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L’UNIVERSO

‘Se un uomo conosce con


precisione tutti i movimenti di tutte
le stelle, del Sole e della Luna, così
che non gli sfuggano né il momento
né il luogo del loro evento [...] e se
conosce la natura degli astri in
conseguenza di continue
osservazioni […] come non potrà
prevedere in ogni occasione le
caratteristiche che l’aria presenterà
in base alla reciproca relazione
degli astri in quel momento, se sarà
più calda o più umida? E perché
dunque non potrebbe stabilire le qualità del temperamento di un uomo in base alla
posizione degli astri al momento della sua nascita, per esempio se è fatto nella stessa
misura di materia e di spirito, e prevedere gli eventi che potranno accadergli osservando
una certa configurazione degli astri, che predispongono alla prosperità, in armonia con
questo temperamento, o al contrario osservandone una che causa sventure?’.
Chi riflette in questo modo sull’arte della predizione
attraverso il movimento degli astri non è un astrologo, ma un
illustre astronomo dell’antichità, Claudio Tolomeo, autore di
importanti opere scientifiche, come ad esempio il trattato
astronomico noto come Almagesto. Ancora alla sua epoca,
astronomia e astrologia erano interconnesse.

Questa scienza comprendeva la predizione sia dei


movimenti degli astri, sia dei cambiamenti «nel modo in cui
gli astri girano», cioè corrispondeva a ciò che noi chiamiamo
astrologia. Per questo i termini astronomia (“studio delle leggi che governano gli astri”) e
astrologia (“studio degli astri”) sono stati indistintamente usati per riferirsi allo studio dei
corpi celesti. Questa scienza ha origini antichissime: era praticata prima di Cristo in
Mesopotamia, poi in Egitto, e giunse in Europa attraverso i greci.
COS’E’ L’ASTROLOGIA?
L’ astrologia è un complesso di credenze e tradizioni,
prive di fondamento scientifico, secondo cui le posizioni e
i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscono
il destino dell’uomo. L’astrologia si può dividere in due
grandi branche: quella caratteriale e quella previsionale.
La prima definisce i tratti della personalità del soggetto a
partire dalla sua data di nascita, la seconda prevede il
futuro, più o meno prossimo.
Chi pratica l’astrologia si chiama astrologo e la sua divinazione è chiamata oroscopo. Il
termine “oroscopo” deriva dalla lingua greca “horoscopos” e significa: osservare l’ora.
Anche in latino la parola conserva il medesimo significato: “horoscopus” significa infatti:
“ciò che indica il tempo”. L’invenzione dei dodici segni dello Zodiaco risale al 600 a.C.
Sono stati i Babilonesi ad inventare questi simboli corrispondenti ai dodici mesi dell’anno,
utilizzati ancora dalla moderna astrologia.
LE RADICI MESOPOTAMICHE

I caldei, gli antichi abitanti di Babilonia, credevano che gli astri, così come influenzavano il
tempo atmosferico e la crescita della vegetazione, esercitassero un’azione anche sugli
esseri umani, e nei fenomeni celesti ricercavano indizi sull’esito delle azioni intraprese.
Mancando loro conoscenze precise sull’evoluzione dei pianeti, per i loro pronostici i caldei
osservavano le eclissi di Luna, il suo colore al tramonto e quello dei pianeti che
l’accompagnavano. Tolomeo spiega come a ogni Paese corrispondessero determinate
influenze in base al quadrante celeste che le governava: Britannia, Germania, Ucraina e
Moldavia si apparentano a Marte mentre Italia insieme alla Sicilia si associano al Sole.
I progressi nelle osservazioni astronomiche permisero ai greci predizioni assai più ampie e
diversificate. Esse attribuivano grande importanza ai pianeti e alle loro posizioni reciproche
e soprattutto al Sole, alla
Luna e alle costellazioni
dello zodiaco. La più
importante differenza
era però che nel mondo
greco le predizioni non
erano riservate ai
regnanti, ma venivano
anche realizzate per
persone comuni.

LE RADICI EGIZIANE

Per gli antichi egizi le forme di divinazione erano legate ai calendari dei giorni fausti e
nefasti e il tempo era
governato da divinità che
potevano intervenire
nella vita degli uomini.
Gli egizi immaginavano il
cielo in tanti modi diversi:
come un mare su cui
navigava la barca del
(dio del sole Ra); come
un soffitto sostenuto da
quattro colonne poste ai
punti cardinali; come una
donna (dea del cielo Nut)
con il corpo blu che di
notte è cosparso di stelle. L’idea del cielo come donna ha una forte valenza simbolica e
una sua coerenza che è legata al concetto di "grande madre" e di rinascita. Secondo
quanto narrato da un antico mito, la dea Nut ingoiava il sole ogni sera e lo partoriva la
mattina dopo in un eterno ciclo di morte e rinascita.

ANTICHE COSMOLOGIE

La teoria che la Terra fosse piatta si trova nei più antichi


scritti dell'umanità. Nella cosmografia mesopotamica il
mondo sembra essere un disco piatto circondato
dall'oceano e questa concezione influenzò Omero e fu la
premessa per le prime mappe greche, come quelle di
Anassimandro.
Con il passare del tempo gli antichi Greci, scoprirono che la
terra fosse sferica e sospesa nello spazio; capirono il
meccanismo delle fasi lunari; il meccanismo delle eclissi;
valutarono (molto approssimativamente) le dimensioni
della Terra, le
distanze e le
dimensioni del Sole e della Luna; scoprirono la
precessione degli equinozi.

Fu Aristarco da Samo nel 260 AC che per primo


ipotizzò che il Sole fosse al centro, ma sarà la
teoria geocentrica, sostenuta da Platone e
Aristotele, a prevalere: la Terra rimane al centro
dell’Universo mentre tutti gli astri ruotano
attorno ad essa in modo circolare uniforme.

RIVOLUZIONE COPERNICANA
Col termine rivoluzione copernicana si
intende la svolta nella concezione
dell'Universo scoperta da Niccolò Copernico
(1473-1543) fu un astronomo, astrologo,
matematico e religioso polacco e soprattutto
autore della moderna teoria eliocentrica del
sistema solare. Si ebbe una svolta: la rivoluzione copernicana pone il Sole al centro del
sistema di orbite dei pianeti e va contro la teoria geocentrica, che prevedeva invece la
Terra al centro del sistema solare e sempre secondo Copernico la sfera delle stelle fisse
circonda e chiude tutto l’universo.
La teoria di Copernico, che riprendeva quella greca di Aristarco da Samo, fu pubblicata nel
libro De Revolutionibus orbium coelestium (delle rivoluzioni dei mondi celesti). Il libro è il
punto di partenza di una conversione dottrinale dal sistema geocentrico a quello
eliocentrico e contiene gli elementi più salienti della teoria astronomica dei nostri tempi.
L’Universo si apre con Thomas Digges, astronomo e matematico inglese (1546-1595). Fu
il primo sostenitore delle teorie di Copernico. Nella sua teoria scompare la sfera delle
stelle fisse e secondo Digges, le stelle sono infinite e disposte a diverse distanze dalla
terra.
Con Keplero si scoprono invece le leggi
che regolano il moto dei pianeti. Keplero fu
il primo a stabilire che i pianeti si muovono
su orbite ellittiche, non circolari. La velocità
dei pianeti non è costante ma dipende
dalla loro distanza.

Per esempio: la Terra è passata al perielio, ovvero il punto di massimo avvicinamento al


Sole; la differenza di distanza dal Sole rispetto al momento in cui si troverà all'afelio,sarà
il punto di massimo allontanamento.

Galileo Galilei, un fisico, astronomo, filosofo,


matematico e accademico italiano, considerato il
padre della scienza moderna, nel 1609 costruì il
primo telescopio grazie al quale si osservarono i
corpi celesti e i loro movimenti.
LE COSTELLAZIONI

La natura del cielo e la paura per fenomeni che non si spiegavano portò gli uomini a
creare miti e leggende basate sulla posizione «apparente» delle stelle. E’ per questo che i
nomi dei personaggi di quelle leggende hanno preso posto in alcune costellazioni del
cielo.
Aumentava così la conoscenza riguardante le
costellazioni, le cui apparizioni nel cielo con il
passare delle stagioni, permettevano di fare certi
collegamenti: il sorgere di un particolare gruppo di
stelle era ad esempio indice dell'avvicinarsi delle
inondazioni annuali o di una variazione delle attività
stagionali.
Una costellazione è un gruppo di stelle che formano
una linea o una figura immaginaria sulla sfera
celeste. Le costellazioni sono inoltre il fondamento
dell’astrologia, arte divinatoria secondo cui il
carattere e il destino degli uomini sono influenzati
dalle stelle come annunciato precedentemente
La moderna astronomia suddivide la volta celeste in 88 costellazioni, divise in tre gruppi a
seconda della loro posizione. Si chiamano equatoriali le 34 costellazioni poste in
prossimità dell’equatore celeste, la linea immaginaria che divide in due emisferi la volta del
cielo. A Nord dell’equatore si trovano invece le 18 costellazioni boreali e a Sud le 36
costellazioni australi.
La porzione di cielo visibile è diversa nelle varie zone della Terra: a luoghi di osservazione
differenti corrispondono quindi costellazioni differenti. Inoltre, a causa del movimento della
Terra intorno al Sole, nel corso dell’anno le costellazioni visibili non sono sempre le
stesse: per questo motivo le mappe celesti variano a seconda del punto di osservazione e
della stagione. Nei secoli le costellazioni sono state un prezioso punto di riferimento per
navigatori ed esploratori: prolungando per esempio la linea che unisce le prime due stelle
dell’Orsa Maggiore si può individuare facilmente la Stella Polare, che indica sempre il
Nord.
LE STELLE

Le costellazioni sono formate dalle stelle. Le stelle sono corpi celesti in grado di generare
luce e calore. Hanno forma sferica e dimensioni molto varie. Un gruppo di stelle legate
dalla forza di gravità fa parte di una galassia. Nell’Universo ci sono circa cento miliardi di
galassie,
ognuna delle
quali può
contenere Le
centinaia di
miliardi di stelle.
La galassia in
cui si trovano il
Sole, e la Terra,
è chiamata Via
Lattea: secondo
le ultime stime
contiene almeno
200 miliardi di
stelle.
Le distanze all’interno di una galassia possono essere brevi in termini astronomici, ma
sono enormi in senso assoluto. Le stelle sono composte di gas: principalmente elio e
idrogeno, le due sostanze più comuni nell’Universo. Le enormi pressioni e temperature,
nel nucleo di una stella, provocano innumerevoli reazioni di fusione nucleare, che
trasformano l’idrogeno in elio. La vita di una stella attraversa varie fasi. Quando una stella
delle dimensioni del Sole esaurisce la sua scorta di idrogeno inizia ad espandersi,
inghiottendo tutto ciò che la circonda. In questa fase, diventa una gigante rossa. Dopo
aver raggiunto il massimo dell’espansione, l'interno della stella si contrae fino a
trasformarsi in una nana bianca: un corpo celeste destinato a diventare sempre più freddo
e meno luminoso. Le stelle più grandi sfuggono a questo ciclo. Quando una stella almeno
8 volte più grande del Sole esaurisce l’idrogeno, collassa generando un’esplosione molto
luminosa, chiamata supernova. Al centro della supernova rimane un oggetto
estremamente denso: una stella di neutroni. In alcuni casi, il collasso si arresta solo in un
corpo di densità talmente elevata, che nemmeno la luce può sfuggire alla sua gravità: la
stella diventa un buco nero e scompare alla vista.
supernove storiche viste a occhio nudo:
1. 1006 La più luminosa, vista dagli astronomi di tutto il mondo;
2. 1054 Supernova del Granchio, vista da astronomi cinesi e arabi;
3. 1572 Supernova di Tycho Brahe;
4. 1604 Supernova di Keplero
Anche le stelle hanno sistemi planetari. Quasi 4000 esopianeti sono stati scoperti dal 1992
fino ad oggi. Un pianeta extrasolare o esopianeta è un pianeta non appartenente al
sistema solare, orbitante cioè attorno a una stella diversa dal Sole.
Molti scoperti grazie alla
missione Kepler, il cui
scopo era la ricerca e
conferma di pianeti
simili alla Terra in orbita
attorno a stelle diverse
dal Sole, tramite
l'utilizzo del telescopio
spaziale Kepler.

LA LUNA
La Luna è l'unico satellite naturale della Terra.
Essendo in rotazione sincrona rivolge sempre la
stessa faccia verso la Terra e il suo lato nascosto
è rimasto sconosciuto fino al periodo delle
esplorazioni spaziali. Durante il suo moto orbitale,
il diverso aspetto causato dall'orientazione
rispetto al Sole genera delle fasi chiaramente
visibili e che hanno influenzato il comportamento
dell'uomo fin dall'antichità. Impersonata dai greci
nella dea Selene, fu da tempo considerata
influente sui raccolti, le carestie e la fertilità.
Condiziona la vita sulla Terra di molte specie
viventi, regolandone il ciclo riproduttivo e i periodi di caccia; agisce sulle maree e sulla
stabilità dell'asse di rotazione terrestre.
Quando durante la sua orbita, la Luna si frappone tra la Terra e il Sole, proietta un cono
d'ombra sulla Terra detto eclissi solare, sempre che la Luna sia a una distanza dalla Terra
tale da farla apparire di diametro angolare lievemente
maggiore di quello del Sole, in caso contrario, l'eclissi sarebbe
solo anulare, poiché il cono d'ombra della Luna non raggiunge
la superficie terrestre.

Un altro fenomeno interessante si ha quando la Terra proietta


la sua ombra sulla Luna, che accade quando l'asse nodale
dell'orbita lunare coincide con la direzione Terra-Sole al
plenilunio, ed è chiamato eclissi lunare. La Luna piena perde
improvvisamente di luminosità non appena entra nella
penombra terrestre, per poi oscurarsi del tutto appena entra
nel cono d'ombra. A differenza dell'eclissi solare, l'eclissi
lunare può durare alcune ore, per via della differenza di grandezza dei corpi che proiettano
l'ombra.
A volte capita di vedere la Luna che, nel momento in cui sorge, possiede un colore
rossastro. Ciò avviene poiché la sua luce (che proviene dal Sole e che è reindirizzata sulla
Terra) deve attraversare uno strato
atmosferico più ampio rispetto a quello che
trova nel momento in cui è più alta nel
cielo; la radiazione luminosa deve pertanto
oltrepassare una quantità maggiore di
polveri e turbolenze dell'aria ed è soggetta a
una maggiore diffusione.

Le fasi lunari si distinguono in quattro posizioni fondamentali e in quattro fasi intermedie:


luna nuova (novilunio), luna crescente, primo quarto, gibbosa crescente, luna piena
(plenilunio), gibbosa calante, ultimo quarto e luna
calante.
Nonostante tutte le acquisizioni di carattere scientifiche, in ognuno di noi c’è qualcosa di
‘ambiguo’ che, se da una parte permette di vedere razionalmente la verità così come gli
studi millenari del cosmo ce l’hanno dimostrata, dall’altra a livello emotivo lascia ancora
spazio al mistero di cui si circonda il nostro universo. L’astrologia è un campo d’indagine
ormai relegato a quella parte dell’uomo in cui predomina il sentimento in lotta perenne con
la ragione.

Lavoro a cura di : Francesca De Vincenzo 532494


Facoltà di Lingue e Mediazione Linguistica
Università di Messina

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