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La teoria del

BIG BANG
(il
grande botto)

Non è una ipotesi. E’


un fatto scientificamente
confermato su cui nessuno
scienziato oggi dubita

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•13,8 miliardi di anni fa
Accadde qualcosa di
inconcepibile.
I credenti la
chiamano creazione.
Gli astrofisici
BIG BANG

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Quando gli astronomi puntarono i primi strumenti verso il cielo si accorsero che
oltre a pianeti e stelle si potevano osservare altri oggetti celesti, meno luminosi e
molto più sfocati. Non erano stelle e nemmeno pianeti.
Ipotizzarono quindi che fossero delle nubi in cui
si formavano le stelle, • una sorta di nursery stellari.

E le chiamarono nebulose.

L’astronomo francese Charles Messier dedicò molti anni a scrutare il cielo


Era un ricercatore di comete. Pubblicò nel 1774 un catalogo di 110
oggetti osservabili, e lo fece appositamente per aiutare gli altri studiosi a
non confonderli con le comete.

Queste nebulose vennero catalogate tutte con la iniziale M in suo omaggio.


E’ così che la galassia di Andromeda ancora oggi si chiama M31

Ed è così che la nebulosa di Orione si chiama M42.

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Fu solo con gli strumenti molto più avanzati, più di
cento anni dopo Messier, che gli astronomi scoprirono
che queste nebulose erano in realtà degli immensi
agglomerati di stelle, troppo lontane per poter essere
viste distintamente.

Avevamo già capito che la nostra Via Lattea era in realtà
la galassia in cui ci troviamo, ma si pensava fosse
l’unica nell’universo conosciuto tanto che si identificava
come ‘ Galassia ‘ senza un nome, l’unica galassia,
appunto.

Messier non scoprì che esistevano numerose galassie


come la nostra, i suoi strumenti erano troppo limitati,
ma catalogò molti di questi oggetti.

La galassia a noi più vicina, Andromeda, porta il nome


di M31, cioè il 31° oggetto del suo catalogo.
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Una galassia è formata da tantissime stelle, nel caso
della nostra via lattea circa 200 miliardi, nella galassia
di Andromeda oltre 350 miliardi. Negli ultimi 100 anni
abbiamo
• capito che soltanto nel nostro universo
osservabile, che probabilmente è solo una piccola o
forse piccolissima parte del cosmo, le galassie
dovrebbero essere oltre 400 miliardi.
Tutte queste strutture stellari sono molto distanti fra
loro. Milioni e milioni di anni luce le separano.

A occhio nudo riusciamo appena a vedere Andromeda,


la galassia a noi più vicina. Ma con i potenti telescopi
di oggi possiamo vederne tantissime, un numero quasi
senza fine.

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Nel 2012 venne realizzato un esperimento che ha lasciato
gli astrofisici a bocca aperta. Fu identificato un piccolo
settore del cielo apparentemente vuoto, delle dimensioni
apparenti di circa un centesimo della luna piena. Lo
vedete in quel rombo al centro dell’immagine denominato
XDF •(Extreme deep field).

Ad occhio nudo e con un piccolo binocolo questo tratto di


cielo sembrava totalmente scuro. Fu usato per essere
oggetto di analisi con il telescopio in orbita intorno alla
terra più potente, che prende il nome dello scienziato
americano Hubble.

Si voleva capire se alcune galassie potessero celarsi dietro


quel buio apparentemente profondo. Con una serie di
fotografie a lunga esposizione, poi ricombinate, si creò il
«campo profondo di Hubble».
Fu davvero sconvolgente.
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L’immagine è una delle più
emozionanti della storia
dell’astrofisica.

• Venne puntato
il telescopio spaziale
Hubble verso una
piccolissima zona del cielo.

Vennero scattate 342 fotografia


a lunga esposizione, poi riunite
a formare una unica immagine.

Ci si aspettava che comparisse qualche


rara luce, qualche stella molto debole.

Invece si contarono oltre 3000 galassie


là dove appariva il buio più totale.

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Ecco lo spazio vuoto.

Tutti quei puntini e


quelle piccole luci che
vedete sono galassie
lontanissime.

• Ne sono state contate


oltre 3000 in questa
fotografia.

In un piccolo spazio
vuoto di una frazione
del cielo considerato
disabitato emersero un
numero impressionante
di galassie come e anche
più grandi
della via lattea.

L’universo appare
sempre più grande
ad ogni
progresso
della scienza.
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Nonostante le scoperte continue
e la consapevolezza che l’universo è immenso
e oltre ogni nostra capacità di comprensione,
gli scienziati erano ancora
assolutamente convinti che tutto fosse fermo, che
il cosmo fosse immobile.
Questa convinzione era talmente radicata
tra gli scienziati del 1900 che lo stesso
Albert Einstein fu un grande sostenitore
dell’idea di un universo immobile,
in cui tutto era inchiodato,
fisso ed immutabile per
sempre.
Vi racconterò la storia della sua teoria della
relatività e della sua costante cosmologica,
il più grande errore della sua vita.
Nessun astrofisico metteva in dubbio in quel
tempo che l’universo fosse statico.
Poi arrivò uno dei più grandi scienziati
della storia del cosmo.
Il suo nome era Edwin Hubble. 9
Hubble dall’osservatorio di Monte Wilson in California iniziò a
osservare la luce delle galassie calcolandone così la distanza e il
movimento. Ebbe la genialità di usare delle stelle
particolari dette cefeidi che hanno una luminosità
sempre costante, tanto da essere definite «
candele standard ».

La luce è una onda elettromagnetica e come tutte le onde
ha la caratteristica di aumentare la frequenza quando si avvicina
e di diminuirla quando si allontana.
Questo fenomeno prende il nome di red shift, ossia
spostamento verso il rosso (dello spettro della luce). Possiamo
sperimentarlo nella vita normale quando un ambulanza a sirene spiegate
si avvicina e il suono diventa sempre più acuto, mentre allontanandosi
diventa sempre più lento e grave.

Hubble analizzò lo spettro della luce di centinaia di galassie da quello che


al tempo era il più grande telescopio al mondo: come tutti gli astrofisici
era fermamente convinto che l’universo fosse statico e si aspettava che la
maggior parte delle galassie fosse ferma, eternamente immobile, e che
solo qualcuna sarebbe stata in lieve avvicinamento o in lento
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allontanamento.
I risultati del suo lavoro lo
lasciarono •però sconcertato.
Tutte le galassie si
allontanano l’una dall’altra !!!
E non solo…
Più le galassie sono lontane
e maggiore è la velocità
con cui esse si allontanano.
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Questa scoperta spalancò nuovi dubbi e nuove ipotesi.

Noi vediamo le galassie allontanarsi in tutte le direzioni allo stesso


modo. Ma se si allontano tra di loro sempre più velocemente e
indipendentemente dalla loro posizione ma unicamente in base alla loro
distanza, allora siamo proprio noi il centro dell’universo?

Il futuro dell’universo sarà quello di infinita solitudine e di spazi sempre


più immensi e vuoti ? Le
galassie finiranno un giorno per essere così lontane da non
potersi infine più vedere?
L’universo è destinato ad essere un luogo buio e immenso?

E soprattutto, se oggi le galassie si allontanano con velocità crescente,


quale forza sta facendo espandere l’universo? Cosa può essere
questa forza così immensa da scaraventare intere galassie lontano
a velocità milioni di volte superiori a quella della
stessa luce e farle accelerare ?

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Questo cambiava completamente
la concezione

del cosmo.
L’universo non è fermo
come tutti credevano
ma si espande progressivamente
sempre di più con
velocità crescente ! !

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Einstein stesso disse che questa ipotesi era pura follia.

Ma la sua certezza in un universo stazionario gli fece


commettere l’errore più grande della sua vita.

Le sue equazioni infatti davano come indubbio risultato


un universo che si espandeva. Tanto era convinto che
questi risultati fossero errati Einstein introdusse nelle
sue formule matematiche un valore correttivo chiamato
costante universale per far «quadrare» l’ipotesi di un
universo statico con la sua legge della relatività generale.
Una specie di correzione matematica senza senso
che in qualche modo doveva quantificare una forza a
noi sconosciuta.

Prima di morire ammise infine che quello era stato


l’errore più grande della sua vita.
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E adesso le risposte….

siamo proprio noi il centro dell’universo?


No, affatto. Ogni punto• dell’universo si espande verso
l’esterno. Il centro è ovunque e da nessuna parte. L’universo
non ha affatto un centro.

L’universo è destinato ad essere un luogo buio e immenso?


Assolutamente si, se le cose non cambieranno. I calcoli ci
dicono che l’espansione sta accelerando e che non ci sarà
alcuna inversione.

quale forza sta facendo espandere l’universo?


Che dite….. Parliamo del big bang ?

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Ci accorgiamo sempre di più che l’universo è
infinitamente più grande di quanto potevamo
immaginare……

Oggi sappiamo che l’universo che possiamo osservare


potrebbe contenere circa 2000 miliardi di galassie e che
ognuna di esse ospita centinaia di miliardi di stelle…..
È un numero inconcepibilmente alto.
Ed è solo la parte che noi possiamo vedere.
Più impariamo del cosmo
e più diventiamo
piccoli e insignificanti.

Vedremo poi come sia impossibile per noi, anche se


dovessimo migliorare enormemente la nostra
tecnologia, andare oltre quello che già vediamo.
Non abbiamo idea di
cosa possa esserci oltre quel confine.
Non lo sapremo mai.
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Una galassia come la nostra contiene circa
200 miliardi di stelle e 1.000 miliardi di
pianeti. E’ immensamente grande ed è
davvero
• difficile concepire le sue dimensioni.

M31, la galassia di Andromeda, la nostra


vicina, contiene più di 400 miliardi di stelle.

Gli orizzonti si aprirono oltre ogni


immaginazione e l’universo appariva ben più
grande di quanto pensavamo.
Oggi si stima che nel solo universo a noi
osservabile vi siano almeno
2.000 miliardi di galassie.
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Quello che più colpisce della scoperta di Hubble è questa ipotesi.
Se le galassie sono sempre più in allontanamento tra loro e a velocità
progressivamente crescenti, allora dobbiamo aspettarci
che un tempo siano state molto più vicine.
Se « riavvolgessimo il nastro » al
contrario nel film dell’universo dovremmo vedere le galassie avvicinarsi
sempre di più fino a fondersi insieme in unico punto immensamente denso
e caldo. Tutta la materia sarebbe stata infine
concentrata in un’unica «singolarità» di massa infinita e di dimensioni
infinitamente ed inconcepibilmente piccole.
Nasce così la Teoria più sconcertante della fisica astronomica.

LA TEORIA DEL BIG BANG


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