Sei sulla pagina 1di 39

Capitolo 7

La gravitazione

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 1


I modelli cosmologici
Fino al XVII secolo, il modello cosmologico di riferimento era il modello
geocentrico, sviluppato da Claudio Tolomeo (II secolo d.C.) sulla
base delle idee di Aristotele (IV secolo a.C.).
Nel modello geocentrico, la Terra è al centro dell’Universo e il Sole, la
Luna e gli altri pianeti le orbitano attorno.
Secondo Aristotele i corpi celesti dovevano compiere moti circolari
uniformi, senza inizio, mutamenti né fine.
Osservati dalla Terra, i pianeti si spostano rispetto alle stelle e a
volte compiono un moto retrogrado, cioè tornano indietro per alcuni
tratti, incompatibilmente con il modello aristotelico.
Per spiegare il moto retrogrado, Tolomeo
ipotizza che ogni pianeta si muova su una
circonferenza, detta epiciclo, e che il
centro di questa circonferenza disegni
attorno alla Terra una seconda
circonferenza di raggio più grande, detta
deferente. continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 2


I modelli cosmologici
Il modello eliocentrico, in cui il Sole è posto al centro
dell’Universo e gli altri pianeti gli ruotano attorno, fu proposto da
Niccolò Copernico (1473-1543) e successivamente
perfezionato da Giovanni Keplero (1571-1630).
Nel modello eliocentrico di Copernico, i moti retrogradi dei
pianeti sono motivati dal fatto di essere osservati dalla Terra in
movimento.
Per esempio, Marte percorre la sua orbita, esterna a quella
della Terra, più lentamente
rispetto alla Terra.
Proiettato sullo sfondo
delle stelle, il moto di
Marte ci appare
retrogrado
quando la Terra
sorpassa Marte.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 3
La prima legge di Keplero
Il modello di Copernico riproduceva le
caratteristiche generali dei moti dei pianeti ed
era più semplice di quello geocentrico, ma dal
punto di vista quantitativo non mostrava
un accordo soddisfacente con le osservazioni
astronomiche.
Questo difetto fu corretto da Keplero, che per primo sostenne
che le orbite dei pianeti fossero ellissi anziché circonferenze.

La prima legge di Keplero stabilisce che le orbite descritte


dai pianeti attorno al Sole sono ellissi con il Sole in uno dei
due fuochi.

La posizione in cui un pianeta è più vicino al Sole si chiama


perielio; quella in cui è più lontano si chiama afelio.
continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 4


La prima legge di Keplero
L’ellisse è la figura piana definita come il luogo dei punti in cui
è costante la somma delle distanze da due punti fissi F e F′,
detti fuochi.
Il punto medio del segmento !! " che ha i due fuochi per
estremi è il centro O dell’ellisse.
La distanza # = %! = %! " è chiamata semidistanza focale.

La distanza massima a tra l’ellisse e il suo centro O è detta


semiasse maggiore e la distanza minima & = %' è detta
semiasse minore.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 5


La seconda legge di Keplero

La seconda legge di Keplero stabilisce che il raggio


vettore che va dal Sole a un pianeta spazza aree uguali
in intervalli di tempo uguali.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 6


La terza legge di Keplero
La terza legge di Keplero stabilisce che il rapporto tra il
cubo del semiasse maggiore a dell’orbita e il quadrato del
periodo di rivoluzione T è lo stesso per tutti i pianeti:

Più un pianeta è distante dal Sole, maggiore è il tempo che


esso impiega per completare la propria orbita.
§ Le leggi di Keplero sono formulate per le orbite dei pianeti attorno
al Sole, ma valgono anche per quelle dei satelliti attorno ai pianeti;

§ la costante K che compare nella terza legge di Keplero dipende


dal corpo celeste attorno al quale avviene il moto orbitale.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 7
La legge di gravitazione universale

Isaac Newton (1643-1727) ipotizzò che la


forza gravitazionale che agisce tra i pianeti
abbia la stessa natura di quella che sulla
Terra attrae i corpi verso il basso.

Nell’idea di Newton questa forza è universale e fa sì


che due corpi qualsiasi, tanto due stelle quanto due
granelli di sabbia, si attraggano.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 8
La forza gravitazionale
Secondo la legge di gravitazione universale (1687) di Newton:
la forza di attrazione tra due punti materiali di masse
m1 e m2 separati da una distanza r è:
§ direttamente proporzionale a ciascuna massa;
§ inversamente proporzionale al quadrato della
distanza r;
§ diretta lungo la retta congiungente i due punti
materiali;
§ per il terzo principio della dinamica, tale che la
forza di m1 su m2 è uguale in modulo ma opposta in
verso alla forza di m2 su m1.

continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 9


La forza gravitazionale
§ Tenendo fissa la distanza tra i due punti materiali, se una delle due
masse raddoppia, la forza gravitazionale raddoppia.

§ Tenendo fisse le masse dei due punti materiali, se la distanza tra esse
raddoppia, la forza gravitazionale diventa quattro volte più piccola.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 10


La forza gravitazionale
per corpi sferici di grandi dimensioni
La legge di gravitazione universale è formulata nel caso di
masse puntiformi.
Tuttavia, se la massa di un corpo è uniformemente distribuita
in un volume sferico, allora è comunque possibile applicare la
legge di gravitazione universale, cioè:

i corpi sferici esercitano e subiscono forze gravitazionali come


se avessero tutta la massa concentrata nel centro.

ESEMPIO: la massa della Terra ha, all’incirca, una


simmetria sferica. Per calcolare la forza gravitazionale
fra la Terra e un satellite, si considera la distanza del
satellite (un punto materiale) dal centro della Terra:
$% &
!=# *
'% + ℎ
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 11
L’esperimento di Cavendish
La prima misura della costante gravitazionale G fu ottenuta da
Henry Cavendish (1731-1810) nel 1798.

L’esperimento con cui Cavendish misurò G si basa sul fatto che:

la forza-peso "⃗# è la forza gravitazionale con cui la Terra attrae


un corpo posto vicino alla sua superficie.

Cavendish eseguì le sue misurazioni con


una bilancia a torsione.
Questo strumento è un manubrio orizzontale
appeso a un filo che, grazie a un preciso
sistema di lettura degli spostamenti angolari,
rileva con grande sensibilità le forze che lo
fanno ruotare.
continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 12


L’esperimento di Cavendish

L’esperimento di Cavendish ha dato:


§ il valore della costante di gravitazione oggi accettato:

§ il valore della massa della Terra: MT = 5,97 1024 kg

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 13


L’accelerazione di gravità
La forza-peso di un corpo di massa m posto sulla superficie
terrestre equivale alla forza gravitazionale esercitata dalla
Terra su quell’oggetto. Considerando quindi come distanza r il
raggio della Terra RT:
$%& G%)
!" = G ( !" = $
'& '&(
Per il secondo principio della dinamica, ciò significa che:

cioè l’accelerazione di gravità g* dipende dalla massa e dal


raggio terrestre (sulla superficie della Terra, il modulo di g*
cambia per meno di una parte su 100, e si può quindi
considerare costante).
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 14
Massa inerziale VS massa gravitazionale
§ Secondo principio della dinamica: !⃗ = '+⃗ ': massa inerziale
#$ #%
§ Legge di gravitazione: ! = G '( ,') : massa gravitazionale
&%
La massa inerziale e quella gravitazionale sono due grandezze
fisiche concettualmente diverse:

Gli esperimenti dimostrano che la massa gravitazionale di un


corpo è direttamente proporzionale alla sua massa inerziale.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 15
Il moto dei satelliti

Un satellite artificiale è un proiettile sparato con una


velocità tale da non farlo più atterrare.

Per mettere in orbita un satellite si usa un razzo, che si


inclina lentamente mentre sale e imprime così al satellite
la velocità orizzontale necessaria.

Un satellite in orbita è un proiettile


che cade intorno alla Terra anziché
verso di essa. La forza
gravitazionale attira di continuo il
satellite verso la Terra, ma il satellite
non colpisce mai la superficie
terrestre.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 16
Le orbite
A seconda della velocità di lancio, un proiettile lanciato in
orizzontale dalla superficie di un pianeta può compiere moti con
diverse tipologie di orbite.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 17


Le orbite circolari

La forza gravitazionale "⃗ che agisce su


un satellite in orbita circolare attorno alla
Terra è sempre ortogonale alla velocità #⃗
del satellite, agendo come una forza
centripeta in un moto circolare uniforme.
Per determinare la velocità #⃗ del satellite,
applichiamo il secondo principio della dinamica:
"⃗ = %&⃗
e sostituiamo al modulo della forza l’espressione della forza
gravitazionale e al modulo dell’accelerazione l’espressione
dell’accelerazione centripeta:
G'(
#=
)
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 18
I satelliti geostazionari
Un satellite geostazionario percorre un’orbita equatoriale
circolare con un periodo uguale al periodo di rotazione della
Terra, ed è quindi fermo rispetto alla superficie terrestre.
Affinché il periodo di rotazione sia lo stesso della Terra, il
satellite deve trovarsi alla seguente distanza dal centro della
Terra:

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 19


Deduzione delle leggi di Keplero
Le tre leggi di Keplero sono una conseguenza della legge di
gravitazione universale e dei principi della dinamica. Esse valgono in
modo esatto per un sistema ideale composto da un solo pianeta
puntiforme che orbita attorno a una stella enormemente più massiva.
Per il Sistema Solare, che è un sistema molto più complesso, esse
valgono con ottima approssimazione, ma non in modo esatto: per lo
studio esatto dei moti dei pianeti e degli altri corpi del Sistema Solare
si utilizzano i metodi della meccanica celeste.
§ La prima legge di Keplero è spiegata dalle proprietà
matematiche della legge di gravitazione universale: siccome la
forza di gravità decresce con il quadrato della distanza, le
traiettorie possibili sono le curve coniche, così dette perché
ottenute tagliando con un piano la superficie di un cono:

continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 20


Deduzione delle leggi di Keplero
§ La seconda legge di Keplero è una conseguenza della
conservazione del momento angolare. Al perielio e all’afelio, la
velocità "⃗ della Terra è perpendicolare al raggio vettore #⃗ che
ha origine nel centro del Sole. Il momento angolare ha quindi
modulo:
L = MTrv

AFELIO:

PERIELIO:

continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 21


Deduzione delle leggi di Keplero
Per semplicità, dimostriamo la terza legge di Keplero ipotizzando
che le orbite dei pianeti siano circolari. Nel moto circolare
uniforme si ha che: 2π%
!=
&
Utilizzando l’espressione della velocità per un satellite ! ' = ()
*
con M al posto di MT troviamo che:

Questo risultato vale anche per le orbite ellittiche, a condizione


di considerare r come la distanza media del pianeta dal Sole,
che coincide con il semiasse maggiore a dell’orbita.

./ G, G,
= ' += '
& ' 4π 4π
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 22
Il campo gravitazionale
Con una definizione semplicistica, in fisica un campo è una
deformazione dello spazio causata da un corpo per effetto di una
determinata proprietà del corpo stesso. Esempi di campo sono il
campo gravitazionale, il campo elettrico, il campo magnetico ecc.
Consideriamo l’esempio seguente.

Per effetto della propria massa, la sfera pesante deforma lo


spazio (il telo) circostante, causando il moto della sfera leggera.
continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 23


Il campo gravitazionale

La sfera leggera non subisce l’azione diretta della sfera


pesante, ma risponde alla deformazione dello spazio prodotta
attorno alla propria posizione.

Allo stesso modo, la grande massa del Sole sembra attrarre i


pianeti a distanza; invece, il Sole modifica lo spazio e, a sua
volta, lo spazio modificato determina il moto dei pianeti.

§ Le masse creano nello spazio un campo gravitazionale.

§ Ogni massa, istante per istante, risente di com’è fatto il


campo nella propria posizione.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 24


Campo VS azione a distanza
Se la forza gravitazionale, che dipende dalla reciproca posizione
delle masse interagenti, fosse un’azione a distanza, allora essa si
dovrebbe propagare istantaneamente in ogni punto dello spazio,
causando un’istantanea attrazione di masse anche infinitamente
distanti l’una dall’altra.
Secondo la teoria della relatività generale di Albert Einstein
(1879-1955), la perturbazione gravitazionale prodotta in un punto
O dello spazio arriva in un diverso punto P con un certo ritardo,
perché nessun tipo di segnale può propagarsi con una velocità
infinita: la velocità massima a cui un segnale può viaggiare è
c = 3,00 108 m/s, cioè la velocità della luce nel vuoto.

Il concetto di azione a distanza è in conflitto con la teoria


della relatività, che invece è compatibile con il concetto di
campo.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 25


Il vettore campo gravitazionale
Una massa di prova è una massa tanto piccola da non modificare,
con il suo effetto gravitazionale, il sistema che si vuole studiare.
Per descrivere il campo gravitazionale generato da una massa M,
serve una grandezza fisica che dipenda solamente da M e dalla
distanza da essa. Perciò la grandezza fisica che descrive il campo
gravitazionale è il vettore campo gravitazionale, definito come il
rapporto tra la forza e la massa di prova:

Il campo gravitazionale in un punto è l’accelerazione che viene


impressa dalla forza gravitazionale a qualunque corpo posto in
quel punto. La sua unità di misura è il m/s2.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 26


Il campo gravitazionale del punto materiale
Sia M una massa puntiforme e m una massa di prova posta in un
punto P a distanza r da M, e sia F la forza gravitazionale tra M e
m. Vogliamo trovare il campo gravitazionale g prodotto da M in O.
Il vettore g ha la stessa direzione e lo stesso verso di F, e ha modulo:

Il campo gravitazionale in un punto P dipende solo dalle masse


da cui è generato e dalle loro posizioni rispetto a P.
Il campo gravitazionale g attorno a un
punto materiale di massa M è descritto
da vettori rivolti verso il punto materiale e
con lunghezza minore (inversamente
proporzionale al quadrato della distanza)
nelle zone più lontane.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 27
Il campo gravitazionale della Terra
I corpi a simmetria sferica esercitano e subiscono la forza
gravitazionale come farebbero se avessero tutta la massa nel
centro.
Il modulo del campo gravitazionale della Terra in un punto sulla
sua superficie (r = RT) è dato da:
#$
g! = G &
%$
ed esprime il valore dell’accelerazione di gravità g0 in prossimità
della superficie terrestre.
Per un punto situato a una distanza r dal centro della Terra
superiore o uguale al raggio terrestre RT abbiamo che:

continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 28


Il campo gravitazionale della Terra
Grafico del campo gravitazionale terrestre in funzione della distanza
dal centro della Terra:

Tuttavia, il valore misurato di g varia anche con la latitudine (per


meno di una parte su 100), per due ragioni:
§ perché la Terra non ha una simmetria sferica perfetta, ma è
schiacciata ai poli e rigonfia all’Equatore;
§ a causa della forza centrifuga apparente, che viene percepita
come una piccola variazione della forza-peso.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 29
L’energia potenziale gravitazionale
La forza-peso "⃗# che agisce su un corpo di
massa m è una forza conservativa, e dunque
ammette un’energia potenziale U definita come:
U = –mg∆y

dove y è l’altezza calcolata rispetto a un livello


zero arbitrario.
Il lavoro W della forza-peso è tale che W = –∆U, da
cui:
§ se il corpo cade verso il suolo (∆y < 0), cioè se
il lavoro di "⃗# è positivo, allora U diminuisce;

§ se il corpo si innalza (∆y > 0) e quindi "⃗# fa un


lavoro negativo, U aumenta.
continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 30


L’energia potenziale gravitazionale della Terra
Lavoro per uno spostamento da un punto A a distanza rA a un
punto B a distanza rB:

Il lavoro ()→+ dipende da A e da B ma non dalla traiettoria.


Ciò significa che la forza gravitazionale è conservativa, e la
variazione dell’energia potenziale a essa associata è:

L’energia potenziale gravitazionale U è maggiore se la distanza r


tra i corpi interagenti è maggiore, cioè U è una funzione
crescente della distanza r.

Fissando il livello zero $%&


all’infinito si ha che: ! = −G
'
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 31
L’energia potenziale gravitazionale
di due punti materiali
Per convenzione, fissando lo zero all’infinito, l’energia potenziale
gravitazionale U di un sistema composto da un corpo di massa
m e uno di massa M separati da una distanza r risulta:

Se aumenta la distanza r, aumenta anche l’energia potenziale U.

Il grafico di U al variare di r è un ramo


di iperbole equilatera e mostra che U è
sempre negativa e tende a zero al
tendere di r all’infinito.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 32


L’energia potenziale gravitazionale:
confronto con la forza-peso
§ Energia potenziale di un corpo di massa m a un’altitudine h sul
livello del mare:
G%&'
!" = −
(' + ℎ

§ Energia potenziale di un corpo di massa m sulla superficie


terrestre:
G%&'
!+ = −
('

§ Variazione di energia potenziale:

continua

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 33


L’energia potenziale gravitazionale:
confronto con la forza-peso

§ In prossimità della superficie possiamo approssimare


RT + h ≈ RT, e quindi si ha che:

#$
§ Ricordando che g! = G , abbiamo trovato che:
%$&

quando si calcolano le variazioni di energia potenziale nelle


vicinanze della superficie terrestre, la formula U = mg0 y e la
formula generale dell’energia potenziale gravitazionale danno
lo stesso risultato.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 34


La conservazione dell’energia
A seconda della velocità di lancio, un proiettile lanciato dalla
Terra può:
§ allontanarsi infinitamente;
§ entrare in orbita;
§ ricadere sulla superficie.
Se si esclude lo spessore dell’atmosfera
terrestre (che è comunque molto sottile
rispetto alle distanze astronomiche), durante
il proprio moto il proiettile è soggetto esclusivamente alla forza
gravitazionale, che è conservativa, e dunque l’energia
meccanica si conserva:

un proiettile e la Terra si possono modellizzare come un


sistema in cui l’energia meccanica si conserva.

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 35


L’energia per abbandonare la Terra
Affinché il proiettile riesca a sfuggire alla Terra, la sua energia
cinetica non deve mai azzerarsi. Al limite, essa può tendere a
zero a distanza infinita, dove anche l’energia potenziale del
sistema si annulla.
Dalla legge di conservazione dell’energia meccanica si ha che:
un proiettile abbandona la Terra, con velocità che tende a zero
all’infinito, a condizione che la sua energia meccanica totale Etot,
nulla a distanza infinita, sia nulla anche nel punto di lancio.

Affinchè Etot = 0 nel punto di


lancio, nello stesso punto si
deve avere che l’energia cinetica
K è opposta all’energia
potenziale gravitazionale U0:
G#$%
! = −() !=
&%
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 36
La velocità di fuga
La velocità di fuga è la minima velocità con cui un proiettile deve
essere lanciato dalla superficie di un pianeta o di una stella perché
se ne allontani senza più tornare indietro.
In altre parole, è la velocità necessaria affinché il corpo si allontani
infinitamente dal pianeta, con velocità che tende a zero all’infinito.
Considerando il pianeta Terra e denotando con v0 la velocità di
lancio, dalla conservazione dell’energia si ha che:

La velocità v0 è chiamata velocità di fuga dalla Terra. Sostituendo


nella sua espressione i valori delle costanti:

2G%
In generale si ha che: !" =
&
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 37
Il buco nero
Le stelle più grandi terminano il proprio ciclo di esistenza con un
collasso gravitazionale. Durante questo processo il raggio R della
stella diminuisce, ma la sua massa M resta costante, aumentando
così la densità del corpo.
In condizioni estreme, è possibile che una
stella al termine del proprio ciclo di esistenza
collassi in un corpo talmente denso da avere
una velocità di fuga vf maggiore di c, cioè la
velocità della luce nel vuoto. In questo caso
l’oggetto è un buco nero, in quanto né la luce né alcun altro
segnale sono in grado di sfuggire alla sua attrazione gravitazionale.
Il valore critico RS fino a cui una stella di massa M deve
restringere il suo raggio per diventare un buco nero è detto
raggio di Schwarzschild:

Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 38


L’effetto fionda
In un urto elastico tra due masse, se prima dell’urto le due masse
hanno velocità con verso opposto, è possibile che dopo l’urto la
massa minore abbia una velocità maggiore di quella posseduta
prima dell’urto.
In maniera simile, una sonda che si avvicina
a un pianeta riceve una spinta chiamata
effetto fionda, che la devia e che ne accresce
la velocità. L’interazione gravitazionale tra
sonda e pianeta può essere descritta come un
urto elastico, in cui si conservano l’energia
meccanica e la quantità di moto.

Nel sistema di riferimento del Sole, la sonda viene rilanciata


dal pianeta con una velocità maggiore di quella con cui è
arrivata a condizione che, prima dell’urto, il pianeta si muova
incontro alla sonda.
Amaldi, Il nuovo Amaldi per i licei scientifici.blu, Zanichelli editore 2020 39

Potrebbero piacerti anche