellate, e una lunghezza di riote, che non hanno membrana nucleare, a quelle eucariote, più
26 metri. Superava quindi abbondantemente Elaltitan lilloi, un grandi e complesse, e dotate di membrana nucleare; tra questi
altro titanosauro argentino di 47 tonnellate che finora deteneva due tipi di cellule, secondo la teoria endosimbiontica, può esserci
stata una simbiosi che ha portato l’inglobamento di piccole cellu-
il record del maggior peso corporeo calcolabile con precisione.
le procariote in altre cellule più grandi.
Degli altri giganti, come Argentinosaurus e Futalognkosaurus sono Per il modo con cui ottengono energia, le cellule si differenziano
stati trovati infatti solo pochi frammenti ossei, anche se talmente in eterotrofe (dipendono da fonti esterne di molecole organiche)
grandi da far ipotizzare pesi tra le 80 e le 100 tonnellate. «D. e autotrofe (che sintetizzano molecole organiche energetiche).
schrani era davvero enorme,» ha affermato lo scopritore Kenneth I primi autotrofi potrebbero essere stati chemiosintetici (che
Lacovara, professore associato presso l’università di Drexel. utilizzano l’energia liberata da reazioni inorganiche specifiche)
o fotosintetici (che usano l’energia solare per svolgere le loro
«Pesava quanto una dozzina di elefanti africani o più di sette
reazioni di sintesi).
T. rex. Incredibilmente, lo scheletro mostra che quando questo
esemplare morì, non aveva ancora finito di crescere.» Lezione 4
I titanosauri, i più grandi animali terrestri finora scoperti, Per visualizzare le cellule e le strutture subcellulari è necessario
usare i microscopi, i tre tipi principali sono: il microscopio ottico,
popolavano i continenti meridionali durante gli ultimi 30 milioni
il microscopio elettronico a trasmissione e il microscopio elet-
di anni dell’era mesozoica. Troppo grandi per qualsiasi predatore tronico a scansione.
(tranne forse pochi carnivori giganti capaci di cacciare in
gruppo), non avevano una vita molto movimentata. Per sostentare Lezione 5
i loro corpi grandi come case, trascorrevano l’intera giornata a Gli organismi pluricellulari si sono evolute a partire da quelli uni-
cellulari; una forma intermedia è rappresentata da singole cellule
decespugliare felci arboree e altre piante, che raggiungevano
riunite in colonie.
comodamente piegando a destra e a sinistra i loro lunghissimi Grazie alle testimonianze fossili possiamo far risalire la compar-
colli, e spostandosi probabilmente solo di pochi passi in un’ora. sa delle prime cellule eucariote al Precambriano, ma per la storia
della vita più recente facciamo riferimento alle ere geologiche:
Adattamento da: “La saga dei titanosauri” di Eugenio Melotti, nel Paleozoico si ebbe l’esplosione cambriana, con un’enorme
pubblicato su aulascienze.scuola.zanichelli.it (22 settembre 2014). sviluppo delle forme di vita nostre antenate e la conquista delle
terre emerse da parte di vegetali e anfibi; nel Mesozoico com-
parvero dinosauri e uccelli; nel Cenozoico compaiono le prime
Puoi leggere l’articolo originale citato in questa scheda su:
nature.com/srep/2014/140904/srep06196/full/srep06196.html piante con fiori e i mammiferi.
chimica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
C la sintesi delle prime molecole complesse b. In che modo gli organismi autotrofi ed
fu favorita dall’impatto di meteoriti sulla eterotrofi si procurano l’energia necessaria
superficie terrestre. ai loro processi vitali? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
D le prime cellule fecero la loro comparsa
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
sulla Terra grazie anche alla totale assenza
di fenomeni atmosferici quali le piogge e i c. Descrivi gli eventi che, a partire dal Big Bang,
temporali. hanno portato alla formazione della materia.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
18
13. Una caratteristica che non appartiene agli
ABILITÀ organismi chemiosintetici è il fatto di essere
A costituiti da una sola cellula.
Barra le due risposte che ritieni esatte.
B autotrofi.
9. Quali di queste caratteristiche
contraddistinguono gli organismi procarioti? C dipendenti dall’assunzione
di sostanze organiche esterne.
A Il fatto di non essere veri organismi viventi.
D in grado di produrre sostanze complesse.
B La relativa semplicità delle strutture
presenti al loro interno.
Completa il seguente brano scegliendo
C Il fatto di svolgere la fotosintesi clorofilliana fra i termini elencati in fondo.
e non la respirazione cellulare. 14. La fotosintesi in una cellula eucariote
D Il fatto di non possedere acidi nucleici. La struttura di una cellula eucariote fotosintetica
E L’assenza di un nucleo ben definito è piuttosto semplice: all’esterno è circondata
e distinguibile. da una . . . . . . . . . . . . . . . rigida, internamente
alla quale si trova una . . . . . . . . . . . . . . . simile a
Di fianco a ogni affermazione scrivi la lettera quella delle cellule vegetali. La cellula sintetizza
A se essa si riferisce a una cellula animale, la i propri composti organici grazie alla presenza
lettera B se si riferisce a una cellula vegetale, la di . . . . . . . . . . . . . . . e di altri . . . . . . . . . . . . . . .
lettera C se si riferisce a una cellula procariote fotosintetici contenuti nel . . . . . . . . . . . . . . . .
oppure la lettera D se non si riferisce a nessuno clorofilla, nucleo, pigmenti, membrana, DNA,
di questi tipi di cellule. ossigeno, citoplasma, cloroplasti, mitocondri,
10. Differenze tra cellule dimensione, parete, ribosomi Choose the correct answer.
a. Può essere autotrofa, anche 18. A bacterium that synthesized its own
se incapace di svolgere alcun Rispondi alle seguenti domande. complex compounds using energy released from
processo fotosintetico. (. . . . . . ) 15. Pensa e ricerca chemical reactions would be categorized as a
b. Contiene speciali molecole a. Quale attività è in grado di svolgere un A heterotrophic prokaryote.
che consentono loro di sintetizzare organismo chemiosintetico? Che cosa B chemosynthetic prokaryote.
molecole organiche. (. ) ha in comune con un organismo
. . . . .
C photosynthetic eukaryote.
fotosintetico e per quale aspetto si
c. È eterotrofa e il suo materiale D chemosynthetic eukaryote.
differenzia? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
genetico è circondato
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
da una membrana nucleare. (. . . . . . ) 19. Which of these statements does not
b. Metti in evidenza le differenze tra un
describe the formation of the planets?
Nel seguente brano barra i termini microscopio ottico e uno elettronico
precisando quale dei due tipi di microscopio A They were formed by thermonuclear
che ritieni errati.
utilizzeresti per osservare: un batterio, un reaction.
11. La teoria dell’endosimbiosi
Secondo la teoria proposta dalla vacuolo, un lisosoma, una molecola d’acqua. B They were formed from gas and dust
genetista Margulis, ossia la teoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . remaining after the sun was formed.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
cellulare / endosimbiontica, le cellule C They grew from initial random collections
procariote / eucariote si sono originate in c. Che cosa hanno in comune una cellula of particles.
seguito al rapporto di simbiosi avvenuto tra autotrofa e una cellula eterotrofa e che cosa,
D They were formed 4.6 billions years ago.
cellule più grandi / piccole e primitive invece, le distingue? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
forme di vita dotate / prive di nucleo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .