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Bersagli biologici

Il DNA è la struttura più sensibile all’azione delle radiazioni


ionizzanti
Due maccanismi:
Azione diretta (33% del danno)
Azione indiretta (67% del danno)

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Azione diretta
Elemento di DNA danneggiato da un elettrone ad alta
energia.

X-ray e-

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Azione indiretta
Danno al DNA da radicale libero:

H O
OH.
H
X-ray e-

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Radicale libero
Atomo o una molecola formata da più atomi che presenta un
elettrone spaiato. Tale elettrone rende il radicale estremamente
reattivo, in grado di legarsi ad altri radicali o di sottrarre un
elettrone ad altre molecole vicine.

1.  X-ray + H2O ð H2O+ + e-

2.  H2O+ + H2O ð H3O+ + OH.

3.  OH. + R-H ð H2O + R.

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Effetti deterministici
•  Le radiazioni ionizzati sono agenti altamente patogeni per
le cellule:
•  La morte di una certa quantità di cellule provoca la
perdita della funzione di un tessuto.
•  Esiste una dose di soglia.
•  La gravità del danno aumenta con la dose.
Effetti stocastici o probabilistici
•  Le radiazioni ionizzanti sono agenti oncogeni a bassa efficienza
•  Non esiste una dose di soglia:
•  La neoplasia può essere indotta da un solo evento d’interazione
•  La gravità è indipendente dalla dose ma la probabilità dipende da
questa.
•  Consistono in tumori e mutazioni genetiche.
La dosimetria
Ogni singola radiazione che colpisce un organismo biologico provoca
alterazioni a livello cellulare e quindi un danno. Le conoscenze
attuali portano a ritenere che il danno aumenti linearmente con
l’intensità della radiazione che investe un organismo senza alcuna
soglia minima:

Danno

Intensità della radiazione

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La dosimetria
•  Il principio della “linearità senza soglia” porta a limitare, in
qualunque attività, l’esposizione alle radiazioni al livello minimo
possibile.
•  Oggi si conoscono i livelli di esposizione che con certezza portano a
patologie gravi. Si conosce anche (ma con maggiori margini di
incertezza) la probabilità che esposizioni a piccole quantità di
radiazione possano far insorgere nel tempo diversi tipi di patologie.
•  La legislazione riguardante la radioprotezione fissa regole per
evitare i danni certi e limitare quelli probabili entro livelli di
accettabilità.

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La dosimetria
•  Una delle discipline scientifiche che supporta la legge è la
dosimetria, cioè la misura delle grandezze che consentono di
calcolare il danno biologico dovuto all’esposizione (esterna o
interna) ai diversi tipi di radiazioni ionizzanti.
•  In prima approssimazione il danno biologico è proporzionale alla
quantità di energia ceduta dalla radiazione per unità di massa, cioè
ai Joule dissipati in un chilogrammo di tessuto biologico.

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La DOSE
Il danno biologico si identifica (in prima approssimazione) con una
grandezza che si chiama DOSE
DOSE = D = energia dissipata da radiazioni ionizzanti per unità di
massa.
Si misura in Gray:
1Gray = 1 Gy = 1 Joule per chilogrammo.
In passato si usava un’unità di misura diversa (che molto spesso
ancora compare su tabelle e strumenti) e cioè il rad (radiation
absorbed dose):
1 rad = 0.01 Gy

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La Dose Equivalente
•  Il danno biologico è proporzionale alla dose solo in alcuni casi,
infatti tipi di radiazione diverse dissipano la loro energia in volumi
più o meno grandi producendo danni a livello microscopico, a parità
quindi di energia dissipata, minori o maggiori.

•  Per questo motivo si moltiplica la dose per un numero, maggiore o


uguale ad 1, (detto FATTORE DI QUALITA’, Q) che cambia a seconda
del tipo di radiazione. Si ottiene così una nuova grandezza, detta
DOSE EQUIVALENTE, che si ritiene sia realmente proporzionale al
danno biologico.

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La Dose Equivalente
Dose Equivalente = DE = D x Q
Si misura in Sievert
1 Sv = 1 Joule per chilogrammo (Q non ha dimensioni)
Prima si usava, per misurare la DE, il rem: 1 rem (Roentgen equivalent
man) = 0.01 Sv.

Radiazione Fa+ore Q
Raggi X, β, γ 1

p, n a bassa energia (≈ keV) 2 - 5

p, n ad alta energia (≈ MeV) 5 - 10

α 20

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L’esposizione
•  Per misurare i livelli di radiazione intorno a tubi a raggi X si utilizza,
talvolta, una grandezza, chiamata ESPOSIZIONE, definita come il numero
di atomi ionizzati dalla radiazione X in aria. Questa grandezza, con una
serie di calcoli, può essere convertita in Dose Equivalente e,
limitatamente al caso dei raggi X, può essere utilizzata per valutare il
danno biologico.
•  Era stata introdotta in passato perché la tecnologia non consentiva di
costruire strumenti che misurassero direttamente la dose. In ogni caso è
usata ancora oggi perché la si misura facilmente e con strumenti di costo
relativamente basso.

L’esposizione si misura in Roentgen (R): 1 R = 0.000258 Coulomb per


Kg di aria, equivalenti a 2 miliardi di atomi ionizzati per cm3 di aria

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Un esempio
Sorgente 60Co da 100 µCi
esposizione continua per 1 anno DE = 1 mSv/anno
alla distanza di 1.5 m

Per confronto:

Fondo naturale: 1.5 mSv/anno Impiego sanitario: 1 mSv/anno

probab. danno somatico “grave” probab. danno genetico

5·10-2 per Sv ≡ 5·10-5 per mSv 1.3·10-2 per Sv ≡ 1.3·10-5 per mSv

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Limiti di dose

Popolazione: DE < 1 mSv/anno

Categoria B: DE < 6 mSv/anno

Lavoratori esposti
Categoria A: DE < 100 mSv in 5 anni
DE < 20 mSv/anno

Zona CONTROLLATA: dove è possibile assorbire una DE > 6 mSv

Zona SORVEGLIATA: dove è possibile assorbire una DE > 1 mSv


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L’incidente di Černobyl'
Il più grave incidente nucleare della storia: Il 26 Aprile 1986, si ebbe un brusco e
incontrollato aumento della potenza e quindi della temperatura del nocciolo del
reattore (meltdown del reattore) n. 4 della centrale, si determinò la scissione
dell'acqua di refrigerazione in idrogeno e ossigeno a così elevate pressioni da
provocare la rottura delle tubazioni del sistema di raffreddamento del reattore. Il
contatto dell'idrogeno e della grafite incandescente delle barre di controllo con
l'aria, a sua volta, innescò una fortissima esplosione, che provocò lo
scoperchiamento del reattore e di conseguenza causò un vasto incendio.

Livelli di contaminazione (anno 1986) da 137Cs

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L’incidente di Černobyl'

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Esperimento nucleare Castle Bravo
Il 1° marzo del 1954, gli Stati Uniti d’America
effettuarono la loro più grande detonazione nucleare,
nome in codice “castle bravo”, nell’atollo di Bikini
nelle isole Marshall. L’esplosione liberò un energia di
15 Mton di TNT, equivalenti a circa 1000 volte quella
liberata dalla bomba che distrusse Hiroshima nel
1945.

L’esplosione, avvenuta al suolo, generò e scagliò


nell’atmosfera una quantità enorme di detriti
radioattivi, che poi si depositarono al suolo (fallout
radioattivo) su una superficie maggiore di 11000 km2.

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Radioterapia
•  Le radiazioni ionizzanti causano il cancro, ma possono
anche essere usate per curarlo.
•  Le cellule tumorali che crescono molto velocemente,
sono particolarmente suscettibili agli effetti delle
radiazioni.
•  Per minimizzare il danno alle cellule sane, quando la
massa tumorale è ben localizzata, si usa un fascio molto
sottile di raggi X.
•  Il fascio è diretto al tumore e la sorgente (o il corpo)
ruota in modo da minimizzare la dose assorbita dalla
parte sana, eccetto che dal tumore e la zona
circonstante.

Picco di Bragg
•  Protoni, particelle α o ioni di carbonio
(adroterapia) vengono anche usati per curare i
tumori, hanno un vantaggio rispetto ai raggi X.
•  Essi depositano la maggior parte della loro
energia alla fine del loro cammino nel tessuto,
avendo meno effetti sul tessuto sano.
•  La posizione del picco (picco di Bragg) della
perdita di energia dipende dall’energia cinetica
iniziale delle particelle.
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