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CAP.

4: DECADIMENTI RADIOATTIVI

1. I decadimenti radioattivi: α,β e γ


2. La legge del decadimento radioattivo
3. Branching Ratio
4. Decadimenti successivi: catene radioattive
5. Elementi radioattivi naturali e artificiali
6. Effetti biologici delle radiazioni

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1. Decadimenti radioattivi
Valle di stabilità
α
numero di protoni Z

β+

Difetto di massa(MeV)
β-
numero di neutroni N

valle di stabilita` dei nuclei


Energia di legame massima

Transizioni da uno stato iniziale ad uno finale in cui si conserva:


 Numero totale di nucleoni
 Massa ed energia
 Carica
 Momento lineare
 Momento angolare 129
I decadimenti possono avvenire quando la massa dei prodotti del decadimento è minore
della massa dello stato iniziale.
• La probabilità del decadimento dipende dalla differenza di energia.
• Il decadimento è fondamentalmente un fenomeno quantistico

 I nuclei instabili possono spontaneamente trasformarsi in nuclei di massa diversa (più


piccola) o uguale per mezzo di uno di questi processi:

• Decadimento α
• Decadimento  (emissione di elettroni o positroni oppure cattura elettronica)
• Fissione spontanea

 I nuclei eccitati si diseccitano emettendo un fotone 

Ciascun processo trasforma un nucleo radioattivo (Parent) in uno o più nuclei


(Daughter).

130
Decadimento a

Emissione di una particella α (nucleo di 4He)(2 neutroni, 2 protoni)

Es: 238U -> 234Th + 4He


Bilancio Massa-energia:
238U 238.0508 amu
234Th –234.0436
4He – 4.00260
Difetto di massa 0.0046 amu = 4.285 MeV/c2

Spettro energetico delle particelle α Numero di particelle α

(spettro discreto)

Energia
Ea = difetto di massa

Modo di decadimento preferito dai nuclei più pesanti del 209Bi con un rapporto
protone/neutrone lungo la valle di stabilità. 131
Decadimento - A
X  Z +A1Y + e - + n e  1
n11p + e - +n e
Z 0

Emissione di un elettrone (e di un antineutrino) durante la conversione


di un neutrone in un protone
Es: 87Rb -> 87Sr + e– + n

Bilancio Massa-energia: Il numero di massa A non


87Rb cambia, il numero atomico
86.909186 amu -37me Z aumenta di 1.
87Sr – (86.908882amu-38me)
e– – me
Difetto di massa 0.0003 amu =0.078MeV/c2
Modo di decadimento preferito dei nuclei con eccesso di neutroni rispetto alla valle di
stabilità
Decadimento + e cattura elettronica A
Z X  Z -A1Y + e + +n e  1
1p01n + e + +n e
A
Z X + e -  Z -A1Y +n e  1
1 p + e - 01n +n e

Emissione di un positrone (e di neutrino) o cattura di un elettrone


della shell più interna durante la conversione di protone in un
neutrone
Es: 40K -> 40Ar + e+ + n
50V+ e– -> 50Ti + n + 

Modi di decadimento preferiti dai nuclei con eccesso di protoni rispetto alla valle di stabilità.
132
Spettro energetico dei  (spettro continuo)  processo a tre corpi

End-point Emax= difetto di massa

Spettro energetico degli elettroni di cattura (EC) (spettro discreto)  processo a due
corpi

133
Fissione Spontanea
Alcuni nuclei molto pesanti, in particolare quelli con numero di massa pari (238U e 244Pu)
possono spontaneamente fissionare. Nuclei pesanti di massa dispari tipicamente fissionano
solo a seguito di cattura di neutroni ( 235U, 239Pu)

numero di neutroni emessi

Decadimento 

134
135
Ne)=

Ne)+M (α)

la cattura elettronica.

136
2. LA LEGGE DEL DECADIMENTO RADIOATTIVO
Sia N il numero di atomi radioattivi («parents») presenti all’istante t, il numero di decadimenti
dN nel tempo dt risulta proporzionale a N:

dN
-  N λ è detta COSTANTE DI DECADIMENTO
dt
(dN / dt)
Riscrivendo l’equazione precedente come - , osservo che λ ha le dimensioni
N
dell’inverso del tempo e rappresenta la probabilità per unità di tempo che un atomo decada.
Integrando si ottiene:

t
dN N dN N
 -dt    -  dt  ln  -t  N (t )  N 0 e -t LEGGE DEL DECADIMENTO
N N0 N
0
N0 RADIOATTIVO

dove N0 è il numero di atomi parents presenti all’istante iniziale t=0.


Allo stesso modo per quanto riguarda la formazione del nuovo elemento («daughter»), la
variazione nel tempo dNd/dt è la stessa, ma di segno opposto (dNp+dNd=0):
dN d  +  N p (t)dt che risolta con la condizione Nd(t=0) = 0, dà

N d (t )  N 0 (1 - e - t )
In ogni istante risulta Np + Nd =N0. 137
• Il tempo di dimezzamento T di un nucleo è il tempo
necessario perché il numero dei nuclei “parents” si
riduca a metà:

 N 0 e - T  e - T   T 
N0 1 ln 2 0.693
N 
2 2  
Tempo di dimezzamento

 τ rappresenta il tempo medio di sopravvivenza di un nucleo prima


• Il tempo di vita media
di decadere. Esso è dato dalla somma dei tempi di vita di tutti i nuclei diviso per il numero
di nuclei presenti inizialmente:
 
1 1 1 1
N 0 0 N 0 0
  t dN  t N e - t
dt     Tempo di vita media
0
 
Per t=τ risulta
N0
N ( )  N 0e-  N 0e -1 
e
per cui il tempo di vita media rappresenta il tempo necessario perché il numero di nuclei
“parents” si riduca di un fattore 1/e.
138
• Si definisce attività di un campione il numero di decadimenti subiti nell’unità di tempo:

N - λt - λt
AR    N  λ N 0e  A0 e dove A 0 è l’attività iniziale per t=0
t
• Si definisce attività specifica As di un campione, l’attività per grammo di materiale:
A N N N
As     a  0.693 a
M M A AT
dove M ed A sono rispettivamente la massa (grammi) e il peso atomico del campione;
Na = 6.023*1023 numero di Avogadro.
L’attività A si misura in Bequerel (Bq) nel sistema SI  1 Bq = 1 disintegrazione/sec
Usata anche la vecchia unità: il Curie (Ci)  1 Ci = 3.7*1010 disintegrazioni/sec
1 Ci = 37 GBq
1 mCi = 37 MBq
1 Ci = 37 kBq
Attività A è indipendente da:
 • Tipo di radiazione emessa
• Energia della radiazione

 è una costante differente per:


 • Diversi sistemi
• Modi di decadere
139
3. BRANCHING RATIO (decay)
Alcuni nuclei possono decadere attraverso un singolo processo, ma molto spesso lo schema
di decadimento può risultare piuttosto complicato , includendo diversi meccanismi di
emissione (α-β-γ) in competizione fra loro. Le intensità relative dei singoli modi di
decadimento sono specificate attraverso il loro BRANCHING RATIO.
• Branching Decay : un nucleo può decadere in uno o più modi , ciascuno con una propria
probabilità li
N N
1 1 1 N 1
TOT   i    e quindi 
i 1 i 1 i  TOT T i 1 Ti

• Branching Ratio = frazione del decadimento nel modo i-esimo = percentuale del
decadimento totale

i
B.R. 
 TOT

NTOT = N0e-lTOT t
decadimenti del 40K 140
4. DECADIMENTI SUCCESSIVI: CATENA RADIOATTIVA

Serie o catena radioattiva: X1 X2 X3 X4 …


Parent Radioattivo (P )
Daughter stabile (D ) X1 → X2 es. 14C → 15N (stabile)

Produzione del “Daughter” = Decadimento del “ Parent”

dN1
1)  -1 N1  N1 (t )  N10  e -1t
dt
dN2
2)  +1 N1  1 N10e -1t   dN2   1 N10  e -1t dt  N 2 (t )  N 20 + N10  (1 - e -1t )
dt
dove
• N1 # atomi del “parent”
• N2 # atomi del “daughter”
• 1 = costante del decadimento del nucleo “ parent”
• N10 # atomi parent per t=0
• N20 # atomi daughter per t=0 141
Parent Radioattivo (P )
Daughter Radioattivo (D ) X1 → X2 → X3stabile

dN1
1)  -1 N1
dt
dN2 dove:
2)  -2 N 2 + 1 N1 • N1, N2 e N3 sono rispettivamente
dt # atomi “parent” e “daughter”
dN • 1, 2 sono rispettivamente la
3) 3  2 N 2
dt costante di decadimento dei
nuclei N1 e N2

142
143
144
Essendo l’attività del campione data da:
1
N 2  N1(0) (e - 1 t - e -  2 t )
2 - 1
si può scrivere :

A1  1N1 e A 2  2 N 2

A 2 (t)  A 2 (0)
2
2 - 1 (
e - 1 t - e -  2 t  equazione di Bateman

Poiché al generico tempo t si ha che:


A1(t)  A1(0)e - 1 t
2
(  2  -  2t 
A 2 (t)  A1(0) e - 1 t - e -  2 t  A1(0) e - 1 t 1- e -  t 
2 - 1 2 - 1  e 1 
si può scrivere:

2

A2 (t )

A1 (t ) 2 - 1
( 1 - e -(2 -1  t 

145
dN 2 dN 2
 0  -2 N 2 + 1N1  0
dt dt

 1N1  2 N 2
146
Relazione tra Parent e Daughter
1) Tp < Td ; p > d no equilibrio
Eq. secolare
2) Tp > Td ; p < d equilibrio transiente
3) Tp >> Td ; p << d equilibrio secolare

d
(1- e -  d t )  A d (t)  A p (t)(1- e -  d t )
A d (t)

A p (t)  - 
d p

A d (t) d
  cost
A p (t)  - 
d p

147

5. ELEMENTI RADIOATTIVI NATURALI E ARTIFICIALI

In natura esistono diversi radioisotopi, con tempi di vita media che variano da alcuni
miliardi di anni a pochi secondi. Questi elementi radioattivi naturali si possono
suddividere in due classi, in base alla loro origine:

a) radionuclidi primordiali: elementi con vita media sufficientemente lunga da essere


tuttora presenti nella crosta terrestre, compresi tutti i radionuclidi da essi discendenti:
238U, 40K, 232Th, radionuclidi con emivita molto lunga, 222Rn, 214Bi, radionuclidi a breve

vita, ma generati continuamente dal decadimento dell'elemento capostipite (238U in


questo caso). Un elemento capostipite, assieme ai suoi discendenti fino all'elemento
stabile, costituisce una famiglia radioattiva, ed esistono tre famiglie radioattive
naturali.

b) radionuclidi cosmogenici: radioisotopi generati da reazioni nucleari fra la radiazione


cosmica, costituita da particelle nucleari con elevata energia e provenienti dallo
spazio extraterrestre, e gli elementi stabili; esempio il 14C, generato nella reazione fra
un neutrone e un nucleo di 14N, 7Be, 3H, 22Na.

148
Serie radioattive naturali

Vi sono tre famiglie radioattive presenti in natura, in equilibrio secolare, aventi come
capostipiti radionuclidi la cui vita media è maggiore o paragonabile a quella della Terra
( 109 anni) e di molto superiore di quella dei discendenti:
Serie dell’Uranio (famiglia A = 4n+2); capostipite: U-238( t1/2 = 4.5*109 anni)
Serie dell’Attinio (famiglia A = 4n+3) capostipite: U-235 (t1/2 = 7.13*108 anni)
Serie del Torio (famiglia A = 4n) capostipite:Th-232 (t1/2 = 1.4*1010 anni)
Esiste una quarta famiglia, artificiale (non più presente in natura) :
Serie del Nettunio (famiglia A = 4n+1)

149
150
 238Ue 235U: l'uranio è presente in natura sotto forma di tre diversi isotopi aventi
numeri di massa 234, 235 e 238. Nella crosta terrestre l'238U rappresenta il 99.27%
con una concentrazione media di 33 Bq/kg, l'235U rappresenta lo 0.72% (1.5 Bq/kg) ed
infine l'234U lo 0.0055%.
L'uranio si trova in tutte le rocce e suoli in concentrazioni variabili in dipendenza
dall'origine del tipo di roccia. Questo fa sì che si trovi traccia dei suoi discendenti, in
particolare il 226Ra, ovunque: nei materiali da costruzione, nelle acque, nei cibi e di
conseguenza nell'organismo umano, dove circa il 70-95% si deposita nelle ossa.

 232Th : unico isotopo costituente il torio naturale.


Il torio è presente nella crosta terrestre in concentrazione variabile, ma in media si
hanno 34 Bq/kg; la sua presenza in materiale biologico risulta però trascurabile per
via della sua relativa insolubilità.

151
Radon Capostipiti a lunga vita Abbondanza nella Gas nobili
crosta

serie ISOTOPO EMIVITA (Bqkg-1) ISOTOPO EMIVITA


(anni)

URANIO 238U 4,46*109 33 222Rn 3,82 giorni


TORIO 232Th 1,40*1010 34 220Rn 55,6 s
ATTINIO 235U 7,04*108 1,5 219Rn 3,96 s

TEMPO DI ESPOSIZIONE
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
CONCENTRAZIONE (Bq/m3)
152
Elementi radioattivi artificiali

Gli elementi radioattivi artificiali sono quegli elementi prodotti attraverso reazioni
nucleari, in cui un nucleo bersaglio viene esposto ad un fascio di particelle (neutroni,
protoni, particelle alfa ecc.), o reazioni di fissione, in cui un nucleo pesante,235U ad
esempio, si rompe in frammenti più piccoli.
Il 60Co, per esempio, si può produrre per reazione fra neutroni e 59Co (isotopo stabile).

Le principali fonti di radionuclidi sono i reattori nucleari (reazioni di fissione e cattura


neutronica) e gli acceleratori di particelle che consentono la produzione di radioisotopi a
basso costo, per impieghi che spaziano dalla meccanica, alla chimica, alla biologia e alla
medicina, ecc.

Fra i nuclidi artificiali presenti nell'ambiente, un posto preminente è occupato dagli


elementi radioattivi rilasciati dalle esplosioni nucleari sperimentali nell'atmosfera,
soprattutto negli anni dal 1945 al 1965, e dagli incidenti alle centrali nucleari, in
particolare Chernobyl (1986).

153
Produzione di radioisotopi e decadimento

Il metodo più diffuso di produzione di radioisotopi artificiali è il bombardamento di alcuni


nuclei stabili con particelle ad alta energia quali i neutroni, i protoni, il deuterio e le
particelle α. Quando un bersaglio di nuclei stabili viene sottoposto a bombardamento
sotto un fascio di particelle si induce una trasmutazione e si produce una specie
radioattiva.
Se N0 è il numero di nuclei del bersaglio e I è l’intensità del fascio incidente (numero di
particelle incidenti per unità di area) , il tasso (“rate”) di produzione di un radionuclide è
data da :
R = N0 σ I

dove σ è la sezione d’urto che rappresenta la probabilità che una particella incidente
interagisca con un nucleo del bersaglio. Poichè il numero di nuclei bersaglio N0 deve
diminuire per ogni radionuclide N1 prodotto, il tasso (“rate”) di produzione R deve
diminuire. Comunque essendo piccola la probabilità che un nucleo stabile sia convertito
in uno radioattivo, anche se si continua a fare la stessa reazione per lungo tempo , il
numero di nuclei trasmutati è piccolo. In queste condizioni , con buona approssimazione,
si può ritenere che il numero iniziale di nuclei nel bersaglio, non cambi per cui R può
essere considerato costante.

154
Produzione di radioisotopi e decadimento
Sia N1 il numero di nuclei radioattivi prodotti con rate R e che decadono con costante λ1 ,
si ha che la rate con cui varia è data da :

dN
= R-λ 1 N1
dt
R
(1- e )
-λ1t
la cui soluzione nel caso in cui N1=0 a t=0 è : N1 (t) =
l1

la attività del campione è : A


1 (t) = l N
1 1 (t) = R(1- e- l1t
)
1 2
Per piccoli valori del tempo t, essendo e x  1+ x + x + ... si può scrivere:
2

A1 (t) = l1N1 (t) = Rl1t


Per grandi valori del tempo t, e - 1 t  0 si raggiunge uno stato di equilibrio secolare.

155
ESERCIZI

1. Il tempo di dimezzamento del 60Co è 5.26 anni. Determinare la vita media e la


costante di disintegrazione. Qualè l’attività di un grammo di 60Co (in Ci)? Qual è la
massa di un campione di 60Co che ha un’attività di 10 Ci?

2. Le seguenti masse atomiche sono state determinate in amu:


- 73𝐿𝑖 = 7.0182
7
4𝐵𝑒 = 7.0192

13
- 6𝐶 = 13.0076
13
7𝑁 = 13.0100

19
- 9𝐹 = 19.0045
19
10𝑁𝑒 = 19.0080

34
- 15𝑃 = 33.9983
34
16𝑆 = 33.9978

35
- 16𝑆 = 34.9791
35
17𝐶𝑙 = 34.9789

Ricordando che la massa dell’elettrone vale 0.00055 amu, indicare quale nuclide in
ciascuna coppia è instabile, il tipo di decadimento cui può andare incontro e l’energia
rilasciata. 156

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