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La danza è un’arte che descrive da sempre l’espressione di un movimento corporeo armonico scandito da un ritmo.
Un’arte antica, dunque, che appartiene a tutte le culture e che si esprime attraverso il corpo in modo improvvisato o
secondo una coreografia prestabilita. Nella nostra cultura le origini della danza risalgo all’era preistorica. Nel corso
dei secoli è documentata quasi sempre in associazione ad altre arti come la musica, il teatro e il canto. Nella
tradizione popolare, infine, è denominata anche ‘ballo‘. Nelle civiltà indiane, cinesi ed egiziane, la danza era la
considerata la massima espressione dell’armonia degli astri. Per i Greci si trattava di un’arte protetta dalla musa
Tersicore, simbolo dell’essenza stessa della cultura ellenica. I Romani, invece, non sembravano prediligere la danza
nelle occasioni di svago, ma la consideravano imprescindibile per celebrare il periodo dei Sette Re. Il Cristianesimo,
infine, accolse la danza per celebrare i rituali ecclesiastici all’interno delle chiese, ma durante il Medioevo la bandì
dalla Chiesa e dalla liturgia cristiana. L’unica forma che sopravvisse in quel periodo, fu la danza popolare. Bisogna
attendere fino al XVII secolo per rivedere questa arte nelle corti italiane e francesi. Lo sviluppo della musica
strumentale, infatti, riportò in auge la danza nei più importanti palazzi reali europei dove era considerata un’arte
raffinata ed esclusiva. Fu in quel periodo che la danza occidentale conobbe il suo massimo splendore. Iniziarono ad
essere composte le prime coreografie che per tutto l’Ottocento venivano rappresentate nei teatri più prestigiosi,
come l’Opera di Parigi e La Scala di Milano. Durante la sua evoluzione, la danza ha conosciuto molteplici
trasformazioni che l’hanno mutata in tantissime forme e generi differenti. Questi mutamenti, del resto, hanno quasi
sempre seguito quelli del teatro, della musica e dello spettacolo diventando specchio dei cambiamenti sociali. I
principali generi in cui si suddivide oggi la danza sono:
-classica
-moderna
-contemporanea
-sportiva
Al di là di come viene espressa, oggi questa arte è considerata un vero e proprio linguaggio universale attraverso cui
esprimersi su un palcoscenico.
DANZA CLASSICA
La danza classica si basa su quella che in gergo viene definita ‘tecnica accademica’. Questo forma di ballo ha origine
nel 1660 in Francia, quando Luigi XIV in persona fondò a Parigi la prestigiosa e ormai famosissima Académie Royale
de Danse. L’obiettivo del monarca, era di dare un’organizzazione, una forma e codifica ufficiale a questa arte e
svilupparne i principi fondamentali. Oggi, la danza classica prevede l’uso delle tradizionali scarpette a punta a partire
dagli 11 anni d età di ogni allievo. La parte terminale di queste calzature è rinforzata con del gesso, mentre per
proteggere i piedi da escoriazioni e ferite si utilizzano salvapunta in silicone o stoffa. Le scarpe da punta possono
essere indossare dai ballerini solo dopo un adeguato addestramento con le scarpette dal mezza punta, al fine di
formare adeguatamente i muscoli di sostegno alla colonna vertebrale.
DANZA MODERNA
A partire alla fine del XIX secolo la danza cominciò a svilupparsi in nuove forme e stili che portarono ad uno
cambiamento molto importante del modo stesso in cui la danza veniva portata in scena.
La contrapposizione alla classica si fece sempre più evidente, così come la volontaria distanza dai principi
dell’accademia. Si iniziò a preparare il terreno per i cosiddetti ‘balli da sala‘ che nel Novecento rubarono
definitivamente la scena al balletto classico. Dunque, la danza moderna è una sorta di ribellione ai rigidi dettami
dell’Accademia classica e a tutto quello che essa aveva rappresentato fino a quel momento. Era intesa come una
danza ‘libera‘, per lo più rappresentata in assolo e in spazi volutamente non teatrali.
La caratteristica distintiva della danza moderna è quella di non essere necessariamente fedele ad un ritmo musicale
preciso. In molti casi, infatti, l’accompagnamento musicale non è nemmeno previsto. Il danzatore segue solo il suo
istinto e il proprio ritmo interiore. A volte la musica può anche essere del tutto assente: in questo caso il ballerino
segue solo il proprio ritmo interno. Anche le coreografie sono create senza una regia musicale precisa, ma solo ed
esclusivamente in funzione dell’armonia dei movimenti.
DANZA CONTEMPORANEA
La danza contemporanea nasce in Europa e negli Stati Uniti alla fine del secondo conflitto mondiale. Sulla scia
tracciata dalla danza moderna, anche quella contemporanea prosegue la rivoluzione con nuove espressioni corporee
che di tanto in tanto prevedono anche momenti di recitazione. Il principio che si impone è il superamento dei generi
e delle forme di danza convenzionali a beneficio di una forma artistica espressamente scenica. Anche il ruolo del
ballerino è diverso. Il danzatore contemporaneo è il coreografo di se stesso, a cui è lasciata la piena libertà creativa e
stilistica. L’improvvisazione diventa il fulcro attorno a cui ruota l’intera performance e la creazione della coreografia
stessa. La scena è a suo completo appannaggio e la performance è una creazione personale e unica.
DANZA SPORTIVA
Al contrario di quel che si è portati a supporre, la danza sportiva ha una lunga storia. Le sue origini affondano le radici
nell’evoluzione delle danze di coppia. In effetti, questo genere comprende i principali balli eseguiti secondo modelli
stereotipati. Negli ultimi anni è diventata una disciplina olimpionica che coinvolge sia generi individuali, di coppia o
per gruppi.
In generale, si può dire che la danza sportiva rappresenta la traduzione del ballo da disciplina artistica a disciplina
sportiva. Regole, competizioni e livelli professionali sono nettamente diversi dagli altri.
La Federazione Italiana di Danza Sportiva riconosce queste discipline:
-Danze di coppia (standard, folk, latine, caraibiche, jazz, argentine, da sala, liscio tradizionale, liscio unificato,
nazionali)
-Danze artistiche (hip hop, modern contemporary, classica, break, belly dance, tap, disco, synchro, show,
choreographic).
TRAUMI
Il disturbo più frequente nelle ballerine è a carico della colonna vertebrale, e sopratutto a livello lombare. Le cause
principali sono la posizione anti-fisiologica assunta durante l’esecuzione di alcuni passi di danza, la sollecitazione
eccessiva dei muscoli paravertebrali, i contraccolpi dei salti. Inoltre l’impostazione sempre eretta della ballerina con
conseguente irrigidimento del rachide cervicale è causa di cervicalgie e dorsalgie.
Al secondo posto troviamo sicuramente i traumi del piede. Le scarpette da punta usate nella danza classica possono
essere causa di calli, duroni, vesciche e traumi alle unghie (unghie incarnite, ematoma subungueale con conseguente
perdita dell’unghia). Inoltre l’alluce può andare incontro ad una deformazione (alluce valgo) dovuta ad uno stress
eccessivo o ad una tecnica errata. Molte ballerine soffrono di fascite plantare, un’infiammazione dell’aponeurosi
plantare che causa dolore sotto il calcagno o al centro della pianta del piede.
Molto frequenti sono i traumi distorsivi della caviglia e del ginocchio, con conseguenti lesioni capsulo-legamentose e
meniscali, ed i traumi muscolari (contratture, stiramenti, strappi). Più rare invece le fratture da stress dovute sempre
a carichi di lavoro eccessivi.
Infine, spesso le ballerine lamentano dolore all’anca soprattutto nell’esecuzione dei movimenti in en-dehors
(extrarotazione), o quando tutto il peso del corpo è sostenuto su una gamba sola. In questi casi un esame diagnostico
(radiografia o risonanza magnetica dell’articolazione coxo-femorale) può non rilevare alcuna lesione strutturale.
Infatti la sintomatologia è spesso causata da uno squilibrio muscolare dei muscoli rotatori dell’anca: il muscolo ileo-
psoas (origina dai corpi vertebrali di L1-L4 e si inserisce sul piccolo trocantere), il muscolo piriforme(dall’osso sacro al
gran trocantere), il sartorio, i muscoli glutei.
FAIR PLAY
La disciplina è uno degli elementi portanti della danza: è molto importante la trasmissione dei valori e valorizzare il
lavoro di squadra, per evitare l’individualizzazione che rimane sempre un po’ inevitabile quando si tratta di portare in
scena uno spettacolo e si ha la parte di Clara (nello Schiaccianoci) o di Odette (nel lago dei cigni). In questo caso non
si parla di gioco corretto, ma di ballo corretto. Un esempio può essere quando in sala una ballerina non riesce a
memorizzare i passi o non è portata per una determinata cosa: un bravo insegnante, ma soprattutto una brava
compagna, non ti svalorizzerà mai ma cercherà sempre di porti a tuo agio, e cercherà di aiutarti con la propria
esperienza anche se questo vorrebbe dire accrescere la possibilità di competizioni. Per una ballerina che ama
davvero ballare, l’unica cosa importante è ballare, e non il posto che occupa sul palco.
- Disciplina e trasmissione di valori
- Aiuto in sala tra compagne
- Sana competizione nelle gare
- Non dimenticare che la danza è un’arte, non un gioco a premi
COLLEGAMENTI
INGLESE: A dance with “Jane Austen”: l’importanza sociale e narrativa del ballo
Molto opportunamente, l’autrice definisce il ballo come “a vital arena for courtship“, un’arena fondamentale per il
corteggiamento, sottolineando come da “dance partners” i due membri della coppia diventino “marriage partners“-
in perfetta sintonia.
Nelle storie raccontate da Jane Austen, infatti, le danze tra eroina ed eroe sono anche metafora dell’incontro tra due
anime e del loro lungo, articolato cammino nella conoscenza reciproca, verso l’unione finale. Ma forse il migliore
esempio della funzionalità narrativa del ballo viene inevitabilmente da Pride & Prejudice: il primo ballo, nelle
assembly rooms di Meryton, apre le danze anche dell’intera vicenda (tra l’altro, Elizabeth e Jane incontrano Bingley e
Darcy). Questo ballo “all’ultimo sangue” (come mi piace definirlo) è un vero duello danzante tra Elizabeth e Darcy,
che si lasciano e si prendono, nella danza come nel dialogo al fulmicotone.
SCIENZE: l’alimentazione del ballerino, tra vitamine e proteine, senza abbandonare i carboidrati! “biomolecole”
LA GIUSTA ALIMENTAZIONE
Si predilige una sana e corretta alimentazione, importante bere molta acqua e masticare bene per favorire la
digestione.
Gli errori da evitare sono:
-saltare i pasti
-alimentarsi a base di un solo gruppo alimentare, questo non porterà ad una diminuzione di peso ma porterebbe ad
un accumulo eccessivo
-abolire i carboidrati e i grassi, bisogna assumerli per l’allenamento perché sono il carburante dei ballerini, eliminarli
porterebbe problemi ai muscoli
-sostituzione del pasto con barrette energetiche, l’eccessivo consumo di sugar free
Menu
colazione (yogurt, frutta e latte)
pranzo (pasta o riso con verdure)
cena (carne o pesce e formaggi magri accompagnati da verdure)
meglio il pane azzimo, privo di sale e lievito
FILOSOFIA: Bisogna avere un caos dentro di sè, per generare una stella danzante, “Nietzsche”
Nelle opere di Nietzsche (1844-1900), filosofo, compositore, poeta e filologo tedesco, convivono critiche distruttive
verso il passato ed un appello al futuro, alla creazione di un uomo nuovo in grado di affrontare la tragicità della vita
senza il bisogno di certezze filosofiche e religiose.
Nietzsche ha fatto della danza l’attività del suo concetto di superuomo e della sua proposta di un nuovo
atteggiamento dell’uomo nei confronti della vita.
La danza è sempre stata legata a celebrazioni religiose, dal culto dei morti ai riti, dagli esorcismi alle pratiche
magiche, ed ai riti di passaggio, dalla nascita al matrimonio, dall’iniziazione alla morte. Questa forma d’arte la
possiamo trovare anche nell’amore come occasione d’incontro in alcune società o nel lavoro dei piantatori di riso
giapponesi, che credevano che il ritmo della loro danza rendesse la semina maggiormente efficace e veloce. Il corpo
può raggiungere bellezza e creatività ideando nuove forme fatte da se stesso. La danza di Zarathustra ha come
obiettivo l’accettazione dell’eterno ritorno delle cose.
La danza, da sempre, è stata oggetto di critica del Cristinanesimo in quanto legata al corpo e quindi vista come forma
di peccato e di trasgressione, ma Nietzsche sostiene che per troppo tempo l’uomo ha dovuto sostenere
ingiustificatamente il peso di Dio che impedisce all’anima di elevarsi e danzare.