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sarebbe stata indotta dall'esplosione, circa 5 miliardi di anni fa, di una o più
supernova/e nelle vicinanze di un'estesa nube molecolare del Braccio di Orione.[7]
[64] È accertato che, circa 4,57 miliardi di anni fa,[65] il rapido collasso della
nube, innescato da supernovae, portò alla formazione di una generazione di
giovanissime stelle T Tauri, tra le quali anche il Sole, che, subito dopo la sua
formazione, assunse un'orbita quasi circolare attorno al centro della Via Lattea,
ad una distanza media di circa 26000 al. Le inclusioni ricche di calcio e
alluminio, residuate dalla formazione stellare, formarono poi un disco
protoplanetario attorno alla stella nascente.[66] Tale ipotesi è stata formulata
alla luce dell'alta abbondanza di elementi pesanti, quali oro e uranio, nel nostro
sistema planetario. Gli astronomi ritengono che questi elementi siano stati
sintetizzati o tramite una serie di processi nucleari endoergonici durante
l'esplosione della supernova (fenomeno che prende il nome di nucleosintesi delle
supernovae), o grazie alle trasmutazioni, per mezzo di successivi assorbimenti
neutronici, da parte di una stella massiccia di popolazione II (o di seconda
generazione).[67]
Raffronto tra le dimensioni del Sole nella sequenza principale e nella fase di
gigante rossa.
Quando anche l'idrogeno dello strato superiore al nucleo sarà totalmente convertito
in elio (entro poche decine di milioni di anni[69]) si avrà un nuovo collasso, che
determinerà un aumento della temperatura del nucleo di elio fino a valori di 108 K;
[70] a questa temperatura si innescherà repentinamente la fusione dell'elio (flash
dell'elio[9]) in carbonio e ossigeno.[9][70] La stella subirà una riduzione delle
proprie dimensioni, passando dal ramo delle giganti al ramo orizzontale del
diagramma H-R.[9]
Entro 7,8 miliardi di anni, esaurito ogni processo termonucleare, il Sole rilascerà
i suoi strati più esterni, che verranno spazzati via sotto forma di "supervento"
creando una nebulosa planetaria;[9] le parti più interne collasseranno e daranno
origine ad una nana bianca (circa delle dimensioni della Terra), che lentamente si
raffredderà sino a diventare, nel corso di centinaia di miliardi di anni,[73] una
nana nera.[71][74]
Questo scenario evolutivo è tipico di stelle con una massa simile a quella del
Sole, ossia che hanno una massa non sufficientemente elevata da esplodere come
supernove.[71][74]