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Del Ben, Favot, Giust

La R ivoluzione Copernicana
La concezione aristotelica dell'universo:
Aristotele (IV Sec. a.C.), filosofo e scienziato greco, si interess alla cosmologia,
la quale pu essere definita come lo studio dell'universo nel suo insieme, della
sua origine, della sua evoluzione e della sua struttura.
Secondo Aristotele il mondo era costituito da
diverse sfere concentriche disposte secondo un
ordine preciso. Oltre l'ultima sfera, quella delle
stelle fisse, non si trovava nulla, poich questa
sfera costituiva "l'involucro" che racchiudeva tutto
l'Universo (che veniva quindi visto come qualcosa
di limitato, finito). Il che sottostava anche all'idea
aristotelica dell'infinito come concezione mentale,
e non come qualcosa di realmente e concretamente
attuabile.
Nelle varie sfere si trovavano le stelle e i pianeti
(si individuavano quindi i cieli di Saturno, Giove,
Marte, Mercurio, Venere, Sole e Luna). L'ultima
sfera, nella quale si erano presenti i quattro
elementi era quella della Terra, situata al centro
dell'Universo.
Il mondo aristotelico venne pensato come differenziato in due zone, la zona
sopralunare, ovvero quella dei cieli, perfetta e costituita da un elemento
ingenerato e incorruttibile che si muoveva di moto rettilineo e di moto circolare:
l'etere. La zona sublunare, quella della sfera della Terra, era imperfetta e in
essa si trovavano i quattro elementi (Fuoco, Terra, Acqua, Aria), che si
spostavano di moto rettilineo ascendente o discendente. Questi moti erano
responsabili della formazione e della corruzione degli enti. Aristotele nel suo
studio cosmologico, dimostr anche la sfericit della Terra osservando ed
analizzando l'ombra proiettata dalla Luna sulla Terra. Studiando quest'ombra,
durante le eclissi lunari, egli not che era di forma circolare. Inoltre Aristotele,
not che procedendo da nord verso sud, le singole stelle si abbassavano e si
alzavano sulla linea dell'orizzonte, fino a fare in modo che stelle invisibili
risultassero visibili.
Questa nuova concezione dell'universo, definita come "modello geocentrico",
ebbe un successo cos profondo che domin gli studi italiani e francesi del XV e
XVI Sec. e le credenze comuni fino ai tempi di Copernico.

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Tycho Brahe:
Anche l'astronomo danese Tycho Brahe(1546-1601) diede un contributo
fondamentale all'astronomia, in quanto fu il massimo osservatore della filosofia
preteloscopica e permise,
grazie alle sue misurazioni accuratissime delle
posizioni di stelle e pianeti, a Keplero di formulare delle leggi dei moti
planetari. Tycho si rese conto che le orbite allungate delle comete, intersecando
quelle dei pianeti, mettevano in crisi la tradizionale nozione aristotelica delle
sfere celesti. Tuttavia, invece di accettare la posizione centrale del Sole, sugger
il compromesso per il quale il Sole orbitava attorno alla Terra, che manteneva
la posizione centrale, mentre tutti gli altri pianeti ruotavano attorno al Sole; in
questo modello i numerosi e complicati epicicli introdotti da tolomeo vennero
eliminati. Questa sua teoria evidenzia come
fosse estremamente anticopernicano e legato ad
una visione geocentrica dell'universo; di seguito
riportata una sua famosa argomentazione
contro quanto sostenuto da Copernico:
se fosse vero che la Terra ruota da occidente verso
oriente, allora il tragitto di una palla sparata
verso ponente da un cannone dovrebbe essere pi
lungo di quello di una palla sparata dallo stesso
cannone verso levante. E ci perch, mentre nel
primo caso la Terra si muoverebbe in direzione
opposta alla palla, nel secondo la Terra si
muoverebbe nella direzione della palla, s che il
tragitto di questo dovrebbe essere pi corto di
quello della palla sparata appunto verso occidente.
Ma, poich questi previsti dierenti tragitti non
risultano nella pratica, la Terra sta ferma.
Tycho Brahe

La concezione Tolemaica dell'universo:


Il sistema tolemaico ideato nel II secolo d.c. dall'astronomo Claudio Tolomeo
(100-175 circa), sosteneva che le stelle e i pianeti svolgessero un complicato
moto di rivoluzione di cui la Terra rappresentava il centro dell' universo
immobile. I pianeti, mentre ruotavano su piccole orbite circolari dette epicicli,
descrivevano intorno alla Terra un'orbita pi ampia, detta deferente.
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I pianeti che Tolomeo aveva individuato


erano: (in ordine di distanza) Luna,
Mercurio, Venere , Sole , Marte , Giove ,
Saturno. Poi per, in un secondo
momento, Tolomeo aggiunse un nono
pianeta cos da giustificare il passare
degli equinozi e poi un decimo (o primo
mobile) che Tolomeo aveva definito come
guida degli altri corpi celesti.
Questo sistema fu ritenuto accettabile e
utilizzabile finch Niccol Copernico cre
la sua teoria eliocentrica.
Il grande merito di questo sistema che
Tolomeo riusc a trovare per ogni pianeta
una combinazione di moti in grado di
predire le posizioni successive occupate dal pianeta stesso.
Dopo il declino della cultura della Grecia classica, gli astronomi arabi tentarono di perfezionare
il sistema aggiungendo nuovi epicicli per spiegare le imprevedibili variazioni di moto e di posizione
dei pianeti. Tutti i tentativi di eliminare le molte inconsistenze del sistema tolemaico, comunque,
fallirono e verso la met del XVI secolo la teoria fu denitivamente abbandonata in favore del
sistema copernicano.
www.giovannibrunopaoli.it

Copernico:
L'astronomo polacco di nome Copernico (1473-1543) a sua volta propose una
teoria diversa: secondo lui infatti non era il Sole a muoversi attorno alla Terra
situata al centro dell'Universo, bens la Terra insieme a tutti gli altri pianeti a
orbitare intorno al Sole. Copernico era consapevole del carattere rivoluzionario
ed eretico di questa ipotesi, in quanto essa era afflitta da due principali
problematiche: una fisica (Copernico si chiedeva come fosse possibile che gli
uccelli volassero con eguale facilit sia in senso orario che in senso antiorario
alla rotazione della Terra) ed una teologica. Il modello Copernicano utilizzava
ancora le orbite circolari. La sua idea di universo era complessa. L'innovazione
principale di Copernico fu quella di abbracciare una concezione platonico/
pitagorica dell'universo quindi questo doveva essere semplice (sistema
tolemaico troppo complesso quindi errato). Il Sole ,poi, era al centro
dell'universo , la Terra gli girava intorno e ruotava anche su se stessa. Secondo
Copernico i pianeti affrontavano orbite circolari poich adatta il suo modello di
universo alle risultanze empiriche (aggiunta di molti artifici che rimproverano
Tolomeo). L'universo, sempre secondo Copernico, era formato da 36 circoli e

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formato da pianeti sferici (sferici perch secondo il pensiero platonico/pitagorico


la figura della sfera possedeva propriet dinamiche).
La prima e suprema di tutte le sfere quella delle stelle

sse, contenente se stessa e tutte le cose, e perci immobile.


Essa infatti il luogo delluniverso al quale si riferiscono il
moto e la posizione di tutte le altre stelle. Dappoich alcuni
stimano che in qualche modo pur essa muti: noi segneremo

nella deduzione del moto della Terra unaltra causa a tale


sua apparenza. Prima fra le stelle mobili viene Saturno, che

compie la propria orbita in trentanni. Dopo questo Giove,

che si muove con un periodo di dodici anni. Indi Marte, che


gira in un biennio. Il quarto posto nellordine tiene la
rivoluzione annua, nella quale

abbiam detto la Terra essere contenuta, con lorbe lunare

come epiciclo. Nel quinto posto si muove in nove mesi

Venere. Mercurio inne occupa il sesto, che in ottanta d

conchiude il suo giro nello spazio. Ma in mezzo a tutti sta il Sole. Chi infatti, in tale bellissimo tempio,

metterebbe codesta lampada in un luogo diverso o migliore di quello, donde possa tutto insieme illuminare?

Perci non a torto alcuni lo chiamano lampada del mondo, altri mente, altri reggitore. Trismegisto lo
chiama Dio visibile, Elettra, nella tragedia di Sofocle, colui che tutto vede. Cos, per certo, come assiso su un
trono regale, il Sole governa la famiglia degli astri che gli ruotano intorno.

www.wikiquote.it

Il contributo di Keplero:
Anche Keplero (1571-1630) credeva in un Universo finito e diviso in sfere,
tuttavia sfat la teoria di una volta celeste immobile( pubblic anche un libro, il
De stella Nova).
Egli opt per un modello eliocentrico, motivandolo anche dal punto di vista
teologico (Sole come simbolo di Dio Padre). Con la pubblicazione dell'Epitome
egli afferm che non erano presenti gli epicicli tolemaici e mise a punto un
modello del sistema solare che rispecchiava quello reale che oggi conosciamo.
Brahe incaric Keplero di ricalcolare l'orbita di Marte, della quale l'irregolarit
non era stata spiegata n da Tolomea n da Copernico; l'astronomo tedesco
scopr che il pianeta compiva una orbita ellittica e non un'orbita circolare, al
contrario di come si era creduto fino ad allora. Dopo la morte di Tycho nel 1601,
grazie ai dati da lui raccolti, Kepler pot cos formulare anche la sua seconda
legge. Nel 1618, pubblicando l'Harmonices Mundi enunci anche la sua terza
legge. Di seguito sono riportate le tre leggi di Keplero:
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I. I pianeti ruotano intorno al


Sole descrivendo orbite piane,
queste sono ellissi di cui il Sole
occupa uno dei fuochi
II. La velocit dei pianeti lungo la
loro orbita non uniforme, ma
tale che il raggio vettore che
unisce il pianeta al Sole escrive
in tempi uguali aree uguali
III. Nel moto dei pianeti i quadrati
dei tempi di rivoluzione sono
proporzionali ai cubi dei
semiassi maggiori delle ellissi
Galileo Galilei:
Il principale merito di Galileo (1564-1642) fu quello di affermare le teorie
Copernico. Tramite l'utilizzo di un nuovo strumento, il cannocchiale, egli fu
grado di osservare il cielo e, prima di tutto osserv la Luna, notando come
sua superficie fosse tutt'altro che liscia, inoltre scopr quattro corpi, che
rivelarono essere satelliti, che orbitavano intorno a Giove:

di
in
la
si

M a q u e l l o c h e s u p e ra d i g ra n l u n g a o g n i
immaginazione, e che ci ha spinti a farne avvertire
tutti gli astronomi e loso, laver noi scoperto
quattro stelle erranti [pianeti] da nessun altro prima
di noi conosciute n osservate, le quali,..., han lor
propri periodi intorno a una certa Stella principale
del numero di quelle conosciute [Giove], e ora la
precedono, or la seguono, senza mai allontanarsi da
essa, fuor dei loro limiti determinati.
Galileo Galilei
Osserv anche altri corpi come Venere e Saturno, dimostrando che ruotano intorno al
Sole. Studi le macchie solari e individu come causa del loro moto la rotazione su se
stesso del Sole, la quale, secondo Keplero era la forza motrice responsabile del
movimento di tutto il sistema solare.

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Newton:
La stessa forza che, nel cielo stellato, tiene la nostra dolce amica Luna,
e che decresce con r al quadrato pur sulla mela agisce. una fortuna
Isaac Newton
In questa filastrocca, ideata da Newton
(1642-1727), riassunta la sua legge di
gravitazione universale che lui stesso
aveva stipulato attraverso considerazioni
empiriche. Attraverso questa possiamo
dire che la gravitazione un forza
reciproca poich se vogliamo calcolare
l'attrazione di due corpi, uno massiccio e
l'altro pi piccolo, il corpo di massa
maggiore attirer a se con forza il corpo
pi piccolo e questo, a sua volta attirer
il pi grande ma con effetti pi
trascurabili poich di massa inferiore.
Questo pensiero nato proprio dalla
famosa vignetta che vede Newton colpito
da una mela in testa. Qui cap che non
era la Terra ad andare verso la mela ma
la mela ad essere attratta dalla massa
pi grande della Terra. Cos fa anche la
Luna nei confronti della Terra, in quanto
questa in caduta continua ed proprio
per questo che ella descrive un' orbita attorno alla Terra. Infatti la velocit
varia in ogni T e questo fa variare anche direzione, cos facendo la Luna
descrive un orbita curva attorno al pianeta. Continuando con la filastrocca, pi
un corpo si allontana dal pianeta (quindi dal suo campo di attrazione) e minore
sar la forza che lo attrarr verso questo. La teoria della gravitazione
universale attravers anche un periodo di contestazione e di accusa di plagio da
parte di scienziati 'luminari' di quel periodo come Hooke.
Interessante poi esplicitare la formula della gravitazione universale:

Per lo stesso Newton oscillava, nell'interpretazione fisica del proprio modello


matematico, fra una confessione della propria incapacit nel descrivere del

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tutto le propriet della gravit ("Non sono ancora riuscito a dedurre dai
fenomeni le ragioni di queste propriet della gravit, quindi non posso fare
ipotesi") e il ricorso a una materia impalpabile, l'etere, che, con le sue
contrazioni avrebbe potuto essere responsabile dei fenomeni gravitazionali.
Resta il fatto che la formula di Newton ha sempre funzionato egregiamente
anche se pi tardi (XX sec.) Einstein verific che la formula sopra riportata non
era esatta per descrivere e analizzare tutti i fenomeni dell'universo.
Bibliografia e Sitografia:
Enciclopedia Universo, Istituto Geograco De Agostini-Novara
www.parodos.it
www.ingegnerimantova.it
www.benedett.provincia.venezia.it
www.giovannibrunopaoli.it
www.wikiquote.it
www.astrolipadova.it
ppp.unipv.it

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