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GALILEO GALILEI

1564-1642

LA VITA...
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642) stato un fisico, filosofo, astronomo e matematico italiano, padre della scienza moderna. Il suo nome associato ad importanti contributi in dinamica[1] e in astronomia - fra cui il perfezionamento del telescopio, che gli permise importanti osservazioni astronomiche e all'introduzione del metodo scientifico (detto spesso metodo galileiano). Di primaria importanza furono il suo ruolo nella rivoluzione astronomica e il suo sostegno al sistema eliocentrico e alle teorie copernicane. Accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galileo fu per questo condannato come eretico dalla Chiesa cattolica e costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche, nonch a trascorrere il resto della sua vita in isolamento.

SCOPERTE ASTRONOMICHE
Questo strumento veniva precedentemente usato in campo militare per scrutare all'orizzonte le tattiche avversarie, quindi da escludere l'attribuzione dell'invenzione di questo strumento a Galileo. L'utilizzo di questo strumento da parte di Galileo per scrutare l'universo venne visto dalla chiesa come un occhio maligno che permetteva all'uomo di vedere cose che adocchio nudo era impossibile vedere. Nonostante questo Galileo persegu nei suoi studi degli astri facendo rilevanti scoperte in campo astronomico. Le principali sono: - gli anelli di saturno - le fasi di venere - le macchie solari - gli studi sulla superficie lunare - i quattro satelliti di giove

GLI ANELLI DI SATURNO


Nel 1610 galileo osserv per la prima volta saturno trovandolo tricorporeo, cio composto da un corpo maggiore al centro e da due corpi di grandezza minore ai lati. Due anni dopo Saturno gli apparve solitario e nel 1616 comparvero nuovamente i due corpi compagni del pianeta per notevolmente mutati. Infatti, durante il moto di Saturno nella sua orbita, il piano degli anelli cambia direzione rispetto alla Terra: quando essi si presentavano di taglio, non potevano essere visti al cannocchiale.In seguito, altri astronomi confermarono lo strano aspetto di Saturno e le sue variazioni, ma fu solo nel 1659 che l'astronomo Christiaan Huygens lo spieg con la presenza di un anello attorno al pianeta.

Saturno non e' un astro singolo, ma e' composto di tre corpi, che quasi si toccano, e non cambiano ne' si muovono l'uno rispetto all'altro, e sono disposti in fila lungo lo zodiaco, e quello centrale e' tre volte piu' grande degli altri due....

LE FASI DI VENERE
La prima vera prova della realt del sistema eliocentrico fu portata da Galileo, il quale osservando Venere col telescopio vide che il pianeta presentava delle fasi analoghe a quelle della Luna: questo non poteva avvenire se Venere e il Sole avessero ruotato intorno alla Terra. Infatti nel sistema tolemaico la Terra immobile al centro dell'Universo mentre il Sole ed i pianeti le ruotano intorno a distanze diverse. Per ogni astro esiste un'orbita circolare: la prima, pi piccola, per Mercurio poi sempre pi grande per Venere, il Sole, Marte eccetera. I pianeti per non percorrono l'orbita circolare, detta deferente, ma un'orbita circolare pi piccola, l'epiciclo, il cui centro percorre il deferente. I pianeti interni Mercurio e Venere orbitano pi vicini al Sole della Terra e quindi, visti dalla Terra, appaiono sempre in vicinanza del Sole stesso. Per rendere conto di questo fatto il sistema tolemaico stabiliva che il centro degli epicicli di questi due pianeti si trovasse sempre sulla retta che congiunge la Terra al Sole. Se fosse vera questa situazione Venere, vista dalla Terra, mostrerebbe sempre il lato oscuro: al massimo sarebbe visibile una piccola falce, a seconda della posizione del pianeta nell'epiciclo. Invece nel sistema copernicano Venere volge verso la Terra sia la faccia oscura che quella illuminata man mano che procede nella sua orbita. Venere sar perci invisibile quando si trova esattamente tra la Terra e il Sole (perch mostra la faccia oscura) ed invisibile anche quando si trova esattamente opposta al Sole (perch la sua luce offuscata dalla pi intensa luce solare). Tra queste due posizioni avremo Venere crescente e Venere calante e la forma sar a falce o gibbosa come quella della Luna. Siccome le osservazioni di Galileo corrispondevano al secondo caso, esse provavano senza ombra di dubbio la validit del sistema eliocentrico.

LE MACCHIE SOLARI
L'invenzione del telescopio ad opera di Galileo Galilei, nel 1610, segna l'inizio degli studi solari moderni con la scoperta delle macchie, che erano gi state occasionalmente osservate fin dall'antichit; comunque non c' dubbio che debba essere considerato Galileo il vero scopritore di questi fenomeni. Infatti, gli aristotelici consideravano il Sole purissimo ed incorruttibile, mentre Galileo afferm giustamente che le macchie appartengono alla sua superficie e che dal loro movimento si deduce la rotazione, a velocit uniforme, effettuata dall' astro su se stesso. Intanto, in Germania, vengono pubblicati alcuni documenti su questo tema dal padre gesuita Scheiner. Nasce, cos, una polemica che assume poi toni sempre pi aspri, non tanto per la priorit della scoperta, ma per l'interpretazione fisica delle macchie, in quanto la presenza di queste d un colpo mortale alla teoria aristotelica dell'incorruttibilit del Sole.

SUPERFICIE LUNARE
Sin dall'autunno del 1609 Galileo intraprese l'osservazione della Luna, della quale realizz alcuni disegni di grande efficacia. In aperto contrasto con la tradizione aristotelica che voleva i corpi celesti perfettamente sferici e levigati, la superficie lunare, osservata al telescopio, presentava avvallamenti e protuberanze. Galileo aveva inoltre notato la presenza di piccole zone luminose situate nella parte oscura del disco lunare in prossimit del terminatore, la linea di separazione tra la parte illuminata e quella in ombra. Col progredire dell'alba sulla superficie lunare, le macchie luminose si univano poi alla zona illuminata. Galileo attribu correttamente il fenomeno alla presenza di rilievi montuosi le cui alte cime vengono raggiunte dai raggi solari prima delle zone sottostanti, esattamente come avviene sulla Terra quando, all'alba, le vette delle montagne sono gi illuminate dai raggi del Sole, mentre il fondovalle ancora immerso nel buio.

I SATELLITI DI GIOVE
La notte del 7 Gennaio 1609, osservando Giove col suo cannocchiale, Galileo (1564-1642) scorse nei pressi del pianeta tre stelle piccole ma luminosissime. La sera successiva egli trov una diversa disposizione delle tre stelline rispetto a Giove, come se questo si fosse spostato verso est, ma poich in quei giorni, secondo le tavole, il pianeta avrebbe dovuto essere retrogrado e quindi spostarsi verso ovest, decise di osservare sistematicamente il fenomeno. Il giorno 10 Galileo comprese che le posizioni osservate erano spiegabili solo ammettendo che le tre stelline si muovessero attorno al pianeta. La notte del 13, infine, egli scopr un quarto astro in rotazione attorno a Giove. La scoperta costituiva unargomentazione a favore del sistema copernicano eliminando quella che da alcuni era considerata unanomalia, una stonatura nellelegante architettura eliocentrica: se infatti per Copernico (1473-1543) il Sole era il nuovo centro dei moti planetari, perch solo la Terra avrebbe dovuto avere un astro, la Luna, che le ruota attorno? I satelliti di Giove dimostravano, al contrario, che anche altri pianeti possono avere astri che ruotano loro attorno ed essere quindi, a loro volta, il centro di moti astrali. Galileo dopo la scoperta nomin i quattro satelliti con i seguenti nomi (Io, Europa, Ganimede e Callisto).

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