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sensazioni presenti sono destinate a passare, le possibilit di sensazione sono invece permanenti, ed appunto da questa
permanenza che nascono le idee di mondo esterno e di identit personale.
Economia e politica. Nel sesto e conclusivo libro del System of logic M., suggestionato dalla lettura del Cours de
philosophie positive (1830-42; trad. it. Corso di filosofia positiva) di Comte, si era posto il problema della logica della
scienza sociale. Ma, a differenza dellambizioso progetto sociologico comtiano, M. si limit ad alcune indicazioni di
carattere metodologico. Se le regole dellinduzione erano le stesse dimostratesi valide nel campo delle scienze naturali,
quella sociale era destinata a restare una scienza inesatta, capace di fornire solo linee di tendenza. La differenza non
dipendeva dal metodo, ma dallestrema complessit della natura umana e dallintrecciarsi delle infinite ragioni che
influiscono sui comportamenti sociali, cos diversi dalla relativa semplicit con cui si presentano i nessi causali che
regolano gli eventi fisici. Lo stato ancora in fieri di una scienza generale della societ convinse M. a far affidamento
sullunica scienza sociale giunta allo stadio di maturit, leconomia politica. I Principles of political economy videro la
luce nellapr. 1848 (trad. it. Principi di economia politica). Abbandonando lapproccio tecnico dei trattati del padre e
di Ricardo, M. ebbe modo, specie nelle edizioni successive alla prima, riviste allindomani della rivoluzione parigina
del 48 che segu con attenzione e con favore, di inserire nella trattazione dei temi canonici della disciplina
lesposizione delle idee che era andato maturando sulla distribuzione delle ricchezze, sulla propriet e sulle questioni
sociali di pi scottante attualit. Motivo di novit dellopera soprattutto laffermazione del carattere storico, e non
naturale e come tale immodificabile, delle leggi della distribuzione della ricchezza, che permise a M. di avviare un
proficuo confronto con le teorie socialiste, cui si era avvicinato in giovent attraverso la lettura delle opere dei
sansimoniani e sulle quali sarebbe tornato negli incompiuti Chapters on socialism, pubblicati postumi nel 1879. In un
capitolo dei Principles M. criticava latteggiamento paternalistico dei ceti dirigenti nei confronti delle classi operaie,
auspicando il pieno sviluppo della loro autonomia. Lallargamento del diritto di voto agli operai anche uno dei temi
delle Considerations on representative government (1861; trad. it. Considerazioni sul governo rappresentativo), dove
giunge a compimento il lungo processo di revisione del modello di democrazia rappresentativa che era stato al centro
del radicalismo filosofico. La funzione determinante della partecipazione politica nello sviluppo individuale al centro
di una visione della democrazia in cui il controllo popolare, unica garanzia contro il malgoverno, non va disgiunto dal
ruolo educativo e di equilibrio affidato nellambito delle istituzioni rappresentative alleccellenza intellettuale e morale.
I saggi etico-politici della maturit. Alla met degli anni Cinquanta, con il riaffacciarsi dello spettro minaccioso della
tubercolosi che nel 1858 avrebbe causato la morte della moglie, M. reput fosse giunto il momento di mettere su carta
quelle idee di riforma morale e sociale, prima ancora che politica, nate dallintenso sodalizio con H. Taylor. il
progetto dei grandi saggi cui in gran parte legata la fama di M., alcuni dei quali videro la luce negli anni successivi,
mentre altri furono pubblicati, dopo la sua morte, dalla figliastra Helen Taylor, divenuta la sua principale collaboratrice
dopo la scomparsa della moglie. Nel 1859 usc On liberty (trad. it. Saggio sulla libert): al centro del saggio la tutela
della sfera della libert individuale contro ogni forma di oppressione esercitata dalla societ tramite il giogo
dellopinione pubblica. Lattenzione di M. al tema risaliva alla lettura dellopera di Tocqueville; la rivendicazione dei
diritti individuali ora svolta in nome di un utilitarismo che guarda allinteresse dellindividuo come essere
progressivo e vede nello sviluppo di singole individualit e di stili di vita originali un elemento prezioso di utilit
sociale. Un utilitarismo diverso da quello benthamiano sviluppato da M. in Utilitarianism (1861; trad. it.
Utilitarismo). Non diversamente da Bentham, lutilitarismo milliano guarda alla felicit del maggior numero di
individui e identifica la felicit con il piacere e lassenza di dolore, ma rispetto a Bentham viene ora introdotta nel
calcolo utilitaristico la dimensione qualitativa dei piaceri e la rivendicazione della superiorit dei piaceri dellintelletto,
dei sentimenti morali e dellimmaginazione nei confronti dei piaceri sensibili. Lidentificazione della sanzione
dellutilitarismo con i sentimenti sociali dellumanit apriva poi a una dimensione di solidariet e di altruismo che
colorava lutilitarismo di laica religiosit, non estranea alla comtiana religione dellumanit, cui M. continu a guardare
con favore anche dopo le severe critiche mosse al filosofo francese in Auguste Comte and positivism (1865; trad. it.
Auguste Comte e il positivismo). Nella sua breve esperienza parlamentare (1865-67) M. volle per la prima volta nella
storia parlamentare inglese porre allordine del giorno la questione del suffragio femminile. Nel 1869 consider giunto
il momento di dare alle stampe un saggio composto anni prima, The subjection of women (trad. it. La soggezione delle
donne), dando forma a riflessioni che risalivano ai primi incontri con H. Taylor. Nel saggio, linterdizione delle donne
dalla vita politica, dalle professioni e dallistruzione superiore veniva fatta risalire a una forma di disuguaglianza pi
profonda dovuta alla subordinazione della donna alluomo nel rapporto domestico, giustificata a sua volta dal
pregiudizio dellinferiorit naturale, biologica della donna. Dei saggi progettati alla met degli anni Cinquanta, alla sua
morte, avvenuta ad Avignone dove riposava la moglie e dove era solito trascorrere parte dellanno, M. lasciava inediti
lAutobiography, testimonianza di una non comune formazione intellettuale e sentimentale, e alcuni scritti sulla
religione, pubblicati da Helen Taylor nel 1874 con il titolo Three essays on religion (trad. it. Saggi sulla religione),
dove il tema del rapporto tra morale utilitaristica e religione dellumanit ulteriormente sviluppato.