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LE STELLE

Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. Si tratta di uno sferoide di plasma che
attraverso processi di fusione nucleare nel proprio nucleo genera energia, irradiata nello spazio sotto
forma di radiazione elettromagnetica , flusso di particelle elementari e neutrini. Buona parte degli
elementi chimici più pesanti dell'idrogeno e dell'elio vengono sintetizzati nei nuclei delle stelle
tramite il processo di nucleosintesi.
La stella più vicina alla Terra è il Sole, sorgente di gran parte dell'energia del nostro pianeta.
La classificazione stellare è generalmente basata sulla temperatura superficiale delle stelle, che può
essere stimata mediante la legge di Wien a partire dalla loro emissione luminosa. I tipi spettrali più
utilizzati sono, in ordine decrescente di temperatura: O, B, A, F, G, K, M; in lingua inglese è stata
coniata una frase per ricordare facilmente questa scala: Oh Be A Fine Girl, Kiss Me. Esistono poi
diversi altri tipi spettrali utilizzati per descrivere alcuni tipi particolari di stelle: i più comuni sono L
e T, utilizzati per classificare le nane rosse meno massicce più fredde e scure e le nane brune; di
grande importanza sono anche i tipi C, R e N, utilizzati per le stelle al carbonio, e W, utilizzato per
le caldissime ed evolute stelle di Wolf-Rayet.
La prima misurazione diretta della distanza di una stella da terra fu operata nel 1838 dal tedesco
Friedrich Bessel; egli, servendosi del metodo della parallasse, quantificò la distanza del sistema
binario 61 Cygni, ottenendo come risultato un valore di 11,4 anni luce, tuttora accettato, seppur con
maggiori affinazioni.
Le misurazioni effettuate con tale metodo dimostrarono la grande distanza che intercorre tra una
stella e l'altra.
Joseph von Fraunhofer e Angelo Secchi furono i pionieri della spettroscopia stellare. Le
osservazioni dei sistemi binari crebbero di importanza durante il XIX secolo. Il già citato Bessel
osservò nel 1834 delle irregolarità e delle deviazioni nel moto proprio della stella Sirio, che imputò
a una compagna invisibile individuata tempo dopo nella nana bianca Sirio B. Edward Pickering
scoprì la prima binaria spettroscopica nel 1899, quando osservò che le linee spettrali della stella
Mizar mostravano degli spostamenti regolari in un periodo di 104 giorni.
Contemporaneamente le osservazioni dettagliate, condotte su molte stelle binarie da astronomi
quali Wilhelm von Struve e Sherburne Wesley Burnham, permisero di determinare le masse delle
stelle a partire dai loro parametri orbitali. Karl Schwarzschild scoprì che il colore di una stella
potevano essere determinati confrontando la magnitudine rilevata dall'osservazione e quella dalla
fotografia
. Lo sviluppo della fotometria fotoelettrica consentì delle misurazioni molto precise della
magnitudine in molteplici lunghezze d'onda. Nel 1921 Albert A. Michelson eseguì la prima
misurazione di un diametro stellare tramite l'utilizzo di un interferometro montato sul telescopio
Hooker dell'osservatorio di Monte Wilson.
Un importante lavoro dal punto di vista concettuale sulle basi fisiche delle stelle venne svolto nei
primi decenni del secolo scorso, grazie anche all'invenzione nel 1913, da parte di Ejnar Hertzsprung
e, indipendentemente, Henry Norris Russell, del diagramma H-R.
L'interno di una stella di sequenza principale si trova in una condizione di equilibrio in cui le due
forze predominanti, la gravità e l'energia termica della massa del plasma si controbilanciano alla
perfezione. Perché questa situazione di stabilità permanga, è necessario che la temperatura del
nucleo raggiunga o superi i 107 K; la combinazione di valori elevati di temperatura e pressione
favorisce il processo di fusione dei nuclei di idrogeno in nuclei elio, che sprigiona un'energia
sufficiente a contrastare il collasso cui la stella andrebbe naturalmente incontro.
Tale energia è emessa sotto forma di neutrini e fotoni gamma, che, interagendo col plasma
circostante, contribuiscono a mantenere elevata la temperatura dell'interno stellare.
L'interno di una stella stabile si trova in uno stadio di equilibrio sia idrostatico sia termico ed è
caratterizzato da un gradiente di temperatura che origina un flusso energetico diretto verso l'esterno.
L'interno delle stelle presenta una struttura ben definita, che appare suddiviso in diversi strati. In
questa zona il plasma non subisce né perturbazioni né spostamenti di massa; se però il plasma inizia
a dare manifestazioni di instabilità ed è soggetto a movimenti di tipo convettivo, la regione assume
le caratteristiche di zona convettiva.
Quanto detto si verifica generalmente nelle zone della stella in cui sono localizzati i flussi
altamente energetici, come nello strato immediatamente superiore al nucleo, o in aree con
un'opacità alla radiazione superiore allo strato più esterno. La posizione della zona radiativa e di
quella convettiva di una stella di sequenza principale dipende dalla classe spettrale e dalla massa.
Nelle stelle con una massa diverse volte quella solare la zona convettiva è posta in profondità,
adiacente al nucleo, mentre la zona radiativa è posta subito al di sopra della zona convettiva.
La nascita e lo sviluppo del genere letterario della fantascienza, a partire dai primi anni del XX
secolo, ha ridestato nel pubblico l'interesse per le stelle. Alcune delle tematiche principali della
narrazione fantascientifica sono infatti l'esplorazione dello spazio, la sua colonizzazione e la
realizzazione di viaggi interstellari alla ricerca di mondi abitabili orbitanti intorno a stelle differenti
dal Sole.
Gli autori iniziarono allora a immaginare delle tecnologie che consentissero di intraprendere viaggi
interstellari a velocità superluminali e ambientarono le loro storie su immaginari sistemi extrasolari;
questa tendenza divenne predominante quando l'esplorazione del sistema solare mostrò
l'improbabilità che nel nostro sistema planetario vi fossero delle forme evolute di vita extraterrestre.
Una delle saghe fantascientifiche più note, ambientata nel futuro tra le stelle della nostra Galassia, è
Star Trek, in cui l'uomo ha raggiunto un livello tale di tecnologia da poter intraprendere viaggi nello
spazio interstellare ed entrare in contatto con civiltà aliene, riunendosi con loro in un corpo
amministrativo chiamato Federazione dei Pianeti Uniti.
Sebbene buona parte delle stelle nominate dagli autori fantascientifici siano puramente frutto della
loro immaginazione, un discreto numero di scrittori e artisti ha preferito servirsi dei nomi di stelle
realmente esistenti e ben note agli astronomi, sia tra le più brillanti del cielo notturno sia tra le più
vicine al sistema solare.
Alcune di esse tuttavia non sembrano essere, effettivamente, favorevoli allo sviluppo e al sostegno
di forme di vita complesse. Stelle molto luminose, come Sirio e Vega, possono contare su una vita
di circa un miliardo di anni, un tempo che gli astrobiologi ritengono insufficiente per consentire lo
sviluppo di forme di vita complesse.
Le giganti rosse sono ugualmente inadatte a supportare la vita, poiché si tratta di stelle fortemente
instabili, spesso variabili.
Le stelle effettivamente idonee allo sviluppo della vita, come le deboli nane rosse, possiedono però
una luminosità così bassa da renderle invisibili a occhio nudo; per tale motivo molte di esse non
possiedono spesso specifici nomi propri, che le renderebbero interessanti per gli scrittori di
fantascienza.
La presenza di pianeti e sistemi organizzati in orbita attorno a stelle è un'evenienza piuttosto
frequente nell'universo.
Il Sole stesso possiede un articolato sistema di pianeti, il sistema solare, costituito dalla varietà di
oggetti mantenuti in orbita dalla gravità della stella, tra cui gli otto pianeti e i cinque pianeti nani, i
rispettivi satelliti e miliardi di corpi minori

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