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Dose bersaglio
Dose somministrata al volume bersaglio (ICRU 95-107%)
Volume irradiato
Volume corporeo irradiato indipendentemente dalla volontà
di farlo (IV)
Dose o volume integrale
Quantità di energia assorbita dal volume irradiato (Gy x Kg)
Importante perché concettualmente legata al concetto di
danno (dose x volume = danno) e dipendente da modalità
trattamento (linac 15 Mev vs Co60) e dalla tecnica
Radioterapia a fasci esterni
Terminologia
Organo Critico (in serie / in parallelo)
Valutazione rapporto costo-beneficio
Rapporto tecnico-dosimetrico
Indicazione a terapia di sostegno
Campo di Irradiazione
Area cutanea interessata dal fascio incidente
Definita dall’apertura dei collimatori primario e secondario (o terziario)
Visualizzato da un dispositivo di illuminazione ottica (limite campo = isodose
50%)
Build-up
Fenomeno per il quale lo strato di tessuto che assorbe la
maggiore energia non è situato nell’immediata superficie ma
a profondità crescenti in rapporto all’energia delle radiazioni
(co60 5 mm ; Cs137 2 mm; fotoni 20 Mev 5 cm)
Radioterapia a fasci esterni
Terminologia
Curva di assorbimento dose in profondità
Esprime le dosi rilevate dalla camera di ionizzazione mobile
del fantoccio d’acqua, nel corso della sua scansione lungo
l’asse del fascio, a profondità crescenti
(asse x: profondità – asse y: % dose rispetto a dose rilevata
al build-up) (Rendimento in profondità)
Profilo di dose
Esprime le dosi rilevate dalla camera di ionizzazione mobile
del fantoccio d’acqua, nel corso della sua scansione su un
piano perpendicolare all’asse del fascio e parallelo alla
superficie
Curva di Isodose
Linea che unisce tutti i punti che assorbono la stessa dose
Radioterapia a fasci esterni
Terminologia
Penombra
Quantità di radiazioni localizzate alla periferia del fascio
come un “alone”; dovute a:
• Penombra geometrica:
Lo spessore della penombra a livello della cute (distanza che separa
isodose del 90% da quella del 10%) dipende dal diametro max della
sorgente e dalla lunghezza del collimatore
• Diffusione dal collimatore:
La quantità di radiazioni secondarie che giungono alla cute
diminuisce con l’aumentare della distanza del collimatore dalla cute
e con un sistema di collimazione secondaria (antipenombra o
trimmer); aumenta con l’ampiezza del fascio
• Diffusione laterale nei tessuti:
•dipende dal tipo di radiazioni (> per elettroni che fotoni) –
inversamente prop.ad energia
Studi dosimetrici: i fantocci
Distinti in 3 categorie:
•Fantocci d’acqua
•Fantocci solidi di densità omogenea
•Fantocci antropomorfi
Fantocci d’acqua
Curve di assorbimento
CURVE DI ISODOSE
Profili di dose
Inconvenienti:
coefficiente di attenuazione diverso da acqua
minor facilità di posizionamento dei rilevatori dosimetrici
Da cui
Diminuzione di intensità causata dalla interazione con gli atomi del corpo
attraversato
da cui:
Ogni cc di volume irradiato ha una certa probabilità di essere investito anche da radiazioni secondarie prodotte dal collimatore e dallo stesso
tessuto irradiato.
Tessuto situato al centro del fascio subisce l’effetto di un numero maggiore di radiazione rispetto a tessuto marginale
Diffusione
DOSE VERSUS FIELD SIZE (Più importante per elettroni e per basse energie)
cute
90% 90%
80%
80%
70%
70%
60%
60%
50%
50%
40%
40%
riassumendo
Il RENDIMENTO IN PROFONDITA’
PROFONDITA’ dipende da:
Natura del materiale
Natura della radiazione
Energia della radiazione
Distanza sorgente dalla superficie dell’oggetto irradiato
Ampiezza del fascio
Simulatore
Realizzazione del planning
TAC
Apparecchiature di ortovoltaggio
Esecuzione
Betatrone ed Unità di Co60 del
trattamento
Acceleratore Lineare
Simulatore di trattamento: struttura e
funzionamento
– Porta-cassette
– Tavolo di comando
Intensificatore di
brillanza
Fluoroscopia
Simulatore di trattamento: struttura e
funzionamento
Tubo a Raggi X ad anodo rotante:
• FILAMENTI
– Costituti da Tungsteno in quanto:
– È un buon emettitore termoionico
– Ha un alto numero atomico (74) che garantisce una buona
sorgente di elettroni
– Non vaporizza rapidamente impedendo il verificarsi di
accumuli di tungsteno sull’involucro di vetro che
potrebbero agire come filtri ad aumentarne la possibilità di
guasto
– Alto punto di fusione (3387 C) che permette di far fronte
alle alte temperature a cui viene portato il filamento senza
alcuna perdita di forma
Simulatore di trattamento:
Tubo a Raggi X ad anodo rotante: CATODO
Riscaldamento del filamento con corrente 5 A
Elettroni al di sopra della superficie atomica sono così pronti per essere
accelerati lungo il tubo
Simulatore di trattamento:
Tubo a Raggi X ad anodo rotante: CATODO
Il numero complessivo di elettroni disponibili per l’accelerazione viene
incrementato grazie ad una spirale di tungsteno che incrementa la superficie
Il tubo di un simulatore viene definito DUAL FOCUS TUBE in quanto contiene
due di questi filamenti spirali in grado di determinare fascetti di elettroni di
dimensioni variabili:
Fuoco ampio (1.2 mm) impiegato quando è richiesta una quantità maggiore di
radiazioni (es paziente obeso rx LL)
Fuoco fine (0.8 mm) assicura una geometria più accurata (penombra ridotta al minimo)
penombra
Simulatore di trattamento:
Tubo a Raggi X ad anodo rotante: CATODO
COPPA FOCALIZZANTE
Costituita da Nichel, Molibdeno o Acciaio Inossidabile (materiali con
alto punto di fusione e scarso effetto termoionico che hanno lo scopo
di far fronte al calore prodotto dal filamento senza produrre elettroni
che potrebbero contaminare il vuoto del tubo)
Essendo collegata al catodo (potenziale negativo) gli elettroni
prodotti dal filamento sono soggetti ad una forza repulsiva e vengono
pertanto fatti convergere su una piccola area del target, di dimensioni
inferiori a quelle del filamento
Si produce la cosiddetta linea focale
Supporto e connessioni elettriche
Il supporto è costituito da una struttura meccanica volta a sostenere
il catodo
3 sono i collegamenti elettrici:
2 forniscono corrente elettrica e voltaggio (circa 5A e 10V) al filamento
1 fornisce sorgente di alto voltaggio a potenziale negativo alla coppa
focalizzante
Simulatore di trattamento:
Tubo a Raggi X ad anodo rotante: ANODO
• TARGET
– Situato attorno al disco dell’anodo quando quest’ultimo ruota, forma
una traccia focale per l’impatto con gli elettroni
– Gli elettroni che colpiscono il target perdono la loro energia cinetica che
si trasforma in calore e fotoni X.
elettroni
13 gradi
Simulatore di trattamento:
Tubo a Raggi X ad anodo rotante: ANODO
• HVT: spessore di uno specifico materiale che introdotto nel percorso del
fascio riduce la sua intensità a metà del suo valore originale
• Tipo Chaoul:
– anodo, di rame, costituisce al tempo stesso la sorgente edil filtro dei raggi X;
tensione massima 60 KVp, intensità 5-8 mA
– Anodo
• Obliquo: applicatori di ottone nichelato a DFP 1,5-5 cm
• a punta: non si impiegano veri applicatori, DFP 2-5 mm
• A finestra di berillio:
– Tensioni più basse (10-50 KVp) e DFP maggiori (15-30 cm), intensità di 25
mA
Macchine ad ortovoltaggio (1)
• Backscatter alto
• Dose rate relativamente basso in relazione a SSD più grande ed alla presenza
di pesante filtrazione del fascio
– Impiego grata
• Gli elettroni possono essere estratti da questa orbita per produrre un fascio di
elettroni usato in terapia oppure vengono fatti impattare su di un target posto
all’interno della macchina per produrre un fascio di raggi X
involucro
otturatore
A. Sfera rotante di Tg o Ur impoverito
B. Carrello scorrevole su rotaia
C. Apertura affidata a sistema di
elettrocalamite o a pressione
pneumatica
Cobaltoterapia
Unità per cobaltoterapia
collimatore
PORTAL VISION:
permette la verifica
radiologica del campo
di trattamento
(γ-grafia)
Acceleratore lineare
Acceleratore lineare
Acceleratore lineare
da cui:
maggiore dose in profondità ma
anche in superficie
Acceleratore lineare
Da cui
•X elettroni
omogeneizzano il fascio inizialmente prodotto
(intensità maggiore al centro che ai bordi, diametro di pochi mm
tanto + stretto quanto > energia)
•Cuneo
– Fisico
– Dinamico
• Interposizione di cuneo unico sul fascio per tempi proporzionalmente
inferiori tanto da simulare filtri di grado variabile
– Virtuale
• Movimento del collimatore asimmetrico e dinamico durante
l’irradiazione
Pb
Cu
Acciaio
Tipi di filtro:
Fisico
Dinamico
Virtuale "flying jaw"
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
Indicazioni all’uso del filtro:
Disomogeneità di forma del volume irradiato
Disomogeneità di volume da irradiare
Particolare angolazione dei fasci
Fattore filtro (aumento del tempo di esposizione)
Acceleratore lineare
Filtri a cuneo
Acceleratore lineare
Filtri compensatori
•Filtri di spessore opportunamente modulato in modo da
variare punto per punto l’intensità del fascio che lo attraversa
Vecchi sistemi:
-spostamento alto/bassso da una seduta all’altra
-se due campi contrapposti non far coincidere giunzioni
-schermatura organi a rischio (midollo)
-schermatura emicampi che si sovrappongono
-creare artificialmente penombra
Acceleratore lineare
giunzioni tra campi