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Buzzi Stefano
Osteopata D.O.
Docente di:
Patologia ortopedica
La rieducazione delle lesioni tendinee
è delicata, poiché un’eccessiva immobilizzazione
determinerà ADERENZE, ma un eccesso di
mobilizzazione potrebbe causare ROTTURE
Il trattamento riabilitativo si differenzia in base a:
C. M. di Dupuytren
E. Tenosinovite di De Quervain
A. LESIONI DEI TENDINI FLESSORI
I tendini flessori:
1° Esercizio:
fare pugno
estendere le dita
• la 5^ settimana:
sospendere splint definitivamente
raggiungere ROM passivo in flessione completa
iniziare esercizi di estensione del polso
cautela nelle ADL
NB:
La massima mobilità viene raggiunta generalmente a 3 mesi
dall’intervento.
● Dita lunghe:
estensore comune delle dita
estensore proprio dell’indice
estensore proprio del mignolo
● Primo dito:
estensore lungo del pollice
estensore breve del pollice
Il sistema estensore è frequentemente leso nelle ferite della faccia
dorsale della mano, scorrendo in uno spazio ridotto tra la pelle e lo
scheletro, ma la riparazione di tali tendini è più rapida di quella dei
tendini flessori. Tuttavia la formazione di edema e la presenza di
lesioni cutanee od ossee può limitare lo scorrimento tendineo,
causando aderenze e limitazione nella flessione
Le lesioni dei tendini nelle zone 1, 2, 3
(contrariamente a quelle dei t. flessori)
non determinano
allontanamenti importanti
delle due estremità del tendine.
Riparazione chirurgica non sistematica
PROTOCOLLO RIABILITATIVO
● Dopo la 5° - 6° settimana :
cinesiterapia attiva
Zona 3:
1. Lesione tendinea
senza frattura ossea:
● Prime 3 settimane:
immobilizzato in manicotto modellato
dalla base di F1 all’estremità distale di F2;
si mobilizza solo la IFD per evitare retrazioni
● dalla 3° alla 6° settimana:
mobilizzazione con assistenza all’estensione in ortesi corta
● 3 giorni di immobilizzazione
● B:estensione attiva di MF
con articolazioni interfalangee
in estensione
● C :estensione attiva di MF
con interfalangee
in flessione ed estensione
In caso di
aderenze,saranno liberabili
con flessioni dolci e prolungate
con ortesi in flessione
dalla quinta settimana.
Se persistono oltre i 3 mesi,
eventuale tenolisi
Primo dito
● Zona T1 : Pollice a martello. Chirurgia
se lesione aperta.
● Trattamento conservativo
se chiusa senza frattura
● Immobilizzazione per 6 settimane
in ortesi corta dorsale.
● Zona T2 e T3:
- per 4 settimane:
ortesi lunga con immobilizzazione del polso a 30°e
MCF in posizione 0 e pollice in abduzione,con
richiamo di estensione
Dalla 3° settimana: mobilizzazione attivo-assistita
● Compressione:
se prolungata può indurre fibrosi cicatriziale del nervo
(sindromi canalicolari)
● Degenerazione walleriana
2 obiettivi principali:
Esercizio:
spostare un bicchiere su un tavolo
in modo volontario e non automatico
spezzettando l’azione in sequenze e
rinforzandola con il pensiero e con la parola
2. Presa in carico dei territori iposensibili
● Obiettivo:
rendere comprensibili i messaggi
che provengono dalle vie sensitive al cervello,
di memorizzarli per poterli utilizzare
senza l’aiuto della vista
● Temperatura
● Forma e superficie
● Forme e pesi
● Forma e particelle
Nell’ultima fase lavoriamo sia sulla presa
dell’oggetto (recettori ad adattamento rapido)
che sulla tenuta della presa
(recettori ad adattamento lento), con oggetti di
uso comune: monete, penne , matite, bicchiere,
chiavi….
● Obiettivo:
alzare la soglia della sensibilità.
Trattamento di desensibilizzazione