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Tecniche analitiche per lo

studio dei materiali


coloranti
Argomenti
Tecniche di analisi molecolare
spettroscopia IR
spettroscopia Raman
spettroscopia UV-visibile-NIR
spettroscopia XRD

Differenza tra un artista e un chimico
Lartista interessato per lo pi
allaspetto cromatico pi evidente,
cio alla luce riflessa
Il chimico, invece,
interessato alla luce
riflessa, trasmessa,
assorbita, diffusa, ecc. in
quanto tutte possono fornire informazione utili sui materiali in uso
Spettroscopia molecolare
Il campione irraggiato con luce avente nellultravioletto, nel visibile o nel
vicino infrarosso
Si tratta generalmente di tecniche non distruttive
L'informazione che si ottiene di tipo strutturale in quanto rivela le molecole
presenti nel campione o, pi correttamente, i gruppi funzionali presenti, ovvero
parti di molecole che danno segnali simili anche se presenti all'interno di molecole
globalmente diverse







Si lavora rilevando in risposta uno spettro, cio il segnale su tutto l'intervallo
utilizzato, in assorbimento, in trasmittanza, in riflettanza o in luce diffusa
Spettrofotometria infrarossa
La spettrofotometria infrarossa (IR) una tecnica molto nota in
campo chimico e ha notevoli applicazioni anche nel campo dei beni
culturali. Si tratta di una tecnica di analisi molecolare nella quale
sono misurate transizioni tra livelli energetici vibrazionali, che
richiedono energia corrispondente a radiazioni nella regione
infrarossa dello spettro elettromagnetico, cio tra 1 e 500 m
Con questa tecnica possibile avere informazioni sui gruppi
funzionali presenti nelle molecole che formano il campione e
quindi, indirettamente, sulle molecole stesse. Le informazioni sono
prevalentemente di tipo qualitativo; laspetto quantitativo
scarsamente sfruttato
Lenergia in gioco
Frequenza (v in Hz, sec
-1
)
Lunghezza d'onda ( in nm o in m)
Numero d'onda: ( = 1/ in cm
-1
)
Frequenza = Numero donda x c (velocit della luce)

Campo spettrale della radiazione IR:
0.7 - 500 m (14000 - 20 cm
-1
)
0.7 - 2.5 m (14000 - 4000 cm
-1
): vicino IR (NIR)
2.5 - 20 m (4000 - 500 cm
-1
): medio IR (MIR)
20 - 500 m (500 - 20 cm
-1
): lontano IR (FIR)
v
Modi di vibrazione
Lanidride carbonica
Lanidride carbonica, CO
2
, pu avere i modi di vibrazione illustrati
nella figura, con latomo di carbonio al centro. Questi moti sono
responsabili delleffetto serra che la CO
2
esercita in atmosfera,
assorbendo energia termica dalla terra. La vibrazione A,
stretching simmetrico (~40 trilioni di vibrazioni/sec), non attiva
in quanto non cambia il momento dipolare (condizione per avere la
transizione), le altre vibrazioni sono invece attive
I segnali dello spettro di assorbimento IR della CO
2
corrispondono ai
modi di vibrazione permessi: i due modi di bending, entrambi attorno a
666 cm
-1
, e quello di stretching asimmetrico a 2350 cm
-1
Spettro IR della CO
2
2350 cm
-1
(stretching asimmetrico)
666 cm
-1
(bending)
1340 cm
-1
(stretching
simmetrico)
Come si nota dallo
spettro lo stretching
simmetrico del
gruppo C=O, che
dovrebbe essere a
1340 cm
-1
, nella CO
2

non attivo perch
in questa molecola
non cambia il
momento dipolare
Esempio di spettro IR
Il campione irraggiato con un intervallo pi o meno ampio di , compreso tra 2.5 e
20 m (o v compreso tra 4000 e 500 cm
-1
); le assorbite corrispondono a gruppi
funzionali delle molecole. Linsieme dei gruppi funzionali identificati permette di
risalire globalmente alla molecola, il cui spettro IR corrisponde ad unimpronta
digitale. La risposta visibile sotto forma di spettro di assorbimento o di
trasmittanza (sono legate dalla legge di Lambert-Beer: A=log1/T) oppure di
riflettanza
Il 100% della scala di trasmittanza corrisponde ad assorbimento nullo
Frequenze di gruppo
I principali gruppi funzionali sono illustrati nella figura
sottostante in relazione alle frequenze di assorbimento. La
regione 1450-600 cm
-1
normalmente difficile da interpretare e
viene spesso chiamata regione del fingerprint, essendo molto
caratteristica da molecola a molecola
Spettrofotometri IR
Esempio di spettrofotometro
IR. Si tratta in genere di
strumenti molto compatti, dal
costo limitato
Gli spettrofotometri IR pi
diffusi sono quelli a
Trasformata di Fourier o FT-
IR, nei quali, attraverso un
sistema di raccolta della
radiazione luminosa noto come
Interferometro di Michelson e
basato su uno specchio in
movimento, lo spettro IR
registrato in tutto il range
richiesto contemporaneamente
Strumenti portatili
Sono attualmente sul mercato
diversi strumenti FT-IR portatili
che consentono di effettuare
analisi con buone prestazioni
Preparazione dei campioni
Lanalisi IR si pu effettuare su campioni di varia
natura:
campioni liquidi: si deposita una goccia su un supporto
trasparente
campioni solubili con propriet filmogene: si genera un
film per evaporazione da una soluzione
campioni insolubili o solidi: polverizzazione e
incorporamento in capsula di KBr
materiale non campionabile (es. tele, affreschi):
analisi superficiale in riflettanza
Metodi per lacquisizione di spettri IR
Tecnica Segnale
Trasmissione Trasmittanza
Riflessione speculare Riflettanza
Riflessione diffusa Riflettanza
Riflessione totale Riflettanza
a
d
a
t
t
e

i
n

s
i
t
u

campioni solidi, liquidi e gassosi
vale la legge di Lambert-Beer
non adatta per materiali non
campionabili o troppo spessi
gas: nessuna preparazione
liquidi: nessuna preparazione, diluizione
solidi: nessuna preparazione, dissoluzione, diluizione,
pastiglia con KBr (trasparente allIR)
I
0
I

Segnale:
trasmittanza (T) = I

/ I
0
oppure assorbanza (Abs) = log 1/T
Misure in trasmissione
campioni solidi riflettenti
anche di grandi dimensioni
non distruttiva
necessario ottimizzare u
Adatta per l'analisi di sezioni pittoriche
Lo spettro di riflettanza viene trasformato in uno spettro simile a
quelli in trasmittanza attraverso la trasformazione di Kramers-
Kronig, che tiene conto degli indici di rifrazione e dei parametri di
assorbimento dei materiali coinvolti
u u
Misure in riflessione speculare
campioni solidi non riflettenti
anche di grandi dimensioni
polveri e liquidi
non distruttiva
Viene registrato lo spettro della radiazione diffusa escludendo la
componente speculare
Lo spettro di riflettanza, attraverso la trasformazione di
Kubelka-Munk, viene trasformato in uno spettro simile a quelli in
trasmittanza
Misure in riflettanza diffusa
Utilizzo di fibre ottiche
Le fibre ottiche sono sfruttate vantaggiosamente per le misure
FT-IR in riflettanza. Attraverso limpiego di sonde possibile
irraggiare il campione e raccogliere la radiazione diffusa;
entrambe le radiazioni possono viaggiare su fibre
Ovviamente il grande vantaggio dellimpiego delle fibre ottiche
consiste nella possibilit di effettuare analisi in situ, totalmente
non distruttive e senza toccare il campione; inoltre non ci sono
vincoli dovuti alla forma del campione
Normalmente le fibre ottiche impiegate negli strumenti FT-IR
sono vetri a calcogenuro (As-Se-Te) o calcoalogenuro. Esse devono
avere elevata purezza per evitare lattenuazione del segnale.
Tuttavia, nessuna delle fibre attualmente disponibili in grado di
coprire lintero range del medio infrarosso; con i vetri a
calcogenuro si arriva al massimo ad un intervallo 4000-900 cm
-1
Sonde per riflettanza diffusa
La sonda per riflettanza diffusa pu essere costituita
da una fibra ottica per lirraggiamento e una per la
raccolta della radiazione diffusa
Adatta per qualsiasi materiale
che possa essere posizionato a
diretto contatto col supporto
per la riflessione interna
.
Riflettanza totale attenuata (ATR)
Il campione posizionato su un supporto costituito da un cristallo
con elevato indice di rifrazione (AgCl, ZnSe o bromoioduro di
silicio, germanio e tallio ).
Il raggio viene riflesso pi volte sulla superficie interna del
cristallo e quindi sul campione, generando uno spettro di
riflettanza del campione stesso
Principio dellATR
Nella modalit ATR i raggi infrarossi sono diretti allinterno di un cristallo
ad alto indice di rifrazione. I raggi, riflettendosi sulla superficie interna
del cristallo, creano unonda evanescente che si proietta ortogonalmente
sul campione posto in stretto contatto con il cristallo
Parte dellenergia dellonda
assorbita dal campione e la
radiazione riflessa restituita
al rivelatore, originando uno
spettro di riflettanza
Per ottenere lo spettro,
quindi necessario porre il
cristallo ATR a contatto con la
superficie del campione. La
risposta analitica proviene da
uno strato di 2-3 m del
campione
Differenza tra ATR e trasmittanza
Gli spettri IR in modalit ATR sono simili a quelli registrati in
trasmittanza (e quindi in assorbanza). Ci sono differenze sottili, in
particolare le bande a frequenze basse avranno valori di assorbanza
maggiori rispetto a quelle a frequenze alte; normalmente i software di
gestione degli strumenti sono in grado di compensare queste differenze
Sonde ATR
Sonda ATR per strumento
portatile o con fibra ottica


Accessorio ATR per strumento
da banco
Strumento portatile con ATR
Lo strumento FT-IR portatile mostrato in figura dotato di sonda ATR a
inclinazione variabile che permette di effettuare analisi superficiali senza
vincoli di ingombro del campione. Larea analizzata ha un diametro di 1 mm.
Range spettrale: 4000-650 cm
-1
Non essendo
impiegate fibre
ottiche ma lenti
per trasmettere
la radiazione
luminosa, non ci
sono limitazioni al
range spettrale
analizzabile se non
in funzione del
cristallo ATR
Materiali per sonde ATR
Esistono sul mercato tipi diversi di cristalli ATR:

Seleniuro di zinco: per applicazioni di routine
AMTIR: un vetro a base di selenio, germanio e arsenico, molto
resistente ad agenti chimici aggressivi
Germanio: adatto per analisi di materiali con elevati assorbimenti
Silicio: duro e fragile, chimicamente inerte, adatto per
applicazioni a temperatura variabile, resistene a campioni molto
abrasivi
Diamante: il pi duro dei materiali disponibili per ATR, adatto a
qualsiasi campione, ha per costo elevato e assorbe tra 2300 e
1800 cm
-1
Lenergia in gioco
Frequenza (v in Hz, sec
-1
)
Lunghezza d'onda ( in nm o in m)
Numero d'onda: ( = 1/ in cm
-1
)
Frequenza = Numero donda x c (velocit della luce)

Campo spettrale della radiazione IR:
0.7 - 500 m (14000 - 20 cm
-1
)
0.7 - 2.5 m (14000 - 4000 cm
-1
): vicino IR (NIR)
2.5 - 20 m (4000 - 500 cm
-1
): medio IR (MIR)
20 - 500 m (500 - 20 cm
-1
): lontano IR (FIR)
v
Applicazioni per i materiali coloranti
Caratterizzazione di materiali coloranti (ottima per i
coloranti) e di leganti
Identificazione di prodotti di degradazione
Monitoraggio di processi di degrado
Caratterizzazione di materiali protettivi
Spettri IR di pigmenti blu
Spettri IR di Blu oltremare
(sx alto), Blu di Prussia (dx
alto) e Smalto o Smaltino (sx
basso)
Pigmenti a base di ossidi di ferro
Vantaggi dellIR
versatilit: pu dare informazioni strutturali su un ampio range
di materiali coloranti
organici ed inorganici
cristallini e non cristallini
monomeriche o polimeriche
rapidit di esecuzione
accuratezza e precisione
sensibilit discreta
costi relativamente economici
Essa pu fornire
informazioni sulla
composizione molecolare,
i legami, lambiente
chimico, la fase e la
struttura cristallina dei
campioni in esame, ed
quindi adatta allanalisi di
materiali in pi forme:
gas, liquidi e solidi amorfi
o cristallini
Spettroscopia Raman
La spettroscopia Raman forse la tecnica di analisi molecolare pi
potente tra quelle attualmente disponibili per lanalisi dei pigmenti
La tecnica sfrutta un fenomeno
fisico scoperto nel 1928 dal fisico
Indiano C.V. Raman, che gli valse il
premio Nobel nel 1931. Egli scopr
che una piccola frazione della
radiazione diffusa da certe molecole
aveva energia diversa da quella della
radiazione incidente, e che la
differenza di energia era legata alla
struttura chimica delle molecole
responsabili della diffusione:
leffetto Raman, appunto
Effetto Raman
u u
assorbita se ha energia pari ad una
possibile transizione ad un livello
energetico superiore (es. Uv-vis,
IR);
riflessa se non interagisce con la
materia;
diffusa se interagisce senza causare
transizioni energetiche
Quando una radiazione monocromatica
incide sulla superficie di un oggetto, la
radiazione pu essere:
Principio della tecnica
Il principio su cui si basa la tecnica Raman la diffusione di una
radiazione monocromatica incidente sul campione. Le informazioni
ottenibili derivano dal modo con cui questo fenomeno avviene
se la diffusione avviene per interazione elastica, cio senza
trasferimento netto di energia, i fotoni (ovvero la radiazione
diffusa) hanno la stessa energia di quelli incidenti: questo
fenomeno noto come diffusione Rayleigh e costituisce levento
pi frequente
se la diffusione conseguenza di una interazione anelastica, cio
con trasferimento di energia dal fotone ad una particella o
viceversa, il fotone diffuso ha energia rispettivamente minore o
maggiore di quello incidente: questo la diffusione Raman o
effetto Raman, che avviene su un numero assai limitato di eventi,
circa 1 su 10
6
Diffusione della luce
Considerando linterazione luce-materia in termini di particelle,
possiamo immaginarla come una collisione tra i fotoni e le
particelle che formano il campione irraggiato. I fotoni che
interagiscono con le particelle del campione e vengono
retrodiffusi possono essere di due tipi:
la molecola decade ad uno
stato vibrazionale eccitato
hv
0
-hv
1
, emettendo un
fotone ad energia minore di
quello incidente (b)
la molecola, presente in uno
stato vibrazionale eccitato
hv
1
decade dallo stato
virtuale allo stato
fondamentale emettendo un
fotone ad energia hv
0
+hv
1
>
di quella incidente
Effetto Raman
Sia nelle interazioni elastiche, che generano la diffusione Rayleigh
(a), sia in quelle anelastiche (b, c), possiamo immaginare che le
molecole colpite passino ad uno stato energetico virtuale hv
0
, non
quantizzato, da cui decadono emettendo fotoni. Linterazione
anelastica ha due possibilit:
Lo spettro Raman di una molecola irraggiata da luce monocromatica
caratterizzato da tre tipi di segnali:
Spettro Raman
la radiazione Rayleigh,
nettamente la pi intensa dello
spettro, avente la stessa
lunghezza donda della
radiazione incidente ed energia
hv
0
i segnali corrispondenti alle
interazioni anelastiche in cui
sono emessi fotoni ad energia
minore di quelli incidenti: le
cosiddette linee Stokes, con
energia hv
0
-hv
1
i segnali corrispondenti alle
interazioni anelastiche in cui
sono emessi fotoni ad energia
maggiore di quelli incidenti: le
cosiddette linee antiStokes,
con energia hv
0
+hv
1
A temperatura ambiente, il livello vibrazionale fondamentale pi popolato, quindi
le linee Stokes sono pi intense delle anti-Stokes. Inoltre, le linee Stokes e quelle
anti-Stokes sono simmetriche rispetto alla linea Rayleigh (differiscono entrambe
di hv
1
rispetto alla Rayleigh)
Informazione dallo spettro Raman
Le informazioni che lo spettro Raman di una molecola pu dare
discendono quasi esclusivamente dalle righe Stokes. La radiazione
Rayleigh non fornisce alcuna informazione in quanto ha la stessa
energia in ogni campione; le righe anti-Stokes sono generalmente
di intensit troppo bassa per essere rivelate e possono essere
sfruttate soltanto per indicare la temperatura del campione in
base al rapporto con lintensit delle righe Stokes
Le righe Stokes, invece, sono legate ai gruppi funzionali della
molecole del campione e ai loro modi di vibrazione, in maniera
analoga alla spettroscopia infrarossa (pur con meccanismi diversi),
e sono quindi sfruttate a scopo diagnostico per identificare
qualitativamente i composti presenti nel campione; anche nella
spettroscopia Raman laspetto quantitativo scarsamente preso in
considerazione in quanto la disomogeneit della superficie
analizzata pu inficiare la riproducibilit di una misura
Nello spettro Raman si ha in ordinata lintensit di emissione luminosa e in ascissa
la frequenza assoluta in cm
-1
oppure, pi comunemente, lo spostamento Raman o
Raman shift, cio la differenza in numeri donda tra la radiazione osservata e la
radiazione incidente:
Ao = (o
oss
- o
inc
) cm
-1









N.B. lenergia associata alla vibrazione soltanto il Ao, non la o o la assoluta!
Normalmente la parte dello
spettro con i segnali
Stokes, quella pi
informativa, indicata per
semplicit in cm
-1
positivi,
bench si tratti in realt di
differenze negative
Esempio: eccitazione con =
488 nm (equivalente a o =
20492 cm
-1
), segnale Raman
a 60 cm
-1
1.E+00
1.E+01
1.E+02
1.E+03
1.E+04
1.E+05
1.E+06
1.E+07
-20 0 20 40 60 80
Raman shift (cm-1)
I
n
t
e
n
s
i
t

20450 20500 20550 20600


Numeri d'onda (cm-1)
Rayleigh

Raman

Esempio di spettro Raman
I segnali Raman corrispondenti ai vari legami chimici
sono ovviamente collocati nelle stesse regioni spettrali
descritte per la spettroscopia infrarossa, fatte salve
le differenze dovute alle regole di selezione
Per quanto riguarda la determinazione di sostanze
inorganiche, i segnali Raman relativi ai legami metallo-
legante sono generalmente nel range 100-700 cm
-1
, una
regione spettrale di difficile utilizzo nellIR
Frequenze di gruppo Raman
Confronto Raman - IR
Le differenze energetiche tra la radiazione incidente, e quindi la radiazione
Rayleigh, e le radiazioni Raman corrispondono in termini di lunghezze donda alla
regione del medio infrarosso o MIR, ovvero nellintervallo 2.5-50 m (o
nellintervallo di numeri donda 4000-200 cm
-1
). Per questo motivo, in alcuni casi lo
spettro Raman e quello infrarosso di una sostanza possono essere simili in quanto
entrambi risultano da cambiamenti vibrazionali quantizzati
Tuttavia, le due tecniche sono pi complementari che competitive.
Innanzitutto, i fenomeni che stanno alla base delle tecniche sono diversi
(assorbimento selettivo di radiazioni che provocano transizioni
energetiche nellIR, diffusione anelastica della luce nel Raman). Inoltre le
cosiddette regole di selezione, che determinano quali modi di vibrazione
sono attivi e quali no, sono diverse: nellIR sono assorbite energie che
provocano cambiamenti nel momento di dipolo di una molecola, mentre nel
Raman richiesto un cambiamento della sua polarizzabilit, propriet
legata alla possibilit di distorsione della nuvola elettronica. In
conseguenza di ci, alcuni modi di vibrazione sono attivi nellIR e non nel
Raman e viceversa
A vantaggio della tecnica Raman sono il fatto che lacqua e il vetro non
causano interferenze, diversamente dallIR, e che le linee dello spettro
Raman sono generalmente pi strette e quindi pi semplici da identificare.
A vantaggio della tecnica IR invece il fatto che gli spettri siano
solitamente pi ricchi di segnali e quindi la tecnica risulta di pi generale
applicazione
Per ottenere lo spettro Raman di un campione si utilizza una
sorgente monocromatica con lunghezza donda nel vicino UV, nel
visibile o nel vicino infrarosso (NIR). Attualmente sono impiegate
sorgenti LASER; alcuni esempi sono i seguenti:






La radiazione laser focalizzata sul campione; le radiazioni
diffuse dalla superficie sono raccolte, rivelate dal detector e
mostrate sotto forma di spettro
Laser UV, 244 o 325 nm
Laser ad Argon, 488.0 nm o 514.5 nm
Laser a He-Ne, 632.8 nm
Laser a rubino, 694.3 nm
Laser Nd-YAG (ittrioalluminiogranato drogato con neodimio),
1064 nm
Esecuzione di una misura Raman
Utilizzo di laser diversi
importante sottolineare che lo spostamento Raman, per un dato
legame ed un determinato modo di vibrazione, indipendente dalla
di eccitazione, cio dalla lunghezza donda del laser, ma dipende
esclusivamente dalla differenza tra due stati vibrazionali per un
dato legame. Gli spettri Raman espressi in unit di Raman shifts
sono in teoria identici con qualunque laser vengano prodotti e sono
confrontabili anche se prodotti con strumenti Raman diversi
Tuttavia, per motivi non semplici da spiegare, possibile che
lutilizzo di laser diversi su uno stesso campione generi segnali
Raman nelle stesse posizioni ma con intensit diverse: ad esempio,
nella caratterizzazione di pigmenti, si verifica sperimentalmente
che il laser verde (514.5 nm) pi adatto nellottenere spettri di
pigmenti blu e verdi, mentre il laser rosso (632.8 nm) pi adatto
per pigmenti rossi e gialli. In certi casi questa differenza
talmente marcata che alcuni pigmenti non forniscono alcun spettro
se non sono irraggiati con il laser pi opportuno
Qual il laser migliore?
lintensit di emissione Raman proporzionale alla quarta
potenza della frequenza della sorgente: in altre parole,
lemissione ottenibile con un laser UV a 244 nm (40984 cm
-1
) in
teoria enormemente pi intensa di quella ottenibile con un
laser NIR a 1064 nm (9399 cm
-1
)
lenergia in gioco con laser a pi alta frequenza (UV, visibile) in
grado di attivare nel campione transizioni elettroniche non
desiderate che possono generare fenomeni di fluorescenza e
produrre spettri di difficile lettura; questi fenomeni sono meno
evidenti con laser meno energetici come il NIR
un altro inconveniente dei laser ad alta frequenza il danno che
possono causare ai campioni durante lirraggiamento, causando
fotodecomposizione e quindi emissione di spettri Raman anomali
La frequenza del laser impiegato, e quindi lenergia irraggiata sul
campione, influenzano in maniera decisiva lo spettro Raman che si
pu ottenere. necessario tenere conto dei seguenti aspetti:
Esempio
Nellesempio si nota
in maniera evidente
come la radiazione
laser scelta per
eccitare il campione,
in questo caso un
colorante, possa
dare risultati
pessimi (spettro
nullo, sopra) o ottimi
(spettro composito,
sopra)
Profondit di campionamento
Dal punto di vista della profondit di campionamento, l'analisi
effettuata con uno spettrometro Raman di tipo superficiale: le
informazioni provengono da uno strato spesso alcuni m posto sulla
superficie. Da ci facile capire che le applicazioni pi utili della
spettrometria Raman sono quelle in cui si interessati a
caratterizzare le propriet superficiali di un campione, es. i
prodotti di degradazione, i pigmenti su un dipinto o su un
manoscritto, ecc.
Alcuni strumenti hanno la possibilit di variare la profondit di
campionamento mediante un dispositivo noto come confocalit, che
permette di ricevere linformazione da pacchetti a spessore
variabile dal campione, a patto che questo sia trasparente alla
radiazione laser
Microscopia Raman
Negli spettrometri Raman dotati di
microscopio l'area interessata
dallanalisi pu essere limitata a
poche unit fino ad alcune centinaia
di m
2
, a seconda del laser e
dell'obiettivo utilizzati. Gli obiettivi
normalmente impiegati sono 10x, 20x,
50x, 80x e 100x
A fronte di questa capacit di
risoluzione spaziale risulta
obbligatorio sapere esattamente
dove si sta effettuando la misura per
evitare errori macroscopici; per
questo motivo i microscopi Raman
sono dotati di una telecamera
coassiale con il laser, che permette
di visualizzare l'area su cui si sta
puntando
Analisi di un pigmento di aspetto macroscopicamente grigio









Limmagine al microscopio con obiettivo 100x (1000 ingrandimenti)
chiarisce limportanza dellutilizzo del microscopio nellanalisi
Raman: i singoli grani possono essere caratterizzati
separatamente
Spettrometri Raman
con un sistema monocromatore
chiamato reticolo, e quelli a
Trasformata di Fourier o FT-Raman,
in cui lo spettro Raman raccolto
contemporaneamente su tutto
lintervallo di interesse utilizzando
lalgoritmo matematico omonimo
La focalizzazione del Laser sul
campione possibile attraverso un
sistema ottico semplice (specchi o
lenti) oppure, come detto in
precedenza, attraverso limpiego di un
microscopio
Come per la spettroscopia infrarossa, anche in quella Raman sono
utilizzati due tipi di strumenti: quelli dispersivi, in cui la
radiazione diffusa dal campione viene dispersa sequenzialmente

Schema di uno strumento Raman dispersivo
Spettrometro FT-Raman da banco
Inconveniente: rivelatore al Germanio raffreddato con
azoto liquido (negli strumenti dispersivi un CCD)
Spettrometri Raman portatili
effettuare misure in situ non distruttive senza
manipolazione del campione. Le potenzialit di
questi strumenti sono ottime per quanto le
prestazioni non siano paragonabili a quelle degli
strumenti da banco. N.B. le fibre ottiche,
diversamente al loro uso nellIR, non tagliano le
radiazioni Raman (che sono radiazioni UV-vis-NIR)
Oltre agli strumenti Raman da banco esistono attualmente strumenti portatili,
generalmente dispersivi, che attraverso limpiego di fibre ottiche consentono di

Analisi senza vincoli di ingombro
Nellesempio illustrato
effettuata unanalisi su un
manoscritto di dimensioni
notevoli, che non potrebbe
essere alloggiato su uno
strumento da banco
Uno dei vantaggi dellimpiego di strumenti Raman portatili rispetto
agli strumenti da banco la possibilit di effettuare analisi su
campioni molto ingombranti, che non potrebbero essere inseriti
nel comparto portacampione di uno strumento da banco: lutilizzo
di una sonda esterna consente di non avere vincoli
Analisi in situ di affreschi
Unaltra applicazione limitata agli strumenti portatili lanalisi degli affreschi. La
caratterizzazione dei pigmenti molto importante per collocare storicamente il
manufatto e per decidere il miglior intervento restaurativo. In questo caso, se non
possibile effettuare un prelievo di campione, l'uso di uno spettrometro Raman
portatile costituisce il modo pi sicuro per identificare i pigmenti
Limiti del Raman portatile
Radiazione laser Piano di messa a fuoco
Microscopio
Per ottenere uno spettro Raman ottimale, il campione deve essere posto alla corretta distanza
focale dellobiettivo. Negli strumenti da banco ci realizzato con uno stage che permette di
effettuare movimenti micrometrici nelle direzioni xyz; inoltre il portacampione solidale con
lo strumento e non risente di vibrazioni esterne. Negli strumenti portatili, con cui normalmente
si analizzano oggetti inamovibili, possibile movimentare la sonda per ottenere la messa a
fuoco corretta, tuttavia, siccome il campione non solidale con lo strumento, c una forte
possibilit che vibrazioni esterne inficino la misura causando la perdita di messa a fuoco
Risoluzione spaziale
Tra le tecniche di analisi molecolare, la spettrometria Raman
quella dotata di migliore risoluzione spaziale: pu arrivare a
distinguere due punti distanti 1 m
Applicazioni per i materiali coloranti
Caratterizzazione di materiali coloranti (ottima per i
pigmenti, meno per i coloranti) e di leganti
Identificazione di prodotti di degradazione
Monitoraggio di processi di degrado
Caratterizzazione di materiali protettivi
www.chem.ucl.ac.uk/resources/raman/index.html
archivio di spettri Raman di pigmenti, uno dei primi e pi importanti siti web
dedicati allanalisi di pigmenti, gestito dallo University College London e in
particolare dal Prof. R.J Clark, forse il massimo esperto di Raman e pigmenti
www.fis.unipr.it./~bersani/raman/raman/spettri.htm
archivio di spettri di minerali, riferimento importante sia per i pigmenti sia
per i materiali lapidei
minerals.gps.caltech.edu/files/raman/Caltech_data/index.htm
archivio di spettri di minerali del California Institute of Technology
Database di spettri Raman
Per quanto riguarda la lettura degli spettri Raman, lo spettroscopista esperto sa
interpretare lo spettro in termini di gruppi funzionali, mentre l'utente pu
riconoscere la sostanza che ha prodotto lo spettro Raman in base al confronto con
una banca dati. Esistono in letteratura molti database di spettri Raman, di cui
alcuni di interesse per il campo dei beni culturali:
Spettri di pigmenti rossi
Per valutare la capacit diagnostica della spettrometria Raman
sufficiente confrontare gli spettri ottenibili da pigmenti rossi
aventi composizione chimica differente
Analisi di manoscritti
Un'applicazione interessante del Raman quella dell'analisi dei
manoscritti: possibile effettuare la misura direttamente
sull'oggetto (sotto) oppure ponendo il manoscritto nel
portacampione di uno strumento da banco (dx), se la geometria lo
permette. In entrambi i casi il campione non subisce danni
Dato l'enorme valore delle opere, lanalisi va effettuata con
tecniche che non prevedano il prelievo di un campione. Esiste per
una tecnica di campionamento accettata da alcuni enti museali, tra
cui il Louvre di Parigi: essa consiste nell'impiego di un tampone noto
come Q-tip (sotto dx), la cui punta in grado di asportare dal
manoscritto una quantit del tutto irrisoria di pigmento (meno di
100 ng) per sfregamento, che poi si analizza in laboratorio
Spettri Raman dai Lindisfarne Gospels
L'analisi Raman, effettuata su
questo manoscritto dal Prof. R.
Clark, ha evidenziato l'utilizzo di
Indaco come unico prodotto blu;
questo colorante era disponibile
nell'Inghilterra dell'VIII secolo in
quanto estratto dalla pianta Isatis
tinctoria o guado
Nonostante l'evidente valore
simbolico del manoscritto, che fa
pensare alla necessit di utilizzare
pigmenti nobili, non si rileva la
presenza di Blu Oltremare, il cui
impiego effettivamente noto in
Inghilterra a partire dal X secolo
Autenticazione di papiri egiziani
Lanalisi Raman utilizzabile per identificare falsi documenti. Nel caso qui
descritto, sei papiri appartenenti ad una collezione privata sono stati analizzati a
Londra nel 1998 prima di essere messi allasta. Essi erano attributi allepoca di
Ramsete II (XIII secolo a.C.) e allepoca di Cleopatra (I secolo a.C.)
Siccome lautenticazione legata allidentificazione
di pigmenti compatibili con lepoca egiziana, insieme
ai sei papiri ne stato analizzato uno sicuramente
autentico della XVIII dinastia (sotto), proveniente
dal Petrie Museum. Lanalisi stata effettuata da
R.J. Clark dellUCL di Londra
Autenticazione di papiri egiziani
C Co ol lo or re e P Pi ig gm me en nt to o A An nn no o P Pa ap pi ir ri i
C Cl le eo op pa at tr ra a R Ra am ms se et te e L Lo ot tu us s N Ne ef fe er rt ta ar ri i C Co op pp pi ia a 3 3 R Re eg gi in ne e P Pe et tr ri ie e
B Bi ia an nc co o A An na at ta as si io o 1 19 92 23 3 S SI I S SI I
C Ca al lc ca ar re e a an nt ti ic co o S SI I
B Bl lu u B Bl lu u E Eg gi iz zi ia an no o a an nt ti ic co o S SI I
B Bl lu u d di i f ft ta al lo oc ci ia an ni in na a 1 19 93 35 5 S SI I S SI I S SI I
B Bl lu u o ol lt tr re em ma ar re e s si in nt te et ti ic co o 1 18 82 28 8 S SI I S SI I
B Bl lu u d di i P Pr ru us ss si ia a 1 17 70 04 4 S SI I
B Br ro on nz zo o r ra am me e a an nt ti ic co o
G Gi ia al ll lo o G Gi ia al ll lo o H Ha an ns sa a 1 19 91 10 0 S SI I S SI I
N Ne er ro o C Ca ar rb bo on ne e a an nt ti ic co o S SI I
O Or ro o l le eg ga a r ra am me e- -z zi in nc co o a an nt ti ic co o S SI I
R Ro os ss so o a a b ba as se e o or rg ga an ni ic ca a ? ? S SI I S SI I
O Oc cr ra a r ro os ss sa a a an nt ti ic co o S SI I S SI I S SI I S SI I
O Or rp pi im me en nt to o a an nt ti ic co o S SI I
P PR R 1 11 12 2 ( (| |- -n na af ft to ol lo o) ) 1 19 93 39 9 S SI I S SI I S SI I S SI I
P Pa ar ra ar re ea al lg ga ar r a an nt ti ic co o S SI I
V Ve er rd de e M Ma al la ac ch hi it te e a an nt ti ic co o S SI I
V Ve er rd de e d di i f ft ta al lo oc ci ia an ni in na a 1 19 93 36 6 S SI I

Come si nota dalla tabella, nei papiri da autenticare (sfondo giallo) lanalisi delle
parti colorate ha mostrato la presenza di pigmenti incompatibili con lattribuzione
temporale dei documenti, a differenza del papiro autentico (sfondo verde)
Studi di degradazione
Bianco piombo Galena
2PbCO
3
Pb(OH)
2
+ H
2
S PbS
Nella figura riportata un'immagine da un foglio di un evangelario bizantino del XIII secolo: in
alcuni volti dei personaggi dipinti compare la tinta rosa, ottenuta miscelando i pigmenti Cinabro
(rosso) e Bianco piombo (bianco); in altri invece, il colore rosa stato sostituito da un colore
scuro, dovuto al solfuro di piombo nero che si forma per conversione del Bianco piombo, come
evidenziato dagli spettri Raman ottenuti analizzando il manoscritto. Come hanno sottolineato
alcuni periodici commentando lo studio effettuato da R.J. Clark sul manoscritto, si pu parlare
di Angeli dalla faccia sporca
Vantaggi del Raman
versatilit: pu dare informazioni strutturali su un ampio range
di materiali coloranti
inorganici, organici (meno efficiente dellIR)
cristallini e non cristallini
monomeriche o polimeriche
spettri pi semplici da interpretare (picchi anzich bande)
altissima risoluzione spaziale
possibilit di analisi in situ
acqua e vetro trasparenti
Spettroscopia UV-Visibile
Si tratta di una tecnica molto comune nei laboratori chimici, che si basa
sull'assorbimento da parte del campione di radiazioni nel campo dell'ultravioletto,
del visibile e del vicino infrarosso (NIR, Near InfraRed), assorbimento dovuto alla
presenza nelle molecole del campione di gruppi funzionali aventi caratteristiche
particolari, detti cromofori, facilmente riconoscibili in base allo spettro. La tecnica
quindi affine alla spettroscopia infrarossa, dalla quale si differenzia per il fatto
che le energie in gioco causano transizioni elettroniche anzich vibrazionali, cio
provocano il passaggio di elettroni a stati energetici eccitati. Lintervallo spettrale
impiegato pu essere 200-1100 nm, pi comunemente 200-800 nm
La tecnica meno informativa
dellIR e del Raman ma, a causa
dellestrema semplicit di utilizzo
(e per il fatto che uno
spettrofotometro UV-visibile
sempre presente in qualunque
laboratorio chimico), pu essere
utile come analisi preliminare, in
particolare nella caratterizzazione
di campioni colorati
Modalit di misura
in assorbanza o trasmittanza, due grandezze legate
dalla relazione Assorbanza = log(1/Trasmittanza);
sono misurate le radiazioni dopo il passaggio
attraverso il campione
in riflettanza, misurando le radiazioni diffuse dal
campione, ovvero tutte quelle irradiate sulla sua
superficie tranne quelle assorbite
Come nella spettroscopia infrarossa, anche nellUV-
visibile possibile effettuare le misure secondo due
modalit principali:
Misure in assorbanza
Questa modalit valida per
lanalisi di campioni in
soluzione (coloranti) o per
campioni solidi
sufficientemente sottili o
trasparenti, es. polveri, film;
ha scarsissime applicazioni
in situ
I
0
I
t
Nelle misure in assorbanza o trasmittanza si irraggia il campione
con un intervallo di ad intensit I
0
e si registra lo spettro delle
radiazioni che passano attraverso il campione con intensit I
t
< I
0
;
le assorbite dalle molecole del campione appaiono come massimi
di assorbimento o come minimi di trasmittanza
Assorbimento della radiazione visibile e
percezione del colore
of Max.
Absorption
380-420
420-440
440-470
470-500
500-520
520-550
550-580
580-620
620-680
680-780
Color
Absorbed
violet
violet-blue
blue
blue-green
green
yellow-green
yellow
orange
red
purple
Color
Observed
green-yellow
yellow
orange
red
purple
violet
violet-blue
blue
blue-green
green
Spettro UV-vis in assorbanza
L'informazione che si ottiene dall'analisi UV-visibile relativa alla
presenza di gruppi cromofori; si tratta di segnali non molto specifici che
difficilmente conducono allidentificazione delle sostanze ma possono
essere utili. Lesempio mostra lo spettro UV-visibile in assorbimento di
unaldeide insatura. La banda a 395 nm
rende conto del fatto che il composto
colorato in arancio, colore
complementare rispetto al violetto che
corrisponde alla regione spettrale
interessata (~ 400 nm); la stessa banda

si ritroverebbe
nello spettro di
unaltra sostanza
avente colore
arancione, con
differenze non
molto grandi
sulle
max
Misure in riflettanza
La modalit in riflettanza
applicabile allanalisi di
superfici e quindi ha molte
applicazioni (fatta salva la
relativa povert di
informazione rispetto alle
tecniche IR e Raman); pu
essere applicata in situ
Escludendo un limitato numero di eccezioni, gli oggetti di indagine
nel campo dei beni culturali sono opachi. Risulta quindi pi utile la
modalit di analisi in riflettanza, nella quale si registra lo spettro
della radiazione diffusa dalla superficie del campione, inclusa o
esclusa la componente riflessa (ovvero la riflettanza speculare)
I
0
I
r
Spettroscopia di riflettanza
riflettanza diffusa (R%).
funzione di Kubelka - Munk:
Dove:
= riflettanza diffusa (di un campione di spessore
infinito)
K() = coefficiente di assorbimento
S() = coefficiente di diffusione
) S(
) K(
R
2
)
R
(1
)
R
F(
2

Segnale:
N.B. La riflettanza diffusa legata al coefficiente di
assorbimento.
Per effettuare misure in riflettanza necessario in primo luogo
registrare uno spettro del bianco, ovvero di una sostanza la cui
superficie sia (idealmente) totalmente riflettente, quindi fornisca
come risposta esclusivamente lo spettro di emissione della
sorgente, senza modifiche dovute alle molecole della sostanza
irraggiata
Una sostanza che ha queste caratteristiche il solfato di bario,
BaSO
4
, che costituisce uno standard di riferimento molto
utilizzato in riflettanza UV-visibile, in quanto ha una riflettanza
vicina al 100% nel range visibile. Altri standard impiegati
comunemente sono costituiti da materiali polimerici di aspetto,
ovviamente, bianco
Esecuzione di misure UV-visibili in riflettanza
Spettri UV-vis in riflettanza
Spettro in riflettanza del
pigmento blu azzurrite: il
colore blu giustificato
dalla radiazione diffusa
attorno a 460 nm; il
pigmento assorbe (e
perci mostra come
minimo nello spettro in
riflettanza) la radiazione
complementare attorno a
600 nm
Nelle misure in riflettanza i massimi corrispondono a radiazioni
riflesse e quindi non assorbite dal campione; esse corrispondono al
colore macroscopicamente evidente del campione che risulta
essere complementare rispetto al colore assorbito dal campione
Spettri in riflettanza di pigmenti
In termini generali possibile dividere i pigmenti in tre gruppi dal
punto di vista del loro spettro di riflettanza:
Pigmenti che forniscono una curva di riflettanza a campana:sono
i pigmenti blu e verdi (Azzurite, Blu oltremare, Malachite,
Verdigris); in questo caso l'identificazione agevole perch il
massimo della curva differente da pigmento a pigmento
Pigmenti che forniscono una curva ad S: sono i pigmenti rossi,
gialli e marroni (Cinabro, Minio, Orpimento, Ocre); non ci sono
picchi caratteristici ma la presenza di un flesso d la possibilit
di individuare un picco caratteristico nello spettro in derivata
prima, nuovamente differente da pigmento a pigmento
Pigmenti che forniscono curve approssimativamente lineari: sono
i pigmenti bianchi, grigi e neri (Bianco piombo, Carbone); sia nello
spettro di riflettanza sia nello spettro in derivata prima sono
assenti massimi e quindi lidentificazione pi difficoltosa
Esempi
Spettri in riflettanza di un
pigmento verde (Malachite,
dx), un pigmento rosso
(Cinabro, dx basso) e un
pigmento bianco (Bianco
titanio, sotto)
Pigmenti blu
Spettri in riflettanza di
pigmenti blu: Blu Oltremare
(dx), Blu di Prussia (dx basso)
e Smaltino (sotto)
Fiber Optic Reflectance Spectroscopy
In questa tecnica, chiamata pi semplicemente FORS, la radiazione di
riflettanza del campione raccolta mediante una sonda con fibra ottica.
La sonda pu contenere sia la fibra di raccolta della radiazione diffusa,
sia la fibra che porta la radiazione primaria
Nella sonda con
geometria 3x45/0 le
due fibre esterne
portano lilluminazione
sul campione, mentre
la fibra intermedia,
posta a 45 rispetto
alle sorgenti, raccoglie
la luce di riflettanza
diffusa evitando la
riflettanza speculare
Larea investigata ha
un diametro di 3-6 mm
Spettrofotometro UV-visibile-NIR
di dimensione estremamente ridotte
Range spettrale: 200-1100 nm
Il segnale di emissione dalla lampada
e quello riflesso dal campione sono
trasportati da una fibra ottica
Spettrofotometro portatile
Riconoscimento di pigmenti bianchi
Nellesempio mostrato sono
effettuate misure con la
FORS sul dipinto Il ritratto
della figliastra di Giovanni
Fattori (1889), per
verificare la presenza di
ritocchi posteriori
Tra i vari punti analizzati,
sono interessanti le
informazioni ottenibili dai
pigmenti bianchi (1 e 2 nella
figura)

|
Nella figura di sinistra sono riportati gli spettri di riflettanza di tre
pigmenti bianchi: bianco piombo (a - linea tratteggiata), bianco zinco (b -
linea continua) e bianco titanio (c - linea tratteggiata e punteggiata)








Gli spettri in derivata prima (dx) permettono di discriminare i tre
pigmenti e di identificare i pigmenti impiegati nel dipinto nei due punti
considerati 1 e 2 (rispettivamente linee d ed e)
Confronto tra spettri
Monitoraggio del degrado di un pigmento
Effetto dellumidit sul massimo dello spettro in
derivata prima del Minio o Rosso Piombo

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