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Tecniche spettroscopiche
Spettrofotometria UV-VIS
Tutte le tecniche spettroscopiche sfruttano le interazione tra luce (radiazione
elettromagnetica) e materia. Queste tecniche possono fornirci:
-molecolare
Lo spettro elettromagnetico
Lo spettro elettromagnetico (abbreviato spettro EM) è l'insieme di tutte le
possibili frequenze della radiazione elettromagnetica. I vari intervalli dello spettro
elettromagnetico sono sfruttati a scopo analitico per ottenere informazioni
strutturali quali-quantitative sulla materia analizzata.
I diversi tipi di radiazione elettromagnetica
Esistono quindi diversi tipi di radiazione elettromagnetica, che differiscono per la
loro lunghezza d’onda (e di conseguenza per la loro frequenza ed energia); sono
riassunti nello spettro delle radiazioni elettromagnetiche:
La luce visibile
Come appena visto, la radiazione visibile rappresenta solo una piccola parte dello
spettro elettromagnetico:
Alle diverse radiazioni visibili, che differiscono per la loro lunghezza d’onda (e di
conseguenza per la loro frequenza ed energia) corrispondono i diversi colori.
Luce monocromatica e policromatica
Transizioni energetiche
Nella figura è riportato un grafico relativo a due livelli energetici di una molecola
associati agli elettroni di legame. Non sono riportati i livelli degli elettroni interni
perché tali energie sono molto grandi e riguardano essenzialmente la
spettroscopia atomica.
Come possiamo vedere ogni livello elettronico non è semplice in quanto associato
a vari livelli vibrazionali, anche questi non semplici in quanto a loro volta associati a
diversi livelli rotazionali.
Le molecole tendono a porsi negli stati fondamentali, cioè di più bassa energia, e
possono raggiungere uno degli stati superiori quando ricevono una radiazione con
frequenza tale che l’energia dei fotoni sia uguale alla differenza energetica tra lo
stato fondamentale e lo stato eccitato (e che inoltre esiste probabilità che ciò
possa avvenire: le cosiddette “regole di selezione”, sulle quali non ci
soffermeremo).
Studiando lo spettro di assorbimento di una molecola notiamo che esse
forniscono degli spettri a campana, e non degli spettri a righe (come nell’immagine
in basso sulla sinistra).
SPETTROSCOPIA DI ASSORBIMENTO
Analisi qualitativa
Per effettuare analisi qualitative si fa uso di raggi policromatici a spettro continuo,
poi separati tramite monocromatori nelle varie componenti (radiazioni
monocromatiche).
In pratica le singole radiazioni monocromatiche di tale raggio si fanno passare,
una alla volta, attraverso la sostanza in esame, la quale assorbirà in modo diverso,
cioè con diversa intensità, le diverse radiazioni.
Analisi quantitativa
Le determinazioni quantitative sono basate sul fatto che, quando una radiazione
attraversa una soluzione, viene assorbita più o meno intensamente a seconda
della concentrazione; in altre parole l’assorbimento dipende dalla
concentrazione.
Disponendo quindi di strumenti in grado di misurare l’assorbimento si risale
facilmente alla concentrazione della soluzione.
-I0: intensità del flusso luminoso all’ingresso della cella con il campione
-I: intensità del flusso luminoso all’uscita della cella con il campione
Dalla
misura dei flussi I0 e I gli strumenti forniscono direttamente i valori di trasmittanza
e assorbanza, che rappresentano le grandezze caratteristiche della spettroscopia
di assorbimento.
Il rapporto tra l’intensità del raggio uscente e quella del raggio entrante si chiama
TRASMITTANZA:
T = I/I0
Questa grandezza esprime quale frazione della luce incidente ha attraversato il
campione senza essere assorbita. T può assumere valori compresi tra 0 (indica
che la radiazione è stata completamente assorbita) e 1 (non c’è stato alcun
assorbimento).
Comunemente si usa pero’ la TRASMITTANZA PERCENTUALE, che assumerà
quindi valori compresi tra 0 e 100:
T% = T x 100
T% = 100 significa che il raggio non ha subito alcun indebolimento, cioè non vi è
stato alcun assorbimento da parte della sostanza; T% = 0 significa che è stato
completamente assorbito.
La trasmittanza diminuisce in modo esponenziale con la concentrazione e dipende
anche da altri parametri, proprio per questo è stata introdotto un’altra unità di
misura: l’assorbanza.
L’equazione A = 𝜀 d C rappresenta una retta passante per l’origine degli assi, in cui
𝜀 è il coefficiente angolare.
Se gli spettri dei componenti di una miscela sono risolti sufficientemente (come nel
caso di 𝜆1 e 𝜆2), le concentrazioni della miscela si determinano risolvendo una
sistema di due equazioni
La legge di Lambert-Beer non solo è additiva ma è anche una legge limite, quindi
vale per soluzioni sufficientemente diluite. Al crescere della concentrazione del
soluto si verificano deviazioni notevoli con conseguente scarsa attendibilità del
dato analitico.
☞Cause chimiche:
1)ci possono essere modificazioni delle proprietà di assorbimento (𝜀) per
cambiamento della struttura molecolare della sostanza assorbente (formazione di
polimeri)
2) aggregazione e scattering (dispersione)
3) variazioni grado di dissociazione e/o pH (variazione 𝜀 )
☞Cause strumentali:
Letture di assorbanza comprese tra 1 e 2 corrispondono a variazioni di
trasmittanza percentuale tra 10% e 1% (errore piuttosto elevato), letture superiori a
2 non sono attendibili (trasmittanza percentuale tra 1% e 0%).
Riassumendo:
La legge di Lambert-Beer sarà seguita se:
•la luce incidente è monocromatica
•l’assorbimento del solvente è trascurabile rispetto a quello del soluto
•la concentrazione del soluto è contenuta entro limiti adatti
•non si verificano reazioni chimiche delle molecole di soluto tra loro, con altre
sostanze o con il solvente
Spettri di assorbimento
Analisi qualitativa
Per il fatto che ogni sostanza ha il suo spettro di assorbimento, l’esame di tali
spettri permette di identificare una sostanza (per confronto diretto con campioni
noti o tramite banche dati di spettri) o di controllarne il grado di purezza.
Questa spettroscopia, come già detto, si occupa delle transizioni fra diversi stati
elettronici della molecola.
Queste transizioni sono generalmente accompagnate a transizioni sia vibrazionali
che rotazionali, per cui gli assorbimenti sono costituiti da moltissime righe molto
vicine tra loro, tanto da apparire un continuo, cioè una banda. La ‘struttura fine’
dovuta alle transizioni rotazionali e vibrazionali non è generalmente rilevabile, se
non nel caso di spettri elettronici di gas rarefatti eseguiti con spettrografi ad alta
risoluzione.
Le sostanze organiche contengono nella molecola legami prevalentemente di tipo
covalente, formati cioè da coppie di elettroni in comune tra i vari atomi.
In generale con il crescere del numero di doppi legami e del loro grado di
coniugazione la quantità di energia necessaria per far avvenire transizioni
elettroniche diminuisce (aumenta la lunghezza d’onda). Le molecole con gruppi
aromatici in genere mostrano delle assorbanze a lunghezze d’onda maggiori.
Metodo diretto
Questo metodo prevede però di essere certi che si sta lavorando in situazione di
proporzionalità diretta (retta passante per l'origine) tra Assorbanza e
Concentrazione.
Esempio di calcolo
Determinare la concentrazione dell’ATP in tampone PBS a pH 6,0 sapendo che:
Dati: A260= 0,83
d = 1,0 cm
𝜀260= 16600 M-1cm-1 (Epsilon cambia a seconda della lunghezza d’onda)
Calcoli: A = 𝜀 d C
C = A/(𝜀 d)
C(mol L-1) = 0,83 / 16600 = 5,0•10-5 M
Spesso però non si può essere certi delle condizioni di proporzionalità diretta
(linearità) tra A e C, ed è quindi preferibile utilizzare un metodo più sicuro, anche
grafico.
Si preparano quindi un certo numero di soluzioni contenenti la sostanza in esame a
concentrazioni diverse e note e si misura la loro assorbanza.
Si avranno quindi una serie di valori di concentrazione (C1, C2, C3, C4, ...)
associati ai rispettivi valori di assorbanza (A1, A2, A3, A4, ...); riportando questi
valori in un grafico cartesiano si ottiene la curva (o retta) di lavoro:
Se la sostanza in esame segue la legge di Lambert-Beer, la curva che si ottiene è
una retta. Ottenuta la retta di lavoro, essa viene utilizzata per soluzioni di qualsiasi
concentrazione, purché comprese nell'intervallo in cui la curva è stata tracciata.
Esercizio 1. Una soluzione 50 mM di ATP mostra a 260 nm, in una cuvetta di 1 cm,
A=0,83.
Calcolare il coefficiente di estinzione molare.
Dati: A260= 0,83
d = 1,0 cm
C = 50 mM
Calcoli: A260 = 𝜀260 d C
𝜀260= A/ d C
𝜀260(L mol-1cm-1) = 0,83 / 5,0•10-5 = 16600
ANALISI QUANTITATIVE
Preparazione del campione
L'analisi può essere condotta direttamente sulla soluzione della sostanza solo se
questa presenta il massimo di assorbimento nell'intervallo delle lunghezze d'onda
dello strumento (metodo diretto), altrimenti si ricorre ad opportune reazioni
chimiche tra la sostanza in esame e opportuni reagenti che portano alla
formazione di composti con massimi di assorbimento nell'intervallo di lunghezze
d'onda richiesto (metodo colorimetrico), tenendo conto dei seguenti requisiti:
1. L'assorbimento ottenuto in seguito all'uso di un reattivo deve essere
caratteristico della sostanza oggetto di esame, pertanto dovranno essere assenti
altre sostanze in grado di formare, con quel reattivo, composti con assorbimenti
analoghi.
2. Il reattivo 'colorante' deve reagire con tutta la sostanza da determinare
formando con essa un composto ben definito, in altri termini deve essere nota la
stechiometria della reazione perché se è nota questa possiamo usare il reattivo in
eccesso rispetto alla molecola da dosare.
3. Il reattivo non deve reagire con il solvente o con altre sostanze presenti in
soluzione oltre la sostanza da esaminare.
4. Il composto che si forma deve essere stabile, almeno per il tempo necessario
per la misura.
5. L'intensità di assorbimento del composto che si forma deve essere la più alta
possibile, a beneficio della sensibilità del metodo.
6. Il composto che si forma, e quindi l'assorbimento collegato, non deve risentire
di piccole variazioni di pH e di temperatura.
Le corrispondenti assorbanze
sono lette a 595 nm perché col
metodo di Bradford si utilizza
un colorante, il blu di
Coomassie, che si lega alle
proteine e questo complesso
ha uno spettro diverso rispetto
al colorante libero.
Selezionare i dati della tabella e "cliccare" su INSERISCI (in alto nella barra
applicazioni). Scegliere il grafico desiderato, in genere il migliore per due set di
valori è il grafico A DISPERSIONE, dopo scegliere la visualizzazione desiderata. A
questo punto comparirà un grafico con una serie di punti più o meno sparsi sul
piano cartesiano. Ciò che ci serve per permetterci di estrapolare i valori di nostro
interesse da tale grafico è l'equazione matematica alla base della retta che meglio
interpola i punti rappresentati (linea di tendenza). Per visualizzare sia la linea di
tendenza che l'equazione della retta cliccare su uno dei punti rappresentati con il
tasto destro del mouse e selezionare AGGIUNGI LINEA DI TENDENZA. Si aprirà
una finestra in cui è necessario spuntare le opzioni VISUALIZZA L'EQUAZIONE
SUL GRAFICO e VISUALIZZA IL VALORE R QUADRATO SUL GRAFICO.
Con questo processo la nostra retta di taratura sarà completa, l'R al quadrato ci
darà un indicazione della dispersione dei dati intorno alla linea di tendenza e
l'equazione della retta ci permetterà di ricavare dati per semplice estrapolazione.
R2 = 1 quando tutti i punti sono tutti sulla retta, più i valori di R2 si avvicinano a 1 e
più i punti ottenuti sono vicini alla retta ottenuta.
Partendo da una variabile "x" (il valore di assorbanza misurato) è possibile ricavare
il valore della variabile "y" ad esso associato (ad esempio la concentrazione della
sostanza analizzata).