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Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A.

Andreazza

Lezione 5

Fissione nucleare
Fissione nucleare

• Nella fissione nucleare ci troviamo nell’altro lato della curva


dell’energia media di legame.
• Nuclei pesanti possono scin-
dersi in nuclei più leggeri
e più legati liberando energia:
– Processo possibile per A≳120
– Non avviene spontaneamente
a causa della solita barriera
di potenziale:
• stabilità dei nuclei rispetto
alla repulsione elettrostatica
– Può venire indotto da
un’eccitazione:
• interazioni con neutroni
• materiali fissili ed energia nucleare

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Fissione nucleare
• La fissione è il processo in cui un nucleo si spezza in frammenti più
piccoli
– il caso più semplice è la fissione in due frammenti
A A1
+ ZA22 X + Q fiss A = A1 + A2
ZX → Z1 X Z = Z1 + Z 2

• L’energia rilasciata nel processo di fissione si trova attraverso la


differenza di massa
Qfiss = M ( A, Z ) − M ( A1, Z1 ) − M ( A2 , Z 2 )

• Perchè la fissione sia permessa deve essere Qfiss > 0


• Utilizzando l’energia di legame
Qfiss = B ( A, Z ) − B ( A1, Z1 ) − B ( A2 , Z 2 )

• Dove l’energia di legame è data dalla formula di Bethe-Weizsäcker


2 Z2 ( A − 2Z )2 3
B ( A, Z ) = −a1A + a2 A + a3
3
1
+ a4 ± a5 A− 4
A3 A
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Fissione nucleare

• L’energia disponibile è approssimati-


vamente 0.9 MeV per nucleone.
• Densità di energia immagazzinata
molto maggiore di quella in
combustibili chimici 20—50 MJ/kg

• 1 g ~ NA nucleoni
– 1 kg ~ 6×1026 nucleoni
• Densità di energia: 5.4 ×1026 MeV/kg
– 1 MeV = (106 e) J= 1.6×10-13 J
– 8.6 ×1013 J/kg
– 8.6 ×107 MJ/kg

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Energy density

http://xkcd.com/

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Processo di fissione

• Possiamo visualizzare il processo di fissione come la separazione di


una goccia di liquido nucleare:

E = B ( A, Z ) Z1Z 2 e 2
E = B ( A1, Z1 ) + B ( A2 , Z 2 ) +
4πε 0 r
• L’energia del sistema evolve:
– da quella dovuta all’energia di
legame del nucleo originale
– a quella dei due nuclei separati.
– il nucleo può esistere solo se
lo stato iniziale è metastabile
– In tal caso la fissione necessita di
superare una barriera di potenziale
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Fissione nucleare: termine di superficie

• Dalla formula dell’energia di legame


2 Z2 ( A − 2Z )2 3
B ( A, Z ) = −a1A + a2 A + a3
3
1 + a4 ± a5 A− 4
A3 A
– i termini influenzati da una deformazione del nucleo sono:
• l’energia superficiale 2b
• l’energia di Coulomb
2a
• Assumiamo che il nucleo assuma una forma di ellissoide
prolato ( semiasse x = semiasse y < semiasse z )
4 4
– Introduciamo il parametro ε che definisce una V = π ab 2 = π R3
3 3
deformazione che mantiene costante il volume
⎛ 2 ⎞
S = 4π R 2 ⎜ 1 + ε 2 ⎟
a = R (1 + ε ) b = R / 1+ε ⎝ 5 ⎠

– il termine nella formula di Bethe-Weizsäcker diventa


2 2⎛ 2 ⎞
a2 A 3 → a2 A 3 ⎜ 1 + ε 2 ⎟
⎝ 5 ⎠
• Concludiamo che l’energia superficiale aumenta
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Fissione nucleare: termine Coulombiano
• Discutiamo adesso il termine dell’energia di legame dovuto alla
repulsione elettrostatica
– Due elementi di carica ρdV1 e ρdV2
– hanno un’energia elettrostatica 3 1 Q2
U=
1 1 1 5 4πεo R
U=
2 ∫∫ 4πεo
ρ ( r1 ) dV1ρ ( r2 ) dV2
r12
– Per una distribuzione sferica l’energia
si calcola facilmente
3 1 Q2 ⎛ ε 2 ⎞
– Il caso dell’ellisoide prolato è più U= ⎜1 − ⎟
5 4πεo R ⎝ 5⎠
complesso

• Pertanto, per tenere conto dell’effetto della deformazione, nella


formula di Bethe-Weizsäcker si opera la sostituzione
Z2 Z2 ⎛ ε2 ⎞
a3 1 → a3 1 ⎜ 1 − ⎟
A3 A3 ⎝ 5⎠

• L’energia elettrostatica diminuisce


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Fissione nucleare: stabilità
• In definitiva l’effetto della deformazione è
2⎛ 2 2⎞ Z2 ⎛ ε2 ⎞ 2 Z2 ⎛2 2 1 Z2 ⎞ 2
a2 A ⎜ 1 + ε ⎟ + a3 1 ⎜ 1 − ⎟
3 = a2 A + a3 1 + ⎜ a2 A − a3 1 ⎟ε
3 3
⎝ 5 ⎠ A3 ⎝ 5⎠ A3 ⎝ 5 5 A3 ⎠

2 2⎛ a3 Z 2 ⎞ 2
• La differenza rispetto al nucleo sferico è ΔE = a2 A ⎜ 1 −
3
⎟ε
5 ⎝ 2a 2 A ⎠

– Introducendo i valori a2 = 17.804 2 2⎛ 1 Z2 ⎞ 2


ΔE ≈ a2 A ⎜ 1 −
3
⎟ε
delle costanti a3 = 0.7103 5 ⎝ 50 A ⎠

• Il nucleo sferico stabile se ΔE > 0


Z2
– La condizione di stabilità è pertanto < 50
A

• Questa condizione è verificata anche per nuclei molto pesanti


– Il nucleo sferico è pertanto molto stabile
– La positività dell’energia ΔE per quasi tutti i nuclei spiega
perchè la fissione spontanea è un fenomeno raro
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Vite medie parziali per fissione

• pari-pari λfiss = BR × λtotale


◦ pari-dispari
Branching Ratio BR
frazione dei decadimenti
in un certo canale.

−1 τ τ1/2
λfiss = =
BR 0.69 BR

235U 238U

τ1/2 7×108 yr 4.5×109 yr

BR 7×10-11 5.5×10-7

λfiss-1 1.4×1018 yr 1.2×1016 yr


4×1025 s 3.6×1023 s

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Energia nucleare

• Il processo di fissione è alla base della produzione di


energia nucleare.
• La fissione spontanea non è in grado di produrre una
potenza apprezzabile: necessario ricorrere a fissione
indotta da neutroni:
– Proprietà della fissione
– Diverso comportamento dei materiali
• Reazione a catena
– Possibilità di automantenimento della produzione di energia
– Controllo della reazione:
• moderatore → distribuzione in energia nelle interazioni
• neutroni ritardati → trasformata di Laplace
(argomento opzionale)
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Fissione indotta

• Un evento di fissione rilascia una notevole quantità di energia:


– Ad esempio per 238U ci aspettiamo:
• 0.9 MeV/nucleone × 238 nucleoni = 214 MeV
– La potenza però è limitata:
23
• 1 g di 238U emette per fissione: P = Qfiss N A λfiss ≈ 200 MeV 6 ×10 1 ≈ 4 MeV/s
A 238 1.6 ×10 23 s
≈ 6 ×10−13 W

N 0.69 6 ×10 23 0.69


• e per radioattività α: P = Qα A ≈ 4 MeV
A τ1/2 238 4.5 ×10 9 yr × 3 ×10 7 s/yr
≈ 50000 MeV/s ≈ 8 ×10−9 W

• La fissione può essere indotta da collisioni con neutroni che


pongono il nucleo in uno stato eccitato:
– riduce l’altezza della barriera di potenziale da superare

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Fissione indotta

• Un esempio di reazione: n + 235


92 U →
236 *
92 U → 137 96
53 I + 39Y + 3n Qfiss = 183 MeV

137 Q=6.0 MeV 137 Q=4.1 MeV 137 Q=1.1 MeV 137
53 I ⎯ ⎯⎯⎯⎯→ 54 Xe ⎯ ⎯⎯⎯⎯→ 55 Cs ⎯ ⎯⎯⎯⎯→ 56 Ba
96 Q=7.1 MeV 96
39Y ⎯ ⎯⎯⎯⎯→ 40 Zr

• Ce ne sono molte possibili con le stesse caratteristiche:


– nuclei figli ricchi di neutroni: decadimenti β
– neutroni in eccesso emessi nella reazione

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Fissione Indotta

• La fissione indotta dell’Uranio 235 è molto 235U+n

più probabile della fissione spontanea 236U*


– succede che il nucleo 235U assorbe un
neutrone molto lento (al limite fermo) e
produce un nucleo di 236U 6.3 MeV 5.7 MeV
– Nel processo vengono rilasciati 6.3 MeV
• significa che per estarre un
neutrone dal nucleo 236U occorre
fornire 6.3 MeV 236U

– L’energia disponibile è sufficiente a pro-


durre lo stato eccitato 236U* ( 5.7 MeV )

5.7 MeV
– Poichè il nucleo è in uno stato eccitato la
barriera è più bassa.
– La fissione è molto più probabile
• ricordiamo che la probabilità di
effetto tunnel è una funzione
esponenziale dell’altezza e della
lunghezza della barriera
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Fissione indotta
• Abbiamo utilizzato l’isotopo 235U, molto meno abbon-
dante dell’isotopo 238U 239U*

– I minerali naturali di Uranio (es. Pechblenda o Uranite) 238U+n


contengono solo una piccola percentuale
di 235U : circa lo 0.7% 6.0 MeV
4.8 MeV
• Per l’isotopo 238U l’equivalente processo di fissione
indotta sarebbe quello rappresentato in figura:
– l’energia liberata nella cattura non è sufficiente a
produrre il primo stato eccitato 239U* 239U

• Il motivo di questa differenza si può comprendere


ricordando l’ultimo termine dell’energia di legame B ( A, Z ) = ... ± a5 A− 4
3

della formula di Bethe-Weizsäcker


a5 = 33.6 MeV
– è nullo per A dispari ( 239U )
– è negativo per nuclei pari-pari ( 236U )
• Pertanto l’ultimo neutrone dell’isotopo 239U è “meno
legato” e l’energia rilasciata nella cattura non è
sufficiente per raggiungere il primo stato eccitato
– la barriera rimane alta e il processo è più raro

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Fissione indotta
• Sezioni d’urto per fissione e cattura neutronica:
σ [b]

σ [b]
∼103

• Per l’isotopo 238U la soglia della fissione è molto elevata ( > 2 MeV )
• Per neutroni lenti ( < 1 eV ) la fissione è molto più frequente in 235U
– ad esempio per E ~ 0.1 eV σ235 ~ 1000 σ238
• Ė anche riportata la sezione d’urto di cattura radiativa di neutrone
– l’energia in eccesso viene liberata come fotone e non avviene la fissione
– è importante per il funzionamento del reattore nucleare
• riduce il numero di neutroni che possono generare altre fissioni
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Materiali fissili e materiali fertili
• 235U è l’unico materiale fissile che
– è soggetto a fissione indotta con neutroni termici kT=25 meV a 300 K
– è presente in natura in quantità significative: 0.7% dell’uranio naturale
• È possibile produrre altri materiali fissili dai “materiali fertili”
– Ad esempio 239Pue 233U da 238U e 232Th, rispettivamente
n + 238 239
92 U → 92 U + γ
239 239 −
92 U → 93 Np + e τ1/2 = 23.4 minuti
239 239 −
93 Np → 94 Pu + e τ1/2 = 2.36 giorni
n + 232
90Th →
233
90Th + γ
233 233
90Th → 91 Pa + e− τ1/2 = 23.3 minuti
233 233 −
91 Pa → 92 U + e τ1/2 = 26.97 giorni
– Ad esempio, un reattore che brucia 239Pu e che insieme al combustibile
contiene 238U produce altro combustibile 239Pu
– reattori autofertilizzanti

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Reazione a catena

• Il principio alla base dei reattori nucleare è la reazione a catena:


– Un nucleo di 235U cattura un neutrone
– Si scinde in due nuclei più leggeri ed un certo numero di neutroni
• L’energia cinetica dei nuclei, come pure quella degli e- e fotoni nei
decadimenti β e γ successivi, si trasforma in calore del materiale:
– usato per la produzione di energia
• alcuni nuclei possono a loro volta emettere neutroni (neutroni ritardati)
– Questi neutroni possono:
• uscire dalla zona di reazione
• venire catturati da nuclei che si diseccitano emettendo γ
• colpire un altro nucleo di 235U e produrre una nuova fissione
• L’aspetto critico è il controllo della catena:
– Se non ci sono abbastanza neutroni per nuove fissioni la catena rallenta e si
ferma.
– Se ce ne sono troppi, il numero di reazioni aumenta esponenzialmente:
esplosione.
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Il controllo della catena

• Possiamo descrivere l’evoluzione del numero di neutroni:


dN 1
= N ( t ) ( ν q − 1)
dt τ
– N(t): numero di neutroni
– τ: tempo medio necessario ad un neutrone per produrre una fissione
– ν: numero medio di neutroni prodotti da una fissione
– q: probabilità che un neutrone possa produrre una fissione
• La soluzione è:
⎡ t⎤
– νq<1: sottocritico N ( t ) = N ( 0 ) exp ⎢ ( ν q − 1 ) ⎥
⎣ τ⎦
– νq=1: critico
– νq>1: supercritico

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Struttura del reattore

assorbimento di neutroni

rapporto 235U/238U

contenimento
H20 usata anche per e termalizzazone
il raffreddamento dei neutroni
• Analizziamo ora alcuni degli elementi che influenzano q
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Sezioni d’urto
• Consideriamo adesso una massa di uranio naturale: le frazioni dei
due isotopi sono
– 238U f = 99.3% 235U f = 0.7%
2T
• Consideriamo un neutrone di energia cinetica T = 2 MeV β=
mn
= 0.065
– A questa energia le sezioni d’urto totali di neutrone su
235U o 238U sono circa uguali: σ
tot 7 barn
– In generale, se si ha una miscela di sostanze, ciascuna con frazione fi,
si definisce una sezione d’urto media
σ = ∑ fiσ i

• Per l'uranio naturale (ρ=19.05 g/cm3, A=238) il numero di atomi


per unita di volume è nT = 4.8×1028 atomi/m3

1
• Otteniamo un libero cammino medio λ= −28 28
= 0.03 m
7 ×10 × 4.8 ×10
(distranza tra due collisioni)
• Il tempo medio fra due collisioni è tc =
λ λ
= = 1.5 ×10−9 s
v βc
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Sezioni d’urto

• Ad ogni collisione il neutrone può: σ [b] 235U 238U

– indurre una fissione, con probabilità σtot 7.15 7.3


pfiss = σ fiss / σ tot
σfiss 1.89 0.53
– venire catturato con emissione di γ ENDF Request 23292, 2015-Nov-22,11:56:59
pn,γ = σ n,γ / σ tot σ(n,γ) 0.059 0.048
(non più disponibile per produrre una fissione) 105
238U
– subire una collisione elastica o anelastica σtot

Cross Section (barns)


con perdita di energia 1
σn,γ
• È questo il processo con probabilità maggiore!
• In U naturale la sezione d’urto media è circa 10-5

quella di 238U. σfiss

• Per un neutrone di 2 MeV: 10-10


10-10 10-5 1
– il numero di diffusioni prima di un’intera- Incident Energy (MeV)

zione distruttiva n = 1 / ( pfiss + pn,γ ) Ad ogni urto l’energia del n


– probabilità di indurre una fissione: diminuisce.
q = pfiss / ( pfiss + pn,γ ) Quando si scende sotto la soglia
di fissione di 238U, q≪1
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Numero di collisioni
• La successione di eventi casuali che porta alla p = pfiss + pn,γ
fissione o cattura è schematizzabile come segue p
– La probabilità che l'interazione p
P1 = p ?
avvenga alla prima collisione è 1-p p
?
– La probabilità che l'interazione 1-p
P2 = p ( 1 − p ) ?
avvenga alla seconda collisione è 1-p
– La probabilità che l'interazione
avvenga alla terza collisione è P3 = p ( 1 − p )2

– E così via Pk = p ( 1 − p )k−1


• La somma∞delle probabilità

è correttamente

normalizzata
1
∑ Pk = p∑(1 − p )k−1 = p ∑ ( 1 − p )k =p =1
1 − (1 − p )
k=1 k=1 k=0
∞ ∞ ∞

• Il numero medio di collisioni è k = ∑ kPk = p∑ k ( 1 − p )k−1 = − p ∑ ( 1 − p )k
∂p k=1
k=1 k=1

1 ∂ ∂ 1
k = = − p ∑ ( 1 − p )k = −p
p ∂p k=0 ∂p p

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Sezioni d’urto
• La situazione cambia qualitativamente per
σ [b] 235U 238U
neutroni termici:
– T=25 meV, β=7×10-6 σtot 703 12
• In U naturale σfiss 589 1.7×10-5
– f di 235U=0.7% σ(n,γ) 99 2015-Nov-22,11:51:20
ENDF Request 23291, 2.7
– σ fiss = 0.007 × 589 b = 4.1 b
235U
– σ n,γ = 0.007 × 99 b + 0.993 × 2.7 b = 3.4 b 104 σtot

Cross Section (barns)


σ fiss 102 σn,γ
– q=
σ fiss + σ n,γ
= 0.55
1
σfiss
– Poiché ν≈2.4, νq>1
si può avere una reazione a catena! 10-2

– Primo reattore di Fermi 10-10 10-5 1


a Chicago, 1938 Incident Energy (MeV)

Nobel 1938 • Moderatore per termalizzare i neutroni


studio delle trasmu-
tazioni indotte da n. • Arricchimento in 235U per aumentare q
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Interludio: massa critica

• Abbiamo visto che un n effettua


molte collisioni prima di essere
catturato o indurre fissione.
n = 1 / ( pfiss + pn,γ )
• La distanza media tra queste collisioni
è il libero cammino medio:
λ = 1 / σ tot nT
• Essendo questo un processo casuale, random walk, la distanza media
percorsa dal n rispetto al punto di produzione è:
l =λ n
– Se il blocco di combustibile ha una dimensione minore di tale distanza, i n
usciranno senza aver fatto in tempo ad interagire.
– Esiste quindi una dimensione minima Lmin che il reattore deve avere perché la
reazione possa autostostenersi.
– di conseguenza un valore minimo di volume Vmin~Lmin3, e di massa ρVmin:
massa critica
– Il valore esatto dipende da geometria, combustibile, ...

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Rallentamento dei neutroni

• I neutroni rallentano (perdono energia)


in seguito alle collisioni con i nuclei del
materiale in cui si muovono
– Quando il neutrone è veloce una causa di
rallentamento è una interazione inelastica
n + A → A* + n
– Nel bilancio energetico della reazione entra anche l’energia del livello
eccitato che pertanto non è più disponibile come energia cinetica
ENDF Request del
23292, 2015-Nov-22,11:56:59

neutrone finale
Tn = TA + E A* + Tnʹ 105
238U
σtot

Cross Section (barns)


Tnʹ ≈ Tn − E A*
1
σn,γ
– Questo meccanismo diventa rapidamente
inefficace quando l’energia dei neutroni
diventa insufficiente per eccitare il bersaglio 10-5
σfiss
• Da questo momento in poi il meccanismo
più efficace è lo scattering elastico 10-10
10-10 10-5 1
Incident Energy (MeV)

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Scattering elastico
• Studiamo l’urto elastico di un neutrone su un
nucleo di massa A mnv3
mA n + A → n + A mnv1 θ∗L
≈A
mn v1 v2 v3 v4
mAv2 = 0
mAv4
• Siamo interessati a
– la distribuzione dell’energia del neutrone dopo l’urto m n v'3
– l’energia media dopo l’urto m n v'1 θ∗ vcm
– la distribuzione dell’angolo dopo l’urto
m A v'2
• Il processo è non relativistico
• Il processo è molto semplice nel sistema m A v'4
di riferimento del centro di massa
m v + mA v 2 v
– Il modulo della velocità del neutrone v cm = n 1 = 1
è lo stesso prima e dopo l’urto mn + mA A +1
– Lo stesso vale per il nucleo '
v i = v i − v cm
v '3 = v1' v '4 = v '2

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Rallentamento dei neutroni
• I dati del problema sono la velocità del
neutrone prima dell’urto e le masse v cm =
mn v1 + mA v 2 v
= 1
• Calcoliamo esplicitamente la velocità mn + mA A +1
del neutrone v 'i = v i − v cm
– la velocità nel c.m. prima dell’urto è
v A
v1' = v1 − 1 = v1
A +1 A + 1
– Sappiamo che v'3 = v1'
'
– Dopo l’urto, nel sistema di laboratorio, la velocità del neutrone è v 3 = v 3 + v cm
• Siamo interessati alle energie e quindi calcoliamo il quadrato della
velocità dopo l’urto nel sistema di laboratorio
2 2
( v 3 )2 = ( v'3 + v cm ) = ( v'3 ) + ( v cm )2 + 2v'3 ⋅ v cm
2 A2 2 1 2 A 2 ∗
( v3 ) = v1 + v1 + 2 v1 cosθ
( A + 1 )2 ( A + 1 )2 ( A + 1 )2
1 2
E3 2 mn ( v 3 ) ( v 3 )2 A2 1 A ∗
= = = + + 2 cosθ
E1 1
mn ( v1 )2 ( v1 )2 ( A + 1 )2 ( A + 1 )2 ( A + 1 )2
2
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Rallentamento dei neutroni

E3 A2 1 A cosθ* nel
E3/E1 nel = 2
+ 2
+ 2 2
cos θ∗ centro di massa
laboratorio E1 ( A + 1) ( A + 1) ( A + 1)
• L’energia massima e l’energia minima corrispondono a cosθ* = ±1
2
E E
= 3min =
( A − 1)
xmax = 3max = 1 xmin
E1 E1 ( A + 1 )2

• In caso di scattering isotropo, in genere vero per energie inferiori


al MeV nel c.m. dN 1
= cost =
d cos θ∗ 2
• Il calcolo della distribuzione dell’energia nel laboratorio è:
dN dN d cosθ∗
=
dE3 d cosθ∗ dE3

∗ ( A + 1 )2 ⎡ E3 A2 1 ⎤ d cosθ∗ ( A + 1 ) 1
2
cosθ = ⎢ − 2
− 2⎥ =
2A ⎣ E1 ( A + 1) ( A + 1) ⎦ dE3 2A E1

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29
A. Andreazza - a.a. 2016/17
Rallentamento dei neutroni
• Riepiloghiamo i risultati trovati
2
dN dN d cosθ∗ d cosθ∗ ( A + 1 ) 1 dN 1
= = = cost =
dE3 d cosθ∗ dE3 dE3 2A E1 d cosθ∗ 2
dN
E3 dx
• introducendo x=
E1 ( A + 1 )2
4A
• si ottiene: dN ( A + 1 )
2
=
dx 4A
( A − 1 )2 x
• Vediamo che dopo l’urto la distribuzione x min =
( A + 1 )2
x max = 1

dell’energia del neutrone è uniforme


E3
• Ė immediato calcolare il valor medio x =
E1
2
1 1 ⎛ ( A − 1) ⎞
A 2
+ 1
x = ( xmin + xmax ) = ⎜ 2
+ 1⎟ =
2 2 ⎝ ( A + 1) ⎠ ( A + 1)2

E3 A2 + 1
=
E1 ( A + 1 )2
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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Rallentamento dei neutroni
• La formula trovata ci permette di capire quali materiali
funzionano meglio per rallentare i neutroni
– dopo l’urto l’energia del neutrone è uniformemente distribuita fra
2
E3min ( A − 1 ) E3max
= =1
E1 ( A + 1 )2 E1
dN x=
E3
E1
dx
– Se il nucleo è leggero l’intervallo è largo
• Ad esempio idrogeno A = 1, si ha 0≤x≤1 0 1 x
• In un urto il neutrone può perdere molta energia
2372
dN xmin = = 0.98
239 2
dx
– Se il nucleo è pesante l’intervallo è stretto
• Ad esempio uranio A = 238, si ha 0.98≤x≤1
0 1 x
• In un urto il neutrone praticamente non perde energia

• Per rallentare i neutroni occorre utilizzare nuclei leggeri

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Rallentamento dei neutroni
• Ci poniamo adesso la domanda: quante collisioni sono necessarie per
raggiungere una energia termica ? k
0 k-1
n
– supponiamo che il neutrone faccia 2
una successione di urti
1 k+1
– nel passo k - 1 → k lenergia varia da Ek-1 a Ek
– Il rapporto x = Ek-1/Ek è distribuito uniformemente
– I limiti della distribuzione dipendono dal nucleo (A)
• Possiamo scrivere n
En E E E E E ( A − 1 )2 x
= n n−1 …… 2 1 = ∏ i 1
E0 En−1 En−2 E1 E0 i=1 Ei−1 ( A + 1 )2

• Conviene considerare il logaritmo di questa espressione


⎛ En ⎞ ⎛ n E ⎞ n E
ln ⎜ ⎟ = ln ⎜⎜ ∏ k ⎟⎟ = ∑ ln k
⎝ E0 ⎠ ⎝ k=1 Ek−1 ⎠ i=1 Ek−1

• Ancora una volta notiamo che x = Ek-1/Ek ha sempre la stessa distribuzione

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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Rallentamento dei neutroni
• Dal momento che abbiamo molti urti e che la distribuzione di x =
Ek-1/Ek è sempre la stessa possiamo scrivere
n
Ek E ŸEi: energia prima dell’urto
∑ ln ≈ n ln f ŸEf: energia dopo l’urto
k=1
Ek−1 Ei

• Utilizzando questo risultato ⎛E ⎞ xmax = 1


ln ⎜ n ⎟
⎝ E0 ⎠
⎛E ⎞ E n=
E ( A − 1 )2
ln ⎜ n ⎟ = n ln f ln f xmin =
⎝ E0 ⎠ Ei Ei ( A + 1 )2

• Per finire calcoliamo il valor medio del logaritmo xmax


Ef ⎡ ⎛ ⎞ ⎤
1 xmax 1
ln
Ei
=
xmax − xmin ∫x min
ln x dx = ⎢
xmax − xmin ⎢ ⎝

()
x ⎜ ln x − 1 ⎟ ⎥
⎠ ⎥⎦
xmin

E ( A − 1 )2 ⎛ A + 1 ⎞
ln f = ln⎜ ⎟ −1
Ei 2A ⎝ A −1⎠

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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Moderatori
• Le formule appena trovate permettono di confrontare i vari
materiali per il loro uso come moderatori.
⎛E ⎞
ln ⎜ n ⎟ E ( A − 1 )2 A + 1
n=
⎝ E0 ⎠ ln f = ln −1
E Ei 2A A −1
ln f
Ei

• Ad esempio per “raffreddare” da 2 MeV a 0.02 eV un neutrone


– idrogeno H: A = 1 Ef ⎛ 0.02 ⎞
ln = −1 n = − ln ⎜ ⎟ = 18
Ei ⎝ 2 ×10 6 ⎠

Ef 1 ⎛ 0.02 ⎞
– deuterio 2H: A=2 ln
Ei
= −0.72 n=− ln ⎜ ⎟ = 25
0.72 ⎝ 2 ×10 6 ⎠

Ef 1 ⎛ 0.02 ⎞
– grafite: 12C: A = 12 ln = −0.16 n=− ln ⎜ ⎟ = 115
Ei 0.16 ⎝ 2 ×10 6 ⎠
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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Moderatori
• Per concludere il discorso sui moderatori occorre tenere conto del
fatto che molte collisioni aumentano la probabilità di cattura del
neutrone
– i materiali devono anche essere confrontati sulla base
delle loro sezioni d’urto elastiche e di assorbimento
σ nγ
– la probabilità di assorbimento in una collisione è p p=
σ el

– la probabilità di sopravvivenza dopo n collisioni è δ δ = ( 1 − p )n


– Ricordiamo che δ è un limite inferiore:
ulteriori urti mentre il neutrone si muove dopo la termalizzazione

Moderatore σel σnγ p n δ


1
H2O 44.8 0.66 1.5×10-2 18 0.76
2
H2O 10.4 1.0×10-3 9.6×10-5 25 0.998
12
C 4.7 4.5×10-3 9.6×10-4 115 0.895

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Il controllo della catena

• Possiamo descrivere l’evoluzione del numero di neutroni:


dN 1
= N ( t ) ( ν q − 1)
dt τ
• La soluzione è: ⎡ t⎤
– νq<1: sottocritico N ( t ) = N ( 0 ) exp ⎢ ( ν q − 1 ) ⎥
⎣ τ⎦
– νq=1: critico
– νq>1: supercritico
• Si possono combinare combustibile e moderatori per ottenere νq=1
• Qualunque variazione allontana dall’equilibrio
– controllo di q tramite barre di materiale in grado di catturare n
• I tempi della reazione τ~10-6 s τ ≈ λ = 1
β β nT σ
– troppo veloci per un sistema meccanico
– I neutroni ritardati permettono di rallentare
i tempi di risposta.

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36
A. Andreazza - a.a. 2016/17
Neutroni ritardati
Opzionale

• L’elemento chiave che si utilizza per il controllo dei reattori sono i


neutroni ritardati
– alcuni dei prodotti di fissione decadono
a loro volta in stati molto eccitati che
a loro volta decadono emettendo neutroni
• ad esempio il 87Br con un tempo
di dimezzamento di 55 s
– Nel caso di 235U i neutroni ritardati
sono circa una frazione νd = 0.0075
• Se si calcolano i tempi di reazione del
reattore in condizione critica tenendo
conto dei neutroni ritardati si scopre che
la scala dei tempi è fortemente influenzata
dalla vita media 87Br (o simili)
• In questo modo si rende il reattore “più lento”
– compatibile con i tempi di movimento meccanico delle barre

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Cinetica del reattore: neutroni ritardati
Opzionale

• All’istante di tempo t il numero di neutroni (ritardati) che provengono


dal 87Br (o simili) è dato da:
t1 t2 … tk tn t

– il numero presente a t1 per la probabilità che sia sopravvissuto νd ×n1×p1


– il numero presente a t2 per la probabilità che sia sopravvissuto νd ×n2 ×p2
– il numero presente a tk per la probabilità che sia sopravvissuto νd ×nk×pk
ν d n ( t1 ) p ( t − t1 ) +ν d n ( t2 ) p ( t − t2 ) +! + ν d n ( tk ) p ( t − tk )
– e così via …
t
− dt
τβ
• La probabilità di sopravvivenza è p( t ) = e
τβ
≡ exp [ −λβ t ] λβ dt

• Al limite del continuo,la somma


diventa un integrale: t
ν d λβ ∫ −∞ n ( x ) exp [ −λβ ( t − x ) ] dx

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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Cinetica del reattore: neutroni ritardati
Opzionale

• Pertanto al tempo t i neutroni ritardati sono t


ν d λβ ∫ −∞ n ( x ) exp [ −λβ ( t − x ) ] dx
• l’equazione dell’evoluzione temporale del numero dei neutroni:
dn t
dn = n ( t ) ( ν q − 1 ) λ dt
dt
= n ( t ) ( ν q − 1 ) λ + ν d qλλβ ∫ −∞ n ( x ) e−λ ( t−x ) dx
β

probabilità di assorbimento convoluzione

• Questa equazione si risolve molto semplice- ∞


n ( t ) ⇔ n! ( s ) = ∫ 0 n ( t ) e−st dt
mente utilizzando la Trasformata di Laplace
• Le proprietà che ci sevono sono
dn ( t )
⇔ sn! ( s ) − n ( 0 )
dt
f! ( s ) g! ( s )
+∞
∫ −∞ f ( x ) g ( t − x ) dx ⇔

1
exp [ −λβ t ] ⇔
s + λβ

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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Cinetica del reattore: neutroni ritardati
Opzionale

dn t
dt
= n ( t ) ( ν q − 1 ) λ + ν d qλλβ ∫ −∞ n ( x ) e−λ ( t−x ) dx
β

• Applichiamo la Trasformata di Laplace


1
ssnn!!((ss)) −− nn((00)) = n! ( s ) ( ν q − 1 ) λ + ν d qλλβ n! ( s )
s + λβ

• L’incognita è ñ(s)
– L’equazione integrodifferenziale è diventata un’equazione algebrica
• la condizione iniziale è introdotta automaticamente
• La soluzione è
s + λβ
n! ( s ) = n ( 0 )
s 2 + s [ λβ − ( ν q − 1 ) λ ] − ( ν q + ν d q − 1 ) λλβ
• A quale funzione n(t) corrisponde ?
– si potrebbe calcolare l’antitrasformata
• In questo caso conviene utilizzare un metodo semplice ma istruttivo
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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Cinetica del reattore: neutroni ritardati
Opzionale

s + λβ
n! ( s ) = n ( 0 )
s 2 + s [ λβ − ( ν q − 1 ) λ ] − ( ν q + ν d q − 1 ) λλβ

• osserviamo che q è un parametro (noto) e tutte le altre costanti sono


note
• Il denominatore è un polinomio di secondo grado
2
– ha due zeri − [ λβ − ( ν q − 1 ) λ ] ± [ λβ − ( ν q − 1 ) λ ] + 4 ( ν q + ν d q − 1 ) λλβ
s± =
2
• La funzione razionale può essere espressa come somma di due
funzioni più semplici n! ( s ) A B
= +
n ( 0 ) s − s+ s − s−
• Le costanti A e B si determinano da:
n! ( s ) ( A + B ) s − As− − Bs+
=
n( 0 ) ( s − s+ ) ( s − s− )
⎧⎪ A + B = 1
• Confrontando con l’espressione originale ⎨
⎩⎪ s− A + s+ B = −λβ

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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Cinetica del reattore: neutroni ritardati
Opzionale

• Ricordiamo adesso una delle proprietà della 1


exp [ −λβ t ] ⇔
Trasformata di Laplace s + λβ
• Confrontiamo con la soluzione trovata
n! ( s ) A B n( t )
= + = Ae s+t + Be s−t
n ( 0 ) s − s+ s − s− n( 0 )

• Le costanti A e B sono semplicemente

⎧⎪ A + B = 1 s+ + λβ s− + λβ
⎨ A= B=−
⎪⎩ s− A + s+ B = −λβ s+ − s− s+ − s−
• Ricordando gli esponenziali:

− [ 1 − ( ν q − 1 ) α ] ± [ 1 − ( ν q − 1 ) α ]2 + 4 ( ν q + ν d q − 1 ) α λ
s± = λβ α=
2 λβ
• s- è un esponenziale decrescente, e non influenza la reazione
• s+ può essere positivo: da tenere sotto controllo:
– costante di tempo 1/λβ invece che 1/λ

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Neutroni ritardati: soluzione
Opzionale

2
ν = 2.47
− [1 − ( ν q − 1 )α ] + [1 − ( ν q − 1 )α ] + 4 ( ν q + ν d q − 1 )α
s+ = λβ ν d = 0.0075
2
α = λ / λβ ≈ 10 5

1
• È evidente che la soluzione stazionaria è s+ = 0 → q =
ν + νd
= 0.4036

• Nei d’intorni di questo valore: ν q − 1 = −ν d q = −3 ×10−3 ( ν q − 1 ) α ≈ −3 ×10 2

s+ ≈ λβ
[ 1 − ( ν q − 1 ) α ] ⎡ −1 + 1 + 4 ( ν q + ν d q − 1 ) α ⎤ [ 1 − ( ν q − 1 ) α ] ⎡ −1 + 1 + 1 4 ( ν q + ν d q − 1 ) α ⎤
⎢ ⎥ ≈ λ β ⎢ 2 ⎥
2 ⎣ [ 1 − ( ν q − 1 ) α ]2 ⎦ 2 ⎣ 2 1
[ ( − ν q − 1 ) ] ⎦
α

4 ( ν q + ν d q − 1 )α ≈ λβ
( ν q + ν d q − 1 )α ≈ λ ( ν q + ν d q − 1 )
= λβ − ( ν q − 1 )α β
− ( ν q − 1)
[1 − ( ν q − 1 )α ]

• Se νq>1, anche di poco e: s+ ≈ λβ [ 1 − ( ν q − 1 ) α ] ≈ λβ ( ν q − 1 ) α


(ritroviamo il caso di espan- s+ ≈ λ ( ν q − 1 )
sione con scala di tempi λ)
Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5
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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Sicurezza del reattore
• Una caratteristica molto importante dei reattori è la variazione
del parametro k = νq con la quantità del materiale refrigeratore
– Cosa succede se avviene una perdita nel moderatore/refrigerazione ?
• Il risultato è la combinazione di due effetti
– se la quantità di moderatore diminuisce
• l’energia dei neutroni è più alta
• i neutroni rilasciano un’energia maggiore
• la temperatura aumenta
– d’altro canto se l’energia dei neutroni è più alta
• la probabilità di fissione diminuisce
• la potenza del reattore diminuisce
• la temperatura diminuisce
• Il reattore è sicuro se il secondo effetto prevale sul primo
dk
<0
dT
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Sommario

• In un evento di fissione si libera ~1 MeV/nucleone


– energia di legame ~7 MeV/nucleone per A~200,
– ~8 MeV/nucleone in media per A>60
• La fissione spontanea è molto rara:
– dalle probabilità di decadimento, potenza prodotta 10-13W
– necessità di superare una barriera di potenziale
• La fissione può venire indotta dalla cattura neutronica
– energia disponibile per superare la barriera, dovuta all’energia di
legame del neutrone catturato
– materiali fissili hanno A dispari e sfruttano il termine a5 della
relazione di Bethe-Weiszäcker che aumenta tale energia
• Il mantenimento della fissione si basa sul controllo di n:
– equilibrio tra le sezioni d’urto per fissione e cattura (n,γ)
– cinematica degli urti con il moderatore
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A. Andreazza - a.a. 2016/17
ESERCIZI

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Esercizio 5.1

Si consideri un processo in cui un n percorre na distanza


λ tra un’interazione e l’altra, ed ad ogni interazione è
riemesso isotropicamente.
Dimostrare che dopo k collisioni, il valor medio del
quadrato della distanza l percorsa è ⟨l2⟩=kλ2

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A. Andreazza - a.a. 2016/17
Esercizio 5.2

Dopo una una collisione elastica con 12C, un neutrone può


uscire con l’energia distribuita uniformemente tra
0.716Eprima<Edopo<Eprima.
Calcolare valor medio e deviazione standard del logarimo
del rapporto xfin=Efinale/Einiziale, tra l’energia Efinale dopo
100 collisioni e quella iniziale, Einiziale.
Assumendo tale distribuzione gaussiana, fare un grafico
della distribuzione dN/dxfin () e calcolare con una
simulazione Monte Carlo valor medio e varianza di xfin.

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Esercizio 5.3

σ [b] 235U 238U

Usando le sezioni d’urto in tabella, ed assumen- σtot 703 12


do che, se si usa acqua come moderatore, un σfiss 589 1.7×10-5
neutrone abbia una probabilità del 47% di essere
σ(n,γ) 99 2.7
catturato in acqua, calcolare la
frazione di 235U richiesta
per avere un reattore critico.
Oggi la frazione di 235U è
dello 0.7%, ma in passato
era maggiore: calcolare
quando era sufficiente per-
ché l’U naturale potesse
essere critico.

Un reattore naturale, che


ha operato 2×109 anni fa è stato effettivamente scoperto a Oklo in Gabon
Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Lezione 5
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