Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
CAPITOLO 1: RINORREEPAG 1
CAPITOLO 2: LESIONI DELLA CUTE E DEL VOLTOPAG 21
CAPITOLO 3: EPISTASSI..PAG 24
CAPITOLO 4: DISOSMIE..PAG 28
CAPITOLO 5: ALGIE FACCIALI.PAG 33
CAPITOLO 6: DISFAGIA..PAG 41
CAPITOLO 7: DISGEUSIEPAG 54
CAPITOLO 8: PATOLOGIA DELLE GHIANDOLE SALIVARI..PAG 57
CAPITOLO 9: DISFONIE..PAG 69
CAPITOLO 10: DISLALIE E BALBUZIE..PAG 88
CAPITOLO 11: SINDROMI OSTRUTTIVE.PAG 91
CAPITOLO 12: TUMEFAZIONI CREVICALI....PAG 105
CAPITOLO 13: TUMORI ORLPAG 116
CAPITOLO 14: OTITIPAG 144
CAPITOLO 15: ACUFENIPAG 167
CAPITOLO 16: IPOACUSIEPAG 170
CAPITOLO 17: SINDROMI VERTIGINOSE..PAG 195
CAPITOLO 18: PARALISI DEL FACIALE..PAG 213
CAPITOLO 19: TRAUMI ORLPAG 227
RINGRAZIAMENTI..PAG 240
CAPITOLO 1
___________________________________________________
RINORREE
ANATOMIA E FISIOLOGIA
Naso esterno
Il naso esterno costituito da una parte ossea e una cartilaginea; questultima
composta da:
cartilagini triangolari
cartilagini alari: la loro crus laterale e mediale delimita la valvola nasale,
quindi formano la narice
cartilagini sesamoidi
Questa struttura osteo-cartilaginea determina la forma del naso.
Nel naso ideale ci sono dei punti che vengono considerati :
- la punta
- la glabella
- sub nasal point : angolo naso labiale deve essere maggiore di 105 gradi , se fosse
acuto sarebbe un naso che pende.
- proiezione data dal mascellare superiore
La mucosa naso-sinusale una mucosa molto ben dierenziata che ha una serie di
componenti che consentono alle fosse nasali e ai seni paranasali le molteplici
funzioni che esse svolgono. E un epitelio cilindrico ciliato pseudo stratificato
composto da:
cellule caliciformi
cellule mucipare(o globetcells)
Nelle flogosi si ha uniperplasia delle globetcells e un ispessimento delle secrezioni
che determinano un blocca del sistema di clereance muco-ciliare.
Nel corion(sottomucosa) si trovano:
vasi
ghiandole siero-mucose
La terza componente della mucosa rappresentata dalla mucosa olfattiva(vedi
disosmie) che si trova a livello della regione pi superiore delle fosse nasali, sulla
volta del naso, dove troviamo localizzati i filuzzi olfattivi, tra il turbinato superiore e
la parte pi alta del setto nasale.
Questi rami arteriosi, capillari e venosi fanno una ricca anastomosi. Quindi noi
molto spesso avremo delle zone di anastomosi che sono particolarmente ricche di
vasi:
1) ZONA ANTERIORE, ilplesso di Kiesselbach(a livello dellarea del Valsalva,
nella porzione antero-inferiore del setto nasale)
2) ZONA POSTERIORE, il plesso di Woodru (nel terzo posteriore del meato
inferiore)
Quando dobbiamo fare lembolizzazione di un vaso sanguinante di un distretto naso
sinusale, dobbiamo conoscere se ci sono circoli collaterali tra carotide interna e
carotide esterna, perch qualora essi siano presenti io non posso procedere
allembolizzazione, a causa del rischio rischio di embolizzare la carotide interna e
quindi di determinare dei deficit neurologici piuttosto importanti in quel paziente.
Il sistema venoso consiste di 3 sistemi di plessi:
vene anteriori, tributarie delle vene angolari della faccia e della vena
facciale, rami della vena oftalmica superiore
vene posteriori, tributarie del plesso pterigoideo attraverso il foro
sfenopalatino;
vene superiori,tributarie delle vene oftalmiche.
Innervazione
1) innervazione sensitiva principalmente trigeminale; le sindromi nevralgiche
trigeminali possono avere una spina irritativa nasale o che originano
propriamente dal naso. La ricca innervazione sensitiva partecipa anche al
riconoscimento del passaggio dellaria e quindi dellavere una percezione della
respirazione nasale, oltre a determinare una soglia del dolore molto bassa. I rami
che innervano la mucosa nasale sono:
a) Il nervo oftalmico con la branca inferiore(o nervo infraorbitario)e la branca
superiore (o nervo sovra orbitario)
b) Il nervo sfeno palatino
2) innervazione vegetativa: simpatica e parasimatica; uninnervazione
fondamentale per il ciclo nasale(vedi dopo)
3) linnervazione olfattiva, I nervo cranico, molto legata al gusto
Fisiologia
Le funzioni principali delle fosse nasali sono:
- Respiratoria: la respirazione fisiologica avviene tramite le cavit nasali. Laria, con
una velocit media di 2-3m/s assume prevalentemente un decorso parabolico,
passando sopra la testa del turbinato inferiore e investendo il meato medio. Solo una
SENI ETMOIDALI
Iniziano a formarsi nel terzo mese di gestazione. Hanno la caratteristica di essere
presenti gi alla nascita e di raggiungere lo sviluppo completo nelladolescenza,
quindi 12 anni.
Sono caratterizzati da cellette multiple (si parla infatti di labirinto etmoidale)e sono
divisi in Anteriori e posteriori,.
Rapporti anatomici importanti:
- La parete laterale del labirinto etmoidale rappresentata dalla parete mediale
delorbita, una parete molto sottile detta lamina papiracea.
- Superiormente letmoide comunica con la base anteriore del cranio attraverso la
lamina cribrosa e la foveola etmoidale
SENO MASCELLARE
Seno paranasale presente alla nascita ma con uno sviluppo aereo molto ridotto.
Sono presenti due fasi di sviluppo:
03 anni
718 anni
Il seno mascellare raggiunge le dimensioni delladulto in adolescenza; questo uno
dei motivi per cui non si consiglia mai di intervenire su queste cavit nellinfanzia,
se non oggi in casi molto selezionati, con fibre ottiche, perch distruggere losso di
questi seni significa bloccarne laccrescimento.
I rapporti
- Superiormente con lorbita
- Inferiormente:
- Denti: rapporti con il secondo premolare, con il primo e il secondo molare: le
radici di questi denti possono pescare nel seno mascellare
SENI FRONTALI
Non sono presenti alla nascita. Iniziano il loro processo di aereazione intorno ai due
anni di et, completano il loro sviluppo intorno ai 18-20 anni.
I seni frontali (cos come i seni sfenoidali) non sono mai simmetrici per dimensioni;
hanno dei setti cosiddetti intersinusali che ne fanno variare il contenuto e la
quantit di aria presente al loro interno.
I rapporti saranno:
- anteriormente con losso frontale e con la cute della fronte. Non a caso una
complicanza della sinusite frontale sicuramente la osteopenite del frontale
- posteriormente col cervello, fossa cerebrale anteriore. Si pu formare un ascesso
cerebrale in una sinusite frontale
- antero-inferiormente con la palpebra
- inferiormente con lorbita.
Tutti i seni paranasali hanno almeno una parete che confina con altre strutture, che
sono strutture vitali, non a caso una complicanza di una sinusite pu portare a
morte per un ascesso cerebrale, per una tromboflebite del seno cavernoso; a cecit
per un interessamento del compartimento posteriore dellocchio, quindi del nervo
ottico.
SENI SFENOIDALI
Anchessi non sono presenti alla nascita. Generalmente iniziano a svilupparsi dopo i
3 anni e completano il loro sviluppo tra i 12 e i 15 anni.
Sono asimmetrici e separati da un setto intersinusale.
Drenano nel meato superiore, in quello che viene definito recesso sfeno-etmoidale.
Rapporti:
- postero-superiormente con lipofisi
- lateralmente con il seno cavernoso, nel cui interno c la carotide interna; quindi
se io ho una deiscenza di questa parete posso avere la carotide o il nervo ottico
che protrudono nel seno sfenoidale; nella parete laterale del seno cavernoso ho il
3, 4 e 6 paio di nervi cranici, tutti nervi che hanno a che fare con
loculomotricit infatti una tromboflebite del seno cavernoso vi dar
oftalmoplegia, blocco oculare fisso.
- inferiormente il pavimento dei seni sfenoidali confina con il rinofaringe,
formandone parte del tetto
- posteriormente confina con il tronco dellencefalo, quindi con il ponte.
FISIOLOGIA
1. Alleggerimento delle ossa craniche
2. Protezione dellencefalo
3. Isolamento termico delle strutture bulbo-pontine
4. Risonanza e difesa(vedi cavit nasali)
PATOLOGIA
La rinorrea la presenza di secrezione patologica (essudato) nelle cavit nasali,
frequentemente espressione di un processo infiammatorio che coinvolge sia le fosse
nasali che i seni paranasali (rinosinusiti). Fa eccezione la sinusite mascellare a
genesi odontogena.
Pu assumere carattere:
1. Sieroso (idrorrea)/mucopurulento/crostoso
2. mono/bilaterale
3. Intermittente/continuo/parossistico
4. Associata o meno a una postura particolare
5. Associata o meno ad altri sintomi come prurito, starnuti, cacosmia, iposmia,
epistassi..
Condizioni anatomiche favorenti lo sviluppo di rinosinusiti:
anteriori: deviazione del setto, turbinato pneumatizzato, curvatura paradossa
del turbinato medio (che sporge di pi), creste settali stenosanti
posteriori: iperpneumatizzazione rostro-sfenoidale, sinechie iatrogene,
atresia monolaterale delle coane.
RINORREA SIEROSA
E rappresentata da una secrezione chiara, fluida o filante, che pu assumere
andamento continuo o parossistico. La pi frequente, a carattere parossistico,
secondaria a iperreattivit nasale vasomotoria o allergica.
Meno frequente la rinorrea sierosa continua, spesso non accompagnata da starnuti,
che pu essere secondaria a poliposi nasale, IRC o pu essere idiopatica senile
(idrorrea senile). In caso di idrorrea monolaterale, soprattutto se posturale, va
sospettata una cranio-liquorrea, che pu essere post-traumatica o spontanea.
Cinica
In tutti i tipi di riniti pu esserci una rinite virale come causa scatenante; inoltre,
soprattutto nell infanzia, sono spesso presenti fattori aggravanti come liperplasia
adeonoidea(oltre alle riniti virali stesse).
Nelle rinosinusiti in genere levento scatenante locclusione del complesso osteo-
meatale che determina una disventilazione dei seni paranasali con conseguente
ipossia a cui la mucosa respiratoria risponde con unipersecrezione di muco che va
ad occludere i seni paranasali. E in queste condizioni che si pu instaurare pi
facilmente una sovrainfezione batterica.
Diagnosi
- Anamnesi: ovviamente importante valutare unassociazione con lesposizione ad
antigeni ambientali o a fattori implicati nelle riniti vasomotorie, valutare
landamento cronico o parossistico e fattori epidemiologici.
- EO: allispezione del volto la stasi venosa pu determinare una maggior evidenza
dei solchi orbito palpebrali inferiori e la presenza di rughe sottopalpebrali (pieghe
di Dennie); nel bambino si ha tipicamente il gesto di sollevare la punta del naso
Rinoscopia ed endoscopia
La rinoscopia non endoscopica con luce frontale permette unispezione limitata
posteriormente,specie per quanto riguarda gli orifizi dei seni e la regione tubarica e
peritubarica. Per ovviare a tali limiti sono molto pi utilizzate le tecniche
endoscopiche che permettono unadeguata esplorazione di: pavimento, turbinato
inferiore, meato inferiore e medio con i suoi orifizi dei seni, cellule etmoidali, il
recesso sfeno-etmoidale e il rinofaringe; lesame del seno mascellare necessita invece
di unantrotomia previa anestesia. E possibile inoltre fare prelievi bioptici con
facilit.
Lendoscopia pu essere:
- Con ottica rigida tipo Hopkins: di facile utilizzo
- Con fibroscopia flessibile: utile nel superare ostruzioni strutturali non superabili,
permette unesplorazione pi ampia.
Test cutanei
- Per la diagnosi di atopia. Il prick test viene eseguito mettendo una goccia di
allergene sulla cute e inoculandola pungendo la pelle con un ago; in alternativa nello
scratch test la pelle viene graata. Si valuta poi dopo 10-20 leventuale formazione
di un ponfo ed eritema con un punteggio da 1 a 3. Questi test, detti epidermici,
possono essere nei casi dubbi supportati da test intradermici.
- Per la diagnosi di iperreattivit vasomotoria. Si iniettano papaverina, carbacolina e
istamina valutando la presenza di eritema (almeno 1cm perch sia significativo).
Test di laboratorio
Le IgE totali sono aumentate nel 60% dei soggetti con rinite allergica ma i livelli non
sempre correlano con la gravit clinica. Batterie di antigeni specifici possono essere
studiati poi con diverse metodiche: radioallergiche adsorbenti (RAST), di
fluorallergoadsorbimento (FAST) e di allergoassorbimento multiplo (MAST). Questi
test sono meno sensibili, anche per la pi limitata disponibilit di Ag, hanno un
maggior costo e tempi pi lunghi ma sono utili in caso di dermografismo o gravi
dermatopatie, oltre ad essere pi specifici e quantitativi.
Nelle allergie alimentari solo la dieta di eliminazione-challenge da risultati
veramente adabili.
Striscio nasale
Brushing della porzione mediale del turbinato inferiore con una rinosonda apposita,
evitando il contatto con il vestibolo. Viene poi fatto uno striscio che viene colorato
con Giemsa, Wright o Hansel. In alternativa altri campioni possono essere il secreto
stesso, aspirato o fatto soare su un fazzoletto apposito, o un tampone.
La prevalenza di eosinofili allesame citologico far propendere per una forma
allergica o per una forma eosinofilica non allergica. I neutrofili faranno invece
propendere per una forma infettiva.
Test mucociliari
Per misurare lecacia della clearance muco-ciliare si pone della saccarina colorata a
0,5 cm dallinserzione della testa del turbinato inferiore e si chiede al pz di deglutire
ogni 30. Viene registrato il momento in cui il pz avverte un forte sapore dolce e si
verifica obiettivamente la colorazione blu del rinofaringe. Il tempo normale di 14.
La clearance alterata raramente in patologie ciliari primitive come la sindrome di
Young e pi frequentemente nelle riniti croniche, sia allergiche che vasomotorie.
Trattamento
Terapia medica
Essa pu essere:
- Eziologica: possibile solo nelle forme allergiche e prevede un immunoterapia con
somministrazione, per via inalatoria o sublinguale, di dosi crescenti di allergene per
indurre la tolleranza. Una volta stabilitesi delle reazioni locali si arresta la dose che
viene detta plafond. Viene somministrata per 3-5aa. con periodici adattamenti di
dose sulla base dei sintomi.
- Sintomatica, in tutti gli altri casi. Pu essere articolata come segue:
- Antistaminici anti-H1: di prima scelta. I pi utilizzati sono torfenadina,
cetirizina e, pi recente, terfenadina e loratadina, molto ecaci su prurito e rinorrea
mentre e poco sulla congestione, sono da considerarsi i farmaci di prima scelta nelle
rinopatie allergiche.
- Simpaticomimetici: agiscono sulla congestione ma non sul prurito.
- non catecolaminici: fenilefrina, efedrina, pseudoefedrina
- imidazolici: nafazolina, tetrazolina, ossimetazolina
- Farmaci inibenti la degranulazione (inibitori dei canali del Ca): azione
esclusivamente preventiva. Esempi sono il chetotifene e il disodiocromoglicato.
Terapia chirurgica
Viene utilizzata quando la terapia medica non pi suciente a tenere a bada i
sintomi e quando la congestione vascolare causa di unostruzione nasale cronica
resistente alla terapia.
E rappresentata dalla mucotomia, eettuabile anche con radiofrequenze, laser CO2
o debrider, a livello della coda dei turbinati inferiori. Pu dare esiti cicatriziali e
atrofici della mucosa nasale. Nelle forme allergiche la correzione di una derivazione
settale, ladenotomia del tessuto linfatico e la decongestione chirurgica possono
predisporre ad una risposta migliore alla farmacoterapia.
RINORREA PURULENTA
E costituita da un essudato denso giallo-verdastro mono o bilaterale. Pu essere
espressione di flogosi acuta (sintomi <4sett), subacuta (4-12sett) o
cronica(>12sett).
In alcuni casi anteriore (dei seni frontale, mascellare ed etmoide anteriore) in altri
posteriore(dei seni sfenoidale ed etmoide posteriore). Si dice ricorrente quando si
hanno pi di 4 episodi lanno.
Anatomia patologica
Istologicamente si possono distinguere 3 quadri:
- Catarrale: edema, iperemia e infiltrato leucocitario
- Muco-purulenta: alterazioni epiteliali con disfunzione ciliare
- Ulcero-necrotica: tipica del morbillo o della scarlattina, si ha una frequente
evoluzione verso la cronicizzazione e un rischio di complicanze ossee,
endocraniche e orbitarie.
Clinica
Oltre alla rinorrea purulenta, pi o meno abbondante, si ha:
- Dolore sordo e continuo che si accentua al risveglio per il ristagno delle secrezioni.
In caso di interessamento del seno mascellare: il dolore sottorbitario con
aumento intollerabile del dolore alla compressione del nervo sottorbitario o con
movimenti del capo. Per il seno frontale il dolore si irradia dallangolo supero
interno dellorbita alla regione frontale e temporo-parietale; si esacerba alla
digitopressione del punto di emergenza del n. sopraorbitario (punto di Ewing). In
caso di coinvolgimento dell etmoide anteriore il dolore si localizza alla radice del
naso. Se coinvolto l etmoide posteriore o seno sfenoidale il dolore nucale o
retro-orbitale
- edema dei tessuti molli
- febbre
- fotofobia
- stenosi nasale
- torpore intellettuale
Diagnosi
Si eettua una rinoscopia anteriore e posteriore: iperemia diusa, edema della
mucosa, essudato maggiore a livello del meato medio (s. anteriori) o della doccia
olfattoria e coda del turbinato medio (s. posteriori).
Lausilio con ottiche rigide o flessibili permettono di
valutare al meglio il complesso osteo-meatale e il
recesso sfeno-etmoidale.
AllEO importante andare a valutare lo stato delle
arcate dentarie (sinusiti odontogene del mascellare)
Terapia
Antibiotici e decongestionanti nasali. I soli decongestionanti, insieme agli anti-
istaminici sono ecaci nelle forme virali ma non in quelle batteriche in cui c la
presenza di versamento (fattore di rischio di evolutivit).
Essendo nella maggior parte dei casi forme virali gli antibiotici non trovano
indicazione in prima istanza se non nei pazienti a rischio di sovrainfezione batterica.
Indicazione al ricovero (terapia antibiotica + TC/RM e chirurgia se necessaria):
Complicanze;
Iperpiressia;
Immunodepressione;
Sospetta sinusite nosocomiale;
Intenso dolore facciale(se non responsivo alla terapia).
Patogenesi
Sono determinate dalla stenosi con conseguente disventilazione degli osti sinusali;
questa pu essere dovuta a terapia insuciente o terreno allergico, malattie del
ricambio, ambiente freddo e umido, inalazione di irritanti, epato o nefropatie
concomitanti.
Classificazione
Tra le forme non poliposiche vi sono forme:
Terapia
Dal punto di vista medico si possono prescrivere vitamine, sostanze iodo-arsenicali,
cortisonici locali, crenoterapia sulfurea e lastensione dalluso di vasocostrittori.
E quindi essenziale la terapia chirurgica che, se una volta avveniva tramite incisioni
a livello orale, mascellare o nasale a seconda dei seni interessati, oggi quasi
esclusivamente endoscopica (FESS, functional endoscopic sinus surgery). Questa
permette una miglior visualizzazione delle strutture e una toilette completa e
accurata riducendo al minimo la distruzione delle strutture anatomiche conservate.
- Non invasive:
- Fungal Ball (o micetoma sinusale): accumulo di ife che formano una massa
biancastra spesso monosinusale. La flogosi cronica di tipo fibrosante. Il
trattamento chirurgico essendo antibiotico resistente e consiste nella rimozione
endoscopica della massa.
- Rinosinusite allergica fungina: reazione allergica a funghi che colonizzano,
in pz immunocompetenti, la mucosa nasale che comporta una degenerazione
polipoide e un secreto ricco di eosinofili. Si instaura subdolamente una progressiva
ostruzione delle vie nasali con rinorrea muco-crostosa; raramente si hanno cefalea e
complicanze orbitarie. Lesame dellespettorato, bruno-giallastro e denso, mostrer
la presenza di eosinofili e scarse ife fungine. La TC mostrer la poliposi e aree
iperdense di muco. Il trattamento associa corticosteroidi e antifungini topici alla
toilette chirurgica.
- Invasive:
- R. fungina necrotizzante acuta: tipica degli immunodepressi, una forma
molto grave, potenzialmente mortale. Si ha necrosi sia ossea che mucosa ischemica
ed emorragica, oltre che complcanze oculari ed endocraniche rapidamente
progressive. necessario unintervento chirurgico durgenza per lasportazione delle
Complicanze
Sono pi frequenti nelle forme croniche ma si possono avere anche nelle forme
acute ulcero-necrotiche.
- Complicanze osse: losteomielite del frontale una grave complicanza causata dalla
tromflebite delle vv. diploiche dei tavolati ossei; si presenta con febbre elevata,
cefalea, edema delle parti molli e raccolta purulenta sottoperiostea. Se non
suciente la terapia antibiotica si ricorre alla chirurgia demolitiva.
- Complicanze endocraniche:
- Leptomeningite purulenta
- Ascesso cerebrale
- Tromboflebite del seno cavernoso: febbre con brivido, papilledema, chemosi, esoftalmo,
dolore e fissit oculare, spesso associate a meningite. Spesso mortale.
- Complicanze orbitarie:
- Cellulite presettale: la pi comune, si presenta con edema e iperemia palpebrale
da compressione dei vasi etmoidali dovuta allinfezione che viene limitata alla
palpebra dal piatto tarsale e dal setto orbitario. Ledema quindi pu anche
essere massivo ma non si accompagna mai a proptosi, n deficit della motilit
oculare.
- Cellulite orbitaria: si ha una propagazione dellinfezione allorbita con
conseguente edema diuso, proptosi, limitazione della motilit oculare (sia da
edema che da spasmo infiammatorio), riduzione del visus, a seconda della
gravit dellinfezione.
- Ascesso sottoperiosteo: raccolta purulenta della parete mediale dellorbita
limitata nella sua diusione dalla periorbita (a meno che non si associ a
cellulite). Pu spostare verso il basso o lateralmente locchio e compromettere
progressivamente il visus.
- Ascesso orbitario: raccolta purulenta retrobulbare, nelle parti molli dellorbita;
secondaria alledema e alla necrosi dovuta allinfezione del grasso orbitario. La
proptosi spesso marcata; inoltre si ha chemosi congiuntivale, limitazione della
motilit oculare e riduzione del visus (da NORB o compressione della.
RINORREA CROSTOSA
E caratterizzata dalla presenza di croste di origine secretiva, pi spesso a livello del
vestibolo nasale.
Eczema
Dermatosi favorita da malattie sistemiche metaboliche(es. insucienza epatica),
diatesi essudativo-linfatica, inalazione di polveri o vapori irritanti, lesioni
seborroiche o disidrotiche.
Si manifesta con bruciore, intenso prurito, eritema cutaneo, croste che comprendono
i peli e possibili ulcerazioni. Nella forma cronica leritema e le croste sono meno
evidenti. La terapia locale, igienica e sintomatica, nel tentativo di prevenire
sovrainfezioni.
Impetigine
Infezione strepto-stafilococcica, spesso favorita da lesioni da grattamento (es.
ossiuriasi del bambino), dermatosi seborroiche o eczema. Erosioni della mucosa
sono ricoperte da croste giallastre che impediscono la normale respirazione. Si tratta
con antibiotici locali e sistemici.
Terapia
Si ricorre a lavaggi con bicarbonato e antisettici locali (polvere sulfamidica, aerosol
con streptomicina). Linnesto di placenta fresca o liofilizzata, la polverizzazione di
prostigmina o estradiolo possono avere eetto anti-atrofico. Dal punto di vista
chirurgico si possono innestare supporti in silicone per ridurre lampiezza delle fosse
nasali. Infine dal punto di vista sistemico possono essere somministrate vitamine
(A,E,B), preparati iodici (o soggiorni in climi marini) ed eventualmente terapia
antibiotica con streptomicina (1g/die x15gg)
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 21/04/2015 h.14:30, Prof. Artuso,
Rinosinusiti, A cura di Alessandro Mazzocca e Francesco Mazzotta
Epitelioma spinocellulare
Origina dall'epidermide ma presenta una dierenziazione squamosa e produce
cheratina. Si localizza principalmente sul viso. Quelli che insorgono sulle mucose
hanno un potenziale metastatico pi elevato. Origina su preesistenti cheratosi solari
o attiniche che si presentano come placche rosse, desquamanti e ruvide.
Ha un tipico aspetto vegetante con tendenza alla ulcerazione. Tende ad infiltrare il
derma sottostante e a dare metastasi ai linfonodi locoregionali.
Terapia chirurgica con chemio-radio in caso di lesioni estese o metastasi.
Altre cause di tumefazioni del volto possono essere quelle neoplastiche (tumori
benigni e maligni che coinvolgono il distretto facciale, quando di grosse dimensioni,
possono estrinsecarsi con una tumefazione visibile) e quelle traumatiche.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 23 A cura di Andrea Perna
CAPITOLO 3
___________________________________________________
EPISTASSI
Lepistassi unemorragia nasale e rappresenta una frequente urgenza
otorinolaringoiatrica che riconosce come substrato anatomico la ricca
vascolarizzazione delle fosse nasali.
Ci che importante nella patogenesi
lanatomia dei vasi che
vascolarizzano le fosse nasali, irrorate
da rami della carotide interna ed
esterna. Le sedi principali di epistassi
sono anteriormente il locus Valsalvae
(plesso di Kiesselbach), ovvero larea
in cui si anastomizzano le arterie
etmoidale, sfenopalatina e palatina
superiore, e posteriormente il plesso
d i Wo o d r u , d o v e l a r t e r i a
sfenopalatina (ramo della carotide
esterna) entra nella cavit nasale.
Lepistassi anteriore la pi comune
ed pi facilmente controllabile vista
la facile accessibilit del Locus Valsalvae, a dierenza di quella posteriore che
richiede un trattamento diverso.
L emorragia pu realizzarsi per:
- Ressi: lacerazione di un vaso
- Diabrosi: ulcerazione o infiltrazione di un vaso
- Diapedesi: alterata permeabilit vascolare (nelle ore pi calde in estate in cui si ha
una congestione nasale vasomotoria)
Cause locali
Oltre alla divisione in spontanee e traumatiche possono essere divise in:
- Benigne:
- Ulcera trofica del setto (o semplice di Hajek): spesso in chi fa abuso di cocaina,
ai bordi dellulcera si formano delle varicosit soggette a sanguinamento. Pu
evolvere fino alla perforazione spontanea del setto o del palato con formazione
di fistole naso-orali.
- Polipo sanguinante del setto (o angiofibroma): F>M, mezza et, a livello del
Locus Valsavae; danno spesso emorragie cataclismatiche con anemizzazione
(anche ovviamente in corso di interventi di asportazione)
- Fibroangioma nasofaringeo della pubert maschile, con emorragie copiose
- Emangioma
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 24 A cura di Andrea Perna
- MAV, aneurismi delle arterie nasali
- Rinosinusiti acute e fenomeni vasomotori locali (correlati allesposizione al
sole).
- Granulomatosi di Wegener
- Iatrogene: interventi sui turbinati, sui seni, di riduzione di fratture del
mascellare o sul setto; intubazione nasale
- Traumi del massiccio facciale: fratture, traumi locali da corpi estranei
- Maligne:
- Neoplasie delle fosse nasali, dei seni paranasali o del rinofaringe (papilloma
invertito, adenocarcinoma, melanoma, carcinoma squamocellulare).
Cause Sistemiche
- Ipertensione sistemica: spesso in caso di picchi ipertensivi, rappresenta la causa pi
frequente nelladulto e nellanziano. Spesso le copiose emorragie provengono
dallarteria sfenopalatina.
- Cardiopatie (es. malattia mitralica, stenosi aortica)che determinano congestione nasale
- Epatopatie e malattie biliari associate a deficit dei fattori della coagulazione
- Malattia di Von Willebrand
- Emopatie: anemia perniciosa, policitemia, agranulocitosi, leucosi acute, porpore
trombocitopeniche, morbo di Werlhof, porpora di Schonlein-Henoch, morbo di
Rendu-Osler
- Malattie infettive (influenza, morbillo, scarlattina, tifo)
- Scorbuto: in genere associata ad emorragie gengivali
- Uso di anticoagulanti/antiaggreganti(spesso in corrispondenza di picchi ipertensivi
o microtraumi come soarsi violentemente il naso; soprattutto in pz anziani con
concomitante fragilit capillare)
- Intossicazioni esogene, da fosforo, ossido di carbonio etc)
- Diabete che determina microangiosclerosi e quindi fragilit vascolare
- Barotraumatismi(lavoratori dei cassoni)
- Teleangectasia emorragica ereditaria: le lesioni interessano anche le vie digestive e
aeree. Sono pazienti che spesso arrivano a livelli di Hb di 4-5mg/dL. Lunico
intervento risolutivo la plastica delle narici (otturare le narici).
- Neoplasie mediastiniche per fenomeni di congestione venosa compressiva.
Epistassi essenziale
- Nei bambini: monolaterale, spontanea, anteriore, spesso dopo lunga esposizione
al sole
- Negli adolescenti: associata ad abitus linfatico (ipertrofia linfoghiandolare e del
MALT del Waldeyer) che determina congestione nasale
- Al menarca (epistassi catameniale)
Diagnosi
Unanamnesi adeguata va eseguita per indagare la presenza di malattie sistemiche o
eventuali cause locali. Ad essa dovr seguire una rinoscopia anteriore e posteriore ed
un esame orofaringoscopico. Si proceder valutando lentit dellemorragia e le
eventuali ripercussioni che si verificano sullo stato generale del pz. Leventuale
gravit dellemorragia valutata con un esame emocromocitomentrico.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 21/04/2015 h.16.00, Prof. Almadori,
Epistassi, tumori rinofaringei e naso sinusali, A cura di Francesco Mazzotta e
Federica Stella
DISOSMIE
Sono delle turbe della funzione olfattoria. Possono essere quantitative o qualitative,
centrali o periferiche. Le periferiche a loro volta possono essere permanenti o
transitorie, uni o bilaterali, congenite o acquisite, di trasmissione o neurosensoriali.
Disosmie qualitative
Possono essere soggettive (o parosmie) quando gli stimoli odorosi sono percepiti
solamente dal pz, si parla in questo caso di allucinazioni olfattorie, spesso
accompagnate da allucinazioni gustative, visive ed uditive. Sono in genere la spia di
aezioni neurologiche. Le principali cause saranno:
- neurologiche: le allucinazioni olfattive non di rado precedono un episodio
comiziale, possono inoltre avere anche un grande valore topo-diagnostico. Degna
di nota la crisi uncinata di Jackson (crisi di origine ippocampale). Le crisi
epilettiche possono essere scatenate o inibite da particolari stimoli olfattori.
- tumori: del lobo frontale postero-mediale, del temporale e meningiomi della
piccola ala dello sfenoide
- traumi cranici occipitali o parieto-temporali
- etilismo
- Psichiatriche (spesso cacosmie): psicosi allucinatorie croniche, schizofrenia,
paranoia
Patologie che possono agire ad entrambi i livelli sono: SM, polineuriti tossiche o
sindromi metaboliche (diabete).
Diagnosi
Lo scopo della diagnosi quello di valutare lentit del danno olfattivo e
lindividuazione delle cause patogenetiche.
Trattamento
Oltre al trattamento eziologico possono essere utilizzati preparati vitaminici ad uso
topico o sistemico e va consigliata lastensione da vasocostrittori e alcuni antibiotici
come la neomicina.
Limpiego di farmaci antiedemigeni ed antinevritici sembra essere utile anche se il
recupero della funzione olfattiva dovuto allentit del danno.
Nelle cacosmie obiettive vanno rimossi chirurgicamente i focolai flogistici o infettivi
causa della malattia.
Nelle forme percettive neuroepiteliali pu essere eettuata la fenolizzazione del
ganglio sfeno-palatino.
Nelle forme post-traumatiche la terapia particolarmente dicile. In caso di tumori
lapproccio neurochirugico. In caso di malattie endocrine bisogna usare un
approccio integrato, anche internistico, per non trascurare le esigenze del pz.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
Eziopatogenesi
Nelle cefalee primarie esistono 2 teorie:
- Teoria vascolare o meccanica: dolore dovuto allurto dellonda sfigmica sulle pareti
dei vasi. In questo caso il dolore nascerebbe allinterno dei vasi, se londa sfigmica
esageratamente alta o se la sensibilit delle pareti del vaso particolarmente elevata, la stessa
modificazione della pulsazione pu scatenare una risposta algica.
- Teoria biochimico-umorale: dolore e eccitazione-depressione di centri vegetativi e
di integrazione sarebbero dovuti alla liberazione di serotonina, bradichinina ed
istamina, sostanze ad azione algogena, neurotropa e micro vasoattiva. La sostanza
P(agendo attraverso un riflesso trigemino-vascolare) stata individuata come
mediatrice delle manifestazioni periferiche(vasodilatazione, secrezione
ghiandolare, contrazione muscolatura liscia e degranulazione mastocitaria). Queste
sostanze agiscono soprattutto aumentando la permeabilit vascolare e creando un edema
perineurale che pu essere responsabile della sintomatologia dolorosa.
- Limpostazione pi attuale di interpretazione di queste sindromi legato alla
perdita dellequilibrio di sistemi nocicettivi e antinocicettivi(individuata in una
carenza di sostanze morfino-simili, per cui il paziente ipersensibile al dolore).
Clinica
I quadri clinici di pi comune riscontro saranno:
- Emicrania: Attacchi ricorrenti di cefalea(durata: 4-72h), sono requisiti
indispensabili: unilateralit, intensit media o grave, la pulsatilit, nausea, fono-/
fotofobia e peggioramento con lattivit fisica.
- Emicrania con Aura: Si presenta solitamente alla pubert nel sesso femminile.
Attacchi unilaterale di cefalea(1h) preceduti(5-20 min) o in concomitanza con
sintomi neurologici focali emisferici e/o tronco encefalici.
- Cefalea di tipo tensivo: cefalea sorda(30min-7gg) di minore entit, non pulsatile,
con esacerbazione periodica, bilaterale a cerchio, pu essere accompagnata da
fono-/fotofobia.
- Cefalea a grappolo: attacchi di dolore(15-180 min) unilaterale, di grande intensit,
in regione orbitaria, sovra orbitaria e/o temporale. La frequenza varia da un
episodio ogni 2gg sino a 8/die raggruppati in settimane o mesi(grappoli) separati
da un intervallo di mesi/anni. Accompagnati da: iniezione congiuntivale,
lacrimazione, ostruzione nasale, rinorrea, sudorazione, miosi, ptosi o edema
palpebrale. Tipica tra i 18-40 anni, sesso M, possibile familiarit.
Le patologie a carico dei diversi organi che possono dare una sintomatologia algica a
carico del distretto cranio-facciale sono le seguenti:
1. Patologie delle ossa craniche:
a. Anomalie congenite
b. Fratture
c. Traumi
d. Metastasi
e. Osteomieliti
f. Mieloma Multiplo
g. Malattia di Paget
h. Iperostosi del frontale interno e endocraniosi: (F) Iperprfoliferazione
del tavolato interno dellosso frontale associato a iper-/
ipopituitarismo e iperfollicolismo.
- Tumori del Rino-Faringe: si possono presentare con dolore facciale nel territorio
di innervazione di una delle branche trigeminali maggiori. La sintomatologia
algica, in caso di:
- Metastasi al linfonodo di Krausedolore al cuoio capelluto
- Interessamento dei m. prevertebralidolore cervicale aggravato dai movimenti
del capo
- Invasione della fossa pterigoidea trisma e dolore in regione infratemporale.
N.B. 4 fasi nella patogenesi del dolore: 1) stimolazione delle fibre nocicettive
superficiali;2) ulcerazione ed infezione;3) compressione ed infiltrazione delle
strutture nervose;4) infiltrazione ossea.
Il dolore normalmente un sintomo tardivo della neoplasia ma non mancano casi in
cui questo(sordo e di scarsa intensit) ne sia il sintomo di esordio.
- Traumi
- Ematomi del setto
- Agenesia del seno frontale
- Traumi chirurgici.
Dolore nevralgico
Il dolore nevralgico unilaterale, spontaneo o provocato dalla stimolazione di una
zona trigger, limitato al territorio di distribuzione del nervo, folgorante, urente, di
grande intensit, di breve durata, con attacchi parossistici e periodi di refrattariet.
Forme Classiche:
- Nevralgia trigeminale: il trigemino
responsabile dellinnervazione sensitiva
del volto. Tipicamente interessa la II o
III branca. Il dolore costringe il pz ad
assumere tipici atteggiamenti mimici
antalgici. Pu essere provocato da atti
fisiologici(starnuti, masticazione) o
dalla stimolazione di areegrilletto
sulla cute o sulle mucose.
EO: negativo nel periodo intercritico,
tranne che nella stimolazione della
zona grilletto.
N.B. zone grilletto: radice del naso, angolo
della bocca, solco naso-genieno, ala del naso,
forame sopraorbitario o mentoniero.
Pu essere primitiva o associata a molte patologie(meningiomi, neurinomi, ma a volte anche di
forme infiammatorie, degenerative o infettive, scatenate da infezioni virali.
- N. del Nervo grande occipitale(ramo post. del II nervo cervicale): dolore meno
delimitato e meno violento con andamento sub continuo con episodi di
Iter diagnostico
Lanamnesi deve essere volta ad una caratterizzazione accurata del dolore (tenendo
particolarmente conto di: sede, irradiazione, tipo, pulsatilit, frequenza degli
attacchi); deve inotre riuscire a stabilire il decorso della malattia (cronico, acuto,
recidivante). Compito dellanamnesi anche quello di indagare su eventuali sintomi
associati e/o premonitori. Pu essere utile anche valutare i fattori ambientali,
familiari e psicologici.
L EO obiettivo completo dei distretti ORL necessario; consigliato integrarlo con
una valutazione specialistica dei vari distretti.
Gli esami strumentali pi utili saranno:
- Esami ematochimici
- Test neurofisiologici(EEG, potenziali evocati uditivi, visivi e somestetici)
- Radiologia(Rx cranio, Rx orto panoramica, scinti condili mandibolari, TC e RM
cranio-cerebrale, Eco-Doppler carotide, angiografia selettiva carotide esterna)
Terapia
Nelle forme secondarie bisogna eettuare il trattamento della malattia di base.
Nelle forme idiopatiche la terapia dipende dalla diagnosi.
Pertanto in caso di emicrania si ricorre a norme di comportamento igienico-sanitario
(ridurre stress, ridurre farmaci come estroprogestinici ed alimenti come il
cioccolato, alcool, insaccati); la terapia farmacologica si avvale principalmente di:
CEFALEE RINOGENE
In genere originano da patologie del distretto rino-sinusale Tra esse ricordiamo:
- sinusiti (acute o croniche)
-alterazioni morfologiche del setto, come conflitti importanti tra il setto e per
esempio il turbinato medio o il setto e il turbinato inferiore
-anomale conformazioni del turbinato (per esempio turbinato paradosso:
unalterazione anatomica del turbinato medio, che invece di essere a uncino, si
gonfia. Per cui va a toccare il setto o ostruire i turbinati e si crea questa
problematica sia flogistica sia algica se c questo contatto anomale con strutture
sensitive. E una variante anatomica considerata normale se non molto grande e
non d nessuna conseguenza, se invece ha dimensioni importanti da correggere.),
che corrette chirurgicamente portano ad un netto miglioramento della
sintomatologia
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 24 marzo 2015 (II ora), Prof Artuso,
Algie Facciali e CefaleeA cura di Tiziano Zinicola
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 40 A cura di Andrea Perna
CAPITOLO 6
___________________________________________________
DISFAGIA
Definizioni
- Disfagia: sensazione di ostacolo al transito del cibo attraverso il suo percorso verso
lo stomaco
- Afagia: impossibilit di deglutizione per ostruzione completa dellesofago; il blocco
del bolo sia volontario che involontario.
- Odinofagia: dolore alla deglutizione
- Bolo isterico: sensazione soggettiva di impossibilit alla deglutizione in assenza di
condizioni organiche
- Fagofobia: paura di deglutire. Si pu verificare in condizioni come rabbia, tetano,
paralisi velo-palato-faringea, esiti di chirurgia laringea in cui il pz ha timore che il
cibo passi nelle vie aeree, oppure in condizioni secondarie a odinofagia.
Faringe
La faringe un organo muscolo-membranoso comune sia alle vie respiratorie che a
quelle digerenti. un canale dalla forma di un cono rovesciato ed lunga
mediamente dai 12 ai 14 cm con una larghezza variabile principalmente in base al
tono muscolare. contenuta nello spazio viscerale della testa. Origina all'altezza
delle coane con l'apertura superiore faringea costituendo la rinofaringe,
proseguendo poi all'altezza dell'istmo delle fauci nell'orofaringe, termina infine con
la laringofaringe all'altezza di C6 e della cartilagine cricoidea. Continua inoltre a
pieno canale nell'esofago. La faringe rappresenta importante crocevia anatomico e
funzionale tra gli apparati digerente e respiratorio, considerato il passaggio sia
del bolo che dell'aria all'interno del canale faringeo. Presenta nel
suo epitelio organi linfoidi che garantiscono difesa aspecifica contro gli eventuali
agenti patogeni. Essa prende rapporto, dall'alto in basso, con le coane, il palato
molle, l'ugola, l'istmo delle fauci, l'epiglottide, l'adito laringeo, la faccia posteriore
delle cartilagini aritenoidi, la faccia posteriore della cartilagine cricoide e con i
muscoli associati a queste strutture. La faccia posteriore continua ed in rapporto
con lo spazio retrofaringeo e con la fascia cervicale profonda. Le pareti laterali si
pongono in relazione con lo spazio faringomandibolare, in cui si trovano i fasci
vascolo-nervosi del collo. Pi inferiormente, le cartilagini cricoide e aritenoidi
producono dei rilievi sulla superficie laterale della faringe, che producono due
incavature, i recessi piriformi. Nel fondo di ciascun recesso apprezzabile la piega
del nervo laringeo superiore, che decorre caudalmente e medialmente.
La faringe viene convenzionalmente divisa in tre porzioni tra loro comunicanti: la
rinofaringe, l'orofaringe e la laringofaringe.
Rinofaringe
La rinofaringe la parte superiore della faringe, il suo limite anteriore sono le coane,
le due aperture posteriori della cavit nasale, separate dal setto nasale, mentre il suo
limite postero-inferiore l'istmo faringeo, uno spazio situato tra il margine
posteriore del palato molle e la parete posteriore della rinofaringe, che la mette in
comunicazione con l'orofaringe e tramite questa con la cavit orale. La volta della
rinofaringe concava ed inclinata inferiormente, costituita dalla porzione posteriore
del corpo dello sfenoide, ricoperta da mucosa ed occupata per buona parte dalla
tonsilla faringea. La volta si continua inferiormente con la parete posteriore della
rinofaringe, anch'essa leggermente concava e formata perlopi dal muscolo
Orofaringe
L'orofaringe la porzione intermedia della faringe. Il suo limite superiore il palato
molle e il suo limite inferiore il margine superiore dell'epiglottide. in
comunicazione superiormente con la rinofaringe, inferiormente con la laringofaringe
e anteriormente con la cavit orale attraverso l'istmo delle fauci delimitato
lateralmente dagli archi palatoglossi. La volta dell'orofaringe non esiste nella
porzione posteriore mentre anteriormente costituita dalla superficie inferiore del
palato molle. Il palato molle una grossa piega mucosa collocata posteriormente al
palato duro, diretta postero-inferiormente, di consistenza pi morbida e dal colorito
rossastro, pi scuro rispetto al palato duro. La sua superficie superiore e quella
inferiore sono ricoperte da mucosa, ma la superiore presenta un epitelio
respiratorio, mentre la inferiore un epitelio stratificato non cheratinizzato. Nella
mucosa sono presenti numerose ghiandole che costituiscono buona parte dello
spessore del palato molle, mentre pi profondamente collocata la componente
muscolare; sono piuttosto frequenti aggregati linfoidi. Il terzo anteriore del palato
molle il meno mobile perch costituito prevalentemente dall'aponeurosi palatina
che lo unisce al palato duro e non da muscoli; l'aponeurosi palatina a sua volta
costituita dal prolungamento dei tendini del muscolo tensore del velo palatino.
L'estremit posteriore del palato molle discende inferiormente in un processo a
forma di goccia chiamato ugola, anch'esso ricoperto da mucosa e costituito
internamente dal piccolo muscolo dell'ugola. Le pareti laterali dell'orofaringe sono
costituite dagli archi palatofaringei posteriormente e dagli archi palatoglossi
anteriormente. Gli archi palatoglossi originano dal palato molle e scendono
Laringo o Ipofaringe
La laringofaringe la porzione inferiore della faringe. Il suo limite superiore il
margine superiore dell'epiglottide, il suo limite inferiore il margine inferiore della
cartilagine cricoidea, dopodich si continua inferiormente nell'esofago a livello del
margine superiore di C6. La parete posteriore della laringofaringe si continua con
quella dell'orofaringe superiormente e dell'esofago inferiormente. La parete anteriore
della porzione superiore della laringofaringe idealmente l'adito laringeo, cio la
cavit d'ingresso per la laringe che poi decorre anteriormente alla laringofaringe.
L'adito laringeo delimitato superiormente e anteriormente dalla superficie inferiore
dell'epiglottide. Lateralmente all'adito laringeo vi sono i due recessi piriformi che
sono limitati medialmente dalla piega ariepiglottica e lateralmente dai margini della
cartilagine tiroidea.
DISFAGIA
Classificazione e cause
Meccanica
Essa si verifica in ogni caso in cui il diametro maggiore esofageo non supera i 1,3cm
e variabilmente per distensioni inferiori ai 2,5cm (v.n. 4cm). Ovviamente questo
avviene pi facilmente se il processo patologico interessa circonferenzialmente
lesofago. Le disfagie meccaniche possono verificarsi in caso di:
Approccio al pz disfagico
Lanamnesi deve valutare il tipo di cibo che da disfagia. Infatti essa pu essere per i
solidi (indicativa di causa meccanica che d stenosi non severa), per i liquidi (nella
sclerodermia inizialmente si ha solo una disfagia per i liquidi in clinostatismo, in
genere viene detta paradossa), sia per liquidi che per solidi ( in genere per una causa
meccanica grave, acalasia, spasmo esofageo diuso.
Tonsilliti
La tonsilla palatina ha una citostruttura complessa simil-linfonodale; si ha una
cripta, con funzione di processazione e presentazione dellantigene, associata a
follicoli di linfociti B attivati con una zona mantellare di linfociti T e cellule
presentanti lAg in grado di testare lanit anticorpale.
Il punto in cui le cellule immunitarie vengono a contatto con lAg il fondo delle
cripte, in cui avviene la cosiddetta simbiosi linfo-epiteliale.
a questo livello, oltre che a livello dentario e paranasale, che fenomeni di
disreattivit possono portare a processi auto-immuni alla base delle cosiddette
infezioni focali, di cui non ancora stata data conferma sperimentale.
Le tonsilliti sono processi infiammatori limitati alle tonsille; si parla invece di angina
quando il processo infiammatorio tonsillare si estende allorofaringe e alle strutture
circostanti.
Possono dividersi in:
- Tonsillite acuta, caratterizzata da malessere, febbre, dolore. Sintomi minori
possono essere lalitosi, la cefalea; come complicazione ci pu essere un trisma, cio
incapacit ad aprire e chiudere la bocca, e questa evenienza si pu avere soprattutto
in concomitanza di un ascesso, perch il processo infiammatorio si esteso ai
muscoli pterigoidei, che stanno dietro la tonsilla. Poi ci possono essere per
linfiammazione dei dolori riflessi dellorecchio, quindi il paziente pu riferire
otalgia, per esaminando lorecchio si vede che la membrana del timpano
perfettamente normale, quindi unotalgia riflessa. Il quadro di una tonsillite acuta
deve essere gestito in base ai sintomi e in base al paziente che abbiamo di fronte.
Esistono delle tonsilliti batteriche da streptococco, poi esistono delle tonsilliti virali,
che sono la maggior parte dei casi ed forse questo che ci ha permesso di rivedere
dal punto di vista critico laggressivit che cera prima nel togliere le tonsille
Angina
Possiamo distinguere diversi tipi di angina. I pi importanti saranno:
- Angina eritematosa: disfagia dolorosa, ipertrofia tonsillare, iperemia dei pilastri e
della mucosa faringea. Ha in genere eziologia virale, locale (virus influenzale,
adenovirus, echovirus) o sistemica(parotite, rosolia, morbillo, scarlattina,
mononucleosi), ma anche da streptococco beta-emolitico. Pu evolvere nelle altre
forme sottostanti.
- Angina eritemato-poltacea: di origine batterica: streptococco beta-emolitico,
streptococco pneumoniae, H.Influenzae, BramanellaCatarralis, S.Aureus. Si
manifesta con iperemia intensa associata alla presenza di una patina bianco-
Ascesso peritonsillare
Raccolta di pus tra la capsula tonsillare e la fascia faringo-basilare dovuta
solitamente a infezione da batteri anaerobi come Bacterioides sp. o aerobi resistenti
ai beta-lattamici che complicano angine/tonsilliti acute o croniche. A seconda della
sede le distinguiamo in :
- Antero-superiore (3/4 dei casi): la tonsilla spinta indietro e in basso mentre il
pilastro anteriore tumefatto, edematoso e spinto in avanti.
- Postero-superiore: tonsilla spostata in avanti e in basso
- Inferiore: tonsilla in alto
- Esterno: tonsilla medializzata.
Adenoflemmone parafaringeo
Interessamento ascessuale dei linfonodi del gruppo superiore della catena cervicale
profonda della loggia retrostiloidea e pi raramente prestiloidea. Analogo allascesso
peritonsillare.
Tonsilliti linguali
La tonsillite linguale flemmonosa si accompagna sempre a intensa odinofagia e
febbre; la tonsilla linguale appare tumefatta e iperemica, estendendosi in basso fino
alle vallecole e potendo interessare anche il vestibolo laringeo, rischiando di
compromettere criticamente la respirazione (dispnea inspiratoria).
Liperplasia della tonsilla linguale pu essere una variante anatomica o una risposta
compensatoria a una tonsillectomia; pu associarsi a diabete, IRC, insucienza
epatica, immunodepressione. Viene percepita come una sensazione di corpo
estraneo che si accentua alla deglutizione.
Corpi estranei
Frammenti ossei, spine di pesce, protesi, monete possono arrestarsi in
corrispondenza dellorofaringe, dellipofaringe o dei seni piriformi dando origine ad
una violenta disfagia con sensazione di corpo estraneo riferito al giugulo. La disfagia
pu essere associata a vari sintomi come disfonia e dispnea quando lostruzione
interessa lipofaringe o la giunzione faringolaringea.
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 51 A cura di Andrea Perna
CAUSE DI DISFAGIA IPOFARINGEE
Patologie infiammatorie
In caso di forte reazione edematosa, a livello delle strutture dotate di abbondante
chorion mucoso (faccia linguale dellepiglottide, pliche ari-epiglottiche, aritenoidi),
si pu determinare disfagia, spesso associata a dispnea inspiratoria e stomatolalia.
Tra le cause vanno ricordate:
- Acute
- Epiglottite batterica (Pneumococco, H.Influenzae)
- Edema allergico o angioneurotico dellepiglottide o delle aritenoidi
- Ingestione di caustici
- Croniche
- laringite posteriore da irritazione chimica (MRGE): d edema cronico delle
aritenoidi e/o della commessura posteriore
Patologie neoplastiche
I tumori maligni dellipofaringe originano, in ordine di prevalenza decrescente, dai
seni piriformi, dalla parete posteriore e dallarea post-cricoidea. Lalcol rappresenta il
fattore di rischio principale mentre, al contrario dei tumori del cavo orale,
dellorofaringe e della laringe, il fumo ha un peso minore.
Il 95% delle volte si tratta di carcinomi squamocellulare; i rimanenti sono
adenocarcinomi delle ghiandole salivari minori e, rarissimi, sarcomi, melanomi o
metastasi. Lincidenza negli USA di 8600casi/anno e la sopravvivenza del 20-40%
a 5aa. Circa l80% sono diagnosticati in stadio III-IV con frequente coinvolgimento
dei linfonodi latero-cervicali, dellesofago e/o della laringe. Questi ultimi due aspetti
in particolare comportano la necessit di interventi molto demolitivi con prognosi
sfavorevole per cui si pu pensare a un approccio chemio-radioterapico.
Oltre a questi anche i tumori laringei (trattati in altri capitoli) possono ovviamente
dare disfagia (quelli dellepiglottide sopraioidea e quelli della plica ariepiglottica e
delle aritenoidi).
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 2015-04-14, IIIora, Prof Almadori,
Tonsillectomia; a cura di Valeria Petroselli.
CLINICA
Disgeusie quantitative
In questo gruppo di patologie possiamo riscontrare una perdita parziale(ipogeusia)
e completa(ageusia) ciascuna delle due pu essere parziale o permanente. Si parla di
ipergeusia per una esacerbazione della sensibilit gustativa.
Alterazioni del gusto sono state segnalate anche per altre neoplasie che interessino
altre strutture della via gustativa, sindrome di Walleberg, e schizofrenia.
- Malattie Sistemiche
- Stati di ipovitaminosi: manifestazioni stomatoglossiche con grave
compromissione delle papille gustative.
- Malattie epatiche: patogenesi simile agli stati disvitaminosici; si generano dei
fenomeni atrofici(bruciore e disgeusia) della lingua. Allelettrogustometria nei
pz itterici avremo una aumentata soglia per lamaro mentre nei cirrotici una
ridotta soglia amaro
- Farmaci, diversi sono i farmaci che possono provocare delle disgeusie. Tra essi
meritano di essere ricordati: Penicillina, Aspirina, -bloccanti, Sali doro, antiblastici,
derivati dellanilina.
Disgeusie qualitative
Sono rare e per lo pi legate a malattie del SNC. SLA, epilessia, ictus spesso si
associano con riduzione sensibilit per il sapore amaro. Spesso sottovalutate perch
associate a quadri sistemici molto gravi.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
La struttura microscopica costituita di acini e dal sistema duttale. Gli acini sono
costituiti di un unico strato di cellule(sierose e mucose) che poggiano su una m.
basale e avvolti da cellule mio-epiteliali a canestro.
Il sistema escretore costituito da un insieme i condotti distinti in intralobulari ed
extralobulari; gli intralobulari sono divisi a loro volta in dotti intercalari e dotti
striati o salivari, gli extralobulari sono invece raggruppati in condotti interlobulari,
interlobari e dotto di Stenone.
Il dotto di Stenone lungo circa 40mm percorre la regione masseterina e con un
angolo ottuso si colloca davanti al corpo adiposo del Bichat, pefora il m.
buccinatore(che ne forma anche lo sfintere).Decorre dallalto verso il basso. Ci
rende ragione del fatto che la litiasi pi comune delle sottomandibolari in cui il
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 58 A cura di Andrea Perna
dotto decorre dal basso verso lalto favorendo il ristagno di saliva, principale fattore
di rischio (in termini di incidenza la litiasi parotidea molto pi rara).
La ghiandola attraversata dal Nervo Faciale. Il nervo emerge tra la punta della
mastoide e il condotto uditivo a livello del muscolo digastrico. Il nervo attraversa la
ghiandola e definisce 2 lobi, uno profondo e uno superficiale (chirurgici non
anatomicamente distinti).
Il decorso del N. Faciale molto variabile e ogni caso deve essere trattato come un
caso a se stante e unico nel suo genere. La grande variabilit del suo decorso
soprattutto legata alle su ramificazioni e il chirurgo deve essere accorto nella sua
operazione.
Loggia parotidea
Posteriormente delimitata dal condotto uditivo, mastoide, muscolo
sternocleidomastoideo. Superiormente delimitata dal processo zigomatico,
profondamente presente il muscolo massetere(su cui poggia la parotide).
Ghiandola Sottolinguale
Ghiandola di forma allungata, sita al di sotto della mucosa del pavimento della
bocca. Microscopicamente dierente dalle altre ghiandole, prevalgono gli
adenomeri a forma di lunula, tale
condizione rende ragione del secreto
prevalentemente mucoso che, sfruttando il
sistema duttale, confluente nei dotti di
Bartolini, porta allorifizio (sito o in
prossimit di quello del dotto di Wharton o
nel dotto stesso). Spesso gli orifizi sono
multipli a livello della plica-mucosa
sottolinguale.
La parte profonda in rapporto col muscolo
miloioideo. La laterale con la mandibola. La
mediale con il muscolo genioglosso.
ALGORITMO DIAGNOSTICO
Anamnesi
Bisogna valutare uneventuale pregressa infezione orale, questa pu essere indicata da afte,
stomatiti. Bisogna poi valutare se il pz ha la febbre, la presenza di una tumefazione o
ancora di sintomatologia algica.
EO
- Ispezione (mono-bilaterale soprattutto valutazione della simmetria del volto)
- Palpazione (dimensioni, consistenza aumentata, presenza di tumefazioni, si fa un
palpazione bimanuale)
- Esame completo della cavit orale (segni indiretti: visualizzazione dello sbocco del
dotto eritematoso e comprimendo pu uscire del pus)
ESAMI STRUMENTALI
- Ecografia: rapida, economica, non invasiva. E diagnostica a patto che loperatore
sia competente. Se non dirimente faremo altri esami
- ScialoRM (corretta visualizzazione della ghiandola e dei suoi rapporti)
- ScialoTC con mdc (elevata sensibilit per la valutazione dei dotti e per le
scialoadenosi)
- Agoaspirato (il valore predittivo negativo nullo quindi la negativit non ci da
certezza, solo se positivo ha valore diagnostico)
SCIALOLITIASI
Presenza di un calcolo che ostruisce il decorso del secreto
salivare (maggiormente interessata la sottomascellare,
questo giustificato dal decorso del dotto della
sottomascellare, poich, decorrendo dal basso verso
lalto, facilita il ristagno).
Fisiopatogenesi
La patogenesi multifattoriale, gli agenti coinvolti
possono essere virali, batterici, micotici, traumatici;
spesso legata a modificazioni fisico-chimiche della
saliva che favoriscono la formazione del calcolo. La
precipitazione dei sali, la scarsa igiene orale, riduzioni del
pH salivare a causa di reazioni flogistiche sono tutte
Clinica
Il corredo sintomatologico variegato. Tipiche sono le coliche salivari
progressivamente pi frequenti, con dolore acuto postprandiale specie se il pasto
grasso. La flogosi della ghiandola comporta tumefazione, dolenzia, dolorabilit e
cute sovrastante iperemica, tesa e lucente. Quando coinvolta la ghiandola
sottomascellare avremo un quadro flogistico visibile nella cavit orale caratterizzato
da iposcialia, iperemia e edema della mucosa orale.
Diagnosi
Si avvale di:
- anamnesi e EO(palpazione del calcolo lungo il decorso del dotto di Wharton o
Stenone).
- Rx ci permette di confermare il quadro.
- Scialoendoscopia la tecnica diagnostica di riferimento, si tratta di un piccolo
endoscopio flessibile che viene incuneato nel dotto di Stenone(parotide) o
Worthon(sottomascellare) se il calcolo abbastanza piccolo(<2mm) lo si pu
frantumare e asportare. Questa tecnica permette sia di eseguire una corretta
diagnosi sia di eettuare la terapia.
Trattamento
In genere chirurgico con asportazione del calcolo. Di recente introduzione la
rimozione endoscopica. La litotrissia maggiormente ecace per la parotide che per
la sottomascellare.
In alcuni casi diventa necessario asportare la ghiandola. La scelta dellapproccio
terapeutico da seguire dipende da:
- dimensioni del calcolo;
- sede del calcolo, spesso approssimabile con la palpazione bimanuale. Quando il
calcolo vicino allo sbocco della ghiandola possibile asportarlo
endoscopicamente pertanto non ci sar bisogno di rimuovere lintera ghiandola.
- numerosit, se i calcoli sono tanti, oppure se la ghiandola, in seguito a questi
episodi acuti, si sclerotizzata, e per questo rimane dura e gonfia, si aggiunge
anche una componente estetica, e bisogna asportarla completamente con un
intervento che si chiama scialectomia, si fa un taglio di 3 cm, due/tre dita al di
sotto del bordo della mandibola mediante il quale si asporta la ghiandola.
In questi tipi di interventi bisogna stare attenti ai nervi che passano allinterno delle
ghiandole: nella parotide passa il n. faciale, nella sottomascellare il n. marginale
(ramo del facciale che passa per la mandibola e fa muovere langolo della bocca),
perch se il chirurgo non attento pu stirarlo con i divaricatori oppure pu
lesionarlo e il paziente si ritrova con langolo della bocca spostato in basso. Per
evitare questo inconveniente bisogna, quando si fa il taglio, mantenersi almeno 3 cm
al di sotto del bordo inferiore della mandibola e poi quando si accede alla regione
dove c la ghiandola, l ci sono larteria e la vena facciale che bisogna identificare,
SCIALOADENITI
Le scialoadeniti possono essere di natura batterica o virale. Le forme batteriche
recidivanti sono la forma pi comune in et pediatrica.
Si presentano con dei sintomi infiammatori generici (febbre, malessere, anoressia,
astenia) e locali (tumefazione, tensione, dolore, riduzione dell' acuit uditiva con
sensazione di ovattamento) spesso monolaterali, le parotiti virali sono bilaterali
In genere le forme virali si risolvono autonomamente(un pz infettivo anche dopo la
risoluzione della sintomatologia) importante trattare in maniera sintomatica il
dolore, la tumefazione e le altre manifestazioni con cortisonici.
La vera terapia sarebbe con gammaglobuline(costosissime e da somministrare in alte
dosi) ma sono molto poco prescritte.
Nelle forme batteriche si dovrebbe usare una terapia antibiotica e prevenzione
attraverso una corretta igiene orale.
Segue una carrellata delle pi comuni scialoadeniti riscontrate clinicamente:
Parotite Acuta
Infezione da stalococchi e pneumococchi. Appare come una tumefazione dolente
ricoperta di cute tesa, lucente e arrossata. Dalla papilla del dotto escretore, che
appare edematosa e iperemica, fuoriesce del materiale purulento.
Le forme pi gravi di parotite batterica(flemmonosa e gangrenosa) possono
complicarsi con una flebite della giugulare interna, con un flemmone laterocervicale,
con una fistolizzazione del condotto uditivo, con una paralisi del VII NC.
Parotite epidemica
E la forma pi comune; causata da mixovirus(ospite delluomo). La trasmissione
avviene per contatto diretto o indiretto con la saliva.
E caratterizzata dalla flogosi bilaterale della parotide che pu estendersi anche alle
altre ghiandole maggiori.
Raggiunge la massima espressione in 3-4 giorni e si mantiene per altri 2-3.
Tipiche sono le complicanze a livello dellapparato genitale (si manifestano nel 20%
dei pz) dopo il 12aa sia nel M che nella F. Non raramente nei maschi si osserva
orchite.
Meno frequenti le complicanze delladulto: la neurolabirintite(grave ipoacusia
monolaterale) e la meningoencefalite(rara).
La terapia in genere sintomatologica, essa pu essere accompagnata dallutilizzo di
corticosteroidi per gestire le complicanze.
Esiste una forma acuta virale della sottomascellare(submaxillarite acuta virale)
che si esaurisce in 10-12gg. Si presente con flogosi della ghiandola e del dotto di
Wharton.
Scialoadenite sub-linguale
Passa spesso misconosciuta o mal diagnosticata come processo flogistico del
pavimento buccale.
Scialoadeniti specifiche
- Tubercolare: rara, si tratta di una linfadenite intraghiandolare. E presente una
flogosi ghiandolare accompagnata da dolore di tipo nevralgico. Evolve in
colliquazione e fistolizzazione cutanea e mucosale. La terapia in genere
chirurgica ma deve essere supportata da quella medica che ha lo scopo di
eradicare linfezione.
- Sifilide: rara. DD con altre forme specifiche e se presente tumefazione con le
forme neoplastiche.
- Actinomicosi: rara, pu essere primitiva o originare da una diusione da un sito
vicino. La ghiandola tumefatta e di consistenza duro-lignea con allinterno
granuli giallastri, con raccolte ascessuali che si aprono con tramiti fistolosi verso
lesterno. La diagnosi si ottiene dimostrando la presenza dei miceti nella biopsia e
granuli di Langebeck nellessudato. La terapia medica e si esegue con penicillina
e cefalosporine.
Cisti
Si manifesta come una tumefazione non dolente di consistenza molle-elastica
ricoperta da cute integra; allEO risultano fluttuanti. Possono essere di diverso
genere: disembriogenetiche, da ritenzione, da stenosi post-traumatica del dotto di
stenone, parotidomegalie cistiche da infezioni da HIV. La diagnosi radiologica e,
viene spesso completata ed accertata tramite agoaspirato(anche per DD con altre
neoformazioni).
La ranula una neoformazione cistica translucida del pavimento della bocca. Si
forma o per ritenzione del secreto ghiandolare o per degenerazione mucoide. La
terapia chirurgica.
SCIALOADENOSI
Comprendono un insieme ampio e variegato di malattie. Presentano per alcune
caratteristiche comuni tra le quali bisogna ricordare: iperplasia, ipertrofia,
degenerazione idropica e vacuolare sino allatrofia.
Riconosciamo:
- S Farmacologiche(I, Hg, Pb)
- S Carenziali(carenza proteica vitaminica)
- S Disprotidemiche(in corso di cirrosi epatica e paraprotidemia)
- S Allergiche
- S Endocrine(squilibri tiroidei, pancreatici, ipofisari)
- S Neurogene centrali(Parkinson) e periferiche
- S Ereditarie mucoviscidosiche(fibrosi cistica)
- S Autoimmuni
Le seguenti meritano una trattazione pi approfondita
S. di Sjogren
Malattia autoimmune cronica che colpisce le ghiandole esocrine principali(gh.
salivari e lacrimali) ma pu interessare diversi altri distretti.
Pu essere primaria o secondaria, interessante la forte associazione con il
linfoma(5%); Interessa maggiormente le donne tra 40-50aa.
La patogenesi tipicamente multifattoriale; esiste una significativa predisposizione
genetica associata alla presenza degli alleli HLA B8, DR3, DR35, DR52.
Nella ghiandola si vedono foci multipli di infiltrazione linfo-monocitaria, con danno
al t. ghiandolare e sostituzione dello stesso con t. fibroadiposo.
Il pz si presenta con cheratocongiuntivitesicca e xerostomia, le ghiandole sono
tipicamente aumentate di volume inoltre possono essere presenti dei sintomi extra
ghiandolari tra i quali: acrocianosi, Raynaud, porpora vasculite, crioglobulinemia,
pneumopatia, nefropatia tubulare, neuropatia, mialgie e artralgie.
Malattia di Mikulicz
Tumefazione simultanea delle ghiandole salivari(parotidi, sottomascellari,
lacrimali), che corrisponde ad un accumulo periacinoso che sommerge e dissocia il
parenchima ghiandolare.
E una malattia rara che compare nella IV-VI decade.
Clinicamente le ghiandole appaiono tumefatte, la tumefazione interessa tutte le
ghiandole contemporaneamente, ci porta ad un difetto nell articolazione della
parola e nella deglutizione(spostamento in alto della lingua). La bocca secca cos
come gli occhi che appaiono arrossati . Non si osservano sintomi sistemici.
Parotite Sarcoidosica
Malattia granulomatosa sistemica che prende il nome di Sindrome di
Heerfordt(febbre uveoparotidea) se interessa completamente o prevalentemente il
capo.
E apprezzabile una tumefazione dura non dolente delle ghiandole salivari con
iposcialia e xerostomia.
E possibile che siano associati processi infiammatori bilaterali delluvea e
compromissione della produzione lacrimale; segni oculari da non trascurare saranno
fotofobia, secchezza congiuntivale, fosfeni.
Pu complicarsi con paralisi del N Facciale, Paralisi delloculomotore, neurite ottica,
Linfoadenopatie.
La diagnosi si avvale di un prelievo bioptico dalle ghiandole salivari minori.
La terapia medica, prevalentemente corticosteroidea.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
Cartillagini
- C. Tiroidea
- C. Cricoidea
- C. Aritenoidea
- Epiglottide
- C. Corniculate
- C. Cuneiformi
Muscoli intrinseci
Mettono in movimento tra loro le
cartillagini. Sono:
- M. Tiro-Aritenoideo: collega le aritenoidi alla faccia interna dello scudo tioideo.
Adduzione e messa in tensione delle corde vocali.
- M. Interaritenoideo: muscolo impari che unisce i 2 margini mediali delle
aritenoidi. Adduzione
- M. Cricoaritenoideo: sono 2 per lato e collegano il processo muscolare
dellaritenoide alla cricoide.
- Posteriore: si inserisce sulla faccia superiore del castone. Ruota verso lesterno
laritenoide quindi allontana(abduce) le corde vocali.
- Laterale: sul margine superiore delle porzioni laterali dellanello. Ruota verso
linterno quindi avvicina(adduce) le corde vocali.
- M. Ariepiglottico: connette laritenoide al margine laterale dellepiglottide,
decorrendo nellomonima plica. Inclina le aritenoidi verso lavanti e fa abbaassare
lepiglottide.
- M. Crico-Tiroideo: unisce la superfice ant dellanello cricoideo al margine inf delle
ali tiroidee. Inclinazione della cartilagine tiroide verso lavanti quindi mette in
Il controllo motorio di questi muscoli a livello del polo caudato del Nucleo
Ambiguo (con disposizione topografica rostro-caudale),situato nella porzione
ventro-laterale del midollo allungato. I 2/3 superiori del Nucleo Ambiguo
costituiscono i centri del vago e del glosso-faringeo.
Muscoli Estrinseci
Si occupano dei movimenti verticali della laringe.
- M. Sterno-Tiro-Ioidei: spesso descritti come due segmenti distinti(M. Tiro-Ioideo
e M. Sterno-Tiroideo) uniscono la prima cartillagine costale e il manubrio dello
sterno alla faccia esterna dellala tiroidea omolaterale e da qui fino allosso ioide.
- M. Costrittori inferiori della faringe: fibre trasversali nello spessore della parete
ipofaringea e si inseriscono al margine posteriore della cartillagine tiroidea(M.
Tiro-Faringeo) e sulle facce laterali della cricoide(M. Crico-Faringeo).
N. Laringeo superiore
Origina dal Vago(a livello del ganglio nodoso) e si divide in 2 rami:
- Esterno: innervazione motoria del M. Cricotiroideo e a quella sensitiva della mucosa
sottoglottica.
- Interno: perfora la membrana tiro-ioidea decorre al di sotto della mucosa del seno
piriforme e si distribuisce a tutta la mucosa laringea (innervazione sensitiva).
Vascolarizzazione
La laringe dotata di tre arterie per lato; esse sono:
- Laringea superiore: Ramo della tiroidea superiore, perfora la membrana tiro-
ioidea e irrora la regione sopraglottica.
- Laringea inferiore: Ramo della tiroidea superiore, irrora la regione sottoglottica.
- Laringea posteriore: Ramo della tiroidea inferiore, si distribuisce alla regione
posteriore della laringe.
La rete linfatica risulta molto sviluppata nella regione sopraglottica(in particolare
ari-epiglottica e nei ventricoli di Morgagni) dove risulta essere composta dai
linfonodi iugo-digastrici e tiro-linguo-facciali della catena giugulo-carotidea.
Le corde vocali, povere di linfatici drenano nella regione sopraglottica.
La rete linfatica ben rappresentata nella regione sottoglottica dove troveremo i
lifonodi della catena giugulo-carotidea,quelli pre-laringei, pre-ttracheali,
ricorrenziali, sopraclaveari e mediastinici.
Funzioni Laringe
Sono legate a movimenti volontari e involontari. Questultimi attivati da vie riflesse
a partenza da aerenze recettoriali al nucleo ambiguo.
Teoria mioelastica-aereodinamica
Cerca di spiegare come avviene la produzione dei suoni a livello della laringe.
Distinguiamo diverse fasi:
- Adduzione delle corde e chiusura del piano glottico.
- Laria che giunge dai polmoni, trovando chiuso, aumenta di pressione per la legge
di Boyle.
- Quando la pressione sottoglottica aumenta tanto da superare le resistenze si ha
un flusso daria che mette in vibrazione le corde vocali.
- A causa della caduta di pressione, le forze di aspirazione(tensione dei M cordali e
dalleetto Bernoulli) prevalgono sulle forze di retrazione provocando il
progressivo collabimento dei margini liberi dal basso verso lalto.
- A questo punto i margini delle corde vocali sono completamente arontati e il
ciclo vibratorio ricomincia.
DIAGNOSI
Le disfonie rappresentano delle alterazioni qualitative e quantitative della voce
parlata. Sono caratterizzate da:
- Segni acustici: alterazioni della frequenza, dellintensit e/o del timbro vocale
- Segni clinici: alterazioni morfologiche o funzionali del mantice polmonare, della
laringe delle cavit di risonanza.
- Sintomi fisici
- Sintomi riguardanti lorgano vocale: corpo estraneo in gola, pareestesie, bruciore,
secchezza, dolore
- Sintomi riguardanti la fonazione: astenofonia, voce sgradevole, inadeguata.
Lo stridore laringeo congenito una malattia che spesso pu essere confusa con
malattie importanti delle vie aeree. Invece una patologia legata alla conformazione
strutturale della cartilagine, che, non essendo abbastanza matura da un punto di
I Solchi e Ponti mucosi sono malformazioni che si associano alla presenza di una
malformazione delle corde vocali(cisti, noduli,polipi); determinano un arresto
dellonda mucosa.
Il sulcus glottico come unincisura, sulla corda parallela al bordo della stessa.
Nel ponte mucoso c proprio un taglio da parte a parte conseguenza della rottura di
una cisti epidermoidale congenita. E come una benderella di mucosa parallela al
bordo libero della corda con un attacco anteriore ed uno posteriore. La voce
soata e di tonalit abbassata.
Spesso queste patologie si aggravano con una disfonia funzionale. Pu essere utile
un trattamento logopedico che pu evitare al pz il trattamento chirurgico.
Questo dovr comunque essere essere eseguito nel caso di un risultato fonatorio
non soddisfacente, il trattamento logopedico post-operatorio consigliato.
PATOLOGIA INFIAMMATORIA
La laringite un processo infiammatorio della laringe. In presenza di una condizione
infiammatoria, indipendentemente dalla causa, si verificano le tipiche modificazioni
infiammatorie: vasodilatazione, infiltrato leucocitario, iperemia e edema, della
mucosa che riveste la laringe. La sintomatologia fondamentalmente la disfonia. A
seconda dell'eziologia e della porzione di laringe interessata posso riscontrare altri
sintomi.
Non sempre le laringiti croniche sono conseguenza di laringiti acute (come abbiamo
visto invece per le riniti). La laringite cronica pu insorgere ex novo come tale. Ci
dipende dlla modalit di insorgenza pi che alla caratteristica evolutiva.
Classificazione
Esistono 4 forme di laringite acuta:
- Forme edematose
- Laringite acuta ipoglottica infantile.
- Forma semplice: infiammazione ed edema laringeo nei bambini.
- Forma soocante: reazione edematosa esuberante con grave dispnea e
stridore inspiratorio nei bambini.
- Forma soocante complicata: caratterizzata da grave dispnea e rapida
compromissione dei parametri vitali.
- Edemi laringei
- Infiammatori: edema provocato da processi infiammatori laringei o
dell'estensione di un processo infiammatorio a carico delle strutture vicine.
- Non infiammatori: edema sostenuto da insucienza renale, da ingestione di
sostanze tossiche, da stasi del sistema vena giugulare-vena cava superiore, da
Roentgen terapia o fa forme angioneurotiche.
- Forme suppurative
- Laringite flemmonosa: provocata da batteri piogeni in soggetti in cui il
sistema immunitario non in grado di contenere il processo infettivo.
caratterizzata dalla presenza di flemmoni fasciali cervicali che si possono
estendere fino alle strutture mediastiniche
- Laringite ascessuale: provocata da batteri piogeni con formazioni di cavit
ascessuali nelle pareti laringee o faringee.
- Pericondrite: il processo infiammatorio coinvolge il pericondrio delle strutture
cartilaginee della laringee.
- Condro-pericondrite: il processo infiammatorio coinvolte il pericondrio e le
strutture cartilaginee con possibile esito deformante.
- Forme pseudo-membranose
- Laringite difterica, secondaria a difterite, con formazioni di pseudomembrana
che riveste le strutture laringee diusamente iperemiche, ostruendo il lume.
Tipica la disfonia con voce spenta o fioca.
Una forma particolare di laringite virale quella erpetica, molto dolorosa. Allesame
obiettivo individuiamo la tipica lesione da HSV. Le virali colpiscono di frequente di
adulti, mentre le batteriche sono per lo pi infantili.
Nel caso del bambino bisogna fare un po' di attenzione in pi perch questo ha delle
vie aeree molto piccole e presenta una sintomatologia pi eclatante, avr febbre(rara
nelladulto), tosse, disfonia e quindi potrebbe essere necessario lantibiotico.
Laringiti autoimmuni
Tra queste ricordiamo il Penphigo che consiste nella formazione di bolle ulcerate
sulla mucosa del cavo orale o ipofaringeo.
I sintomi ad esso associati saranno: disfonia ( maggiore al mattino per accumulo
delle secrezioni) associata a tosse (inizialmente secca poi catarrale). Se avessimo
contemporaneamenete un interessamento della faringe avremo disfagia dolorosa e
odinofonia. Se la flogosi assume un carattere purulento o flemmonoso pu
determinare un edema importante della laringe con riduzione della perviet della
struttura.
Terapia
La terapia della laringite catarrale sintomatica; si impiegano FANS, mucolitici e
antipiretici associati a riposo vocale e astensione dal fumo di sigaretta. Il rapido
miglioramento del profilo vocale pu essere ottenuto mediante l'assunzione di
corticosteroidi attraverso aerosol o per somministrazione orale.
Nei bambini con forme edematose ipoglottiche soocanti la terapia consiste in alte
dosi di corticosteroidi (azione antiedemigena) per via endovenosa; in caso di quadro
complicato o di resistenza alla terapia corticosteroidea si rende necessaria
l'intubazione endotracheale o la tracheotomia. Le forme flemmoniche ed ascessuali
gravi devono essere drenate chirurgicamente associando una terapia antibiotica
basata su penicilline ad ampio spettro o cefalosporine.
LARINGITE CRONICA
Laringite catarrale cronica
Si caratterizza per la presenza di un epitelio di rivestimento iperplastico con mucose
ricoperte da secrezioni fluide o mucopurulente.
Linfiammazione cronica conseguente allabuso di: tabacco, alcool; abuso vocale,
flogosi suppurative del rinofaringe e dei seni paranasali, inalazione di vapori
irritanti, ostruzione nasale cronica, malattie del ricambio(diabete, gotta) e carenze
vitaminiche(A e PP)
Eseguendo una larignoscopia possibile osservare:
- mucosa arrossata e ricoperta di essudato denso e viscoso
- mucosa rosa pallido con comparsa di fini reticoli venosi superficiali.
- Inoltre le corde vocali sono edematose e la loro motilit si riduce (atrofia M
Vocali).
Il trattamento prevede una dieta senza cibi acidi, aggiungere un cuscino durante il
riposo notturno, terapia farmacologica (PPI, procinetici, anti-acidi). Nel caso in cui il
pz non tragga beneficio dalla terapia medica si pu prendere in considerazione la
terapia chirurgica (plastica antireflusso) sempre seguita da terapia medica post-
operatoria.
- Sifilide: soprattutto nel periodo terziario. Lesioni inizialmente infiltrative solo poi
sono distruttive(gomme luetiche) interessano prevalentemente lepiglottide e le
pliche ariepiglottiche. La riparazione delle lesioni porta ad alterazioni morfologiche
importanti a carico del distretto con alterazione della funzionalit respiratoria.
Tra le paralisi centrali ci sono 3 forme particolari che hanno un nome ben specifico e
sono descritte di seguito.
Sindrome di Ziemsen
Nota anche come diplegia fonatoria, paralisi degli adduttori, in questo caso il paziente
ha le corde fisse in abduzione, quindi il paziente completamente afono. Legata a
processi degenerativi o tossici del SNC talora alla tabe. Disfonia progressiva fino
allatrofia delle corde vocali, lo spazio glottico ampio e la respirazione non
compromessa.
Sindrome di Riegel
Nota come diplegia respiratoria, il paziente ha le corde fisse in adduzione, con uno spazio
respiratorio ristrettissimo e quindi il paziente avr dispnea.
Sindorme di Gerhardt
O paralisi dei postici(abduttori). Il paziente ha le corde vocali fisse in posizione
paramediana, non si abducono. La fonazione pu essere normale ma la dispnea di tipo
laringeo spiccata. E dovuta ad una lesione nucleare a carico della tabe
dorsale(sintomo precoce) oppure pi raramente ad una lesione dellaccessorio.
Paralisi ricorrenziale
Visto il decorso profondo del nervo questo pu essere coinvolto in processi
patologici(tipicamente neoplastici) riguardati altre strutture (esofago, tiroide,
bronchi, apici polmonari, mediastino) ed apparati, come avviene nella patologia
CV(pericardite, ipertrofia atriale, ectasie, aneurismi aortici), nei traumi cervicali
accidentali o iatrogeni e infine nei processi infettivi(virus, batteri) o tossici.
Nelle forme monolaterali una corda si muove e laltra no, lasse spostato, perch
la parte paralitica ipomobile, e si ha uno slivellamento della rima glottica.
Durante la deglutizione, le corde sfalsate possono facilitare il passaggio dei liquidi e
causare tosse.
Le cause pi comuni saranno:
Per le paralisi monolaterali la terapia logopedica da ottimi risultati sia con corda in
posizione paramediana che intermedia meno ecace in abduzione. In questo caso si
esegue un intervento di fonochirurgia, aumentando il Volume della corda paralizzata
con una iniezione intracordale di teflon, collagene o grasso o modificandone la
posizione.
La Tiroplastica tipo I uno spostamento della corda in posizione mediale con un
impianto in silicone inserito nello spessore della cartilagine tiroide) ); ci pu essere
un riabbocco chirurgico nel tentativo di aumentare lo spessore; o una
ricostruzione del nervo, prendendo lipoglosso e facendo unansa che vada ad
innervare la muscolatura laringea. Si prende il nervo ipoglosso, si taglia e poi si
sfrangia per fargli coprire tutta la muscolatura.
Miastenia gravis
Disfonia Spasmodica
Sembra sia dovuta ad un deficit delle vie extra piramidali, in particolare dei nuclei
della base. Distinguiamo:
- Forma Abduttoria: voce tesa e strozzata, interrotta bruscamente da arresti vocali
- Forma Adduttoria: improvvisa emissione di voce strozzata dovuta a spasmi dei M
Abduttori
In entrambi i casi si ha una fonazione normale in corso di canto, pianto, riso
Diagnosi: anamnesi,caratteristiche della voce e valutazione neurologica. Esami
strumentali(videolaringostroboscopia, analisi elettroacustica della voce ed
elettromiografia). La terapia si basa sulliniezione nei muscoli interessati di tossina
botulinica. La paralisi ottenuta dura 3-6 mesi, perci necessario eseguire il
trattamento periodicamente.
DISFONIE FUNZIONALI
Sono delle alterazioni del gesto vocale non legate ad alterazioni organiche.
Patogenesi
Fattori scatenanti: condizioni che alterano in maniera acuta lemisione vocale.
- Patologia ORL
- Laringite acuta
- Esiti di tonsillectomia
- Fattori psicologici(tensione psico-motoria)
- Aaticamento
- Periodo premestruale
- Gravidanza
- Interventi chirurgici addominali
- Fattori favorenti: condizioni che (patologicamente) mantengono lo sforzo vocale.
- Impiego professionale della voce come per gli Insegannti e cantanti
- Deficit del controllo audio-foniatorio come nellIpoacusia e le persone che sono
solite parlare in ambienti rumorosi
- Aezioni croniche ORL
- Tonsillite
- Sinusite
- Faringite cronica
- Esposizione a polveri e sostanze irritanti
- Tecnica vocale difettosa
- Presenza di un disfonico in famiglia
- Alterazioni respiratori, come: TBC, pleurite, cifoscoliosi
Terapia
Il trattamento logopedico (bi-/trisettimanale almeno per 2 mesi) consigliato; esso
pu seguire o precedere una eventuale chirurgia per risolvere la laringopatia
organica sovrapposta(noduli,polipi).
Per i noduli vocali il trattamento logopedico suciente se sono molto piccoli
alternativamente si procede con chirurgia.
Traumi
Si distinguono in:
- Interni(tipicamente iatrogena):
- Intubazione e estubazione(cause pi comuni) sono tipicamente responsabili di
danni a livello glottico e aritenoideo:
- Granuloma
- Anchilosi crico-aritenoidea(legate a chirurgia laringea)
- Ematomi
- Ulcere
- Lacerazione
- Esterni: rari, in cui la dispnea sempre il primo problema da arontare.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
DISLALIE
Le dislalie meccaniche periferiche o organiche sono dei difetti dellarticolazione del
suono e cio della produzione dei fonemi causate dal lesioni anatomiche degli organi
di risonanza e di articolazione. Possono anche derivare da danni neurologici
periferici. Sono da distinguere dalle dislalie funzionali, dovute ad un mancato
apprendimento della fine regolazione motoria necessaria ad articolare i suoni.
In diagnosi dierenziale vanno anche le disartrie, cio lincapacit di di produrre
sequenze verbali programmate, in genere sono dovute a patologie del SNC.
Le dislalie meccaniche vengono classificate in base alla regione del vocal tract nella
quale avviene la lesione. Pertanto possiamo distinguere:
- dislalie labiali, dovute a malformazioni labiali, interessano le consonanti occlusive
bilabiali come p/b/m e la vocale u. Si accentuano in caso di paralisi del VII nc.
- dislalie dentali, sono le pi frequenti, interessano le consonanti fricative labio-
dentali f e v, le aricate linguo-dentali s, z, ts, dz, le aricate linguo alveolari
- dislalie linguali, sono rare, in genere di origine acquisita, comportano la perdita
della capacit di pronunciare la lettera r.
- dislalie nasali, sono dovute ad ostruzioni delle cavit nasali, i problemi di
articolazione riguardano solamente le occlusive nasali.
- dislalie palatali, sono causate da patologie congenite e acquisite che determinano
la mancata o incompleta occlusione tra il velo palatino e le pareti della faringe
posteriore, durante larticolazione dei fonemi orali.
La terapia delle dislalie richiede, ove possibile, la correzione del difetto anatomico
mediante lutilizzo di procedure ortodontiche, protesiche o chirurgiche.
La riabilitazione logopedica risulta utile in ogni caso; essa semprenecessaria nei pz
in et evolutiva, ed ha lo scopo di ottenere compensi articolari pi ecaci per ogni
tipo di dislalia.
BALBUZIE
Le balbuzie sono definite come: Un disordine del ritmo della parola , nel quale il pz sa con
precisione cosa vorrebbe dire, ma allo stesso tempo non in grado di dirlo, a causa di involontari
arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono (OMS 1977).
La balbuzie una disfluenza in cui laspetto verbale necessario rappresentato da ripetizioni e
prolungamenti di fonemi e sillabe e da pause tese visibili e/o udibili nel corso dellespressione che
causano disagio in chi le produce in conseguenza di una dinamica dinterazione
sociale. (Schindler 1995).
Le balbuzie hanno unincidenza stimata tra lo 0,5 ed il 5%, colpisce tutte le
popolazioni ed ha una netta prevalenza nel sesso maschile.
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 89 A cura di Andrea Perna
Si pensa che la patogenesi dipenda da:
- Fattori predisponenti endogeni che comprendono la predisposizione genetica e
familiare, turbe di maturazione del SNC, e alterazioni dei modulatori del SNC
- Fattori scatenanti o aggravanti esogeni come conflittualit croniche (emotive,
aettive, educative), traumi emotivi acuti, condizioni generali di salute.
Queste causano delle disfluenze che grazie a reazioni aettive complicano in
balbuzie.
Dal punto di vista clinico gli aspetti pi tangibili delle balbuzie sono quelli verbali.
Le contrazioni cloniche e gli spasmi tonici tendono ad interessare la produzione di
alcuni fonemi o gruppi sillabici, con grande variabilit individuale ma con grande
costanza nel singolo pz.
La tensione del pz diventa visibile con segni che si accompagnano al blocco della
parola, come pallore, rossore, sudorazione, inspirazione forzata e contrazioni
improvvise dei muscoli pellicciai.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 90 A cura di Andrea Perna
CAPITOLO 11
___________________________________________________
SINDROMI OSTRUTTIVE DELLE VIE AEREE SUPERIORI
Sono numerose patologie del distretto cervico-facciale che hanno in comune il fatto
di creare un ostacolo alla corrente area in particolare nella fase inspiratoria a livello
delle cavit nasali, delloro-faringe e a livello laringo-tracheale.
Frequenti invece sono le atresie nasali. Esse possono essere distinte in:
- Atresia nasale anteriore consiste in un diaframma membranoso imbutiforme,
posto subito dietro la narice. Nella sua forma bilaterale causa una grave
ostruzione respiratoria che richiede provvedimenti chirurgici urgenti
- Atresia nasale posteriore, anche detta coanale, caratterizzata dalla presenza di due
diaframmi membranosi, ossei o osteo-membranosi ostruenti le coane, che
segnano il confine tra le fosse nasali ed il cavo rinofaringeo. Tali diaframmi
derivano da un residuo della membrana bucco-faringea, struttura che
normalmente si riassorbe nel II mese di vita intrauterina. Se latresia bilaterale
va trattate chirurgicamente perch il neonato avr dicolt a respirare durante la
suzione e conseguente dicolt di alimentazione.
- Diaframmi coanali congeniti originano da un residuo della membrana bucco-
faringea.
- Latresia coanale bilaterale, se non diagnosticata e non adeguatamente trattata
rappresenta un serio pericolo per la sopravvivenza del neonato, che durante la
suzione mantiene la respirazione solo nasale. Dunque in questo caso
lalimentazione viene ad essere gravemente compromessa.
La mala respirazione nasale non dipende solo da un setto nasale deviato , molto
spesso legata ad un disturbo delle mucose, soprattutto in modo particolare alle
pareti laterali cio i turbinati, strutture ricche di vasi sanguigni che servono a
riscaldare e umidificare, simili a dei termosifoni.
Fumo, allergia, patologie croniche, abuso di gocce, lavorare in ambienti malsani o
esposti polveri e acidi :
aumentano il rischio di perdere lelasticit.
Il sistema neurovegetativo simpatico e parasimpatico che regola il meccanismo di contrazione e
dilatazione dei turbinati in maniera ciclica nellarco della giornata, va in tilt.
le fibre muscolari si alterano
i turbinati degenerano e diventano come quelli degli allergici, gonfi e tumefatti e a
quel punto il pz non respira.
Se un pz ha una piccola deviazione e viene operato di setto ma non di turbinati non
cambia nulla.
Per la diagnosi ci aiuta non solo lanamnesi, per sapere quale sia la malattia di base,
le abitudini di vita, ma anche fare la rinomanometria che uno studio per valutare
bene la funzionalit del flusso nasale.
Si faranno poi le prove allergiche e una endoscopia che servir ad escludere polipi e
a valutare che tipo di dilatazione ci sia.
In pi la TC nel caso ci sia un problema batterico sinusale che complica le cose. Se la
causa principale non ostruzione meccanica da setto ossea ma riguarda le mucose,
pu bastare terapia medica e non intervento.
Lallergico a livello nasale ha due sintomi : lostruzione e la rinorrea.
Con lintervento chirurgico non si risolve la rinorrea acquosa. Allallergico, che non
risponde alla terapia vaccinica e alle terapie antiallergiche, si pu consigliare
lintervento se ha anche disturbi ostruttivi. Pur non guarendo la sua allergia, si
libera dalle deviazione e dai polipi, ampliando le fosse nasali che a quel punto
funzioneranno meglio.
Il setto lasse portante del naso ed formato da tre strutture cartilaginee e ossee:
Poi si capito che una struttura importante e bisogna cercare di scollare la mucosa
dal pericondrio e con manovre e tagli ripristinare la funzionalit e togliere le
deviazioni.
In casi estremi si tolgono tutti i pezzi, si frantumano e si rimettono dentro.
Distinguiamo:
- Settoplastica: rimodellamento della struttura osteo-cartilaginea
- Settorinoplastica: correzione anche della piramide nasale con osteotomie ed
osteoresezioni
Altre patologie che possono provocare delle ostruzioni respiratorie superiori sono
quelle flogistiche acute. Le pi importanti sono riportate di seguito.
Rinite acuta
E la causa pi frequente di insucienza respiratoria nasale acuta ed espressione di
una infezione della mucosa nasale spesso di origine virale.
La forma pi nota il rareddore comune, sostenuto da rinovirus, coronavirus,
adenovirus. La trasmissione per via aerea, coinvolge sia giovani che adulti,
allinizio dellinverno e della primavera. Linfezione favorita dallabbassamento
della temperatura, alta umidit, aaticamento fisico, deperimento organico.
Dopo 2-3 giorni di incubazione la malattia esordisce con ostruzione nasale bilaterale
che provoca rinolalia chiusa, iposmia e rinorrea sierosa associata a starnutazione. Si
pu avere anche sensazione di ovattamento auricolare, cefalea, lacrimazione. Dopo
24 h i sintomi sistemici raggiungono lacme e le secrezioni diventano purulente per
la sovrainfezione batterica. Nei successivi 3-4 giorni si ha restitutio ad integrum.
Il rareddore pu complicarsi con infezioni auricolari, flogosi dei seni o faringiti,
tonsilliti, bronchiti.
Ricordiamo inoltre la rinite influenzale che insorge nel corso di una influenza o pu
rappresentarne lesordio. Obiettivit clinica simile a quella del rareddore a cui si
pu associare epistassi. Il quadro clinico generale febbre, cefalea, mialgie.
Infine la rinite pu manifestarsi nei primi stadi di alcune malattie infettive, come la
meningite da pneumococco, morbillo, scarlattina, tifo.
Nel neonato e nel lattante esiste una forma di rinite citrina stafilococcica,
sovrainfezione batterica con essudato denso, crostoso e giallastro e notevoli
dicolt nella respirazione specie durante la suzione.
La terapia si avvale di aereosol ed antibiotici. Nei neonati aspiro le secrezioni e
instillo preparati a base di argento, controindicati i vasocotrittori.
Poliposi nasale
Reazione edematosa, multifocale e recidivante di tipo infiammatorio della mucosa
rino-sinusale. Di regola si verifica in soggetti predisposti. Pu essere isolata o
associata a forme sindromiche (fibrosi cistica)
Lincidenza maggiore nei maschi e comunque in et adulta, se si riscontra in et
infantile bisogna sospettare una fibrosi cistica.
E sempre presente un infiltrato fibro-edematoso con cellule infiammatorie. I polipi
vengono distinti in edematosi, ghiandolari e fibrosi. Con la microscopia elettronica
possiamo valutare la metaplasia squamosa dellepitelio, lipertrofia delle cellule
cilindriche e latrofia ciliare.
Corpi estranei
Piuttosto frequenti nei bambini, causa di ostruzione monolaterale
Neoplasie
Benigne e maligne possono essere causa di ostruzione nasale. Saranno trattate nel
capitolo dedicato ai tumori delle cavit nasali.
RINOFARINGE
Vegetazioni adenoidi
Patologia tipica dellinfanzia, 3-6 anni, consiste in un aumento di volume del tessuto
linfatico della volta del rinofaringe collegato a fenomeni di iperplasia (habitus
linfatico-essudativo, cio una costituzionale disfunzione del sistema immunitario) e
a fenomeni flogistici cronici, favoriti dalla stessa iperplasia.
OROFARINGE
Iperplasia delle tonsille palatine
Si pu associare ad ipertrofia adenoidea. Pu essere causa di insucienza
respiratoria cronica in et pediatrica e di apnee notturne (decubito supino le tonsille
si toccano sulla linea mediana)
E obiettivabile con la faringoscopia. Si tratta con la chirurgia.
Tra le altre cause di ostruzione delle vie aeree a livello dellorofaringe ricordiamo gli
ascessi peritonsillari con edema del velo pendulo e dellugola, su base infettiva o
allergica e alcune neoplasia orofaringee voluminose (di solito mal diagnosticate)
LARINGE
Malformazioni
- Conformazione congenita ad omega o a ferro di cavallo dellepiglottide, pu
costituire un ostacolo al passaggio dellaria
- Condromalacia, flaccidit dellimpalcatura cartilaginea dellepiglottide, nel neonato
si ha una abnorme lassit dei legamenti sospensori con il risultato di uneccessiva
mobilit dellepiglottide che durante linspirazione viene attirata verso il basso, ne
consegue una stridore definito congenito (rumore inspiratorio continuo). Tale
aezione benigna e scompare con lo sviluppo completo della laringe.
- Diaframmi congeniti della laringe, membrane fibrose tese tra la parte anteriore del
margine libero delle corde vocali (diaframmi glottici) o al di sotto di esse (diaframmi
sottoglottici). Determinano dispnea e disfonia
- Diaframmi laringei acquisiti, secondari a laringiti croniche ulcerative (lue o TBC) o
dopo intubazione prolungata e traumi/interventi chirurgici.
Laringospasmo
Disturbo motorio della laringe. Correlato ad una ipersensibilit reflessogena delle
mucose della laringe e dellipofaringe che conduce ad una contrattura spastica dei
muscoli intrinseci che costituiscono gli sfinteri laringei. Pu comparire a tutte le et
scatenato anche da insulti di lieve entit (tosse stizzosa, bevande calde, corpo
estraneo specie nei bambini).
Una forma particolare il laringismo stridulo: episodi di laringospasmo di incerta
eziologia in bambini di 1-2 aa in presenza di rachitismo o turbe neurologiche. Il
Laringite acuta e paralisi ricorrenziali sono altre cause di dispnea (vedi capitolo
disfonie)
Neoplasie
Raramente determinano dispnea inspiratoria acuta. Si ha invece una dicolt
respiratoria ingravescente con respirazione rumorosa.
Traumi
Possono essere:
- Interni: intubazione, caustici, ustioni
- Esterni: Aperti o Chiusi
I sintomi pi frequenti saranno: shock, emorragia, enfisema sottocutaneo, tosse,
disturbi di fonazione e deglutizione. La dispnea dipende da edemi, ematomi
sottocutanei o sangue nelle vie aeree. E essenziale eseguire unendoscopia ed una
TC. La terapia chirurgica; ci si pu avvalere dei corticosteroidi ad azione
antiedemigena.
Corpi estranei
Boli alimentari con schegge, spine di pesce, oggetti metallici. E una condizione rara
perch di solito vengono espulsi in faringe con i colpi di tosse o penetrano
nellalbero bronchiale. A volte per possono rimanere incastrati tra le corde vocali e
causano una vera e propria emergenza respiratoria. Vanno estratti il prima possibile.
Tracheotomia
Va eseguita in tutti i casi di cianosi intensa o mancata risposta ai presidi medici
(cortisone).
Prevede una incisione cutanea trasversale di 3-4 cm oppure una incisione verticale
dalla cricoide al giugulo per 4-5 cm.
Dopo aver sezionato il platisma fino a raggiungere i muscoli retti del collo si espone
listmo della tiroide che pu essere divaricato verso lalto (tracheotomia
sottoistmica), verso il basso (tracheotomia sopraistmica) oppure sezionato
(tracheotomia transistmica). Si incide quindi la trachea cervicale, a livello del 2 o 3
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 99 A cura di Andrea Perna
anello e si crea un lembo ovalare. Viene poi posizionata la cannula tracheale.
Esistono diverse tecniche come la tracheotomia percutanea dilatativa o la
tracheotomia sotto guida endoscopica.
Nota: la tracheotomia viene definita come l'incisione della trachea cervicale seguita
dal posizionamento di una cannula. La tracheostomia viene definita invece come
l'anastomosi permanente della trachea alla cute.
TRACHEA
Le patologie tracheali causano una sindrome dispnoica drammatica per la rapidit di
evoluzione e lesito infausto.
Se il paziente ha unostruzione a livello tracheale la respirazione sar dicoltosa e
prolungata sia in inspirazione che in espirazione. La laringe immobile. La cianosi
costante. Il paziente tender a flettere la testa per detendere le pareti tracheali.
Inoltre presente tosse secca e abbaiante.
Traumi
Fratture tracheali in caso di traumi del collo si manifestano con dispnea acuta
associata ad emoftoe e enfisema sottocutaneo del collo, volto e torace.
Spesso necessaria la tracheotomia durgenza e successivi interventi di plastica delle
porzioni coinvolte.
Stenosi
- Congenite: incompatibili con una lunga sopravvivenza. Dovute a compressione
estrinseca da vasi anomali o masse mediastiniche o a malformazioni
(tracheomalacia: flaccidit della trachea per assenza degli anelli cartilaginei)
- Acquisite:
- Intrinseche: cicatriziali, neoplastiche
- Estrinseche: da compressione estrinseca (gozzo, aneurisma, adenopatia
cervicale)
Tumori
Carcinomi, adenocarcinomi e sarcomi.
Sindrome dispnoica lentamente evolutiva cui si associano emoftoe, tosse e disfagia/
disfonia per invasione delle strutture vicine
Endoscopia, TC /RM.
Epidemiologia
presente nel 4% della popolazione generale e maggiormente nel sesso maschile
con un trend in aumento.
Negli adulti, l'individuo tipo che presenta apnea ostruttiva del sonno obeso (BMI
>30), con un particolare accumulo di grasso e tessuti nella faccia e collo oppure
sore di ipotiroidismo. Le apnee ostruttive nel sonno dei bambini, a dierenza di
quelle degli adulti sono quasi sempre provocate da tonsille e adenoidi infiammate o
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 101 A cura di Andrea Perna
ipertrofiche che generano ostruzione meccanica e vengono spesso trattate
chirurgicamente con la tonsillectomia e la adenoidectomia.
Patogenesi
Durante il sonno si ha ipotonia dei muscoli orofaringei con riduzione della perviet
delle vie aeree superiori. L aumento di pressione negativa generata dal diaframma
(che avviene con lo scopo di aumentare il flusso aereo) e dai muscoli intercostali
determinano una riduzione della perviet delle vie aeree a livello della base della
lingua e delle pareti del faringe. Si riconoscono 3 forme:
- Ostruttiva periferica
- Centrale (inattivit dei muscoli)
- Mista
Cause
Nell adulto le cause principali saranno:
- ostruzione nasale: deviazioni del setto, ipertrofia dei turbinati,
- ostruzione orofaringea: ipertrofia tonsillare,macroglossia
- anomalie cranio-facciali: post-rotazione della mandibola e abbassamento osso ioide
Nel bambino avremo principalmente ipertrofia adeno-tonsillare 90%, laringo-
tracheomalacie, sindromi malformative
Sintomi
I sintomi principali sono rappresentati da:
- Frequenti episodi di blocco della respirazione durante il sonno (apnea) spesso
riferiti dal partner (Respiro di Falsta)
- Cefalea al risveglio
- Russamento riferito dal partner come intermittente (perch interrotto dalle
apnee)
- Eccessiva sonnolenza diurna
- Ridotta capacit di memoria
- Ridotta capacit di concentrazione
- Ipertensione arteriosa
- Bocca asciutta al risveglio
- Riduzione della libido
Diagnosi
La diagnosi si basa su:
- riscontri anamnestici
- Esame obiettivo
- Rinofaringoscopia
- Rinomanometria
Terapia
L'intervento terapeutico pi ampiamente usato attualmente quello di creare una
pressione positiva della via aerea (Positive Airway Pressure, o PAP) dove una speciale
macchina, un mini-respiratore (noto come ventilatore PAP) pompa una corrente
controllata d'aria attraverso una maschera indossata sul naso, bocca o entrambi. La
pressione addizionale mantiene aperta una via aerea tra i muscoli rilasciati, con lo
stesso meccanismo per il quale l'aria in pressione gonfia un pallone.
Sono disponibili pochi trattamenti farmacologici della sindrome delle apnee ostruttive
del sonno, a dispetto delle oltre due decadi di ricerche e test dedicati a scoprirli. La
somministrazione orale di teofillina pu ridurre il numero di episodi di apnea, ma
pu anche produrre eetti collaterali come palpitazioni e insonnia.
Attualmente viene provato un certo numero di interventi chirurgici diversi per
modificare la dimensione oppure il tono muscolare della via aerea del paziente. Per
decadi, la tracheotomia era stato l'unico trattamento ecace per le apnee nel sonno.
Attualmente viene utilizzata di rado, in casi intrattabili che si sono dimostrati
refrattari ad altri tentativi terapeutici.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 05/05/2015 ore 14:30-15:30, Prof.
Almadori, Sindromi ostruttive, A cura di Debora Panico
Regione sottomascellare
E una loggia triangolare ad apice rivolto verso il
basso, compresa tra la regione cervicale
anteriore e la regione sterno-cleido-mastoidea.
La base la branca orizzontale della mandibola
e i lati sono i ventri del muscolo digastrico. Allinterno c la ghiandola
sottomascellare e i vasi facciali.
Regione Sopraclaveare
A forma di piramide rivolta verso il basso, si trova tra la nuca e la regione sterno-
cleido-mastoidea. Contiene il muscolo omoioideo, profondamente il plesso
brachiale, la vena e larteria succlavia(separate dal muscolo scaleno anteriore), il
muscolo scaleno posteriore, lelevatore della scapola e larteria vertebrale (ramo
della succlavia). Si trovano dietro a tutto i nervi originanti dal plesso cervicale, tra
questi di notevole importanza il nervo frenico.
Talvolta viene indicata come regione spinale(per la presenza dellomonimo nervo)
la pozione della regione sopraclaveare al di sopra muscolo omoioideo.
Nel collo sono presenti 3 sistemi aponeurotici:
- Gozzo
- Gozzo semplice-non tossico diuso (endemico o sporadico): condizione che si
associa alla carenza iodica; in questo contesto lipofisi produce un eccesso di
TSH che stimola la crescita tiroidea. Ne esistono forme da esposizione ad
agenti gozzigeni e forme familiari. Non crea alcun sintomo a meno che non
raggiunga dimensioni tanto grandi da comprimere le vie aeree; nel caso di un
gozzo immerso pu essere causa di sindrome mediastinica.
- Gozzo non tossico multinodulare: etiologia multifattoriale (genetica,
autoimmune, ambientale). E asintomatico, a meno che non raggiunga grandi
dimensioni. E da tenere sotto controllo per una possibile evoluzione in senso
neoplastico.
- Gozzo tossico multinodulare: analogo al precedente con autonomia funzionale
della ghiandola(tireotossicosi).
TUMEFAZIONI LATERO-CERVICALI
Cisti Branchiali
Derivano dal mancato riassorbimento dellepitelio endo o ectodermico degli archi,
solchi e tasche branchiali. Presentano un contenuto liquido e filante con cristalli
colesterinici. Generalmente sono sottocutanee lungo il terzo medio e inferiore del
margine anteriore dello sterno-cleido-mastoideo, talora in sede sopraclaveare.
AllEO presentano una forma ovoidale con superficie liscia, i margini risultano netti
e regolari. Le cisti sono inoltre caratterizzate da mobilit sui piani superficiali e
profondi, non dolorabilit, consistenza fluttuante o elastica.
In genere sono mobili verticalmente con la deglutizione (se il peduncolo le connette
ai piani profondi).
Le cisti possono risultare dolenti quando accompagnate a segni di flogosi dei
tegumenti in caso di sovra infezione.
I tumori ivi locati sono tumori primitivi o metastatici che si estendono in questa
sede da strutture vicine. La maggior parte sono benigni, tra questi ricordiamo:
- Tumori misti salivari
- Schwannomi
- Neurofibromi
- Angiomi
- Linfangiomi
- Leiomiomi
Laringocele
E una dilatazione cistica del ventricolo del Morgagni a contenuto
aereo o mucoso, monolaterale, raramente bilaterale, congenita o
provocata da sforzo. Talvolta pu riempirsi di muco delle ghiandole
ventricolari (Laringomucocele) o sovrainfettarsi e riempirsi di
materiale settico (Laringopiocele)
Dividiamo i laringoceli in:
- Interno: nella falsa corda vocale
- Esterno: nello spazio paraglottico(unico a dare tumefazione
cervicale)
- Misto: coesistenza di due sacche
Linfoangiomi cervicali
Sono tumori benigni che originano a carico del sistema linfatico per malformazione
congenita o sviluppo di una lesione amartomatosa.
Vengono divisi in:
- Sottomascellari(o alti): multi cistici e ben clivabili rispetto alla ghiandola
sottomandibolare.
- Giugulo-Caortidei: contraggono rapporti con la strutture del fascio vascolo-
nervoso del collo.
- Clavicolari: hanno frequentemente aderenze con il plesso brachiale e possono
avere un prolungamento ascellare o mediastinico.
Lipomi
Sono tumori benigni che si sviluppano dal tessuto adiposo, spesso nel collo, anche
se benigne istologicamente e biologicamente, sono patologie clinicamente delicate
perch non hanno capsula, sono molto adese alle strutture circostanti, in particolare
a quelle nervose, ma anche vascolari, quindi la loro asportazione spesso da luogo a
dei deficit motori o sensitivi dei nervi cranici.
Questo un discorso che va ricordato perch motivo di rimborsi medico legali
perch i pazienti sanno che una lesione benigna, tranquilla, poi invece si ritrovano
che hanno una spalla abbassata, non riescono a sollevare la mano in alto perch c'
una lesione del nervo spinale che l'XI paio e quindi bisogna sempre dire che in
presenza di lipomi, specie quando raggiungono certe dimensioni.
Fascite necrotizzante
Infezioni da anaerobi, tipiche sono quelle da Streptococco. Danno un esteso
interessamento della regione del collo con necrosi estesa(possono distruggere tutto
il collo). Oggi una condizione rara.
Diagnosi dierenziale
Si basa sulle caratteristiche semeiologiche della tumefazione e va eettuata tra
patologie flogistiche e patologie tumorali. Le caratteristiche che verranno indagate
sarnno:
- Dimensioni: quando cospicue sono suggestive di una linfoadenopatia neoplastica
primitiva (linfoma) o metastatica.
- Evoluzione: un lento e costante accrescimento pu far pensare ad una metastasi;
rapido accrescimento (ore, giorni) linfoadenite reattiva; andamento a pouss
linfopatia primitiva.
- Forma (scarsa rilevanza): ovalare linfoadenite; tondeggiante neoplasie.
- Consistenza: parenchimatosa(flogosi acute), duro-fibrosa(L di Hodgkin), duro-
ligne(metastasi di carcinoma).
- Dolorabilit: tipica delle linfadeniti acute; pressocch assente nei processi
neoplastici.
- Aderenza: segno di invasione extra-capsulare; processi caseosi(colliquazione
tubercolare), neoplasie(nella fase pi avanzata, inizialmente sono mobili).
Segue una valutazione della regione cutanea drenata dal linfonodo interessato e la
valutazione delle vie aereo-digestive superiori(VADS) tenendo conto delle vie
preferenziali di drenaggio delle VADS.
In caso di negativit degli accertamenti pu essere utile una TC total body per
individuare la lesione primitiva.
Nel caso di negativit della radiologia deve essere programmata laggressione
chirurgica del linfonodo (FNAB o Agobiopsia) e la valutazione anatomo-patologica.
In un 8% dei casi non si riesce ad individuare la sede della lesione primitiva che ha
dato metastasi al collo, si parla quindi di metastasi da carcinoma occulto.
(abbandonata la teoria dei branchiomi maligni cio dei tumori originanti da
residui embrionali).
Trattamento
Il trattamento chirurgico rappresentato dallo svuotamento Linfonodale Latero-
Cervicale che consiste nella rimozione del tessuto cellulo-adiposo delle logge latero-
cervicali (sottomascellare, latero-cervicale viscerale propriamente detta, spinale,
sopraclaveare) contenente i linfonodi e le reti linfatiche del collo. Esso pu essere:
- Selettivo (si asportano solo alcuni livelli, in base alla sede del tumore primitivo)
- Radicale (si asportano i livelli I-V, insieme alla giugulare interna,
sternocleidomastoideo, nervo spinale)
- Radicale Modificato (si asportano i livelli I-V, ma si preserva una o pi delle
strutture sacrificate nello svuotamento radicale)
- Radicale Esteso (svuotamento radicale esteso ai linfonodi paratracheali,
retrofaringei, alla resezione della carotide esterna, del nervo ipoglosso)
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 24/03/2015, h.14:30 (prima ora), Prof.
Almadori, TUMEFAZIONI DEL COLLO, A cura di Daniele Zicchittu
Le neoplasie maligne del cavo orale sono la malignit pi frequente del distretto
testa-collo (300.000casi/anno nel mondo). Le sedi pi colpite sono la lingua e il
pavimento della bocca. Nel 90-95% dei casi si tratta di carcinomi squamocellulari;
gli altri si trattano di adenocarcinomi o carcinomi adenoidocistici delle ghiandole
salivari e di altri tumori pi rari (melanomi, linfomi, sarcomi). Storicamente un
carcinoma pi frequente nelluomo ma laumento dellabitudine al fumo femminile
sta portando a una maggior parit. Il fumo infatti, , insieme allalcol, il principale
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 116 A cura di Andrea Perna
fattore di rischio; i due hanno inoltre eetto sinergico; inoltre stato ipotizzato il
ruolo eziopatogenico di papillomavirus.
- N
- N1: 1 linfonodo metastatico e lesione primitiva <3cm
- N2:
- a. 1 linfonodo omolaterale (compresa linea mediana)3-6cm
- b.>1 linfonodo omolaterale
- c. linfonodi bilaterali o controlaterali <6cm
- N3:1 linfonodo >6cm
In base alla stadiazione TNM possibile ottenere la stadiazione clinica del tumore.
Essa suddivide i pz in diversi stadi:
- Stadio I: T1
- Stadio II: T2
- Stadio III: T1-3, N0-1
- Stadio IV:
- a. T4a, N1-2
- b. ogni T, N3, M0
- c. M1
Diagnosi
La diagnosi apparentemente facile, eppure il 40 % di questi tumori viene
diagnosticato tardivamente, cio in uno stadio localmente avanzato (III-IV stadio).
Evidentemente perch lesame obiettivo non fatto correttamente, in particolare
Quella che si eettua per la valutazione globale del distretto una panendoscopia.
Per il collo preferibile fare una ecografia. Ovviamente sono di aiuto anche la TC e
qualche volta anche la TCdentascan per la corretta valutazione della mandibola, e la
RM con mdc.
La cosa pi importante resta comunque la diagnosi clinica che il pilastro della
diagnosi iniziale, sulla base della quale si sviluppa tutto il resto.
Bisogna indirizzare il radiologo sul punto in cui andare a cercare il tumore, e su cosa
vedere meglio indirizzandolo anche su quelle sedi apparentemente negative dove il
tumore pu giungere.
Questo perch questi tumori hanno delle vie di diusione principali e delle vie di
diusione sistemica per cui sappiamo che il tumore che origina in quella data sede
pu svilupparsi verso delle linee preformate che noi, in genere, conosciamo.
Trattamento
- Stadio I/II: chirurgia/radioterapia esclusiva radicale (svuotamento linfonodi
laterocervicali di I, II e III livello).
- Stadio III/IV: chirurgia accompagnata da RT, CT adiuvanti solo in casi selezionati
(svuotamento linfonodi laterocervicali di I-V livello).
Nei casi in cui la chirurgia non sar sicuramente radicale indicato un trattamento
CT+RT neoadiuvante (rivalutando dopo i cicli necessari loperabilit).
Le sedi pi colpite sono la base della lingua e la tonsilla palatina. Anche a questo
livello predomina listotipo squamocellulare anche se si osserva una maggior
incidenza di linfomi (a livello tonsillare) rispetto al cavo orale a causa della presenza
dellanello del Waldeyer. I fattori di rischio sono gli stessi delle forme orali.
Clinica
Soprattutto i tumori della tonsilla palatina e della base linguale sono spesso
asintomatici in fase precoce e vengono per questo diagnosticati tardivamente (il 50%
dei casi palatini e il 60% dei casi basilinguali sono al III o IV stadio). La disfagia
inizia per i liquidi, spesso associata a reflusso oro-nasale e diviene poi anche per i
solidi.
I tumori della base della lingua danno inizialmente una vaga sensazione di corpo
estraneo o una modesta otalgia riflessa (causata dal coinvolgimento del vago e del
glossofaringeo che innervano anche lorecchio medio), in seguito si manifesta una
disfagia progressiva che si pu accompagnare a intensa scialorrea, odinofagia e
stomatolalia se si ha interessamento delle vallecole e della laringe sopraglottica.
I tumori della tonsilla palatina danno sintomi diversi a seconda della diusione; se
essa :
- Anteriore e superiore con successiva infiltrazione del palato molle e dellugola
avremo iper rinofonia, rinolalia, reflusso oronasale
- Profonda (parafaringe, loggia pterigo-mascellare) causa trisma, nevralgie ed
emorragie talvolta talmente importanti da richiedere una legatura della carotide
esterna
- Esofitica e anteriore provoca disfagia con dispnea talvolta importante
- Solco amigdalo-glosso, base della lingua, trigono retro-molare, parete faringea
posteriore, ipofaringe porta a disfagia importante, odinofagia, rinolalia, dispnea
Diagnosi
Per quanto riguarda la diagnosi, anche nellorofaringe importante la panendoscopia
che consenta di valutare anche le fosse nasali, lorofaringe bassa, lipofaringe e la
laringe. La diagnosi spesso secondaria alla rilevazione di linfoadenopatie cervicali
metastatiche e talvolta il tumore primitivo occulto anche alla ricerca istologica.
Prognosi e terapia
La sopravvivenza a 5aa dell80% nello stadio I-II e del 60% gli stadi III-IV
operabili.
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 120 A cura di Andrea Perna
I fattori che condizionano la scelta del trattamento sono:
- Fattori legati al tumore:
- sede (orofaringe o cavo orale)
- stadio (T,N);
- trattamenti precedenti;
- caratteristiche istologiche (tipo, grado e profondit di invasione);
- pattern di crescita (endo- o esofitico);
- caratterizzazione molecolare (EGFR, p16);
- HPV 16-18 (DNA, mRNA).
- Competenza multidisciplinare:
- chirurgica,
- radioterapica;
- chemioterapica;
- servizi di riabilitazione odontoiatrica e fono-logopedica.
Diagnosi
Oltre allattenta anamnesi ed esame obiettivo occorre eseguire una rinoscopia
posteriore, fibroscopia, videorinofaringoscopia. TC o RM. Per la conferma
diagnostica fondamentale la biopsia o un agoaspirato ecoguidato. Pu essere utile
dosare i marcatori virali di EBV.
Terapia
Si basa sullutilizzo combinato di radio-chemio. Talvolta pu essere utile leventuale
svuotamento del distretto linfonodale laterocervicale.
Adenoma pleomorfo
listotipo pi comune. Presenta una componente epiteliale che prolifera in uno
stroma fibroso, mucinoso o cartilagineo. Nel 90% colpisce il lobo superficiale. In
genere capsulato ma nel 28% dei casi sono presenti aree di erniazione della capsula
(recidival). Nel 11% dei casi multifocale e presenta nel 2-10% dei casi il rischio di
trasformazione maligna.
Tumore di Warthin
E un tumore molto comune, spesso multicentrico (11%), quindi presenta molte
isole nel tessuto ghiandolare dove si localizza. Presenta spazi cistici rivestiti da
epitelio bistratificato con tessuto linfoide. Nel 6-10% dei casi bilaterale.
Insorge pi frequentemente nella porzione inferiore della ghiandola parotide, in
prossimit dellangolo mandibolare.
Macroscopicamente si presenta come una massa solida, sferoidale, rivestita da una
capsula e di aspetto lobulato.
Si manifesta come tumefazione indolore della ghiandola parotide; una neoplasia
benigna e non ha tendenza a trasformazione maligna, ma localmente in grado di
creare una sintomatologia da compressione che pu essere anche di rilevante
gravit.
Diagnosi
I tumori Benigni appaiono come masse nodulari a superficie regolare, mobili sui
piani superficiali e profondi, solitamente a lento accrescimento, non interessano mai
il pavimento, ma sono localizzate in genere anteriormente e inferiormente al
padiglione auricolare.
I tumori Maligni sono in genere delle masse duro-lignee, irregolari, fisse, associate a
parestesie, anestesie e trisma quindi non si riesce ad aprire bene la bocca per
infiltrazione dei tessuti profondi. Nel 12-15% dei casi possono dare infiltrazione del
n. facciale.
Pu esserci la presenza o meno di adenopatie latero-cervicali, ovviamente molto pi
frequenti nei maligni.
Tra le indagini strumentali ricordiamo:
- Ecografia: ci da unimmagine primaria e consente di distinguere tra lesione solida
e cistica. Pu dare alcune indicazioni sulla benignit/malignit della lesione (aree
di necrosi colliquativa, il grado di vascolarizzazione).
- TC: ci da informazione sui rapporti della lesione, le sue dimensioni, i rapporti con
le strutture dellasse neurovascolare, erosioni delle strutture ossee ed eventuale
presenza di linfoadenopatie.
- RM con mdc: ci permette di avere un ottima definizione dellanatomia della loggia
parotidea, dello spazio parafaringeo e della fossa pterigo-mascellare.
Terapia
Le neoplasie benigne vanno trattate chirurgicamente, sono facili da asportare dato
che presentano una capsula che rende possibile la formazione di piani di clivaggio.
Le neoplasie maligne possono essere trattate solo chirurgicamente o con
laccompagniamento della RT.
Radioterapia e chemioterapia
Poi sicuramente la radioterapia va fatta, sia su T, quindi sulla sede del tumore,
indipendentemente dallistologia, che su N, ma sui linfonodi si fa solo se si ha una
risposta istologica di invasione, altrimenti no. La chemioterapia indicata nei
linfomi della parotide.
Metastasi
Sono rare a livello parotideo, si tratta per lo pi di neoplasia metastatizzate ai
linfonodi del collo che si estendono sino al tessuto ghiandolare. I tumori che pi
Follow-up
In questa fase vengono impostati tutti i controlli con il loro timing come si fa in tutti
i pazienti oncologici, quindi nei primi 6 mesi una visita abbastanza ravvicinata, poi si
fanno controlli combinati con la radioterapia.
In un paziente con un tumore maligno, a seconda della stadiazione preoperatoria,
decidiamo quando fare la TC, la RM e la PET.
Si fa sempre una TC prima della RT, poi si fa la RM dopo 2 mesi e dopo 8 mesi una
PET. La PET-TC da molti falsi positivi quindi va usata con cautela.
Se invece un tumore benigno che stato operato, basta fare una visita nel primo
anno, una banale ecografia dopo un anno, un anno e mezzo e finisce cos.
Sedi e sottosedi
- Laringe sopraglottica:
- laringe epiglottica
- pieghe ari epiglottiche
- false corde
- aritenoidi in realt dovrebbero essere una regione glottica anatomicamente
parlando, ma oncologicamente la consideriamo sopra- glottica.
- Laringe glottica:
- corde vocali vere
- commessura anteriore, legata allunione della due aritenoidi posteriori
- Laringe sotto- glottica (al di sotto delle corde vocali prima della trachea)
Carcinoma sopraglottico
E localizzato nella:
- Zona vestibolare 35-40% dei casi (sia anteriore che laterale);
- Zona ventricolare 10% (ventricolo di Morgagni);
- Zona marginale ( che il bordo libero epiglottide).
Possiamo avere una lesione allinterno, lungo la faccia laringea, oppure nella parte
pi esterna, che il punto di confine tra la porzione endolaringea e quella
esofaringea (verso la regione faringea).
Carcinoma Sottoglottico
Rappresenta il 2-3% dei casi.(fortunatamente raro)
Carcinoma Ipofaringeo
Nel 95% dei casi interessa i seni piriformi, quindi, quando parliamo di carcinoma
ipofaringeo sono i seni piriformi, pi che la parete posteriore, ad essere interessati.
In Italia, la sede pi interessata da questi tumori la laringe glottica. Se
consideriamo le macroregioni, vedremo che a Nord- Est, nella zona di Bolzano-
Trento, dove c un grandissimo uso di grappa distillata a mano (che produce
sostanze particolari come nitriti, nitrati) la situazione si inverte, cio pi frequente
il tumore sovraglottico rispetto al glottico.
In questo caso lalcol che rappresenta il fattore di rischio maggiore. Stessa cosa
succede nella zona francese in cui viene prodotto lo champagne, la zona portoghese
dove si produce il porto, in Irlanda dove c un grande abuso di whisky non filtrato e
cognac.
Quindi anche se c una prevalenza glottica, in realt si pu invertire per
determinate abitudini della popolazioni.
Fattori di rischio:
- Fumo(95% dei pz)
- Alcool(associazione col fumo eetto moltiplicativo)
- Inquinanti ambientali
- HPV(16,18,31,33)
- Tossici
- MRGE(eetto moltiplicativo con fumo e alcool).
Il fatto che la neoplasia abbia una bassissima incidenza nel sesso Femminile fa
sospettare u ruolo protettivo degli estrogeni.
Lesioni pre-neoplastiche:
- Processi flogistici infiammatori cronici (pachidermia leucoplachia)
- Flogosi specifiche (Lue, TBC)
- Neoplasie benigne(papillomi)
Anatomia patologica:
- Macroscopica: nel 43% dei casi risulta vegetante; il 38% dimostra una crescita
infiltrativa ed il 20% ulcerata.
Storia naturale
Dopo le fasi di iniziazione e promozione a carico dei diversi fattori cancerogeni e
cocancerogeni, segue la fase di crescita(orizzontale: intraepiteliale, per dispersione
delle cellule neoplastiche; verticale: infiltrativa, penetrazione delle propaggini
epiteliali verso lo stroma).
La diusione linfatica (trama superficiale e profonda) del tumore rende ragione della
diusione endolaringea(microemboli neoplastici). Segue linvasione vascolare,
nervosa e per infiltrazione delle strutture vicine.
Classificazione
Si distinguono in base alla sede di insorgenza. Avremo:
- Cancro della laringe intrinseco: interessa il piano glottico, il bordo libero e faccia
superiore delle corde vocali, la regione sottoglottica e sopraglottica (ventricoli di
morgagni, false corde).
- Cancro marginale: porzione sopraioidea e il bordo libero dellepiglottide, le pliche
ari-epiglottiche, le aritenoidi.
Nota: si parla di cancro faringo-laringeo nel caso in cui siano interessate le strutture
faringee limitrofe.
Clinica e sintomatologia
Varia a seconda di dimensioni e localizzazione.
Se intressa il piano glottico potremo avere disfonia, inizialmente capricciosa e
incostante progressivamente assume le caratteristiche della voce
legnosa(sclerofonia) sino alla voce doppia bitonale (diplofonia).
La corda vocale fatta in modo tale che deve suonare, cio vibrare, elastica, non c
corion, non ha vasi linfatici e quindi non d metastasi, a meno che il tumore non
interessi, spostandosi anche di mezzo cm, il ventricolo. Come va nel ventricolo, la
produzione metastatica aumenta perch nel ventricolo ci sono molti vasi linfatici.
Diagnosi
Si serve di una valutazione della massa e della motilit laringea ottenuta tramite
laringoscopia indiretta e se necessario laringoscopia diretta o videolaringoscopia.
La conferma del sospetto si ottiene con un prelievo istologico e valutazione
anatomo-patologica. La valutazione pre-operatoria si eettua con lHRTC con mdc e
RM(valutazione lesione primitiva); L Ecografia pu essere utile per adenopatie
mediastiniche.
Per escludere tumori primitivi sincroni e metastasi linfonodali si usa la TC Torace
con mdc; questo importante perch il 10% dei pazienti che hanno un tumore
glottico possono avere un tumore del polmone. Il 10% dei pazienti che hanno un
tumore sovraglottico possono avere, invece, un tumore sincrono a livello
dellesofago, del colon o dello stomaco- via digestiva e via respiratoria.
Se si esegue RT o CT allinizio e nel follow up si usa la PET-TAC.
Terapia
La terapia rimane comunque prettamente chirurgica. Il trattamento radioterapico si
pu eettuare (con medesima ecacia rispetto allintervento) per le lesioni del
margine libero delle corde vocali con motilit conservata o per i tumori agli stati pi
porecoci. La terapia radiante garantisce una uguale sopravvivenza nei confronti della
chirurgia nelle lesioni iniziali con un maggiore beneficio in termini di qualit della
vita. (lesioni glottiche).
Per le masse inoperabili, per i pz in scadenti condizioni generali si proceder con
associazione di Radio e Chemioterapia. In caso di recidiva pu essere eettuata una
chirurgia di salvataggio.
Terapia chirurgica
I trattamenti possono essere mininvasivi come nel caso dI:
- microlaringoscopia in sospensione
- cordectomie, laringectomie Fronto- Laterale e LOS con laser CO2
Radioterapia
Pu avere una valenza curativa nei tumori T1 e T2 glottico o sttoglottico con N0
campo solo su laringe, se sopraglottico anche sul collo (proprio come in chirurgia
si fa lo svuotamento elettivo) perch la micro metastasi pu essere sempre in
agguato, mentre i tumori glottici non sono sottoposti a trattamenti del collo n in
chirurgia n in radioterapia
Chemioterapia
Di fatto questa non mai utile, se non associata alla radioterapia, nella terapia dei
carcinomi squamocellulari, poich poco sensibili.
Si usa in lesioni che interessano la parete posteriore dellipofaringe e quelle non
operabili o che hanno superato i limiti delloperabilit.
Drenaggio Linfatico
Il drenaggio linfatico rappresentato soprattutto nella regione sopraglottica, pi di
quella glottica. Questo condiziona il trattamento sul collo che dovr essere sempre
eettuato nel caso di lesioni sopra- e sotto- glottiche, non in quelle glottiche per
evitare un over- treatment.
Il paziente va sempre trattato quando abbiamo linfonodi positivi (anche per sedi
come quella glottica, che sono rare). Lintervento pi spesso eseguito lo
svuotamento elettivo, cio in assenza di adenopatie, che si fa sempre nei tumori
sopra- e sotto- glottici. Tanto pi i tumori sono marginali nella regione sopraglottica,
tanto pi tendono a dare metastasi perch si avvicinano di pi al territorio della
faringe. Quindi va sempre fatto per linfonodi che interessano il II, III, IV livello o
svuotamento latero- cervicale.
Prognosi
Sopravvivenza a 5 anni nel Cancro Glottico
- Stadio I 95%
- Stadio II 70-80%
- Stadio III 50-60%
- Stadio IV 20-50%
Agiofibroma Rinofaringeo
E un tumore benigno che interessa maggiormente gli adolescenti di sesso maschile
e cresce nel rinofaringe o nel naso. benigno ma molto vascolarizzato e non
presenta sfinteri nelle anastomosi artero-venose, pertanto quando sanguina
lemorragia non si ferma spontaneamente. Ha un comportamento aggressivo
biologicamente perch la sua crescita espansiva nel corso del tempo pu erodere e
portarsi verso la base cranica diventando anche endocranico e destruente per le
pareti ossee delicate che incontra.
La caratteristica principale il sanguinamento estremo: sono pazienti che possono
perdere anche 2 litri di sangue nellarco di 4 minuti.
Lintervento chirurgico per questo delicatissimo, tant che quando vengono
diagnosticati questi tumori, la cosa pi prudente da fare embolizzarli. Si fa come
Maligne
Causano ostruzione nasale unilaterale, rinorrea siero-ematica, epistassi e algie
facciali. Tumori rari, prognosi infausta. Notevole eterogeneit istologica.
Sono pi frequenti nel sesso maschile, nella fascia det 50-70 aa.
I pi importanti fattori di rischio saranno: esposizione a cromo e nichel, vapori di
formaldeide ed altri inquinanti chimici.
I tumori maligni che pi frequentemente si presentano clinicamente sono:
- Carcinoma squamocellullare cheratinizzante, il pi comune, ne esiste una
variante non cheratinizzante ed una indierenziata; un tumore painful che d
dolore poich dionde nei nuclei nervosi. Se un paziente con emorragia in quel
settore, presenta dolore bisogna pensare anche a un carcinoma adenoideocistico
poich appunto diondendo nei nuclei nervosi un tumore dolente.
- Adenocarcinoma, origina dalle ghiandole della mucosa naso-sinusale, ha
localizzazione nel seno etmoidale.
- Carcinoma adenoido-cistico, pu originare da ghiandole salivari ectopiche presenti
nel seno mascellare e nelletmoide. Ha una lenta la crescita locale, con tendenza
allinfiltrazione perineurale precoce e alla diusione ossea e polmonare.
- Carcinoma mucoepidermoide, origina anche esso dalle ghiandole salivari ectopiche,
ha diversi gradi di malignit, maggiormente invasivo localmente con metastasi ai
linfonodi laterocervicali
Classificazione TNM
- Tumori della sovrastruttura
- Tumori della infrastruttura
Questi due sono classificati in base al piano di Ohngren, che passa dal canto interno
dellocchio allangolo della mandibola.
Iter diagnostico
- Anamnesi ed esame obiettivo: serve a valutare la storia clinica del pz, le
condizioni fisiche, il performance status, la presenza di fattori di rischio, la
presenza di lesioni visibili.
- Rinoscopia anteriore e posteriore (se il tumore origina nella fossa nasale): spesso
visibile una formazione vegetante, irregolare, carnosa e sanguinante che posso
biopticare.
- Endoscopia a fibre ottiche (se la neoplasia endosinusale)
- TC/RM: si usano per valutare lestensione e del coinvolgimento dei tessuti
circostanti
Terapia
La terapia in genere chirurgica e consiste nella maxillectomia parziale se la
neoplasia contenuta nel mascellare, altrimenti totale.
NEURINOMA DELLVIII
Si tratta di una patologia importante nell'ambito dei disturbi dell'equilibrio. una
lesione tumorale di tipo benigno (uno schwannoma) della componente
intracanalicolare del nervo acustico, quindi non interessa la parte uditiva, ma
interessa prevalentemente la parte vestibolare. uno dei tumori pi frequenti
dell'angolo ponto-cerebellare ed il terzo per frequenza tra i tumori intracranici.
Origina per il 90-95% dalle guaine di Schwann della componente vestibolare
intracanalicolare con uguale frequenza dai rami superiore ed inferiore, pi
frequentemente a livello della zona di Obsteiner-Riedich, zona di transizione tra
neuroglia e neurilemma a livello del terzo mediale del condotto uditivo interno.
Sono tumori benigni ma si sviluppano allinterno del cranio e, per la loro sede si ha
una malignit clinica.
Clinica
I sintomi possono essere molto sfumati e sono correlati alle dimensioni e alla sede
del tumore, per cui si distinguono per sede:
- Nei neurinomi a localizzazione intracanalare avremo:
- Ipoacusia retrococleare monolaterale ingravescente in discesa, perch le
prime frequenze ad esser perdute sono le pi acute (8000Hz). Le frequenze
pi acute vengono trasportate dalle fibre che decorrono pi esternamente che
sono le prime a venir compresse, poi si avr unestensione alle altre
(3000-4000Hz). Essendo unipoacusia retrococleare non si ha il recruitment
ma ladattamento patologico. Lipoacusia pu anche essere cocleare, da
ischemia per compressione dei vasi (per maggiori informazioni vedi capitolo sulle
ipoacusie).
- Acufeni, per compressione della componente uditiva.
- Instabilit posturale e/o crisi di vertigine oggettiva a esordio insidioso.
- Nei neurinomi dellAPC (angolo ponto-cerebellare >2,5 cm) avremo:
Nella sua evoluzione, a cono di gelato, questo tumore cresce verso langolo ponto-
cerebellare e va a comprimere strutture del tronco encefalo; i sintomi iniziano di
solito quando le dimensioni raggiungono i 2-3 cm e coinvolgono principalmente il V,
il VII e le strutture del tronco encefalico.
Si distinguono 3 fasi:
- Fase otologica: nella quale il tumore confinato al condotto uditivo interno; i
sintomi sono la triade del neurinoma intracanalare.
- Fase oto-neurologica: la massa giunge allAPC; si hanno i primi sintomi
neurologici;
- Fase neurologica: il tumore invade la fossa cranica posteriore, dando importanti
segni neurologici.
A seconda della velocit di crescita si distinguono neurinomi a crescita molto lenta
(<2mm/aa) che sono il 15%, a crescita lenta (2mm/aa) che sono il 75%, e a crescita
rapida (>2mm/aa) che sono il 10%.
Diagnosi
Si basa sulleettuazione di esami come:
- Audiometria: rivela unipoacusia retrococoleare;
- ABR: si evidenzia un aumento della latenza nel lato aetto;
- Test vestibolari: test calorico con ENG;
- la RM permette di diagnosticare anche neurinomi tanto piccoli da non poter
essere operati ma che devono essere seguiti radiologicamente aspettando le
dimensioni pi favorevoli. La DD principale con il colesteatoma.
Terapia
- Wait and scan: lapproccio pi conservativo indicato per neurinomi non
sintomatici e molto piccoli (<2cm) e/o a crescita lenta (<2mm/aa) oppure in pz
di et avanzata o con stato generale compromesso oppure che colpiscono lunico
orecchio udente o il migliore.
- RT: si usa in pz molto giovani o molto anziani, si pu fare una radioterapia di tipo
gamma-knife, che per non sempre ecace (non vi sono ancora evidenze certe
ma sembra che nell89% dei casi dia remissione).
Terapia
In genere chirurgica e si basa sullescissione completa estesa allosso sottostante
(dalla semplice fresatura alla resezione in blocco). Necessita conferma dei margini
negativi indicata in caso di lesioni piccole minori dei criteri per Mohs surgery,
lesioni a crescita lenta ben dierenziate e lesioni negative per infiltrazione neurale o
vascolare
TUMORI GLOMICI
Sono tumori benigni che originano da alcuni corpuscoli deputati al controllo della
pressione sanguigna distribuiti lungo il decorso di alcuni nervi a livello dell'orecchio
medio e della base del cranio.
A secondo del luogo di origine e del successivo accrescimento, vengono poi distinti
nei seguenti tipi :
- Classe A - tumore glomico timpanico, ovvero interessare solo la parete mediale
della cassa timpanica quindi lorecchio medio
- Classe B - tumore glomico timpano-mastoideo
- Classe C - tumore glomico timpano-giugulare, che sono i pi dicili da trattare
ed impongono un intervento pi marcato
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 14/04/2015 h14.30 17.0 Prof.
Almadori, Neoplasie del cavo orale e dellorofaringe, A cura di Maria Chiara Marra
e Damiano Marrone
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 21/04/2015 h.16.00, Prof. Almadori,
Epistassi, tumori rinofaringei e naso sinusali, A cura di Francesco Mazzotta e
Federica Stella
- Percorsi diagnostici e terapeutici, A cura di Fausto Chiesa, Direttore, Divisione
di Oncologia Cervico-facciale Istituto Europeo di Oncologia
Orecchio esterno
L'orecchio esterno costituito da un'espansione laminare, detta padiglione
auricolare e da un condotto chiamato meato acustico.
Il padiglione auricolare corrisponde alla parte visibile dall'esterno ed costituito da
una piega cutanea sostenuta da una lamina cartilaginea; ha una forma di conchiglia
irregolare ed situato sotto alla tempia, dietro all'articolazione temporo -
mandibolare. Il contorno del padiglione auricolare irregolarmente ovale, con
l'estremit maggiore rivolta verso l'alto; l'asse obliquo dall'alto verso il basso e
leggermente dall'indietro all'avanti. Il padiglione, di colore roseo - chiaro, partecipa
alle modificazioni del colorito del volto, in grado di compiere limitati movimenti
attivi ed costituito essenzialmente da una faccia laterale, una mediale e da
un'appendice inferiore, chiamata lobulo (lobo). Il lobulo, estremamente variabile per
Orecchio medio
L'orecchio medio l'apparecchio di ricezione e di trasmissione delle onde sonore
dall'orecchio esterno a quello interno. E' formato da una cavit, cio la cavit del
timpano, compresa tra la membrana del timpano e l'orecchio interno. La membrana
del timpano un diaframma di forma ovale, leggermente concavo verso l'esterno,
che divide il meato acustico esterno dalla cavit del timpano. Dal meato riceve le
onde sonore provenienti dall'esterno e, vibrando, le trasmette alla catena degli
ossicini.
La cavit o cassa del timpano ha la forma di un ampia fessura, pi ristretta al centro,
inclinata dal basso verso l'alto e dall'esterno verso l'interno. E' caratterizzata da sei
pareti, ma le due maggiori sono: la parete laterale o membranacea, che corrisponde
alla membrana del timpano, e una mediale, chiamata labirintica.
Orecchio interno
L'orecchio interno ha una duplice funzione:
- organo acustico, cio recettore delle vibrazioni sonore che giungono dall'orecchio
medio
- organo statico, che regola il senso dell'equilibrio.
Grazie ai tre canali semicircolari, chiamati labirinto, ogni nostro movimento della
testa costantemente controllato. Ogni canale semicircolare disposto ad angolo
retto rispetto agli altri due in modo che, ad ogni movimento (come una rotazione od
uno scuotimento), uno o pi dei canali circolari ne individuano il tipo e trasmettono
questa informazione al cervello. Questo, coordinando le informazioni provenienti
anche dagli occhi e dai muscoli del corpo, valuter la nostra posizione ed i
movimenti necessari per mantenere l'equilibrio.
LESSICO
Otalgia: dolore auricolare che pu rappresentare il sintomo di lesioni localizzate
nellorecchio (otodinia) o quello di patologie extrauricolari in assenza di alterazioni
otologiche.
Otomicosi
Dermatite fungina localizzata nel condotto uditivo esterno e/o padiglione auricolare
con colonie di miceti (aspergilli frequentemente), e possibile sovrapposizione
batterica.
I sintomi pi frequentemente presenti saranno prurito e dolore (se vi sovra
infezione batterica). Si associa sensazione di orecchio pieno ed acufeni.
Con lotoscopio possibile evidenziare le colonie di aspergillo, dalle tipiche spore
nere o bianche
Tra le altre patologie del padiglione auricolare degne di nota vanno ricordate quelle
che seguono.
Erisipela
E uninfezione streptococcica acuta con iperemia ed edema della cute, che appare
lucida e tesa. Febbre, malessere e cefalea. Terapia antibiotica
Eczema
Una delle problematiche sicuramente pi frequenti del padiglione.
Si tratta di una reazione di ipersensibilit della cute, di unallergia
da contatto in genere causata da saponi, profumi, coloranti,
nichel. Varia da forme molto lievi a forme ben pi importanti che
tendono a cronicizzare e quando cronicizza desquama
moltissimo, assumendo un aspetto clinico simile a quello della
psoriasi.
Si distinguono due forme:
- Acuto: sensazione pruriginosa e dolore. La cute appare
ricoperta di elementi papulo-vescicolari
- Cronico: persistente prurito e desquamazione lamellare
continua.
Leczema molto spesso lanticamera delle infezioni: dalle lesioni
della cute si ha sovrapposizione infettiva, con formazione di
pustole e bolle (eczema impetiginizzato), senso di prurito
aumentato, grattamento e rottura con essudazione.
La risoluzione del problema si ha con lallontanamento della
sostanza sensibilizzata a contatto con la cute. Terapia cortisonica
nelle forme croniche, antibiotici nelle sovrainfezioni.
Otoematoma
Si tratta di una raccolta ematica localizzata tra pericondrio e cartilagine del
padiglione. Patologia rara, successiva a trauma. Produce di per se modesto dolore,
ma crea una soerenza dellirrorazione della cartilagine con possibile infiammazione
e suppurazione.
Corpi estranei
Oltre che il cerume nel canale uditivo si possono ritrovare svariati oggetti,
soprattutto nei bambini che facilmente tendono ad infilare nellorecchio di tutto
specialmente se sentono del prurito, ma anche perch il condotto uditivo pu essere
considerato un canale, un sacco allinterno del quale si possono nascondere anche
degli insetti, possono insinuarsi durante il sonno insetti come le tarme o anche pi
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 153 A cura di Andrea Perna
grandi, come zanzare o api, con grosso disagio dei malcapitati e possibili danni della
membrana timpanica.
PATOLOGIE DELLORECCHIO MEDIO
I sintomi principali saranno otorrea purulenta (densa e fetida, con detriti biancastri
derivanti dal disfacimento della massa) ed ipoacusia (trasmissiva o mista). Nelle
riacutizzazioni lotorrea aumenta, compare otalgia e cefalea in sede occipitale.
In caso di complicanze nellorecchio interno possono
svilupparsi vertigini ed acufeni.
Paralisi del faciale: complica l1% delle otiti medie croniche per lo pi
colesteatomatose. Si ha un coinvolgimento del nervo faciale per flogosi o fenomeni
osteitici a carico del canale di Falloppio, del decorso intratimpanico o mastoideo del
nervo, o per una deiscenza del canale. La paralisi periferica, con un esordio
graduale e un aggravamento progressivo.
Tromboflebite del seno laterale: contrae rapporti con le strutture mastoidee quindi il
seno maggiormente coinvolto nelle otiti. Si ha dapprima una periflebite, poi
coinvolge la parete vasale con formazione di una trombo murale che pu divenire
occludente o dare disseminazione embolica.
La sintomatologia brusca con febbre settica, brivido e sudorazione. Pu coesistere
sindrome meningea. E presente un dolore vivo alla pressione lungo il bordo
posteriore della mastoide. La diagnosi si basa su clinica, otoscopia, rachicentesi
(mostra lipertensione endocranica). Si utilizza triplice terapia basata sulla:
- bonifica chirurgica del focolaio oto-mastoideo
- terapia antibiotica
- eventuale esposizione del seno flebitico
SALPINGITE CATARRALE
Processo flogistico del rinofaringe o nasosinusale che provoca una stenosi della Tuba
di Eustachio.
I sintomi pi frequenti saranno: senso di tensione e pienezza auricolare, modesta
otalgia, acufeni ed ipoacusia importanti.
La diagnosi si basa sullesame otoscopico che mostra un timpano retratto ed
iperemico. E utile lesame audiometrico che evidenzia una ipoacusia trasmissiva.
La terapia medica e si basa sullutilizzo di vasocostrittore nasali e
antinfiammatori.
OTOBAROPATIE
Sono causate da una variazione improvvisa della pressione atmosferica, senza
meccanismo di compenso attraverso la tuba di Eustachio, con conseguente
depressione endotimpanica. Sono condizioni associate a particolari condizioni
lavorative, sono infatti frequenti negli aviatori, palombari, minatori, sub.
La sintomatologia caratterizzata da otalgia improvvisa, ipoacusia, acufeni, vertigini
Per la diagnosi necessario un esame otoscopico; esso mostra una membrana
retratta e congesta, a volte lacerata.
OTORRAGIA
Fuoriuscita del sangue dal condotto uditivo esterno per patologie dellorecchio
esterno o medio.
Le cause principali si devono ricercare in:
Carcinomi spinocellulari: prende origine dalla cute del condotto uditivo esterno o
dalla mucosa della cassa del timpano, che va incontro a metaplasia epiteliale.
I sintomi sono otodinia ed ipoacusia lieve, poi compare otorrea ed otorragia con
aggravamento dellipoacusia. Se la neoplasia si estende possono comparire paralisi
dei nervi cranici e dolore profondo.
Lotomicroscopia evidenzia tessuto granuleggiante e sanguinante che occupa il
condotto uditivo. Levoluzione di norma rapida. Per la diagnosi sono utili anche
esame bioptico, TC e RM. La terapia chirurgica, pu essere utile anche la RT
eventualmente possono essere associate.
Sarcomi, rari, tipici dellet giovanile, sono delle forme immature con alto indice di
metastatizzazione. I sintomi sono simili a quelli dei carcinomi. Si giovano del
trattamento radioterapico
OTOLIQUORREA
Fuoriuscita di liquor dal condotto uditivo esterno per interruzione della normale
barriera, formata da aracnoide, dura ed osso.
Per avere otoliquorrea necessaria la presenza di una perforazione della membrana
timpanica.
Lotoliquorrea pu essere:
- Spontanea: nessun trauma o intervento in anamnesi, probabilmente c una fistola
a livello dei tegmina
- Post-traumatica: 2% dei traumi cranici per il coinvolgimento del cranio e della
rocca petrosa. Se non c perforazione del timpano il liquido passa attraverso la
tuba in rinofaringe determinando rinorrea.
- Post-chirurgica: conseguenza di interventi oto-neurochirurgici.
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 165 A cura di Andrea Perna
- Miscellanea: osteomieliti della base del cranio o malformazioni
TIMPANOSCLEROSI
Nel caso fortunoso in cui si riuscisse a controllare una forma di infiammazione
cronica dellorecchio, attraverso la terapia antibiotica e grazie alla risposta
immunitaria dellorganismo, ne pu residuare una sclerotizzazione dellorecchio
medio. La membrana timpanica pu diventare molto calcificata con solo poche zone
traslucide, non si riconosce pi la rete della membrana con limpronta del manico
del martello.
La flogosi scompare, c sclerosi e calcificazione che comporta come conseguenza
funzionale la perdita di 30-40 db.
Nelle forme sclerotiche, per, si preferisce non operarle e correggere il difetto
uditivo con una protesizzazione.
Talvolta la sclerosi associata alla deposizione di sostanze come lHb che fanno
assumere un aspetto ferroso alla strutture, con notevole perdita funzionale.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Anatomia umana e istologia, edizione del 31 lug 2010, di Marina Bentivoglio
(Autore), Giuseppe Bertini (Autore)
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 12/05/2015 ore 14:30-17:00, Prof. Di
Nardo, Otiti e acufeni, A cura di Salvatore Persiani, Fabio Pescetelli, Claudia
Palmisano
Epidemiologia
Ne colpito il 15% della popolazione generale, e il 30% di quella maggiore di 65aa.
Nel 2% dei pz causa un grave disagio, nello 0,5% pu compromettere la capacit di
condurre una vita normale.
Eziopatogenesi
Gli acufeni possono essere distinti in:
- Oggettivi (4%): se hanno unorigine esterna allorecchio e sono percepibili
dallesaminatore; possono essere determinati da fenomeni meccanico-acustici che
determinano lattivazione dei normali processi sensoriali. Le cause principali
sono:
- Movimenti muscolari abnormi come:
- Spasmo dello stapedio: contrazioni rapide di questo muscolo danno un suono
duro simile a uno scoppiettio, esacerbato dai rumori esterni. Si tratta con
miorilassanti e, se il trattamento risulta inecace, con sezione del muscolo.
- Mioclono palatale: movimenti clonici del palato danno un acufene tipo click,
rapido e intermittente. Pu associarsi a patologie neurologiche come la SM; il
timpanogramma mostra le modifiche ritmiche per il clono. La terapia prevede
miorilassanti e tossina botulinica.
- Sindrome mioclonica velo-palatina;
- Sindrome della tuba beante: se la tuba di Eustachio rimane aperta si percepisce il
movimento dellaria durante la respirazione nasale. Il timpanogramma
mostra modificazioni della membrana timpanica in concomitanza con la
respirazione. La terapia chirurgica.
- Lesioni vascolari:
- Glomo timpanico o timpano-mastoideo (tipo A e B): paraganglioma che appare
allotoscopia come una massa rossastra che occupa lorecchio medio. D
unipoacusia trasmissiva.
- Glomo timpano-giugulare (tipo C): paraganglioma del bulbo giugulare;
associato a ipoacusia trasmissiva e sintomi da compressione dei nervi cranici.
- MAV: associato a cefalea, papilledema e discromie cutanee;
- Anomalie venose: comuni in donne obese e giovani con ipertensione
endocranica (pseudotumor cerebri) che si manifesta con cefalea,
papilledema, lipotimia. Possono anche essere deiscenze del bulbo giugulare,
tombosi del seno trasverso o aumento della gittata cardiaca da gravidanza,
tireotossicosi o anemia.
- Stenosi o aneurismi carotidei;
Diagnosi
L anamnesi deve essere volta a ricercare malattie ereditarie, traumi cranici o
cervicali, professione svolta, allergie, intossicazioni, farmaci, squilibri ormonali; si
dovr poi indagare la sede dellacufene, il tipo, la periodicit e valutare quanto
impatta sulla QOL, soprattutto in base alla personalit del soggetto.
LEO deve essere svolto in maniera tale da poter esaminare tutti i distretti ORL.
Tra i test funzionali vanno ricordati:
- Audiometria: serve per identificare uneventuale ipoacusia associata, a definire i
caratteri dellacufene rapportandoli ad altri suoni fatti sentire al pz, valutare
leetto di inibizione residua che possono eettuare talvolta dei suoni
mascheranti inviati allorecchio/e aetto/e.
- Impedenziometria: valuta la funzionalit del sistema timpano-ossiculare.
- ABR: nei pz con inibizione residua positiva si osserva un aumento della latenza
dellonda I che scompare dopo mascheramento, mentre in quelli con inibizione
residua negativa la latenza dellonda V pi lunga e rimane stazionaria dopo
mascheramento.
Terapia
In caso di acufene secondario la terapia quella dellaezione primaria. Se
primario la terapia incerta e varia da soggetto a soggetto; le possibilit sono:
- Norme igieniche e dietetiche: abolizione di alcol e fumo, implementazione
vitaminica (A, E e B);
- Regolatori del microcircolo: ecacia incerta, anche negli acufeni vascolari;
- Lidocaina: EV sembra bloccare le sinapsi delle vie uditivi migliorando il sintomo;
- Sedativi: aiutano a tollerare lacufene; i pi usati sono la carbamazepina (un
anticonvulsivante) , gli ansiolitici e gli ipnotici;
- Chirurgia: si pu agire in base alla patologia primaria; ad esempio nella malattia di
Mnire hanno buoni risultati la decompressione del sacco endolinfatico, lo shunt
linfatico-liquorale e la labirintectomia radicale; la sezione globale dellVIII di
solito risolutiva.
- Mascheramento: si possono utilizzare le protesi acustiche, che amplificando il
rumore ambientale possono mascherare lacufene, o i mascheratori, simili ma in
grado essi stessi di generare segnali acustici a diversa intensit e frequenza.
- Ossigenoterapia iperbarica: lO2 e i ROS sembrano agire positivamente a livello del
microcircolo dellorecchio.
- Elettrostimolazione: si basa sul principio secondo il quale stimolazioni elettriche del
nervo acustico possano inibire lintegrazione di segnali anomali quali gli acufeni.
- Biofeedback training: il pz apprende tecniche di rilassamento che riducono la
tensione e rendono pi accettabile il rumore;
- Agopuntura, probabilmente per eetto placebo
- Psicoterapia;
- Retraining multidisciplinare: consiste in un primo momento di informazione sulla
fisiopatologia dellacufene, poi si cerca di indurre nel pz labitudine allacufene
con stimolazioni ripetute con dei generatori acustici e mediante sedute di
counselling e infine, se necessarie, vengono prese in considerazione una terapia di
supporto psicologica, farmacologica o tecniche di rilassamento e autocontrollo.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 12/05/2015 ore 14:30-17:00, Prof. Di
Nardo, Otiti e acufeni, A cura di Salvatore Persiani, Fabio Pescetelli, Claudia
Palmisano
EPIDEMIOLOGIA
la sordit costituisce il 25-30% delle cause di invalidit; sore di ipoacusia il 4%
della popolazione con pi di 45 anni e il 40-60% di quella con pi di 75anni.
Audiometria clinica
Vengono cos individuate le soglie uditive liminari per via aerea e per via ossea (tramite
il vibratore), cio le intensit minime a cui il pz sente ciascuna frequenza.
I valori vengono riportati sullaudiogramma tonale, un diagramma cartesiano con le
frequenze in ascissa e le intensit in ordinata con simboli e colori diversi che
permettano di distinguere il lato e il tipo di via (aerea dx= O rosso, aerea sx=
X blu, ossea dx= > rosso e ossea sx= < blu).
In un soggetto normale il range di frequenze udibili va da 20 a 20000Hz mentre
lampiezza del range di intensit udibili va da circa 0-20 DbHL (Decibel Hearing
Level, normalizzati per la soglia a tutte le frequenze, resa 0) a 120-140 Db, la soglia
del dolore.
Nota: Se si calcolasse in DbSPL (Sound Pressure Level, quelli classici) ogni
frequenza avrebbe una soglia diversa per dei fenomeni di risonanza nellorecchio che
accentuano alcuni suoni e ne attutiscono altri.
Si definisce normoacusia quando la soglia per via aerea inferiore ai 20 Db, ipoacusia
lieve quando compresa tra 20 e 40 Db (voce bassa, dicolt soprattutto per le
consonanti), media se tra 40 e 55 Db (dicolt con voce normale), medio-grave tra
56 e 70 (qualche dicolt con voce alta), grave se tra 70 e 90 Db (dicolt con voce
alta), profonda se >90 Db (dicolt anche con voce molto alta), anacusia se si ha
perdita dellacuit uditiva monolaterale e cofosi se bilaterale.
Audiometria vocale
Stabilisce lintellegibilit della
parola e il suo riconoscimento
come stimolo sonoro dotato di
significato. molto utile nella
valutazione dellecacia delle
protesi acustiche o della
chirurgia.
Il test pi utilizzato quello con
parole bisillabiche e logotomi
(parole senza significato) in cui
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 173 A cura di Andrea Perna
si fa ascoltare al pz una serie di 10 parole a diverse intensit e si identificano:
- Soglia di detezione: intensit a cui il soggetto sente lo stimolo uditivo ma non in
grado di dare nessun significato alle parole;
- Soglia di percezione: intensit a cui vengono correttamente udite il 50% delle
parole;
- Soglia di intellezione: intensit a cui il soggetto identifica il 100% delle parole
I risultati vengono rappresentati graficamente con delle curve (in ordinata la % di
parole udite correttamente e in ascissa i Db): le ipoacusie di trasmissione avranno
una curva parallela alla normale ma spostata verso destra, quelle percettive avranno
uninclinazione molto accentuata fino a raggiungere un tetto o formare una cupola
per il fenomeno del recruitment.
Audiometria oggettiva
Si usa nei casi in cui il pz non collaborante; si avvale di:
- Esame impedenziometrico articolato come segue:
- Valutazione della compliance statica: poco utile, studia il valore
dellimpedenza dellorecchio medio in assenza di stimolo.
- Esame timpanometrico: valuta la compliance relativa dellorecchio medio,
studiando la quantit di onde sonore riflesse (e quindi non trasmesse) al
variare della pressione applicata al timpano (da -400cmH2O a +200cmH2O).
Se ne ricava una curva (curva di cedevolezza) su un grafico, il
timpanogramma, con in ascissa la pressione esercitata e in ordinata la
quantit di onde trasmesse. Lesame timpanometrico permette anche di
studiare la funzionalit tubarica: se si applica costantemente una pressione
positiva e si fa deglutire il pz ripetutamente il picco timpanometrico si
dovrebbe spostare a valori leggermente negativi (-20, -30 cmH2O) e
viceversa. I tipi di grafico ottenuti sono divisi a seconda della morfologia in 5
tipi:
-A: normale, ha una curva a capanna con il punto di
massima trasmissivit a 0cmH2O, quando la
membrana timpanica pi rilassata perch divide due
cavit isobare, che diminuisce aumentando o
diminuendo la pressione per leccessiva tensione che si
viene a creare nella membrana timpanica. As una
variante in cui il picco pi basso per una diminuita
compliance, come nella timpanosclerosi, mentre Ad in
cui il picco pi alto per aumentata compliance, da
esiti distrofici.
-B: curva piuttosto piatta, indice di timopanosclerosi
avanzata o di versamento;
-C: curva a capanna ma spostata verso sx (pressioni
negative), indice di ostruzione tubarica;
sconsigliabile fare immersioni o andare in aereo.
-D: curva di flaccidit, con trasmissivit che aumenta
aumentando o diminuendo leggermente la pressione
per permettere al timpano di avere la giusta tensione;
-E: curva di discontinuit della catena ossiculare, a M.
- Audiometria a risposte evocate (ERA): esame di secondo livello che studia lattivit
elettrica evocata dalla stimolazione uditiva lungo le vie acustiche, fino alla
corteccia. Lo stimolo sonoro migliore capace di evocare un potenziale dazione
tale da essere registrato esternamente il click. Si avvale di:
- Elettrococleografia: registra i potenziali emessi dalla coclea;
- Potenziali del tronco encefalico (ABR, Auditory Brainstem Response): valutano
i potenziali dal nervo fino al collicolo. Si studiano la latenza, cio lintervallo
di tempo tra linvio dello stimolo e la comparsa del potenziale, lampiezza del
potenziale e la morfologia dellonda. Sono costuiti da 5 onde:
-Onda I: rappresenta la porzione distale dellVIII
-OndaII: rappresenta la porzione prossimale
dellVIII;
-Onda III: rappresenta i nuclei cocleari;
-Onda IV: rappresenta il lemnisco laterale;
-Onda V:rappresenta i collicoli inferiori;
CLASSIFICAZIONE
La classificazione pi comune distingue le ipoacusie in ipoacusie da trasmissione,
neurosensoriali e miste. Trasmissive significa che c' qualcosa che blocca il passaggio
del suono, dal padiglione auricolare, condotto uditivo esterno, membrana timpanica,
orecchio medio, fino alla staa. Neurosensoriale invece quando sono interessati:
l'orecchio interno cio cellule ciliari interne ed esterne, sono le interne che
recepiscono il suono; il nervo cocleare fino al nucleo a livello pontino, ancora
periferia, fino al nucleo di aerenza da cui le fibre vanno ispilaterali e controlaterali
alla corteccia uditiva primaria e questo centrale, ma c' ancora un'altra via quella
associativa, dove vengono significati i suoni uditi, vedete quanti step comprende.
IPOACUSIE DI TRASMISSIONE
Caratterizzate da un innalzamento della soglia per via aerea e non per quella ossea;
ci significa che lipoacusia dovuta a un aumento dellimpedenza del sistema
timpano ossiculare; il pz sente bene se la trasmissione avviene attraverso la scatola
cranica: le vibrazioni delle ossa provocano movimenti di espansione e compressione
dei liquidi labirintici che stimolano direttamente i recettori.
Si dierenziano in:
- A condotto uditivo esterno patologico, sono dovute a:
- Malformazioni congenite: piuttosto rare, possono riguardare solo lorecchio
esterno, associarsi a malformazioni dellorecchio medio o inquadrarsi
allinterno di sindromi malformative cranio-facciali. Le principali sono la
microtia, lanotia, la macrotia (rispettivamente padiglione auricolare di volume
ridotto,assente o aumentato di volume); latresia auris congenita (il condotto
uditivo obliterato da tessuto fibroso e/o osseo; spesso monolaterale, se
bilaterale d unipoacusia tale da compromettere lo sviluppo del linguaggio); la
fistola auris, malformazione uni-bilaterale caratterizzata da un tragitto fistoloso
asintomatico che si localizza tra il trago e la parte ascendente dellelice da
incompleta fusione dei tubercoli di His; se si infetta pu complicarsi con un
ascesso che deve essere drenato e seguito da un intervento di escissione della
fistola, che se incompleta porta a una sicura recidiva; le cisti dermoidi, di origine
disembriogenetica, si presentano come tumefazioni mobili in regione
mastoidea che talvolta possono infettarsi. La terapia delle malformazioni
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 176 A cura di Andrea Perna
chirurgica ed indicata nei casi in cui ci sia un coinvolgimento bilaterale e
grave vista la dicolt nella ricostruzione dellorecchio esterno e medio. Inoltre
indicato il posizionamento di protesi impiantabili BAHA (Bone Anchored
Hearing Aid) che consente la percezione del suono per via ossea attraverso
losso temporale; consiste in una placchetta in titanio osteointegrata collegata a
un ricevitore/amplificatore esterno.
- Tappo di cerume: costituito da accumulo delle secrezioni delle ghiandole
ceruminose; pu dare ipoacusia, otalgia e talvolta sensazione di instabilit. Si
pu rimuovere tramite aspirazione o con irrigazione del condotto uditivo con
acqua a temperatura corporea.
- Altre: possono essere causa di ipoacusia anche tappi epidermici, foruncoli, corpi
estranei, otiti esterne diuse, osteomi, neoplasie.
Eziopatogenesi
E sconosciuta, probabilmente multifattoriale; esistono varie teorie e,
tra le pi accreditate ricordiamo quelle:
- Autoimmune:per una reazione contro alcuni tipi di collagene;
- Enzimatica: si osservato un anomalo rilascio di enzimi lisosomiali nel focolaio
otosclerotico;
- Cellulare-ormonale: c correlazione tra peggioramento dellotosclerosi e gravidanza,
allattamento e menopausa oltre ad evidenze sperimentali di anomala risposta al
PTHe calcitonina.
- Meccanica:per anomalo sviluppo della base cranica e conseguente convergenza di
alcune linee di forza sulla cartilagine embrionaria;
- Vascolare: il primum movens potrebbe essere la stasi venosa locale;
- Virale: stata dimostrata la presenza di Ag del morbillo nelle lesioni
otosclerotiche;
- Micotica: sono state osservate ife miceali;
- Genetica: la pi verosimile data la familiarit per la malattia; sono stati individuati
5 geni (OTSC1-5) associati oltre a COL1A1 e COL1A2, geni mutati anche
nellosteogenesi imperfecta a cui lotosclerosi si pu associare nella s. di Van der
Hoeve.
Storia naturale
Si identificano due fasi distinte:
- Otospongiosi: focolaio (detto immaturo o attivo) di vivace riassorbimento
osseo con attivazione osteoclastica rivestito da mucosa intensamente iperemica
che pu essere evidenziata attraverso la membrana timpanica (segno di
Schwartze).
- Otosclerosi: focolaio (detto maturo o inattivo) di aspetto rilevato, con
superficie irregolare rispetto allosso circostante e color bianco intenso che prede
origine dallo strato encondrale e si estende a quello endostale e periostale. In
genere interessa la platina, la base della Staa, nella sua parte anteriore (fissula
ante fenestram), dove presente una cartilagine primitiva, o nella parte posteriore
(fossula post fenestram). Crescendo i focolai possono obliterare la nicchia della
finestra ovale ed estendersi al promontorio. Normalmente il timpano,
muovendosi, imprime il movimento al martello, che lo imprime allincudine, che
lo imprime alla staa, la quale con un meccanismo simile ad un pistone lo scarica
con la platina sulla finestra ovale e si trasmettono le onde di Von Beckesi. Se la
platina sclerotizzata e poco mobile la compliance del sistema diminuisce e per
Clinica
La triade clinica rappresentata da:
- Ipoacusia: presente nella forma stapedo-ovalare (80%) per ossificazione
dellannulus e fissazione progressiva della staa. Lentamente ingravescente, con
pousses legate alle variazioni ormonali,anche fino allanacusia, solitamente
bilaterale.
- Acufeni: solitamente di tonalit grave;
- Vertigini: possono essere oggettivo-rotatorie o avere i caratteri dellinstabilit.
Levoluzione rapida nei giovani e talvolta pu presentarsi nella forma maligna che
porta ad anacusia o cofosi in breve tempo.
Lipoacusia, inizialmente da trasmissione, diventa anche neurosensoriale,
probabilmente per ototossicit dei cataboliti prodotti dai processi otosclerotici o per
la formazione di unidrope endolinfatica.
Il quadro otoscopico normale salvo talvolta il segno di Schwartze. necessario far
eseguire la manovra del Valsalva per valutare la perviet delle tube, una rinoscopia
anteriore e posteriore per la perviet nasale e degli osti faringei delle tube di
Eustachio, importante in vista dellintervento.
Diagnosi
Le indagini strumentali prevedono:
- Prove acumetriche: la prova di Weber mostra una lateralizzazione e lindice di
Sullivan =0.
- Audiometria tonale: classifica lotosclerosi in 4 stadi:
- I stadio:ipoacusia trasmissiva con interessamento delle frequenze gravi (curva di
rigidit), con ampio gap aero-osseo.
- II stadio: ipoacusia della via aerea anche per le frequenze pi acute e iniziale
peggioramento della conduzione ossea che si manifesta con la tipica tacca di
Carhart, cio un innalzamento della soglia tra 2 e 4 kHz. Si inizia a configurare
un quadro di ipoacusia mista.
- III stadio: ulteriore compromissione della via ossea, soprattutto per le frequenze
alte;
- IV stadio: sovrapposizione delle due curve con grave innalzamento delle soglie.
Trattamento
- Medico: il fluoruro di sodio pu rallentare la progressione;
- Chirurgico: lintervento pi utilizzato la stapeidotomia. Da un accesso
endoauricolare, utilizzando il microscopio operatorio, si raggiunge la cassa
timpanica, si mobilizza la staa (spesso con il laser) e si crea un tendine protesico
tra questa e lincudine; si controlla la motilit della neocatena e si richiude. Il
decorso generalmente buono; le complicanze pi frequente sono le vertigini che
tendono a diminuire progressivamente, e la comparsa di acufeni. Il vecchio
intervento di stapeidectomia (rimozione di tutta la staa) non si usa pi.
Lindicazione allintervento si ha quando lipoacusia bilaterale raggiunge la soglia di
40Db per le frequenze medio-basse (quelle pi comuni, ad esempio delle voci). Si
deve operare prima lorecchio con soglia peggiore e laltro almeno dopo un anno
dopo la stabilizzazione dellorecchio operato. Se monolaterale si deve operare solo
in caso di rischio di labirintizzazione.
- Protesico:non gravato da insuccessi come il trattamento chirurgico ma non
arresta la progressione della malattia.
IPOACUSIE NEUROSENSORIALI
Sono caratterizzate da un innalzamento di pari misura delle soglie per via aerea e per
via ossea. Sono divise come segue:
Ipoacusie retrococleari
Dette anche ipoacusie percettive o sordit centrali, sono dovute a lesioni che
interferiscono sul meccanismo della conduzione nervosa e dellintegrazione del
messaggio uditivo.
Sono caratterizzate dal fenomeno delladattamento patologico, cio la perdita di
sensibilit di fronte a uno stimolo continuo con caratteristiche qualitative e
quantitative invariate (test di Anderson, STAT test, test di Carahart, test di Fowler).
Clinicamente si manifestano con un calo dellintellegibilit vocale e di altre funzioni
superiori (udito direzionale, discriminazione di frequenza, integrazione tempo-
intensit, che danno unaudiometria vocale con roll over) nonostante
unaudiometria tonale normale (dissociazione tono-vocale/regressione fonemica).
I test psico acustici (percezione di voce distorta, interrotta, mascherata) confermano
la dissociazione tono-verbale. Utili anche i potenziali evocati uditivi (ABR, MLR,
LLR).
Le lesioni bulbo-mesencefaliche sono inoltre accompagnate spesso da altri segni
neurologici mentre le lesioni corticali monolaterali sono spesso silenti data la
bilateralit delle proezioni acustiche mentre lesioni corticali bilaterali danno sordit.
IPOACUSIE MISTE
Sono caratterizzate da una soglia per la via ossea che alle basse frequenze si discosta
poco dai valori normali ma che si avvicina progressivamente a quella per la via aerea
andando verso le alte frequenze, fino a raggiungerla. dovuta a lesioni associate
dellapparato di trasmissione e quello di ricezione o percezione.
SORDITA INFANTILI
Epidemiologia e fattori di rischio
Colpisce circa 1:1000 nati; si presenta come ipoacusia bilaterale tale da interferire
con lo sviluppo del linguaggio. 4/10000 sono aetti da sordit profonda. Lipoacusia
una delle pi frequenti malattie congenite. Si eettua quindi uno screening
neonatale con il test delle otoemissioni.
I fattori di rischio principali sono:
- Anamnesi positiva per ipoacusia;
- Ittero che necessita trasfusioni;
- Malformazioni cranio-facciali;
- Peso alla nascita <1500g
- Meningite batterica;
- Asfissia, ipossiemia o ipercapnia grave;
- APGAR 3 al 5 minuto di vita;
- Uso di farmaci ototossici durante la gestazione;
- Ventilazione meccanica per >10gg;
- Ritardo del ricovero in NICU (Neonatal Intensive Care Unit);
- Ricovero in NICU: rappresenta un fattore di rischio sia perch indica la presenza
di complicanze, sia perch il neonato esposto a rumore e sar soggetto a terapie
potenzialmente ototossiche.
Clinica
A seconda dellentit e dellepoca di insorgenza le ipoacusie infantili possono essere
causa di disturbi del linguaggio; le ipoacusie lievi solitamente non ne determinano,
le medie talvolta mentre sono costantemente presenti nelle ipoacusie gravi,
profonde e nella sordit.
Il sistema uditivo si sviluppa entro la 26 settimana di vita intrauterina ma la
plasticit del sistema molto alta nei primi 18 mesi, essenziali per la sua
maturazione, e si mantiene per i primi 4 anni.
Lo sviluppo del sistema di comunicazione interpersonale si pu schematizzare
secondo la definizione di Portmann:
Classificazione
A seconda dellepoca di insorgenza in rapporto allo sviluppo del linguaggio si
distinguono:
- Ipoacusie prelinguali: grave ipoacusia insorta prima dei 3-4 anni di vita, epoca di
acquisizione del linguaggio;
- Ipoacusie perilinguali:si sviluppa in fase di acquisizione del linguaggio;
- Ipoacusie postlinguali: il linguaggio si gi sviluppato; si possono sviluppare dislalie
audiogene pi o meno gravi.
Tra le ipoacusie congenite circa il 60% sono genetiche. Dal punto di vista
anatomopatologico le alterazioni principali sono:
- Aplasia di Scheibe: mancato sviluppo dellorgano del Corti e del sacculo;
- Aplasia di Alexander: mancato sviluppo del dotto cocleare, soprattutto la parte
basale;
- Sordit neurosensoriale familiare progressiva di Crawtorne e Hinclie: degenerazione
della stria vascolare e dellorgano del Corti. Il pattern audiometrico costituito
da unipoacusia bilaterale simmetrica con interessamento delle frequenze
medio-acute.
Note: La rosolia risulta associata a difetti oculari e cardiaci, ritardo mentale, microcefalia, ecc
unipoacusia grave e progressiva con curva piatta.
Il CMV la causa infettiva pi frequente di sordit neonatali; pu essere mono o bi-laterale,
evolutiva o a comparsa dopo il 1 anno (rischio fino a 6aa), media, severa o profonda; la pi
frequente bilaterale, grave con accentuazione per le alte frequenze. Pu essere associata a
epatite, anemia eritroblastica, alterazioni neurologiche e corioretinite.
La toxoplasmosi pu essere congenita o postnatale; si associa a splenomegalia, polmonite,
corioretinite, calcificazioni intracraniche e idrocefalo.
Diagnosi
E importante fare una diagnosi precoce, soprattutto entro il primo anno di vita, ma
ovviamente non possono essere utilizzati i test classici, validi dai 5-6 anni di et. I
test utilizzati nella prima infanzia sono:
- Audiometria comportamentale: indicata nei bambini da 0 a 5 mesi. Si basa sul fatto
che un rumore di qualsiasi tipo porta a una reazione comportamentale nel
bambino (orientamento, soprassalto, ecc);
- Audiometria condizionata (VRA, Visual reinforcement Audiometry, e COR,
Conditioned Orientation Response): utilizzate dai 6 mesi ai 2 anni; consiste nella
ricerca del riflesso di orientamento (il bambino si volta verso lo stimolo sonoro)
somministrando contemporaneamente uno stimolo sonoro e uno visivo come
reinforcement/reward (giocattolo che si illumina) e poi solo quello sonoro; se il
bambino non si gira al solo stimolo sonoro (dopo essere stato condizionato, cio
aver imparato che suono=giocattolo) vuol dire che lorientamento era dato solo
dallo stimolo visivo. La dierenza tra COR e VRA che nella COR si usano pi
fonti sonore associate a diversi giocattoli.
- Play Audiometry: possibile in bambini dai 2 anni in su; laudiometrista mostra al
bambino un gioco, come tirare una palla in un cesto, che deve essere fatto quando
viene percepito un suono e poi si procede alla somministrazione dei suoni alle
varie frequenze. lequivalente dellalzata di mano negli adulti, ma lutilizzo di un
gioco permette di mantenere lattenzione del bambino.
- Audiometria obiettiva: le otoemissioni sono il test di screening (da eettuare a pz
in stato di sonno), la registrazione dellABR indicata in tutti i bambini a rischio
di ipoacusia (infezione dal complesso TORCH, soerenza perinatale);
TERAPIA
Il microscopio intraoperatorio ha permesso una grossa evoluzione nellambito della
terapia chirurgica di queste patologie.
Stapeidotomia
1. Si asporta la sovrastruttura della staa, lasciando in sede la platina
2. Si ribalta la membrana timpanica e si sposta in avanti
3. Si procede quindi alla misurazione della distanza tra incudine e finestra ovale per poter
scegliere la lunghezza della protesi;
4. Con una microfresa si fratturano le crura della staa;
5. Si pratica un foro di diametro di 0.5 o 0,6 mm alla base della platina, utilizzando un
microtrapano od il laser;
Miringoplastica
Consiste nella riparazione chirurgica di una perforazione timpanica che non
guarisce spontaneamente. Tale perforazione pu conseguire ad unotite media
cronica semplice o a traumi persistenti.
In caso di lesioni flogistiche irreversibili, epitelio squamoso cheratinizzante, deficit
ossiculari, la miringoplastica rappresenta un tempo chirurgico di un intervento pi
complesso (timpanoplastica) il cui fine non solo quello della ricostruzione
timpanica, ma anche la ricostruzione dellorecchio medio, la rimozione di tessuto
patologico e leventuale ripristino della continuit ossiculare.
Quello chirurgico:
una tecnica di ricostruzione tramite fasce che abbiano caratteristiche simili, ad
esempio quella del muscolo temporale. Ovviamente non potr mai sostituire
davvero la membrana timpanica ma si ripristina comunque una certa continuit
nellapparato di trasmissione ed una certa chiusura tra orecchio esterno ed orecchio
medio.
Si eettua la sostituzione della perforazione con le fasce del muscolo temporale
tramite metodica di:
- underlay: si mette sotto la perforazione passando al di sotto della membrana
residua (per perforazioni posteriori di piccole dimensioni )
- overlay: bisogna rifare tutto il timpano, nel caso di perforazione subtotale o totale.
Timpanoplastica
Si tratta di un intervento il cui fine non solo quello della ricostruzione timpanica,
ma anche la ricostruzione dellorecchio medio, la rimozione di tessuto patologico e
leventuale ripristino della continuit ossiculare.
Tutte le otiti croniche, in particolare quelle colesteatomatose necessitano di
chirurgia, con due scopi:
- Rimozione della patologia cronica se c, ovvero rimozione di tessuto flogistico,
colesteatoma;
- Ricostruzione anatomica quando possibile perch ricostruendo lanatomia
dellorecchio possibile recuperare la sua funzione.
Le indicazioni sono dunque le otiti croniche colesteatomatose con o senza danno
ossiculare e le otiti croniche con danno ossiculare.
Le principali tecniche di timpanoplastica, secondo la classificazione di TOS del 1993,
includono:
- Timpanoplastiche senza mastoidectomia
- Timpanoplastica con tecnica chiusa
- Timpanoplastica con tecnica aperta
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 190 A cura di Andrea Perna
- Tecnica di Bondy modificata (variante della tecnica aperta)
Se tutto lorecchio medio rimane aperto, si mette una membrana timpanica solo al di
sopra delle strutture nobili. Rimane aperto per poter medicare i colesteatomi perch
possono recidivare. Cos noi possiamo aspirare la recidiva e seguire il paziente nel
tempo. Inoltre riduce il rischio di complicanze infettive
Nei casi pi gravi di otite cronica, in cui ci siano state complicanze quali una
meningite od un ascesso cerebrale quindi si preferisce eseguire una forma aperta.
Nel caso in cui la catena degli ossicini sia danneggiata, si possono fare delle
Ossiculoplastiche, ovvero la ricostruzione della catena ossiculare mediante protesi
di materiale biologico o sintetico. Condizione necessaria la presenza di una platina
mobile!
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 191 A cura di Andrea Perna
Quando possiamo utilizziamo le strutture che abbiamo a disposizione, modellando
gli ossicini. Le protesi hanno qualche problema di rigetto od estrusione non essendo
materiale autologo: un tempo le ossiculoplastiche venivano eettuate utilizzando la
corticale ossea, con degli ossicini ribaltati, inutilizzati,manovrati, rigirati. Adesso
possibile utilizzare delle protesi sintetiche di vario tipo, quelle di titanio danno la
maggior garanzia di riuscita ma sono tutte passibili di rigetto.
Quando la terapia medica o chirurgica non sono sucienti si deve ricorrere alla
protesica.
I vantaggi sono:
- cosmetici (perch non si vede)
- Miglior qualit di vita (perch essendo dentro non vanno pulite, messe e ritolte)
- Miglior qualit della trasmissione attraverso la via ossea e stimolo diretto degli
ossicini
Per studiare tutti questi tre sottosistemi esistono delle prove specifiche.
Sottosistema visuo-oculomotore
I test valutano la capacit del soggetto di centrare un punto e seguire una mira che si
muove; si eseguono due test:
- Movimenti saccadici: valutano la capacit di seguire la mira a scatti: la luce si
muove lungo un percorso a scatti, gli occhi devono seguirla e si registra la perfetta
corrispondenza tra i due movimenti. un sistema fisiologicamente molto ecace
che quasi prevede i movimenti degli oggetti che si spostano, fino ad una certa
velocit. Dunque l'occhio dovrebbe essere in grado di seguire perfettamente una
mira che si muove nello spazio anche a scatti fino alla velocit limite; tale capacit
indice di corretto movimento oculare.
- Inseguimento lento/pursuit: si compie con una luce un movimento oscillatorio a
bassa velocit e si vede se l'occhio riesce a mantenere al centro della retina questo
movimento; se le due registrazioni (percorso della mira e percorso dell'occhio)
sono perfettamente sovrapponibili, vuol dire che i movimenti sono corretti e non
ci sono patologie della vista n deficit dei muscoli deputati al controllo visivo.
VERTIGINI
Illusoria sgradevole sensazione di movimento del corpo o dello spazio circostante
dovuta a un conflitto tra le informazioni provenienti dai recettori periferici o a
unerronea interpretazione centrale di esse. una qualsiasi percezione di
movimento in assenza di movimento.
Nello studio delle vertigini di devono indagare:
Vi tutta una serie di segni e sintomi che fanno propendere per un danno periferico
piuttosto che per un danno centrale.
Il danno periferico quasi sempre abbastanza risolvibile in tempi non
particolarmente lunghi, mentre il danno centrale richiede un intervento d'urgenza
per valutare lesioni a livello del SNC.
Malattia di Mnire
E un aezione idiopatica dellorecchio interno caratterizzata da: ipoacusia,
inizialmente fluttuante, vertigini oggettive rotatoriespontanee e ricorrenti (con
fenomeni neurovegetativi spesso associati), acufeni e/o ovattamento auricolare.
Si presenta con unincidenza di 10-15/10000; tipica dellet adulta (quinta-sesta
decade), ed bilaterale nel 5% dei casi (per alcuni autori nel 100%).
Alla base della malattia vi un aumento di pressione del liquido endolabirintico, che
ha come correlato istopatologico la dilatazione idropica endolinfatica.
Le cause per cui si scatena non si conoscono; alcune ipotesi sono quella:
- immunitaria, nella quale sembra giocare un ruolo fondamentale il sacco
endolinfatico, definito anche tonsilla dellorecchio, implicato nella produzione di
autoanticorpi nei confronti del collagene di tipo II;
- neurovegetativa, un ipertono simpatico o parasimpatico altera il microcircolo del
labirinto;
- vascolare, secondo la quale lidrope sarebbe dovuta ad alterazioni vascolari
dellorecchio interno;
- endocrina;
- genetica, dato che stata osservata una certa familiarit nei pz con tale sindrome
- traumatica;
- Infettiva (CMV, HSV, morbillo, rosolia,) otiti croniche e labirintiti possono
associarsi a produrre metaboliti tossici che alterano losmolarit dellendolinfa
con conseguenze importanti.
Oltre allidrope endolinfatica si hanno altre alterazioni come ridotta
vascolarizzazione dellepitelio endolinfatico, lesioni della membrana di Reissner, non
dilatazione dellutricolo e dei canali semicircolari (probabilmente per leetto
protettivo della valvola utricolo-endolinfatica), degenerazione e atrofia del
neuroepitelio cocleare e vestibolare.
Viste l'assenza di una causa ben precisa e la notevole variabilit nell'intensit delle
manifestazioni, a livello internazionale sono stati introdotti dei test di valutazione
clinica e non oggettiva per la diagnosi; non ci sono dei criteri di sicurezza
strumentale per definire una vertigine dovuta alla malattia di Mnire, ma solo dei
criteri clinici che permettono di definire la malattia secondo il livello di certezza:
- Certa: Mnire clinicamente documentata e con conferma istopatologica.
- Clinicamente definita:due episodi di vertigine tipica documentati di almeno 20
minuti, documentata perdita uditiva, acufeni o sensazione di pienezza auricolare,
assenza di altre patologie rilevanti.
- Probabile: un solo episodio di vertigine (documentato da un medico), perdita
uditiva (dimostrata da test audiometrico), acufeni o sensazione di pienezza
auricolare, assenza di altre cause.
- Possibile: anche in caso di vertigine senza perdita uditiva documentata (in
particolare le fasi iniziali della malattia possono manifestarsi con una vertigine
molto forte, ma non con la perdita uditiva) oppure ipoacusia neurosensoriale
fluttuante o non con disequilibrio non tipico, sempre in assenza di altre cause.
Le indagini strumentali sono indispensabili per valutare lentit del danno cocleare e
vestibolare e aiutare nella diagnosi dierenziale. Quelle pi usate saranno:
- Audiometria: mostra unipoacusia neurosensoriale, con recruitment e adattamento
patologico;
- Semeiologia vestibolare: nella fase critica acuta si possono rilevare Ny e deviazioni
segmentario-toniche; nel periodo intercritico inizialmente si ha una completa
restitutio ad integrum, successivamente possibile evidenziare un Ny latente,
disturbi dellequilibrio statico e dinamico e iporeflettivit vestibolare alla
stimolazione calorica.
- Impedenzometria: test di Metz positivo e test di Anderson negativo.
- ABR: utile per confermare la sede cocleare dellipoacusia.
- RM o TC: utili per escludere una patologia retrococleare o nello studio della
Mnire postotitica;
- Ricerca delle pi comuni patologie sistemiche: spesso si ha una correlazione con la
malattia di Mnire e un controllo di queste porta a un miglioramento della
sintomatologia;
- Test al glicerolo: specifico ma poco sensibile. Si basa sullosservazione che
l'assunzione di glicerolo durante la crisi, se eettivamente c' un aumento di
pressione del liquido endolabirintico, crea una deplezione del liquido all'interno
del labirinto con il miglioramento della sintomatologia; il test considerato
positivo se si ha un miglioramento di 10-15Db della soglia uditiva per almeno 3
frequenze vicine.
La terapia pu essere:
- Medica: dipende dalla sintomatologia predominante e dalla personalit del pz; in
pz ansiosi e con scarsi sintomi neurovegetativi si preferiscono le BDZ, in caso di
importante sintomatologia neurovegetativa si usano le fenotiazine
La malattia causata da dei detriti che si possono localizzare o a livello della cupola
(cupulolitiasi), in cui i detriti sono aderenti alla cupola del canale (rendendola molto pi
sensibile alle variazioni della forza di gravit) oppure a liberi nel canale (canalolitiasi),
accumulandosi nella porzione pi declive del canale in relazione alla posizione della
testa spingendo i liquidi endolabirintici verso l'ampolla, dove risiedono le cellule
sensoriali che subiscono una deflessione con conseguente partenza della vertigine.
Sindrome di Ramsay-Hunt
E una sindrome vertiginosa improvvisa, di tipo infettivo sostenuta dal VZV e
caratterizzata da lesioni vestibolo-cocleari, associata spesso ad ipoacusia di tipo
percettivo.
Esordisce di solito con uneruzione vescicolare nel padiglione auricolare, nella zona
di Ramsay-Hunt; dopo leruzione (talvolta anche prima) si hanno unipoacusia
percettiva e vertigini rotatorie, oggettive, spesso accompagnate da sintomi
neurovegetativi.
Si hanno inoltre un Ny spontaneo verso il lato sano non modificato dalla posizione,
areflessia vestibolare dal lato danneggiato evidenziabile con il test calorico e
deviazioni segmentarie.
La sindrome periferica pu essere armonica se interessato il ganglio dello scarpa o
disarmonica in caso di lesioni vestibolari bulbo-protuberenziali. Si pu associare
paralisi del facciale. La terapia prevede antivirali.
Il deficit spesso reversibile.
Neurinoma dellacustico
uno schwannoma della parte vestibolare del nervo acustico. La presenza di una
neoformazione benigna del nervo vestibolare comporta un deficit vestibolare da quel
lato di cui in genere il paziente non si rende conto perch levoluzione talmente
lenta per cui si istaura il compenso centrale. uno dei tumori pi frequenti
dellangolo pontocerebellare. Esistono due varianti: compatta e lassa. Hanno
unevoluzione leggermente dierente. In genere la sintomatologia iniziale
associata a:
- unipoacusia monolaterale, progressiva, neurosensoriale, retro cocleare
- acufeni
- deficit ai test vestibolari
Hanno un accrescimento lentissimo, una crescita di 1 cm pu anche avvenire nel
corso di 10-20 anni.
Quando c la componente otoneurologica significa che il tumore ormai espanso,
pu coinvolgere il trigemino, il facciale (segue il cocleare e il vestibolare nel canale
uditivo interno). Se il vestibolare ha unespansione dentro al canale e comprime il
nervo facciale e uditivo, la compressione porta il coinvolgimento del trigemino con
la paralisi facciale con disfagia, disfonia, ipertensione endocranica; quindi la fase
neurologica che tardiva, ricca di segni.
La diagnosi si fa attraverso laudiometria, stimolazione termica, eventuale TC/RM.
Alla RM si vede il tessuto patologico allinterno del meato acustico interno come se
fosse un cono di gelato (dal meato acustico interno verso langolo ponto
cerebellare).
Insucienza vertebro-basilare
Euna condizione patologica del circolo cerebrale posteriore caratterizzata dal deficit
di perfusione del territorio cerebrale irrorato da tal sistema arterioso; questo pu
causare ischemie transitorie con sintomi reversibili o pi raramente ictus.
Le cause predisponenti sono molteplici, ma di solito sono rappresentate dai processi
aterosclerotici che riguardano le arterie vertebrali o da processi compressivi delle
stesse, specialmente a livello della cerniera atlanto-occipitale. Linsucienza
vertebro-basilare diviene sintomatica solo quando associata ad una riduzione della
vascolarizzazione di competenza carotidea.
Le cause scatenanti dellepisodio ischemico sono varie, ma nella maggior parte dei
casi comprendono posizioni viziate del collo e, ipotensione e scompenso cardiaco.
I sintomi pi frequenti sono rappresentati da cefalea occipitale, sintomi visivi
(amaurosi transitoria, fosfeni, per soerenza ipossica della corteccia occipitale),
atassia, e turbe motorie come il drop attack. Possono esserci anche disturbi uditivi,
disartria, disfagia e disturbi sensitivi. La vertigine per il segno pi costante
dellinsucienza vertebro-basilare, infatti risulta presente nel 70% dei casi.
Lesame oto-neurologico pu mettere in evidenza segni di soerenza del sistema
vestibolare.
Per definire la natura dellinsucienza arteriosa necessario eseguire un Eco-
Doppler dei vasi epiaortici ed uangio-RM. Larteriografia vertebrale riservata ai
casi gravi, specialmente nel sospetto di deformit delle arterie vertebrali con
possibilit di correzione chirurgica.
Anche il furto della succlavia rappresenta una causa vascolare di vertigini.
Vertigine emicranica
Il 30-40% dei pz aetti da emicrania sore di disturbi vertiginosi. La vertigine
emicranica un disturbo dellequilibrio che ha una relazione ben definita con il
singolo attacco emicranico. Essa infatti pu presentarsi:
- come aura, precede la crisi emicranica
- in maniera concomitante, la vertigine pu durare ore ed essere presente prima,
dopo e durante la crisi
- in maniera equivalente, la vertigine pu manifestarsi in alcuni soggetti senza alcun
rapporto alla crisi emicranica.
VERTIGINI EXTRALABIRINTICHE
Esistono poi le le sindromi vertiginose extralabirintiche causate da:
- Da cause internistiche, tra le quali ricordiamo: aritmie, stenosi aortica,
ipotensione, abuso di tabacco, intossicazione da piombo, IRC. La vertigine ha
quasi sempre le caratteristiche di quella centrale e si accompagna ad evidenti
segni neuro-vegetativi. Le prove strumentali in genere non evidenziano alcuna
soerenza del sistema vestibolare.
- Oculari, dipendono da vizi di refrazione ed accomodazione, nonch da strabismo;
- Psichiche, tra esse ricordiamo:
- Vertigine psicogena postraumatica, patologia abbastanza frequente nel post
trauma. La patogenesi puramente psicodinamica, si sospetta in tutti i casi in
cui non pu essere documentata lesione organica. Importante distinguerla
dalle forme simulate. La stabilometria dinamica negativa.
- Vertigine psicogena secondo Boloh
- Vertigini in pz ansiosi e fobici.
VERTIGINI DELLINFANZIA
I disturbi dellequilibrio in et infantile sono un argomento complesso data anche la
dicolt che si ha nelleseguire le varie manovre nel bambino. I quadri che pi
frequentemente sono riscontrati nella pratica clinica saranno:
- Torcicollo parossistico infantile, si manifesta nei primi 2 anni di vita, con
improvvisa inclinazione della testa, vomito, atassia della durata di alcuni minuti.
La sintomatologia spiegata con il coinvolgimento disfunzionale del vestibolo e
del cervelletto.
La terapia sintomatica serve a lenire i sintomi provocati dalla malattia. Tra i farmaci
pi usati ricordiamo:
- Le BDZ, per ridurre lattivit del sistema vestibolare;
- Gli antistaminici per lazione depressiva sui recettori vestibolari e per lazione
antiemetica centrale;
- le fenotiazine ad eetto antipsicotico, con eetti sovrapponibili a quelli degli
antistaminici;
- anticolinergici per linibizione delle vie colinergiche e limportante eetto
antiemetico.
Fisioterapia liberatoria
Si veda la terapia delle VPPB
Terapia chirurgica
E utilizzata quando le altre terapie non hanno successo. Il trattamento va
personalizzato sul singolo pz e dipende dal tipo di sintomatologia e dalla condizione
uditiva dello stesso.
Possiamo distinguere:
- Tecniche conservative, si usano quando conservata la funzione uditiva del pz e
prevedono una via dingresso che non comprometta i sistemi di trasmissione
presenti nellorecchio medio. Le tecniche pi usate saranno:
- deaerentizzazione labirintica
- chirurgia del sacco endolinfatico
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 211 A cura di Andrea Perna
- deaerentizzazione vestibolare con conservazione della funzione uditiva.
- Tecniche demolitive, si utilizzano quando il pz presenta anacusia o ipoacusia
profonda; con queste tecniche possibile ottenere la completa abolizione delle
aerenze vestibolari con il sacrificio della funzione uditiva. Le tecniche pi
rappresentative saranno:
- labirintectomie per via transtimpanica
- labirintectomie per via trans-mastoidea
- neurectomia dellVIII nervo cranico per via trans-meatale
- neurectomia dellVIII nervo cranico per via trans-labirintica
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 19/05/2015 ore 15:30-16:30, Prof. Di
Nardo, SDR VERTIGINOSE, A cura di Roberta Polimeni.
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 19/05/2015 ore 16:30-17:30, Prof. Di
Nardo, SDR VERTIGINOSE, A cura di Nunzia Ciferri.
ANATOMIA
Il nervo intermediofaciale o nervo facciale, costituisce il VII paio di nervi cranici e
comprende due distinti nervi: il nervo faciale propriamente detto ed il nervo
intermedio (del Wrisberg).
Il primo contiene fibre motrici somatiche (per i muscoli mimici ed altri derivati del
secondo arco branchiale).
Il secondo invece comprende fibre sensitive somatiche e viscerali che hanno una
origine comune nel ganglio genicolato e si portano ai 2/3 anteriori della lingua e ad
una ristretta area del padiglione auricolare, e fibre parasimpatiche pregangliari (per
le ghiandole lacrimali e le ghiandole della mucosa del naso e del palato).
un nervo principalmente motorio che regola la motilit del volto. Ha quindi una
certa valenza estetica perch i suoi danni comportano delle importanti deformit con
disturbi psicologici-estetici. Inoltre nellambito del suo decorso ha il controllo della
salivazione e della lacrimazione e della sensazione gustativa dei 2/3 anteriori della
Nella loggia decorre anteriormente alla vena giugulare esterna e alla carotide esterna
e in corrispondenza del piano di clivaggio tra lobo profondo e lobo superficiale della
parotide si divide in due rami terminali:
- Ramo temporo-facciale: pi voluminoso, d origine a:
- Rami temporali;
- Rami frontali;
- Rami palpebrali;
- Rami zigomatici;
- Rami buccali superiori
- Ramo cervico-facciale: pi esile, d origine a:
- Rami buccali inferiori;
- Rami mentonieri, tramite il nervo marginalis mandibulae;
- Rami cervicali;
Tutti questi rami si anastomizzano con i rami terminali del trigemino, formando un
complicato plesso nervoso misto.
La vascolarizzazione del nervo data sia dal sistema vertebrale sia dalla carotide
esterna, che si anastomizzano nel canale di Falloppio .In particolare si possono
distinguere:
- tratto iniziale, in prossimit del tronco-encefalo, arteria cerebellare antero-
inferiore (sistema vertebrale)
- tratto intermedio, a livello del ganglio genicolato la vascolarizzazione a carico
dellarteria meningea media
- trattoterminale vascolarizzato dall arteria stilomastoide
CLINICA
Molto frequente tra le patologie a carico di questo nervo risulta essere la paralisi
facciale, che pu essere centrale o periferica, a seconda che questa colpisca i centri
nervosi centrali o periferici.
Il sintomo pi caratteristico di un danno a carico del nervo facciale costituito da un
deficit della funzione motoria che pu essere:
- Completo, in tal caso si parla di paralisi
- Parziale, parleremo di paresi.
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 215 A cura di Andrea Perna
Si distinguono quindi due quadri clinici:
-Paralisi completa/periferica: se unilaterale si
caratterizza per unasimmetria del volto con
segni statici (rima palpebrale pi aperta,
sopracciglio abbassato, rughe frontali e solco
naso-genieno spianati, angolo della bocca
abbassato; lui dice ) e dinamici (impossibilit
di corrugare la fronte, gonfiare le guance,
soare, alterazione della pronuncia delle
labiali e delle vocali o e u, deviazione verso il
lato sano della rima labiale mentre il pz cerca
di mostrare i denti, perdita
dellammiccamento, segno di Bell, Il pz non
riesce a chiudere locchio e ruota il bulbo verso
lalto ed esternamente, facendo scomparire liride). Il riflesso corneale assente,
alla palpazione si apprezza lipotonia dellorbicolare delle palpebre e nei casi pi
gravi si ha incontinenza labiale. Il pz pu lamentare iperacusia dolorosa. La
complicanza pi frequente una cherato-congiuntivite da lagoftalmo.
- Paralisi centrale: dovuta a lesioni delle vie sopranucleari o corticali; il distretto
superiore del volto risparmiato in virt della duplice innervazione del nucleo
superiore del facciale e quindi il deficit motorio della muscolatura mimica si
apprezza a livello della rima buccale. Spesso sono associati altri sintomi centrali
come nistagmo, vertigini, ipoacusia.
I segni statici e dinamici sono utilizzati nella classificazione di House (in tabella) per
il grading della disfunzione; il recupero sar pi probabile nei primi gradi.
Nel 70% dei casi la causa rimane sconosciuta e si parla di paralisi di Bell/
idiopatica(a frigore); pi comune nelle donne >40aa e FDR sembrano essere
diabete, una familiarit, esposizione prolungata al freddo o un episodio virale.
Linsorgenza brusca, talvolta preceduta da iperacusia, dolore in sede preauricolare
o mastoidea, lieve alterazione del gusto e secchezza corneale.
Sindrome di Melkerson-Rosenthal
E caratterizzata da paralisi del VII recidivante. Il pz si presenta con lingua scrotale,
edemi del volto omolaterali (sono coinvolti in maggior misura palpebre, guance e
labbra) e recidivanti; l eziologia sconosciuta.
Paralisi infiammatorie
Quella pi comune la paralisi da freddo. In genere, improvvisamente, in seguito
ad un rareddore o ad una sensazione di febbre, compare una paralisi del facciale
pi o meno grave che anche se non trattata nel giro di 15 giorni si risolve. Si pensa,
anche se non mai stato dimostrato, che siano condizioni dovute ad infezione da
herpes simplex che causa un edema che determina soerenza delle fibre nervose;
tuttavia, una volta che la riattivazione del virus si risolve, il nervo riprende la sua
funzione, ma nei rari casi in cui la paralisi non si risolve spontaneamente la terapia
si basa sulla somministrazione di antivirali e cortisonici.
Altra possibile forma, molto pi grave, quella da herpes zoster caratterizzata da
una dolorosa eruzione cutanea a livello della conca auricolare e della met del palato,
calo uditivo e vertigini: in questi casi la prognosi peggiore di quella osservata per le
forme da herpes simplex e per questo motivo quando ci troviamo davanti a questi
casi risulta fondamentale impostare repentinamente una terapia antivirale per
evitare danni gravissimi.
Altra causa di paralisi del facciale sono processi infiammatori dellorecchio in
pazienti con alcune malformazioni: fisiologicamente abbiamo un canale osseo che
Paralisi iatrogene
Tutti gli interventi sulla parotide e sullorecchio richiedono un monitoraggio della
funzione del nervo facciale ed una particolare attenzione alla sua anatomia. Ci sono
alcuni interventi particolarmente complessi ed aggressivi che richiedono per forza la
liberazione del facciale, il suo spostamento dalla sua sede abituale per consentire
laccesso chirurgico a regioni anatomiche non altrimenti raggiungibili. In questi casi
quasi sempre prevista una grande soerenza del nervo: in questi interventi si parla
di rerouting o riposizionamento del facciale.
Paralisi traumatiche
In questo gruppo dobbiamo considerare i numerosissimi incidenti stradali o i
frequentissimi traumi cranici e le fratture dellosso temporale. Queste fratture molto
spesso sono associate a danni del nervo facciale che possono essere temporanei o
definitivi. Se il nervo si spezza dobbiamo andare ad intervenire dove il nervo ha
subito questo danno e riagganciare i due monconi. Nel caso in cui invece il danno
conseguenza delledema causato dal trauma, senza lesione delle fibre nervose,
suciente la liberazione del nervo dal suo canale osseo: in questo modo il nervo ha
pi spazio e, anche se presente edema, questo non va ad avere eetto sulle fibre
nervose.
Nelle fratture longitudinali del temporale, con decorso parallelo allasse maggiore
della rocca petrosa, la rima di frattura interessa direttamente il decorso del nervo
facciale (che dallinterno attraversa la coclea ed i canali semicircolari e decorre sulla
parete interna della cassa timpanica) in una percentuale minore rispetto alle fratture
trasversali, con decorso perpendicolare allasse maggiore della rocca petrosa: per
questo motivo landamento di questo tipo di lesioni solitamente benigno. Diverso
il discorso per le lesioni trasversali: queste infatti non seguono regole precise e
quindi vanno analizzate singolarmente. Sono per fratture ad alto rischio di
danneggiamento del facciale e in questi casi necessario scoprirlo presto ed andare
ad eettuare una riparazione.
DIAGNOSI
importante sottolineare che un deficit del facciale pu non rendersi clinicamente
evidente fin quando il 50% delle fibre nervose non sono state danneggiate.
Oltre ad unattenta anamnesi ed allesame obiettivo saranno utili diversi esami
diagnostici tra i quali vanno ricordati:
- Otoscopia: esclude una patologia dellorecchio esterno e medio che coinvolga il
facciale;
- le prove neurofisiologiche permettono di localizzare la lesione e dare delle
indicazioni prognostiche:
- Elettroneuronografia(ENoG): registra il potenziale dazione composto (CAP)
evocato da una stimolazione sopramassimale allemergenza del nervo dal
foro stilo-mastoideo(dietro langolo della mandibola). La risposta del lato
paralitico viene valutata in % rispetto a quella del lato sano ed direttamente
proporzionale alle fibre non ancora degenerate. Una riduzione fino al 90%
indica una prognosi favorevole, se >95% la percentuale di recuperi spontanei
molto pi bassa (<25%). utile soprattutto nella valutazione precoce in
quanto risulta alterata gi dopo 3gg dallinizio della degenerazione.
- Elettromiografia(EMG): analizza lattivit elettrica delle fibre muscolari
innervate dal facciale e registra i potenziali da contrazione volontaria, quelli
spontanei di fibrillazione(indice di soerenza) e quelli polifasici (da
reinnervazione). Si pu analizzare la curva intensit-durata, che valuta la
durata necessaria a uno stimolo per produrre una contrazione di una certa
intensit. LEMG diventa significativa dopo almeno 15-21gg; quindi utile
soprattutto a fini prognostici e di valutazione quantitativa del recupero
funzionale.
- Test di eccitabilit elettrica(NET): misura in mA lintensit minima per
produrre una contrazione visibile e la confronta con il lato sano; se la
dierenza >3,5mA significativa.
- Test funzionali del facciale: utili per una diagnosi di sede viste le varie funzioni
dei rami collaterali.
- Test di Schirmer: consente di identificare lesioni a monte del ganglio
genicolato, prima del distacco dei nervi grande e piccolo petroso che
innervano le gh.inadole lacrimali. significativo se eseguito precocemente in
quanto successivamente potrebbero esserci dei falsi positivi da xeroftalmia
da lagoftalmo.
- Test di Magielski e Blatt: consente di identificare lesioni a monte o a livello
dellemergenza della corda del timpano, che innerva le gh. salivari. Consiste
nellincannulare i canali di Wharton bilateralmente e misurare la quantit di
saliva secreta in seguito a stimolo con succo di limone e valutare anche la
composizione; una riduzione della secrezione (valutata in gocce/minuto)
indicativa di lesione; il contenuto di proteine ha invece un valore
prognostico, favorevole se >25%.
- Gustometria: consente di identificare lesioni a monte o a livello
dellemergenza della corda del timpano, che porta le fibre della sensibilit
gustativa ai 2/3 anteriori della lingua. Consiste nel valuare la quantit di
corrente necessaria per produrre un sapore metallico; in caso di ageusia la
soglia di circa 300mA contro i 5-10mA normali.
- Impedenzometria: la registrazione del riflesso cocleostapediale permette di
localizzare una lesione prima o dopo lemergenza del n. stapedio. Il test ha
anche un valore prognostico in quanto la ricomparsa del riflesso ha un sicuro
valore prognostico positivo.
- Indagini audiologiche: utili laudiometria tonale (con particolare interesse per
il riflesso stapediale) e lesame vestibolare in caso di sospetta lesione a livello
meatale o intracranico per neurinoma dellVIII. Il test pi usato, perch
meno laborioso, laudiometria oggettiva.
- Test di imaging:
- RM con mdc: esame di scelta quando si sospetti una compressione a livello
dellangolo ponto-cerebellare e del condotto uditivo interno per la presenza
di un neurinoma dellVIII. Utile anche nella valutazione preoperatoria in caso
di una decompressione chirurgica.
PROGNOSI
In base ai dati clinici ed elettrodiagnostici si possono distinguere vari stadi di danno
nervoso:
- Neuroaprassia: si ha solo blocco funzionale della conduzione senza danno
assonale; leccitabilit elettrica del cordone distale mantenuta. Il recupero
solitamente spontaneo in 4-6 settimane.
- Assonotmesi: si ha un danno anche assonale ma con mantenimento delle strutture
di sostegno del nervo, che permettono una rigenerazione delle fibre nervose. La
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 221 A cura di Andrea Perna
paralisi completa e grave e leccitabilit del cordone distale diminuisce
rapidamente in 3-4gg. Il recupero pi lento ma possibile (ricrescita 1mm/
giornocirca 4 mesi per i muscoli pi vicini), con ricomparsa di segni clinici ed
elettrici di ripresa funzionale.
- Neurotmesi: sono lesionate anche le strutture di sostegno, quindi non si potr pi
avere la ricrescita assonale e anche dopo 4 mesi il recupero nullo.
TERAPIA
Medica
E usata soprattutto nella paralisi di Bell ma le indicazioni sono alquanto controverse
in quanto la sua ecacia non provata (il 70% delle paralisi di Bell guarisce
spontaneamente e negli altri casi dovrebbe essere valutata la terapia chirurgica) e si
basa sulle ipotesi eziopatogenetiche che non sono certe. Prevede lutilizzo di:
- Corticosteroidi: prednisone nel sospetto di una patologia infiammatoria o
autoimmune; da evitare in caso di certa eziologia virale per rischio di
meningoencefalite;
- Antivirali: aciclovir, soprattutto se si sospetta un ruolo dei virus erpetici;
- Vasodilatatori:destrano o pentossifillina per migliorare la rivascolarizzazione;
- Vitamine del gruppo B;
- Kinesiterapia: utile nella fase di recupero;
- Tossina botulinica: se presenti sincinesie;
- Blocco anestetico del simpatico cervicale e infiltrazioni di lidocaina nellarteria
temporale superficiale, foro stilomastoideo e ramo mentoniero;
Chirurgica
Indicata se si verifica linsuccesso della terapia medica (dopo 3-4 settimane) in caso
di neuraprassia e in caso di assonotmesi a insorgenza recente indicata in urgenza,
soprattutto se le fibre coinvolte sono >90%.
Se il il pz giunge allosservazione con un danno presentatosi tempo prima si pu
decidere se operare durgenza comunque oppure aspettare 4 mesi e operare solo se
si hanno segni bioelettrici di miglioramento.
La terapia chirurgica pu essere:
- Diretta: consiste nellesposizione della porzione timpanica e mastoidea del nervo
attraverso la rimozione della parete esterna del canale di Falloppio dopo
mastoidectomia.
Se il nervo sezionato i monconi possono essere suturati (sutura epineurale)
termino-terminalmente, se non si verifica tensione; in tal caso, per allentare la
tensione, si pu dislocare la met posteriore della parotide oppure usare la tecnica
del rerouting, cio rimuovere il nervo dal canale di Falloppio e raddrizzarne il
decorso (si possono guadagnare fino a 10-15mm).
Il rerouting pu essere anteriore, in cui vengono mobilizzate la porzione mastoidea e
timpanica, o posteriore, in cui si ha la mobilizzazione anche della porzione
labirintica, nel secondo caso essendo mobilizzata una porzione pi cospicua del
nervo ci sono maggiori possibilit di causare una paralisi iatrogena.
Se il nervo danneggiato e deve essere sostituito per un lungo tratto si possono
prelevare e suturare porzioni del nervo grande auricolare o del nervo surale (fino a
20cm) ai due monconi del facciale oppure si pu suturare il moncone distale
allaccessorio spinale o allipoglosso ( con il rischio che si verifichi perdita di motilit
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 222 A cura di Andrea Perna
di parte della lingua e il controllo non corretto dei muscoli facciali in quanto i
movimenti dellipoglosso sono spesso non sincroni con i movimenti del facciale
controlaterale. Possono esserci dei movimenti atipici del viso che a volte possono
essere anche sgradevoli).
Con tali metodiche si pu ripristinare la simmetria della faccia a riposo, correggere il
lagoftalmo e ristabilire lattivit motoria (con qualche dicolt in caso di utilizzo
dellultima tecnica, che non ripristina tra laltro la mimica associata alle emozioni).
importante eettuare la sezione e la sutura dei monconi per evitare la formazione
di neuromi reattivi. I risultati non si vedono prima di 6 mesi e la probabilit di
riuscita negli interventi con innesto non superano il 50%.
- Indiretta: ormai poco utilizzata, consisteva nella neurotomia della corda del
timpano che avrebbe dovuto favorire la decompressione del tronco principale per
svuotamento dei vasi e riduzione della stasi ematica.
COMPLICANZE
Complicanze oculari
Nella paralisi acuta si devono mettere in atto procedure mediche per evitare cherato-
congiuntivite da lagoftalmo come luso di lacrime artificiali e/o colliri antibiotici e
chiusura meccanica dellocchio durante il sonno.
Nelle paralisi permanenti o quando si preveda un lungo periodo di recupero sono
indicate tecniche chirurgiche come la blefarorrafia, cerchiaggio o cantoplastica.
Possono essere utili anche:
- Posizionamento di pesi allinterno della cute della palpebra che tendono a far
chiudere locchio involontariamente.
- Sospensioni (vedi sopra)
- Nel caso in cui si ha necessit di eettuare delle chiusure definitive, per sicuro
non recupero della funzione del facciale, vengono eettuate delle suture parziali
delle palpebre che chiudono lo spazio e ne impediscono completamente il
movimento in modo da impedire la disidratazione corneale.
Una complicanza a lungo termine pu essere lectropion.
Naturalmente tutte le osservazioni riguardo levoluzione della degenerazione/
rigenerazione del facciale non devono essere inferiori ai 6/12 mesi, perch anche
dopo 12 mesi si pu avere un recupero importante della funzione del nervo facciale.
Funzione
La componente vestibolare avvia impulsi connessi con lequilibrio, la postura e con i
movimenti della testa e del collo.
Grazie allalimentazione sensorica allorecchio interno, lVIII nervo un nervo
uditivo. Distribuisce anche i riflessi sensorici dallorgano vestibolare e indica al
cervello in ogni momento la posizione ed il movimento del corpo. Questi impulsi
sensorici arrivano al cervello in modo inconscio.
Nella medulla oblungata i riflessi vengono trasformati nel messaggio del camminare
e del restare retti, come anche all'abilit del movimento degli occhi in confronto al
movimento del corpo.
Patologie
Bisogna distinguere le due parti del nervo vestibolo-cocleare; un danneggiamento
del cocleare (lesioni da trauma, tumori, infiammazioni, rumori forti come spari o
musica di discoteca) secondo la sua funzione, si pu sorire di disturbi delludito
fino alla sordit sullorecchio dalla parte colpita.
Una lesione del vestibolare, secondo gli strati danneggiati, si manifesta con una
disfunzione abbastanza acuta nellorientamento, nello stabilizzare dello sguardo e la
tenuta del corpo.
I disturbi possono essere: vertigini, nausea, inclinamento dalla parte lesa, nystagmus
patologico (tremolio ritmico degli occhi). Se il sistema vestibolare ha una funzione
rallentata, a causa di un tumore che schiaccia adagio il nervo, non si mostra quasi
nessun sintomo, perch lorgano vestibolare controlaterale impara a fare il lavoro
dellorgano leso.
Esame clinico
Per esaminare la funzione del VIII nervo, nella medicina, esistono dei metodi, mezzi
e tecniche rapidi che mostrano la funzione del nervo uditivo e di quello
dellequilibrio.
Possibilit terapeutiche
Chiaramente, la terapia chirurgica orientata verso la normalizzazione funzionale
dellosso temporale primordiale per il trattamento di pazienti che mostrano
problemi di equilibrio e di udito.
Questo non significa che la mobilizzazione temporale sar ecace in tutti i casi, ma
pi semplicemente che merita di essere provata. Se non altro si andr ad
incrementare la vitalit del sistema.
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- Anatomia umana e istologia, edizione del 31 lug 2010, di Marina Bentivoglio
(Autore), Giuseppe Bertini (Autore)
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 5/05/2015 II ora, Paralisi del nervo
facciale, Prof. Di Nardo, A cura di Domenico Pascucci e Francesco Mariani.
Nel terzo superiore del volto, presente l'osso frontale, per la sua conformazione
anatomica molto resistente alle fratture, invece nel terzo medio del volto pi
frequentemente coinvolte in un trauma sono le ossa nasali seguite, in ordine di
frequenza, dal complesso malare-zigomatico, dal mascellare e dall'etmoide.
Altre condizioni predisponenti alla frattura della mandibola sono rappresentate da:
- Osteomalacia
- Metastasi
- Infezione
- "Fragilitas ossium
- Tumori benigni/maligni
- Cisti
- Osteomieliti
Classificazione
Le fratture del distretto facciale si dividono in:
OTORINOLARINGOIATRIA ESSENZIALE 227 A cura di Andrea Perna
- Fratture medio-facciali
- Fratture della mandibola
- Fratture della parete anteriore del seno frontale
Classificazioni
Secondo Le Fort (fig. a lato):
- Tipo I (bassa o orizzontale): la linea di frattura trasversale, decorre a livello del
pavimento nasale, del seno mascellare e del margine inferiore
dellapertura piriforme distaccando il mascellare e larcata alveolare
dal pavimento nasale.
-Tipo II (media o piramidale): rima di frattura lungo la sutura naso-
frontale, le ossa nasali, la parete mediale dellorbita, la linea
infraorbitaria e il processo pterigo-mascellare.
-Tipo III (alta o trasversale): rima di frattura lungo la parete
mediale,il pavimento e la parete laterale dellorbitare, terminando
sulla sutura fronto-zigomatica con distacco della base del cranio dalle
ossa mascellari.
Diagnosi
In un paziente politraumatizzato prima di fare diagnosi vanno valutate le condizioni
del pz e leventuale necessit di trattamento in urgenza.
E fondamentale assicurarsi la perviet delle vie respiratorie (eventuale necessit di
intubazione), la presenza di emorragie (necessit di tamponamento) ecc.
Quando giunge alla nostra attenzione un pz politraumatizzato occorre eettuare:
- Ispezione del volto: Gi guardandolo ci rendiamo conto dalla presenza di
ecchimosi, edema, chemosi congiuntivale, allungamento ed appiattimento del
terzo medio della faccia, telecanto (aumentata distanza tra gli occhi con
conservazione della distanza interpupillare), enoftalmo, diplopia, epifora,
epistassi, trisma ( che pu indicare un interessamento della branca zigomatica
posteriore), deviazione laterale della mandibola. Tutti questi segni ovviamente
saranno tanto pi presenti quanto pi il trauma importante e possono dare una
prima impressione della localizzazione del trauma.
- Ispezione del cavo orale: va esclusa la presenza di corpi estranei, pu esserci stata
unavulsione dentaria o possono esserci frammenti dosso che ovviamente vanno
asportati. Si valutano inoltre la presenza di lacerazioni e locclusione dentale (che
sempre il punto fisso sul quale basare le altre riduzioni).
- Palpazione: se ledema non tantissimo, bisogna capire con le mani dove sono pi
o meno le fratture. In genere si riesce a sentire scorrendo in maniera simmetrica
le parti del volto. Si devono sentire i bordi degli occhi, le branche montanti del
mascellare, gli archi zigomatici. Lo si deve fare molto delicatamente, perch gi la
presenza di infossamenti o di scalini un aspetto della diagnosi. Ci si pone sia di
fronte che dietro il paziente. Da dietro si apprezzano le asimmetrie, i dislivelli, a
livello della regione frontale, le regioni zigomatiche e poi quelle orbitali. Invece da
davanti si eettua unesame a bocca aperta per poter valutare se presente una
motilit del mascellare superiore e poi della mandibola.
Trattamento
Intanto va chiarita lindicazione: se viene un paziente di 80 anni, che inciampando
sul gradino ha sbattuto il viso e si procurato una piccola frattura della parete
anteriore del seno mascellare, non ha grosse deformit estetiche, quella frattura si
pu anche non trattare; cos come si pu anche non trattare una piccola frattura
nasale in un bambino di pochi anni se non c una deformit estetica, se non ci sono
problemi funzionali, perch il gioco non vale la candela. Bisogna tener conto di che
cosa comporta la riduzione e la stabilizzazione di quella frattura, rispetto ai vantaggi
che d il farla o non farla.
Ovviamente noi dovremmo trattare le fratture evidenti radiologicamente solo
quando ci sono alterazioni estetiche e funzionali importanti, anche in relazione
allentit dei disturbi che il paziente ha.
Nelle fratture pluriframmentarie, dovunque esse siano, sia che riguardino le ossa
nasali sia lo zigomo sia tutto il massiccio facciale, la stabilizzazione diventa
complessa perch non si riesce a mettere la piccola vite o tanti fili per ciascun
frammento. Quindi ricomporre queste fratture veramente dicile, e spesso non si
riesce ridare al pz il viso che aveva prima del trauma.
Classificazione
In base alla rima di frattura avremo:
- Fratture singole
- Fratture multiple
Diagnosi
L EO volto a valutare con la palpazione bimanuale la motilit della mandibola, la
perdita o avulsione dentaria e le lacerazioni della mucosa endorale e dei tegumenti
esterni, il movimento di apertura e chiusura della bocca.
Il movimento di apertura compromesso soprattutto nelle fratture del condilo e del
processo condiloideo piuttosto che del processo coronoideo.
Limpossibilit del pz nel chiudere la bocca sar invece pi indicativa di un
coinvolgimento dellangolo, del ramo o della sinfisi (a questo livello c un un locus
minoris resistentiae, il foro mentoniero).
E necessario usare come tecniche di imaging l ortopanoramica, e la TC.
Trattamento
Le fratture della mandibola vanno considerate fratture aperte per il rapporto di
contiguit che il cavo orale ha con la mandibola. Il cavo orale una zona non sterile,
ricca di una flora batterica saprofita quindi facile la contaminazione dellosso
soprattutto se ci sono condizioni di cattiva igiene dentale (carie).
Quindi importante ligiene nellimmediato post-trauma, lavaggi con acqua
ossigenata, detersione dopo alimentazione e la profilasi antibiotica ed antitetanica.
Bisogna inoltre sempre valutare se ci sono elementi dentari coinvolti nella rima di
frattura. necessario asportare la radice dentaria laddove questa sia lungo la rima
perch potrebbe predisporre a infezioni dellosso, osteomieliti. Se invece il dente
integro, come spesso accade nella frattura dellangolo mandibolare, viene lasciato in
sede facendo una buona detersione e copertura antibiotica.
Gli elementi dentari nei pazienti diabetici e immunodepressi sono spesso oggetto di
flogosi acute, flemmoni, ascessi, osteomieliti anche da anaerobi, quindi dicilmente
trattabili.
Complicanze
- Infezioni per scarsa igiene orale, inadeguata copertura antibiotica
- Anestesia da sezione del nervo mentoniero
- Malocclusione per mancato allineamento dei monconi
- Disfunzione a livello dellarticolazione temporo-mandibolare
Diagnosi
All EO si procede tramite palpazione della regione frontale, valutazione della
presenza di edema dei tessuti molli, infossamento, crepitii legati al passaggio di aria
e movimento preternaturale dei monconi frontali.
Lesecuzione di una TC importante perch lunico modo che permette di vedere
linteressamento della parete posteriore, a meno che il paziente mettendosi a testa in
basso riferisca la presenza di rinoliquorrea, per la comunicazione tra seno frontale e
fossa cranica anteriore.
Trattamento
Il trattamento dipende ovviamente dalla sede e dalla tipologia della frattura.
- Nel caso di frattura anteriore:
- minima, lineare: si inseriscono una o pi viti nel segmento fratturato, poi si
esegue una trazione rimettendolo in asse i segmenti ossei senza dover fare
incisioni o mettere microplacche.
- frattura comminuta: taglio sopraciliare (attenzione al nervo sopraciliare),
bitemporale o coronale, apposizione di un mesh: strutture di titanio molto
sottili alle quali si ancorano con viti tutti i frammenti; in questa maniera si
BIBLIOGRAFIA
___________________________________________________________________________
- CLINICA OTORINOLARINGOIATRICA Autore: MAURIZI , 01/2007
- Dispense di Otorinolaringoiatria di Marco e Francesca
- La traumatologia dell'estremo cefalico, Autori: Giuseppe Giudice, Professore
associato, Cattedra di Chirurgia Plastica Universit di Bari, Maurizio Cupertino.
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 28/04/2015, I ora, Prof. Artuso,
Traumi ORL , a cura di Marco Francesco Natale.
- Sbobinatura di Otorinolaringoiatria del 28/04/2015, fine prima ora, Prof.
Artuso, Traumi ORL , a cura di Giuseppina Negro.
Un sentito ringraziamento va a tutte le persone che mi hanno sopportato, che mi sopportano e che
mi sopporteranno.
Ringrazio Agnese, che in ogni momento mi vicina, pur non sapendo cosa faccio.
Ringrazio Valeria,a cui dedico una frase di Albert Camus, Non camminare dietro a me, potrei
non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e
sii mia amica.
Ringrazio Granato che non studier mai ci che scritto qui sopra perch uno stronzo e non da
merito ai miei lavori.
Ringrazio Lolla Malinverni e Francesco Mariani, per il nuovo gruppo formato e per la loro
pazienza Squadra che vince non si cambia.
Ringrazio tutti i NERD del Marello che come sempre vanno pazzi per questa roba.
E per ultimi, ma non per questo meno importanti, ringrazio i miei amici e colleghi sbobinatori,
perch senza di loro questo volume non sarebbe nato.
Nota dellautore
Mi sono impegnato a schematizzare, riassumere e rielaborare il tutto, mantenendo
come struttura portante quella del Maurizi, molto di quello che si trova in questa
dispensa proviene dalle sintesi di Marco e Francesca (che ringrazio profondamente).
Ho cercato di creare un volumetto scorrevole e leggero che possa guidare lo studente
nello studio di questa materia.
Sicuramente il testo carente in qualche sua parte, ma ho cercato di inserire quasi tutti
gli argomenti riportati sui programmi.
Il presente non assolutamente sostitutivo dei libri di testo.
Qualunque consiglio o critica atta a migliorare il lavoro per gli studenti futuri ben
accetta. Posseggo tutti i diritti dell'opera, se qualcuno dovesse appropriarsene
indebitamente, accetterebbe automaticamente di cedermi una cosa di sua propriet a
mia scelta.... Di solito scelgo i denti. Spero vi sia stato utile, sapete dove trovarmi.
Roma, 18/10/2015