Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lo spazio tempo
quadridimensionale
Maggio 2010
Lo spazio tempo
quadridimensionale
Il percorso storico e scientifico ha portato a comprendere
come l’universo, concepito per millenni statico e
immutabile, sia invece dinamico e in evoluzione. Un
processo culminato con lo sviluppo della teoria del Big Bang,
il migliore quadro concettuale oggi a disposizione per
descrivere la storia del cosmo. Dalla sua formulazione
originaria la teoria ha subito diverse revisioni, senza però
che fossero messi in discussione i concetti che ne sono alla
base. Perciò gli studiosi sono fiduciosi di riuscire a spiegare,
in questo ambito, anche scoperte come la presenza della
materia oscura e dell’ancora più esotica energia oscura,
dalle cui proprietà dipende l’aspetto attuale e il fato finale
dell’universo.
Contenuti
Velocità della luce: costante, enorme ma finita 3
Conseguenze della distanza degli astri 4
Lo spazio in quattro dimensioni 5
Vedere l’universo alla sua nascita 6
La nostra origine ci circonda 7
Note sugli Autori 8
2
Velocità della luce: costante, enorme ma finita
3
La già citata Proxima Centauri si trova perciò a circa 4 anni-
anni
luce da noi, quasi 40’000 miliardi di km: ed è la stella più
vicina!
Proxima
ima Centauri ripresa da Chandra (raggi X)
Fonte: http://www.notiziedalcosmo.storiepoesie.it/
4
anni, secoli, millenni e più: quindi porta informazioni non su
come un corpo celeste è adesso, ma su come era quando ha
prodotto quella luce. Più lontano è l'astro più tempo ha
viaggiato la sua luce, più remoto è l'istante della sua
emissione.
Non si può parlare di distanze nello spazio senza considerare
che corrispondono a epoche trascorse: guardare un astro
lontano implica inevitabilmente osservarne il passato.
5
Vedere l’universo alla sua nascita
Ma se più lontano spingiamo il nostro sguardo, più antica è
l'epoca che vediamo, allora a un certo punto vedremo
l'universo com'era nel momento in cui stava nascendo! È
proprio quello che gli astrofisici fanno studiando la
cosiddetta radiazione cosmica di fondo, un segnale
elettromagnetico che permea tutto il cosmo e che sarebbe
stato prodotto in seguito a fenomeni avvenuti all'inizio della
storia dell'universo.
6
La nostra origine ci circonda
Non ha senso chiedere “cosa c'era prima del big bang?”,
perché il tempo come lo conosciamo è nato con il big bang.
Al passare delle ere cosmiche, dall'energia del big bang si
sarebbero formati prima le particelle elementari, poi gli
atomi, infine le stelle che formano le galassie, tra cui la Via
Lattea con la Terra e il Sole.
Neppure ha senso chiedere “dove è avvenuto il big bang?”,
perché lo spazio come lo percepiamo è nato con esso.
Nonostante il nome, il big bang non è paragonabile
all'esplosione di un petardo posto nel centro di una stanza;
questa infatti esisteva già prima dell'esplosione. Inoltre non
esiste un centro spaziale dell'universo come lo intendiamo
noi. Ogni punto dello spazio tempo viene dal big bang:
quindi ogni punto dello spazio tempo è, per certi versi,
“dove” è avvenuto il big bang.
D'altronde, se teniamo a mente che guardare lontano
significa osservare il passato, risulta ancora più evidente
quanto sia infondato pensare che ci sia un punto d'origine
del cosmo.
Infatti costituirebbe il passato più remoto immaginabile.
Quindi per cercarlo dovremmo guardare lontano, ma in che
direzione?
La risposta è sorprendente: in qualsiasi direzione
dell'universo puntiamo i nostri strumenti, vediamo il passato
dell'universo ; in altre parole, la nostra origine ci circonda!
7
Paolo Calcidese, laureato in fisica all'Università degli Studi
di Milano, da oltre 10 anni si occupa di divulgazione
scientifica in particolare di cosmologia in riferimento ai
modelli cosmologici. Dal 2006 è ricercatore con Borsa FSE
presso l'Osservatorio Astronomico della Regione Valle
d'Aosta dove ricopre anche il ruolo di coordinatore della
Ricerca Scientifica. Da quattro anni è membro del consorzio
internazionale WEBT (Whole Earth Blazar Telescope) per lo
studio dei Nuclei Galattici Attivi.