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L’Universo

L’Universo è tutto ciò che esiste


Noi definiamo l’Universo come l’insieme di tutto ciò che esiste: stelle, pianeti, esseri viventi. Più in
generale possiamo dire che l’Universo comprende:
• lo spazio, che è il luogo che contiene la materia e l’energia;
• il tempo, che è la dimensione in cui si succedono gli eventi che coinvolgono la materiae l’energia;
• la materia è ciò che costituisce i corpi fisici; essa ha una massa, occupa lo spazio ed è formata da
particelle fondamentali dette atomi. Gli atomi, a loro volta, sono formati da protoni e neutroni, che ne
costituiscono il nucleo, ed elettroni;
• l’energia è ciò che fa muovere e trasformare la materia.
Ciò che noi percepiamo come “puntini bianchi” è un insieme eterogeneo di oggetti celesti che si
possono distinguere principalmente in:
• stelle, dei grandi corpi celesti in grado di emettere luce;
• galassie, dei raggruppamenti di stelle.
Le distanze dell’Universo
Per misurare le distanze nello spasio esistono tre unità di misura: gli anni luce, le unità astronomiche e i
parsec. L’unità di misura più utilizzata per misurare le distanze nello spazio è l’anno luce. L’anno luce
corrisponde alla distanza percorsa dalla luce nel vuoto nell'arco di un anno, alla velocità di quasi
300.000 km al secondo. Un anno luce corrisponde a circa 9.461 miliardi di km.
Lo studio dell’Universo
La scienza che si occupa dello studio dell’Universo è l’astronomia, che ricorre a due fenomeni
fondamentali, lo spettro elettromagnetico e la gravità, e fa largo impiego della matematica.
Lo spettro elettromagnetico
Lo spettro elettromagnetico è l’insieme delle radiazioni elettromagnetiche, delle forme di energia che si
propagano in linea retta alla velocità della luce. Le radiazioni elettromagnetiche sono: le onde radio, le
microonde, i raggi infrarossi, la luce visibile, i raggi ultravioletti, i raggi X e i raggi gamma. Queste
radiazioni possono essere descritte come onde elettromagnetiche. La distanza tra due due creste, cioè i
punti più alti, successive di un’onda è chiamata lunghezza d’onda e la sua misura varia in base al tipo di
onda. Gli oggetti celesti che costituiscono l’Universo emettono insiemi diversi di radiazioni
elettromagnetiche, cioè ognuno emette un proprio spettro. Analizzando le caratteristiche dello spettro, è
possibile ricavare moltissime informazioni sull’oggetto celeste che lo ha prodotto. Per tale scopo
servono strumenti appropriati, come i telescopi, sensibili a una particolare banda dello spettro
elettromagnetico, e gli spettrometri, in grado di separare e analizzare le divese lunghezza d’onda.

La gravità
Una delle forze fondamentali che governa molte dinamiche dell’Universo è la gravità. L’idea della sua
esistenza si deve allo scienziato inglese Isaac Newton. La gravità è una forza che si estende nello
spazio intorno a qualsiasi corpo dotato di massa e che attira verso di sé altri corpi. L’attrazione
gravitazionale tra due corpi è espressa matematicamente dalla legge di gravitazione universale: in
pratica, maggiore è la massa di un corpo, maggiore è la sua gravità; minore è la distanza tra due corpi,
maggiore è la loro attrazione gravitazionale.

Le stelle nascono, evolvono e infine muoiono


La fusione termonucleare dell’ idrogeno
In generale, possiamo definire una stella come un’enorme sfera di gas caldissima che produce energia
mediante la fusione termonucleare e la sprigiona sotto forma di radiazioni elettromagnetiche. Quindi in
tutte le stelle si svolge il processo della fusione termonucleare. La fusione di quattro nuclei di idrogeno
crea un nucleo di elio costituito da due protoni e due neutroni che hanno una massa leggermente
inferiore a quella dei quattro protoni da cui derivano. Durante questa trasformazione, infatti, una piccola
percentuale della massa iniziale si converte in un’immensa quantità di energia.
Le proprietà delle stelle
Le stelle differiscono tra loro per luminosità, colore, temperatura, dimensione, massa e densità
La luminosità
Grazie alla fusione termonucleare, ogni stella sprigiona una certa quantità di energia per unità di tempo,
che rappresenta la sua luminosità assoluta. Occorre, però, distinguere la luminosità assoluta dalla
luminosità apparente, cioè quella misurata dalla Terra, che dipende sia dalle caratteristiche della stella sia
dalla sua distanza da noi.
Il colore e la temperatura
Esiste una relazione tra la temperatura superficiale di una stella e il suo colore: le stelle molto calde,
infatti, appaiano blu, quelle più fredde sono rosse, mentre le stelle con una temperatura intermedia si
presentano bianche, gialle o arancioni.
Il diagramma H-R
Alcuni astronomi analizzarono la temperatura
superficiale e la luminosità di molte stelle e
rappresentarono i dati su un grafico. In questo
grafico, chiamato diagramma H-R, le stelle non
sono distribuite in modo casuale:
• la maggior parte si colloca lungo una fascia
diagonale denominata sequenza principale;
• nella parte alta del diagramma troviamo stelle
molto grandi e luminose chiamate giganti e
supergiganti;
• nella parte bassa del diagramma troviamo
stelle molto piccole e poco luminose chiamate
nane bianche.
La vita delle stelle
Il fenomeno denominato nova, insieme ad altri, dimostra che le stelle non sono poi così immutabili come
sembra: le stelle, infatti, “nascono, evolvono e muoiono” seguendo una sorta di ciclo vitale paragonabile
a quello defli esseri viventi. È stato possibile ricostruire la vita delle stelle analizzandole in diversi stadi
evolutivi.
La nascita di una stella
Una stella nasce da da una nube di gas e polveri, chiamata nebulosa. Per cause non ancora chiare,
alcune parti delle nebulose a un certo punto cominciano a contrarsi per azione della gravità che attrae
reciprocamente le particelle di cui sono costituite. L’aggregazione di alcune particelle crea corpuscoli
più grandi in grado di esercitare una maggiore attrazione gravitazionale su altre particelle, in un
meccanismo che si autoalimenta. Si formano,così, corpi con massa, dimensioni, densità e gravità
sempre maggiori. Questo processo è chiamato collasso gravitazionale e dà origine a un corpo celeste
denominato protostella. Durante il collasso gravitazionale aumenta anche latemperatura della protostella
in formazione. Quando la temperatura nel suo nucleo supera i 10 milioni di kelvin si innesca la fusione
termonucleare dell’idrogeno e la sua trasformazione in elio.
La fase di stabilità
La fusione termonucleare dell’idrogeno nel nucleo della neonata stella produce un’immensa quantità di
energia termica. Questa provoca un aumento della pressione dei gas, diretta verso l’esterno, che si
oppone alla gravità, diretta invece verso l’interno. A un certo punto queste due forze si bilanciano, il
collasso gravitazionale si esaurisce e la stella raggiunge un equilibrio stabile entrando a far parte delle
stelle della sequenza principale del diagramma H-R.
Il destino finale di una stella
Tutte le stelle, prima o poi, consumano gradualmente l’idrogeno nel proprio nucleo e collassano a causa
della sua spaventosa forza gravitazionale. Lo stadio finale della vita di una stella dipende dalla sua
massa iniziale
1. Le stelle con massa piccola
Le stelle con massa piccola, inferiore al sole consumano lentamente il loro idrogeno e possono rimanere
stabili anche per oltre 100 miliardi di anni. Queste stelle hanno basse temperature superficiali e
appaiono rosse. Una volta esaurito l’idrogeno, collassano e si trasformano in una nana bianca, che
lentamente si raffredda. Le nane bianche sono stelle molto piccole, poco luminose e con densità
elevatissime.

2. Le stelle con massa media


Le stelle con massa media consumano idrogeno abbastanza velocemente e possono rimanere stabili per
diversi miliardi di anni. Queste stelle raggiungono temperature alte e appaiono arancioni, gialle o
bianche. Queste stelle condividono la stessa sorte delle stelle di massa inferiore. Tuttavia, prima di
collassare e trasformarsi in una nana bianca, si espandono, grazie all’energia prodotta dalla fusione
dell’elio, un tipo di fusione che si innesca una volta esaurito l’idrogeno nel nucleo ed essa raggiunge
temperature elevatissime. Successivamente si raffredda, assumendo un colore rosso, e si trasforma in
una gigante rossa. Dopo milioni di anni, anche le giganti rosse collassano e si trasformano in nane
bianche. Durante questa fase si creano delle nube sferica chiamate nebulose planetarie. In alcuni casi,
inoltre, la vita di queste nane bianche è accompagnata da un’esplosione che fa aumentare a dismisura
la loro luminosità. Si tratta del fenomeno chiamato nova.

3. Le stelle con massa grande


Le stelle con massa grande consumano idrogeno molto velocemente e restano stabili solo per poche
decine o centinaia di milioni di anni. Queste stelle raggiungono temperature superficiali molto elevate e
appaiono azzurre o blu. Una volta esaurito l’idrogeno nel nucleo, la temperatura raggiunge valori
immensi, che innescano altri processi di fusione. Successivamente la stella si espande, gazie all’energia
prodotta dai nuovi processi di fusioni, e si raffredda: nasce così una supergigante rossa. A questo punto
la stella esplode violentemente e si trasorma in una stella di forte luminosità, una supernova. Ciò che
resta della stella dopo una supernova dà origine a una stella di neutroni oppure un buco nero.
• Le stelle di neutroni sono in gran parte composte da neutroni e la loro densità è inimmaginabile;
• Un buco nero è un corpo celeste con una densità ancora maggiore di quella delle stelle di neutroni.
Questa condizione genera una gravità così intensa che nulla riesce a sfuggire alla sua attrazione,
nemmeno la luce.

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