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Le leggi di Keplero

Tycho Brahe aveva elaborato un proprio sistema dell’Universo:


la Terra era al centro ferma, il Sole girava intorno alla terra e tutti gli altri pianeti ruotavano intorno
al Sole.
Naturalmente Tycho credeva ardentemente nel suo sistema e sul letto di morte chiese a Keplero di
provarne la correttezza usando le nuove osservazioni.
Ma Keplero era un copernicano convinto e non appena mise le mani sui dati di Tycho si dedicò
all’analisi dell’orbita di Marte. Era un compito estremamente difficile e per quanto facesse non
riusciva a far corrispondere l’orbita di Marte ad un cerchio.
Così Keplero si trovò davanti a un bivio: da una parte le antiche teorie platoniche secondo le quali
tutti i moti celesti dovevano essere circolari e dall’ altra le nuove osservazioni tyconiche . Scelse le
osservazioni.
Cominciò a ricercare una nuova cura che descrivesse l’orbita di Marte:
era una curva piana conosciuta da migliaia di anni, chiamata ELLISSE.
a

hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhh
b
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
ea
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
Un solo punto è chiamato fuoco, due punti fuochi. Indicando con a la lunghezza del semiasse
maggiore e con b la lunghezza del semiasse minore , l’area circoscritta dall’ellisse è Area = πab.
La distanza dal centro a entrambi i fuochi è una frazione di a, ea. Il simbolo e rappresenta il valore
di eccentricità ( spostato rispetto al centro); così quando e si riduce a 0, l’eccentricità è nulla , e il
risultato è una figura perfettamente rotonda , un ellisse chiamato cerchio.
Ma con l’aumentare di e l’ellisse diventa sempre più eccentrica e sempre più stretta.
Secondo le teorie dell’antichità, gli epicentri si muovevano in epicicli, ma qualche volta come per
Marte gli epicicli erano molto irregolari. Keplero decise di prendere in considerazione le teorie di
Copernico.
Dal punto di vista copernicano, Keplero doveva compiere le proprie osservazioni matematiche da
un pianeta che, invece di essere fermo e in posizione centrale, si muoveva insieme agli altri pianeti.
Immaginiamo quanto possa essere difficile calcolare l’orbita di Marte da una piattaforma mobile.
Questa piattaforma ruota sul proprio asse in un’orbita non circolare , ad una velocità che varia
costantemente rispetto a un centro indefinito. Questo era il problema di Keplero, che credeva in un
Universo logico.

Per localizzare la sua piattaforma mobile Keplero utilizzò le osservazioni di Marte, che anno
marziano dopo anno marziano, ritornava allo stesso punto della sua orbita.
Poi invertì queste osservazioni per calcolare l’orbita terrestre. Trovò così una circonferenza ( anche
se non perfettamente centrata), facendo un grande passo avanti.
Non potendo trovare la traiettoria precisa di Marte , riuscì a trovare qualcosa di indicativo nella sua
velocità irregolare. Marte si muoveva più velocemente quando era più vicina al Sole e più
lentamente quando era più lontano ( questa sarebbe poi diventata la seconda legge di Keplero).

Approsimativamente ogni due anni il Sole, la Terra e Marte sono in opposizione ( Marte si trova
nella stessa posizione rispetto sia alla Terra che al Sole)
Con un’altra, osservazione ad un anno marziano di distanza, Keplero ricorrendo alla triangolazione
riuscì a determinare un punto preciso sull’orbita di Marte.
Ma quest’orbita circolare non corrispondeva perfettamente a tutti i punti, allora quale curva
descriveva l’orbita? La risposta a questa domanda svelò “il segreto dei cieli”.
Con il Sole ad uno dei fuochi risultava un’orbita ovale, un cerchio leggermente deformato; l’orbita
era un’ ELLISSE.
-L’ellisse, nota ai greci e riscoperta nei cieli da Keplero , è facilmente osservabile sulla terra :
qualsiasi cerchio se osservato di profilo diventa un’ellisse.
I greci conoscevano la parabola e l’iperbole, oltre all’ellisse.
Tagliando un cono con un piano si ottengono curve chiamate “sezioni coniche”:
-se il piano di taglio è perpendicolare all’asse si ottiene un cerchio;
-se il piano è inclinato il cerchio diventa un’ellisse;
-se il piano viene inclinato abbastanza da essere parallello ad un lato del cono si ottiene una
parabola;
-aumentando l’inclinazione la sezione conica diventa un’iperbole.
Un punto mobile descrive una sezione conica se è costante il rapporto tra la sua distanza da un
punto fisso ( chiamato fuoco) e la sua distanza da una linea fissa detta direttrice.
Il rapporto tra le distanze è l’eccentricità e ( e = r/2r = ½).
Nell’ellisse questo rapporto è minore di 1, e ciò dimostra quanto sia decentrato il fuoco.
Se le due distanze sono uguali, il risultato sarà una parabola , vale a dire una sezione conica con
eccentricià = 1;
se il punto si trova più vicino alla direttrice il risultato sarà un’iperbole con eccentricità è maggiore
di 1.
Tutte e tre le sezioni coniche hanno la stessa proprietà e tutte e tre possono essere descritte dalla
stessa equazione algebrica ( importante per lo studio dei moti planetari):

r
r cosα+ =d
e
r ( e cosα +1 )=ed
ed
r=
1+e cosα
Questa è la formula fondamentale per descrivere tutte le sezioni coniche.

Gli antichi greci furono i primi a studiare le sezioni coniche.


Keplero certo non immaginava che l’iperbole e la parabola si
potessero trovare nei cieli. Egli potè usare l’ellisse come
orbita orbita di Marte solo perché questa era l’unica orbita planetar
planetaria con eccentricità sufficiente da essere non circolare non
circolare.
Questi segreti vennero rivelati nelle 3 LEGGI KEPLERO

PRIMA LEGGE DI KEPLERO:


-Ogni pianeta si muove in un’orbita ellittica della quale il Sole è una dei fuochi

ed
r= Sol
( 1+ e cosα )

SECONDA LEGGE DI KEPLERO:


-La linea che unisce il Sole ad un pianeta ( raggio-vettore), descrive aree uguali in tempi uguali.

dA
=costante
dt

TERZA LEGGE DI KEPLERO:


-Il quadrato del periodo di rivoluzione di un pianeta è proporzionale al cubo del semiasse
maggiore (a) dell’orbita. I moti dei pianeti risultano quindi collegati.

4 π∗2
T∗2= a∗3
GM

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