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IL SISTEMA SOLARE
IL SISTEMA SOLARE
- Sole
Altre componenti
- Polvere interplanetaria
IL SOLE
E' la stella che si trova al centro del sistema solare.
Composizione: dominata da H (~73%) e He (~25%); presenti anche O, C, Fe, Ne, N, Si, Mg, S
Temperatura: 5770 K in superficie, ~15 000 000 K al centro (Nota: 0 K = -273 ºC; 0ºC=273 K)
PIANETA:
Corpo celeste che: (a) si trova in orbita intorno al Sole;
(b) ha una massa sufficiente da generare forze di autogravità che superino
le forze di stato solido, così da assumere una forma quasi-sferica per equilibrio
idrostatico;
(c) ha ripulito le regioni vicine alla sua orbita dai detriti.
PIANETA NANO:
Corpo celeste che: (a) si trova in orbita intorno al Sole;
(b) ha una massa sufficiente da generare forze di autogravità che superino
le forze di stato solido, così da assumere una forma quasi-sferica per equilibrio
idrostatico;
(c) non ha ripulito le regioni vicine alla sua orbita dai detriti;
(d) non è un satellite.
Sole
Pianeti giganti
Pianeti terrestri
SCHEMA DEL SISTEMA SOLARE
Le dimensioni dei pianeti e del Sole
Dimensioni dei pianeti: molto variabili (R ~ 2 440 - 71 500 km) , ma tutte enormemente
inferiori alle dimensioni del Sole (RSun ~ 700 000 km).
(Ad es., RSun ~ 10 RJupiter ; RSun ~ 109 REarth )
SCHEMA DEL SISTEMA SOLARE
Le dimensioni dei pianeti e del Sole
Dimensioni del Sole e degli 8 pianeti del sistema solare (in scala).
I pianeti sono mostrati nel corretto ordine di distanza crescente dal Sole, ma le loro distanze dal Sole NON
sono in scala. La scala delle distanze corretta è mostrata nel riquadro rosso (si veda la slide successiva).
Per i pianeti giganti che possiedono satelliti, sono mostrati solo i satelliti principali.
SCHEMA DEL SISTEMA SOLARE
S
U
N
Distanze dal Sole degli 8 pianeti del sistema solare (e del pianeta nano Plutone, in rappresentanza dei
pianeti nani della fascia di Kuiper).
Le distanze dei pianeti sono espresse in unità astronomiche (UA; 1 UA=1.5 · 108 km) e sono in scala;
le dimensioni relative dei pianeti sono in scala; la scala delle distanze non corrisponde alla scala
delle dimensioni.
DISTANZE IN “TEMPO LUCE”
Le distanze cosmiche possono essere espresse in termini di “tempo luce”.
Le unità in cui si esprime il tempo luce sono: secondi luce, minuti luce, mesi luce, anni luce, ecc.
Ad es., la distanza Terra-Luna vale s=384 000 km. Per esprimerla in tempo luce ricavo
t= s/c =384 000 km / (300 000 km/s) = 1.28 secondi
La distanza Terra-Luna in tempo luce vale quindi : s= 1.28 secondi luce
Luna Terra
Sole Terra
( )
L'ORIGINE DEL SISTEMA SOLARE
Teorie della formazione del sistema solare: ancora incomplete, ma basate sull'idea di Laplace (1796):
sistema solare formato dal collasso di una grande nube sferica rotante di gas e polveri.
9. Alcuni embrioni planetari dominano sugli altri e accrescono i corpi nella loro regione del disco:
quando il materiale è esaurito, il pianeta è “completo”.
L'ORIGINE DEL SISTEMA SOLARE
Durata del processo: ~108 anni << 4.6 ·109 anni (età attuale del Sole)
- i pianeti più vicini al Sole sono in predominanza rocciosi e metallici, mentre quelli più distanti sono
prevalentemente gassosi;
- i pianeti si trovano molto prossimi ad uno stesso piano (piano dell'eclittica) e orbitano intorno al Sole
nello stesso senso di rotazione.
L'ORIGINE DEL SISTEMA SOLARE
Fig. 2 - Dischi protoplanetari nella Nebulosa di Orione
Fig.2a – La costellazione di Orione: la nebulosa è la
“stella” centrale della “spada” di Orione
Orion
69
62
27
14
2018.
Mercurio
Mercurio con Venere e la Luna fotografati dopo il tramonto del Sole dal Big Bend National Park, Texas, USA (18-03-2018).
(https://apod.nasa.gov/apod/ap180331.html)
MERCURIO
- Distanza dal Sole: 0.39 UA → pianeta più vicino al Sole
Immagine ultravioletta del Sole con Mercurio in transito scattata dal Solar Dynamics Observatory (SDO, NASA)
il 9-5-2016. (Prossimo transito: 2032.)
MERCURIO
- Dimensioni: R = 0.38 RT
- Massa: M = 0.06 MT Densità media: = 5.4 g/cm3 = 0.98 T ~ T
- Satelliti: 0
Immagine di Mercurio realizzata prima del primo flyby (2008) Particolare della superficie di Mercurio (di dimensioni di ~1000 km), nei
dalla sonda MESSENGER (NASA). pressi del cratere Rembrandt (715 km). Sonda MESSENGER, NASA.
VENERE
- Osservabile facilmente da Terra ad occhio nudo 1-2 ore prima dell'alba o dopo il tramonto
(sempre localizzato entro ~48º dal Sole). Appare come una “stella brillante” di colore bianco.
Venere e la Luna crescente fotografati da Cannon Beach, Oregon, USA, dopo il tramonto del Sole (luglio 2018).
(https://apod.nasa.gov/apod/ap180717.html)
VENERE
- Distanza dal Sole: 0.72 UA (minima distanza dalla Terra: 0.28 UA
→ pianeta che più si avvicina alla Terra)
Importanti differenze:
- Satelliti: 0
→ Uniche immagini di Venere acquisite dalla sua superficie: sonde sovietiche Venera (9, 10 ,13 e 14)
negli anni '70 e '80. Difficoltà tecniche notevoli per elevate temperature e pressioni.
5 settembre 1977:
Immagine della Terra e della Luna in transito di fronte alla Terra. L'immagine è stata acquisita nell'agosto 2015
dall'osservatorio spaziale DSCOVR (Deep Space Climate Observatory; NASA/NOAO), localizzato tra Terra e Sole, ad
una distanza di 1.5 milioni di km dalla Terra (punto lagrangiano L1). Si vedono in blu gli oceani, in marroncino-verde i
continenti, in bianco le nuvole. La faccia della Luna immortalata in questa immagine è quella mai visibile da Terra.
TERRA
Animazione:
Sequenza di immagini della Terra e della Luna in transito di fronte alla Terra, acquisite dall'osservatorio spaziale
DSCOVR (Deep Space Climate Observatory; NASA/NOAO), localizzato tra Terra e Sole, ad una distanza di 1.5
milioni di km dalla Terra (punto lagrangiano L1). La Luna appare molto meno luminosa della Terra.
TERRA
Animazione:
Sequenza di immagini dell'eclisse di Sole del 9 marzo 2016 acquisite dall'osservatorio spaziale DSCOVR (Deep
Space Climate Observatory; NASA/NOAO), localizzato tra Terra e Sole, ad una distanza di 1.5 milioni di km
dalla Terra (punto lagrangiano L1). Si vede l'ombra della Luna sulla superficie terrestre.
TERRA
Lo studio del pianeta Terra (vulcanismo, atmosfera, ecc.) ci consente di comprendere molti dei fenomeni
che osserviamo sui pianeti del sistema solare.
- Triv = Trot= 27.32 giorni (rotazione sincrona, comune a molte lune nel sistema solare)
Superficie:
- regioni ricche di crateri, creati da frequenti impatti durante le
prime fasi della formazione del sistema solare;
- regioni con pochi crateri (“mari”), dove colate di lava recenti
hanno coperto crateri preesistenti;
- rilievi alti fino a 5500 m (Mons Huygens)
Teoria più accreditata: La Luna si formò in seguito all'impatto di un corpo celeste simile a Marte
(Theia) con la Terra ~4.5 miliardi di anni fa.
I detriti generati dall'impatto hanno dato origine alla Luna.
Rappresentazione schematica della teoria di formazione della Luna in seguito all'impatto di Theia con la Terra 4500 Ma.
MARTE
- Noto come “il pianeta rosso”: osservabile facilmente da Terra ad occhio nudo,
appare come una “stella brillante” di colore rosso-arancione.
- Dimensioni: R = 0.53 RT
- Massa: M = 0.11 MT Densità media: 3.9 g/cm3 T
- Atmosfera:
- molto tenue: p~0.006 atm, ma forti venti e tempeste di polvere (durata di mesi)
- composizione: 95% CO2 (con N, Ar, O2, CO); effetto serra modesto: +6 K → T=223 K (-50ºC)
Animazione:
Tempesta di polvere su Marte da maggio a settembre 2018 - Mars Reconnaissance Orbiter (NASA/JPL).
I colori differenti nelle mappe indicano diverse profondita` ottiche (), ovvero diversi spessori della colonna di
polvere lungo la linea di vista ( =3: solo il 5% della luce solare che colpisce Marte raggiunge la sua superficie).
Il puntino rosso indica la posizione del rover Opportunity (NASA).
MARTE
Tempesta di polvere su Marte: immagini della superficie del pianeta nelle date del 28 Maggio e del 1 luglio 2018 -
Mars Reconnaissance Orbiter (NASA/JPL).
Si notino le differenze drastiche dell’apparenza di Marte in diversi momenti della tempesta di polvere.
MARTE
- Superficie:
- Immenso sistema di canali naturali (Valles Marineris), con estensione di ~ 4000 km;
i canali hanno profondità fino a 11 km a larghezza di 200 km
→ Frattura nella superficie del pianeta
- Enormi vulcani antichi, di cui il maggiore è Olympus Mons (alto 24 km e con un volume ~100
volte maggiore del volume del Mauna Loa nelle Hawaii)
- Colorazione rossa: dovuta a presenza di ossidi di Ferro nella regolite che ricopre il suolo
«Piuttosto che veri canali della forma a noi più familiare, dobbiamo immaginarci
depressioni del suolo non molto profonde, estese in direzione rettilinea per migliaia di
chilometri, sopra larghezza di 100, 200 chilometri od anche più. Io ho già fatto
notare altra volta, che, mancando sopra Marte le piogge, questi canali probabilmente
costituiscono il meccanismo principale, con cui l'acqua (e con essa la vita organica)
può diffondersi sulla superficie asciutta del pianeta»
(Giovanni Schiaparelli, “La vita sul pianeta Marte”, estratto dal fascicolo N.° 11 -
Anno IV della rivista Natura ed Arte, maggio 1895, cap. I)
2 km
Phobos fotografato dalla sonda Viking (JPL, NASA) Deimos fotografato dal Mars Reconnaissance
(https://apod.nasa.gov/apod/ap181125.html) Orbiter (NASA) nel 2009
PHOBOS DEIMOS
- Dimensioni: 26 km x 18 km - Dimensioni: 16 km x 10 km
- Superficie coperta di crateri - Superficie coperta di crateri e di uno spesso
- Orbita: 5800 km da Marte (le forze mareali lo strato di regolite
faranno schiantare su Marte tra ~ 50 - Orbita: 23460 km da Marte
milioni di anni)
GIOVE
- Osservabile facilmente da Terra ad occhio nudo, appare come una “stella molto brillante” di colore
biancastro (elevate albedo).
- Un piccolo telescopio permette di risolvere il disco di Giove e osservarne la struttura a bande, nonché di
osservare i satelliti principali del pianeta.
Giove fotografato, con 3 dei suoi 4 satelliti principali (Io, Europa, Ganimede), con un telescopio amatoriale.
GIOVE
- Osservabile facilmente da Terra ad occhio nudo, appare come una “stella molto brillante” di colore
biancastro (elevate albedo).
- Un piccolo telescopio permette di risolvere il disco di Giove e osservarne la struttura a bande, nonché di
osservare i satelliti principali del pianeta.
Giove fotografato, con i suoi 4 satelliti principali (Io, Europa, Ganimede e Callisto) in prossimità della
congiunzione con Venere in fase crescente (distanza di Giove da Terra:910 milioni di km; distanza di Venere: 78
milioni di km). La dimensione angolare dei due pianeti appare confrontabile, in quanto le loro dimensioni hanno
un rapporto circa uguale al rapporto delle loro distanze da Terra (https://apod.nasa.gov/apod/ap150703.html).
- Distanza dal Sole: 5.2 UA
GIOVE
- Periodo di rotazione: 9h 50m
- Periodo di rivoluzione: 12 anni
- Composizione: soprattutto H2 ed He
→ gigante gassoso
ma con un nucleo solido
(forse avvolto da idrogeno metallico)
- Atmosfera:
- composizione: 86% H2, 14% He (con tracce di
metano, ammoniaca e vapore acqueo)
- la parte superiore si presenta
costituita da bande colorate e vortici Giove fotografato dallo Hubble Space Telescope (WFC3) nel 2014.
- Giove ruota in 9.9 ore su se stesso,
ma l'atmosfera ai poli e all'equatore
ruota a diverse velocità
→ venti di 150 m/s all'equatore
→ rigonfiamento equatoriale La grande macchia rossa di Giove (D~20000 km)
fotografata dalla sonda Voyager 1 nel 1979.
Si tratta di una gigantesca regione ad alta pressione
nell'atmosfera del pianeta; la colorazione rossastra
potrebbe essere dovuta alla presenza di molecole
organiche o zolfo. La macchia evolve nel tempo.
GIOVE
- Temperatura:
- al top dell'atmosfera: T~ 120 K (-150ºC)
- a 10 km di profondità: T~ 6000 K
(compressione gravitazionale)
- core: T~ 16000 K, p~ 4·107 atm
Io
- R=1821 km, prevalentemente roccioso
- Orbita: r ~ 421700 km
Europa
- R=1565 km, prevalentemente roccioso.
- Ricoperto da uno strato di ghiaccio di ~100 km, con spaccature superficiali; pochi crateri da impatto.
Ganimede
- R=2634 km la più grande luna di Giove e del sistema solare (più grande di Mercurio).
Callisto
- R=2403 km
- Un piccolo telescopio o un potente binocolo (30x) permettono di risolvere il disco di Saturno e osservarne gli
anelli e i satelliti principali (cannocchiale di Galileo: 14x e 21x anelli non risolti).
- Composizione: soprattutto H2 ed He
→ gigante gassoso
ma con nucleo solido (Fe-Ni), forse avvolto da
idrogeno metallico
- Atmosfera:
- composizione: 96.3% H2, 3.25% He
(con tracce di metano, ammoniaca e vapore acqueo)
- la parte superiore si presenta costituita da bande colorate
e vortici
- Saturno ruota in 10.2 ore su se stesso
→ venti di 500 m/s all'equatore
→ ringonfiamento equatoriale (e schiacciamento polare)
Saturno, con 3 dei suoi satelliti (Teti, Dione e Rea),
- Anelli: fotografato dalla sonda Voyager. L’apparente
“interruzione” degli anelli sulla destra è la regione
- costituiti di particelle di ghiaccio e roccia, le cui dimensioni degli anelli in ombra.
variano dai cm ai m, altamente riflettenti
- origine: distruzione mareale o da impatto di una luna di Saturno;
- spessore anelli interni: 100 m
- raggruppamenti: dovuti a interazione mareale con i satelliti di Saturno
SATURNO
- Satelliti: 62 (di cui 27 scoperti dopo il 2005)
7 satelliti hanno diametro >200 km: Mimas, Encelado, Tetis e Dione (anello E)
Rea, Titano e Giapeto (oltre l’anello E )
SATURNO
- Satelliti: 62 (di cui 27 scoperti dopo il 2005)
7 satelliti hanno diametro >200 km: Mimas, Encelado, Tetis e Dione (anello E)
Rea, Titano e Giapeto (oltre l’anello E )
Mimas
- R=199 km
- La più interna delle 7 lune maggiori di Saturno, scoperta da Willim Herschel nel 1789.
- Superficie ghiacciata e densa di crateri; il più grande cratere, dedicato a Herschel, è ampio 130 km e
ha dimensioni di ¼ del satellite; fu generato dall’impatto di un corpo di almeno 10 km di diametro con
Mimas.
Encelado
- R=249 km
- Superficie: ghiacciata e costellata di crateri nella regione polare e di fratture nelle restanti regioni.
Evidenza chiara di crio-vulcanismo esplosivo: getti di cristalli di ghiaccio d’acqua mescolati a metano, CO2,
CO e molecole organiche immesse nello spazio.
Titano
- R=2575 km 0,4 RT
- La più grande delle lune di Saturno (e seconda in dimensioni nel Sistema solare, dopo Ganimede);
scoperta da Christian Huygens nel 1655.
- Densa atmosfera di azoto (come la Terra), metano e altri idrocarburi, che la rendono opaca in molte frequenze
- Superficie: ghiaccio di acqua, con fiumi, laghi e mari di idrocarbuti (metano, etano); presenti dei crio-vulcani.
Temperatura: T=194 K (-179ºC); p=1.5 atm.
Urano con due dei suoi cinque satelliti, Oberon e Titania (in alto a sinistra) fotografato con
Giove e i suoi quattro satelliti galileiani (a destra).
(https://apod.nasa.gov/apod/ap101008.html)
URANO
- Osservabile da Terra ad occhio nudo.
- Sconosciuto agli antichi per il debole flusso e il movimento più lento rispetto agli altri pianeti. Osservato dal
1690 (J. Flamsteed), ma scambiato per una stella. Osservato da William Herschel nel 1781, ma scambiato
per una cometa; identificato dallo stesso Herschel come pianeta nel 1783.
- Anche con grandi telescopi appare senza struttura nella banda ottica. Il colore è azzurro-verde.
Urano fotografato dalla sonda Voyager 2 il 24-01-1986 (4 giorni prima dell’esplosione del
Challenger), da una distanza di 81 500 km. Il pianeta appare avvolto da un’atmosfera
azzurro-verde, priva di struttura.
URANO
- 1977: scoperti gli anelli di Urano.
Immagini composite di Urano nella banda del vicino infrarosso. Le immagini sono state acquisite con il telescopio
Keck l’11 e il 12 luglio 2004. I colori blu, verde e rosso (falsi colori) corrispondono a lunghezze d’onda di 1.26, 1.62
e 2.1 micron, rispettivamente (le regioni blu, ad esempio, sono quelle che riflettono più radiazione a 1.26 micron).
L’utilizzo di ottiche adattive consente di ottenere immagini più nitide.
Il Polo Nord di Urano è a destra.
URANO
- Distanza dal Sole: 19.18 UA
- Peculiarità: asse di rotazione inclinato di ~ 98 rispetto alla normale al piano orbitale
(forse a causa di un violento evento di impatto nelle fasi iniziali della storia del pianeta)
- Composizione dell’atmosfera:
- gas: soprattutto H2 (83%) ed He(15%), con
tracce di CH4;
- ghiacci: H2O, NH3 ,…
- Anelli:
- costituiti di piccole particelle di polvere e rocce di
dimensioni dell’ordine del metro Immagine di Urano nel vicino infrarosso, acquisita dal
Telescopio spaziale Hubble (HST) nel 1998.
- più scuri degli anelli di Saturno
Si notano gli anelli intorno al pianeta, 10 delle sue lune e le
- raggruppamenti e separazione; influenza dei nubi atmosferiche (blu, verde e rosso corrispondono a
satelliti. lunghezze d’onda di 0.9, 1.1 e 1.7 micron, rispettivamente).
URANO
- Satelliti: 27, di cui 13 interni, 5 principali (con R> 200 km) e 9 irregolari.
I 5 satelliti principali sono (in ordine di distanza): Miranda, Ariel, Umbriel, Titania, Oberon.
Hanno orbite coplanari con l’equatore di Urano.
Hanno sufficiente massa da aver raggiunto l’equilibrio idrostatico.
A parte Umbriel, mostrano fenomeni di vulcanismo o canyon sulla loro superficie.
1 2 3
- Apparenza:
- di colore blu elettrico, con struttura a bande (circolazione atmosferica), nubi e tempeste;
- venti superficiali di 580 m/s (2100 km/h);
- Grande macchia scura, osservata nel 1989: tempesta confrontabile con la grande macchia rossa di
Giove, ma estinta entro il 1994.
NETTUNO
- Struttura: probabile nucleo di rocce e ‘‘ghiacci’’ e atmosfera fredda
- Composizione dell’atmosfera:
- gas: H2 (80%) ed He(19%), con tracce di CH4.
- ghiacci: NH3 , H2O, ….
1 2 3
Immagini (non in scala) dei satelliti principali di Urano, realizzate dalla sonda Voyager 2 nel gennaio 1989.
1. Tritone (R=1353 km): satellite più grande di Nettuno; 2. Proteo (R=209 km): corpo non sferico, con superficie
superficie costituita da ghiacci di N, CO, CH4 e CO2. Orbita costellata di crateri (di cui uno gigante).
Nettuno in verso opposto a quello della rotazione del pianeta
(cattura, con conseguente riscaldamento mareale e attività 3. Nereide (R=170 km): orbita ad elevata eccentricità
geologica). Rivelata la presenza di geyser nella regione del (0.75); probabile frammento catturato da Nettuno e
Polo Sud (in basso a sinistra); possibile attività di crio- immesso in un’orbita inusuale.
vulcanismo nella regione centrale (in alto). Scoperto nel 1949 da Gerard Kuiper.
IL SISTEMA SOLARE
- Origine della fascia degli asteroidi: frammenti di molti proto-pianeti che non sono mai riusciti ad aggregarsi
in un singolo pianeta, a causa dell’influenza gravitazionale esercitata dal
neo-formato Giove
(collisioni continue provocarono la frammentazione continua delle aggregazione
dei proto-pianeti, impedendo la formazione di un unico oggetto massiccio).
Jupiter
Mars
FASCIA DEGLI ASTEROIDI
- Distribuzione degli asteroidi nella fascia degli asterodi: non uniforme, a causa dell’attuale influenza
gravitazionale di Giove (che si trova a 5,2 UA dal Sole).
Addensamenti di asteroidi, intervallati da zone “vuote” che si trovano a distanze dal Sole
tali per cui i periodi orbitali sono multipli interi del periodo orbitale di Giove
(Kirkwood Gaps, prodotti da risonanze orbitali che distorcono le orbite e le “svuotano” ).
Ad es., la risonanza 2:1 si trova in corrispondenza di 3.3 UA, dove il periodo di rivoluzione
dell’asteroide vale 1/2 del periodo di rivoluzione Giove, ovvero 11.86 anni/2=5.93 anni.
FASCIA DEGLI ASTEROIDI
- Dimensioni degli asteroidi: molto varia, ma < 1000 km.
- Il più grande: Ceres (D=913 km, scoperto nel 1801 da Piazzi), che in realtà è un pianeta nano
(unico nella fascia degli asteroidi);
- Il secondo più grande: Pallas (2 Pallas, D=523 km, scoperto nel 1801 da Olbers) ;
- 7 con D>300 km;
- 81 con D>150 km;
- 100 000 con D> 1 km.... moltissimi asteroidi con dimensioni molto piccole!
Immagine dell’asteroide 951 Gaspra (19 km x 11 km) Distribuzione cumulative, N(>D), delle dimensioni degli asteroidi
nella fascia degli asteroidi, realizzata dal satellite localizzati nella fascia degli asteroidi (Walsh et al. 2009,
Galileo (NASA), in viaggio verso Giove, https://arxiv.org/abs/0906.4366)
il 2-10-1991 da una distanza di circa 5350 km.
FASCIA DEGLI ASTEROIDI
- La distribuzione delle dimensioni degli asterodi nella fascia degli asteroidi è in accordo
con la distribuzione delle dimensioni dei crateri da impatto sui corpi del sistema solare,
a conferma del fatto che i crateri sono spesso generati da impatto di asterodi.
Il cratere Vredefort, in Sud Africa (pianeta Terra), generato dall’impatto di Il cratere Meteor (o Barringer), in Arizona, USA (pianeta Terra),
un asteroide di >10 km di diametro (D=300 km; età: 2023±4 Ma, generato dall’impatto di un asteroide di >10 km di diametro
Paleoproterozoico). E’ il più grande cratere da impatto sulla Terra. (D=1.2 km; H= 170m; età: 50 000 anni, Pleistocene).
E’ confrontabile con il cratere Chicxulub (Golfo del Messico), creato
dall’asteroide che causò l’estinzione di massa nel Cretaceo-Paleocene).
Immagine
Earth
dell’asteroide 4179
Toutatis, catalogato
come un PHA,
acquisita nel 1996 con Orbite dei PAH
il Goldstone radar Orbita terrestre
(NASA, JPL). Orbita di Giove
FASCIA DI KUIPER
- Fascia di Kuiper: Regione al di là dell’orbita di Nettuno, popolata di corpi minori,
la cui esistenza era stata prevista da Gerard Kuiper negli anni 1950.
Si estende tra 30 UA e 50 UA circa ed ha forma a «ciambella».
È 10 volte più ampia e 20-200 volte più massiccia della fascia degli asteroidi .
- Superficie: per la maggior parte corrugata, con montagne, altipiani, crateri e canyon composti
principalmente di ghiaccio di acqua; alcune regioni sono coperte di ghiaccio di azoto .
- Atmosfera: tenue; composta in prevalenza da N2, CO e CH4, con particolato organico in sospensione
(foschia).
Immagini di Plutone realizzate dalla sonda New Horiizon (NASA) nel luglio 2015.
A sinistra - Si notino la regione a forma di cuore (Sputnik Planitia), ricoperta per circa metà della sua estensione da ghiaccio di azoto,
e la colorazione rossastra di un’area del pianeta, associata alla presenza di toline, ovvero copolimeri generati da irraggiamento
ultravioletto di composti organici semplici (come metano ed etano), spesso combinati con sostanze inorganiche (come l’ N2).
A destra - Crepuscolo su Plutone: Immagine della superficie di Plutone avvolta dalla sua sottile atmosfera stratificata. La presenza di foschia
diffonde la luce anche nelle regioni ombreggiate dalla presenza rilievi.
FASCIA DI KUIPER
- L’osservazione, dal 1977, di «asteroidi centauri» (come 2060 Chirone, 5145 Folo, 10199 Chariklo, ...)
localizzati nella regione dei pianeti gassosi (ben oltre la fascia degli asteroidi) con orbite molto eccentriche
ed inclinate rispetto all’eclittica, confermò che dovesse esistere una «riserva» di oggetti oltre l’orbita di
Nettuno, come ipotizzato da Kuiper.
(Asteroidi localizzati in queste regioni dovrebbero infatti avere orbite molto perturbate dai pianeti giganti o essere catturati
da essi; il fatto che li osserviamo ancora oggi significa che deve esistere un processo di «rifornimento» di centauri e quindi
una «riserva» di questi oggetti nelle regioni più esterne del sistema solare.)
- Il primo di questi oggetti trans-nettuniani (oltre a Plutone e Caronte) fu osservato nel 1992:
1992 QB1 (ora 15760 Albion) conferma definitiva dell’esistenza della fascia di Kuiper.
- Oggi: noti > 1800 corpi minori nella fascia di Kuiper (asteroidi, pianeti nani, comete,....)
2019-01-01
NASA’s New Horizon’s space probe made history on New Year’s Day as it flew past a small,
snowman-shaped object 4 billion miles away from Earth known as Ultima Thule.
At 12:33 a.m. EST on Jan. 1, New Horizons made its closest approach to Ultima Thule at a distance
of around 2,200 miles. This is comparable to the distance from the East Coast to the West Coast of
the United States.
Shortly after buzzing by Ultima Thule, the space probe sent back its first images of the small world.
Natura
- Corpi piccoli, ricchi in ghiacci e polveri, formatisi per
accrescimento nella regione esterna della nebulosa
solare.
- Significative perdite di massa del nucleo (cometa di Halley: 1011 kg) in successivi passaggi al perielio
sopravvivenza delle comete nel sistema solare interno:alcune migliaia o decine di migliaia di anni.
LE COMETE E LA NUBE DI OORT
Il nucleo della cometa
- Composizione: ghiacci di H2O, NH3 e CO2 , mescolati a polveri (silicati) «neve sporca»;
- Struttura porosa (densità minore del ghiaccio «compatto»);
- Esplorato da un lander per la prima volta nel 2014 nella cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (lander
Philae, missione Rosetta (ESA) rivelate 16 molecole organiche (tra cui acetammide, acetone, isocianato
di metile e propionaldeide mai osservate prima su una cometa); alcuni potrebbero essere importanti per la
sintesi di amminoacidi, zuccheri e acidi nucleici, mattoni della vita.
- Coda gassosa: Componente bluastra, visibile per emissione di radiazione da parte del gas ionizzato della
cometa; l’emissione dominante è quella di fluorescenza da molecole di CO+ (ione carbonile)
che si eccitano per assorbimento della luce solare e poi si diseccitano emettendo fotoni a
l=4200 Å.
Questa coda viaggia in direzione opposta al Sole sotto l’influenza del campo magnetico del
vento solare (le particelle ionizzate sentono la presenza del campo magnetico).
- Coda di polvere: parte visibile per riflessione e diffusione della radiazione solare da parte delle
particelle di polvere espulse dalla cometa, che entrano in orbita intorno al Sole
(con orbite simili a quella della cometa).
La cometa Hale-Bopp, poco prima del suo Schema dell’orientamento della coda di una
passaggio al perielio, nell’aprile 1997. cometa mentre essa orbita intorno al Sole.
LE COMETE E LA NUBE DI OORT
Da dove provengono le comete?
Esistono tre categorie principali di comete,
con diversi parametri orbitali:
La posizione futura esatta di una cometa nella sua orbita ad un dato istante, così come l’orbita stessa di una
cometa, è difficile da prevedere: nei suoi passaggi al perielio, la perdita di gas e polvere applica una forza
alla cometa stessa (forza non-gravitazionale, con effetto «propulsivo») che ne altera la velocità e quindi i
parametri orbitali. C’è quindi un’incertezza nel prevedere con precisione il comportamento futuro di una
cometa nota.
LE COMETE E LA NUBE DI OORT
Da dove provengono le comete?
Esistono tre categorie principali di comete,
con diversi parametri orbitali:
- si pensa provengano principalmente dalla nube di Oort, una gigantesca struttura sferica che avvolgerebbe
l’intero sistema solare (da ~ 2 000 UA a ~100 000 UA) e che si formò per evoluzione di parte delle orbite
dei planetesimi ghiacciati formatisi nelle regioni esterne della nebulosa solare;
sono comete periodiche che sono state distrutte da un impatto con un pianeta del sistema solare, o che non
sono più state rivelate al passaggio al perielio previsto.
Es. Cometa Shoemaker-Levy (D/1993 F2): schiantata su Giove.
Struttura e composizione:
Tipicamente, frammenti della roccia che costituisce la superficie del corpo coinvolto nell’impatto (carbonio,
silicio e metalli).
3. Fascia di Kuiper
Struttura e composizione:
Ghiacci di metano, ammoniaca, acqua,....
LA POLVERE INTERPLANETARIA
Meteoroidi e meteore
Le particelle di polvere espulse dalle comete entrano in orbite kepleriane intorno a Sole.
Anche se le particelle si muovono in modo indipendente, dopo l’espulsione, le loro orbite sono prossime
a quelle della «cometa madre».
Intorno all’orbita di una cometa c’è una moltitudine di particelle di polvere, le cui orbite
formano una sorta di «tubo»: flusso di meteoroidi (meteoroid stream)
Si può osservare il flusso di meteoroidi di una
cometa solo quando la Terra ci passa attraverso.
In alcuni casi, la Terra attraversa il fusso di
meteoroidi di una singola cometa due volte/anno.
Nell’attraversamento, i meteoroidi nel flusso
collidono con le regioni superiori dell’atmosfera
terrestre.
Se il meteoroide è grande e si frammenta, In alto: Schema del passaggio della Terra attraverso il flusso di meteoroidi che
eventuali frammenti che raggiungono la circonda l’orbita di una cometa. In basso: Schema dell’evento autunnale delle
meteore note come “Leonidi”, che si manifestano quando la Terra incrocia
superficie terrestre sono detti meteoriti. l’orbita della cometa a breve period P/Tempel-Tuttle.
LA POLVERE INTERPLANETARIA
Meteoroidi e meteore
- Osservazione di una moltitudine di meteore associate allo stesso flusso di meteoroidi: sciame di meteore.
- Esistono >50 sciami meteorici all’anno, ma solo alcuni sono davvero spettacolari (si veda la tabella).
- Anche in assenza di sciame meteorico, si possono osservare (in buone condizioni astronomiche)
le meteore sporadiche, causate da particelle di polvere che non appartengono ad un flusso di meteoroidi
cometario.
Data del Nome Tasso Origine
massimo dello orario
tasso sciame
1) Evoluzione orbitale: trasporta la polvere sia verso l’interno che verso l’esterno del sistema solare.
LUCE ZODIACALE : ~1 ora dopo il tramonto o ~1 ora prima dell’alba, si scorge una debole luce diffusa
che si estende sopra l’orizzonte nella direzione del Sole (che è tramontato o sta
sorgendo). Questa luce è prodotta dalla diffusione della luce solare da parte delle
particelle di polvere che compongono la nube zodiacale (un fenomeno analogo a
quello che avviene nella coda di una cometa).
Schema della luce zodiacale prima dell’alba. Fotografia della luce zodiacale dalla cima del Mauna Kea (Hawaii) .